Coi piedi per terra. 224



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 224 del 2 settembre 2009

In questo numero:
1. Per rinfrescare la memoria di ministri ed amministratori locali
2. Tre uomini in barca (per non parlar dell'Enac)
3. Un abbecedario per Marrazzo, Mazzoli e Marini
4. Costantino Cossu: La morte con le ali
5. Costantino Cossu: Il Neuron, micidiale macchina da guerra
6. Pietro Calvisi: A rischio di estinzione
7. Costantino Cossu: Is Angurtidorgius
8. Antonella Litta: Ancora una lettera alla Asl di Viterbo sulla situazione
delle acque del lago di Vico
9. Marinella Correggia: Il mare di plastica
10. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

1. EDITORIALE. PER RINFRESCARE LA MEMORIA DI MINISTRI ED AMMINISTRATORI
LOCALI

I soliti mistificatori sperano che le persone ragionevoli dimentichino i
fatti e si lascino abbindolare dalle chiacchiere.
Sara' allora opportuno rinfrescare la memoria a ministri, presidenti ed
assessori regionali, sindaci ed assessori comunali.
La realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo avrebbe come immediate
conseguenze:
a) lo scempio dell'area archeologica e termale del Bulicame e dei beni
ambientali e culturali che vi si trovano, un'area di preziose emergenze e
memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni naturalistici e
risorse terapeutiche;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse
termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che
sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della
popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri
della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia'
gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di
salvaguardia presenti nel territorio.
La realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e' un crimine e una follia.

2. RIFLESSIONE. TRE UOMINI IN BARCA (PER NON PARLAR DELL'ENAC)

Cosa accomuna Gensericaltero Matteoli (ministro ai Trasporti), Pierattila
Marrazzo (presidente della Regione Lazio)  e Giulialarico Marini (sindaco di
Viterbo)?
Una insana passione per realizzare mega-aeroporti in violazione delle leggi.
Un odio furioso per Dante Alighieri che li porta a voler distruggere l'area
archeologica e termale del Bulicame ricordata nella Divina Commedia.
Un profondo disprezzo per i cittadini di Viterbo che vogliono condannare
all'avvelenamento.
Ed infine un sostegno spasmodico alla lobby di estrema destra che vuol
lucrare disonesti profitti a danno del pubblico erario, della popolazione,
del territorio (amour fou per l'estrema destra che se e' coerente per il
ministro Gensericaltero Matteoli e il sindaco Giulialarico Marini - che
essendo anche parlamentare berlusconiano e' uno dei firmatari della proposta
di legge per insignire di un'onorificenza gli aguzzini nazifascisti di
Salo' -, appare quantomeno bizzarro in Pierattila Marrazzo che invece e'
stato a suo tempo eletto alla sua carica istituzionale con i voti di
cittadini di sinistra, democratici ed onesti).
*
Proprio queste persone devono governare la barca della cosa pubblica?
Non sarebbe ora che le forze politiche democratiche dessero una tirata
d'orecchie a Pierattila? E che facessero finalmente un'adeguata opposizione
alla politica di Gensericaltero e Giulialarico?
E non sarebbe ora che tutte le forze politiche democratiche si decidessero a
riconoscere che la realizzazione di nuovi mega-aeroporti e' un crimine e una
follia?
Non sarebbe ora che tutte le forze politiche democratiche impegnassero i
loro pubblici amministratori a far rispettare la legge e i diritti, e quindi
ad opporsi ai mega-aeroporti nocivi, distruttivi e fuorilegge?
Non sarebbe ora che i cittadini potessero votare per persone che rispettino
l'ambiente, le leggi e i diritti umani di tutti gli esseri umani?
Non sarebbe ora di farla finita tanto col berlusconismo doc quanto con gli
stenterelli del berlusconismo imitatori?
E non sarebbe ora di promuovere da parte delle competenti istituzioni
un'iniziativa di controllo sull'operato dell'Ente nazionale per l'aviazione
civile (in sigla: Enac) al cui interno a quanto pare operano occulti e
palesi complici della lobby mega-aeroportuale devastatrice, avvelenatrice e
fuorilegge, al fine di realizzare succulenti quanto scandalosi affari in
violazione delle vigenti norme, della ragione e dei diritti dei cittadini?
Sarebbe ora, pensiamo noi.

