Telegrammi. 174
- Subject: Telegrammi. 174
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 28 Apr 2010 00:52:53 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 174
del 28 aprile 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino
proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche
della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero:
1. Il sangue e il silenzio
2. Associazione "Respirare": No al nucleare
3. Jimmie Briggs: Fare spazio alla luce
4.
Pablo Richard: Pedofilia e potere sacro
5.
Nel giornale "Il fatto quotidiano" citato con rilievo uno studio della
dottoressa Litta
6. "Azione nonviolenta"
7. Segnalazioni librarie
8. Indice dei "Telegrammi" di marzo 2010
9. La "Carta" del Movimento
Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. IL SANGUE E IL SILENZIO
E la guerra in corso in Afghanistan? E i massacri
di cui essa consiste? E la scellerata illegalita' della partecipazione militare
italiana alla guerra e quindi alle stragi?
Silenzio.
Non su questo foglio.
*
E il colpo di stato razzista? E la persecuzione ope
legis dei migranti vittime della violenza di poteri nazisti? E i campi di
concentramento, le deportazioni, le persone lasciate morire per omissione di
soccorso o direttamente perseguitate, umiliate, seviziate e fatte morire da
chi avrebbe il dovere di assisterle e difenderle?
Silenzio.
Non su questo foglio.
*
Almeno da questo foglio si oda una voce che
chiama alla difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, che chiama a
contrastare la guerra assassina e il colpo di stato razzista.
Che chiama all'insurrezione nonviolenta contro le
stragi e contro il nazismo.
Che chiama all'insurrezione nonviolenta in difesa
della legalita' e della democrazia, in difesa della Costituzione della
Repubblica Italiana e della civilta'; in difesa dell'umanita' che e'
una. 2. RIFLESSIONE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": NO AL
NUCLEARE
[Riceviamo e
diffondiamo]
Il presidente del Consiglio dei ministri italiano
ha nuovamente annunciato la volonta' di realizzare centrale nucleari in Italia,
condendo questo diktat con le consuete gravi mistificazioni e omissioni, e
ricantando la medesima ipnotica e narcotica canzoncina di chi ci
voleva imporre il crimine e la follia nucleare negli anni '70 e
'80.
*
Sara' consentito a chi gia' negli anni Settanta ed
Ottanta a quel crimine e a quella follia si oppose, di replicare brevemente sul
piano della verita' effettuale.
1. La crisi energetica ed ecologica puo'
essere risolta solo promuovendo la valorizzazione delle fonti rinnovabili con
tecnologie pulite e sicure.
2. Le centrali
nucleari sono esposte ad incidenti come tutte le opere umane; quel che fa la
differenza sono le conseguenze degli eventuali incidenti: si rompe un pannello
solare e non muore nessuno; c'e' un guasto in una centrale atomica e mezza
Europa ne subisce le terrificanti conseguenze (come accadde dopo il disastro di
Cernobyl).
3. Le centrali nucleari sono anche esposte
ad attentati con effetti letali incalcolabili: il che rende necessaria
una vasta militarizzazione del territorio a fini di sorveglianza, che tuttavia
per quanto capillare, soffocante e preventivamente repressiva possa essere,
resterebbe sempre insufficiente poiche' dopo l'11 settembre 2001 l'intera
umanita' sa che la criminale follia terrorista e' in grado di colpire
ovunque provocando stragi immani.
4. Il problema delle scorie e' semplicemente
irrisolvibile.
5. Il legame tra nucleare civile e nucleare
militare e' chiarissimo e indiscutibile (la controversia tra gli Stati
Uniti d'America e l'Iran lo dimostra inconfutabilmente). Il nucleare civile
favorisce il riarmo atomico, mentre l'umanita' ha tra i suoi obiettivi primari
di smantellare gli arsenali e fermare la proliferazione degli armamenti
nucleari.
6. Molti altri argomenti possono addursi per
contestare e contrastare l'insensata, illecita e pericolosissima scelta
nucleare; ma basteranno questi, elementari, evidenti,
inconfutabili.
*
Uno dei piu' grandi pensatori morali del XX secolo,
Hans Jonas, ha argomentato in modo definitivo contro il delirio nucleare, e
cosi' un altro grande pensatore che e' stato maestro di rigore intellettuale ed
impegno civile a molti, Guenther Anders.
Per cogliere le dimensioni etiche, politiche e
finanche gnoseologiche fondamentali della questione suggeriremmo al
presidente del Consiglio dei ministri di leggere di Hans Jonas, Il principio
responsabilita', edito da Einaudi; e di Guenther Anders le sue Tesi sull'eta'
atomica, ripubblicate in opuscolo per le cure del "Centro di ricerca per la
pace" di Viterbo.
Se poi il capo del governo volesse anche cogliere
le dimensioni umane e conoscere dalla viva voce delle vittime e dei
sopravvissuti gli esiti della scelta atomica, legga il terribile reportage di
Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl, pubblicato in Italia dalle Edizioni
e/o.
