Minime. 933



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 933 del 4 settembre 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Mao Valpiana: 2 ottobre 2009. Giornata mondiale della nonviolenza.
Iniziativa comune del Movimento Nonviolento
2. "Azione nonviolenta" di agosto-settembre
3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
4. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
5. Cosa fare
6. Emergency ricorda Teresa Sarti
7. Silvio Mengotto: Le religiose nella Resistenza
8. Letture: Nando dalla Chiesa, Album di famiglia
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: 2 OTTOBRE 2009. GIORNATA MONDIALE DELLA
NONVIOLENZA. INIZIATIVA COMUNE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Ringraziamo Mao Valpiana, segretario nazionale del Movimento Nonviolento
(per contatti: mao at sis.it), per averci messo a disposizione l'editoriale che
apre l'ultimo numero di "Azione nonviolenta"]

Venerdi' 2 ottobre (anniversario della nascita di Gandhi e giornata mondiale
della nonviolenza proclamata dall'Assemblea Generale della Nazioni Unite),
e' la giornata di iniziativa comune promossa dal Movimento Nonviolento.
Proponiamo a tutti gli iscritti, ai simpatizzanti, ai singoli amici della
nonviolenza, ai gruppi e ai centri del Movimento, di organizzare nella
propria citta' o nel proprio paese, un'iniziativa pubblica, comunicandola
alla stampa locale. In questo modo, ovunque sia possibile, ci sara' una
manifestazione nonviolenta: una presenza in piazza, un banchetto,
l'esposizione della nostra bandiera, una conferenza, una fiaccolata, la
distribuzione di un volantino... insomma, un'azione, anche modesta ma
visibile, che in quel giorno colleghi idealmente tutte le realta' degli
amici della nonviolenza a livello nazionale.  E' anche possibile, ed e'
importante farlo, coinvolgere le pubbliche amministrazioni (chiedendo, anche
tramite qualche consigliere comunale, che la Giornata venga celebrata
ufficialmente) e soprattutto le scuole (dalle elementari ai licei) affinche'
presidi ed insegnanti sensibili, insieme agli studenti, ricordino quel
giorno la figura di Gandhi e affrontino il tema della nonviolenza e
dell'educazione alla pace.
Questo numero di "Azione nonviolenta" (speciale a 40 pagine) e' interamente
dedicato all'attualita' dell'azione e del pensiero gandhiano. Quest'anno
ricorre il CXL anniversario della nascita di Gandhi, ed e' il centenario del
1909 che e' un anno fondamentale nell'esperienza gandhiana: incarcerato in
Sudafrica perche' rifiuta i documenti di identificazione; poi in Inghilterra
dove si scontra con i terroristi indu'; e' anche l'anno nel quale traduce
"Lettera a un indu'" di Tolstoj e tiene un carteggio con lui; e' l'anno in
cui, in India, lancia il boicottaggio delle merci inglesi.
Gia' molti lettori hanno prenotato copie di questo numero speciale, come
strumento utile da diffondere nelle varie realta' il 2 ottobre. Chi ancora
non l'avesse fatto e' invitato a contattarci per farsi inviare copie
promozionali da diffondere. Chiediamo a tutti gli amici uno sforzo
straordinario: il 2 ottobre puo' essere utilizzato anche per far conoscere
la nostra rivista, raccogliere abbonamenti ed adesioni al Movimento.
Sollecitiamo, quindi, a prendere contatto, da subito, con la sede nazionale
del Movimento Nonviolento per comunicare le iniziative che si svolgeranno in
ogni localita' il 2 ottobre. Nei giorni precedenti diffonderemo agli organi
di informazione un comunicato stampa sul 2 ottobre, con l'elenco di tutte le
iniziative di cui saremo a conoscenza.
Abbiamo gia' notizia di eventi organizzati a Torino (una mostra per le
scuole), Brescia (un incontro pubblico), Clusone (Bergamo), Verona (un
concerto), Vicenza (inaugurazione di un busto di Gandhi), Padova, Mestre,
Ferrara, Reggio Emilia, Livorno, Genova, Firenze, Tempio Pausania,
Cagliari, ecc.
La riuscita di questo evento, molto significativo per la nonviolenza e per
il Movimento Nonviolento (e' un impegno che ci siamo assunti nel nostro
Congresso) dipende esclusivamente da quello che ciascuno di noi sapra'
mettere in campo. Ad ognuno di fare qualcosa.

2. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA" DI AGOSTO-SETTEMBRE
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org , sito:
www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

E' uscito il numero di agosto-settembre 2009 di "Azione nonviolenta",
rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964,
mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della
nonviolenza in Italia e nel mondo.
In questo numero: 2 ottobre, Giornata mondiale della nonviolenza, iniziativa
comune del Movimento Nonviolento, di Mao Valpiana; 1909-2009: compie cento
anni Hind Swaraj, il manifesto ideologico del Mahatma Gandhi, di Rocco
Altieri; Attualita' e inattualita' di Gandhi in politica, religione ed
economia, di Fulvio Cesare Manara; Viaggio in India sulle orme di Gandhi, di
Elisa Chiodarelli; Gandhi e Baden-Powell, progetti educativi a confronto, di
Itala Ricaldone; Metodi educativi gandhiani. Esperienze nell'India di oggi,
di B. Ananthavalli; B.P. & Bapu, due maestri, di Mao Valpiana; Un potere del
tutto nuovo, la forza della verita', di Luca Giusti; Gandhi e il satyagraha,
di Rocco Altieri; Gandhi, Baden Powell e la maleducazione, di Nanni Salio;
Il rispetto del mondo vivente nel pensiero di Gandhi, di Luisella Battaglia.
Le rubriche: Educazione. Mani, cuori e teste nelle scuole gandhiane, a cura
di Pasquale Pugliese; Musica. Cantare il Mahatma con il rock, il folk,
l'opera, a cura di Paolo Predieri; Economia. La politica creativa muove
cultura e ristrutturazioni, a cura di Paolo Macina; Per Esempio. Gli uomini
piu' influenti del mondo ci mostrano che cambiare si puo', a cura di Maria
G. Di Rienzo; Cinema. Dal Peru' con dolore, la guerra e i suoi fantasmi, a
cura di Enrico Pompeo; Libri. Un ponte filosofico tra Oriente ed Occidente,
a cura di Sergio Albesano; Lettere. Quanto fa paura un premio Nobel per la
pace? L'impero cinese se la prende con il Decennio..., di Sergio Bergami; Il
Calice. I borghi medioevali, di Christoph Baker.
In copertina: Gandhi, la novita'. In seconda: L'indice. In terza di
copertina: Materiale disponibile. In ultima: L'ultima di Biani, 2 ottobre
2009.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212,
e-mail: an at nonviolenti.org , sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 29 euro sul ccp n. 10250363
intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile
chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

4. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

5. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

6. LUTTI. EMERGENCY RICORDA TERESA SARTI
[Da Emergency, e da varie persone amiche, riceviamo e diffondiamo]

Teresa Sarti 28 marzo 1946 - primo settembre 2009
Dopo avere insieme condiviso per quindici anni il tempo dell'amicizia, del
rispetto per la vita e per la sofferenza di tutti, dopo il lungo tempo di
affetto, di speranze, di timore per la sua sorte personale, Emergency
annuncia la morte della sua presidente Teresa Sarti Strada.
Con la stessa apertura e con la stessa semplicita' che aveva voluto per la
vita di Emergency, Teresa ha accettato anche in questi suoi ultimi giorni la
vicinanza di tutti coloro che hanno voluto esserle accanto. La serenita'
consapevole con la quale e' andata incontro alla conclusione del suo tempo
ha espresso il coraggio e la determinazione che rappresentano la verita'
della nostra azione in un'attivita' che ha dato senso alla sua e alla nostra
esistenza. La dolcezza del ricordo coincide per noi con il rinnovo dello
nostro impegno per la pace e per la solidarieta'.