3. RIFLESSIONE. UN ABBECEDARIO PER MARRAZZO, MAZZOLI E MARINI

La stampa italiana ed internazionale e' letteralmente invasa da notizie che
danno conto della catastrofe globale del trasporto aereo.
Solo la lobby speculativa di estrema destra che vuole realizzare un folle ed
illegale mega-aeroporto a Viterbo sembra non essersene accorta. E con essa i
tre patroni istituzionali di tale crimine e scempiaggine: il presidente
della Regione Lazio Marrazzo, il presidente della Provincia di Viterbo
Mazzoli, il sindaco del Comune di Viterbo Marini: le tre "M" che rievocano i
fasti del sublime film di Fritz Lang.
Perche' accade questo? Forse che non sanno leggere? In guisa di abbecedario
ci permettiamo allora di riproporre di seguito due documenti riassuntivi che
hanno avuto a suo tempo molte adesioni: l'appello promosso mesi fa dal
nostro comitato, e la mozione approvata all'unanimita' due anni fa dal
congresso nazionale del Movimento Nonviolento.
*
Un appello al mondo della cultura e dell'insegnamento del 23 giugno 2009
Gentili signore e signori,
ci rivolgiamo a voi, persone che amate la cultura al punto da averne fatto
la vocazione e l'impegno professionale della vostra vita, per chiedere il
vostro urgente aiuto.
L'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un'area di preziose
emergenze e memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni
naturalistici e risorse terapeutiche, e' minacciata di distruzione dalla
volonta' di una lobby speculativa di realizzarvi un mega-aeroporto.
La realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che
vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse
termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che
sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della
popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri
della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia'
gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di
salvaguardia presenti nel territorio.
Taluni irresponsabili promotori di questa dissennata aggressione hanno
annunciato che il Comitato interministeriale per la programmazione economica
(in sigla: Cipe) sarebbe in procinto di finanziare il mega-aeroporto,
nonostante la sua palese illegalita'.
Ci appelliamo all'intero mondo della cultura e dell'insegnamento affinche'
ci aiuti ad impedire l'irreversibile devastazione del luogo che Dante volle
ricordare nella Divina Commedia.
Vi preghiamo di voler aderire a questo appello affinche' il governo non
finanzi la distruzione dell'area archeologica e termale del Bulicame a
Viterbo; non finanzi un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed
illegale.
*
Mozione per la riduzione del trasporto aereo approvata all'unanimita' dal
congresso nazionale del Movimento Nonviolento tenutosi a Verona dal primo al
3 novembre 2007
Il Congresso del Movimento Nonviolento
- impegnato nella difesa della biosfera fortemente minacciata dal
surriscaldamento del clima;
- consapevole del pesante contributo che al surriscaldamento del clima da'
il trasporto aereo;
- cosciente altresi' che il trasporto aereo costituisce una forma di
mobilita' altamente inquinante e devastante per l'ambiente e dannosa per la
salute e il benessere delle persone, fortemente energivora, interna ad un
modello di sviluppo ecologicamente insostenibile, assai costosa per l'intera
collettivita' locale e l'intera umanita' vivente che in larghissima parte
neppure ne fruisce;
esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del
trasporto aereo;
ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta
della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalita' e
dei diritti umani di tutti gli esseri umani:
a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all'ampliamento
degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessita' ma essi
siano realizzati per promuovere forme di turismo "mordi e fuggi" legate a
una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni
ambientali e culturali, e ad un'esperienza del viaggiare che non sia
arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie
della narcosi pubblicitaria;
b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli
dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati gia'
pesantemente gravati e fin soffocati dall'attivita' aeroportuale;
c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare
le compagnie aeree;
d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle
compagnie aeree;
e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei
diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;
f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli
ecosistemi locali e l'ecosistema planetario, i diritti dell'umanita'
presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento
del trasporto aereo;
g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di
difesa dell'ambiente, della salute, dei beni comuni;
h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande
siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della
compatibilita' con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed
europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e di
Valutazione ambientale strategica (Vas);
i) si oppongono alle attivita' militari che violano l'art. 11 della
Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e
particolarmente alla presenza e all'ampliamento di basi aeronautiche
militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in,
attivita' belliche che la Costituzione ripudia;
l) promuovono forme di mobilita' sostenibile, modelli di sviluppo
autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili,
eque e solidali;
m) promuovono una cultura della mobilita' e del viaggio sostenibile,
conviviale, solidale, aperta all'incontro e all'ascolto reciproco,
rispettosa delle persone e dell'ambiente;
n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la
difesa della biosfera.
*
"E questo sia suggel ch'ogn'omo sganni"
(Dante, Inf., XIX, 21)

