Telegrammi. 260



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 260 del 23 luglio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. La nonviolenza e' l'opposizione integrale alla guerra. La nonviolenza e' l'opposizione integrale al razzismo
2. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Marina Martignone
3. Il 24 luglio a Viterbo
4. Il 25 luglio a Viterbo
5. Il 21 luglio si e' svolto a Viterbo un incontro di formazione
6. Pierangelo Monti: Il campo e l'assemblea del Mir ad Albiano d'Ivrea
7. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
8. "Azione nonviolenta"
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'
 
1. EDITORIALE. LA NONVIOLENZA E' L'OPPOSIZIONE INTEGRALE ALLA GUERRA. LA NONVIOLENZA E' L'OPPOSIZIONE INTEGRALE AL RAZZISMO
 
La nonviolenza e' l'opposizione integrale alla guerra.
La nonviolenza e' l'opposizione integrale al razzismo.
La nonviolenza riconosce, difende, promuove, invera tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani; si prende cura dell'unico mondo che abbiamo.
Chiede proprio a te di fare la cosa giusta, di praticare la compassione, di combattere la violenza.
 
2. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MARINA MARTIGNONE
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Marina Martignone.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Per un profilo di Marina Martignone si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Marina Martignone: La difesa dei diritti umani in particolare delle donne, la lotta alla corruzione e alle mafie.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
- Marina Martignone: La forza dei principi e della testimonianza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Marina Martignone: La violenza e' organica al patriarcato, una societa' non patriarcale e' nonviolenta e autenticamente democratica, fondata sui valori comunitari della giustizia e della cooperazione.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Marina Martignone: La societa' patriarcale e' fondata sul dominio che implica oppressione delle donne e dei bambini, costruzione del nemico, guerra, sfruttamento della natura ai fini del profitto individuale di pochi; in una societa' nonviolenta e non patriarcale gli uomini si sentono parte della natura e non al di sopra di essa.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
- Marina Martignone: Credo che la nonviolenza si fondi emotivamente sulla compartecipazione alla sofferenza degli esseri viventi in diversa misura, pertanto non produce la categoria del diverso/nemico, ma l’immedesimazione  nei diversi/ piu' deboli.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
- Marina Martignone: La mafia si fonda sulla sopraffazione, una cultura  della nonviolenza diffusa potrebbe favorire un cambio di mentalita'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
- Marina Martignone: Il rapporto storicamente e' complesso perche' rimanda alle rivoluzioni proletarie fallite (dell’Ottocento) e riuscite (del Novecento); io non mi considero una militante della nonviolenza per la mia formazione marxista anche se le categorie marxiane non sono sufficienti a spiegare l’involuzione reazionaria di ogni rivoluzione. Credo che una rivoluzione portata avanti dalle
sole avanguardie con categorie oppositive (sfruttati e sfruttatori) sia fallimentare. Si tratta di armonizzare il cambiamento di mentalita' (o l’evoluzione culturale) con la lotta per quanto possibile pacifica.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
- Marina Martignone: Anche in questo caso mi e' difficile rispondere: se mio padre partigiano e tutti gli altri non avessero combattuto contro i tedeschi occupanti e i fascisti, l’Italia sarebbe stata liberata dai soli alleati; come si sarebbe creata una nuova identita' nazionale che ha dato origine alla nostra Repubblica? E ammesso pure che i padri costituenti avessero la forza delle idee senza avere combattuto con le armi, i tedeschi e i fascisti sarebbero comunque stati ammazzati dagli americani.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo, tra nonviolenza e antimilitarismo?
- Marina Martignone: Continuano le domande difficili per me; ricordo solo che Bertrand Russell ando' in prigione durante la prima guerra mondiale perche' pacifista e antimilitarista, ma nella seconda ritenne necessario schierarsi contro la Germania; credo comunque che la nonviolenza non sia una posizione politica come il pacifismo, ma una modalita' di lotta fondata su una forte sensibilita' morale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
- Marina Martignone: Il disarmo incentiva la pace, la corsa agli armamenti porta sempre alle guerre.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?
- Marina Martignone: La nonviolenza ci indica, credo, una societa' giusta, fondata sulla cooperazione e sull’aiuto ai piu' deboli.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
- Marina Martignone: La psicoterapia, rispetto ai farmaci, richiede un percorso di guarigione e di crescita personale, ovvero un’evoluzione culturale (o spirituale, a seconda delle visioni del mondo); in questo guarire e crescere si compie un’azione morale di cui il singolo e' responsabile, in questo vedo una vicinanza con la nonviolenza che e' sempre impegno morale; il farmaco deresponsabilizza, anche se spesso e' necessario.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