E mediti.
*
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 27 aprile 2010
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a
Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto
alla salute e la difesa dell'ambiente. 3. RIFLESSIONE. JIMMIE BRIGGS: FARE SPAZIO ALLA
LUCE
[Ringraziamo Maria G. Di
Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it)
per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente
intervento di Jimmie Briggs.
Jimmie Briggs
e' insegnante, scrittore, attivista; vive a New York; il suo prossimo
libro, Le guerre che le donne combattono: messaggi di un padre a sua figlia,
sara' pubblicato nel 2011. Per saperne di piu' sul suo lavoro: www.manupcampaign.org]
Qualche mese
fa, l'insegnante di mia figlia mi invito' a parlare alla classe di cio' che
faccio per vivere. In che modo avrei detto, ad una stanza piena di pimpanti
alunni di prima elementare, che sto lanciando una campagna globale per
contrastare la violenza contro donne e bambine, usando l'hip-hop e il calcio?
Che sono passato da reporter di guerra ad attivista per i diritti umani? La mia
stessa figlia aveva solo una vaga idea del mio lavoro, ed il pensiero di
affrontare la sua intera classe mi spaventava.
Mentre salivo
le scale per arrivare all'aula di mia figlia, potevo udire il caos a stento
controllato che filtrava dalla porta. L'ho aperta velocemente, e ho attraversato
la stanza. Una volta che le risatine, le dita puntate, le gomitate sotto i
banchi si sono acquietate sotto lo sguardo-laser dell'insegnante, mi sono
schiarito la gola e mi sono messo davanti alla classe, appoggiando la schiena
alla lavagna.
Mia figlia
era all'incirca nel mezzo dei banchi, seria e tesa in avanti, incapace di
controllare la tensione. Ho respirato profondamente. Tutto quel che dovevo fare
era parlare ai bambini come avrei parlato a qualsiasi altro gruppo di persone, e
sperare che capissero. Ho detto alla classe di mia figlia la verita': ho parlato
loro dei viaggi intorno al mondo in cui ho incontrato bambini che gli
assomigliano molto, ma che sono impegnati nel combattersi e ferirsi l'un
l'altro, o che sono trattati molto male dagli adulti che li circondano, in
special modo le bambine.
Ho detto loro
che non mi piacevano le storie che venivo a conoscere mentre scrivevo articoli e
libri, e che sto tentando di farmi aiutare da altre persone a dare a quelle
storie un fine piu' lieto. Ho raccontato che dall'estate del 2008 vado avanti e
indietro per il pianeta per costruire un nuovo sforzo teso a porre fine alla
violenza contro donne e bambine, e che quello sforzo ha preso la forma di una
campagna globale chiamata “Man Up”.
Mentre
parlavo, vedevo mia figlia appoggiarsi all'indietro, sorridere. Ma non ho potuto
dire alla sua classe di tutta la sofferenza che ho testimoniato in posti come
l'Afghanistan, la Colombia e la Repubblica democratica del Congo. Ho tenuto fra
le mie braccia persone che stavano morendo, sono stato seduto assieme a donne
che gli stupri subiti hanno reso paralitiche.
Neppure sono
riuscito a dire delle mie difficolta' personali, forse perche' a stento le
comprendo io stesso. Al di fuori della mia vita professionale, di proposito
evito di parlare del lavoro che faccio, perche' la gente si aspetta che io sia
l'incarnazione del “bravo ragazzo”. Di solito sono svelto nel citare mia madre,
la mia ex moglie e mia figlia, le quali sono d'accordo con me nel definirmi
tutt'altro che “perfetto”. Inoltre, tentare di costruire una campagna o un
movimento e' qualcosa che ti consuma completamente. A volte mi sembra di
essere un guastafeste perche' se parlo di quel che sto facendo in un contesto
sociale subito l'atmosfera precipita nel gelo.
Prendete la
classica festicciola del sabato sera, con amici e conoscenti. Se premo il
pulsante rappresentato da una qualsiasi di queste parole: “stupro”, “attivismo”
o “cambiamento”, uno degli ospiti dirottera' immediatamente il discorso sul
gusto del dessert o sulla bonta' del pollo arrosto. Ormai scommetto con me
stesso su quale sara' il cibo di cui finiremo per parlare.
Sul finire
del mio discorso agli alunni della prima elementare ho posto loro una domanda
retorica: “Perche' mi preoccupo tanto di quel che succede alle donne e alle
bimbe in tutto il mondo?”. Tutti i piccoli si sono girati a guardare mia figlia,
che ha cominciato ad arrossire e a sorridere nervosamente. Hanno capito
che e' per lei.
Spero che un
giorno il mio impegno ventennale a favore di donne e bambine significhera'
qualcosa per lei e per i suoi compagni di classe. Al momento, la mia figlioletta
sa solo che suo padre sta lontano per giorni, a volte per settimane intere, e
ritorna solo per poi partire di nuovo, giusto quando lei ed io avevamo ripreso a
conoscerci davvero. Ma resto su questo sentiero perche' c'e' speranza: c'e'
speranza in un movimento di donne e uomini.
