Telegrammi. 279
- Subject: Telegrammi. 279
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 11 Aug 2010 01:03:14 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 279 dell'11 agosto 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal
Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della
nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero:
1. Il 9 agosto a Viterbo si e' svolta un'iniziativa contro la guerra
2. Pia Covre: Come cittadina nonviolenta
3. Paolo Arena e Marco
Graziotti intervistano Paolo
Bertagnolli
4. Paolo Arena e Marco
Graziotti intervistano Vincenzo
Puggioni
5. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
6.
"Azione nonviolenta"
7.
Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento
Nonviolento 9. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. IL 9 AGOSTO A VITERBO SI E' SVOLTA
UN'INIZIATIVA CONTRO LA GUERRA
Lunedi' 9 agosto 2010 a Viterbo, presso la sede del
"Centro di ricerca per la pace" si e' svolto un incontro di studio sul tema:
"Cessi immediatamente l'illegale partecipazione militare italiana
alla criminale guerra in Afghanistan. L'Italia si impegni con mezzi di pace per
la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani".
*
L'incontro e' stato aperto dal responsabile
del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, che ha argomentato come sia in
termini etici, che politici, che giuridici, la partecipazione militare italiana
alla guerra afgana e' un crimine ed una follia, e come sia invece necessaria una
politica internazionale democratica e cooperativa fondata su interventi di pace
con mezzi di pace per promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani, la
smilitarizzazione dei conflitti, il disarmo di tutte le parti, il contrasto
adeguato ed efficace a tutti i poteri criminali.
"La guerra uccide gli esseri umani. Ogni vita umana
e' un valore infinito. La guerra e' nemica dell'umanita'. L'umanita' deve
sentirsi impegnata a dare adempimento all'impegno assunto dai popoli del mondo
all'indomani della seconda guerra mondiale: abolire tutte le guerre, realizzare
un disarmo globale, promuovere il diritto a una vita dignitosa per tutti gli
esseri umani".
"L'Italia in particolare - ha proseguito il
responsabile del Centro di ricerca per la pace - ha l'obbligo, da quando e' una
repubblica democratica, di attenersi a quanto stabilito nell'articolo 11
della Costituzione della Repubblica Italiana che inequivocabilmente proibisce di
prendere parte a guerre che non siano strettamente difensive: recita infatti
l'articolo 11 della Carta posta a fondamento dell'ordinamento giuridico dello
stato italiano che 'L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali'".
*
La struttura pacifista viterbese ha in programma
per il mese di settembre una nuova e piu' partecipata iniziativa pubblica sullo
stesso tema. 2. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PIA COVRE: COME
CITTADINA NONVIOLENTA
[Ringraziamo
Pia Covre per questa riflessione che abbiamo estratto da una piu' ampia lettera
a Paolo Arena e Marco Graziotti, che anch'essi ringraziamo.
Pia Covre (Milano, 1947), amica della nonviolenza,
ambientalista, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani, ha
fondato nel 1982 il Comitato per i diritti civili delle prostitute]
Come cittadina nonviolenta sono impegnata a
denunciare e protestare contro le pratiche politiche che hanno un impatto
violento e devastante per gli esseri umani, l'ambiente, la natura e la
vita. 3. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI
INTERVISTANO PAOLO
BERTAGNOLLI
[Ringraziamo Paolo
Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco
Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci
messo a disposizione questa intervista a Paolo Bertagnolli.
Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo. Per un profilo di Paolo Bertagnolli si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco
Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla
nonviolenza?
