Telegrammi. 299
- Subject: Telegrammi. 299
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 31 Aug 2010 01:09:57 +0200
| TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO 
 Numero 299 del 31 agosto 2010 Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal 
Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della 
nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Peppe Sini: Una lettera aperta al prefetto di Viterbo. Sulla situazione 
del lago di Vico. Due gravi inquinamenti, due gravi pericoli 2. Paolo Arena e Marco 
Graziotti intervistano 
Michele 
Boato 3. Il 
cinque per mille al Movimento Nonviolento 4. 
"Azione nonviolenta" 5. 
Segnalazioni librarie 6. La "Carta" del Movimento 
Nonviolento 7. Per saperne di piu' 1. DOCUMENTI. PEPPE SINI: UNA LETTERA APERTA AL PREFETTO DI VITERBO. SULLA 
SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO. DUE GRAVI INQUINAMENTI, DUE GRAVI PERICOLI Al Prefetto di Viterbo e per opportuna conoscenza: al Sindaco del Comune di Caprarola, al Sindaco del Comune di Ronciglione, al Presidente della Provincia di Viterbo, alla Presidente della Regione Lazio, alla Ministra dell'Ambiente, al 
Ministro dei Beni Culturali, al Ministro 
dell'Interno, al Ministro della 
Salute, al Commissario Europeo per 
l'Ambiente Oggetto: Sulla situazione del lago di Vico. Due 
gravi inquinamenti, due gravi pericoli * Signor Prefetto, la situazione delle acque del lago di Vico e' da 
tempo assai grave, con reale pericolo per la salute della popolazione dei comuni 
circumlacuali che delle acque del lago si servono. La documentazione prodotta dalle competenti 
istituzioni e' copiosa ed inequivocabile: occorre intervenire per il 
controllo e il risanamento dell'ecosistema lacustre, individuando 
tutti i fattori di illecito inquinamento ed eliminandoli; ed occorre 
intervenire per garantire alla popolazione il diritto all'accesso all'acqua 
potabile e il diritto alla tutela della salute. * Ma oltre all'inquinamento dell'ambiente vi e' anche 
un altro inquinamento: quello delle coscienze, che provoca altresi' 
l'ottenebramento delle intelligenze, e puo' far sorgere i mostri generati 
dal sonno della ragione. Politicanti senza scrupoli e teppisti verbali (ed 
e' noto che i teppisti verbali generano sovente i teppisti materiali) da 
mesi si ostinano a negare la realta' effettuale, ed anzi insultano e minacciano 
coloro - scienziati, medici, funzionari ed amministratori, semplici 
cittadini onesti e responsabili - che si stanno 
meritoriamente impegnando affinche' sia fatta piena luce sulla situazione 
delle acque del lago di Vico ed affinche' le istituzioni intervengano nel modo 
migliore a tutela dell'ecosistema e della popolazione. Taluni di codesti personaggi senza scrupoli e 
turpiloquenti (talora peraltro nascondendosi dietro l'anonimato o coloriti 
pseudonimi), non paghi di aver propalato mistificazioni, menzogne, scempiaggini, 
ingiurie e diffamazioni, in questi ultimi tempi stanno incitando a vere e 
proprie intimidazioni e aggressioni: tutti reati previsti e puniti dal 
codice. * Signor Prefetto, Con la presente mi permetto di richiamare la sua 
attenzione, e quella delle altre figure istituzionali in indirizzo, cosi' 
come quella dell'opinione pubblica, affinche' non solo le istituzioni 
preposte adottino al piu' presto tutti i provvedimenti atti all'adeguato 
costante ed accurato controllo ed all'effettivo e  tempestivo risanamento 
delle acque del lago, cosi' come a garantire alla popolazione acqua potabile e 
sicura tutela della salute; ma anche affinche' i vociferatori e 
soverchiatori menzogneri, coprolalici e minacciosi non possano 
impunemente continuare nella loro vile, squallida, criminosa e 
criminogena azione. * Restando a disposizione per ogni ulteriore 
informazione, la saluto distintamente, * Peppe Sini, direttore del "Centro di ricerca per la pace" di 
Viterbo, gia' consigliere comunale e 
provinciale, gia' presidente della Commissione 
d'inchiesta sulla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio istituita 
dal Consiglio Provinciale di Viterbo a meta' degli anni 
Novanta Viterbo, 30 agosto 2010 2. 
LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI 
INTERVISTANO MICHELE BOATO [Ringraziamo Paolo 
Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco 
Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci 
messo a disposizione questa intervista a Michele Boato. Paolo Arena e Marco 
Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di 
informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione 
nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo. Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la 
nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da 
sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di numerose 
esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica rivista "Smog 
e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander Langer", animatore 
del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera e Aqua". Ha promosso 
la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel 1987 (e dimessosi per 
rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare importanti leggi contro 
l'inquinamento. Con significative campagne nonviolente ottiene la 
pedonalizzazione del centro storico di Mestre, contrasta i fanghi industriali di 
Marghera. E' impegnato nella campagna "Meno rifiuti". E' stato anche presidente 
della FederConsumatori. Gia' apprezzato assessore regionale del Veneto. Con Mao 
Valpiana e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa 
possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui 
e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una 
rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". E' una 
delle figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che ha 
saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un costante 
atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e valorizzandone dignita' 
e sensibilita'. Tra le opere di Michele Boato: ha curato diverse pubblicazioni 
soprattutto in forma di strumenti di lavoro; cfr. ad esempio: Conserva la carta, 
puoi salvare un albero (con Mario Breda); Ecologia a scuola; Dopo Chernobyl (con 
Angelo Fodde); Adriatico, una catastrofe annunciata; tutti nei "libri verdi", 
Mestre; nella collana "tam tam libri" ha curato: Invece della tv rinverdire la 
scuola (con Marco Scacchetti); Erre magica: riparare riusare riciclare (con 
Angelo Favalli); In laguna (con Marina Stevenato); Verdi tra governo e 
opposizione (con Giovanna Ricoveri). Un'ampia intervista a Michele Boato curata 
da Diana Napoli e' apparsa nei nn. 157-158 di "Voci e volti della 
nonviolenza". Si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa 
intervista] - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Come e' avvenuto il tuo accostamento alla 
nonviolenza? - Michele Boato: Mi sono avvicinato alla nonviolenza dal 1972, quando, a 25 anni, ho cominciato a capire, durante un convegno nazionale semi-clandestino di Lotta Continua a Rimini, il suicidio umano e culturale della prospettiva della “guerra di popolo”, tipo Irlanda del Nord (Ira) o Paesi Baschi (Eta), che veniva proposta con sempre maggior insistenza da una buona parte del gruppo dirigente, forzando in senso insurrezionalista la lettura delle lotte di quegli anni (dai cortei della Fiat del '69, alle barricate delle imprese d’appalto di Marghera del '70, alle lotte dei carcerati e dei soldati, fino ai moti per Reggio Calabria capoluogo). Cosi' Lotta Continua tendeva ad assumere (ma per fortuna si e' sciolta prima) i connotati di un partitino leninista, gerarchizzato, con un “servizio d’ordine” numeroso ed aggressivo, tradendo l’ispirazione antiautoritaria e movimentista (Rosa Luxemburg) con cui l’avevamo costruita, anche a Venezia e Marghera, nell’autunno del 1969. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno 
contato di piu' per te, e perche'? - Michele Boato: Con Alex Langer ho avuto molte occasioni di collaborazione, prima in Lotta Continua, poi nei Cristiani per il Socialismo, infine nei Verdi: l'attenzione agli interlocutori (“amici” o “avversari”), la volonta' di costruire ponti tra culture, societa', gruppi diversi, la fiducia nella forza della verita', della denuncia, della proposta chiara anche se apparentemente impossibile: queste alcune delle caratteristiche che fanno di Alex un vero amico della nonviolenza. Papa Giovanni, il “contadino” che sbaraglia le piccole macchinazioni della Curia romana dando voce alla base della chiesa dei cinque continenti, convocando il Concilio ecumenico Vaticano II: il colloquio con i carcerati di Roma, le parole chiare della Pacem in Terris, l'azione decisa e insieme diplomatica per impedire che la crisi dei missili a Cuba facessero di Kennedy e Krusciov gli assassini dell'ntera umanita'. Il Cristo di “chi e' senza peccato scagli la 
prima pietra”, di “e' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago 
che un ricco entri nel regno dei cieli”, il Cristo di “porgi l'altra guancia” e 
quello che scaccia i mercanti dal tempio, salvo poi insegnare che per pregare 
non servono i templi. Francesco d'Assisi che mostra con i fatti cosa 