Lo vedo ogni
giorno: gruppi di giovani uomini che si oppongono alla violenza contro le donne
nei campus universitari; iniziative dal basso spuntano ovunque sul web;
coalizioni si formano fra organizzazioni attraversando il globo. Nel mezzo di
tutta l'oscurita' di cui ho fatto esperienza come giornalista la luce resisteva
sempre, nella creativita' e nella fede di innumerevoli persone che sopravvivono
nelle condizioni peggiori che possiate immaginare.
Il mio scopo,
lo scopo finale della campagna “Man Up” e' fare spazio per quella luce, ed
ottenere che mia figlia, i suoi compagni e le sue compagne, possano vivere in
essa.
4. RIFLESSIONE. PABLO RICHARD: PEDOFILIA E POTERE SACRO [Ringraziamo don Carlo Sansonetti (per contatti: sansonetti.carlo at gmail.com) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento di Pablo Richard. Carlo Sansonetti, parroco di Attigliano, ha preso parte a varie rilevanti esperienze di solidarieta' concreta in Italia e in America Latina, ed e' trascinante animatore della preziosa esperienza di solidarieta' internazionale di "Sulla strada" (per informazioni e contatti: via Ugo Foscolo 11, 05012 Attigliano (Terni), tel. 0744992760 - 3487921454, e-mail: info at sullastradaonlus.com, sito: www.sullastradaonlus.com). Si trova attualmente al Dei in Costa Rica per un corso socio-teologico pastorale. Pablo Richard, nato in Cile nel 1939 e costretto all'esilio sotto la dittatura di Pinochet, e' sacerdote diocesano e teologo; dottore in Sociologia della religione alla Sorbona di Parigi, dottore honoris causa di Teologia nella Facolta' libera di teologia protestante a Parigi, e' professore all'Universita' di San Jose', professore dell'Universita' biblica latinoamericana e direttore del Departamento Ecumenico de Investigaciones (Dei) a San Jose' in Costa Rica. Tra le opere di Pablo Richard tradotte in italiano: La forza spirituale della Chiesa dei poveri, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 1993; Apocalisse. La ricostruzione della speranza, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 1996]
Introduzione La
mia intenzione con questo articolo non e' solo un'ulteriore testimonianza
sulla pedofilia nella Chiesa, ma scoprire le cause, le radici e le conseguenze
di questa perversione. La pedofilia, e altri peccati simili, ha innescato una
crisi nella Chiesa, che non e' una crisi temporanea, che possa essere
nascosta e dimenticata, ma una profonda crisi di credibilita', che puo'
richiedere molti decenni per essere risolta. * * Esiste
un modello di Chiesa che cerca la giustizia nel compimento fedele della legge,
della norma, del canone, del dogma, della dottrina, della rubrica e della
struttura gerarchica della Chiesa. C’e' un altro modello di Chiesa che cerca la
giustizia nell’atteggiamento critico di fronte alla legge, al dogma e alla
struttura gerarchica della Chiesa. Questa ricerca si e' fatta effettiva in
un nuovo modo di fare teologia (la Teologia della Liberazione), un nuovo modo di
essere Chiesa (le Comunita' di Base), un nuovo modo di interpretare la Bibbia
(la Lettura comunitaria della Bibbia) e un nuovo modo di organizzare i ministeri
e di celebrare la liturgia, al margine della rubrica e della legge. La Chiesa
che ha cercato la giustizia nella difesa assoluta della legge “ha rotto con
Cristo ed e' caduta in disgrazia”. La pedofilia e' un segno di questa
rottura e di questa disgrazia. La Chiesa della legge non e' piu' una Chiesa
che cerca la giustizia per mezzo dello Spirito e della pratica della
Fede. “L’ira
di Dio si rivela dal cielo su ogni empieta' e iniquita' di coloro che pervertono
la verita' con l’iniquita'. Avendo conosciuto Dio si sono offuscati nei loro
ragionamenti e il loro cuore dissennato si ottenebro'. Poiche' giudicarono
inutile conoscere Dio, Dio li abbandono' agli errori del loro stesso giudizio,
in modo tale che fanno assolutamente tutto cio' che e' male: ingiustizia,
perversita', cupidigia, malizia,
sfida a Dio; sono superbi, orgogliosi,
ingannatori, insensati, sleali, senza amore e senza scrupoli" (lettera di Paolo
alla
Chiesa
di Roma, 1, 18-30). “Nessuna
condanna esiste per quelli che vivono in Cristo Gesu', poiche' la legge dello
Spirito che da' la vita in Cristo Gesu' ti ha liberato dalla legge del peccato e
della morte (8, 1-2). * 3.