- Paolo Bertagnolli: Da molti
anni, non so nemmeno io da quando, ho considerato la guerra e la violenza
risposte umane assolutamente condannabili; ne consegue che la nonviolenza mi ha
sempre affascinato. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di
piu' per lei, e perche'? - Paolo Bertagnolli: Sono cattolico e, pertanto, la personalita' che piu' ha contato per me e' Gesu' di Nazaret, ma prescindendo da quello che e' il vero prototipo, mi hanno sempre affascinato Gandhi, Martin Luther King e, per rimanere in Italia, Capitini ed altri che non sto a nominare. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che
si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal
fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e
scolastica? - Paolo Bertagnolli: Oltre ai Vangeli, i discorsi di Martin Luther King; la vita di Gandhi, i numerosi scritti di don Tonino Bello, quelli di padre Balducci, di don Lorenzo Milani, sono solo alcuni; potrei aggiungere le raccolte de “La nonviolenza e' in cammino" o gli scritti di Enrico Peyretti, ma anche "Mosaico di pace", e sono solo alcuni. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e
in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute
con piu' impegno? - Paolo Bertagnolli: Anche qui ne elenchero' solo alcune: le azioni a sostegno della liberazione di Gaza dall’embargo israelo-egiziano; la denuncia di quanto avviene in Birmania; le denunce di Amnesty International; la battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua; insomma, tutte quelle azioni che cercano di sviluppare la giustizia nel mondo e denunciano la sopraffazione di alcuni sulla maggioranza. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un
impegno nonviolento? - Paolo Bertagnolli: Le guerre in corso in Iraq, in Afghanistan, in Africa (quelle, in particolare, dimenticate); nel combattere la sperequazione tra paesi ricchi e paesi poveri. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a
un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi
in Italia? - Paolo Bertagnolli: Facendone parte, i "Centri pace" di Pax Christi; ma anche Amnesty, "Un Ponte per...", "La nonviolenza e' in cammino", ecc. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue
caratteristiche fondamentali? - Paolo Bertagnolli: La nonviolenza mi sembra possa essere sinteticamente indicata come: capacita' di ascolto, disponibilita' a trattare temi quali giustizia, pace, rispetto con chiunque sia disponibile ad affrontare questi temi; caratteristica fondamentale: l’uso della ragione, non dell’insulto o peggio. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e
femminismo? - Paolo Bertagnolli: Un rapporto molto stretto: sempre, se c’e' un settore della societa' che soccombe, quell'oppressione deve essere contrastata, sia l’antifemminismo che l’omofobia o altro. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed
ecologia? - Paolo Bertagnolli: L’ecologia e la difesa della natura sono fondamentali per un mondo nonviolento. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno
antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di
tutti gli esseri umani? - Paolo Bertagnolli: Credo che una risposta precedente comprenda anche questa. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta
antimafia? - Paolo Bertagnolli: Non amo il termine “lotta”, preferisco contrasto alla mafia: Libera, secondo me, e' sinonimo di azione nonviolenta nei confronti delle mafie. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del
movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed
oppresse? - Paolo Bertagnolli: La nonviolenza deve essere contrasto a tutte le ingiustizie; quale ingiustizia si trova nello sfruttamento delle classi sociali piu' deboli ed oppresse! se la nonviolenza vuole una giustizia sociale, necessariamente sara' a fianco di queste categorie. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di
liberazione dei popoli oppressi? - Paolo Bertagnolli: Come sopra. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e
pacifismo? - Paolo Bertagnolli: Il pacifismo - quello vero, non quello a parole - e' nonviolento. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e
antimilitarismo? - Paolo Bertagnolli: L’antimilitarismo e' parte essenziale della nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e
disarmo? - Paolo Bertagnolli: Il disarmo e' il fine primo a cui tendere. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla
salute e all'assistenza? - Paolo Bertagnolli: Il diritto alla salute e all’assistenza sono sinonimi di giustizia, quindi... * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie? - Paolo Bertagnolli: Come sopra. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e
