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Minime. 960
- Subject: Minime. 960
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 1 Oct 2009 00:53:34 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 960 del primo ottobre 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Oggi a Viterbo col giudice Imposimato 2. Movimento Nonviolento: 2 ottobre 2009, Giornata internazionale della nonviolenza. Iniziativa comune del Movimento Nonviolento in ogni regione d'Italia 3. Giancarla Codrignani: 2 ottobre 4. Giobbe Santabarbara: Come 5. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 6. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 7. Cosa fare 8. Maria Luisa Boccia, Ida Dominijanni, Tamar Pitch, Bianca Pomeranzi: Sesso e politica nel post-patriarcato 9. Luisa Muraro: Che cosa capita in/all'Italia? 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento 11. Per saperne di piu' 1. INCONTRI. OGGI A VITERBO COL GIUDICE IMPOSIMATO L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato sara' a Viterbo oggi, giovedi' primo ottobre 2009, a sostegno dell'opposizione al mega-aeroporto, un'opera speculativa, insensata e illegale la cui realizzazione devasterebbe irreversibilmente l'area termale del Bulicame, provocherebbe enormi danni all'ambiente e a preziosi beni storico-culturali, alla salute dei cittadini, all'economia locale, e costituirebbe un colossale sperpero di soldi pubblici scandaloso e criminale. * Programma dell'iniziativa Ore 16.30 ritrovo dei partecipanti davanti la stazione ferroviaria di Porta Romana Ore 17.00 visita all'area del Bulicame e delle Pozze Carletti Ore 18.00 visita alle aziende degli agricoltori del comitato Ore 18.30 incontro con i cittadini Ore 20.00 cena * Per ulteriori informazioni sull'iniziativa: tel. 3383810091, e-mail: info at coipiediperterra.org 2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: 2 OTTOBRE 2009, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA. INIZIATIVA COMUNE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO IN OGNI REGIONE D'ITALIA [Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org , sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo] L'Assemblea generale dell'Onu ha fissato al 2 ottobre di ogni anno la Giornata internazionale della nonviolenza. La data e' stata scelta in quanto anniversario della nascita di Gandhi, ispiratore dei movimenti per la pace, la giustizia, la liberta' di tutto il mondo. In una risoluzione approvata dai 192 Stati membri dell'Onu, su proposta del governo indiano, l'Assemblea invita tutti i paesi, organizzazioni e individui a "commemorare questo giorno per promuovere una cultura della pace, della tolleranza, della comprensione e della nonviolenza". E' infatti con Gandhi che nasce la nonviolenza moderna. Certo, essa e' sempre esistita, e' "antica come le montagne", ma prima del Mahatma era sempre stata intesa come via personale alla salvezza, come codice individuale, come precetto valido per l'individuo. E' solo con la straordinaria esperienza gandhiana, prima in Sudafrica e poi in India, che la nonviolenza diventa politica, strumento collettivo di liberazione. La nonviolenza e' stata la vera, grande, unica, rivoluzione del XX secolo. Le ideologie del Novecento si sono frantumate alla prova della storia, sono state sepolte nelle tragedie dei campi di sterminio e nei gulag, sono morte nei massacri della prima e della seconda guerra mondiale. Solo la nonviolenza resta ad indicare una nuova via. La nonviolenza e' un mezzo e un fine, e' uno strumento per risolvere i conflitti che la vita ci presenta, a livello individuale e sociale (poverta', discriminazioni, esclusioni, ecc.); la violenza mira a sconfiggere o eliminare l'avversario; la nonviolenza vuole far emergere la verita' e offrire una via d'uscita per tutti; preferisce convincere piuttosto che vincere. Non c'e' un nemico da criminalizzare, ma un avversario da conquistare. Oggi la vita stessa del pianeta e' a