4. IL CASO QUIRRA. COSTANTINO COSSU: LA MORTE CON LE ALI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 29 agosto 2009 col titolo "Quirra,
l'aeroporto che distrugge le grotte" e il sommario "Si chiama 'Progetto
Neuron', e per realizzarlo sono stati stanziati 90 milioni di euro.
Un'iniziativa del ministero della Difesa per provare i nuovi aerei da
combattimento senza pilota. Sulla pelle degli abitanti del paese sardo,
minacciando specie animali e un gioiello naturalistico conosciuto in tutto
il mondo. Nella base militare verra' costruita un pista per i nuovi aerei
invisibili. Proteste di ambientalisti e popolazione"]

All'Euprotto piacciono le acque fresche e pulite. E' un piccolo anfibio,
lungo appena dodici centimetri, e vive solo in Sardegna. Il suo nome
"volgare", infatti, e' Tritone sardo. E' rarissimo, una specie protetta.
Quando si sente in pericolo reagisce secernendo una sostanza dall'odore
sgradevole simile a quello dell'aglio. Ma e' uno strumento di difesa che non
serve a niente contro Neuron, il nemico mortale del Tritone. Neuron e' un
drone, strumento di morte potentissimo, della stessa famiglia tecnologica
alla quale appartengono gli aerei senza pilota che pochi giorni fa hanno
fatto strage di civili in Pakistan. I suoi progettisti neppure sospettano
dell'esistenza del minuscolo anfibio sardo. I loro obiettivi sono quelli
delle guerre imperiali, dall'Afghanistan all'Iraq. Per raggiungerli
condanneranno il piccolo Tritone all'estinzione. Come? Distruggendone
l'habitat.
Il 24 aprile dello scorso anno l'allora ministro della Difesa, il
democratico Arturo Parisi, ha deciso di costruire in Sardegna, nel poligono
di Quirra, un aeroporto militare. A dir la verita', i documenti della Difesa
parlano di "striscia tattica polifunzionale". Astuzia lessicale per
mascherare la verita': una pista per l'atterraggio di velivoli con strutture
di servizio comprese. Un vero e proprio aeroporto. La "striscia tattica
polifunzionale" e' molto importante per la Difesa, perche' permettera'
all'Italia di partecipare a una joint venture internazionale a elevata
valenza scientifica e tecnologica chiamata "Progetto Neuron". In perfetta
continuita' con Parisi, poche settimane fa Ignazio La Russa ha confermato
tutto, trovando senza difficolta' i fondi necessari. A partire dal 2011 la
"striscia tattica polifunzionale" servira' a collaudare Neuron, drone di
nuova generazione ancora piu' micidiale di quelli che seminano morte e
terrore in Afghanistan e in Pakistan.
Non stupisce che per realizzare il progetto sia stato scelto il poligono di
Quirra, la base militare piu' grande d'Europa, nella Sardegna sud-orientale,
tra la costa di Villaputzu e le montagne di Perdas de Fogu. Non stupisce
perche' e' da decenni che in quest'angolo semispopolato della Sardegna
ministero della Difesa e industrie belliche fanno tutto cio' che vogliono,
qualunque sia il colore politico del governo in carica. Con la conseguenza
che qui i picchi d'incidenza di neoplasie sia tra i militari sia tra la
popolazione sono altissimi, ben al di sopra delle medie nazionali. I bambini
