Coi piedi per terra. 258
- Subject: Coi piedi per terra. 258
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 10 Jun 2010 11:29:46 +0200
===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 258 del 10 giugno 2010
In questo numero:
1. L'11 giugno a Siena
2. Aldo Capitini: Il manuale di Charles C. Walker sull'azione diretta
nonviolenta
3.
Antonella Litta: Un esposto del 24 maggio 2010 al Commissario all'Ambiente
dell'Unione Europea sulla situazione del lago di Vico
4. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. INCONTRI. L'11 GIUGNO A SIENA
Per iniziativa del Comitato contro l'ampliamento
dell'aeroporto di Ampugnano-Siena, venerdi' 11 giugno 2010 a Siena, con inizio
alle ore 21, in piazza Salimbeni, si terra' lo spettacolo
"Aeroportini di carta. Dalla Diana al Luco e al Bulicame", racconto di e con
Antonello Ricci e la Banda del racconto (Michela e Pietro Benedetti, Olindo
Cicchetti, Domenico Coletta, Sara Grimaldi, disegni live Alfonso
Prota).
Lo spettacolo sara' preceduto da un intervento
del Comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano-Siena e da un
intervento della dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato che si
oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto
aereo.
*
Per ulteriori informazioni:
2. TESTI. ALDO CAPITINI: IL MANUALE DI CHARLES C. WALKER SULL'AZIONE
DIRETTA NONVIOLENTA
[Riproponiamo ancora una volta il testo del capitolo dodicesimo, Il Manuale
di Charles C. Walker (1961), del libro di Aldo Capitini, Le tecniche della
nonviolenza, Libreria Feltrinelli, 1967 (poi ristampato da Linea d'ombra, Milano
1989; e successivamente ripreso anche in Aldo Capitini, Scritti sulla
nonviolenza, Protagon, Perugia 1992). L'opuscolo di Walker, Manuale per l'azione
diretta nonviolenta, arricchito da ulteriori materiali, e' stato successivamente
pubblicato dalle Edizioni del Movimento Nonviolento nei "Quaderni di azione
nonviolenta", cui puo' essere richiesto; e' un materiale di lavoro utilissimo
(per richieste: tel. 0458009803, e-mail: azionenonviolenta at sis.it); il solo
testo dell'opuscolo di Walker abbiamo anche piu' volte riprodotto sul nostro
quotidiano elettronico, da ultimo ne "La domenica della nonviolenza" n.
187.
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato,
docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e
la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed
operatore della nonviolenza in Italia. Opere di Aldo Capitini: la miglior
antologia degli scritti e' (a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori),
Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una
raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato
delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di
Capitini); recentemente e' stato ripubblicato il saggio Le tecniche della
nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989; una raccolta di scritti autobiografici,
Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, nuova edizione presso
L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; e gli scritti sul Liberalsocialismo,
Edizioni e/o, Roma 1996; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta.
Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991; e la recente
antologia degli scritti (a cura di Mario Martini, benemerito degli studi
capitiniani) Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004. Presso la
redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito:
www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed
opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui i fondamentali
Elementi di un'esperienza religiosa, 1937, e Il potere di tutti, 1969). Negli
anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin
qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un
volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione
ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e'
la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini,
Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007 e Aldo Capitini, Danilo
Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero,
Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009. Opere su Aldo Capitini: oltre alle
introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo
Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo
Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico:
Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini,
Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi,
La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb,
Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza
religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La
rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini,
Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini,
persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10,
ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza
in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo
Capitini, Stylos, Aosta 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La
filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio
dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia,
Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen,
Firenze 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della
nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; cfr. anche il capitolo dedicato
a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi,
Torino 2001; per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di
Pietro Polito citato; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini sono
nel sito dell'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini:
www.aldocapitini.it, altri materiali nel sito www.cosinrete.it; una assai utile
mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere richiesti
scrivendo a Luciano Capitini: capitps at libero.it, o anche a Lanfranco
Mencaroni: l.mencaroni at libero.it, o anche al Movimento Nonviolento: tel.