7. MEMORIA. SILVIO MENGOTTO: LE RELIGIOSE NELLA RESISTENZA
[Da "Jesus" n. 7 del luglio 2009 col titolo "Partigiane in tonaca" e il
sommario "La Resistenza italiana al nazifascismo e' stata studiata da mille
prospettive. Resta ancora troppo in ombra, pero', il contributo offerto da
decine di suore e religiose, che rischiarono la vita per proteggere e
aiutare ebrei, ricercati e militanti antifascisti"]

Tra le tante prospettive storiche che hanno studiato la Resistenza, la piu'
dimenticata e' forse quella del contributo offerto dalle religiose: un ruolo
che non fu mai di secondaria importanza e si concretizzo' senza mai
abbracciare un'arma se non quella della carita', del coraggio, della
resistenza civile all'oppressione e alla violenza. Per questo nascosero nei
loro conventi ebrei, sfollati, ricercati, sbandati, renitenti alla leva,
perseguitati politici, feriti e anche partigiani. Suor Albarosa Bassani,
autrice di Le suore Dorotee durante la Seconda guerra mondiale, dice: "Di
questo tema si conosce ancora molto poco. Durante la guerra le suore Dorotee
hanno compiuto atti di valore civile finora rimasti sconosciuti anche alla
storia locale. Centinaia di donne consacrate misero a repentaglio la propria
vita per aiutare chi aveva bisogno, dai malati, alle povere pazze, alle
orfanelle, all'umile gente dei quartieri romani".
Anche per suor Wandamaria Clerici, studiosa della figura di suor Enrichetta
Alfieri, il contributo delle religiose nella Resistenza "non ha ricevuto la
dovuta attenzione, perche' le suore non sono abituate a far rumore,
consumano la loro vita in modo umile e nascosto, anche se, alcune volte, le
loro azioni riescono a raggiungere punte di eroismo ammirevole". Secondo
monsignor Ennio Apeciti, "sembra che il contributo delle religiose non solo
alla Resistenza, ma piu' ampiamente all'aiuto a migliaia di oppressi,
prigionieri, profughi, ebrei che vissero quel tempo drammatico sia coperto
da uno strano silenzio".
Oggi pero' questo ruolo sta emergendo da molti studi, come e' apparso
evidente anche al convegno organizzato lo scorso aprile dall'Associazione
culturale Ambrosianeum, in collaborazione con l'Azione Cattolica ambrosiana,
sul tema "Le suore e la Resistenza" che si e' concluso con l'approvazione
della proposta di monsignor Giovanni Barbareschi affinche' nelle citta' e
nei paesi in cui vi sia stato un istituto di suore che ha collaborato alla
lotta di Liberazione in vario modo sia dedicata una "Via Suore della
Resistenza".
Dopo l'8 settembre 1943 in molte localita' italiane si registrarono gesti
significativi nei conventi e negli istituti religiosi femminili che
esprimevano l'intento di contenere la violenza, assistere in varie forme la
popolazione, i partigiani, militanti in clandestinita'. Le religiose si
fanno carico del destino di estranei, sconosciuti, ebrei, sfamando e
proteggendo, nascondendo persone messe a rischio dalla guerra. Un autentico
maternage. Suor Grazia Loparco, docente alla Pontificia facolta' di Scienze
dell'educazione, ha pubblicato uno studio sull'assistenza prestata dalle
religiose di Roma agli ebrei durante la seconda guerra mondiale, in cui per
la prima volta si documenta che a Roma furono circa 4.000 gli ebrei salvati
nei duecento istituti religiosi nella citta'. Di questi, 133 erano conventi
femminili preservati dalle incursioni naziste da appositi cartelli della
Santa Sede. La ricerca mette in evidenza "l'apporto singolare" delle
religiose per nascondere gli ebrei a Roma tra l'autunno del 1943 e il 4
giugno 1944: "La Santa Sede aveva provveduto a garantire gli stabili dinanzi
al Governo e poi incoraggio' l'ospitalita' e la misericordia". E' anzi
"probabile che l'accoglienza negli istituti fosse cominciata senza attendere
direttive esplicite dalla Santa Sede, sebbene vari testimoni facciano
riferimento ad alcune comunicazioni e richieste giunte oralmente attraverso
canali ecclesiastici".
La permanenza degli ebrei negli istituti religiosi romani "vario' da pochi
giorni a parecchi mesi (anche nove o piu'). Alcuni passarono da un convento
all'altro". Se prima del 16 ottobre 1943 era difficile procurarsi un
documento falso, "in seguito le Benedettine di Priscilla si prestarono alla
distribuzione di tessere false e documenti d'identita', portati da Giulio
Andreotti". Non manco' neppure la fantasia e l'ingegno: le suore
Compassioniste di Maria "accolsero sessanta signore ebree con le figlie,
regolarmente registrate come suore, con nomi convenzionali ben pensati e
capaci di pregare come le altre". Per suor Grazia Loparco il motivo che
spinse le religiose al rischio fu "l'appello alla carita' che proviene dal