significhi il messaggio evangelico e disarma anche i piu' violenti con la parola 
e la coerenza. Don Lorenzo Milani che mi ha aperto il cervello sulla 
realta' delle guerre, con la sua Lettera ai capellani 
militari. Infine il Gandhi della marcia del sale, della disobbedienza nonviolenta di massa e dell'arcolaio dell'economia locale. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali libri consiglieresti di leggere a un 
giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno 
che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e 
scolastica? - Michele Boato: Alex Langer, Il viaggiatore leggero, Sellerio: il meglio dei messaggi di Alex, con frequenti riferimenti a Ivan Illich, Leonardo Sciascia, Adriano Sofri, Petra Kelly. Malalai Joya, Finche' avro' voce, Piemme: La lotta di 
una giovane donna afgana contro i signori della guerra e l'oppressione delle 
donne afgane. Una visione straordinariamente chiara della criminalita' di questa 
ennesima guerra. Bernhard Haering - Valentino Salvoldi, Il Vangelo che ci guarisce. Dialoghi sulla nonviolenza. Edizioni Messaggero di Padova: dialogo-intervista al coraggioso moralista, precursore dei Beati i costruttori di pace. Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi: antologia degli scritti piu' importanti con un'ottima introduzione di Giuliano Pontara, forse il miglior divulgatore di Gandhi. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel 
mondo e in Italia ti sembrano particolarmente significative e degne di essere 
sostenute con piu' impegno? - Michele Boato: Le moltissime iniziative 
di donne contro la guerra e le violenze in Afghanistan, in 
Kossovo-Serbia-Bosnia, in Iran, negli Stati Uniti, in Colombia, Cile e altri 
stati latinoamericani, in India e Pakistan. La lotta No Tav piemontese. Le iniziative antinucleari di GreenPeace in tutto il mondo. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: In quali campi ritieni piu' necessario ed 
urgente un impegno nonviolento? - Michele Boato: Sia nella difesa dei 
diritti umani dove sono piu' calpestati, sia nella denuncia dell'inutile 
crudelta' delle guerre, sia anche nell'impedire l'autodistruzione ecologica 
della specie umana. C'e' ancora un bel pezzo di mondo che vive in assenza 
di democrazia, liberta' e giustizia: comanda chi ha soldi ed 
armi. C'e' un altro pezzo, piu' esteso (anche nella nostra 
Italia), dove la democrazia c'e' solo di nome, ma comandano bande di violenti 
(piu' o meno legalizzate) al soldo di padroni piu' o meno 
occulti. Il cammino verso la liberta', la giustizia e la 
democrazia e' lentissimo, pieno di soste e brusche retromarcie; non sara' 
mai terminato e ci sara' sempre qualcuno che vuole sopraffare gli 
altri. L'impegno sociale e nonviolento tende a concentrarsi su questo orizzonte, a partire dalle peggiori situazioni di dittatura, mafia e guerra. Ora pero' al 
problema della pacifica convivenza si aggiunge quello della pura e semplice 
sopravvivenza: ogni anno intere popolazioni sono decimate o rischiano la morte 
per carestie, mancanza d'acqua potabile, epidemie e sempre piu' frequenti 
disastri atmosferici.  
 Anche se per millenni gran parte della popolazione 
mondiale e' vissuta in condizioni di schiavitu' (o servitu' della gleba o 
simili), mai nella storia dell'umanita' si e' verificata una emergenza 
sociale e sanitaria cosi' estesa, con la migrazione di milioni di persone 
all'anno da situazioni di fame e miseria verso luoghi in cui c'e' il miraggio 
della sopravvivenza. Questa situazione ha diverse cause: lo sfruttamento di vastissime aree geografiche da parte di alcuni stati o societa', piu' forti militarmente ed economicamente; un rapidissimo aumento della polazione, specie nelle aree “deboli”; la desertificazione di zone sempre piu' vaste, provocata sia dai cambiamenti climatici che dalla distruzione delle foreste e dal colonialismo alimentare-monocolturale. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne 
segnaleresti a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza 
organizzata oggi in Italia? - Michele Boato: Casa per la nonviolenza 
di Verona, Mir di Brescia, Centro Regis di Torino, Casa per la pace di Firenze, 
Ecoistituto del Veneto di Mestre, Centro di ricerca per la pace di 
Viterbo. Campagne: Acqua bene comune, Non abbiamo bisogno del 
nucleare, No alle basi Usa in Italia: Aviano, Vicenza, Ghedi e le 
altre. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Come definiresti la nonviolenza, e quali sono le 
sue caratteristiche fondamentali? - Michele Boato: Lotta per la giustizia e 
una societa' sobria, con la forza della verita', la coerenza personale, la 
solidarieta' e il coraggio di non cedere a opportunismi e 
settarismi. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e 
femminismo? - Michele Boato: Il femminismo e' 
una delle incarnazione della nonviolenza, particolarmente importante non solo 
nei paesi in cui le donne non godono di alcun diritto, in Asia e in Africa, ma 
anche in tutto il resto del mondo, Italia compresa. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza ed 
