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Telegrammi. 179
- Subject: Telegrammi. 179
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 3 May 2010 01:09:51 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 179 del 3 maggio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino
proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche
della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero:
1. Alcune parole per Alfio Pannega
2.
Segnalazioni librarie
3. "Azione nonviolenta" 4. Su Rai Tre una intervista alla dottoressa
Antonella Litta5. Alessio Milite presenta "La fabbrica delle mogli" di Ira
Levin
6. La "Carta" del Movimento
Nonviolento
7. Per saperne di piu'
1. LUTTI. ALCUNE PAROLE PER ALFIO
PANNEGA
[Ricostruite a memoria - e frettolosamente ora scritte
- questo sono, se non le esatte parole, alcune delle cose dette il primo
maggio al cimitero di Viterbo dinanzi al feretro di Alfio Pannega]
Questo uomo aveva la bonta' e l'ira dei profeti, di
coloro che sanno dire la verita' in faccia alle persone e al mondo: con
la virtu' della misericordia verso tutte le
creature sofferenti, e con la virtu' dell'indignazione contro ogni
ingiustizia.
Aveva la pazienza di Giobbe: fedele sempre al vero
e al giusto, senza mai un cedimento al male, senza mai una meschinita', senza
mai una vilta'.
Recava la verita' di Qohelet: sapeva che tutto e'
vanita' di vanita' e fame di vento, e che proprio per questo e' dovere di
ciascuno recare aiuto a tutti, giacche' e' meglio essere in due che uno solo,
poiche' chi e' solo, se lungo il cammino della vita inciampa, allora cade e non
si risolleva, ma se ha compagni essi lo sosterranno, reciprocamente si
sosterranno.
*
Era un poeta, educato alla lingua e alla
musica e alla tempra di Dante del cui capolavoro sapeva declamare a memoria
interi canti, e cresciuto alla scuola dei poeti a braccio, per i quali la
poesia e il pane, il lavoro quotidiano e l'estro armonico, la cruda realta' e la
sublime bellezza sono una stessa cosa.
Ed era un testimone, e non di una
generica viterbesita', formula astratta e vuota, ma di quella Viterbo popolare,
civile, resistente, antifascista, che fu anche quella di Achille Poleggi e di
Sauro Sorbini.
Ed era un esempio della sublime e luminosa
dignita' e generosita' dei poveri: tutto cio' che era suo era di tutti, tutti
accoglieva ed aiutava; all'ora della consumazione in comune dei pasti prima
accudiva gli animali, poi gli ospiti e solo alla fine mangiava anche
lui.
Era un educatore alla solidarieta' con tutti i
viventi: e le persone che hanno condiviso con lui un tratto di strada, un'ora
del giorno, da lui hanno imparato questo dovere nativo, sorgivo,
elementare: di essere con gli altri e per gli altri.
Ed e' stato un dono, un dono grande, per
chi ha avuto la fortuna, la grande fortuna, di averlo piu' intimamente
conosciuto.
E che quest'uomo sia vissuto tra noi
resta un'alta ragione di orgoglio per questa citta', che oggi gli
rende omaggio.
*
Ma detto questo ancora non e' detto tutto, e forse
non e' detto ancora l'essenziale.