0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it o anche
redazione at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org]
Nel 1961 e' uscito il Manuale dell'organizzatore dell'azione diretta
nonviolenta, redatto da Charles C. Walker, direttore del Laboratorio della
nonviolenza (Cheney, Pa, USA). Jean Frémont lo ha tradotto in francese.
L'opuscolo e' edito dalla War Resisters' International, 88 Park Avenue, Enfield,
Middlesex, Inghilterra. E' un ampio e organico lavoro, e il confronto con il
Piano De Ligt mostra quanto l'esperienza dell'azione nonviolenta si sia
accresciuta negli anni, specialmente per le grandi campagne gandhiane e per
quelle degli Stati Uniti d'America e di altrove. Del resto, il manuale integra
spesso i suoi suggerimenti con indicazioni bibliografiche. Metteremo in luce la
struttura del lavoro, e i punti piu' rilevanti e utilizzabili.
Il Manuale e' diviso in quindici sezioni.
*
1. Preparazione
Bisogna scegliere e presentare chiaramente gli scopi da raggiungere, dando
rilievo ad una situazione ingiusta e cercando di ottenere l'appoggio del
pubblico. La volonta' di resistenza viene sviluppata diffondendo continuamente
notizie, commentandole e facendo appello all'azione immediata, indicando alle
vittime anche una situazione migliore. Inoltre: assicurarsi il nome e
l'indirizzo di persone che possono cooperare, e consultare gruppi e associazioni
che possono simpatizzare.
Gia' in questa prima sezione si trovano i suggerimenti sempre dati per le
azioni nonviolente: cercare le piu' larghe solidarieta', diffondere apertamente
notizie sulla situazione e sulle prospettive di mutamento. Se ne deduce: prima
di un'azione impiantare un bollettino apposito da diffondere largamente.
*
2. Lancio di un programma costruttivo
Il programma deve colpire un male alla radice, venire in aiuto alle
vittime, stimolare gli atteggiamenti nonviolenti. Reagire, quindi, attivamente
all'apatia, con pieno altruismo e ispirando fiducia. L'azione puo' essere
preparata da un lavoro costruttivo come campi di lavoro, cooperative, assistenza
alle vittime di ingiustizie, lavoro caritatevole, lavoro in comunita'. Utile
anche un lavoro fisico dopo un'estrema tensione nervosa.
*
3. Apprendimento del metodo
Anzitutto una ricerca sui fatti, sulle forze sociali, politiche,
economiche, implicate nella situazione (come abbiamo gia' visto),
sull'atteggiamento dei vari gruppi.
Impostare la possibilita' di negoziati (uno stadio molto importante prima
di ogni azione nonviolenta).
Appello vastissimo all'opinione pubblica, con tutti i mezzi
possibili.
Giorni di digiuno e (oppure) di preghiera, rinuncia a distinzioni
onorifiche date dagli autori dell'ingiustizia; dirsi disposti ad una concessione
importante, purche' non leda il principio.
Presentare un "ultimatum" che espone le lagnanze, i tentativi fatti per
rimediare, le concessioni proposte, e fissare una data limite. Informare tutti
gli implicati nella cosa.
Infine, dopo aver tutto tentato, intraprendere l'azione diretta, senza
rompere definitivamente la possibilita' di riprendere i negoziati.
L'azione diretta ha questi aspetti:
- Veglia in un luogo simbolico;
- Picchetti di militanti;
- Digiuno o sciopero della fame;
- Noncooperazione;
- Boicottaggio;
- Arresto del lavoro per un certo periodo;
- Sciopero;
- Sciopero a rovescio (lavorando dove e quando non permesso);
- Intervento p. es. in un luogo proibito;
- Disobbedienza civile;
- Migrazione;
- Manifestazioni: riunioni, sfilate, proteste.
*
4. L'addestramento
Studiare la teoria e la messa in pratica della nonviolenza, le campagne
nonviolente; organizzare un laboratorio della nonviolenza, proiettare film, fare
riunioni e discussioni pubbliche e anche "scene drammatiche" di realizzazione di
iniziative nonviolente; meditare, cantare in coro, raccontare fatti eroici,
prendere pasti in comune, formare bene gli individui per i compiti che saranno a
loro affidati; distinguere tra l'addestramento generale e quello per determinate
azioni.