rischio. Crisi ecologica e crisi belliche rendono il futuro incerto. Dobbiamo rovesciare il motto "se vuoi la pace prepara la guerra" nel suo giusto verso "se vuoi la pace prepara la pace", a partire dal ripudio della guerra e degli strumenti che la rendono possibile: eserciti e armi. Dobbiamo invertire la rotta, se siamo ancora in tempo. Dobbiamo disarmare, le nostre menti innanzitutto, per "svuotare gli arsenali e riempire i granai". In questa occasione il Movimento Nonviolento (fondato da Aldo Capitini, che ha introdotto in Italia il pensiero ed il metodo di Gandhi), ha promosso una iniziativa comune nazionale. Tutti gli iscritti, i simpatizzanti, i singoli amici della nonviolenza, gruppi e centri del Movimento, hanno organizzato nella propria citta' o nel proprio paese un'iniziativa pubblica: una presenza in piazza, un banchetto, l'esposizione della nostra bandiera, una conferenza, una fiaccolata, la distribuzione di un volantino; un'azione che il 2 ottobre colleghera' idealmente tutte le realta' degli amici della nonviolenza a livello nazionale. Abbiamo voluto coinvolgere soprattutto le scuole (dalle elementari ai licei) affinche' presidi ed insegnanti sensibili, insieme agli studenti, ricordino la figura di Gandhi e affrontino il tema dell'educazione alla pace. E' stata anche realizzata una diffusione straordinaria del numero speciale della rivista "Azione nonviolenta", dedicato all'attualita' del pensiero di Gandhi. Abbiamo notizie di eventi organizzati in ogni regione italiana, e segnaliamo un'iniziativa anche in Svizzera... * Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, cell. 3482863190, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org , sito: www.nonviolenti.org 3. RIFLESSIONE. GIANCARLA CODRIGNANI: DUE OTTOBRE [Ringraziamo Giancarla Codrignani (per contatti: giancodri at alice.it) per questo intervento] Le date simboliche mi appassionano fino a un certo punto, anche perche' ne siamo inflazionati fino a perderne il senso. Tuttavia alcuni simboli hanno un valore innegabile: ci richiamano a pensare alla necessita' di portare avanti la storia anche nella fatica e nei disinganni perche' non possiamo essere incoerenti se confidiamo in qualche principio. I principi non sono astrazioni che basta nominare perche' qualcuno - magari non noi - li applichi. Sono mete lontane, che tuttavia motivano il vivere (che, di per se', non sarebbe gran cosa). Il 2 ottobre e' la giornata mondiale (voluta dalle Nazioni Unite) della nonviolenza. Il correttore elettronico ancora censura la parola sullo schermo del computer e, forse, saranno molti quelli che, quando la leggono, credono che manchi la separazione per errore di stampa. In realta' la parola nuova e' uno di quei segnali linguistici che fanno comprendere che il motore della storia puo' non essere abbandonato al caso, ma pilotato, almeno simbolicamente, verso progressivi perfezionamenti sociali. Quindi "celebriamo". E rendiamoci conto di quanto sia modesto il procedere verso la pur conclamata pace universale e quanto la violenza abiti ancora le coscienze umane. Ho conosciuto direttamente in anni non lontani l'odissea degli obiettori di coscienza e la resistenza che era non solo nelle fila dell'esercito, ma nella mentalita' comune a non ritenerli dei renitenti per vilta', per comodo individualistico, per rifiuto di quella disciplina militare che "fa diventare uomini". Oggi i cappellani militari non sarebbero piu' sostenitori di negativita' e i tribunali non condannerebbero piu' don Milani e padre Balducci. Tuttavia la violenza non fa riferimento solo ad armi e guerre, che ormai non sono piu' idealizzate secondo quell'"onore" che permetteva alla violenza ritenuta "necessaria" dagli stati di avere i ministeri "della guerra" e non della difesa, anche se si dira' che non e' cambiato molto, se tutti i patriottismi, anche quelli religiosi e ideologici, non sanno comporre civilmente i conflitti. Ma almeno da quando Freud ha richiamato