Coi piedi per terra. 363
- Subject: Coi piedi per terra. 363
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 23 Sep 2010 08:10:44 +0200
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in
cammino"
Numero 363 del 23 settembre
2010 In questo numero:
1. Andrea Cozzo: Il seme e la pianta
2. Verso il 2 ottobre, giornata internazionale della nonviolenza
3. Giorgio Beretta: Cominciando da noi
4. Gabriella Falcicchio: Atti concreti di apertura al tu
5. Ai Presidenti delle Province per il 2 ottobre, Giornata Onu della
nonviolenza
6. Antonio Vigilante: Il salto
7. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. EDITORIALE. ANDREA COZZO: IL SEME E LA
PIANTA
[Ringraziamo
Andrea Cozzo (per contatti: acozzo at unipa.it) per questo
intervento.
Andrea Cozzo e'
docente universitario di cultura greca, studioso e amico della nonviolenza,
promotore dell'attivita' didattica e di ricerca su pace e nonviolenza
nell'ateneo palermitano, tiene da anni seminari e laboratori sulla gestione
nonviolenta dei conflitti, ha pubblicato molti articoli sulle riviste dei
movimenti nonviolenti, fa parte del comitato scientifico dei prestigiosi
"Quaderni Satyagraha". Tra le sue opere recenti: Se fossimo come la terra.
Nietzsche e la saggezza della complessita', Annali della Facolta' di Lettere e
filosofia di Palermo. Studi e ricerche, Palermo 1995; Dialoghi attraverso i
Greci. Idee per lo studio dei classici in una societa' piu' libera, Gelka,
Palermo 1997; (a cura di), Guerra, cultura e nonviolenza, "Seminario
Nonviolenza", Palermo 1999; Manuale di lotta nonviolenta al potere del sapere
(per studenti e docenti delle facolta' di lettere e filosofia), "Seminario
Nonviolenza", Palermo 2000; Tra comunita' e violenza. Conoscenza, logos e
razionalita' nella Grecia antica, Carocci, Roma 2001; Saggio sul saggio
scientifico per le facolta' umanistiche. Ovvero caratteristiche di un genere
letterario accademico (in cinque movimenti), "Seminario Nonviolenza", Palermo
2001; Filosofia e comunicazione. Musicalita' della filosofia antica, in V.
Ando', A. Cozzo (a cura di), Pensare all'antica. A chi servono i filosofi?,
Carocci, Roma 2002, pp. 87-99; Sapere e potere presso i moderni e presso i Greci
antichi. Una ricerca per lo studio come se servisse a qualcosa, Carocci, Roma
2002; Lottare contro la riforma del sistema scolastico-universitario. Contro che
cosa, di preciso? E soprattutto per che cosa?, in V. Ando' (a cura di), Saperi
bocciati. Riforma dell'istruzione, discipline e senso degli studi, Carocci, Roma
2002, pp. 37-50; Scienza, conoscenza e istruzione in Lanza del Vasto, in
"Quaderni Satyagraha", n. 2, 2002, pp. 155-168; Dopo l'11 settembre, la
nonviolenza, in "Segno" n. 232, febbraio 2002, pp. 21-28; Conflittualita'
nonviolenta. Filosofia e pratiche di lotta comunicativa, Edizioni Mimesis,
Milano 2004; La tribu' degli antichisti, Carocci, Roma 2006; Gestione creativa e
nonviolenta delle situazioni di tensione. Manuale di formazione per le Forze
dell'ordine, Gandhi Edizioni, Pisa 2007]
Il 2 ottobre 2010 Mohandas K. Gandhi compirebbe (se
non erro) 141 anni, ma quel giorno non e' l’anniversario del padre della
nonviolenza che si celebra. Dacche', nel 2007, l’Onu ha dichiarato il 2 ottobre
“Giornata
internazionale della nonviolenza”, quella data, prima ancora che una memoria del
passato, e' un promemoria, una speranza, un appello e un programma di
trasformazione realmente possibile del mondo.
