Telegrammi. 302
- Subject: Telegrammi. 302
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 3 Sep 2010 00:39:38 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 302 del 3 settembre 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal
Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della
nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero:
1. Contro la guerra e contro il colpo di stato razzista
2. Paolo Arena e Marco
Graziotti intervistano Wanda
Tommasi
3. Enrico Peyretti: Difesa
senza guerra (parte
prima)
4. Il 5 settembre a Viterbo
5. Si e' svolto il 29 agosto a Viterbo un incontro di formazione e
informazione nonviolenta
6. Il primo settembre si e' svolto a Blera un incontro di formazione alla
comunicazione nonviolenta
7. Per
sostenere il Movimento Nonviolento
8.
"Azione nonviolenta"
9.
Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento
Nonviolento 11. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA
Due lotte sono da condurre qui ed ora, necessarie e urgenti.
Contro la guerra e contro il colpo di stato razzista.
Con la forza della verita' e con la scelta della nonviolenza.
Con l'insurrezione democratica del popolo italiano contro la barbarie
assassina, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della
Costituzione della Repubblica Italiana, in difesa dei diritti umani di tutti gli
esseri umani.
Fino ad ottenere la cessazione della criminale partecipazione
militare italiana all'abominevole guerra afgana.
Fino ad ottenere l'abolizione delle misure razziste, schiaviste e
squadriste imposte al nostro paese da uno scellerato governo hitleriano.
Due lotte sono da condurre qui ed ora, necessarie e urgenti.
Contro la guerra e contro il colpo di stato razzista. 2.
LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI
INTERVISTANO WANDA TOMMASI
[Ringraziamo Paolo
Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco
Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci
messo a disposizione questa intervista a Wanda Tommasi. Paolo Arena e Marco
Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di
informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione
nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.
Wanda Tommasi e'
docente di storia della filosofia contemporanea all'Universita' di Verona, fa
parte della comunita' filosofica di "Diotima". Tra le opere di Wanda Tommasi: La
natura e la macchina. Hegel sull'economia e le scienze, Liguori, Napoli 1979;
Maurice Blanchot: la parola errante, Bertani, Verona 1984; Simone Weil: segni,
idoli e simboli, Franco Angeli, Milano 1993; Simone Weil. Esperienza religiosa,
esperienza femminile, Liguori, Napoli 1997; I filosofi e le donne, Tre Lune,
Mantova 2001; Etty Hillesum. L'intelligenza del cuore, Edizioni Messaggero,
Padova 2002; La scrittura del deserto, Liguori, Napoli 2004; Maria Zambrano. La passione della figlia, Liguori, Napoli 2007]
- Paolo Arena e Marco
Graziotti: Come è avvenuto il suo accostamento alla
nonviolenza?
3. MATERIALI. ENRICO PEYRETTI: DIFESA SENZA GUERRA. BIBLIOGRAFIA STORICA DELLE LOTTE NONARMATE E NONVIOLENTE (PARTE PRIMA) [Riproponiamo ancora una volta questa fondamentale bibliografia ragionata
sulle lotte nonarmate e nonviolente scritta da Enrico Peyretti (per contatti:
e.pey at libero.it), nella versione aggiornata del 14 novembre 2004 (ma vi sono
aggiornamenti successivi, richiedibili all'autore).
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di
pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con
altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che
esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico
Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e'
membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle
Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni
Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi
per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale
della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di
Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989;
Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace,
Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999;
Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti
con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini)
2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca
bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e
nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al
libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di
cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte
riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici,
bibliografie) sono anche nei siti: www.serenoregis.org, www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web
http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia degli
scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68]
"Gli storicisti debbono riconoscere che sul piano storico non e' vero che
il nonviolento perde sempre e il violento vince sempre, se e' vero che i
partigiani giudei antiromani furono sopraffatti e venivano crocifissi, e solo si
vendico' magnificamente su Cesare uno di questi crocifissi che era per la
nonviolenza, e anche Spartaco e i suoi non vinsero affatto; mentre Gandhi ha
vinto senza toccare un capello ai soldati inglesi e alle loro famiglie
nell'India, e William Penn, quando si presento' con i suoi amici quaccheri ai
pellirosse, e senza alcuna arma, i capi gettarono via le proprie armi, e sorse
uno stato di pace, a differenza di tutti gli altri dell'America del Nord.
Esistono vittorie senza violenza" (Aldo Capitini, La nonviolenza oggi, Milano,
Edizioni di Comunita' 1962, ora in Aldo Capitini, Le ragioni della nonviolenza,
Antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Pisa, Edizioni ETS, 2004, p.
136).
"Esiste una storia della nonviolenza, che e' anche la storia delle lotte
contro la violenza degli 'uomini irragionevoli'. E' sorprendente che questa
storia non abbia maggiormente attirato l'attenzione degli uomini 'ragionevoli'
che raccomandano e giustificano la violenza" Jean-Marie Muller, Il principio
nonviolenza. Una filosofia della pace, Pisa, Edizioni Plus, 2004, p. 297).