alle pulsioni originarie e all'analogia tra il pene e l'arma, la nonviolenza dovrebbe guidare tutti i comportamenti sociali, a partire da quelli interpersonali e familiari ancor oggi crudeli fino all'assassinio delle persone care e inermi. Il disconoscimento della nonviolenza e' uno scacco delle religioni. Il buddismo non e' diventato cultura universale di nonviolenza, anche se ne aveva tutti i presupposti. Il cristianesimo, che da sempre conteneva i principi del rifiuto di ogni violenza, privata e tanto piu' pubblica, non riesce a recuperare nemmeno nominalmente questo valore. Ci sono testimoni della nonviolenza nel vissuto delle confessioni cristiane del secolo piu' violento che ha visto nascere il fascismo e il nazismo e ha subito due guerre mondiali; ma non conosco approfondimenti teologici che valorizzino questa virtu' come interna alle ragioni di fede. Infatti, come virtu', nasce laica. Ma se e' difficile per le religioni farsi nonviolente, non e' facile neppure per le organizzazioni della societa' civile. Un mondo che idolatra il successo facile, il consumismo, la competizione non si apre al primo requisito nonviolento che e' il riconoscimento dell'uguaglianza degli esseri umani e della stoltezza del principio di forza in qualunque modo applicato. La sola forza degli umani e' quella morale, dell'ingegno e dello spirito; per il resto, come diceva Lucrezio, siamo gli esseri piu' deboli della natura, quelli che nascono nudi piangendo il male che potranno vivere. Eppure stiamo tradendo liberta', giustizia, diritti, diseducando i figli e noi stessi, non solo nei confronti degli immigrati o dei disabili, ma scivolando nel baratro dell'ignoranza, proprio mentre l'ingegno e lo studio degli scienziati e' in grado di darci macchine piu' raffinate delle nostre capacita' di capire e prospettive di modificazioni della natura, anche umana, rischiose se affidate ad esseri ignoranti e irresponsabili. Quindi violenti. 4. EDITORIALE. GIOBBE SANTABARBARA: COME Come celebrare questo 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza? Per parte nostra non con iniziative museali ed accademiche, retoriche e consumistiche. Ma agendo la lotta nonviolenta e proponendo la nonviolenza come la politica necessaria al nostro tempo. Con la lotta nonviolenta contro la guerra in corso. E contro ogni guerra ed ogni uccisione. E contro tutti gli eserciti e le armi. Con la lotta nonviolenta contro il colpo di stato razzista. E contro ogni violazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e di ciascuno. E contro tutti i totalitarismi. Con la lotta nonviolenta contro la devastazione della biosfera. Con la lotta nonviolenta contro il maschilismo e il patriarcato. * E certuni di quelli piu' vecchi tra noi, i giovani ce lo consentiranno, con la lotta nonviolenta per una societa' di esseri umani liberi ed eguali, responsabili e solidali, contro ogni oppressione ed ogni menzogna, contro ogni violenza ed ogni stupidita', contro ogni sfruttamento ed ogni vilta'. Col programma di Feuerbach e Leopardi, e della Prima Internazionale. 5. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 6. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 7. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 8. INCONTRI. MARIA LUISA BOCCIA, IDA DOMINIJANNI, TAMAR PITCH, BIANCA POMERANZI: SESSO E POLITICA NEL POST-PATRIARCATO [Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 settembre 2009 col titolo "Sesso e politica nel post-patriarcato" e la nota redazionale "Pubblichiamo il testo di convocazione di un incontro nazionale che si terra' il 10 ottobre alla Casa internazionale delle donne di Roma (Via San Francesco di Sales 1, ore 10). L'incontro e' pubblico e la partecipazione e' aperta a donne e uomini interessate/i"] Lo scambio tra sesso, potere e denaro, nel caso Berlusconi, parla del degrado della cosa pubblica. Dell'uso privato delle istituzioni e del potere. Dell'asservimento dell'informazione - non tutta, ma