ecologia? - Michele Boato: Ecologia e nonviolenza sono sorelle siamesi: l'una non puo' vivere senza l'altra. Un'ecologia dirigista, che si basa solo su leggi e 
divieti, non ha alcun futuro: il pianeta 
(anzi, la specie umana) puo' avere un futuro solo se un nuovo stile di 
vita, sobria e solidale, si afferma, con la forza della verita', nelle menti e nei cuori delle 
popolazioni, “ricche” e  
“povere”. Ma anche una visione nonviolenta che si limiti 
all'antimilitarismo non ha futuro: non basta che cessino le guerre aperte per 
realizzare una societa' piu' giusta e un mondo dove non si debba morire di 
siccita' e di fame. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza, impegno 
antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri 
umani? - Michele Boato: Come il femminismo e 
l'ecologia, anche la lotta per i diritti umani e' una incarnazione della 
nonviolenza, che in una grande parte di aree del pianeta (dal Tibet alla 
Cecenia, dall'Iran alla Palestina e l'Afghanistan) assume addirittura la massima 
priorita'. In Italia l'impegno antirazzista assume grande rilevanza in questi 
anni di sbornia anti-immigrati. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e lotta 
antimafia? - Michele Boato: Nonviolenza significa 
anche democrazia e giustizia: esse sono calpestate, derise, annullate 
dall'imperversare di bande mafiose, armate e violente, in larghe aree 
dell'Italia (e non solo: basta pensare all'Abania, alla Moldavia alla 
Russia). * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e lotte del 
movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed 
oppresse? - Michele Boato: Lo sciopero, a partire 
dall'Aventino della plebe romana contro i privilegi dei patrizi, e' una 
delle piu' importanti tecniche nonviolente; forse pero' i sindacati non ne hanno 
molta consapevolezza e non e' raro, nei picchetti o nelle assemblee 
operaie, sentire irridere la nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e lotte di 
liberazione dei popoli oppressi? - Michele Boato: Troppe volte viene 
teorizzata ed utilizzata la violenza, con giustificazioni che si rivelano sempre 
piu' inconsistenti. Questo ha indebolito per decenni la giusta lotta del 
popolo Palestinese, di quello Basco, della popolazione dell'Irlanda del nord, 
del Messsico (Chiapas), di Kossovo e Bosnia. Gli esempi delle Filippine di Cory 
Aquino, della Polonia di Solidarnosc, dell'India di Gandhi, dei neri di Martin 
Luther King nel Sud degli Usa, della caduta del muro di Berlino mostrano la 
strada. Quella che perseguono Malalai Joya in Afganistan, Aung San Suu Kyi in 
Birmania, il Dalai Lama del Tibet, che ha perseguito Rugova in 
Kossovo. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e 
pacifismo? - Michele Boato: La nonviolenza comprende 
anche il vero pacifismo, quello che lotta per la pace senza doppi fini e senza 
compromessi. Ma non si esaurisce in 
esso: c'e' una visione nonviolenta dell'economia ((il microcredito di Muhammad Yunus ne e' un esempio), 
della scuola (Maria Montessori ne e' sta una maestra), della medicina 
ecc. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e 
antimilitarismo? - Michele Boato: Il nonviolento e' 
assolutamente antimilitarista, ma non tutti gli antimilitaristi sono 
nonviolenti: in certi cortei contro la guerra dell'Irak mi vergognavo di tanti 
slogan truculenti gridati a squarciagola e ossessivamente. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e 
disarmo? - Michele Boato: Il Costarica dimostra, 
nonostante si trovi in una zona piena di conflitti, che il disarmo, non solo 
nucleare, ma proprio l'abolizione dell'esercito non e' una pia 
illusione. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e diritto 
alla salute e all'assistenza? - Michele Boato: Anche nella difesa della salute valgono i principi nonviolenti della verita', giustizia, minima sofferenza. Quindi rapporti corretti tra malati e medici o sanitari, decisioni chiare e condivise, prevenzione prima che cura, accesso ugualitario alle cure, cure naturali e reversibili. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e 
psicoterapie? - Michele Boato: Ancora piu' importanti 
sono i principi nonviolenti nella cura della mente, dove nei secoli si sono 
viste le peggiori pratiche, dal ripudio all'esorcismo, dalla caccia alle streghe 
agli elettrochoc, dall'imprigionamento alle sevizie e violenze quotidiane. La 
lotta di Franco Basaglia e di tanti suoi amici e collaboratori e' stata una 
delle piu' importanti esperienze nonviolente a livello mondiale: va difesa e 
sviluppata perche', a trenta anni dalla sua morte, la scienza ufficiale 
spinge per tornare alle pratiche violente da lui fatte 
abolire. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali rapporti vedi tra nonviolenza e 
informazione? - Michele Boato: Se nonviolenza e' la forza della verita', e' fondamentale poter comunicare la denuncie e proposte ai soggetti che debbono liberarsi dalle catene. I mezzi di comunicazione di massa sono importanti, ma spesso non sono liberi di dire la verita', dipendono da chi deve mantenere la popolazione nell'ignoranza per poter fare meglio affari non sempre puliti. Quindi vanno usati senza pero' farne l'unico strumento di comunicazione. La nonviolenza crea suoi canali diretti, le reti di 