informazione? - Paolo Bertagnolli: Una corretta informazione e' necessaria alla nonviolenza come l’aria all’uomo. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione
filosofica? - Paolo Bertagnolli: Domanda che implicherebbe un tempo troppo lungo per una risposta completa. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e
sulle religioni? - Paolo Bertagnolli: L’intuizione che ogni religione ha una parte di verita'; e che, quindi se una religione vuole possedere tutta la verita', sara' motivo di scontro, non di dialogo. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione
sull'educazione? - Paolo Bertagnolli: Come dice il termine: ex-ducere, cogliere che nello spirito dell’uomo c’e' desiderio di pace, non di conflitto. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione
sull'economia? - Paolo Bertagnolli: Un sovvertimento su costi e ricavi. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul
diritto e le leggi? - Paolo Bertagnolli: Che leggi veramente tutelatrici di tutti, implicano giustizia, e quindi pace: la violenza verrebbe sconfitta. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica
e sulla bioetica? - Paolo Bertagnolli: All'incirca come sopra. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla
scienza e la tecnologia? - Paolo Bertagnolli: La scienza e la tecnologia potrebbero essere indirizzate a ricerche veramente utili alla vita umana. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica? - Paolo Bertagnolli: Allo studio non delle battaglie e dei generali, ma a quello degli esseri umani, dei loro sentimenti, delle loro aspettative. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande
importanza il metodo del consenso: come lo
caratterizzerebbe? - Paolo Bertagnolli: Conoscenza, compartecipazione, dialogo. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella
gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e
perche'? - Paolo Bertagnolli: Il rispetto dell’altro, il suo ascolto: dal riconoscere l’altro come soggetto, si ricava il suo valore. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza? - Paolo Bertagnolli: Educando primariamente se stessi: tutta la cultura dominante ci indica il conflitto come caratteristica generale, dobbiamo educarci alla pace. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta? - Paolo Bertagnolli: Dialogo ed ascolto. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze
editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a
promuovere la nonviolenza? - Paolo Bertagnolli: Riviste specifiche, libri su personaggi che hanno fatto della nonviolenza il loro obiettivo, quelle opere che descrivono e ricercano la giustizia. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario
le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere
la nonviolenza? - Paolo Bertagnolli: Quando insegnavo (nel secolo scorso) progettai un lavoro interdisciplinare nella scuola e decidemmo di occupare un intero anno scolastico per, appunto, un lavoro contro i pregiudizi e la xenofobia che gia' allora si riscontrava a scuola. Si individuarono alcuni gruppi particolarmente avversati e si cerco' di sviluppare una valutazione critica verso queste categorie: se si fosse riusciti, questo sarebbe stato, secondo me, ma anche secondo i miei colleghi, la migliore scuola di nonviolenza per questi giovani. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno
sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E
perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e
l'efficacia della loro azione? - Paolo Bertagnolli: Non direi che i movimenti nonviolenti siano marginali, ma questa idea viene predicata dai media, che hanno interesse a farlo, e, a forza di ripetere il concetto, questo sembra vero, ma sarebbe molto peggio se non ci fosse un movimento nonviolento, allora si' la vittoria per i violenti sarebbe totale: pensiamo all’azione svolta contro la guerra in Iraq, quei tre milioni fermarono, solo temporaneamente purtroppo, la volonta' del governo Berlusconi di allora. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori
forme di coordinamento? E se si', come? - Paolo Bertagnolli: Sarebbe il caso, ma se sapessi come, sarei il nuovo Capitini. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali
rapporti? - Paolo Bertagnolli: Con una diversa legge elettorale, sarebbe possibile, secondo me, accordarsi con i candidati per portare avanti le aspettative del mondo della nonviolenza, oggi questo e' impossibile. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali
rapporti?