la maggior parte -, con conseguente aggressione ai pochi spazi di liberta' e di critica. Ma resta oscurato, nella rappresentazione che ne e' stata data, quello che e' il cuore della vicenda: la sessualita' maschile e il rapporto con le donne di un uomo di potere. Ci troviamo di fronte a una sessualita' e a un potere maschili che si esercitano su donne ridotte a corpi rifatti, per essere oggetti compiacenti di consumo. Nell'harem, a pagamento o meno, di Berlusconi la virilita' e' messa in scena come protesi del mito del capo. E le donne sono disponibili, perche' subalterne a quella messa in scena. O al piu' interessate a uno scambio. Siamo all'eterno ritorno dei ruoli tradizionali? L'uomo al centro, da vero protagonista, le donne intorno, interscambiabili, accomunate e confuse in una stessa immagine? Noi pensiamo di no. La vicenda sessuale e politica del premier e della sua corte ci parla, al contrario, del dopo-patriarcato: intendendo con questo termine non la risoluzione, ma una nuova configurazione del conflitto fra i sessi. La sessualita' maschile e', in tutta evidenza, in crisi. Non (solo) di prestazione, con relativo corredo di protesi tecnologiche e farmacologiche: bensi' di desiderio, e di capacita' di relazione. Gli uomini hanno ancora potere e lo usano nei rapporti con le donne. Ma e' un potere senza autorita': nudo, come e' nuda la miseria di una virilita' tradizionale che si tenta di ripristinare contro la destabilizzazione dei ruoli sessuali provocata da quarant'anni di femminismo. Quanto a noi donne. Siamo davvero tutte accomunate in quell'immagine del corpo femminile plastificato, privo di cervello e oggetto del godimento maschile? O c'e' uno scarto tra la fiction del femminile allestita dal regime televisivo e politico berlusconiano e la realta' delle vite e dei desideri delle donne? Certamente, quella fiction produce effetti di realta' e ha un forte potere di colonizzazione dell'immaginario e delle aspirazioni femminili. Tuttavia noi crediamo che fra quella fiction e la realta' uno scarto resti, e che proprio questo scarto abbia reso possibili le parole e i gesti di liberta' di alcune donne coinvolte nella vicenda, prima tra tutte Veronica Lario, e di quante fra noi hanno dato a quelle parole e a quei gesti rilevanza politica. Si puo' dunque, e come, lavorare sullo scarto tra fiction e realta'? Spetta a noi leggere la condizione femminile inforcando le lenti giuste per riconoscere tracce di liberta' e forme di resistenza e dissociazione che si sviluppano anche laddove la politica e l'informazione non le vedono. In donne differenti tra loro, e anche in quelle in tutto dissimili dalle femministe di ieri e di oggi. Vistoso e', nello scambio fra sesso, potere e denaro, il degrado della politica. Lo si denuncia sempre oscurandone, pero', il segno sessuato. Certo, non e' di oggi la perfetta continuita' fra le aziende-spettacolo del presidente e il suo uso privato della cosa pubblica e delle istituzioni. Ma la novita' e' che il premier-imprenditore dispensa, in cambio di sesso, un provino da velina o un posto da parlamentare come fossero equivalenti. E ancora: Berlusconi si appella al "gradimento degli italiani", pubblico (l'audience) e privato (la complicita' sulla sua presunta prestanza sessuale) per sottrarsi a qualsiasi regola di democrazia e di trasparenza. Di piu': il "gradimento" legittima la menzogna, o meglio crea la verita' di regime "della maggioranza". Ma la politica cosi' degradata perde ogni residua autorevolezza. Lo conferma il modo in cui tutta questa vicenda (non) e' stata affrontata nelle istituzioni politiche. Per mesi, uomini e donne della maggioranza, ma anche dell'opposizione, si sono attestati sulla linea Maginot della distinzione fra il pubblico e il sacro "privato dell'alcova". Il disprezzo verso le donne e' stato coperto con le accuse al "moralismo dei parrucconi". E la manipolazione della verita' ad opera dei media controllati dal premier con il