Leggi, strutture e dogmi che hanno dato vita alla
perversione a)
La legge del celibato obbligatorio Il celibato obbligatorio puo' danneggiare profondamente la natura umana. Una eccezione, alla luce dei Vangeli, e' il celibato che alcuni hanno assunto liberamente per causa del Regno di Dio, siano essi chierici o laici. Di fatto ci sono medici, infermiere, educatori e molte altre persone che offrono la vita intera al servizio dei poveri, dentro o fuori della Chiesa. Nei
seminari e nei ritiri spirituali dei sacerdoti, si parla molto di “crocifiggere
la sessualita'”. Altre volte si dice che le deviazioni di tipo sessuale sono
soggettive e possono essere superate con la preghiera, con una buona disciplina
e orientazione psicologica, che non e' data normalmente da psicologi, ma da
“direttori spirituali”, anch’essi danneggiati dal celibato
obbligatorio. b) La stessa legge che giustifica il celibato e condanna l’omosessualita' L’omosessualita'
e' un’opzione legittima, quando e' guidata da un'etica di amore e di
fedelta'. Un problema frequente sorge quando si utilizza la condizione clericale
per coprire l’omosessualita'. La perversione non e' l’omosessualita',
quanto l’utilizzazione dell’istituzione ecclesiastica per coprirla.
L’omosessualita' manipolata, repressa e occultata puo' essere causa di serie
perversioni sessuali. Il cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato del
Vaticano, nella sua visita in Cile, ha sentenziato che non esiste una relazione
fra celibato e pedofilia, ma tra omosessualita' e pedofilia, e che questa
constatazione sarebbe fondata in serie ricerche scientifiche di psicologi e
psichiatri. Il cardinale in una sola dichiarazione ha cercato di giustificare il
celibato e condannare l’omosessualita', e con cio' ha negato qualsiasi colpa
della Chiesa nei delitti di pedofilia e ha colpevolizzato gli omosessuali come
responsabili di questi delitti. c)
La legge assoluta nella Chiesa di includere soltanto uomini nella sua
gerarchia La
Chiesa cattolica e' l’istituzione religiosa piu' antica e potente, nella
quale tutta la struttura gerarchica e' composta esclusivamente da maschi.
Una rivista ("Newsweek") ha parlato del “club maschile piu' di successo e
indistruttibile di tutta la storia”. Il Papa a Roma, il Vescovo nella sua
diocesi e il Parroco nella sua parrocchia: questo e' il potere sacro
maschile piu' antico nella Chiesa. L’esclusione
della donna dalla struttura gerarchica della Chiesa Cattolica e' l’altra
faccia della mascolinizzazione assoluta del ministero clericale. Questa
situazione trasforma la Gerarchia ecclesiale in uno spazio dove tutto viene
discusso e deciso unicamente fra maschi. Quale sarebbe la posizione della
Gerarchia se la pedofilia fosse discussa fra uomini e donne? Come sarebbe la
Chiesa cattolica se l’incarico attuale di Segretario di Stato lo esercitasse una
donna ordinata cardinale o se una donna fosse la responsabile di un dicastero
nel Vaticano? d) Confronto della Chiesa Cattolica con la modernita' La
Chiesa, fin dal XIX secolo si e' vista minacciata dalla modernita'. Per
questo ha redatto il “Sillabo degli errori moderni”. Il Concilio Vaticano Primo
(1869-1870) dovette affrontare la “civilta' moderna” quando questa affermo'
l’autonomia della ragione, dell’individuo, dello Stato e delle scienze di fronte
alla Chiesa cattolica. Alcune conclusioni del Concilio Vaticano Primo: la Chiesa e' una “societa' vera, perfetta, spirituale e soprannaturale”; la Chiesa e' “indefettibile” e “infallibile”. Si
definisce il primato del Romano Pontefice, la sovranita' temporale della Santa
Sede e la funzione del Papa come giudice supremo di qualsiasi controversia
ecclesiastica, mentre lui non puo' essere giudicato da nessuno, neppure dal
Concilio. Finalmente si proclama “come dogma divinamente rivelato che il romano
pontefice, quando parla ex cattedra, gode di
infallibilita'”. Mentre
continuiamo ad avere un modello di Chiesa segnato da questa tradizione
conservatrice, la gerarchia cattolica sara' incapace di accettare i migliori
traguardi della modernita', specialmente in materia di sessualita'
umana. e)
La legge che unisce perversione sessuale e potere sacro L’arcivescovo
di Poitiers, mons. Albert
Rouet, in un libro intitolato J'aimerais vous dire
(Bayard, 2009) scrive: “La chiesa cattolica e' scossa da molti
mesi per la rivelazione di scandali di pedofilia. E’ tutto questo una sorpresa?
Vorrei anzitutto precisare una cosa: perche' ci sia pedofilia sono necessarie
due condizioni, una profonda perversione e un potere. Questo vuol dire che ogni
sistema chiuso, idealizzato e sacralizzato e' un pericolo. Quando
un’istituzione, compresa la Chiesa, si erge in posizione di diritto privato, e
si ritiene in posizione di forza, le derive finanziarie e sessuali diventano
possibili”. * 4.