- Paolo Bertagnolli: Intervenire perche' i sindacati indichino ai lavoratori strade diverse dal "lavoro ad ogni costo": se si lavora in fabbriche di armi o simili, far capire che altre industrie potrebbero essere altrettanto se non piu' utili e produttive. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come
concretamente nella sua esperienza essa si e' data? - Paolo Bertagnolli: Se ho sentito amicizia per un “diverso” non avro' piu' sentimenti aggressivi nei suoi confronti: l’amicizia, ma anche la semplice conoscenza, disarmano ogni animo. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita':
quale relazione e quali implicazioni? - Paolo Bertagnolli: Se percepisco che l’umanita' e' una, non sentiro' piu' aggressivita', paura o altri sentimenti negativi nei confronti delle persone. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e politica: quale
relazione? - Paolo Bertagnolli: La politica dovrebbe essere affratellata alla nonviolenza, ma l’attuale “politica” e' vera politica? temo di no. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale
relazione? - Paolo Bertagnolli: Interrogarsi sul perche' gli organi d’informazione cercano di istillarci paura verso il diverso, a chi giova? Se ce ne rendiamo conto, la violenza si riduce di molto. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale
relazione? - Paolo Bertagnolli: Se mi convinco che la cura del territorio e' utile per me, ma anche per i miei vicini ed anche per i “lontani”, mi sentiro' piu' impegnato a difendere questo bene che mi e' stato affidato. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale
relazione? - Paolo Bertagnolli: Se si amano le persone con cui si vive, siamo in uno stato di nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali
riflessioni? - Paolo Bertagnolli: Innanzi alla morte, l’aver difeso con la forza i nostri privilegi ci fa sentire di aver perso del tempo; vorrei che, quando moriro', i sopravviventi dicessero: “questo e' stato un uomo pacifico”. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della
nonviolenza? - Paolo Bertagnolli: Cristo, Mohandas Gandhi, Martin Luther King, Aldo Capitini. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel
mondo? - Paolo Bertagnolli: Temo uno stato marginale, ma sono convinto che dovra' divenire centrale. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in
Italia? - Paolo Bertagnolli: Molto marginale: anche le espressioni di sinistra sono restie a vivere e proporre la nonviolenza: quale voce politica contro Finmeccanica? * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della
nonviolenza oggi in Italia? - Paolo Bertagnolli: Percezione desiderata, ma considerata utopistica. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte
dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della
nonviolenza? - Paolo Bertagnolli: Un continuo martellamento che la nonviolenza e' l’unica strada percorribile: usiamo la metodologia dei nostri avversari che ci fanno credere che dobbiamo vivere nella paura dell’altro e dimostriamo, anche se ci sembrera' avaro di risultati, che solo la nonviolenza ci offre un futuro. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e intercultura: quale
relazione? - Paolo Bertagnolli: Cogliere che ogni cultura e' basata sulla nonviolenza; i fondamentalismi, quelli si', sono violenti, ma fondamentalismi ci sono in ogni civilta', non sono tipici di alcune ed assenti in altre. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e conoscenza di se': quale
relazione? - Paolo Bertagnolli: Essenziale: conoscendomi so di essere anch’io tendenzialmente violento, se colgo questa verita', potro' educarmi nel campo della nonviolenza, se non lo faccio, come nonviolento sono destinato a fallire. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione? - Paolo Bertagnolli: Educarci a rifiutare il linguaggio violento: evitare certe parole come guerra, attacco, sfida, eccetera. Se si usano questi termini sottolineare che il loro significato e' negativo, da contrastare. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale
relazione?
- Paolo Bertagnolli: Lo stile di vita consumistico e' contrario alla nonviolenza, che questa verita' divenga evidente in noi. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali
implicazioni e conseguenze? - Paolo Bertagnolli: L’industrialismo vive e prospera proprio sulla competizione, quindi essere coscienti che se promuoviamo l’industria, lavoriamo a favore della violenza. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la
"madre terra": quali implicazioni e conseguenze? - Paolo Bertagnolli: Credo di aver gia' risposto rispondendo ad altre domande. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale
direzione? - Paolo Bertagnolli: Educazione all’ascolto dell’altro, delle sue ragioni, rispetto per tutti e tutte le cose. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'? - Paolo Bertagnolli: Sono fiducioso che questo mezzo possa mettermi, metterci in relazione con il maggior numero possibile di persone, le conosciamo, quindi non le avversiamo. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati
biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che
non la conoscesse affatto? 4.
LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO VINCENZO
PUGGIONI
[Ringraziamo Paolo
Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco
Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci
messo a disposizione questa intervista a Vincenzo Puggioni.
Per un profilo di Vincenzo Puggioni si veda la risposta alla penultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco
Graziotti:
Come
e' avvenuto il suo accostamento alla
nonviolenza? -
Vincenzo Puggioni: In reazione alla violenza strutturale di questa societa' e di
questo sistema; violenza economica, politica, psicologica e non ultima fisica.