rifiuto del gossip. Anche negli appelli alla mobilitazione in nome della democrazia e dei diritti, pero', la questione sesso e potere resta opaca. Perche' oggi, come e diversamente dagli anni '70, quell'intreccio chiama in causa una trasformazione radicale della politica, e un'autocritica ruvida delle connivenze culturali dell'opposizione con il berlusconismo. Ed e' troppo scomodo per i partiti di opposizione, presenti in parlamento e non, perche' mette in questione il patto a cui tutti si attengono nella selezione e cooptazione del ceto politico, femminile e maschile. Mai come oggi i rapporti tra i sessi sono il cuore della politica. Dopo la rivoluzione femminile, nel disordine del presente, si puo' e come riprendere parola su sessualita' e politica? A partire da quali esperienze di relazione (o non) con gli uomini? Da quale desiderio? C'e' da confrontarsi sui mutamenti del presente. Sono molte le donne che oggi si sentono schiacciate dalla suddetta fiction del femminile, e invocano una nuova stagione di lotte femministe. Ma c'e' da chiedersi quanto siamo state disposte a rischiare, ciascuna nel suo contesto, perche' "il modello dominante" fosse meno visibile o meno coccolato, e di converso il pensiero femminista fosse registrato, la parola femminile diventasse piu' autorevole, la bellezza femminile non venisse colonizzata. La questione dirimente e' quella delle pratiche femminili quotidiane di resistenza, conflitto, secessione, autonomia, liberta'. Sono queste le pratiche che hanno reso forte il femminismo in Italia e altrove, e molecolare la trasformazione dei rapporti fra i sessi che la fiction berlusconiana combatte e occulta, ma non vanifica. Come valorizzare queste pratiche, sottraendole all'occultamento? Come rilanciare il senso politico della liberta' femminile, strappandola al suo stravolgimento in liberta' di competere sul mercato del corpo? Come dare alla parola femminile una forza piu' duratura dell'indignazione? Di tutto questo invitiamo a discutere donne e uomini il 10 ottobre, alle ore 10, alla Casa internazionale delle donne di Roma. 9. RIFLESSIONE. LUISA MURARO: CHE COSA CAPITA IN/ALL'ITALIA? [Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) riprendiamo il seguente intervento del 24 settembre 2009 per "Entredos", Madrid, dal titolo "Che cosa capita in/all'Italia?"] Do alcune notizie e qualche mio commento, prima di aprire l'incontro alle vostre domande e ai vostri commenti. Il capo del governo in Italia, inutile dire il suo nome, e' un uomo che ha un grande potere, grandissimo anzi perche' e' la somma di poteri che normalmente non si sommano fra loro. E' molto ricco, possiede un impero mass-mediatico che si estende anche all'estero, gode di una solida maggioranza in parlamento, e' popolare (presso una parte maggioritaria della popolazione, l'altra parte lo detesta). Come ha potuto prendere tanto potere? Il partito socialista gli ha aperto la strada delle concessioni televisive negli anni Ottanta. Quando sopravviene la crisi mortale dei partiti di massa, inizi anni Novanta, S. B. e' gia' ricco, grazie ai soldi della mafia (si dice con fondamento) e ad altri espedienti piu' o meno criminali. Lui (che ha l'intelligenza piu' pregiata in Italia: la furbizia) capisce che quello e' il momento per darsi alla politica. Il potere politico gli servira' a evitare i processi penali e la prigione, oltre che ad accrescere il suo potere. Riesce a farsi passare per "homo novus", cioe' uno esterno al sistema dei partiti. Con le tecniche pubblicitarie, le alleanze mafiose e i soldi, costituisce un finto partito di massa, Forza Italia, e vince le elezioni. La sinistra (politici di professione e intellettuali) commette due errori: quello di sottovalutarlo, che e' il piu' grave, e quello di non capire che i tempi stanno cambiando: in ogni parte del mondo, con il tramonto del comunismo, il potere politico sta perdendo terreno rispetto a quello economico e mass-mediatico. Fino a