persone, le riviste, le radio libere, i siti internet, le mailing list. Questi 
canali vanno gestiti con molta cura, devono essare il piu' possibili aperti alla 
partecipazione popolare, mantenendo pero' stretta vigilanza su possibili abusi e 
strumentalizzazioni di persone o gruppi ostili alla 
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione 
filosofica? - Michele Boato: C'e' un filone 
nonviolento, nella storia della filosofia, che collega Pitagora a Socrate, 
Seneca, Cristo, Agostino, Hildegarda di Bingen, per arrivare fino a Kant, 
Schopenhauer, Tolstoi, Hannah Arendt, Teilhard de Chardin. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione 
delle e sulle religioni? - Michele Boato: Cristianesimo e Buddismo sono intrisi della nonviolenza dei loro fondatori, Cristo e Siddartha, anche se il Buddismo l'ha conservata molto piu' accuratamente, mentre il Cristianesimo e' stato, ed e' ancora, infettato ripetutamente da militarismo, corruzione, ragion di stato, imperialismo, razzismo e maschilismo. Confucianesimo, Induismo, Ebraismo ed Islam hanno 
avuto, ed hanno tuttora, rapporti alterni con la nonviolenza, corsi e ricorsi, 
diverse interpretazioni fino alle strumentalizzazioni di stile talebano 
dell'Islam in Afghanistan, Iran, Arabia e Pakistan, e di stile fondamentalista 
dell'Ebraismo in Israele. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione 
sull'educazione? - Michele Boato: Steiner e Montessori 
(solo per citare i piu' noti) sono espressione di una crescente influenza della 
nonviolenza nella pedagogia occidentale; il Dalai Lama e' un esempio della 
diffusissima pedagogia nonviolenta nel mondo orientale. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione 
sull'economia? - Michele Boato: Le riflessioni del 
premio Nobel indiano Amartya Sen sulla necessita' della democrazia per un vero 
sviluppo sono abbastanza significative. Molto piu' importanti le esperienze 
concrete e le relative teorizzazioni del nobel bengalese Muhammad Yunus sul 
microcredito e la capacita' di riscatto di milioni di “poveri” che si uniscano e 
trovino la forza di liberarsi dal cappio, non solo economico, degli 
strozzini. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul 
diritto e le leggi? - Michele Boato: L'importanza del diritto 
alla disubbidienza alle leggi ritenute ingiuste, fortemente rivendicato, anche 
con una breve prigionia, da Thoreau autore del fondamentale “La disobbedienza 
civile”, per non parlare di Gandhi e di don Milani che con la sua “L'obbedienza 
non e' piu' una virtu'” ha illuminato le menti di migliaia di persone, non 
solo italiane. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione 
sull'etica e sulla bioetica? - Michele Boato: Il valore assoluto della 
vita umana, nel comandamento “tu non uccidere”. Ma anche il valore della vita 
animale, i diritti degli altri 
animali, l'abominio dell'ucciderli per divertimento o per “sport”, come nella 
caccia moderna, la proposta vegetariana e, comunque, l'eliminazione di ogni 
sofferenza evitabile. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione 
sulla scienza e la tecnologia? - Michele Boato: La non neutralita' ne' 
della scienza ne', tantomeno, delle sue applicazioni pratiche. L'autocritica di 
Albert Einstein circa la fissione nucleare e i suoi immediati utilizzi 
militari e' il momento piu' alto di questa riflessione, che ha poi avuto 
nel filosofo inglese Bertrand Russell una piu' compiuta 
teorizzazione. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione 
storica e alla pratica storiografica? - Michele Boato: Un forte ridimensionamento dell'esaltazione acritica della rivoluzione francese e di tutte le altre azioni militari (da Cesare a Alessandro Magno, fino a Napoleone, alla rivoluzione russa e alle guerre mondiali) che riempiono i libri di storia, fatti studiare ai ragazzi di tutto il mondo. Parallelamente una valorizzazione delle iniziative sia individuali che di massa che hanno portato a cambiamenti sociali importanti senza alcun uso di violenza: dalla regina d'Egitto Atzusept alla democrazia ateniese, dall'Aventino al martirio di Cristo, dai primi obiettori cristiani al servizio militare romano all'incontro di Francesco col sultano, e poi i gesuiti amici degli indios nel Sud America barbarizzato da portoghesi e spagnoli, la cooperazione operaia e gli scioperi dell'800, la diserzione di massa durante la prima guerra mondiale, i movimenti gandhiani, fino a Solidarnosc, il '68 in occidente e all'est, la caduta del muro di Berlino e dell'impero sovietico, il Costarica, le Filippine, il Kossovo di Rugova, il Tibet e la Birmania di Aung San Suu Ky e dei giovani monaci buddisti. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha gran 
importanza il metodo del consenso: come lo 
caratterizzeresti? - Michele Boato: Di fronte a decisioni 