Violenza militare e, attraverso questa, controllo del potere dei potenti sui non
potenti, degli abbienti sui poveri. Arriverei
all’assurdo di dire che fa quasi piu' male un missile in arsenale che non
lanciato, perche' “impone” le regole, cioe' paura e
sottomissione. Non avevo fatto il militare dunque non avevo potuto essere obiettore, mi domandavo come poter comunque fare qualcosa e scelsi l’obiezione fiscale alle spese militari. L’abbandonai quando, capito che si era arrivati all’obiettivo (i primi casi di rimborso, dunque il riconoscimento politico), ne dedussi che mancava la capacita di gestire questa iniziativa. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'? -
Vincenzo Puggioni: Piu' d’una. Come esempi mi sento di portare quello di
un grande come Gandhi nell’India colonizzata, quello di un Yunus con la sua
esperienza del microcredito o di un don Milani contro un certo modo di educare e
di comprendere la pace. Persone che hanno deciso di cambiare la realta'
affrontandone i rischi, in situazioni totalmente diverse ma con la stessa voglia
di arrivare alla ricerca della verita' dunque alla realizzazione della
giustizia. Di
fronte ad una violenza strutturale e strutturata, sia essa militare o
intellettuale, bisogna reagire presentandosi a mani nude, con la sola potenza
della testa e del cuore. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?-
Vincenzo Puggioni: Oltre agli scritti degli autori sopra citati,
testimonianze che creano un solco dentro e costringono a confrontarsi con la
propria vita, consiglierei gli scritti sulle diverse obiezioni al nazismo
durante l’atroce seconda guerra mondiale; per esempio, la straordinaria
organizzazione della societa' civile norvegese a cominciare dagli
insegnanti. Ancor prima di cosa mettere o lasciare nelle biblioteche, oggi mi preoccuperei prima e piuttosto che vengano lasciate in essere mantenendo intatta la memoria, perche' troppo spesso sembra la storia non abbia ancora insegnato niente ad alcuno. Cosi' come imporrei agli istituti scolastici di far parlare i testimoni, coloro che sono passati nella vita prima di chi ci si deve ancora immergere; mi sembrano questi passaggi fondamentali se davvero auspichiamo non scompaia la civilta'. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?-
Vincenzo Puggioni: Difficile da dirsi come difficile da farsi. Oggi
regnano soprattutto paura e repressione, mi sembra. Credo pero' da sempre alla
resistenza ed alle azioni nonviolente, dunque spero che i gruppi presenti sul
territorio sappiano, poco alla volta, recuperare la voglia di esserci per
cambiare. Dalla fame nel mondo agli sprechi delle guerre, dalla violenza sugli
immigrati alla negazione dei diritti basilari di ogni persona, dall’occupazione
selvaggia degli spazi al maltrattamento degli animali io credo ci sia bisogno di
riprendersi la strada per manifestare, incontrare, chiedere ragione e pretendere
una presa di coscienza ed un cambiamento. Tutti, soprattutto oggi, non siamo
piu' capaci di fare una singola iniziativa se non abbiamo il “pezzo di carta”,
eppure siamo cittadini a cui troppo spesso vengono negati diritti; perche'
nessuno, dal Sud della malavita organizzata al Nord dell’imprenditoria alla
stessa capitale della burocrazia e spesso del malaffare non pensiamo di
organizzare iniziative a sorpresa, organizzate a dovere ma che lascino il segno,
neanche a dirlo “armati” solo di tenacia, un pizzico di coraggio e la
testardaggine di arrivare all’obiettivo? Potranno
sempre prendere a bastonate chi si presenta a mani nude se questi, vuote le
tasche, portano con se' voglia di dialogo e necessita' di
cambiamento? * - Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?-
Vincenzo Puggioni: In tanti, direi tutti i campi, c’e' troppa
disuguaglianza e violenza, c’e' troppo da una parte e quasi niente dall’altra.