poco tempo fa, i piu' hanno creduto che si poteva condizionarlo. Ci sono stati brevi periodi di governo di centrosinistra e, cosa incredibile, non e' stata fatta la legge (che da noi manca) per regolare il conflitto d'interessi (per cui un uomo con il suo potere economico e mass-mediatico non potrebbe assumere cariche politiche). Cosi' B. e' tornato al governo. Per di piu', alla guida della chiesa cattolica ci sono uomini favorevoli al centrodestra, al punto da remare contro il governo di centrosinistra guidato da un vero cattolico, Romano Prodi, che dura poco e deve restituire il potere al centrodestra, di cui S. B. e' il capo quasi assoluto. Per di piu', la sinistra ha mancato l'appuntamento con il femminismo: la sua cultura e' rimasta maschilista e da qui un altro fattore che ha favorito B., ossia una certa complicita' maschile. La complicita' viene messa in luce e in crisi (spero) dall'intervento di Veronica Lario, nell'aprile di quest'anno sulle pagine del quotidiano "la Repubblica". Parlo della moglie (separata da molti anni e ora sulla strada del divorzio) di Silvio Berlusconi. Non e' la prima volta che interviene, la prima volta, due anni fa, aveva protestato per la volgarita' del linguaggio pubblico di lui. Questa volta denuncia le cose piu' taciute dagli uomini (e dalle donne) dell'opposizione e cioe' che suo marito si comporta come un imperatore corrotto, che nessuno osa contraddire e che vende favori politici in cambio di sesso. Lei dice anche che quest'uomo e' malato e che andrebbe aiutato da quelli che gli sono piu' vicini. La prima reazione degli oppositori e' stata impressionante: gli uomini si sono tirati indietro, le donne hanno taciuto. Noi, femministe autonome, abbiamo ripreso subito l'intervento di Veronica Lario mostrandone il valore politico. Poi, finalmente, l'opposizione si e' svegliata e, bene o male, ha avviato una campagna di denuncia che sommandosi con altre forze, come le reazioni della base cattolica e l'opinione pubblica internazionale, sta dando dei risultati. A questo punto, il potere di S. B. non si puo' dire che sia tramontato ma non cresce piu' e, data la natura di queste faccende, vuol dire che comincia a calare. Di sicuro non diventera' Presidente della repubblica, come sembrava possibile fino a meno di un anno fa. Quello che all'estero si continua a ignorare e' che gli usi e costumi sessual-politici di questo personaggio spiccano non perche' siano un'eccezione ma, al contrario, perche' confermano sfacciatamente gli aspetti deteriori di tutta una societa' maschile. C'e' sotto un imbroglio. La recente campagna dell'opposizione italiana contro Berlusconi ha energicamente chiamato in causa le donne, in primis le femministe, lasciando credere che nel suo successo politico c'entri un nostro (delle donne italiane) colpevole silenzio. Ma pochi giorni fa c'e' stato, finalmente, un cambiamento a questo riguardo, sia pure piccolo: un quotidiano, l'"Observer", ha capito che B. e' cresciuto in un terreno di cultura che non riguarda solo lui, ma tutta una societa' maschile. Lo ha notato insieme al fatto che in Italia c'e' un'opposizione femminista, l'ha vista "nascere" nel successo che ha su internet un film italiano di denuncia della volgarita' antifemminile della televisione, Il corpo delle donne. Va detto che questo film, in circolazione da alcuni mesi, e' stato ideato da un uomo e da una donna, Lorella Zanardo, vicini alla Libreria delle donne, dove e' stato proiettato in anteprima. Bene, si', salvo una cosa: orientarsi in questo modo, con i successi di un filmato su internet, per leggere la realta', non mi pare molto diverso da quello che faceva l'antica astrologia che prevedeva il futuro leggendo il moto degli astri. 10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 11. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 960 del primo ottobre 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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