*
5. Il piano di campagna dell'azione diretta nonviolenta
L'organizzazione realizzatrice deve avere delle infrastrutture con un
comitato d'insieme e un comitato amministrativo, un direttore del progetto e
comitati speciali (per la pubblicita', per i mezzi di trasporto, per stampare,
per l'alloggio, il cibo ecc.), e deve fare un bilancio preliminare.
Mettere a punto il piano di esecuzione (utilizzando anche un consiglio
giuridico).
*
6. La preparazione dell'azione
Scegliere un quartiere generale delle operazioni, esponendo materiale
pubblicitario, inaugurandolo con una conferenza stampa. Lettere e visite ai
funzionari interessati; avvisi ai giornali. Raccogliere fondi. Fare riunioni
pubbliche. Tener pronto materiale indispensabile: macchina da scrivere, anche
per fare molte copie, letti e sacchi per dormire, materiale per affissioni,
automobili ecc. (e vedere quali servizi di trasporto sono nella zona). Stabilire
un indirizzo postale. Sviluppare i mezzi di comunicazione: telefono,
altoparlanti, bollettini giornalieri. Preparare istruzioni appropriate per i
capi di gruppi, fare l'elenco dei partecipanti, preparare manifesti e volantini
(da apprestare molto per tempo).
*
7. Studio preliminare della situazione dal punto di vista legale
Conoscere le disposizioni legali del luogo e cercar di avere assistenza
legale.
*
8. Messa a punto di una disciplina collettiva
Il comitato d'azione deve concretare i termini di questa disciplina.
*
9. Sviluppo di una campagna di propaganda
Esporre con grande chiarezza. Fare un "memorandum" generale, e brevi
biografie dei capi e dei partecipanti importanti, frequenti comunicati alla
stampa e alla radio, registrare sul nastro magnetico importanti discorsi,
visitare (o scrivere a) persone influenti della stampa, raccogliere ritagli di
giornali.
*
10. La riunione dei partecipanti all'azione
Farne l'elenco; tenere una riunione degli aderenti, esponendo il piano
dell'azione e discutendolo; scegliere un presidente adatto per le riunioni
(alcune questioni possono esser trattate non dalle riunioni generali, ma dai
comitati).
*
11. L'avvio dell'azione
Scegliere il gruppo che comincera' l'azione; e formare anche il secondo
gruppo d'urto. Recarsi sul luogo (sfilare o star seduti, sempre a testa alta e
tranquillamente). Esser pronti a rispondere ai giornalisti, alle guardie.
Seguire le istruzioni dei capi e non lasciare il proprio posto senza averli
avvisati. Distribuire i fogli (non disturbare mai il passaggio dei pedoni), e se
piove, tenere i fogli in un sacco di materia plastica. Conservare, in quanto
possibile, un silenzio assoluto.
*
12. Fronteggiare le rappresaglie
L'avversario puo' provocare a condursi in modo agitato, a farsi prendere
dal disordine, a lanciare insulti, a fare recriminazioni di un capo verso
l'altro, a far sorgere defezioni nelle file dei nonviolenti, a reagire con la
violenza. Percio' bisogna restare calmi e affabili, stare al proprio posto
disciplinati. Se ci sono urti, il capo fa allontanare i feriti.
In caso di arresto, non opporre resistenza, e accettare i regolamenti della
prigione in cio' che non siano contro la propria coscienza.
Le rappresaglie possono essere molto gravi (colpi, tortura, presa di
ostaggi, linciaggio, cacciata dal posto, proibizioni di assemblee ecc.), e in
tale caso insistere presso i responsabili della societa' perche' agiscano e
reprimano la violenza, chiedere un'inchiesta, aiutare le vittime (le sofferenze
redentrici possono liberare dal veleno della violenza accumulatosi da tanto
tempo).
*
13. Mantenere la vitalita' del movimento
Valersi di nuovi simboli (azioni eroiche, gli eroi di esse, le vittime
delle rappresaglie, gl'imprigionati, anniversari, saluti, vesti, insegne,
ecc.).
Sforzi costanti di persuasione anche presso gli avversari, tenere al
corrente gli aderenti.
Incoraggiare e organizzare azioni di sostegno (dichiarazioni di
personalita' eminenti, di gruppi di simpatizzanti ecc.).