*
Questa bibliografia (comprendente fino ad ora circa 120 libri, opuscoli,
articoli, circa 80 nella prima parte e oltre 40 nella seconda) non e' una
bibliografia generale sul pacifismo e sulla nonviolenza, ma soltanto sui casi
storici che ho potuto reperire di difesa di diritti umani e di diritti dei
popoli, e di liberazione da tirannie, senza uso della violenza armata. Questa
raccolta e' sempre in corso di completamento e aggiornamento. E' nata come
appendice ad una mia relazione Possibilita' del pacifismo nonviolento, tenuta al
Centro Studi Piero Gobetti, di Torino, il 21 gennaio 1994. Una redazione
aggiornata alla primavera 1995 e' comparsa, insieme a quella relazione, su
"Testimonianze" n. 376, giugno-luglio 1995, pp. 7-26. Un aggiornamento al marzo
1996 e' stato pubblicato in appendice alla mia lezione dell'aprile 1995, La
Resistenza civile nelle ricerche storiche, in Fascismo-Resistenza-Letteratura, I
Quaderni del Museo Nazionale del Risorgimento, n. 2, Torino 1997, pp. 61-87. Una
breve presentazione delle principali opere indicate nella presente bibliografia
e dei relativi casi storici e' contenuta in un mio articolo dal titolo
Nonviolenza pubblicato in "Effe", rivista delle librerie Feltrinelli, n. 9,
estate 1998, pp. 35, 37, 39. La bibliografia, aggiornata a quella data, e'
pubblicata anche nell'Annuario della pace, Italia / Maggio 2000 - giugno 2001,
Asterios, Trieste 2001, pp. 339-352, ed e' comparsa piu' di una volta nel
quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino" (e-mail: nbawac at tin.it).
Una selezione della bibliografia e' pubblicata in Assessorato all'Istruzione,
Regione Campania, Ponti di pace sul Mediterraneo, Agenda 2004, a cura di
Giuliana Martirani, Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2003. Una versione
adattata e' uscita in appendice al volume di Jean-Marie Muller, Il principio
nonviolenza. Una filosofia della pace, Edizioni Plus, Pisa 2004 (e-mail:
info-plus at edizioniplus.it). Intera, e via via aggiornata, la bibliografia si
puo' trovare ora nei siti:
- http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_2668.html
- http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti
- http://www.cssr-pas.org
Questa bibliografia raccoglie elementi di quella storia delle lotte
nonarmate e/o nonviolente, alternative alla violenza in conflitti politici
acuti, alla cui scoperta un ramo della cultura di pace sta lavorando in questi
anni. Dico nonarmate le lotte che fanno a meno delle armi per una ragione di
fatto, per impossibilita' o convenienza, e nonviolente le lotte che fanno questa
scelta per una ragione di principio, pur potendo usare le armi. Anche le prime,
comunque, dimostrano le possibilita' e la relativa efficacia delle lotte
condotte con l'arma semplice e potente della noncollaborazione popolare ad un
potere ingiusto. Quest possibilita' e' dimostrata anche nei casi in cui giuste
rivoluzioni nonviolente hanno avuto in seguito delle involuzioni per altri versi
negative.
La dominante ideologia della violenza ha di fatto ignorato queste forme di
resistenza e di liberazione, facendole apparire impossibili. Per quanto possa
essere difficile, quel che e' fatto e' possibile. Ma anche se non vi fosse
alcuna esperienza efficace di lotta nonviolenta, sarebbe un dovere e una
necessita' inventare oggi questa lotta, per chi vuole affermare la giustizia
senza contribuire all'ingiustizia.
Oltre a singoli ricercatori, lavorano alla storia della pace istituzioni
come quella diretta a Harvard da Gene Sharp (vedi sotto), come il Council on
Peace Research in History, in Usa, lo European Working Group on Peace Research
in History, lo Insituto de la Paz y los Conflictos de la Universidad de Granada,
Espana. I "racconti di pace" presenti in tante culture sono punto d'appoggio per
immaginare, volere, costruire la pace (cfr. Elise Boulding, Inventare futuri di
pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1998). Tutto questo lavoro dovra' poter
modificare la cultura della difesa ancora dominante, ristretta sull'esclusivo e
riduttivo modello armista del monopolio militare.
La prima parte di questa bibliografia indica le opere generali o
riguardanti momenti storici diversi, la seconda le opere relative alla
Resistenza al nazismo e al fascismo. L'ordine e', per quanto possibile, quello
di pubblicazione. Quasi tutti i lavori indicati si possono consultare presso la
biblioteca (forse la piu' ricca in Italia su pace, nonviolenza, ecologia) del
Centro Studi "Domenico Sereno Regis", via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel.
011532824, fax: 0115158000, e-mail: regis at arpnet.it, sito: www.arpnet.it/regis,
ora anche www.cssr-pas.org. A questi indirizzi (o a quello del curatore:
e.pey at libero.it) sara' gradita ogni segnalazione che integri l'attuale
aggiornamento. Ringrazio i molti ricercatori che in tante occasioni mi hanno
indicato opere a cui non sarei arrivato da solo.
Evidenzio con asterisco * i lavori che mi sembrano di primaria importanza.
*
I. Opere generali o su casi diversi dalla Resistenza 1939-1945
* 1. Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, parte IV, Feltrinelli,
Milano 1967 (ripubblicato da Linea d'Ombra, Milano 1989). Riporta casi storici
da Roma antica repubblicana, al Sudafrica 1900-1910 e 1952, all'India 1917-1947,
alla Norvegia 1940-43. Altri casi storici significativi Capitini elenca nel
brano citato in epigrafe, tratto da La nonviolenza oggi, Milano, Edizioni di
Comunita' 1962.
2. Thich Nhat Hahn - Cao Ngoc Phong, La lotta non-violenta del buddismo nel
Vietnam, Citta' Nuova, Roma 1970.
* 3. Jean-Marie Muller, Il vangelo della nonviolenza, Prefazione di Matteo
Soccio, Lanterna, Genova 1977 (1969). L'Autore analizza la resistenza morale
francese all'occupazione nazista consistente nella noncooperazione col nemico,
come mirabilmente esemplificata da Vercors (pseudonimo di Jean Bruller,
1902-1991) in Le silence de la mer (Ed. de Minuit, Paris 1942, ora in Le Livre
de Poche, n. 25, Albin Michel, 1951; traduzione italiana Einaudi, Torino,
numerose edizioni a partire dal 1945). Muller esamina poi altri casi storici:
gli insegnanti norvegesi sotto il governo filo-nazista di Quisling, la
resistenza danese all'occupazione nazista, gli avvenimenti della Cecoslovacchia
nell'agosto 1968, le lotte operaie con metodi nonviolenti in vari momenti
storici.