- Marina Martignone: Si tratta del funzionamento o meno di un’autentica democrazia, una societa' falsamente democratica come l’attuale berlusconiana si fonda sulla violenza della disinformazione e della propaganda demagogica.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
- Marina Martignone: Pone il problema della sofferenza patita o inflitta.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
- Marina Martignone: Mi sembra che molti  fondatori delle varie religioni fossero nonviolenti; secondo me questo e' dovuto all’elevata sensibilita' di Cristo o di Budda o di altri.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?
- Marina Martignone: Non punire ma dare dei valori, promuovere, incoraggiare, stare bene con gli allievi, costruire insieme percorsi evolutivi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?
- Marina Martignone: Una visione economica fondata sull’equa distribuzione delle ricchezze? Ma a livello individuale non so se sia compatibile o no con la libera impresa e la concorrenza, d’altra parte non mi sembra collegabile a una societa' comunista.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
- Marina Martignone: Interpretare le leggi a favore, sempre, dei singoli individui in carne e ossa, la legge per gli uomini e non viceversa, ovvero le leggi dovrebbero migliorare la vita della collettivita'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?
la nonviolenza obbliga ad assumersi delle responsabilita', in questo sta la sua natura profondamente etica.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
- Marina Martignone: Come per le leggi, scienza e tecnologia per  migliorare la vita di tutti, non a vantaggio esclusivo di singoli o gruppi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
- Marina Martignone: Credo di avere gia' indirettamente risposto prima.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?
- Marina Martignone: Premesso che non le conosco, personalmente sono per il metodo win/win (non ci devono essere vinti e vincitori).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Marina Martignone: Una pedagogia fondata sull’ascolto e  sulla motivazione profonda di allievi e docenti.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?
- Marina Martignone: Non sono pratica di addestramento, ma di metodologie fondate sul superamento dell’egocentrismo e sulla cooperazione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?
- Marina Martignone: Accettare l’altro, condividere le passioni.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?
- Marina Martignone: Nasce da una percezione (religiosa?): sentirsi parte del tutto e quindi sentirsi in stretta relazione con l’umanita', compartecipare al dolore e alla felicita' degli altri.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
- Marina Martignone: Mettersi nei panni degli altri, decentrare il proprio punto di vista.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?
- Marina Martignone: Ascolto, accettazione, cogliere cio' che gli altri hanno di positivo e mettere fra parentesi il negativo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Marina Martignone: Mi chiamo Marina Martignone, nata a Genova il 10 dicembre 1952, laureata in filosofia, docente di lettere di scuola media e docente supervisore presso la  Ssis Liguria - Universita' di Genova (scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario), aderente al Movimento di Cooperazione Educativa (associazione professionale per la pedagogia popolare) per il quale ho svolto una trentennale opera di ricerca, sperimentazione e formazione, iscritta alla Flc- Cgil. U
ltime pubblicazioni: “Vent’anni dopo: introduzione alla nuova edizione” e ”Poesia e territorio” nella riedizione di Tutti gli spazi del mondo. Un approccio antropologico alle scienze, Edizioni Junior 2003; “Educazione e  modelli culturali” sullo specifico femminile e la storia, in "Cooperazione Educativa", n. 2, 2004; “Al di la' della cattedra” sulla formazione Ssis, in "Cooperazione Educativa", n. 1, 2007; “I ragazzi e la moschea di Genova” sul rapporto con il “diverso” ed il ruolo delle metafore nei giudizi morali, in "Cooperazione Educativa", n. 3, 2007; “In cammino con Kore”, “Sulle tracce della dea” e “Le favisse di Kore” su esperienze didattiche e formative relative all’area storico-antropologica, in Annalisa Busato Sartor (a cura di), Abitare il mondo al femminile. Educazione alla consapevolezza di genere: esperienze e prospettive, Bergamo, Edizioni Junior, 2009; “Fascisti e comunisti, vittime e carnefici. Un  approccio soggettivo alla storia del Novecento”, in Silvana Rocca (a cura di), Experientia rerum, Compagnia dei Librai, Genova 2009.

 
3. INCONTRI. IL 24 LUGLIO A VITERBO
[Dal centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" di Viterbo (per contatti: csavallefaul at autistici.org) riceviamo e diffondiamo]
 
Sabato 24 luglio festa popolare al quartiere del Carmine a Viterbo: Carmine party

Sabato 24 luglio presso i giardini comunali del Carmine, siti in via Filiberto Boccacci, si terra' una festa di aggregazione e convivialita' per la rivalorizzazione di uno dei piu' abitati tra i quartieri popolari di Viterbo.