Questo programma
progetta un cambiamento in direzione di una societa' nonviolenta - o, per essere
piu' chiaro e concreto, in direzione di una societa' sempre meno violenta -
non solo attraverso la diffusione della cultura della nonviolenza ma anche, e
forse in primo luogo, attraverso la sua pratica immediata. Questa, mi pare, e' la novita' (la novita', invero, “antica come le montagne”, per dirla con Gandhi) della rivoluzione nonviolenta: il fatto che, al di fuori della logica per cui il fine giustificherebbe i mezzi, il futuro che si desidera viene realizzato, gia' subito, nei mezzi che servono a perseguirlo. La societa' nonviolenta qui e adesso - per quanto, certo, solo in una piccola misura. Ma e' una piccola misura che, aggiunta ad un’altra piccola misura, trasforma davvero, nei fatti, il modo di pensare e di vivere di tutti: quale e' il seme, infatti, tale sara' la pianta. 2. INIZIATIVE. VERSO IL 2 OTTOBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA
NONVIOLENZA Il 2 ottobre, che l'Onu ha dichiarato "Giornata internazionale della
nonviolenza" nell'anniversario della nascita di Gandhi, impegnamoci a promuovere
e sollecitare ovunque possibile - nelle scuole, nelle istituzioni, nei luoghi di
incontro e di aggregazione - iniziative di accostamento alla nonviolenza.
3. VERSO IL 2 OTTOBRE. GIORGIO BERETTA: COMINCIANDO
DA NOI
[Ringraziamo Giorgio Beretta
(per contatti: beretta.giorgio at gmail.com) per
questo intervento.
Giorgio Beretta, caporedattore di Unimondo, scrive
per molte testate impegnate per la pace, la solidarieta', il disarmo, la
nonviolenza; e' impegnato nella Rete italiana per il disarmo, nella Campagna
"banche armate", nell'Osservatorio sulle armi leggere Opal, ed e' uno dei
principali esperti sul traffico delle armi]
Per la Giornata internazionale della nonviolenza il
mio "messaggio" e' semplice: in quel giorno, almeno in quel giorno,
facciamo un'azione nonviolenta: dal promuovere/partecipare ad un'ora di silenzio
per la pace, al parlarne nella propria scuola, dal firmare una semplice
petizione online fino allo scrivere alla propria banca per chieder conto di
quali direttive ha emanato per quanto riguarda il finanziamento e i servizi
d'appoggio all'industria militare, al chieder conto al proprio sindacato,
associazione, ong, partito, ente locale ecc. in quale banca ha messo i
propri soldi (e andare a veder sul sito www.vizicapitali.org com'e' messa
quella banca in materia dei suddetti finanziamenti)... Una sola cosa, ma
facciamola. Satyagraha e' la "fermezza della verita'": facciamola
cominciando da noi.
4. VERSO IL 2 OTTOBRE. GABRIELLA FALCICCHIO: ATTI
CONCRETI DI APERTURA AL TU
[Ringraziamo
Gabriella Falcicchio (per contatti: gfalcicchio at hotmail.com) per questo
intervento.
Gabriella Falcicchio, amica e studiosa della
nonviolenza, e' ricercatrice in Pedagogia
generale e sociale presso il Dipartimento di Scienze pedagogiche e
didattiche della Facolta' di Scienze della formazione all'Universita' di
Bari]
La nonviolenza e' un
grandissimo ideale di pace, che tuttavia non serve a consolare chi lo conosce in
un vagheggiamento solipsistico. Anzi, non lascia tranquillo chi l'ha scoperto e
lo incita continuamente a trovare atti concreti di "apertura al tu" (Aldo
Capitini), tutti i tu. Questi atti nascono
dall'appello del mondo vivente, affetto dal limite e dalla morte, atti dal
nucleo doloroso perche' originano da una coscienza appassionata che strappa i
veli della realta' e la guarda senza maschere, sopportando il dolore di una
visione cosi' pesantemente affetta dal limite.
Questo sguardo coraggioso, ma mai
privo di compassione, sa cogliere il palpito addolorato di chi e' oppresso
e perseguitato, lo sguardo di chi implora la pace. E sa cogliere l'estrema
poverta' umana che dilaga nelle citta' dei ricchi, nelle case dei potenti, con
la convinzione radicata che anche il carnefice, anche il persecutore, anche
l’oppressore entra nella compresenza, e' nel novero degli esseri venuti
alla vita. E come tale e' degno di accoglienza.