* 4. Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza (a cura di
Giuliano Pontara), Einaudi, Torino 1973 e seguenti; edizione economica Einaudi
1996, col saggio introduttivo di Pontara su Il pensiero etico-politico di Gandhi
riveduto e rinnovato, nel quale l'Autore, a p. CXXIX, elenca otto serie di
esempi storici di lotte nonviolente nel '900 in ogni parte del mondo, gia'
registrati in altri punti di questa bibliografia. Libro fondamentale, dal punto
di vista storico utile soprattutto per il caso indiano, ma anche per gli
interventi di Gandhi sugli altri grandi conflitti.
5. AA. VV., Difesa popolare nonviolenta, atti del convegno di studio di
Verona, ottobre 1979, Lanterna, Genova 1980. Casi storici del '900 - Germania,
Paesi scandinavi, Olanda, Cecoslovacchia, Algeria, India, Vietnam, Iran - nelle
relazioni di Soccio e Drago. Casi di lotte sociali, antimilitariste,
antinucleari in Italia nei lavori delle commissioni.
* 6. Theodor Ebert, La difesa popolare nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele,
Torino 1984 (originali 1967-1982). Analizza i seguenti casi: Berlino 1920, Ruhr
1923, Danimarca 1940-45, Norvegia 1940-43, Finlandia 1948, Berlino 1953,
Ungheria 1956, Cecoslovacchia 1968, Polonia dal 1980.
7. Jacques Semelin, Per uscire dalla violenza, Edizioni Gruppo Abele,
Torino 1985 (1983). Casi considerati: Kady (Urss) 1937, testimonianze di
generali nazisti nella II guerra mondiale, Norvegia 1942, Cecoslovacchia 1968,
Italia 1974, Argentina 1977, Iran 1979, Polonia 1980, Irlanda 1916-1976 e 1981,
opposizione di Sacharov 1981.
* 8. Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, 3 volumi, Edizioni
Gruppo Abele, Torino 1985, 1986, 1996 (1973).
- Nel vol. 1, Potere e lotta, cap. III, pp. 133-136, Sharp propone sette
spiegazioni del fatto per cui gli storici hanno trascurato ed ignorato questo
genere di lotte. Egli presenta la teoria del potere come consistente
essenzialmente nell'obbedienza dei sottomessi. Questa teoria ha illustri
precedenti, p. es. Etienne de la Boetie con Tirannia servitu' volontaria,
pubblicato tra il 1546 e il 1550. Cio' permette di vedere le possibilita' di
controllo nonviolento del potere mediante la gestione del proprio consenso da
parte della societa' consapevole.
- Nel vol. 2, Le tecniche, Sharp elenca 198 tecniche osservate nella storia
di tutti i tempi e luoghi, per ognuna delle quali colleziona numerosi casi
storici; si tratta dunque di una raccolta, pur sommaria, di molte centinaia di
realta' storiche di nonviolenza attiva in luogo della guerra. Da oltre 30 anni
Sharp promuove questa ricerca nel Program on Nonviolent Sanctions in Conflict
and Defense at the Center for International Affairs, Harvard University.
9. W. H. Conser, R. M. McCarthy, D. J. Toscano, G. Sharp, Resistance,
Politics, and the American Struggle for Independence, 1765-1775, Lynne Rienner
Publishers 1986, Boulder, Colorado, 580 pages.
10. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1987. Vi si
trovano riferimenti ad altre lotte oltre quelle condotte da Gandhi.
* 11. Johan Galtung, Palestina-Israele. Una soluzione nonviolenta?, Sonda,
Torino-Milano 1989 (1989). Insieme a scritti precedenti la prima Intifada
(1987), il libro contiene una riflessione su questa lotta (violenza limitata, ma
non ancora nonviolenza) e un'intervista e scritti di Mubarak Awad, il "Gandhi
palestinese", promotore di lotte nonviolente, cittadino di Gerusalemme Est,
espulso da Israele nel '69 e nell'88. Sulla componente nonviolenta dell'Intifada
e il ruolo delle chiese cristiane: Paolo Naso, Come pietre viventi, Immagini e
testimonianze dei cristiani palestinesi, Claudiana, Torino 1990. Su Mubarak Awad
e lo stato attuale delle correnti nonviolente in Palestina: Francesca Paci, La
nonviolenza e' viva, in "La Stampa", 22 agosto 2003. (Vedi sotto, il n.
58).
* 12. Sull'importantissimo contributo del movimento femminile e femminsta
ai metodi nonviolenti di lotta:
- Birgit Brock-Utne, La pace e' donna (titolo che non rende bene
l'originale Educating for Peace. A Feminist Perspective, Pergamon, New York
1985), introduzione di Elisabetta Donini, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1989.
Descrive, dopo l'azione culturale e organizzativa di Bertha von Suttner (pp.
63-70) e le organizzazioni femminili per la pace, alcune tipiche lotte
nonviolente condotte da donne (fino al 1985, data di pubblicazione
dell'originale): per la pace in Irlanda del Nord, 1976; contro le armi nucleari
e per la pace in Danimarca, Finlandia, Groenlandia, Islanda, Norvegia, Svezia,
1979-1981; contro le violenze della dittatura militare e l'occupazione delle
Malvine, le Madri della Plaza de Mayo in Argentina, dal 1977; contro
l'installazione missilistica di Greenham Common, in Galles, dal 1981; contro le
esercitazioni militari nella terra shibokusa, in Giappone, dal 1982; contro la
corsa al riarmo le Donne Australiane per la Sopravvivenza, dal 1983; contro il
Pentagono, simbolo di tutte le violenze maschili, donne statunitensi nel 1981;
contro l'apartheid le donne sudafricane fino dal 1913, 1943, 1952, 1956, 1981
(pp. 72-88).