Questa festa nasce da coloro che vogliono riproporre in questo quartiere di lavoratrici e lavoratori dalla grande semplicita' e umanita', virtù che lo caratterizzano da sempre, iniziative volte all'integrazione sia tra gli abitanti stessi che con coloro che hanno del Carmine una immagine mistificata e non corrispondente alla verita'.

Il centro sociale “Valle Faul” ha da molto tempo un rapporto significativo con il quartiere, ha tessuto importanti amicizie e relazioni sia negli ambienti giovanili sia con persone di ogni eta'.

In questo tempo abbiamo rilevato gravissime condizioni di precarieta', di oppressione e di ingiustizia per quel che riguarda il diritto al lavoro, alla casa e ai servizi di base.

Noi del centro sociale siamo sempre quelli che nel '94 organizzarono insieme al circolo “Biferali” (famiglia di grandi partigiani viterbesi del Carmine) l'ultima festa dell'Unita' del Carmine portandovi milleduecento persone, e quella sera il Carmine e' stato il piu' bel quartiere di Viterbo.

Siamo ancora quelli che per il rispetto della dignita' umana e dell'ecosistema scegliamo di stare sempre dalla parte degli “ultimi”.

L'iniziativa e' anche nella ricorrenza del diciassettesimo compleanno del centro sociale okkupato autogestito “Valle Faul”.

Per questo invitiamo la citta' tutta a partecipare a questa giornata di festa popolare che avra' inizio dalla mattinata: con animazioni per bambini, commemorazione del poeta e compagno Alfio Pannega (con la partecipazione di Peppe Sini del “Centro di ricerca per la pace”, e la lettura delle poesie di Alfio da parte della “Banda del racconto”), partita di calcio “scapoli - ammojati” al campo sportivo del Pianoscarano, cena sociale, karaoke per bambini e adulti e live music da Rieti con Marco Graziosi e la sua tribut band di Rino Gaetano.

Vogliamo concludere ringraziando tutti gli abitanti del quartiere, Rocca e Squarcetta, il campo sportivo del Pianoscarano e l'adiacente bar Carmine che hanno collaborato con noi alla realizzazione di questa iniziativa.

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Viterbo,  22 luglio 2010

L'assemblea di gestione del centro sociale occupato autogestito “Valle Faul”
 
4. INCONTRI. IL 25 LUGLIO A VITERBO
[Dalla circolare settimanale di documentazione e invito agli incontri domenicali di accostamento alla nonviolenza che si svolgono presso il centro sociale "Valle Faul" a Viterbo riprendiamo il seguente stralcio]
 
Carissime e carissimi tutti,
per il trentaquattresimo incontro del nostro percorso di formazione e informazione nonviolenta ci vediamo domenica 25 luglio, alle ore 15,30, al centro sociale "Valle Faul".
Naturalmente vi ricordiamo anche la festa popolare al Carmine di sabato 24 luglio.
E vi ricordiamo anche la manifestazione a piazza S. Pellegrino il 5 agosto promossa dal comitato contro il mega-aeroporto.
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Domenica scorsa abbiamo concordato di proseguire i nostri incontri domenicali di formazione e informazione nonviolenta diversificandone gli obiettivi specifici lungo tre piste:
a) solidarieta' concreta ed efficace con i migranti perseguitati dalle illegali ed antigiuridiche leggi e disposizioni del colpo di stato razzista; ed in tal ambito riproporre anche una formazione giuridica di base;
b) difesa dell'ambiente e del diritto alla salute, con particolar riferimeno alla difesa del Bullicame, all'opposizione al mega-aeroporto, all'impegno per l'acqua bene comune e diritto umano, alla lotta contro il nucleare; ed in tal ambito riproporre anche dei training di formazione all'azione diretta nonviolenta;
c) formazione complessiva all'autostima e all'autoaiuto, con indicazioni metodologiche per migliorare la capacita' di analisi critica e di interpretazione corretta dei messaggi che si ricevono nell'interazione comunicativa; ed in tal ambito un approccio ai classici delle principali tradizioni culturali.
Come si vede, si tratta di un lavoro impegnativo per il quale dovremo elaborare strumenti e modalita' organizzative adeguate. Vedremo insieme come fare...
 