Gia' anziano, sofferente dei malanni di una
travagliata vita di vicissitudini e fatiche, e dimorante allora in umana
solitudine in una zona abbandonata della citta', 17 anni fa Alfio ebbe una
seconda nascita, una seconda vita, partecipando fin dal primo giorno
all'occupazione dell'ex-gazometro e alla nascita quindi del centro sociale
occupato autogestito "Valle Faul", e del centro sociale e' stato simbolo e
anima, il cuore pulsante, e il centro sociale si e' riconosciuto in lui: in
questi 17 anni lui e' stato il centro sociale e il centro sociale e' stato lui;
e questi 17 anni da quell'estate del 1993 sono stati gli anni di un amore
reciproco cosi' appassionato che ieri vedendo nella camera ardente, presso
il centro sociale allestita, sgambettare e giocare ai piedi del
feretro, o dalle braccia dei giovani genitori guardarlo e
salutarlo, bambini di pochi anni e di non molti mesi, e
insieme vedendo Giselle che venne al centro sociale bambina ed ora e' una
meravigliosa giovane donna, tu vedevi che grande fioritura di vita e di
bellezza Alfio ha saputo coltivare con l'esempio amorevole ed
autorevole della sua dignita', della sua generosita'. E che grande eredita'
lascia di umanita' fraterna e sororale, di persone sensibili e solidali,
che alla scuola del suo esempio sono cresciute splendide.
*
E ci sono questi ultimi anni, dalla fine del
2007 a oggi, caratterizzati soprattutto dalla sua lotta per il diritto alla
casa: Alfio getto ' il suo cuore e la sua vita stessa nella lotta per il
diritto di ogni essere umano ad avere un tetto, per il diritto sociale alla
casa, per il diritto umano alla casa. Ed e' un dolore grande per noi che
restiamo che sia deceduto senza che quel diritto almeno lui abbia potuto
vederlo riconosciuto. Un dolore che non potremo dimenticare.
*
E poi ci sono questi ultimi mesi, questi
ultimi felici mesi, mesi che per Alfio sono stati forse i piu' gioiosi
della sua vita da tanto tempo a questa parte.
La realizzazione del libro delle sue poesie,
arricchito di un'ampia intervista ed impreziosito da tante stupende fotografie;
un ringraziamento grande va a tutte le persone
che hanno reso possibile questa pubblicazione, adempiendo quello che era da
molti anni un suo profondo desiderio e una promessa solenne che i
compagni del centro sociale a lui e a se stessi avevano fatto.
E con il libro, le sue presentazioni pubbliche con
immensa e commossa partecipazione popolare, e la mostra fotografica sulla
sua vita, e la lectio magistralis che tenne alla Sala Regia del
Comune conclusa, dopo aver esortato ancora una volta i piu' giovani al
sapere e alla generosita', con quel gesto sublime del rifiuto di
un'onorificenza finche' non fosse stato riconosciuto un diritto, il diritto alla
casa.
Con quel discorso e con quel gesto la grande
cultura, la vera civilta', e l'autentica dignita' umana facevano irruzione
nelle stanze del palazzo, divenivano ora di verita', sfida
all'ipocrisia, alla menzogna e all'ingiustizia.
E poi ancora i manifesti col suo volto a segnalare
l'emergenza casa, e la sottoscrizione pubblica promossa in suo nome cui lui
magnanimamente acconsenti' ancora una volta mettendo tutto se stesso nella
lotta per un diritto di tutti.
*
Ma anche detto questo forse non e' ancora
detto cio' che e' decisivo: per molti di noi, e mi perdonerete se qui il
discorso si fa piu' intimo, Alfio e' stato
un maestro e un compagno, di vita e di lotte. Un maestro e
un compagno di vita: nella piena
condivisione del pane, e di tutto. E un compagno di lotte, contro la guerra,
contro razzismo, discriminazione,
sfruttamento. Sempre dalla parte degli ultimi,
degli umiliati e offesi, degli oppressi, dell'umanita in lotta per la
liberazione.
E in lotta per l'ambiente casa comune,
per la difesa qui a Viterbo del Bulicame, il Bulicame cantato da Dante
e a un tiro di sasso dal centro sociale; e resta indimenticabile per chi lo
visse quel suo meraviglioso discorso tenuto al Bulicame in quella notte in
cui proprio dinanzi alle sorgenti e alle pozze di acqua sulfurea
manifestammo in molti per salvare quel prezioso bene ambientale e culturale
dalla devastazione cui lo avrebbe condannato la realizzazione di un
mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.