Direi che e' proprio un dovere dell’essere umano, sia esso credente o meno,
impegnarsi per e nella costruzione di un mondo piu' giusto, piu' equo. Bisogna
risvegliare la coscienza delle persone, che spesso si occupano di un problema
quando si trovano a viverlo, a volte quando passano dall’altra parte della
barricata. Denaro e successo sono non solo banalita' ma anche violenza, perche'
quel mio di piu' all’eccesso e' la mancanza dell’essenziale per
l’altro. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?-
Vincenzo Puggioni: Ovunque si parli di nonviolenza ma non solo, la si
pratichi, la si insegni. Certo non sette ne' istituti di fanatici, certo non
organizzazioni piccole o grandi dove c’e' sempre chi deve comunque brillare e
prevalere sugli altri. La nonviolenza e' essere ancor prima che
fare. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?-
Vincenzo Puggioni: Riprendo la risposta di prima, e' questa una
domanda che mi mette spesso in crisi. Perche'
non penso ci possa essere un buon “tecnico” della nonviolenza non capace di
viverla; ma, parimenti, creare attorno a se' ed insieme agli altri nonviolenza
purtroppo non sempre ci fa poi diventare degli eterni disponibili al confronto o
all’accettazione della violenza altrui. Non credo si tratti di una
contraddizione, soprattutto oggi, mentre cresce una societa' di diseguali
governata in modo ingiusto, con regole che abbandonano a se stessi quelli piu'
in difficolta', ai quali si chiudono porte in faccia per starsene al calduccio
mentre fuori si sta sotto zero. Come a dire “basta che non guardi”, poi fuori
qualcosa comunque faranno. Qui cresce la voglia di ribellarsi che pero', dicevo
prima, deve innanzitutto trasformarsi in assoluta coerenza di vita e poi, magari
inizialmente con uno sforzo, concretizzarsi con forme che rifiutino ogni
e qualsiasi forma di “vendetta”. L’orrore
di quelle organizzazioni che combatterono per la “rivoluzione” era proprio di
arrivarci attraverso la violenza, la vendetta, mentre quel che serve e'
arrivarci tramite il dialogo, la perseveranza, l’azione che espone ma che
aborrisce la violenza.
* - Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?-
Vincenzo Puggioni: Il consenso pero' deve derivare dal dialogo prima, e
dalla condivisione poi. E quando non e' possibile, con forme comunque
democratiche che prevedano uno scambio leale anche se
duro. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?-
Vincenzo Puggioni: La non obbedienza, credo di averlo gia' detto
prima. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?-
Vincenzo Puggioni: Attraverso una seria analisi della realta', una
lettura senza lenti opache, e poi passando per quelle guide che, ancora oggi e
dopo decine di anni, ancora ci fanno vibrare al solo sentirne le parole. Le
parole di ieri nella storia di oggi, ecco, questa potrebbe essere una
via. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?- Vincenzo Puggioni: Attraverso il coinvolgimento, viviamo circondati da parole, da immagini, spesso quelle che si vuole far passare, ed anche nelle manifestazioni di strada, persino le piu' belle, a volte pare di trovarsi in simulazioni di altro - rave-party, enunciazioni da stadio, essere contro per principio... Migliaia di ragazzi che potrebbero essere in una festa, che cantano ed urlano come in una curva, che magari scandiscono slogan di cui non conoscono nemmeno il significato piu' profondo. A volte ne resto stupito ed anche avvilito perche' mi pare manchi quel substrato senza il quale poco puo' realmente attecchire, e derivarne. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?-
Vincenzo Puggioni: Sono stato per anni accanito lettore di riviste
nonviolente, ora non me la sento piu'. Noi si invecchia e forse insieme anche le
parole e le pagine, che rischiano di essere poco adeguate alla realta'
- anche se a noi ci hanno formato dentro. Penso ci sarebbe necessita' di
uscire di piu' per strade e piazze, in quei luoghi dove per esempio la memoria
storica e' perduta e ci si rifa' a ideologie vetuste e sepolte, inneggiando
a ipotetiche vittorie che in realta' hanno portato solo distruzione e morte.
Ecco dunque, un modo potrebbe essere quello di portare i giovani nei luoghi dei
martiri per la liberta' (mi vengono in mente tutti quei ceppi dedicati ai
partigiani sull’Appennino); un altro, utilizzare qualche mezzo (trasporti
pubblici, tanto per fare un esempio) con spazi che porgano semplicemente una
frase, un ricordo, un volto che pero' non debbono mai essere dimenticati.