nascono con spaventose malformazioni e i soldati si ammalano di tumori al
sistema emolinfatico, gli stessi provocati tra le truppe impiegate nella
guerra dei Balcani dall'uso di proiettili all'uranio impoverito. Se il
progetto firmato da Parisi e controfirmato da La Russa andra' in porto,
sara' pure peggio. E non solo per la gente che a Quirra continua a morire di
cancro senza che importi un accidente a nessuno, ma anche per il piccolo
Tritone.
L'area sulla quale sara' costruita la pista, infatti, l'altopiano di Monte
Cardiga, racchiude nel sottosuolo il complesso carsico delle grotte di Is
Angurtidorgius, dove il Tritone vive. Dodici chilometri di anfratti e di
cunicoli conosciuti dagli speleologici di tutto il mondo per la loro
bellezza, con due ruscelli sotterranei e specie faunistiche di grande
rilievo naturalistico, come alcuni fra i pipistrelli piu' rari, il
Vespertilio maggiore (Myotis myotis), il Miniottero (Miniopterus
schreibersii), il Rinolofo a ferro di cavallo (Rhinolophus ferrumequinum).
Tutti protetti dalle direttive dell'Ue che tutelano gli habitat naturali di
particolare pregio. Direttive inutili di fronte a Neuron e a Ignazio La
Russa. Tanto piu' che le grotte carsiche la "striscia tattica
polifunzionale" ce l'avranno proprio sopra, appena un centinaio di metri
sopra. E la pista servira', oltre che per il "Progetto Neuron", anche per la
messa a punto di caccia militari, per il trasporto di ordigni con i C 130,
per l'addestramento con gli elicotteri da combattimento. E poi c'e'
l'attivita' ordinaria del poligono: le esercitazioni degli eserciti di mezzo
mondo (Nato ma non solo) e le industrie belliche che qui provano nuove armi
di ogni tipo.
"L'aeroporto - dicono a Quirra i coordinatori del comitato spontaneo che da
anni si batte per la chiusura della base - sara' un ulteriore, poderoso,
carico inquinante per un territorio gia' abbondantemente devastato. I
diserbanti utilizzati per controllare la vegetazione nell'ampia fascia di
protezione e rispetto della pista e il kerosene rilasciato dagli aerei,
trascinati dall'acqua, penetreranno inevitabilmente nel suolo carsico,
inquinando in modo permanente un'importante riserva di acque sotterranee,
dalla quale, tra l'altro, i paesi della costa attingono per gli usi
potabili. Un inquinamento letale per la fauna unica che popola le cavita' di
Is Angurtidorgius. Una fine silenziosa, al riparo da occhi indiscreti, visto
che le grotte si verrebbero a trovare all'interno della fascia di
interdizione che circondera' l'aeroporto e le sue sperimentazioni".
Certo, se si pensa all'incidenza altissima di tumori emolinfatici o al gran
numero di neonati deformi, la distruzione delle grotte di Is Angurtidorgius
potrebbe apparire come un fatto marginale. Ma per la gente di Quirra non e'
cosi': "La distruzione di un monumento naturale di questa importanza
equivale ad annientare la speranza in un futuro diverso, basato sulla
valorizzazione delle risorse naturalistiche e ambientali di cui e' ricco il
nostro altopiano. Significa condannarci a un destino di sperimentazioni
militari e di discarica di missili e di bombe. Destino al quale non ci
vogliamo rassegnare".