5. INCONTRI. IL 21 LUGLIO SI E' SVOLTO A VITERBO UN INCONTRO DI FORMAZIONE
 
Mercoledi' 21 luglio 2010 si e' svolto a Viterbo, nell'ambito di uno specifico percorso formativo iniziato da diversi mesi, un incontro di accostamento alla comunicazione nonviolenta in ambito comunitario.
All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Nella prima parte dell'incontro si e' efficacemente sperimentata la possibilita' di svolgere una riflessione condivisa osservando un rigoroso silenzio ed utilizzando solo la scrittura come medium comunicativo tra i partecipanti; si sono cosi' esplorati alcuni quadri emotivi proposti all'analisi comune (la compassione impotente, l'orgoglio ferito), e sono stati commentati alcuni testi (un'arietta di Metastasio; una riflessione di Robin Morgan).
Nella seconda parte dell'incontro e' stata cursoriamente svolta un'ampia ricostruzione di alcune delle principali emergenze ambientali ed amministrative del viterbese, e sono state ripercorse alcune vicende di intreccio tra regime della corruzione, economia illegale e penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio.
Nella terza ed ultima parte dell'incontro sono stati letti e brevemente commentati alcuni testi di poeti greci classici - Saffo ed Alceo - nella traduzione di Salvatore Quasimodo.
 
6. INCONTRI. PIERANGELO MONTI: IL CAMPO E L'ASSEMBLEA DEL MIR AD ALBIANO D'IVREA

[Ringraziamo Pierangelo Monti (per contatti: pierangelo.monti at fastwebnet.it) per averci messo a disposizione il seguente articolo scritto per il settimanale diocesano di Ivrea "Il Risveglio popolare".

Pierangelo Monti, amico della nonviolenza, docente di religione nelle scuole medie superiori, e' stato coordinatore della Tavola della pace del Canavese e della campagna "Pace in Uganda".

Lev Tolstoj, nato nel 1828 e scomparso nel 1910, non solo grandissimo scrittore, ma anche educatore e riformatore religioso e sociale, propugnatore della nonviolenza. Opere di Lev Tolstoj: tralasciando qui le opere letterarie (ma cfr. almeno Tutti i romanzi, Sansoni, Firenze 1967; e Tutti i racconti, Mondadori, Milano 1991, 2005), della gigantesca pubblicistica tolstojana segnaliamo particolarmente almeno Quale scuola, Emme, Milano 1975, Mondadori, Milano 1978; La confessione, SE, Milano 1995; Perche' la gente si droga? e altri saggio su societa', politica, religione, Mondadori, Milano 1988; Il regno di Dio e' in voi, Bocca, Roma 1894, poi Publiprint-Manca, Trento-Genova 1988; La legge della violenza e la legge dell'amore, Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona 1998; La vera vita, Manca, Genova 1991; l'antologia Tolstoj verde, Manca, Genova 1990. Opere su Lev Tolstoj: dal nostro punto di vista segnaliamo particolarmente Pier Cesare Bori, Gianni Sofri, Gandhi e Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1985; Pier Cesare Bori, Tolstoj, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1991; Pier Cesare Bori, L'altro Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1995; Amici di Tolstoi (a cura di), Tolstoi il profeta, Il segno dei Gabrielli, S. Pietro in Cariano (Vr) 2000.

Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006]

 

Dall’11 al 18 luglio si e' svolto un campo estivo del Mir (Movimento Internazionale della Riconciliazione), conclusosi con l’annuale assemblea nazionale del movimento. I partecipanti, circa una ventina, provenienti da tante parti d’Italia, sono stati ospiti della comunita' Cisv del castello di Albiano d’Ivrea.

“Da Tolstoj a Gandhi: dalla resistenza passiva al Satyagraha” era il tema di questo particolare campo-assemblea, che, come gli altri campi estivi, aveva lo scopo di “Vivere la nonviolenza, con scelte di vita alternativa”, come dice il titolo del libretto, scritto recentemente dal Mir - Movimento Nonviolento di Torino e dal Centro Studi "Sereno Regis", che illustra l’attivita' ventennale di questi campi.

I partecipanti hanno dedicato le mattinate al lavoro manuale, i pomeriggi e le serate alla trattazione del tema del campo, in ascolto di esperti, con la visione di documentari e film e con l’ultima sera di festa, preparata insieme. Un mattino sono state fatte le visite al monastero di Bose, alla Cattedrale di Ivrea, al Centro Gandhi e al lago Sirio (per un piacevole bagno).