Trattare i dissidenti in modo paziente e leale; educare e allenare gli
aderenti, formare nuovi capi, incoraggiare il lavoro teorico e pratico; far
agire il maggior numero di volontari che sia possibile.
*
14. I capi
Sono dei primi tra eguali, sono dei coordinatori, abituati a lavorare in
gruppo.
*
15. Quando la lotta si fa lunga
Secondo Gandhi una campagna nonviolenta provoca cinque reazioni:
l'indifferenza, il ridicolo, l'insulto, la repressione, il rispetto. Per
arrivare al quinto punto talvolta ci vuole molto tempo.
Non si deve tendere alla "sconfitta" dell'avversario, ma ad una
trasformazione dei rapporti tra le parti interessate (una vittoria della
giustizia e dell'onesta' umana).
3. DOCUMENTAZIONE. ANTONELLA LITTA: UN ESPOSTO DEL 24 MAGGIO 2010 AL COMMISSARIO ALL'AMBIENTE DELL'UNIONE EUROPEA SULLA SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO [Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali]
Al
Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea e per
opportuna conoscenza: Oggetto:
Un contributo di analisi ed una ennesima richiesta di intervento in relazione
agli sviluppi della
vicenda del lago di Vico dell’Associazione italiana medici per l’ambiente -
Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di
Viterbo. * L’Associazione
italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo il 30 marzo 2010 ha
presentato un esposto (in allegato) al Ministro dell’Ambiente e al Ministro
della Salute sul gravissimo rischio sanitario ed ambientale derivante dal
degrado e dall’inquinamento dell’ecosistema del lago di
Vico. L’esposto,
oltre a fornire un quadro dettagliato, documentato e circostanziato delle
problematiche ambientali e del rischio sanitario determinato dal rapido
deterioramento della qualita' delle acque del lago, ha indicato anche le
proposte, piu' volte formulate, dell’Isde di Viterbo per l’avvio di una rapida
ed efficace bonifica e tutela dell’intero ecosistema lacustre e
per garantire acque salubri e potabili alle popolazioni di Caprarola e
Ronciglione. A
seguito di questo esposto sono state presentate numerose interrogazioni da parte
di deputati, senatori ed europarlamentari. L’Isde, in relazione ai piu' recenti sviluppi di questa situazione, intende con il presente documento mettere a disposizione un ulteriore contributo sia di informazione, sia di replica a erronee dichiarazioni altrui e sia di rinnovata proposta di interventi ormai non piu' procrastinabili. * L’attuale
situazione ambientale del lago di Vico Sono
evidenti e ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di
Vico (presenza di periodiche fioriture dell’alga rossa Plankthotrix rubescens,
produttrice di una microcistina tossica e cancerogena, marcata riduzione del
quantitativo di ossigeno nelle sue acque e della loro trasparenza, presenza di
metalli pesanti in elevata concentrazione nelle acque e nei suoi sedimenti,
etc.). Nella
riunione, promossa dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Viterbo,
svoltasi il 2 marzo 2010, sul tema “Attivita' di contrasto al degrado
della qualita' delle acque del lago di Vico”, sono stati presentati dati che
hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di valori elevati di Arsenico
(As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle
acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei
suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20
mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e Nichel -
566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) -. Ulteriori risultati di indagine, presentati dall’Arpa Lazio - sezione di Viterbo alla riunione svoltasi il 10 maggio 2010 presso il Dipartimento Regionale Rifiuti ed Energia, hanno confermano la presenza di Arsenico in concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri. Un
recente documento del Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia
riferisce i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero
della Difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il Magazzino
Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione (indagine che ha evidenziato la presenza
di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del
sito). Da
questo documento emerge che da carotaggi ed analisi chimiche su campioni di
terreno prelevati sono stati rilevati valori di Arsenico superiori a quanto
previsto dalla normativa in vigore e pertanto il sito militare in prossimita'
del lago risulta contaminato. Questi
dati e documenti confermato il degrado e l’inquinamento del lago di Vico e