delicate e impegnative, non si puo' affidarsi al gioco delle maggioranza; serve 
una discussione che approfondisca le ragioni, anche molto diverse, di tutti gli 
interessati, e punti a raggiungere una decisione che non escluda alcuna buona 
ragione, ma solo le proposte incompatibili con i principi della 
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Tra le tecniche nonviolente nella gestione e 
risoluzione dei conflitti quali ritieni piu' importanti, e 
perche'? - Michele Boato: Annunciare pubblicamente 
le proprie ragioni, intenzioni e iniziative, in modo da rendere piu' difficile 
la reazione violenta basata sulla (dichiarata) paura di violenze, atti 
terroristici o sabotaggi. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Come caratterizzeresti la formazione alla 
nonviolenza? - Michele Boato: Con una forte conoscenza 
storica dei movimenti e delle lotte nonviolente e dei principipi etici che li 
sostengono, associata a esercitazioni pratiche il piu' realistiche possibili e, 
poi, inserimento in programmi concreti a carattere locale. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Come caratterizzeresti l'addestramento 
all'azione nonviolenta? - Michele Boato: Senza inventarsi 
alcunche', affrontando con metodi nonviolenti uno o piu' problemi presenti nella 
nostra societa', dal razzismo al maschilismo, dal bullismo alla disinformazione, 
dall'inquinamento alla violenza verso pedoni e ciclisti, o verso gli animali o 
gli alberi. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze 
editoriali ti sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a 
promuovere la nonviolenza? - Michele Boato: Nel Veneto operano una serie di radio libere molto legate alla nonviolenza: Radio Cooperativa (legata ai Beati i costruttori di pace di don Albino Bizzotto), Radio Gamma 5, ispiratrice di decine di iniziative soprattutto ecologiste e antirazziste, Radio Base popolare di Mestre e Radio Popolare di Verona. Poi c'e' MultiMedia Record, un gruppo guidato dal giornalista Marco Massimo Rossi che produce, in strettissimo contatto con i comitati e le associazioni locali, molti materiali televisivi che vanno sia su Internet che nelle reti televisive locali che li accettano. Ci sono poi le due riviste che sono legate 
all'Ecoistituo del Veneto “Alex Langer”: "Gaia. Ecologia, nonviolenza, 
tecnologie appropriate" (trimestrale a carattere nazionale) e "Tera e Aqua" 
(bimestrale a carattere regionale), in cui sono impegnato quasi a tempo 
pieno. A livello nazionale, oltre ad "Azione nonviolenta" diretta da Mao Valpiana, c'e' "QualeVita", ottimo periodico abruzzese diretto da Pasquale Jannamorelli, "Natura oggi", mensile di Pro Natura piemontese, in stretta collaborazione col Centro Sereno Regis diretto da Nanni Salio e "AAM - Terra Nuova" che tratta soprattutto di alimentazione e della salute. Poi c'e' questo quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino". * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed 
universitario ti sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o 
a promuovere la nonviolenza? - Michele Boato: I corsi tenuti da 
Alberto L'Abate a Ferrara e poi a Firenze e quelli di Tonino Drago a 
Pisa. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno 
sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E 
perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e 
l'efficacia della loro azione? - Michele Boato: Affrontando i temi piu' 
scottanti con proposte forti, precise e coordinate in tutta Italia, come fece 
Marco Pannella con le marce antimilitariste a favore dell'obiezione di coscienza 
negli anni '70 e col divorzio qualche anno dopo; come ha fatto Alex Langer negli 
anni '80 sui temi della guerra nella ex-Jugoslavia, come fa don 
Luigi Ciotti sul tema della mafia con le cooperative di Libera. Ora e' 
il momento dell'opposizione al nucleare e delle alternative 
dolci. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di 
migliori forme di coordinamento? E se si', come? - Michele Boato: A rete, come aveva 
iniziato bene Lilliput, perdendosi pero' poi in burocratismi, non allargandosi, 
ma chiudendosi. Soprattutto pero' una rete funziona se ha degli 
obiettivi comuni, con scadenze e iniziative coordinate, come ha dimostrato la 
recente ottima riuscita della raccolta firme per i referendum contro la 
privatizzazione dell'acqua. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di 
ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali 
caratteristiche? - Michele Boato: Serve un forte 
coordinamento e potenziamento della presenza nonviolenta su 
Internet. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali 
rapporti? - Michele Boato: Nonviolenza non e' 
solo antimilitarismo, ma lotta per la giustizia e i diritti 
umani. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali 
rapporti? - Michele Boato: Aldo Capitini, dopo aver 
combattuto la dittatura fascista,  
era pero', giustamente, scettico verso i partiti e la sola democrazia 
rappresentativa: proponeva il potere di tutti, da lui battezzato Omnicrazia. Si 