*
Alfio Pannega non e' mai stato riducibile
a un'immaginetta pittoresca di una Viterbo che fu coi suoi antichi mestieri
e le sue vetuste tradizioni che vanno scomparendo, non e' mai stato un
personaggio museale, da mummificare e archiviare; al contrario: fino
all'ultimo dei suoi giorni Alfio e' stato un vitale, ardente, consapevolissimo
militante del movimento degli oppressi in lotta per i diritti umani di tutti gli
esseri umani; per la difesa della natura che conosceva intimamente, essere
vivente per essere vivente, animale per animale, pianta per pianta; per la
liberazione dell'umanita' dallo sfruttamento e dall'oppressione, per l'uscita da
questa preistoria verso il regno della liberta'.
*
Oggi e' il primo maggio, e per il movimento dei
lavoratori e delle lavoratrici, per il movimento delle oppresse e degli
oppressi, e' il giorno della memoria e dell'impegno per la liberazione
dell'umanita' dalla violenza dello sfruttamento; e vedete come sono strane
e imprevedibili le coincidenze della vita: accingendoci proprio in
questo giorno a recare l'estremo saluto ad Alfio, l'indomito
combattente antifascista e il lavoratore che conosceva per averli sperimentati
tutti i piu' faticosi mestieri - di pastore e di contadino,
di artigiano e di operaio -, per noi da oggi
il primo maggio lo sara' due volte quell'appello alla lotta solidale
contro l'ingiustizia: nel ricordo dei martiri di Chicago uccisi
nell'Ottocento dalla violenza del potere perche' lottavano per i diritti dei
lavoratori, e nel ricordo di Alfio: e' la stessa memoria, e' la stessa
lotta.
*
Molti anni fa, commemorando Duilio Mainella, Sauro
Sorbini concluse la sua orazione funebre col canto della Marsigliese, simbolo
della lotta dell'umanita' contro la tirannide; vorrei oggi almeno ricordare le parole del refrain di quel
canto composto un secolo dopo a rivendicare le ragioni dell'umanita' e
della lotta per la sua liberazione proprio mentre la reazione
persecutrice dilagava con la caccia all'uomo e le fucilazioni dei comunardi
parigini, quel canto che e' l'Internazionale, che da quasi un secolo e
mezzo e' il canto di quanti si levano a contrastare ogni oppressione: "Su',
lottiam, l'ideale / nostro fine sara' / l'internazionale / futura
umanita'".
*
Ed ora che, con
quelle indimenticabili parole di Paolo nella seconda lettera a
Timoteo, di Alfio Pannega possiamo dire che ha concluso la sua corsa
dopo aver combattuto la buona battaglia senza perdere la tenerezza,
ora che Alfio ha compiuto la sua vita che e' stata fino all'ultima ora la vita
di un giusto, ora sta a noi che restiamo di
essere fedeli a quello che ci ha donato, che ci ha insegnato, e testimoniarlo a
nostra volta, con le parole ed ancor piu' con gli atti, continuando la sua
lotta, continuando a mettere in pratica i suoi insegnamenti; e se posso rivolgermi in particolare a tutti gli amici
piu' vicini, a tutti i compagni che hanno condiviso e che proseguiranno,
che proseguiremo insieme, l'esperienza del centro sociale occupato
autogestito "Valle Faul" di Viterbo, ogni volta che accadra' che qualcuno vi
chieda, ci chieda, "Chi era Alfio Pannega?", ebbene, che noi tutti che lo
abbiamo conosciuto e che lo abbiamo avuto nostro compagno si possa essere
degni di rispondere, testimoniandolo con ogni nostra azione: "Io sono Alfio
Pannega, Viterbo e' Alfio Pannega, l'umanita' e' Alfio Pannega".
2. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore,
Vetralla (Vt) 2010, pp. 64, euro 10. 3.
STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail:
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto
"copia di 'Azione nonviolenta'".