impongono immediate norme di tutela ed interventi di bonifica non piu'
rimandabili: riduzione immediata e drastica dell’uso di fitofarmaci in tutta la
conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme
di coltivazioni agricole; controllo e verifica di tutti gli scarichi
fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago;
intensificazione dei controlli di tutte le attivita' all’interno della riserva;
avvio della bonifica del sito militare Nbc di
Ronciglione. * La
potabilizzazione delle acque erogate alla popolazioni di Ronciglione e
Caprarola I comuni
di Caprarola e Ronciglione utilizzano per la maggior parte acque captate dal
lago di Vico. Le acque
in relazione alla loro classificazione devono subire un efficace processo di
filtrazione e potabilizzazione prima di essere distribuite alle popolazioni per
uso umano. L’inadeguatezza
della filtrazione e quindi della potabilizzazione delle acque distribuite alla
popolazioni di Caprarola e Ronciglione risulta evidente da
una nota del 4 gennaio 2008, con la quale il Dipartimento di
prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica, sezione 4 Vetralla della Asl
di Viterbo, in considerazione dei risultati degli esami effettuati dall’Arpa
Lazio - sezione di Viterbo che evidenziavano la presenza di Cianobatteri -
Plankthotrix spp -, proponeva ordinanza di non potabilita' dell’acqua ai sindaci
di Caprarola e Ronciglione. L’inadeguatezza
della filtrazione risulta anche da alcuni esami condotti sempre dall’Arpa Lazio
- sezione di Viterbo nel periodo compreso da marzo Una conferma
del pregresso cattivo stato dell’impianto di potabilizzazione nel comune di
Ronciglione e' inoltre contenuta in un “Memorandum”
redatto in data 23/12/2009 dal Dipartimento di prevenzione - Servizio
igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo; nella relazione tecnica “Verifica delle condizioni
tecnico-qualitative dell’acquedotto comunale di Ronciglione - Vt” redatta dalla
societa' Sif (Sistema Integrato di Fitodepurazione) e
nell’ordinanza n. 12/2010 del sindaco di Ronciglione nella
quale si fa addirittura risalire al maggio 2002 il riscontro dell’inadeguatezza
dei filtri e quindi il loro non utilizzo. Le
pregresse e le attuali condizioni di funzionamento dei potabilizzatori comunali
sembrano pertanto non garantire in modo completo ed efficace la potabilita'
delle acque captate dal lago e tale situazione accresce la preoccupazione per il
rischio sanitario al quale sono state esposte e sono esposte le popolazioni
anche in considerazione della presenza dei nuovi ed eterogenei elementi
inquinanti rilevati di recente nelle acque del lago e nei suoi
sedimenti. E’
urgente quindi che siano predisposte ed individuate immediatamente fonti
alternative di approvvigionamento idrico per tutta la popolazione, per gli
esercizi commerciali, per le scuole, per l’ospedale di Ronciglione e per tutte
le industrie alimentari locali. E’ altresi' necessario avviare, come piu' volte richiesto dall’Isde di Viterbo, uno studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di pozzi da dotare di dearsenificatori per garantire un approvvigionamento idrico di migliore qualita' e sicurezza e che siano posti in opera in tempi brevissimi impianti di filtrazione e potabilizzazione cosiddetti pilota per studiare le migliori tecniche di purificazione dell’acqua in relazione alle peculiari problematiche di degrado ed inquinamento del lago di Vico. * Il
monitoraggio della microcistina tossica e cancerogena nelle acque destinate
a consumo umano Il
microrganismo Planktothrix rubescens, detta comunemente alga rossa e segnalata
dal 2007 nelle acque del lago di Vico, produce numerosi tipi di tossine dette
microcistine a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione
cancerogena. Gli
effetti delle microcistine sulle persone e gli animali possono essere
cosi' riassunti: epatotossicosi acuta per ingestione diretta; polmoniti
allergiche ed epatotossicosi se respirate, nel corso di attivita' ricreative e
sportive in sistemi idrici contaminati da alghe in fase di fioritura; promozione
di tumori, se ingerite in dosi sub-acute per diverso tempo (tumori epatici,