tratta della democrazia diretta, che da' voce e potere a tutti. Nella nostra Costituzione invece c'e' 
solo il referendum abrogativo e, solo in una parte dei Comuni, i referendum 
locali consultivi. Occorre invece guardare, in termini creativi, alle esperienze 
dei cantoni e delle citta' svizzere, e, piu' recentemente, di molti Stati del 
Nord America, della Baviera e ora anche di molte citta' sudamericane, dove la 
partecipazione popolare e' stimolata ed organizzata con periodici 
referendum decisionali, senza quorum, o con quorum del 
20-30%. Finora in Italia questo tema ha sfondato in una decina di comuni dell'Alto Adige - Sud Tirol. Qualche successo hanno avuto in alcune piccole citta' 
delle liste civiche che fanno della vera partecipazione il loro tema e strumento 
principale. Molto meno trasparenti le iniziative dei seguaci di Grillo, appunto 
perche' sostanzialmente dirette e condizionate dal capo genovese e, soprattutto, 
dal suo apparato milanese. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali 
rapporti? - Michele Boato: Scrittori come Pier 
Paolo Pasolini, poeti come David Maria Turoldo, attori come il Benigni di “La 
vita e' bella” o il (Ben Kingsley) del film “Gandhi” hanno una forza di 
penetrazione nella formazione di milioni di persone. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali 
rapporti? - Michele Boato: In Italia il riferimento 
di alcune forze politiche (Radicali, Verdi e poi anche Rifondazione comunista) 
alla nonviolenza non e' mai stato molto convincente; troppi compromessi, 
soprattutto sulla questione delle guerre in Bosnia, Irak e 
Afghanistan. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali 
rapporti? - Michele Boato: I sindacati spesso non 
sono consapevoli della natura profondamente nonviolenta dello sciopero come 
noncollaborazione, e in generale della loro missione di difesa dei diritti non 
solo economici di larga parte della popolazione. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali 
rapporti? - Michele Boato: Come la poesia, la letteratura (Tolstoi per tutti) e i film, anche le altre arti, dalla pittura alla scultura, dalla musica al teatro, alla danza, alla fotografia, possono essere eccezionali veicoli del messaggio nonviolento: basta ricordare le foto dei bambini vietnamiti, una canzone come Imagine di John Lennon o un quadro come Guernica di Picasso. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come 
concretamente nella tua esperienza essa si e' data? - Michele Boato: Decine di iniziative 
delicate (denunce di soprusi o di scempi ambientali, proposte azzardate a 
personaggi influenti ecc.) non avrei potuto condurle a termine senza l'aiuto di 
persone sinceramente amiche, che si sono spese, spesso rischiando grosso, in 
nome di un comune sentire, ma soprattutto di una comune 
amicizia. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' 
dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni? - Michele Boato: Come si puo' essere 
nonviolenti se non si crede nell'assoluta uguaglianza di diritti di tutte le 
persone, senza differenze di razza, sesso, eta' o idee politiche e religiose? 
Non c'e' forse nulla di piu' antitetico alla nonviolenza del razzismo nelle sue 
varie forme. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e politica: quale 
relazione? - Michele Boato: Politica significa 
interessarsi della polis, del bene comune della citta' e dei suoi abitanti. Un 
nonviolento non puo' che fare anche politica, ma puntando alla vera democrazia, 
al potere di tutti, non dei “nostri”. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale 
relazione? - Michele Boato: E' forse la prova più 
difficile, passare dalla teoria ai fatti 24 ore su 24. In casa con coniuge e 
figli, sul lavoro con colleghi, superiori ed eventuali subalterni (o con gli 
studenti per un insegnante, come nel mio caso). Debbo dire che nei miei 
vent'anni di insegnamento alle superiori, avere rapporti di rispetto e paritari 
con gli studenti mi e' stato facilissimo e mi ha procurato quasi solo 
enormi soddisfazioni, pochissimi inconvenienti con qualche collega e 
preside. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si 
vive: quale relazione? - Michele Boato: E' dal lontano 1969 il 
mio impegno principale: sento la violenza a Gaia, nostra madre terra, come fatta 
a me stesso. E di fatto e' cosi', anche se i piu' ancora non ne sono 
pienamente coscienti. Il territorio e' l'aria che respiriamo, che 
manteniamo piu' pulita se, con gli Amici della bicicletta, riduciamo il traffico 
automobilistico; sono gli alberi che ci regalano l'ossigeno, che difendiamo con 
tutti i mezzi con l'associazione Amico Albero; e' l'acqua che beviamo e 
scorre in laguna e nel mare, che cerchiamo di mantenere pulita con Medicina 
Democratica, l'Ecoistituto ecc. ecc. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si 
vive: quale relazione? - Michele Boato: Alla fine le cose che 
contano di piu' nella vita sono proprio i rapporti con le persone vicine: le 
rotture traumatiche sono la prima causa delle malattie depressive e dei suicidi. 