Le vittime della pedofilia e la credibilita' della Chiesa E’
importante vedere tutta la realta' della pedofilia partendo dalle sue vittime.
La Chiesa ha considerato fino a poco fa la pedofilia come un peccato e non come
un delitto. Il peccato puo' rimanere occulto nel segreto del sacramento della
confessione, ma il delitto e' un crimine che deve essere portato
pubblicamente davanti ai tribunali. La Chiesa gerarchica ha rifiutato la
colpevolezza della pedofilia ed ha nascosto il pedofilo per salvare come Chiesa
la sua credibilita' e il suo prestigio. La Chiesa ha nascosto anche la
criminalita' della pedofilia per evitare di essere condannata e obbligata a
pagare un indennizzo economico. Occultare il delitto e il delinquente, per
salvare il prestigio della Chiesa, e' un’iniquita' e un’aggressione contro
le vittime. Esprime inoltre ipocrisia e mancanza di
solidarieta'. La
Chiesa gerarchica ha nascosto i preti pedofili, con il pretesto di rendere
possibile un accompagnamento psicologico. Li ha trasferiti da una parrocchia
all’altra o li ha inviati a una diocesi fuori del paese, con il pretesto di una
riabilitazione dei pedofili che non danneggiasse la credibilita' e il prestigio
della Chiesa. Si disse che la pedofilia era una “infermita'”, che per essere
“sanata” si doveva evitare ogni scandalo pubblico (intervista al Cardinal Dario
Castrillon Hoyos realizzata da Patricia Janiot per la
Cnn). Un
argomento utilizzato per occultare la pedofilia del clero era la priorita'
che si doveva dare all’istituzione ecclesiastica al di sopra delle sue vittime.
La riabilitazione del clero pedofilo si vedeva cosi' come necessaria in funzione
degli interessi della stessa Chiesa. Questa inoltre cercava di non “perdere” un
sacerdote a causa di un problema “personale”, perche' tale era considerata la
pedofilia. Si disse anche che il numero dei sacerdoti pedofili era
insignificante in confronto con la maggioranza dei sacerdoti che non lo erano. E
si discusse infine sul fatto che la percentuale della pedofilia nel clero era
minima, se si raffrontava con la percentuale della pedofilia a livello sociale e
mondiale. La
Chiesa ha poi accusato anche i mezzi di comunicazione che denunciavano la
pedofilia nella Chiesa, interpretando questo come una campagna mediatica
perversa contro la Chiesa cattolica stessa. La Chiesa ora si presentava dunque
come vittima, e occultava le vere vittime della pedofilia. Tutti questi argomenti confermano che la Chiesa non vedeva la pedofilia a partire dalle vittime, ma dai suoi propri interessi, specialmente dalla difesa della sua credibilita' e autorita'. * 5.
Le grida delle vittime e i pianti della Gerarchia
cattolica Non
basta che la Chiesa chieda perdono per i delitti della pedofilia commessi dalla
sua gerarchia, episcopale e presbiteriale. E nemmeno basta la condanna dei
sacerdoti pedofili e la cosiddetta “tolleranza zero”. Nemmeno basta che la
Chiesa prenda misure disciplinari perche' la pratica della pedofilia sparisca
per sempre. Non basta riconoscere che la Chiesa si sente ferita e pentita. Non
basta che i "Legionari di Cristo" dichiarino che il loro fondatore, il padre
Marcial Maciel, e alcuni dei suoi discepoli non sono esempi di vita cristiana e
sacerdotale. Tutto
questo e' giusto e necessario, pero' manca la cosa piu' importante:
ascoltare il grido delle vittime stesse. Tutta la problematica della pedofilia
deve essere analizzata e giudicata da loro stessi a partire dalla loro propria
realta'. Coloro che sono stati vittime hanno il diritto ad essere soggetti della
loro vita, soggetti della ricostruzione delle loro vite e soggetti della
ricostruzione dei fatti dei quali essi sono stati vittime. Non desiderano che
siano altri a parlare per loro. Esigono loro stessi una spiegazione sul perche'
la Chiesa ha nascosto chierici e vescovi pedofili. Chiedono personalmente una
condanna dei loro aggressori e un indennizzo per i danni subiti. Essi come
soggetti vogliono essere solidali con altre vittime della pedofilia, nella
Chiesa e nella societa', che ancora non hanno potuto fare la loro denuncia e
portarla in giudizio. Il grido delle vittime gia' risuona nel mondo intero. La
solidarieta' gia' si estende ad altri milioni di bambini e bambine che soffrono
altre realta' di morte, come i 16.000 bambini che muoiono ogni giorno di
fame. Sentiamo
oggi l’attualita' delle parole che Dio disse a Mose': “Ho visto l’afflizione del
mio popolo in Egitto, ho ascoltato il suo clamore contro i suoi oppressori e
conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo e condurlo in una terra
buona e spaziosa” (Esodo 3, 7-8).