Vangelo. Pressate dalle richieste di donne, bambini, talora anche uomini
ricercati, molte sentirono che dovevano aprire le porte e il cuore,
condividere il poco che avevano e anche la paura delle perquisizioni".
Nel 1953 il Parlamento israeliano crea il titolo di Giusto tra le nazioni
con lo scopo di ricordare coloro che hanno salvato la vita a uno o piu'
ebrei. Tale titolo e' stato attribuito anche a una ventina di religiosi e
religiose. Tra questi, si trovano i nomi di suor Marta Folcia, suor
Benedetta Vespignani, suor Virginie Radetti, suor Emilia Benedetti, suor
Margherita (Claire) Bernes, suor Ferdinanda (Maria) Corsetti, suor
Emerenziana (Anna) Bolledi, suor Maria Maddalena Cei, suor Maria Angelica
Ferrari, madre Giuseppina Lavizzari, suor Elis Esselblad, suor Sandra
(Ester) Busnelli, madre Marie Xauvier Marteau.
In un recente articolo sulla rivista "Segno", Barbara Garavaglia documenta
una scheggia di storia sconosciuta. Ad Assisi gli ebrei in fuga, soldati
allo sbando, sfollati, partigiani, perseguitati politici, trovarono rifugio
nei sotterranei delle clarisse di San Quirico di Assisi. Nel suo Libro delle
memorie, madre Maria Giuseppina Biviglia annota: "Le persone che si
rifugiavano da noi furono, per grazia di Dio, nei nostri riguardi tutte
oneste, rette, buone e anche religiose, tanto i cattolici quanto gli ebrei.
Venne qualche fascista durante il Governo Badoglio e dopo l'entrata degli
americani; qualche socialista... Era proprio un'arca di Noe'". Sempre nelle
memorie di San Quirico e' registrato il nome del campione di ciclismo Gino
Bartali che, nel telaio della propria bicicletta, portava a Firenze - altra
citta' che si distinse per l'aiuto prestato agli ebrei, grazie al cardinal
Elia Dalla Costa - le fotografie dei clandestini, e riportava a San Quirico
documenti falsi.
L'attivita' di soccorso e protezione a sbandati, sfollati ed ebrei in
particolare coinvolse la Chiesa italiana a macchia di leopardo. Nella Chiesa
toscana il cardinal Dalla Costa svolse un ruolo centrale nella copertura e
nella promozione delle iniziative di soccorso. Le diocesi piu' direttamente
coinvolte furono Firenze, Lucca, Siena, Pescia, Arezzo. A Firenze furono
coinvolti 41 tra conventi, istituti e parrocchie e dodici erano conventi o
monasteri femminili.
Nella sua ricerca storica, suor Albarosa Bassani documenta gli atti di
coraggio compiuti dalle suore Dorotee. A Venezia, nella casa S. Filippo in
sestiere Dorsoduro, le suore avevano un laboratorio di ricamo dove "suor
Pier Damiana Cadorin accolse e nascose tre signore ebree, inserendole tra le
donne sordomute del laboratorio". La comunita' israelitica veneziana nel
1955 conferi' a suor Damiana un attestato di riconoscenza per quanto aveva
fatto, a nome di tutti quegli ebrei che avevano "conservato intatto nel
cuore il ricordo del bene che, fra tanto male, era stato compiuto in quei
tristissimi anni".
Nel Vicentino, invece, le suore "nascosero in soffitta il capo dei
partigiani che lavorava in pianura. Un'ispezione della SS tedesca irruppe
nell'asilo, che fu rovistato e messo sossopra in ogni luogo. La superiora,
con un bambino per mano, accompagnava gli intrusi e in cuore suo tremando
invocava le Anime Sante del Purgatorio e il Signore che, per l'innocenza di
quel bimbo, risparmiasse la casa e la loro vita. Infatti, sconfitti e
confusi, quelli si allontanarono minacciando altre e piu' terribili
ispezioni. Quel capo partigiano, a notte fonda, trovo' la sua salvezza nella
fuga".
Se le suore, continua suor Albarosa Bassani, "hanno aiutato i tedeschi e i
fascisti quando questi erano ammalati o feriti, e' perche' in essi vedevano
soprattutto 'l'uomo da salvare'. Tuttavia, quando si e' trattato di
scegliere da che parte stare, di agire direttamente, correndo rischi che
implicavano la perdita della vita, queste suore sparse in tante parti
d'Italia, senza comunicare tra di loro, come guidate da un sesto senso,
scelsero di aiutare soprattutto gli ebrei e i partigiani. La loro, dunque,
fu istintivamente una scelta di liberta'".
Nelle carceri di San Biagio di Vicenza, suor Demetria Strapazzon era
chiamata "l'angelo di San Biagio e la mamma dei detenuti" perche' vigilava
"sulle donne, preparava alla morte i condannati alla fucilazione,
raccoglieva i loro desideri per trasmetterli alla famiglia. Ai detenuti
partigiani che ritornavano torturati, fra questi qualche sacerdote, lei
preparava un caffe' o un calmante, medicava loro le piaghe e li
incoraggiava".
La figura di suor Demetria e' incredibilmente simile a quella di suor
Enrichetta Alfieri, che operava nel carcere di San Vittore a Milano,