4. INFORMAZIONE. SU RAI TRE UNA INTERVISTA ALLA
DOTTORESSA ANTONELLA LITTA
[Riceviamo e
diffondiamo]
Domenica 2 maggio alle ore 20 su Rai Tre e' stata
trasmessa l'inchiesta di Fabio Masi dal titolo "No panic" sulla grave aggressione all'ambiente e alla salute e ai
diritti delle popolazioni di vari luoghi del Lazio costituita
dal dissennato incremento del trasporto aereo e dall'eccesso di attivita'
(Ciampino), ovvero dall'inutile e speculativo ampliamento (Fiumicino),
ovvero dalla folle ed illecita realizzazione (Frosinone e Viterbo) di
proliferanti ed insostenibili strutture aeroportuali.
*
Nell'ambito dell'inchiesta e' stata anche trasmessa
un'intervista alla dottoressa Antonella Litta, portavoce del Comitato che si
oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto
aereo, sul danno immenso che sarebbe provocato a Viterbo dalla costruzione
di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge nella preziosa area
naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, e sul grave danno sanitario
provocato dall'inquinamento prodotto dal trasporto aereo.
*
La dottoressa Antonella Litta e' la portavoce
del "Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti". Svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una
intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la
Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti
studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi
viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental
Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione
italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the
Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice
nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento
ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo
per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e
collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile
dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e'
stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita'
di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E'
partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali.
Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di
educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto
dell'ambiente.
*
Nota per la stampa a cura del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 2 maggio 2010
Per contattare direttamente la portavoce del
comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
5. LIBRI. ALESSIO MILITE PRESENTA "LA FABBRICA DELLE MOGLI" DI
IRA LEVIN
[Ringraziamo
Alessio Milite (per contatti: csavallefaul at autistici.org) per
questa recensione.
Alessio Milite fa
parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione
nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si
svolgono settimanalmente a Viterbo] Ira Levin, La fabbrica delle mogli, Garzanti, Milano 1973, 1977
(edizione originale: The Stepford wives, 1972).
*
Famiglia perfetta. Marito manager di una grande societa'. Moglie
bellissima. Figlio. Figlia. L'esaurimento nervoso di Joanna Eberhart decidera'
il trasferimento dell'intera famiglia nel superlussuoso villaggio Stepford
composto da famiglie tutte ugualmente, impeccabilmente omologate. Le mogli
soprattutto sembrano prodotte in serie, perfette in cucina, perfette nel taglio
di capelli, nei vestiti, nel lavare i piatti, il wc. Automi insomma. Joanna e
Bobby, anche lei nuova nel villaggio, capiscono che dietro al "Circolo degli
uomini" si decidono i cambiamenti che le mogli dovranno subire per essere
omologate.
Questo romanzo pone l'attenzione sull'oppressione della donna nella
societa' statunitense negli anni '70 (e non solo) in cui una "brava"
moglie e' quella che cucina, lava, stira, rammenda e deve essere sempre
desiderabile.
Dall'altro lato pone l'attenzione sui rappresentanti di una parte
dell'umanita' a tal punto imbevuta di ideologia maschilista e patriarcale
che preferisce condividere la propria vita con una macchina piuttosto che con un
altro essere vivente, forse per la semplicita' dei rapporti (rapporti di dominio
e di alienazione, non di umana comprensione e solidarieta'; rapporti di
sopraffazione, non di empatia e di reciprocita'), dato che gli automi non
si rifiutano mai di fare cio' che comandi loro...
*
Ira Levin (New York, 27 agosto 1929 - New York, 12 novembre
2007), scrittore statunitense, autore di molte opere narrative e teatrali;
e' suo il romanzo Rosemary's Baby da cui fu tratto l'omonimo film di Roman
Polanski. 6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO
NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della
violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello
locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere
che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento
persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che
promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 7. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti:
azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal
dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 179 del 3 maggio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal
Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della
nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare
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