5.
INFORMAZIONE. NEL GIORNALE "IL FATTO QUOTIDIANO" CITATO
CON RILIEVO UNO STUDIO DELLA DOTTORESSA LITTA
[Riceviamo e
diffondiamo]
In un ampio servizio sulla situazione
dell'aeroporto di Fiumicino e sullo scellerato tentativo di realizzare una
vasta e gravissima speculazione ampliandone insensatamente il sedime a
danno di ambiente e popolazione, servizio apparso sul giornale "Il fatto
quotidiano" del 27 aprile 2010, e' citato con rilievo uno studio della
dottoressa Antonella Litta, i cui lavori scientifici costituiscono ormai un
riferimento fondamentale per quanti si occupano delle conseguenze negative del
trasporto aereo su ambiente e salute.
*
Antonella Litta e' la portavoce
del "Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti". Svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una
intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la
Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti
studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi
viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental
Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione
italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the
Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice
nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento
ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo
per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e
collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile
dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e'
stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita'
di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E'
partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali.
Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di
educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto
dell'ambiente.
*
Nota per la stampa a cura del comitato che si
oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto
aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di
tutti
Viterbo, 27 aprile 2010
Per contattare direttamente la portavoce del
comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it 6.
STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail:
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto
"copia di 'Azione nonviolenta'".
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- James D. Hart, Dizionario Oxford della letteratura americana, Gremese,
Roma 1993, pp. 464.
- Carlo Izzo, La letteratura nord-americana, Accademia, Milano 1967, 1979,
pp. 708.
- Tommaso Pisanti, Storia della letteratura americana, Newton Compton, Roma
1994, pp. 98.
- Marshall Walker, La letteratura degli Stati Uniti, Sellerio, Palermo
1997, pp. 460.
8. MATERIALI. INDICE DEI "TELEGRAMMI" DI MARZO
2010
* "Telegrammi", numero 116 del primo
marzo 2010: 1. Una sola umanita'; 2. Maria G. Di Rienzo: Il
testimone; 3. Associazione "Respirare": Una semplice domanda; 4. Paolo Arena
presenta "La fattoria degli animali" di George Orwell; 5. "Azione nonviolenta";
6. Segnalazioni librarie; 7. Indice dei numeri 1252-1281 (aprile 2006) de "La
nonviolenza e' in cammino"; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento ; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 117 del 2 marzo 2010:
1. Come; 2. Contro il razzismo si e' svolto un incontro conviviale e di
studio a Viterbo; 3. Da Nepi a Nangololo per l'acqua e per la vita; 4. Il cielo
stellato sopra di me; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7.
Indice dei "Telegrammi" di febbraio 2010; 8. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 118 del 3 marzo 2010:
1. La fanfara e il coccodrillo; 2. Il colpo di stato razzista e noi
poveri vecchierelli; 3. Piu' biciclette, meno aeroporti; 4. Si e' svolto il
quattordicesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta
al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 5. "Azione nonviolenta"; 6.
Segnalazioni librarie; 7. Indice dei numeri 1282-1312 (maggio 2006) de "La
nonviolenza e' in cammino"; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 119 del 4 marzo 2010:
1. Sulla zattera della Medusa; 2. Associazione "Respirare": Meno veleni, meno devastazioni,
piu' salute, piu' diritti; 3. Si e svolto il 3
marzo a Viterbo un incontro di studio sulla comunicazione e l'azione
nonviolenta; 4. "Azione nonviolenta";
5. Indice dei numeri 1313-1342 (giugno 2006) de
"La nonviolenza e' in cammino"; 6. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di
piu'.
* "Telegrammi", numero 120 del 5 marzo 2010: 1. La guerra crimine supremo; 2. Persecuzioni, riduzione in
schiavitu', pogrom, campi di concentramento, deportazioni. Il colpo di stato
razzista in Italia; 3. Il 6 marzo a Ghilarza; 4. Il 7 marzo a Viterbo; 5.
Evitabili incidenti; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Indice dei numeri 1343-1373
(luglio 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 8. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne
di piu'.
* "Telegrammi", numero 121 del 6 marzo 2010: 1. I pogrom, i campi di concentramento, le deportazioni; 2.
L'Afghanistan e' qui; 3. Un messaggio di saluto ai partecipanti al presidio in
piazza Santi Apostoli di sabato 6 marzo 2010 a Roma; 4. Mitridate sui Cimini; 5.
Oggi a Ghilarza; 6. Domani a Viterbo; 7. Carla Lonzi: Manifesto di Rivolta
Femminile (luglio 1970); 8. "Azione nonviolenta"; 9. Segnalazioni librarie; 10.
Indice dei numeri 1374-1404 (agosto 2006) de "La nonviolenza e' in cammino";
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 122 del 7 marzo 2010: 1. Emily Dickinson: Gli astuti destrieri del tempo; 2.
L'ombelico e l'artiglio; 3. Oggi a Viterbo; 4.