chiamata dai detenuti "l'angelo e la mamma di San Vittore". Suor Enrichetta
passava tra le stanze dell'infermeria del carcere e nelle profonde tasche
del suo grembiulone di infermiera teneva medicinali, ma soprattutto
"biglietti" preziosi, che riuscivano a salvare vite umane. Venne scoperta e
arrestata, rischiando la fucilazione e l'internamento nei lager nazisti.
Nelle testimonianze raccolte durante il processo di beatificazione, spiccano
quelle di Mike Bongiorno e di Indro Montanelli. Mike Bongiorno, incarcerato
a San Vittore nel 1943, perche' oriundo americano, disse: "Suor Enrichetta
era effettivamente un personaggio incredibile. In carcere parlavano tutti di
quest'angelo, che nel Reparto femminile aiutava le prigioniere e si faceva
in quattro per alleviare ogni pena. Ella rappresenta un poco la storia di
tutti quelli che hanno sofferto in San Vittore durante quegli anni
terribili. Chi lavorava dentro era un eroe".
Indro Montanelli venne arrestato con la moglie nel carcere di San Vittore
per l'attivita' giornalistica. Di lei disse commosso: "Suor Enrichetta era
una stupenda figura di religiosa. Una suora buonissima e coraggiosa. Le
saro' grato per sempre. Tutti noi ricevevamo, grazie alla sua regia,
bigliettini e informazioni. Cosi' grande era il conforto di quegli incontri
furtivi, cosi' immensa la gratitudine per chi con grande rischio personale
li rendeva possibili, che ancora oggi il ricordo di suor Enrichetta e della
sua veste frusciante suscita in me la devota ammirazione che si deve ai
santi o agli eroi. In questo caso, a entrambi".
A Milano operarono nel nascondimento altre religiose sconosciute, come per
esempio suor Teresa Scalpellini e suor Giovanna Mosna, infermiere
all'Ospedale Maggiore di Niguarda. Tramite una rete clandestina di
partigiani e antifascisti, le suore collaboravano con medici e infermiere
allo scopo di assistere i detenuti politici, organizzare la loro fuga,
raccogliere materiale sanitario per partigiani ed ebrei. Madre Donata
Castrezzati, superiora delle Poverelle dell'Istituto Palazzolo di Milano, e'
un'altra figura di religiosa sconosciuta. Sotto la sua guida, con il tacito
consenso delle autorita' ecclesiastiche, il Palazzolo di Milano divenne il
soggiorno obbligato degli ebrei che transitavano da Milano avviati
clandestinamente in Svizzera. Madre Donata venne scoperta e incarcerata a
San Vittore.
Sempre a Milano, nell'istituto Casa di Nazaret, nel massimo segreto gli
ebrei venivano seguiti da una suora. In qualche circostanza, collaborando
con sacerdoti, fu possibile accompagnare gli ebrei oltre confine. Ma la Casa
di Nazaret ospito' anche il Comando dei Volontari della Liberta' che aveva
lo scopo di organizzare e gestire le ultime fasi dell'insurrezione. Dalla
cronaca della Casa Nazaret, datata proprio 25 aprile 1945, si legge: "Quante
grazie per il nostro Istituto, per le nostre Case e specialmente per la
nostra diletta Nazaret! La nostra rev.ma madre generale Rosa Chiarina
Solari, certo per ispirazione divina, fine strumento che Dio adopero' per
compiere i suoi disegni di misericordia. Fu richiesto un locale ove di tanto
in tanto i capi dello Stato maggiore del Comitato di Liberazione si
radunavano per studiare i loro piani di rivolta. In casa nessuno era a
conoscenza di cio'".
A Viggiu' opero' suor Lina Manni, che per trent'anni fu a capo della
congregazione varesina fondata da monsignor Carlo Sonzini: "Questa suora
insieme a monsignor Sonzini ebbe un ruolo decisivo nel salvataggio di molte
famiglie di ebrei, che le autorita' avevano confinato in Casa San Giuseppe".
Nelle vicende complesse della lotta di Liberazione non mancarono episodi di
segno contrario, ma per suor Grazia Loparco la presenza delle religiose
nella guerra fu "un'esperienza concreta della carita' di donne che si sono
chinate sulle poverta', sulle debolezze e sulle infermita' di persone
bisognose di aiuto. Quasi mai le religiose, per quanto ne sappiamo, agirono
per motivi politici. Erano piuttosto spinte dalla carita', che imponeva in
tempi di emergenza di aiutare chiunque ne avesse bisogno. Per questo si
trovarono talvolta sotto lo stesso tetto renitenti alla leva, ricercati per
motivi politici, ebrei, sfollati, orfani... In alcuni casi offrirono una
base di appoggio ai partigiani. Dinanzi alle ingiustizie palesi del
nazifascismo e alla durezza della guerra diedero un contributo di umanita',
superando antichi steccati. Basti pensare agli ebrei: dal punto di vista
religioso non c'era dialogo, ma prevalse il buon senso di rischiare per
persone che forse non si sarebbero salutate per strada".

8. LETTURE. NANDO DALLA CHIESA: ALBUM DI FAMIGLIA
Nando dalla Chiesa, Album di famiglia, Einaudi, Torino 2009, pp. VIII + 196,
euro 17. Tra i libri della varia produzione pubbicistica e - se mi e'
concessa la temuta parola - letteraria (una letteratura di nobile impegno
civile, giammai di mero lenocinio stilistico o di astratto ed evanescente
disquisire o di fantasticante evasione) di Nando dalla Chiesa quelli che mi
piacciono di piu' sono questi dedicati a ricostruire storie di vita con una
finezza e - per cosi' dire - una chiarita' di sguardo e di dettato che
profondamente mi commuovono. Da Delitto imperfetto a Storie, dal Giudice
ragazzino a Storie eretiche di cittadini perbene, da Le ribelli a questo
Album di famiglia, vi trovi l'amore per il vero ed il giusto, la tenerezza
che s'esercita egualmente sui vivi e sui defunti, l'indignazione ferma e
sobria della persona mite e coraggiosa che sa che il male devi constrastarlo
usando a un tempo la virtu' della misericordia per le vittime tutte e la
virtu' della fortezza nel persistere nella denuncia della menzogna e della
violenza, nel persistere nella ragione che nulla vuol lasciar precipitare
nell'abisso del nulla e sa che la memoria salva le vite.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 933 del 4 settembre 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it