Evitare scontri verbali e fisici e lasciare un segno attraverso
un’immagine. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che più adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?- Vincenzo Puggioni: Complicato rispondere. L’istruzione in genere sta diventando lo strumento per trovare un lavoro, non il gusto dello studiare per conoscere, non l’evoluzione dell’uomo insieme alla scienza ed alla cultura. In questo contesto attuale, in cui vengono chiuse facolta' universitarie fino a pochi anni fa ritenute fondamentali, quale spazio si puo' trovare per la nonviolenza? * - Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?-
Vincenzo Puggioni: Temo di si'. Forse accade perche' si e' presi da
altro (la "crisi” porta tutti a dover innanzitutto correre e soddisfare i propri
bisogni), forse perche' mancano buoni educatori o esempi concreti. Ricordo
diversi anni fa, quando per esempio ci si trovava in una zona di Roma magari
distante chilometri per molti, la sera dopo il lavoro, a domandarsi cosa fosse
possibile fare per fermare quella guerra che stava scoppiando, o stava mietendo
vittime soprattutto fra i civili; oppure come opporsi, in maniera pacifica,
all’inutile ostentazione della parata militare, soldi sciupati quando le
necessita' dei piu' deboli erano gia' evidenti. Oggi tutto questo mi pare
manchi, o sia scarsamente percettibile e percepito. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?-
Vincenzo Puggioni: Penso di si', magari dialogando in maniera piu'
convinta e con scelte il piu' possibile univoche, per
incidere. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?-
Vincenzo Puggioni: Ci sono i siti internet, ci sono le mail e le
newsletter. Questo pero' se da un lato rende tutto apparentemente piu' semplice,
dall’altro forse crea quella mancanza di approccio prima e confronto poi
necessari per avere un vero dialogo. Anche insistere sugli incontri estivi,
quando il momento di riposo ci lascia maggior tempo per riflettere e testa piu'
sgombra per comprendere. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?-
Vincenzo Puggioni: Intensi, purche' i movimenti sociali siano contrari
alla violenza per perseguire i proprio obiettivi. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?-
Vincenzo Puggioni: Una volta avevamo diversi rappresentanti in
Parlamento, oggi e' un pianto. Retoriche interrogazioni in casi drammatici
e poco altro, mi sembra manchino realmente referenti per poter impostare un
lavoro serio nella direzione della nonviolenza. Anche se, debbo riconoscerlo, ci
sono persone splendide che si impegnano molto sulle carceri, la difesa della
biodiversita', il maltrattamento degli animali, ecc. Queste sono forme di
resistenza nonviolenta alla crudelta' di un mondo fatto solo di cifre e
percentuali. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali rapporti?-
Vincenzo Puggioni: Saviano docet: se ti impegni ti metti a rischio, se
tocchi i poteri forti questi ti si rivoltano contro. E’ importante che la
cultura si schieri a fianco della pace, evitando magari qualche atteggiamento
poco coerente o di credersi degli illuminati. L’uomo di cultura che diventa un
uomo di pace, questo mi piacerebbe, e come tale mette a servizio la sua
“personalita'” per far filtrare messaggi di
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?-
Vincenzo Puggioni: Credo di aver gia' risposto
prima. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?-
Vincenzo Puggioni: Fondamentali, soprattutto in questo tempo. Da un lato,
infatti, c’e' il rischio che uno alla volta vengano fatti sparire tutti i
diritti conquistati in anni di lotte mentre, dall’altro, quello che anche
all’interno del sindacato la situazione e le frizioni allontanino sempre piu'
segmenti di lotta portandoli verso scelte cruente. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?-
Vincenzo Puggioni: Non saprei. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?-
Vincenzo Puggioni: Non saprei. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?-
Vincenzo Puggioni: Non comprendo bene la domanda, anche se potrebbe
rientrare nel novero di quelle situazioni dove un operatore di nonviolenza si
trova poi a vivere situazioni di conflitto. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanità: quale relazione e quali implicazioni?-
Vincenzo Puggioni: Credo di aver gia' risposto
prima. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione?-
Vincenzo Puggioni: Credo di aver gia' risposto
prima. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?-
Vincenzo Puggioni: Potrebbe rientrare nel novero di quelle situazioni
dove un operatore di nonviolenza si trova poi a vivere situazioni di
conflitto. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?-
Vincenzo Puggioni: Credo di aver gia' risposto
prima. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?-