Antonella Litta: Intervento al tavolo tecnico del 2 marzo 2010 sulle “Attivita'
di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico”; 5.
Termalismo (i sempiterni slogan e il disastro annunciato); 6. "Azione
nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice dei numeri 1405-1434
(settembre 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 9.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per
saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 123 dell'8 marzo 2010:
1. Vandana Shiva: Principi costitutivi di una democrazia della comunita'
terrena; 2. Riteniamo; 3. "Azione nonviolenta"; 4. Indice dei numeri 1435-1465
(ottobre 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"; 5. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne
di piu'.
* "Telegrammi", numero 124 del 9 marzo 2010: 1. La parola assente; 2. Il colpo di stato razzista; 3. Aut aut
(e alcuni residui stadi sul cammino della vita); 4. Alcune piu' brevi
poesie di Emily Dickinson; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7.
Indice dei numeri 1466-1487 (novembre 2006) de "La nonviolenza e' in cammino";
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 125 del 10 marzo 2010: 1. Contro guerra e razzismo; 2. Per l'acqua bene comune e
diritto umano; 3. Dieci semplici domande ai candidati alla presidenza della
Provincia di Viterbo; 4. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann tradotte da Maria
Teresa Mandalari; 5. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann tradotte da Luigi
Reitani; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8.
Indice de "La nonviolenza e' in cammino" dicembre 2006 - febbraio 2007;
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento;
10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 126 dell'11 marzo 2010: 1. La guerra assassina, la persecuzione razzista; 2. Alcune
poesie di Wislawa Szymborska; 3. Perche' lo fa? 4. Adesione alla manifestazione
nazionale per l'acqua bene pubblico; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni
librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" marzo 2007;
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento;
9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 127 del 12 marzo 2010: 1. Poiche'; 2. Come passa il tempo, e come si ripetono gli
errori; 3. Domenico Scilipoti: Interrogazione parlamentare del 10 marzo 2010
sulla situazione delle acque del lago di Vico; 4. Si e' svolto il quindicesimo
incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta al centro sociale
"Valle Faul" a Viterbo; 5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" aprile 2007; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 128 del 13 marzo 2010: 1. La pace, la solidarieta'; 2. "Azione nonviolenta" di marzo
2010; 3. Vandana Shiva: Nove principi alla base della democrazia dell'acqua; 4.
Associazione "Respirare": L'interrogazione parlamentare dell'on. Scilipoti
conferma la gravita' della situazione delle acque del lago di Vico e richiede
interventi urgenti; 5. I soliti imbroglioni; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" maggio 2007; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 129 del 14 marzo 2010: 1. Prima condizione per l'umana convivenza; 2. L'involontaria
confessione del ministro e ancora un autogoal del sindaco di Viterbo; 3. Il
gioco delle tre carte di sindaco e ministro; 4. Oggi a Viterbo; 5. "Azione
nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" giugno 2007; 8. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne
di piu'.
* "Telegrammi", numero 130 del 15 marzo 2010: 1. Ognuno di noi; 2. Ora; 3. Solo la nonviolenza; 4.
Associazione "Respirare": Quale turismo per il viterbese; 5. "Azione
nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" luglio 2007; 8. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne
di piu'.
* "Telegrammi", numero 131 del 16 marzo 2010: 1. Dalla parte dell'umanita'; 2. E in soccorso dei vandali e
degli avvelenatori del mega-aeroporto fuorilegge arriva il solito on. Sposetti;
3. Si e' svolto il sedicesimo incontro del percorso di formazione e informazione
nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 4. "Azione nonviolenta";
5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in
cammino" agosto 2007; 7. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 132 del 17 marzo 2010: 1. Salvare le vite; 2. Associazione "Respirare": Per l'acqua, la
salute, i diritti umani di tutti gli esseri umani; 3. Nel concreto la chiarezza;
4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" settembre 2007; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 133 del 18 marzo 2010: 1. Tu non uccidere; 2. Lettera aperta al Ministro dei Trasporti
dopo una sua infelice esibizione a Viterbo; 3. Il 21 marzo a Viterbo; 4. "Azione
nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" ottobre 2007; 7.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per
saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 134 del 19 marzo 2010: 1. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza;
2. Giobbe Santabarbara: Una dichiarazione di voto; 3. Un incontro di studio a
Viterbo; 4. Il 21 marzo a Viterbo; 5. La graziosa metafora. Ed altre trovate
demenziali; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8.
Indice de "La nonviolenza e' in cammino" novembre 2007; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 135 del 20 marzo 2010: 1. Due no; 2.
Antonella Litta: Per una gestione sana del ciclo dei rifiuti solidi urbani;
3.