Imparare a convivere anche nei momenti difficili, non alzare i toni, non usare 
parole pesanti e' talvolta difficile, ma ti puo' salvare la 
vita. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali 
riflessioni? - Michele Boato: Non c'e' solo il “tu non uccidere”, ma anche il dovere di accompagnare le persone all'ultimo passaggio, in modo da alleviarne al massimo il dolore. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della 
nonviolenza? - Michele Boato: Lo sciopero della plebe 
romana sull'Aventino, la marcia del sale gandhiana, il boicottaggio nero degli 
autobus di Montgomery con Martin Luther King, Solidarnos polacca, la rivoluzione 
filippina di Cory Aquino. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel 
mondo? - Michele Boato: Moltissime ottime 
esperienze locali, senza un comune orizzonte ne' punto di riferimento e tradite 
dal bluff di Obama. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in 
Italia? - Michele Boato: La partecipazione 
dell'Italia a guerre in sfregio alla Costituzione, la presenza ancora nel nostro 
suolo di basi militari, anche nucleari, straniere e il loro rafforzamento a 
Vicenza, con l'aperto appoggio di governi sia di destra che di “sinistra”; il 
diffondersi di cultura e iniziative razziste nel Nord e mafiose soprattutto nel 
Sud, la dice lunga sul deficit di coscienza e di iniziativa di massa in 
Italia. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti 
nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come 
migliorarlo? - Michele Boato: Assolutamente 
inadeguato, casuale, inefficiente. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quale ti sembra che sia la percezione 
diffusa della nonviolenza oggi in Italia? - Michele Boato: A livello di massa non se ne conosce quasi la parola. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da 
parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata 
della nonviolenza? - Michele Boato: Lotta alla presenza 
italiana in Afghanistan, lotta al razzismo, lotta alla mafia, piano nazionale 
solare contro il ritorno al nucleare “civile” e militare. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e linguaggio: quale 
relazione? - Michele Boato: Un linguaggio nonviolento e' parte fondante di uno stile di vita e di ogni iniziativa nonviolenta. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale 
relazione? - Michele Boato: Uno stile di vita sobrio e' essenziale per dare credibilita' alla proposta teorica nonviolenta. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali 
implicazioni e conseguenze? - Michele Boato: La proposta gandhiana e quella nonviolenta in generale non si limita all'antimilitarismo, ai diritti umani, al diritto all'indipendenza delle nazioni: va al cuore del modello economico e sociale, propone la produzione e il consumo locale-regionale, l'artigianato, l'agricoltura biologica, la cooperazione e la sobrieta'. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e rispetto per i viventi, la 
biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e 
conseguenze? - Michele Boato: Ecologia e nonviolenza sono, sempre di piu', un tutt'uno, sia a livello locale che planetario: non c'e' distinzione tra la violenza fatta ad un essere umano e quella fatta alla natura. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di 
vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze? - Michele Boato: Il villaggio gandhiano non e' una esperienza trasportabile tal quale nel resto del mondo, ma se ne puo' trarre ispirazione: nelle nostre citta' la proposta mi pare quella del distretto di economia locale, una rete di reciproco sostegno non solo economico che puo' creare dei “villaggi” virtuali, nell'ambito di ambienti urbani di grandi dimensioni, tendenzialmente anonimi e aggressivi. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, 
principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni 
e conseguenze? - Michele Boato: Nonviolenza non e' solo attivita' politica e collettiva, ma anche rapporti interpersonali paritari, solidali, rilassati e tendenti all'amicizia. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali 
implicazioni e conseguenze? - Michele Boato: La proposta della sobrieta' sia negli stili di vita individuali che in quelli sociali deriva dalla coscienza che abbiamo superato di molto il limite di sopportazione della terra, consumiamo le risorse rinnovabili di un anno nei primi otto mesi scarsi dell'anno, stiamo rubando le risorse e la vita stessa alle prossime generazioni: tutto cio' e' una enorme violenza verso Gaia e verso i nostri discendenti. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale 
direzione? - Michele Boato: Cerchiamo di camminare verso societa' piu' giuste sia nei rapporti umani che in quelli planetari. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali 
possibilita'? - Michele Boato: Internet e' uno strumento che puo' dare grande spazio alla democrazia, all'informazione pulita, alla costruzione delle reti locali e planetarie. * - Paolo Arena e Marco 
Graziotti: Potresti presentare la tua stessa persona (dati 
biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che 
non ti conoscesse affatto? - Michele Boato: 
Il mio impegno principale e' in campo ecologico, sul piano 
locale (veneziano e veneto) e nazionale 
(riduzione dei rifiuti, risparmio ed energie rinnovabili). Dal 1973 al 2006 ho 
insegnato economia (e diritto) alle superiori, con un intervallo di dodici 
anni in Regione Veneto (consigliere e, per due anni, assessore all'ambiente, 
urbanistica, viabilita' e lavori pubblici) e un anno e mezzo deputato (1987-'88, 
poi dimissioni per rotazione). 3. APPELLI. 
IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento. Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235. * Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 4. 
STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"  "Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata 
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle 
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo. Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: 
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo 
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto 
"copia di 'Azione nonviolenta'". 5. SEGNALAZIONI LIBRARIE Riedizioni - Giorgio Bocca, Italia anno uno, Garzanti, Milano 
1984, Gruppo editoriale L'Espresso, Roma 2010, pp. 192, euro 9,90 (in 
supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale 
"L'Espresso"). - Andrea Carandini, La nascita di Roma, Einaudi, 
Torino 1997-2003, Mondadori, Milano 2010, pp. XXII + 804, euro 2,90 (in 
supplemento a vari periodici Mondadori). - Anne Cheng, Storia del pensiero cinese, Einaudi, 
Torino 2000, Mondadori, Milano 2010, pp. XXVIII + 726, euro 12,90 (in 
supplemento a vari periodici Mondadori). - Ippolito Nievo, Le confessioni di un italiano, 
Rcs Rizzoli Libri, Milano 1952, 2010, 2 voll. per pp. 470 + 440, euro 7,50 + 
7,50 (in supplemento al "Corriere della sera"). 6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale 
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e 
internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento 
dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della 
creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo 
di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 7. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 299 del 31 agosto 2010 Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca 
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing 
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