Sobrieta', alimentazione vegetariana, vita comunitaria, spirito di servizio, liberta' e armonia a contatto con la natura, raccoglimento spirituale, ascolto e confronto reciproco, ricerca della verita', del giusto, del bello, questi sono gli ingredienti che hanno fatto vivere serenamente la settimana.

Monsignor Luigi Bettazzi, socio onorario del Mir, che abita al castello di Albiano, ha portato la sua preziosa testimonianza e i suoi insegnamenti di nonviolenza e ha presieduto l’eucaristia domenicale, partecipata anche dai soci Mir non cattolici. Si e' vissuto cosi', anche liturgicamente, l’ecumenismo che caratterizza il Mir.

La vita e le idee di Leone Tolstoj (1828-1910), di cui quest’anno ricorre il centenario della morte, sono state l’argomento centrale del campo. Tolstoj e' conosciuto da molti come scrittore di romanzi e racconti (Guerra e pace, Anna Karenina, Resurrezione...), ma egli e' stato anche un pensatore e riformatore religioso, un filosofo profondo, un attivista politico. A cinquant'anni, con una famiglia numerosa, gia' noto come romanziere in tutta Europa, ebbe una crisi esistenziale, che lo porto' prima sull’orlo del suicidio poi alla scoperta del senso originario e autentico del cristianesimo, contrapposto a quello istituzionalizzato nelle strutture ecclesiali e statali. Si dedico' a un’intensa attivita' sociale, in difesa dei poveri e delle minoranze emarginate, e alla scrittura di centinaia di saggi che egli stesso ritenne molto piu' importanti dei romanzi. Affronto' i temi piu' vari: la fede, il messaggio evangelico, la morale fondata sull’amore e la fratellanza, la difesa della terra e il ritorno dell'agricoltura, la non resistenza al male con la violenza, l'antimilitarismo, l’anarchismo, la critica a ogni forma di guerra e di violenza, ai sistemi oppressivi, all’ingiusta distribuzione dei beni, al lusso, all'industrialismo. Tra i testi considerati sono stati segnalati Confessione, In che consiste la mia fede, Il Regno di Dio e' in voi, Che fare?

Tolstoj, come poi Gandhi, cerco' la verita' nei libri sacri di tutte le religioni: trovo' nel Discorso della montagna del Vangelo di Matteo il testo chiave della sua conversione di vita.

Per lui la non resistenza a chi fa il male e l'amore per i nemici costituiscono l'insegnamento evangelico intorno al quale si organizzano tutti gli altri; ma e' anche il piu' disatteso e tradito. Da qui la sua condanna dell’ipocrisia del potere politico ed ecclesiastico, che gli causo' la censura dei suoi testi da parte del regime zarista e la scomunica della chiesa ortodossa russa.

Al campo Mir, con l’aiuto di Piercesare Bori, autore del libro Gandhi e Tolstoj. Un carteggio e dintorni, si e' riflettuto in particolare sull’ultima lettera scritta da Tolstoj, due mesi prima di morire, a Gandhi, impegnato nel suo Satyagraha per i diritti degli indiani in Sudafrica.

Tolstoj e' stato ispiratore e precursore del Mahatma Gandhi.

Cosi' i membri del Mir, che, come dice lo Statuto, “si impegnano nella nonviolenza evangelica attiva, nella testimonianza che l'amore, quale Gesu' Cristo ha manifestato, vince ogni male”, vedono in Tolstoj un fondamentale e sempre attuale maestro della nonviolenza.

Ai suoi insegnamenti si e' dunque ispirata l’assemblea del movimento, nella quale sono state indicate le linee di impegno del prossimo anno sociale: per un importante sforzo educativo al termine del “Decennio 2001-2010 per una cultura della nonviolenza e della pace”, per l’opposizione all’energia nucleare civile e militare, per l’organizzazione nel settembre 2011 della marcia della nonviolenza Perugia-Assisi a 50 anni dalla prima edizione organizzata da Aldo Capitini, per l’opposizione agli interventi armati italiani all’estero, alla costruzione di nuovi sistemi d’arma e alle ingenti spese militari.

 
7. APPELLI. IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 

Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento.

Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato.

Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235.

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Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 
8. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
9. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riletture
- Claudio Magris, Dietro le parole, Garzanti, Milano 1978, pp. 382.
- Claudio Magris, Itaca e oltre, Garzanti, Milano 1982, pp. II + 302.
- Claudio Magris, Utopia e disincanto. Saggi 1974-1998, Garzanti, Milano 1999, 2001, pp. 334.
 
10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
11. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 260 del 23 luglio 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
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