Associazione "Respirare": Una lettera aperta al sindaco di Viterbo; 4. Oggi
a Roma una manifestazione nazionale per l'acqua bene comune e diritto umano;
5. Il 21 marzo a Viterbo; 6. "Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni
librarie; 8. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" dicembre
2007; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento;
10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 136 del 21 marzo 2010: 1. Contro tutti gli assassinii; 2. Per il nostro maestro Albert
Camus; 3. Paolo Arena presenta "Allonsanfan" di Riccardo Orioles; 4. Oggi a
Viterbo; 5. E il parco termale del Bulicame? 6. "Azione nonviolenta"; 7.
Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La nonviolenza e' in
cammino" gennaio 2008; 9. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di
piu'.
* "Telegrammi", numero 137 del 22 marzo 2010: 1. L'Italia ripudia la guerra; 2. La Repubblica riconosce e
garantisce i diritti inviolabili dell'uomo; 3. Solo la nonviolenza; 4. Si e'
svolto il diciassettesimo incontro del percorso di formazione e informazione
nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 5. Un caso clinico; 6.
"Azione nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" febbraio 2008; 9.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per
saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 138 del 23 marzo 2010: 1. Ovunque vi sia; 2. Quelli che; 3. Al Ministro dei Beni
Culturali; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6.
Indice de "La nonviolenza e' in cammino" marzo 2008; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 139 del 24 marzo 2010: 1. Un voto contro il colpo di stato
razzista; 2. Un voto contro il governo
guerrafondaio e riarmista; 3. Un voto contro la
ferocia maschilista, patriarcale, femminicida; 4. Intervento di saluto al
convegno di Roma del 24 marzo su "La mobilita' nel Lazio"; 5. "Azione
nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" aprile 2008; 8.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per
saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 140 del 25 marzo 2010: 1. Maria G. Di Rienzo: Sicurezza; 2. Contro maschilismo,
razzismo e guerra; 3. Il 28 marzo a Viterbo; 4. Al Ministro della Salute;
5. "Azione nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" maggio 2008; 8.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per
saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 141 del 26 marzo 2010: 1. Un voto per i diritti umani, per la pace, per l'ambiente; 2.
Il 28 marzo a Viterbo; 3.
Antonella Litta: Una lettera alle istituzioni sul subitaneo aggravamento delle
condizioni delle acque del lago di Vico; 4. Maria
G. Di Rienzo: Christine Akuol, una giornalista speciale; 5. "Azione
nonviolenta"; 6. Segnalazioni librarie; 7. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" giugno 2008; 8.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per
saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 142 del 27 marzo 2010: 1. Il 28 marzo a Viterbo; 2. Si e' svolto il 24 marzo un
incontro di studio a Viterbo; 3. Peppe Sini: Una dichiarazione di voto; 4.
Annamaria Rivera: La sfortuna di chiamarsi Silvio Berlusconi; 5. Riane Eisler: L'economia di cura. Una
visione e come arrivarci; 6.
L'Associazione italiana medici per l'ambiente presenta un esposto ai ministri
dell'ambiente e della salute sulla situazione del lago di Vico; 7. Alla
Ministra dell'Ambiente; 8. "Azione nonviolenta"; 9. Segnalazioni
librarie; 10. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" luglio
2008; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento;
12. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 143 del 28 marzo 2010: 1. Contro il colpo di stato razzista del governo berlusconiano;
2. Una lettera aperta al presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile;
3. Lago di Vico; 4. Oggi a Viterbo; 5.
"World Pulse" intervista Subhandra Khaperde; 6. "Azione
nonviolenta"; 7. Segnalazioni librarie; 8. Indice de "La
nonviolenza e' in cammino" agosto 2008; 9.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per
saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 144 del 29 marzo 2010: 1. Credono; 2. No all'acquisto di 131 cacciabombardieri F35; 3.
Elahe
Amani, Lys Anzia: Candele nella notte; 4. "Azione nonviolenta"; 5.
Segnalazioni librarie; 6. Indice de "La nonviolenza e' in
cammino" settembre 2008; 7. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di
piu'.
* "Telegrammi", numero 145 del 30 marzo 2010: 1. Contro il colpo di stato razzista, contro la guerra nemica
dell'umanita', per la legalita' che salva le vite, per la democrazia che
riconosce e invera tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani; 2. Si e'
svolto il diciottesimo incontro del percorso di formazione e informazione
nonviolenta al centro sociale "Valle Faul" a Viterbo; 3. Al Commissario europeo
ai Trasporti; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6.
Indice de "La nonviolenza e' in cammino" ottobre 2008; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 146 del 31 marzo 2010: 1. Il primo dei diritti umani; 2. Un digiuno contro i
cacciabombardieri F35; 3. Associazione "Respirare": Con piu' persuasione ed
energia l'impegno contro il mega-aeroporto e per la riduzione del trasporto
aereo; 4. "Azione nonviolenta"; 5. Segnalazioni librarie; 6. Indice
de "La nonviolenza e' in cammino" novembre 2008; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO
NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della
violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello
locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere
che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento
persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che
promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti:
azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal
dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 174 del 28 aprile 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal
Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della
nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare
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