5. IL CASO QUIRRA. COSTANTINO COSSU: IL NEURON, MICIDIALE MACCHINA DA GUERRA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 29 agosto 2009 col titolo "Neuron. Il
drone finanziato dall'Italia"]

Il Neuron e' un programma europeo che ha come capofila la francese Dassault,
una delle maggiori industrie belliche europee. Obiettivo e' la progettazione
di un velivolo da combattimento non pilotato, un drone. Il progetto e' stato
avviato insieme alla sperimentazione dei caccia bombardieri Rafale e
Eurofighter, una delle nuove frontiere dell'industria aeronautica militare
europea. Il costo sara' di quattrocento milioni di euro. I paesi e le
aziende che partecipano sono: la Francia con la Dassault Aviation, la Thales
e la Eads-France; la Svezia con la Saab; l'Italia con Alenia Aeronautica; la
Spagna con Eads-Casa; la Grecia con Eab; la Svizzera con la Ruag.
L'Italia partecipa coprendo il 22% degli stanziamenti (novanta milioni di
euro), al secondo posto dopo la Francia. Il contributo tecnologico italiano
vertera' sulla progettazione e sulla costruzione dell'impianto di
generazione e di distribuzione elettrica del drone, del sistema dati e del
sistema automatico di rilevamento e di ricognizione. Insieme alle aziende
francesi e svedesi, l'Alenia partecipera' alle prove di volo del prototipo
del drone nel nuovo aeroporto che sara' costruito nel poligono di Quirra.
I siti on line della Difesa e delle industrie coinvolte nel progetto
specificano che si e' deciso di investire su questo progetto per due motivi
essenziali: sviluppare e approfondire le conoscenze europee in questa
tipologia di velivoli, sempre piu' usati sui teatri di guerra
internazionali, e mettere a punto un modello di collaborazione tra aziende
aerospaziali di vari paesi dell'area Ue caratterizzato da alta flessibilita'
gestionale, alta efficienza e bassi costi di progettazione e di produzione.
Il primo studio del Neuron fu presentato al pubblico durante il Salone
internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi - Le Bourget del
2007, firmato dagli ingegneri della Dassault. Il Neuron e'
significativamente piu' grande dei droni attualmente impiegati. Ha infatti
una capacita' di carico di munizioni, un'autonomia e caratteristiche di volo
che si avvicinano molto a quelle di un qualsiasi caccia pilotato.
Secondo dati resi pubblici dalla Saab, il Neuron sara' lungo dieci metri e
largo dodici, con un peso di cinque tonnellate. Avra' capacita' di attacco
aria-suolo con ordigni di precisione guidati che, durante il volo, saranno
trasportati all'interno di una stiva ventrale. La fusoliera sara'
caratterizzata da design e materiali stealth (scarsamente percettibili ai
radar) molto avanzati, che permetteranno al drone di penetrare nello spazio
aereo nemico senza essere individuato.
Il Neuron sara' controllato da terra attraverso un datalink di nuova
generazione ad alta capacita', tramite il quale saranno inviati al velivolo
i dati della missione; da li' in poi sara' "l'intelligenza artificiale" del
Neuron a intraprendere tutte le azioni necessarie al raggiungimento
dell'obiettivo. Non ci sara' quindi un controllo diretto da terra e questo
permettera' di mantenere un quasi assoluto silenzio radio, necessario per
evitare l'intercettazione e non far venire meno il vantaggio offerto dalle
capacita' stealth dell'aereo robot. Un'altra caratteristica prevista dai
progettisti e' la possibilita' di controllare un'intera squadra d'attacco di
droni in modo automatico - come gia' accade coi caccia di ultima
generazione, il francese Rafale (marchio Dassault) o lo svedese (marchio
Saab) Jas 39 Gripen - permettendo quindi a un solo pilota a terra di
svolgere diverse azioni di combattimento contemporaneamente. Come si vede,
una micidiale macchina da guerra, che a partire dal 2011 sara' sperimentata
in Italia, a Quirra.