Vincenzo Puggioni: Potrebbe rientrare nel novero di quelle situazioni
dove un operatore di nonviolenza si trova poi a vivere situazioni di
conflitto. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?-
Vincenzo Puggioni: Dipende dalle scelte di vita che si sono fatte,
dipende se si ha fede in qualcuno o no, se si crede; credo pero' che la morte
faccia paura a tutti, dunque obiettivo di un nonviolento sarebbe comprenderne il
naturale epilogo biologico della vita e, credendo, l’inizio di un cammino di
pace. Ho sempre avuto una straordinaria ammirazione per quelle persone che sono
state capaci di dare la propria vita per salvare la vita altrui, in fondo per
salvare la vita stessa (padre Massimiliano Kolbe tra
questi). * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?-
Vincenzo Puggioni: Tutte quelle, piu' o meno note, che abbiano dimostrato
come la nonviolenza puo' sconfiggere violenza, orrore, sterminio, guerre... La
maggiore esperienza storica della nonviolenza e' un mondo di donne ed
uomini che si rispettino, e che rispettino tutto cio' che li
circonda. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?-
Vincenzo Puggioni: Apparentemente desolante, anche se a stento riusciamo
a quantificare i gesti quotidiani di speranza che avvengono nel nostro stesso
quartiere. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?-
Vincenzo Puggioni: Vedi risposta precedente. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?-
Vincenzo Puggioni: Non sono in grado di rispondere, non ho strumenti
adeguati per farlo. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?- Vincenzo Puggioni: Scarsa. Il “nonviolento” non e' un modello da esportazione, da tv, da prima pagina, proprio perche' costruisce quotidianamente il cambiamento e, quando riesce (ancora troppo poco), trasforma insieme al cambiamento degli altri la societa'. Ma (forse) se ne sente solo parlare in qualche rara trasmissione di Radio Tre. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perché vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?-
Vincenzo Puggioni: Uno, essere nonviolenti. Due,
fare azione nonviolenta, che coinvolga e convinca. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e intercultura: quale relazione?-
Vincenzo Puggioni: Se penso alle scene di Rosarno, ma anche a quelle
delle nostre metropoli, direi soprattutto rispetto. Poi la capacita' di saper
creare integrazione, anche se questo e' un passo successivo e piu'
difficile, soprattutto per tanta mentalita' piccolo-borghese che caratterizza il
nostro paese. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?-
Vincenzo Puggioni: Una lotta continua, che credo si esaurisca solo con la
morte. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?-
Vincenzo Puggioni: Credo, anzi spero, di essere riuscito a rispondere
almeno in parte prima. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?-
Vincenzo Puggioni: Non saprei. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?-
Vincenzo Puggioni: Uno, creare una societa' per e di tutti. Due,
sentirsi in pace con se stessi per aver dato tutto quanto si poteva -
che e' ancora niente ma e' tutto cio' che si potesse
dare. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?-
Vincenzo Puggioni: Ne ho parlato prima. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?- Vincenzo Puggioni: Non credo sia tanto importante, non ho mai scritto nulla di tanto rilevante; sono stato un obiettore, partecipo attivamente al consumo critico e a campagne di boicottaggio, mi impegno nel sociale anche in altri modi... * - Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere? - Vincenzo Puggioni: Si', forse una battuta. Che si riacquisti una dimensione piu' essenziale dell’esistenza e si riesca un giorno a vedere un mondo meno triste di questo.5. APPELLI.
IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento. Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235. * Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 6.
STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail:
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto
"copia di 'Azione nonviolenta'".
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Karl Barth, L'Epistola ai Romani, Feltrinelli, Milano 1962, 1978, pp.
XXXII + 528.
- Dietrich Bonhoeffer, Resistenza e resa, Edizioni Paoline, Cinisello
Balsamo (Milano) 1988, pp. 578.
- Italo Mancini, Novecento teologico, Vallechi, Firenze 1977, pp. XVI +
500.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e
internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento
dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della
creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo
di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 279 dell'11 agosto 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
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