Praticare la nonviolenza non
significa dunque affannarsi per incarnare la perfezione dell’ideale, rischiando
di perdere di vista la propria insuperabile limitatezza e paradossalmente di
chiudersi nell’orgoglio di chi si sente al riparo da critiche, nel novero dei
“giusti”.
Significa piuttosto rimanere
costantemente “esposti” e sollecitati dal grido di dolore che invade il mondo.
E, sfida ancora piu' grande, mantenersi in uno stato d’animo di gioia, l’unico
che puo' permettere la fioritura, la possibilita' di generare la novita'
radicale. Nella gioia, nella festa, la nonviolenza diventa realta' attuale,
finalmente liberata, che tocca ciascuno e tramuta il corso della storia,
fecondamente. 5. DOCUMENTI. AI PRESIDENTI DELLE PROVINCE PER IL 2 OTTOBRE, GIORNATA ONU
DELLA NONVIOLENZA
Oggetto: Proposta di iniziative per la "Giornata
internazionale della nonviolenza" del 2 ottobre, istituita dall'Onu
nell'anniversario della nascita di Gandhi
Egregi Presidenti delle Province,
l'Onu ha dichiarato il 2 ottobre, anniversario
della nascita di Gandhi, "Giornata internazionale della
nonviolenza".
Sarebbe opportuno che in ogni realta' locale in
quel giorno venissero promosse iniziative di commemorazione e di
sensibilizzazione.
Con la presente formuliamo anche a voi tale
proposta.
Distinti saluti,
*
Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di
Viterbo
Viterbo, 22 settembre 2010
6. RIFLESSIONE. ANTONIO VIGILANTE: IL
SALTO
[Ringraziamo Antonio Vigilante (per contatti:
antoniovigilante at gmail.com) per questo
intervento.
Per un
breve profilo di Antonio Vigilante riportiamo la seguente notizia autobiografica
che estraiamo dall'ampia intervista apparsa nel n. 291 dei "Telegrammi
della nonviolenza in cammino": "Sono
nato a Foggia, dove vivo, nel '71. Insegno scienze sociali nei licei e collaboro
con l'universita' di Bari. Circa dieci anni fa ho cominciato a studiare con
qualche sistematicita' la nonviolenza ed i suoi problemi. Ho cominciato
scrivendo un libro su Capitini, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza
in Capitini (Edizioni del Rosone, Foggia 1999), poi una presentazione d'insieme
del pensiero nonviolento (Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni
del Rosone, Foggia 2004), infine due libri su Gandhi: nel primo, Il Dio di
Gandhi. Religione, etica e politica (Levante, Bari 2009), analizzo criticamente
le sue convinzioni religiose, mentre nel secondo, La pedagogia di Gandhi
(Edizioni del Rosone, Foggia 2010), studio le sue convinzioni e le sue pratiche
educative. Attualmente sono impegnato in uno studio su Danilo
Dolci. Si
tratta di capire il momento esatto. Le gambe ti tremano, non e' una cosa da
nulla. Il camion sussulta, e' buio. Paura, paura. Ma bisogna farlo, bisogna
farlo prima che il camion si fermi, prima che aprano il telone, prima che
qualcuno si accorga che sei qui. Si tratta di capire il momento esatto: potrebbe
essere ora, tra cinque minuti, tra due ore. Alla fine - e' una delle cose
che rendono cosi' assurda la vita, come dicono alcuni - il momento esatto non
esiste: non c’e' nulla che suona, nessun allarme, nessuna campana, anche se c’e'
chi si ostina a dire che in questi casi l’ora e' suonata, o e'
arrivata: quasi si trattasse di una qualche presenza che gira il mondo e fa
scattare gli orologi, mettendo d’accordo lo spazio ed il tempo, la casualita'
dei luoghi con l’inesorabilita' del destino. Il momento esatto e'
semplicemente quando non ne puoi piu'. Quando non ce la fai, quando qualunque
cosa succeda e' meglio di quello che c’e'. Noi
siamo di qua e loro di la'. Noi siamo vivi e loro quasi-morti. Non escludo che
si scopra il contrario, ad una analisi piu'
attenta. 7. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone
al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti:
e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del
comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
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strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 363 del 23 settembre
2010
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