6. IL CASO QUIRRA. PIETRO CALVISI: A RISCHIO DI ESTINZIONE
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 29 agosto 2009 col titolo "Disastro
naturale" e il sommario "Pericolo estinzione per gli anfibi endemici della
Sardegna"]

La Sardegna, essendo un'isola, e' riuscita a conservare diverse specie
animali e vegetali scomparse sul continente e inoltre, in migliaia di anni
di evoluzione, ha visto sviluppare sul suo territorio particolarita'
endemiche inesistenti da altre parti del mondo. L'allargamento della base di
Quirra, con il conseguente danneggiamento delle grotte di Is Angurtidorgius,
pone a rischio di estinzione due piccoli anfibi endemici che vivono in
queste cavita' carsiche.
Il Geotritone sardo si suddivide in quattro sottospecie che vivono in
altrettante zone della regione: Geotritone dell'iglesiente (Speleomantes
genei) diffuso nel sud-est; Geotritone imperiale (Speleomantes imperialis),
presente in varie zone dell'isola; Geotritone del Supramonte (Speleomantes
supramontis) diffuso nel centro-sud-ovest; Geotritone del Monte Albo,
(Speleomantes flavus) limitato alla sola area del complesso montuoso nel
centro-nord. L'anfibio raggiunge massimo i 15 cm, ha una coda lunga e
lateralmente compressa e una testa grossa leggermente appiattita. ll dorso
e' grigio maculato, il ventre bianco e le dita sono dilatate a ventosa per
aderire meglio alle pareti liscie. Il suo habitat ideale sono le grotte con
elevato grado di umidita' o gli anfratti rocciosi. Puo' vivere fino a 1700 m
di altitudine e non ha bisogno d'acqua per riprodursi. Di solito depone le
uova nella sabbia umida delle grotte.
L'Euprotto sardo (Euproctus platycephalus) e' una delle poche specie
appartenenti alla fauna continentale del Terziario superiore. Un tempo
viveva su tutta l'isola, sopra i 400 metri, mentre oggi si trova solo sul
lato orientale fra le montagne del Limbara e il Sarrabus. Non supera gli
11-12 cm, e' una specie solitaria e vive nei corsi d'acqua permanenti,
limpidi con fondo roccioso, sabbioso o misto. L'anfibio ha una testa
appiattita, piu' larga che lunga, di forma triangolare e poco distinta dal
resto del corpo. Il muso e' arrotondato e la bocca larga. Il dorso e' bruno
o olivastro con chiazze ruggine, verdi o nere e una striscia vertebrale
rossastra. Il ventre e' grigio chiaro tendente al bianco con delle macchie
scure.

7. IL CASO QUIRRA. COSTANTINO COSSU: IS ANGURTIDORGIUS
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 29 agosto 2009 col titolo "Is
Angurtidorgius"  e il sommario "Gli ecologisti si appellano alla Ue: A
rischio decine di specie. Nessun aiuto dal governatore sardo Cappellacci che
pensa a privatizzare le spiagge"]

Le grotte carsiche di Is Angurtidorgius sono note in tutto il mondo. I
gruppi speleologici le conoscono e molti di loro sono mobilitati per
difenderle dalla devastazione. Le cavita' si sviluppano per dodici
chilometri a un centinaio di metri di profondita' e sono attraversate da due
corsi d'acqua. Tante le varieta' faunistiche importanti: il Tritone sardo,
che vive solo qui, e alcuni fra i pipistrelli piu' rari, come il Vespertilio
maggiore, il Miniottero, il Rinolofo a ferro di cavallo. "Tutte specie -
dicono i coordinatori sardi delle associazioni ecologiste Amici della terra
e Gruppo d'intervento giuridico - che rientrano nella particolare tutela
prevista da una direttiva dell'Unione europea, la numero 43, emanata nel
1992 per la salvaguardia degli habitat naturali. Quelle presenti nelle
grotte di Is Angurtidorgius sono varieta' animali molto rare e pregiate,
d'interesse comunitario, la cui conservazione richiede, secondo le
indicazioni della Ue, l'individuazione di zone speciali di conservazione".
Per tentare di salvare il complesso carsico e le specie faunistiche che ci
abitano dal rischio che l'aeroporto progettato a Quirra rappresenta, Amici
della terra e Gruppo d'intervento giuridico, insieme con molte associazioni
di speleologi italiani e europei, lo scorso 2 luglio hanno inoltrato un
ricorso alla Commissione europea, "perche' - si legge nel testo - valuti il
mancato rispetto della direttiva numero 43-1992 da parte del governo
italiano". "Per un grave difetto della normativa comunitaria - dicono gli
ecologisti - la valutazione di impatto ambientale e' esclusa dall'Unione
europea quando si tratta di installazioni militari. Ma e' comunque
necessaria e vincolante una piu' blanda procedura di valutazione
d'incidenza, che le autorita' italiane si sono guardate bene dal fare prima
di dare via libera al progetto di costruzione dell'aeroporto per il collaudo
dei droni nel poligono di Quirra".
La giunta regionale di centrodestra, invece, tace. Per stanare il
governatore Ugo Cappellacci e il suo assessore all'Ambiente, i cinque
consiglieri regionali cui s'è ridotta l'area che sta a sinistra del Partito
democratico hanno consegnato al presidente dell'assemblea un'interpellanza,
rimasta senza risposta. Cappellacci pensa ad altro, a cominciare dalla
privatizzazione delle spiagge, da questa estate partita su tutte le coste.
Attivi nel segnalare il rischio che corre il sistema carsico anche diversi
gruppi speleologici e il Centro per lo studio e la protezione dei
pipistrelli in Sardegna. Muto invece, sulle grotte, il Partito democratico.
Che, invece, sull'aeroporto la sua voce l'ha fatta sentire, eccome. Quando,
prima del via libera alla localizzazione in Sardegna dato dal ministro della
Difesa La Russa poche settimane fa, correva voce che tutto sarebbe stato
spostato in un'altra regione, tutti i deputati e tutti i senatori sardi del
Pd hanno rivolto al governo un'infuocata interrogazione, minacciando la
rivolta se l'isola fosse stata "defraudata" del Progetto Neuron.