- Monica Lanfranco e Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti.
Storie e testimonianze su nonviolenza e femminismo, Editrice Intra Moenia,
Napoli 2003. Oltre la riflessione problematica sulla predisposizione delle donne
alla nonviolenza, il libro - con contributi delle maggiori studiose e guide
delle lotte femminili - richiama anche esperienze storiche e contiene un manuale
di comportamento per l'azione diretta nonviolenta.
- Si veda anche il n. 7 della seconda parte di questa bibliografia.
13. Jan Zielonka, Political Ideas in Contemporary Poland, Gower Publishing
Group, Aldershot UK, 1989. Volume ricco di informazioni storiche sull'esperienza
nonviolenta di Solidarnosc.
14. Steven Duncan Huxley, Constitutionalist Insurgency in Finland, SHS,
Helsinki, 1990, sulla resistenza non armata dei finlandesi alla Russia
nell'800.
* 15. Su Islam e nonviolenza: Eknath Easwaran, Badshah Khan, il Gandhi
musulmano, Sonda, Torino-Milano 1990 (1984). Anche popolazioni guerriere e
feroci come i Pathan della Frontiera indiana, musulmani, seppero adottare la
nonviolenza contro le repressioni molto violente del dominio inglese. Il loro
leader, Abdul Ghaffar Khan, trovo' nella sua fede islamica l'ispirazione alla
nonviolenza. Gandhi osservo' che proprio il violento coraggioso nella difesa di
diritto e dignita' e' il piu' disponibile a capire e vivere la "nonviolenza del
forte".
- Chaiwat Satha-Anand, Islam e nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino
1997. L'autore, studioso thailandese, musulmano, in questo libro, in cui
sostiene la speciale attitudine della cultura islamica all'azione nonviolenta
(nonostante fenomeni contrari vistosi ma limitati), narra ed analizza (pp.
24-31) un'azione nonviolenta nel Pattani (Thailandia) nel 1975.
Sulla rivoluzione nonviolenta in Iran nel 1978-1979, posso segnalare:
- Il n. 22 della collana Quaderni della Dpn, col titolo Resistenze civili:
le lezioni della storia (La Meridiana, Molfetta 1993, pp. 163) e' la traduzione
della seconda edizione 1989 di Les lecons de l'histoire. Resistances civiles et
defense populaire non-violente, in Les dossiers de Non-violence Politique, n. 2,
che illustra ampiamente numerosi casi storici di lotte nonviolente (vedi sotto,
al n. 23), tra cui anche Iran 1978-79. La traduzione italiana purtroppo esclude
anche le tre ampie pagine 81-83 della rivista francese che descrivono il
sollevamento popolare in Iran 1978-1979, il quale, opponendosi senz'armi
all'esercito (in quel tempo il quinto al mondo per potenza) per lunghi mesi,
porto' infine alla cacciata dello Scia' senza compiere alcuna violenza, sebbene
col sacrificio di centinaia di vittime della repressione. Solo dopo il ritorno
dell'ayatollah Khomeiny dall'esilio in Francia ci furono violenze civili e
statali. Queste pagine sono state tradotte da Simona Di Raimondo, dei Traduttori
per la pace, e sono disponibili nel mio computer per chi le richiede.
- David Morrison, Philip Taylor, Shastri Ramachandaran, Media, guerre e
pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996. Nella seconda parte del libro (I mezzi
di comunicazione come risorsa per la pace), Ramachandaran, nel paragrafo I mezzi
di comunicazione dei popoli (pp. 132-146), esamina in breve, sotto questo
specifico aspetto, il caso Iran 1979, insieme a vari altri casi storici.
Sull'Iran, l'Autore scrive, alle pp. 138-139: "La piu' sorprendente rivoluzione
basata sui mezzi di comunicazione del popolo - la cosiddetta 'stampa di bazar' -
per ironia qualificata 'anti-moderna' e' l'esperienza iraniana".
- Mouna Naim, La fuite du chah d'Iran, su "Le Monde", 18 gennaio 1999, e
col titolo Vent'anni dopo, su "Internazionale", 19 febbraio 1999.
- Sulla vicenda iraniana hanno scritto anche Foucault e Kapuscinski. Devo
ancora rintracciare le indicazioni precise dei loro scritti.
- Ho riunito alcuni miei scritti sull'argomento Islam, pace, nonviolenza in
E. Peyretti, La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998, nei capitoli Islam e
pace, p. 124, Studi su Islam e nonviolenza, p. 127, Uomini di pace nell'Islam,
p. 131.
- Mahmoud Mohamed Taha (1909 o 1911 - 1985, Il secondo messaggio
dell'Islam, Emi, Bologna 2002. Taha, detto il Gandhi del Sudan, imprigionato
dagli inglesi, fu condannato e impiccato come eccessivo riformatore dell'Islam.
Il nuovo messaggio e' per lui quello della prima fase del Profeta, alla Mecca,
libero dalle compromissioni con le esigenze politiche del periodo di Medina,
percio' piu' spirituale e teso alla pace del musulmano "con se stesso, con il
suo Signore, con ogni essere e ogni cosa".
- Cfr anche il n. 24 di questa prima parte della bibliografia, sulla
resistenza nonviolenta della popolazione albanese del Kossovo, in gran parte
musulmana.
- Cfr anche il n. 59 sulla resistenza civile della popolazione al
terrorismo islamista in Algeria.
16. Voce Lotte sociali nonviolente, stesa da Giorgio Giannini per
L'abecedario dell'obiettore, a cura di Diego Cipriani e Guglielmo Minervini, La
meridiana, Molfetta 1991, pp. 82-89.
* 17. Sulle lotte nonviolente per i diritti civili negli Stati Uniti il
libro a cura di Paolo Naso, L'altro Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993,
contiene un'ampia bibliografia.
- Michael S. Durham (ed.), Powerful Days. The Civil Rights Photography of
Charles Moore, introduction by Andrew Young, Stewart, Tabori & Chang, New
York, 1984.
- Robert Cooney & Helen Michalowski (eds.), The Power of the People.
Active Nonviolence in the USA, New Society Publishers, Philadelphia 1987.
- King. A filmed Record Montgomery to Memphis, Arte G.E.I.E., 2/a rue de la
Fonderie, F-67080 Strasbourg Cedex. In inglese con sottotitoli in francese, la
videocassetta rende direttamente i grandi discorsi di M. L. King e mostra dal
vivo sia le grandi manifestazioni, nel loro spirito e nei metodi organizzativi,
sia gli episodi di repressione.
- Una pagina di bibliografia su Martin Luther King e' comparsa in "Cahiers
de la Reconciliation", n.1, 1998.
* 18. Sulle esperienze e ricerche di riconciliazione nella verita' e
giustizia, senza violenza, nei conflitti profondi, troviamo anzitutto lavori sul
caso della lotta contro la segregazione razziale in Sudafrica, poi su altri casi
nel mondo:
- Michael Cassidy, Politics of Love, con introduzione di Desmond Tutu,
Hodder & Stoughton, London 1991.
- Steve Biko, Black Consciousness in South Africa, edited by Millard
Arnold, Vintage Books, New York 1979.
- Mary Benson, Nelson Mandela, biografia, Agalev, Bologna 1988. Il capitolo
9 di questo libro descrive la separazione di Mandela da Luthuli, il capo
spirituale e politico del movimento nero, sulla strategia di lotta, proprio nel
1961, quando Luthuli ricevette il premio Nobel per la pace per la cinquantennale
tradizione nonviolenta dell'ANC (African National Congress); Mandela decise di
adottare dapprima il sabotaggio, che non comportava perdita di vite umane, e poi
anche la lotta armata, pur rispettando l'impegno di Luthuli per la
nonviolenza.
- Ruth First, Un mondo a parte. 117 giorni, Mondadori, Milano 1989.
- Allan A. Boesak, Se questo e' tradimento, sono colpevole, Claudiana,
Torino 1989. Sono discorsi e studi, del periodo 1979-1989, del pastore nero
della Chiesa Riformata Missionaria Olandese, che si e' opposto all'ideologia
giustificatrice dell'apartheid su basi teologiche, dominante in quella chiesa,
fino ad ottenerne la condanna da parte dell'Alleanza Riformata Mondiale, di cui
Boesak e' stato presidente.
- Johan Galtung, Giurisprudenza di riconciliazione in Sudafrica, "Lectio
magistralis" nell'Universita' di Torino, 16 gennaio 1998, sulla Commissione
Verita' e Riconciliazione presieduta da Desmond Tutu. Il testo e' pubblicato in
inglese col titolo After the Violence: Truth and Reconciliation? South Africa,
Latin America: Reflections on a New Jurisprudence, sul Notiziario
dell'Universita' di Torino L'Ateneo, Anno XIV, n. 5, novembre-dicembre 1998, pp.
17-22; testo italiano presso il Centro Studi Sereno Regis di Torino. Galtung
indica nell'esperienza sudafricana la possibilita' di una modifica della
concezione del processo penale nel senso di ridurre la violenza punitiva dello
stato e di ricostruire il rapporto umano e sociale tra reo e vittima.
- Marcello Flores (a cura di), Verita' senza vendetta. L'esperienza della
commissione sudafricana per la verita' e la riconciliazione, Manifestolibri,
Roma 1999. L'ampia introduzione del curatore premessa al rapporto finale della
commissione, mostra, nella storia del Sudafrica, il carattere violento tanto
della repressione governativa quanto della lotta anti-apartheid condotta in un
secondo tempo dall'African National Congress, ma indica l'originaria ispirazione
nonviolenta data all'ANC da Albert Luthuli negli anni '50 e '60 (p. 21); mostra
la duplice de-escalation della violenza per merito di De Klerk e Mandela dal
1990 (pp. 16-17). Nel rapporto della commissione, introdotto dal presidente, il
vescovo anglicano Desmond Tutu, si vede la scelta di evitare la "giustizia dei
vincitori" e di basare la riconciliazione della societa' sulla base della
verita' e della dignita' restituita alle vittime, dell'amnistia personale in
cambio della verita' e ammissione di colpa, piuttosto che sulla base della pura
giustizia retributiva.
- Antonello Nociti, Guarire dall'odio, Franco Angeli editore, Milano 2000:
lo straordinario insegnamento del Sudafrica per costruire una pace
interrazziale, che e' problema della nostra societa'.
- A. M. Gentili, A. Lollini, L'esperienza delle Commissioni per la verita'
e la riconciliazione: il caso sudafricano in una prospettiva giuridico-politica,
in G. Illuminati, L. Stortoni, M. Virgilio (a cura di), Crimini internazionali
fra diritto e giustizia, Torino, Giappichelli 2000, pp. 163-215.
- Desmond Tutu, Non c'e' futuro senza perdono, Feltrinelli, Milano 2001:
"Fare giustizia non significa punire bensi' risanare" (p. 119-120). Arcivescovo
anglicano di Citta' del Capo e protagonista nella vicenda, Tutu racconta
intensamente e documenta l'esperienza sudafricana dall'apartheid alla
riconciliazione.
- Alejandro Bendana, Charles Villa-Vicencio, La riconciliazione difficile.
Dalla guerra a una pace sostenibile, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2002. La
prima parte del libro, stesa da Villa-Vicencio, direttore dell'Institute for
Justice and Reconciliation di Cape Town, analizza con acume critico l'esperienza
sudafricana.
- Enrico Peyretti, Una giustizia ricostruttiva: la Commissione Verita' e
Riconciliazione in Sudafrica, in "Minorigiustizia", rivista interdisciplinare di
studi giuridici, psicologici, pedagogici e sociali sulla relazione fra minorenni
e giustizia, n. 1-2/2002 (e-mail: minorigi at dag.it), Pinerolo, febbraio 2003, pp.
214-222. Si tratta di una relazione e ulteriore riflessione attuale sul caso
sudafricano e le indicazioni che offre.
- Danilo Franchi, Laura Miani, La verita' non ha colore, Aguzzini e vittime
dell'apartheid testimoniano alla Commissione per la verita' e la riconciliazione
sudafricana, Edizioni Comedit 2000, Milano 2003. In 200 pagine su 270 il libro
riporta ventuno drammatiche testimonianze rese alla Commissione, piu' alcuni
documenti tra cui le conclusioni di Desmond Tutu, presidente della Commissione
per la verita' e la riconciliazione.
- Nell'aureo libretto di Carlo Maria Martini e Gustavo Zagrebelsky, La
domanda di giustizia, Einaudi, Torino 2003, (una serie di Note a margine ho
pubblicato nelmensile torinese "il foglio", n. 307, dicembre 2003, p. 6), il
secondo dei due Autori dedica grande attenzione alla vicenda sudafricana (pp.
28-40), che valorizza acutamente. Egli fornisce anche una breve bibliografia,
grazie alla quale integro la presente:
- R. A. Wilson, The Politics of Truth and Reconciliation in South Africa.
Legitimizing the Post-Apartheid State, Cambridge University Press, Cambridge
2001.
- T. Groppi e X. Philippe, La Democratie imparfaite en Afrique du Sud, in
S. Siccardi (a cura di), Le democrazie imperfette, Giappichelli, Torino
2002.
- "Missione oggi", mensile dei missionari saveriani, n. 6, giugno-luglio
2004, e' tutto dedicato (pp. 3-47) agli atti del convegno Verita' e
Riconciliazione. Lezioni dal Sudafrica, Brescia, 8 maggio 2004, con relazioni di
Massimo Toschi, Michael Lapsley, Valerio Onida, e altri, con indicazioni
bibliografiche e sitografiche.
- Il film di John Boorman, In my country, (2004), racconta questa vicenda
sudafricana, ed esprime bene, incarnato da diversi personaggi, il civile
concetto africano di Ubuntu, che significa senso di umanita', sentire gli altri
come se stessi. Pur col legittimo carattere celebrativo di epopea nazionale, il
film rende correttamente il singolare lavoro della Commissione Verita' e
Riconciliazione, attraverso toccanti storie personali di vittime e di aguzzini,
ora posti faccia a faccia, e sono storie fedeli ai documenti. Il film puo'
servire bene a far conoscere al grande pubblico la nuova via sudafricana alla
giustizia, nella trasformazione dei conflitti.
- A numerose altre ricerche e azioni di riconciliazione e' dedicato un
numero della rivista teologica Concilium, n. 5/2003 (sito: www.queriniana.it).
La prima parte tratta di esperienze in Peru', Nepal, Australia, Stati Uniti e
Canada (popoli nativi), America Centrale; la seconda parte contiene riflessioni
di autorevoli rappresentanti di buddhismo, induismo, ebraismo, cristianesimo; la
terza parte offre articoli sulla prospettiva delle Nazioni Unite, sul processo
di riconciliazione sociale, sulla religione come risorsa di riconciliazione,
sull'amore dei nemici nelle lotte sociali. Una conclusione fa il punto sul
movimento verso una cultura di riconciliazione.
19. Trasforming Struggle. Strategy and Global Experience of Nonviolent
Direct Action, published by the Program on Nonviolent Sanctions in Conflict,
Harvard University, 1992, pagg.142. Il libro e' recensito da Chiara Pent in
"IPRI Newsletter" n.10, marzo 1994 (IPRI, Italian Peace Research Institute, via
Garibaldi 13/a, 10122 Torino, tel. 011532824).
20. AA. VV. La nonviolenza come strategia di mutamento sociale, Cedam,
Padova 1992. Alcuni dei saggi di tipo empirico raccolti in questo volume (altri
saggi sono teorici) riguardano casi di studio di lotte nonviolente.
* 21. Il Comitato Scientifico dell'IPRI per la Difesa popolare nonviolenta
(Progetto Nazionale di Ricerca sulla Difesa Popolare Nonviolenta, Comitato
Scientifico, via S. Giovanni Maggiore Pignatelli 14, 80134 Napoli, tel.
0815510286, fax: Antonino Drago 0812394508) ha pubblicato gli atti di quattro
dei cinque Convegni nazionali di ricerca, nei quali ricorrono anche esempi
storici di lotte popolari nonviolente:
- Una strategia di pace: la difesa popolare nonviolenta (primo convegno,
Boves, novembre 1989), a cura di A. Drago e G. Stefani, Fuori Thema 1993;
- La difesa popolare nonviolenta in Italia e nelle crisi internazionali
(terzo convegno, Bologna, novembre1991), a cura di Gino Stefani, Fuori Thema
1992;
- Per un modello di difesa nonviolento: che cosa ci insegna il conflitto
nella ex-Iugoslavia, (quarto convegno, Vicenza, novembre 1994), a cura di A.
Drago e M. Soccio, Editoria Universitaria, Venezia 1995.
- La difesa della pace con mezzi civili, (quinto convegno, Roma, 4-5
novembre 1995), a cura di A. Drago, Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq)
1997. Da notare la relazione di Andrea Riccardi sulla mediazione civile della
Comunita' di S. Egidio nella guerra in Mozambico.
* 22. I Quaderni della Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) comprendono ormai
oltre 30 titoli pubblicati prima dal Movimento Nonviolento, poi dalla Editrice
La Meridiana, dei quali almeno una dozzina su precisi casi storici in Italia e
nel mondo: Norvegia, Danimarca, Cecoslovacchia, Germania Est, Resistenza nel
Bergamasco, Polonia, Filippine, Resistenza a Forli'.
- Il n. 21, Volontari di pace in Medio Oriente, uscito nel 1993, contiene
il saggio di Alberto L'Abate, Forze nonarmate e nonviolente di pace. I
precedenti storici (pp.17-35), che racoglie molti casi storici.
- Sui fatti dell'Europa orientale nel 1989 (vedi sotto, al n. 28): n. 27,
Q. Eglitis, Azione nonviolenta nella liberazione della Lettonia, pubblicato nel
1994; n. 29, G. Miniotaite, Lituania: la storia della liberazione nonviolenta,
pubblicato nel 1995.
* 23. Il n. 22 della collana Quaderni della DPN, col titolo Resistenze
civili: le lezioni della storia (gia' citato sopra, al n. 15), illustra
ampiamente i casi: Ungheria 1859-67, Finlandia 1898-1905, India 1915-1948,
Germania 1920, Ruhr 1923, Guatemala 1944, Sudafrica 1950-1960, Germania Est
1953, Congo-Zaire 1959, Algeri 1961, Cecoslovacchia 1968, Bolivia 1978, Iran
1978-79, Polonia 1980-83, Filippine 1986, Intifada 1987. La traduzione italiana
esclude i capitoli, particolarmente ampi, sulla Resistenza per non interferire
col libro di J. Semelin, Senz'armi di fronte a Hitler, indicato nella seconda
parte di questa bibliografia. Purtroppo la traduzione italiana esclude anche le
tre ampie pagine 81-83 della rivista francese sul sollevamento popolare in Iran
1978-1979, che porto' alla cacciata dello Scia' senza alcuna violenza. Solo dopo
il ritorno dell'ayatollah Khomeiny dall'esilio in Francia ci furono violenze
civili e statali.
* 24. Sulla straordinaria decennale resistenza nonviolenta di massa del 90%
di popolazione albanese (in massima parte musulmana; vedi sopra, n. 15) del
Kosovo al regime di occupazione militare serba:
- Ibrahim Rugova, La question du Kosovo, Fayard, Paris 1994.
- Valentino Salvoldi, Lush Gjergji, Resistenza nonviolenta nella
ex-Jugoslavia. Dal Kossovo la testimonianza dei protagonisti, Emi, Bologna
1993.
- Valentino Salvoldi, Kossovo, ex-Jugoslavia. Dove la nonviolenza e' vita,
Velar, Gorle (Bergamo), 1994.
- Giancarlo e Valentino Salvoldi, Lush Gjergji, Kosovo, un popolo che
perdona, Presentazione di Bernhard Haering, Emi, Bologna 1997.
- Kossovo. Conflitto e riconciliazione in un crocevia balcanico, in
"Religioni e societa'", n. 29, anno XII, settembre-dicembre 1997.
- Alberto L'Abate (a cura di), Prevenire la guerra nel Kossovo per evitare
la destabilizzazione dei Balcani. Attivita' e proposte della diplomazia non
ufficiale. Quaderni della DPN n. 33, La Meridiana, Molfetta 1997. Il quaderno e'
stato ripubblicato, con l'aggiunta di un'ampia introduzione dell'Autore che lo
aggiorna al 1999, nel volume Kossovo, una guerra annunciata, La Meridiana,
Molfetta 1999.
* 25. Francois Vaillant, La nonviolenza nel Vangelo, prefazione di Filippo
Gentiloni, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994 (originale 1991). Vaillant,
considerando la situazione storica e politica in cui visse Gesu', esamina alcune
sue azioni tipicamente nonviolente, come la cacciata dei mercanti dal tempio
(interpretata di solito come violenta!) (pp. 31-39), la donna adultera (pp.
42-46), il tributo a Cesare (pp. 46-49), la strategia decolpevolizzante che
ritroviamo anche in Martin Luther King (pp. 49-58). Anche Gesu', minacciato e
braccato, fu tentato dalla violenza, ma nella preghiera si converti' alla
nonviolenza e alla pazienza forte fino ad accettare la morte e rovesciarne il
potere (pp. 81-91).
26. Gene Sharp, Dopo la guerra fredda. La via della nonviolenza, in "Il
Regno-attualita'", n.14, 15 luglio 1994, pp. 435-445. Le realta' storiche delle
lotte nonviolente sono richiamate, in un rapido ed ampio giro d'orizzonte, a
mostrare la possibilita' della strategia nonviolenta.
27. Christian Mellon et Jacques Semelin, La non-violence, Collection
encyclopedique "Que sais-je?", Presses Universitaires de France, Paris 1994. In
appendice, questo limpido e ricco libretto elenca 31 casi storici tra il 1770 e
gli anni successivi al 1990 relativi a tutto il mondo (tra cui alcuni non ancora
comparsi in questa bibliografia), e 11 casi riguardanti la Francia tra il 1957 e
gli anni '90.
* 28. Sulle rivoluzioni nell'Europa dell'Est del 1989, che sono un notevole
esempio delle possibilita' dell'azione nonarmata e nonviolenta:
- Giovanni Salio, Il potere della nonviolenza. Dal crollo del Muro di
Berlino al Nuovo Disordine Mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995.
Contiene la piu' ampia rassegna critica delle interpretazioni di quegli
avvenimenti.
- Johan Galtung, Il nuovo disordine mondiale, nel volume di atti sopra
citato Per un modello di difesa nonviolento: che cosa ci insegna il conflitto
nella ex-Iugoslavia, pp. 19-35.
- Sul maggio cinese, vedi sotto, n. 37.
29. Jacques Semelin, Quand les dictatures se fissurent... Resistances
civiles a' l'Est et au Sud, Culture de paix, Desclee de Brouwer, Paris 1995. Per
ognuna delle quattro parti (Resistenza e religione; Resistenza e diritti
dell'uomo; Resistenza e comunicazione; Resistenza e legittimita') singoli
studiosi esaminano un caso del Sud e uno dell'Est nel decennio precedente le
rivoluzioni del 1989: Filippine 1986 e Polonia; dissidenza cecoslovacca dalla
Carta 77 e Bolivia dal 1978; Benin 1987-1992 e Piazza Tiananmen a Pechino 1989;
tentativi di colpi di stato in Spagna 1981 e a Mosca 1991.
30. Giuliano Pontara, in discussione con Norberto Bobbio sulla nonviolenza
e la politica, elenca circa 15 casi recenti in N. Bobbio, Elogio della mitezza e
altri scritti morali, Linea d'ombra, Milano 1994, p. 44. Questo testo riveduto
compare in G. Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni
Gruppo Abele, Torino 1996, raccolta di saggi su etica e politica, pace e guerra
(casi storici di difesa senza guerra a p. 94-95).
(Parte prima - segue) 4. INCONTRI. IL 5 SETTEMBRE A VITERBO
Domenica 5 settembre 2010, con inizio alle ore
15,30, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" a Viterbo, si
svolgera' il quarantesimo incontro di studio del percorso di formazione e
informazione nonviolenta iniziato da alcuni mesi.
All'incontro partecipa il responsabile del Centro
di ricerca per la pace di Viterbo.
Il centro sociale autogestito "Valle Faul" si trova in strada
Castel d'Asso snc, a Viterbo.
L'iniziativa e' ovviamente aperta alla partecipazione di tutte le persone
interessate.
5. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 29 AGOSTO A
VITERBO UN INCONTRO DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE NONVIOLENTA
[Riceviamo
e diffondiamo]
Si e' svolto domenica 29 agosto al centro sociale "Valle Faul" di Viterbo il trentanovesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta. In apertura si esprime solidarieta' al professor
Rocco Altieri impegnato a Pisa in un'iniziativa nonviolenta per il diritto
allo studio dei lavoratori e dei migranti.
Nel corso dell'incontro e' stata poi letta e commentata la "Lettera ai cappellani militari" di don Lorenzo Milani, testo fondamentale per l'opposizione a tutte le guerre e per questo ancora attuale ed utilissimo documento da studiare. Si parla anche della scuola di Barbiana, dei suoi metodi e del contesto storico e sociale in cui quell'esperienza si svolse. Segue uno scambio di impressioni su legge,
giustizia, educazione e relazioni.
A seguire si analizza un esempio recente di
costruzione di una rete di solidarieta' attorno a persone in
difficolta'.
Nell'ambito dell'impegno a sollecitare le istituzioni per la salvaguardia dell'area del Bulicame attraverso la proposta di realizzarvi un parco naturalistico, archeologico e termale, si decide l'invio di una lettera aperta alla Commissione Ambiente della Regione Lazio. Il prossimo incontro sara' domenica 5 settembre, con inizio alle ore 15,30, sempre al centro sociale "Valle Faul", in strada Castel d'Asso snc a Viterbo. *
Le persone partecipanti all'incontro
Viterbo, 2 settembre 2010
Per informazioni e contatti: viterbooltreilmuro at gmail.com 6. INCONTRI. IL PRIMO SETTEMBRE SI E' SVOLTO A BLERA UN INCONTRO DI
FORMAZIONE ALLA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA
Mercoledi' primo settembre 2010 si e'
svolto a Blera (Vt), nell'ambito di uno specifico percorso formativo iniziato da
diversi mesi, un incontro di accostamento alla comunicazione nonviolenta in
ambito comunitario.
All'incontro ha preso parte il responsabile del
"Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Una parte dell'incontro e' stata dedicata come di consueto alla riflessione
su argomenti psicologici, morali e relazionali, e specificamente al
tema della responsabilita' nella condotta personale cosi' come nelle scelte
comunitarie: in particolare e' stato tra l'altro evidenziato come una
corretta gestione del tempo (e quindi ad esempio la tempestivita' e la
puntualita'; cosi' come il discutere e il decidere insieme prima di agire; cosi'
come l'attenzione a privilegiare le scelte reversibili in una logica
fallibilista ed autocorrettiva) e' necessaria per agire nel rispetto della
natura, delle altre persone e di se stessi.
Ampia parte dell'incontro e' stata poi dedicata all'esame di questioni
pratiche legate all'attivita' agricola e alla definizione di scelte legate al
ciclo delle stagioni e pienamente coerenti col rispetto dell'ambiente.
Come d'abitudine, il processo decisionale si e' fondato sulla tecnica
deliberativa nonviolenta del metodo del consenso. 7. APPELLI.
PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Sostenere finanziariamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia. Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
8. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA" "Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail:
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto
"copia di 'Azione nonviolenta'". 9. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Isaiah Berlin, La liberta' e i suoi traditori, Adelphi, Milano 2005, pp.
278.
10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e
internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento
dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della
creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo
di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 11. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 302 del 3 settembre 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
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