gastrointestinali, epiteliali). Le persone possono essere esposte alle tossine attraverso l’ingestione di acqua potabile contaminata, tramite la balneazione, l’inalazione di aerosol durante attivita' ricreative in prossimita' delle aree di fioritura dell’alga, con l’assunzione di alimenti trattati e realizzati con acque contaminate (la microcistina non e' termolabile), durante i trattamenti di emodialisi. La fauna ittica che vive nei bacini e negli invasi contaminati e' anch’essa esposta alle tossine cosi' come gli animali che vivono in allevamenti, nel caso vengano abbeverati con acque contaminate dalle microcistine, e le specie vegetali irrigate con le stesse. La flora e la fauna contaminata da queste microcistine possono divenire ulteriori vettori di esposizione per le persone in quanto entrano a far parte della catena alimentare. Da
quanto sopra esposto risulta del tutto evidente che sarebbe stato indispensabile
e di grande importanza, a partire dal 2007, un costante monitoraggio della
concentrazione e della presenza di questa microcistina nelle acque del lago,
nella fauna ittica e soprattutto, e per evidenti motivi di tutela della salute
pubblica, nelle acque destinate a consumo
umano. Dalla
documentazione in possesso dell’Isde: il Memorandum del Dipartimento di
prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl
di Viterbo, e un carteggio tra questo stesso Dipartimento, l’Arpa Lazio -
sezione di Viterbo e l’Ato1 -Lazio, non risulta che finora sia stato attuato
alcun monitoraggio di questa microcistina. In tre
lettere inviate all’Isde dal Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione
Primaria dell’Istituto
Superiore di Sanita', rispettivamente: n. di protocollo 11/05/2010 - 0020790,
n.
11/05/2010 - 0020791 e n. 11/05/2010 - 0020792, si afferma che non esiste alcuna
convenzione tra l’Istituto Istituto Superiore di Sanita' e le amministrazioni
comunali di Caprarola e Ronciglione ma che sono stati effettuati finora solo
esami estemporanei su alcuni campioni di acqua prelevati il 5 marzo
Il mancato monitoraggio, dal 2007 ad oggi, della presenza e della concentrazione di questa microcistina tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed in quelle utilizzate nei pubblici esercizi, nelle scuole e per le preparazioni di alimenti ha di fatto determinato una condizione di elevato rischio sanitario derivante dall’esposizione cronica e non quantificata a questa sostanza per le popolazioni e in particolare per i bambini, le donne in gravidanza e i malati. L’Isde
ribadisce l’estrema urgenza dell’avvio del monitoraggio nelle acque destinate a
consumo umano di questa sostanza e di tutti gli altri possibili inquinanti,
soprattutto di quelli individuati dalle recenti ricerche dell’Arpa Lazio
- sezione di Viterbo nelle acque e nei sedimenti del
lago. L’Isde,
per le ragioni esposte, ribadisce la necessita' e il dovere che gli enti
preposti programmino e diano inizio a studi di monitoraggio e sorveglianza di
lungo periodo dello stato di salute delle popolazioni di Caprarola e
Ronciglione. * L’Arsenico,
gli IPA e i metalli pesanti nelle acque e nei sedimenti del lago di
Vico Il
Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001,
modificato
e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, disciplina
la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la
salubrita' e la pulizia. Il
valore limite ammesso da questo Decreto per l’Arsenico nelle acque destinate a
consumo umano e' di 10 microgrammi/litro e solo per continue deroghe
regionali e' stato innalzato a 50 microgrammi/litro per i
Comuni dell’Alto Lazio appartenenti all’Ato1 -
Lazio. L’arsenico
in considerazione della sua cancerogenicita' e tossicita'
e della possibile interazione con le altre sostanze tossiche derivanti
dal degrado e dall’inquinamento del lago di Vico, dovrebbe essere monitorato con
una frequenza di sicuro maggiore rispetto a quanto fatto finora e secondo quanto
prescritto e disposto dal D. Lgs. 31/2001 all’art. 8 comma 1, che, in situazioni
di criticita' delle acque, impone di aumentare i controlli rispetto a
quelli effettuati di routine in modo tale da ”garantire la significativa
rappresentativita' della qualita' delle acque distribuite durante l'anno, nel
rispetto di quanto stabilito dall'allegato
II”. I
recenti dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di Vico di
valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene
di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici
Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647
mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia
2 mg/kg SS) -, e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS)
- costituiscono un’ulteriore e seria preoccupazione per le possibili
conseguenze sanitarie e ambientali. E’ del
tutto evidente inoltre che devono essere indagate ed individuate
provenienza e responsabilita' per le sostanze tossiche e cancerogene