8. DOCUMENTAZIONE. ANTONELLA LITTA: ANCORA UNA LETTERA ALLA ASL DI VITERBO
[Dall'Isde (per contatti: isde.viterbo at libero.it) riceviamo e diffondiamo]

Al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della
Asl di Viterbo, e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo, al
Sindaco del Comune di Caprarola, al Sindaco del Comune di Ronciglione, al
Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di
Viterbo, al Presidente della Provincia di Viterbo, al Presidente della
Giunta Regionale del Lazio, ai responsabili dell'Ato VT/1, all'Assessore
all'ambiente della Provincia di Viterbo, all'Assessore all'ambiente della
Regione Lazio, all'Assessore alla sanita' della Regione Lazio, all'Arpa
Lazio sezione di Viterbo
Oggetto: richiesta d'informazioni relative ai provvedimenti predisposti
dalla Asl di Viterbo per tutelare la qualita' e salubrita' delle acque del
lago di Vico che vengono utilizzate per uso umano.
Gentili signori,
i recenti dati dell'Arpa Lazio sezione di Viterbo e del Dipartimento di
Ecologia dell'Universita' della Tuscia,  presentati durante l'ultima
riunione del tavolo tecnico istituito dalla Provincia di Viterbo,
documentano il gravissimo peggioramento delle condizioni delle acque del
lago di Vico e il persistere delle periodiche fioriture dell'alga rossa
Plankthotrix rubescens produttrice di una microcistina classificata come
cancerogeno di classe 2 B dall'Iarc.
In considerazione di questi dati e in attesa della risposta alla richiesta
del 16 luglio 2009 nella quale chiedevamo copia, a partire dall'anno 2004,
dei verbali di prelievo e d'ispezione alle centrali di potabilizzazione
degli acquedotti comunali di Caprarola e Ronciglione e copia della
documentazione correlata, l'Associazione italiana medici per l'ambiente -
Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di
Viterbo chiede di conoscere quali interventi il Dipartimento di
prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo ha
predisposto o intenda predisporre in ragione di questo documentato
peggioramento delle acque del lago e della loro preannunciata
declassificazione.
L'Associazione chiede in particolare di conoscere come e in quali modi
saranno garantite ed intensificate tutte le fasi di monitoraggio della
microcistina e di altri elementi potenzialmente nocivi nelle acque destinate
a consumo umano e con quale cadenza saranno verificati i necessari ed
ulteriori processi di potabilizzazione presso gli acquedotti comunali.
In attesa di un cortese riscontro, si inviano distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana
medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the
Environment - Italia)
Viterbo, 21 agosto 2009

9. TERRA. MARINELLA CORREGGIA: IL MARE DI PLASTICA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 29 agosto 2009 col titolo "Shoppers e
tartarughe"]

Un milione di uccelli marini e 100.000 mammiferi e tartarughe nei mari e
negli oceani muoiono ogni anno strozzati dalla spazzatura umana, secondo le
stime del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) riprese anche
dalla statunitense, federale, National Oceanic and Atmospheric
Administration (Noaa). Ed e' plastica - in tutte le sue forme e
declinazioni - il 90% di tutta la schifezza che galleggia sulle superfici
marine, in media 20.000 unita' per km quadrato (ma in certe aree anche
400.000). Si stima che sia finito in mare il 5% di tutta la plastica
prodotta a partire dagli anni '50.
Nel Pacifico questa discarica galleggiante si compatta in due vortici. Il
primo a scoprire questo "continente immondizia" fu nel 1997 l'oceanografo
Charles Moore. Da allora la pattumiera a geometria variabile non ha smesso
di crescere. Secondo uno studio di qualche settimana fa, ogni anno si
aggiungono migliaia di tonnellate di pezzi. L'ultima spedizione a caccia di
rifiuti compiuta in questo mese di agosto da un gruppo di oceanografi
dell'Universita' di San Diego ne ha trovati piu' del previsto: gli
scienziati si sono detti "scioccati".
Anche quando gli oggetti si riducono in singoli pezzi piccolissimi, sono
ugualmente pericolosi per la fauna marina - in questo caso di piccola
taglia, fino al plancton. Mentre i pezzi solidi di varia dimensione possono
essere ingeriti con effetti letali, quel che si decompone rilascia sostanze
chimiche tossiche che possono danneggiare il funzionamento ormonale nella
vita marina. E' inoltre probabile che il "Great Pacific Garbage Patch", la
discarica localizzata nel Nord Pacifico, abbia una compagna nell'emisfero
sud, quattro volte piu' grande.
Solo una parte dei rifiuti e' gettata dalle navi, il resto viene da terra e
da chissa' dove. Di tutto: reti da pesca abbandonate e spugne abrasive,
spazzolini da denti e bottiglie di plastica. E ovviamente residui delle
onnipresenti shoppers, le buste di plastica negozio-casa quasi sempre usate
una sola volta e poi gettate a inquinare per decenni o secoli. E sembra che
vada sempre peggio. Non sorprende dunque che l'organizzazione non profit
inglese Marine Conservation Society, consacrata alla conservazione
dell'ecosistema marino, abbia preso l'iniziativa di indire per il prossimo
12 settembre la prima Giornata internazionale senza sacchetto di plastica,
per invitare tutti i "terrestri" a rispettare i mari e le loro creature
anche passando a borse di tessuto durevoli, facendola finita con questo
consumo superfluo, oltre che energivoro e deturpante per i paesaggi che
cosparge. Il fine settimana successivo sara' la prova del successo - o
dell'insuccesso - della giornata: si svolgera' in molti paesi l'annuale
weekend internazionale di pulizia delle spiagge, l'International Coastal
Clean. Quante buste troveranno?
Gia' 140 cittadine inglesi hanno aderito al movimento "Plastic bag free
cities" (citta' senza shopper). In Italia da tempo e' attiva la campagna
"Porta la sporta": www.portalasporta.it La promuove l'associazione dei
Comuni virtuosi. Sul suo sito sono disponibili locandine e materiale pronto
da scaricare per gli enti locali, i gruppi, le scuole e le persone che
vogliono aderire e far conoscere la giornata. E magari dichiararsi a partire
da allora "zona libera dalle borse rifiuto". In programma anche eventi
creativi come - a Borgo Val di Taro (Pr) - la realizzazione collettiva in
piazza delle sportine di tela a partire da vecchie stoffe. Sarebbe il minimo
sindacale e invece pare rivoluzionario...

10. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail:
info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 224 del 2 settembre 2009

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