rilevate nel lago di Vico che di norma sono estranee agli ecosistemi
lacustri. L’Isde ritiene necessario ed
urgente, anche in considerazione degli elementi tossici rilevati nei sedimenti
del lago, un monitoraggio piu' frequente di tutte le sostanze tossiche che
possano essere presenti nelle acque destinate a consumo umano, in quanto esiste
la possibilita' che gli elementi inquinanti presenti nei sedimenti possano
essere mobilizzati e captati dalle prese degli acquedotti comunali anche in
concentrazioni dannose per la salute soprattutto se il livello delle acque del
lago dovesse essere ridotto. E’ inoltre un dato scientificamente acquisito che piu' elementi tossici e/o cancerogeni possono determinare rischio e danno alla salute con meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione delle diverse concentrazioni dei singoli elementi nocivi. Relativamente
all’Arsenico, presente nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico, e'
noto che l’
Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica questo
elemento come cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione
con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del
polmone, della vescica, del rene e della
cute. L’assunzione
cronica di Arsenico e' indicata da numerosissimi studi scientifici quale
responsabile anche di patologie cardiovascolari (in particolare
della “malattia del piede nero - black foot disease“ per compromissione della
vascolarizzazione periferica); di neuropatie periferiche; di diabete di
tipo 2; di lesioni cutanee (iperpigmentazione ed ipopigmentazione,
cheratosi); di disturbi della sfera riproduttiva e malattie
ematologiche. L’Isde torna
quindi a ribadire la necessita' di un monitoraggio che sia effettuato con
maggiore frequenza e su un piu' largo e rappresentativo numero
di fonti e punti di distribuzione rispetto a quanto fatto in passato e rispetto
al numero minimo di controlli previsti in condizioni di routine in aree non
sottoposte a provvedimenti di deroga. * L’informazione ai cittadini L’Isde,
come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31, torna a
chiedere la convocazione di assemblee pubbliche, nelle quali i dirigenti del
Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di
Viterbo, dell’Arpa Lazio - sezione di Viterbo insieme ai Sindaci delle due
amministrazioni comunali, informino i cittadini sulle problematiche ambientali
del lago di Vico e sulle possibili conseguenze sanitarie che ne possono
derivare. E’ necessario convocare queste assemblee anche per rispondere alla motivata e crescente preoccupazione dei cittadini di Caprarola e Ronciglione e per dare consigli ed istruzioni per un corretto utilizzo dell’acqua teso a ridurre il rischio sanitario in attesa di interventi risolutivi e definitivi. * Conclusioni Il
lago di Vico e' una risorsa idrica fondamentale per l’intero territorio
viterbese oltre ad essere un’area di inestimabile valore paesaggistico,
naturalistico ed economico per le tante attivita' legate al
turismo. Il
suo attuale inquinamento e degrado sono anche la conseguenza di quella stessa
mancanza di legalita' e senso di responsabilita' che ha generato e continua a
generare disastri ambientali e sanitari in tante parti
d’Italia. Il
lago di Vico deve essere subito protetto, tutelato e risanato e questo e'
possibile, come indicato in piu' occasioni dall’Isde, attraverso l’uso di
specifiche tecnologie di bonifica, interventi mirati di studio, monitoraggio e
l’eliminazione di ogni fonte di inquinamento. L’Isde chiede un impegno concreto e collegiale perche' si arrivi rapidamente ad una soluzione positiva di questa vicenda nell’interesse della collettivita' e per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale e sanitaria e per la tutela del diritto alla salute per tutte le persone e in particolare per i bambini. * dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) Viterbo, 24 maggio 2010 Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com; antonella.litta at gmail.com 4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail:
info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it
===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 258 del 10 giugno 2010
Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe
In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla
pagina web:
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it |
- Prev by Date: Telegrammi. 217
- Next by Date: Telegrammi. 218
- Previous by thread: Telegrammi. 217
- Next by thread: Telegrammi. 218
- Indice: