Minime. 926



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 926 del 28 agosto 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: 28 agosto 2000 - 28 agosto 2009. Tremila passi della
nonviolenza in cammino
2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
4. Cosa fare
5. Le due funzioni del colpo di stato razzista
6. Luigi Manconi: Diritti e democrazia
7. Raffaele K. Salinari: Diritto d'asilo e divieto di vendere armi
8. Mario Draghi: Gli immigrati, risorsa dell'economia italiana
9. Ancora una lettera ad Albino Bizzotto ed ai "Beati i costruttori di pace"
10. Un cruccio
11. A scorno del razzista. Un intermezzo
12. Letture: Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere a Mafiopoli
13. Letture: Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici
14. Riletture: Saman Suttam. Il canone del jainismo
15. Riedizioni: Ludwig von Bertalanffy, Teoria generale dei sistemi
16. La "Carta" del Movimento Nonviolento
17. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: 28 AGOSTO 2000 - 28 AGOSTO 2009. TREMILA PASSI
DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Nel 2000, precisamente il 28 agosto, a promuovere e a documentare alcune
iniziative in preparazione della marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza
che si tenne il 24 settembre di quell'anno, iniziammo le pubblicazioni di un
notiziario telematico quotidiano dal titolo "In cammino verso Assisi", di
cui apparvero 27 numeri fino al 23 settembre, e che dal 30 settembre di
quello stesso anno 2000 divenne "La nonviolenza e' in cammino", il foglio
che - con varie pause, di cui alcune anche prolungate - ancor oggi si
pubblica.
Tra edizione standard (dal 2007 con la nuova testata "Notizie minime della
nonviolenza in cammino") e supplementi vari, da allora ad oggi abbiamo
pubblicato oltre tremila fascicoli.
Lungo questi nove anni l'area dei destinatari raggiunti con la diffusione
diretta per e-mail e' stata nei momenti di massima diffusione di oltre
ventimila interlocutori; a cui si aggiungono i lettori che il notiziario
leggono abitualmente sul sito di "Peacelink" che gentilmente lo ospita, e
quelli che lo trovano attraverso ricerche mirate di materiali specifici.
Come tutte le umane cose, anche questa esperienza dovra' finire.
Nell'ipotesi malaugurata che dovesse finire domani, ci piace pensare che e'
valsa comunque la pena averla realizzata.

2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

5. EDITORIALE. LE DUE FUNZIONI DEL COLPO DI STATO RAZZISTA

Due funzioni ha il colpo di stato razzista compiuto con il cosiddetto
"pacchetto sicurezza".
La funzione economica: imporre il regime dell'apartheid ed avere
forza-lavoro priva di diritti, in condizione servile. Governo e Lega Nord -
e il blocco sociale che li sostiene, e i comitati d'affari di cui sono
espressione - sanno bene che la forza-lavoro immigrata e' indispensabile
all'economia italiana, il loro intento reale non e' di impedirne la
presenza, ma di disporne in forma il piu' possibile schiavista.
La funzione ideologica: l'ideologia della fortezza assediata e del capro
espiatorio e' il metodo di costruzione del consenso piu' efficace che tutte
le dittature in essere e in fieri utilizzano. Governo e Lega Nord sanno bene
che la loro eversione dall'alto, il loro regime gangsteristico, ha piu'
possibilita' di riuscita e durata quanto piu' mette a frutto le tecniche
totalitarie di manipolazione e narcotizzazione delle coscienze e di
costruzione ideologica e propagandistica del consenso (certo, agendo un
totalitarismo di tipo nuovo, che non pretende la mobilitazione delle masse,
l'identificazione col capo carismatico, il pensiero unico: gli basta la
passivita' diffusa, l'individualismo e il tribalismo amorale, il
menefreghismo e l'analfabetismo civile di fascista memoria).

6. UNA SOLA UMANITA'. LUIGI MANCONI: DIRITTI E DEMOCRAZIA
[Dal quotidiano "L'Unita'" del 27 agosto 2009 col titolo "Il nuovo
discrimine"]

La morte dei 73 eritrei ha evidenziato crudelmente una questione non nuova,
ma che faticava a manifestarsi. Il tema dell'immigrazione costituisce una
frattura profonda per le societa' contemporanee. Dunque, questa vicenda
sembra poter rappresentare un punto di svolta. Sia chiaro: contrariamente a
quanto si sente ripetere, l'immigrazione non e' questione di solidarieta' -
i buoni sentimenti contrapposti al truce cattivismo della Lega -, bensi' di
economia e demografia, diritti e doveri, politiche pubbliche e strategie di
inclusione, welfare universalistico e integrazione.
Insomma, non e' un problema di "generosita' verso gli ultimi", bensi' un
fattore essenziale dei moderni sistemi di cittadinanza e un test cruciale
per la qualita' delle democrazie contemporanee. Certo, e' buona cosa che la
Chiesa cattolica si sia mossa, e con tanta forza, in questa circostanza, ma
e' un errore pensare che la tutela dei diritti irrinunciabili della persona
debba avere, di necessita', un'ispirazione religiosa. Quella tutela e', deve
essere, fondamento di ogni politica democratica degna di questo nome.
Dall'intransigente difesa di quei diritti discende la natura stessa dei
regimi democratici: essa non puo' affidarsi alle virtu' individuali e
collettive (pure preziose), ma all'elaborazione di un sistema di garanzie
che, quei diritti, renda esigibili ed effettivi. Per questo, la questione
dell'immigrazione rappresenta davvero un discrimine che attraversa la
societa' e il sistema politico.
Con l'introduzione del reato di clandestinita', il nostro ordinamento ha
subito una lesione profonda come mai in passato: viene sanzionato non un
comportamento criminale, bensi' una condizione esistenziale. Si viene
penalizzati per cio' che si e', non per cio' che si fa. Ma battersi contro
questa mostruosita' non e' sufficiente, se non si hanno ben chiare le
conseguenze di quella norma, nella vita sociale e nei livelli di tutela
giuridica dei singoli e delle minoranze: ovvero il fatto che la societa' si
organizza, di conseguenza, per selezionare, discriminare, sperequare tra chi
e' parte del sistema di cittadinanza, chi ne e' fuori e chi (tantissimi)
vive precariamente ai suoi margini, tra inclusione ed esclusione. Dunque, e'
tutta l’organizzazione sociale - l'idea e la struttura di comunita' - che ne
viene informata, intervenendo nei rapporti tra gruppi e classi, tra
privilegiati e deprivati.
L'atteggiamento verso gli immigrati e i profughi, cioe', condiziona
profondamente la concezione dei diritti di cittadinanza per tutti e gli
stessi connotati essenziali della vita democratica. E' probabile che oggi la
maggior parte della societa' italiana esprima diffidenza, se non ostilita',
verso le politiche di accoglienza-integrazione: non e' una buona ragione per
arrendersi. E' fondamentale, certo, saper scegliere le parole e le
politiche: ben venga il discorso profetico della Chiesa, ma a noi serve un
altro linguaggio. Quello, appunto, dell'economia e della demografia, dei
diritti e delle garanzie. E la capacita' di far intendere che chiudere le
frontiere, prima ancora che una manifestazione di egoismo, e' segnale
indubbio di autolesionismo.

7. UNA SOLA UMANITA'. RAFFAELE K. SALINARI: DIRITTO D'ASILO E DIVIETO DI
VENDERE ARMI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 agosto 2009 col titolo "Diritto
d'asilo e divieto di vendere armi"]

Sulla pelle dei richiedenti asilo che fuggono le guerre pianificate dal
grande capitale internazionale per assicurarsi la plusvalenza necessaria
alla sua supremazia mondiale, anche ieri si e' giocato l'ennesimo round
della partita geopolitica che vede impegnate in questo girone infernale
Italia, Malta, Libia e l'Unione Europea.
Dopo l'odissea degli eritrei lasciati morire in mare senza assistenza da
parte dei maltesi e dei superstiti arrivati in Italia e subito incriminati
per il reato di immigrazione clandestina, senza nemmeno assicurarsi la
presenza dei requisiti per la richiesta dell'asilo politico, un altro
gommone inghiottito dall'usura del tempo, con altri sessanta eritrei, sembra
essere stato incamminato dalle autorita' maltesi verso le acque territoriali
italiane.
E' facile pensare, a questo punto, che l'episodio verra' utilizzato come
ennesima prova della reale posta di questo "quadrangolare", segnatamente la
necessaria riduzione, per incapacita' gestionale, delle acque territoriali
maltesi a favore di una espansione di fatto di quelle italiane. La cosa ha,
evidentemente, implicazioni tali da poter essere considerata, a buon
diritto, la sola ragione politicamente rilevante del contenzioso
italo-maltese, due nazioni che sino a tempi recenti non avevano mai alzato i
toni della voce per questioni di questa natura.
Ora, evidentemente, qualcosa e' cambiato e la ragione stessa delle politiche
xenofobe e contrarie al diritto internazionale in materia di richiesta
d'asilo, ma anche di immigrazione e di cooperazione internazionale, sono
l'impalcatura ideologica e fattuale sulla quale si regge anche la richiesta
"imperiale" di espandere lo "spazio vitale" delle acque del mare nostrum. E
dunque non deve meravigliare se da una parte si respingono gli immigrati e
dall'altra si tagliano i fondi per il sostegno agli Obiettivi del Millennio;
sono facce della stessa medaglia: tornare a mostrare i muscoli con i deboli
e sottomettersi ai forti, vedi l'acquiescenza nei confronti di cio' che
accade nel deserto libico, in cambio del gas che giace sotto lo "scatolone
di sabbia" di mussoliniana memoria.
La sinistra nostrana dunque dovrebbe espandere la propria visione della
violazione del diritto internazionale da parte del Governo, alle radici
profonde di queste decisioni, e dunque rilanciare con decisione sia il
sostegno alle azioni di cooperazione internazionale, sia l'assistenza alle
forze civili che nei paesi in guerra cercano una soluzione politica ai
conflitti dimenticati (da noi) ma altamente presenti all'attenzione degli
speculatori di casa nostra, a cominciare dalla protettissima industria
bellica nazionale. Non basta allora invocare il diritto d'asilo se non si
rimette in questione il numero di licenze date agli esportatori di armi o
non ci si oppone all'incremento delle spese militari.
Sono aspetti di una coerente politica da minipotenza regionale che ricalca,
con i toni e la retorica mediatica dettata dal tempo presente, derive gia'
viste, ed alle quali la sinistra non seppe opporsi proprio perche'
pavidamente invischiata nelle sue contraddizioni e divisioni. L'unita' delle
forze di opposizione sembra dunque una condizione necessaria affinche' il
valore etico dell'accoglienza torni a dettare l'agenda dell'agire politico
di una nazione che si vuole civile.

8. DOCUMENTAZIONE. MARIO DRAGHI: GLI IMMIGRATI, RISORSA DELL'ECONOMIA
ITALIANA
[Il seguente estratto dal discorso che il Governatore della Banca d'Italia,
Mario Draghi, ha tenuto al recente Meeting di Rimini abbiamo ripreso dal
quotidiano "La Stampa" del 27 agosto 2009 che col titolo "Immigrati, risorsa
che va governata" riportava un piu' ampio stralcio di quell'intervento]

Disponiamo poi di un'altra risorsa, potenzialmente di grande rilevanza per
la nostra economia, la disponibilita' di lavoro straniero; ma potremo
utilizzarla solo se saranno governati i gravi problemi che essa pone sotto
il profilo dell'integrazione sociale e culturale. Fino agli anni Ottanta il
saldo migratorio dell'Italia e' stato negativo; negli ultimi venti anni il
numero di stranieri residenti e' progressivamente salito fino a 3,4 milioni
all'inizio del 2008 (il 6 per cento della popolazione).
Tenendo conto delle persone presenti ma non iscritte alle anagrafi e di
quelle che non dispongono di un permesso di soggiorno, il numero complessivo
dovrebbe essere pari alla stessa data a circa 4,3 milioni.
I cittadini stranieri in Italia sono in media piu' giovani e meno istruiti
degli italiani ma partecipano in misura maggiore al mercato del lavoro e
svolgono mansioni spesso importanti per la societa' e l'economia italiane,
anche se poco retribuite. Non si rilevano d'altra parte conseguenze negative
apprezzabili sulle prospettive occupazionali degli italiani, un risultato
che emerge dalla grande maggioranza degli studi svolti nei Paesi a elevata
immigrazione.
Affinche' la nostra economia colga appieno l'opportunita' offerta dal lavoro
straniero occorre combattere la tendenza alla marginalizzazione degli
studenti stranieri in atto nel sistema di istruzione italiano. La segnalano
i ritardi di apprendimento, significativi gia' nella scuola primaria, e gli
elevati tassi di abbandono nei gradi scolastici successivi; vi contribuisce
solo in parte l'esposizione a contesti familiari meno favorevoli.
Esercizi basati su recenti proiezioni demografiche dell'Istat suggeriscono
che entro il 2050 circa un terzo delle persone residenti in Italia con meno
di 24 anni avra' almeno un genitore straniero, un valore in linea con quello
registrato oggi negli Usa e in Canada.
Questo significa che la componente straniera della popolazione contribuira'
in misura significativa a determinare il livello e la qualita' del capitale
umano su cui si fondera' la nostra economia, condizionandone il ritmo di
crescita.

9. SOLIDARIETA'. ANCORA UNA LETTERA AD ALBINO BIZZOTTO ED AI "BEATI I
COSTRUTTORI DI PACE"

Caro Albino, care e cari "Beati i costruttori di pace",
concludo domani, venerdi' 28 agosto, la mia personale partecipazione al
digiuno di don Albino Bizzotto per interrogare le coscienze sulla
costruzione della nuova base militare americana "Dal Molin" a Vicenza e cio'
che essa significa ed implica.
Confermo ovviamente la piena solidarieta' mia, e del "Centro di ricerca per
la pace" di Viterbo, con l'iniziativa.
Un fraterno saluto,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 27 agosto 2009

10. LE ULTIME COSE. UN CRUCCIO

Chiedo venia, qualcuno pensa che sia davvero una buona idea consentire a un
sindaco come ad esempio quello di Viterbo, che in quanto parlamentare ha
sottoscritto una proposta di legge per insignire di un'onorificenza gli
aguzzini nazifascisti di Salo', di istituire delle "ronde" che scorrazzino
per la citta'?

11. CHIOSE. A SCORNO DEL RAZZISTA. UN INTERMEZZO

Se in una situazione cosi' tragica come quella attuale in Italia, in cui un
governo golpista sta tentando di imporre il regime dell'apartheid, e'
consentito scrivere due righe di buonumore, oggi scriverei quelle che
seguono.
L'arrivo l'altroieri della prima telefonata di insulti e minacce per aver
promosso l'iniziativa degli esposti contro le misure razziste e squadriste
contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", voglio pur dirlo a scorno di
chi pensava forse di mettermi paura, mi ha restituito il sapore del tempo in
cui, un quarto di secolo fa, coordinavo in Italia la campagna di
solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime
razzista sudafricano. Le telefonate di insulti e le lettere minatorie (le
piu' farneticanti e buffe delle quali credo di avere ancora da qualche
parte) erano allora un condimento inevitabile dell'impegno antirazzista. Mi
pare di tornar giovane.
Dove si vede che anche la scempia bravata di un molestatore telefonico puo'
assurgere alla funzione di una petite madeleine. E adesso torniamo a calzare
il coturno.

12. LETTURE. GIOVANNI IMPASTATO E FRANCO VASSIA: RESISTERE A MAFIOPOLI
Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere a mafiopoli. La storia di mio
fratello Peppino Impastato, Stampa Alternativa, Viterbo 2009, pp. 174, euro
14.

Per quanto io ricordi non conoscevo affatto Peppino Impastato prima che lo
assassinassero. Lessi della sua morte in uno stupefacente articoletto sul
"Manifesto" che riferiva anche l'infame tesi dei depistatori, e subito fui
certo che era stato ucciso. Ero all'epoca nella segreteria provinciale di
Viterbo del Pdup, uno dei partiti della nuova sinistra, nato dall'incontro
tra la tradizione socialista del Psiup (e, risalendo ancora indietro,
l'eredita' azionista) e quella comunista antitotalitaria del "Manifesto". In
quella tornata di elezioni amministrative a Viterbo eravamo impegnati nelle
provinciali, era una campagna elettorale faticosa e mi pare di ricordare che
vennero a Viterbo a darci una mano anche due compagni dalla federazione
romana straordinari per modestia, generosita', intelligenza e senso
dell'umorismo (indispensabile nelle prove piu' difficili), Marco Luzzatto e
Carmine Fotia - che poi e' diventato un apprezzato giornalista. Erano
elezioni assai difficili: era stato rapito Aldo Moro dalle Brigate Rosse, e
vi era un clima di paura, di sospetto, di delirio (come tutti, ho anch'io un
repertorio di ricordi ed aneddoti che lumeggiano quella temperie, che a
raccontarli oggi hanno dell'incredibile). Cosicche' non avevo bisogno di
conoscere personalmente Peppino Impastato per sapere che una persona
candidata alle elezioni amministrative in una lista della nuova sinistra in
quelle elezioni del 1978 (nel suo caso la lista di Dp alle elezioni comunali
a Cinisi) in quel momento storico e politico giammai avrebbe potuto fare
alcunche' di men che assolutamente ragionevole. Era del tutto assurdo che
potesse essersi tolto la vita, ed ancora piu' assurdo che potesse essere
coinvolto in un attentato. Qualunque persona pensante capiva immediatamente
che era stato ucciso, e che dopo aver fatto scempio del suo corpo si voleva
far scempio della sua memoria, del senso della sua vita di persona impegnata
per la verita' e la giustizia, per la liberazione dell'umanita'. Puo' anche
darsi che fossi condizionato da un'ovvia empatia per una certa analogia di
percorsi politici o dall'ammirazione che nutro per la logica aristotelica,
ma questo pensai: a rigor di logica e' chiarissimo cosa e' accaduto, lo
hanno ucciso, e poi hanno allestito una macabra, grottesca ed ignobile
messinscena, alla quale nessuna persona ragionevole e decente potrebbe
abboccare. Invece vi fu chi quella messinscena accolse e propalo',
assassinando quel nostro compagno per la seconda volta. E se non vi fosse
stata l'eroica tenacia della madre e del fratello, dei compagni, e del
centro palermitano che poi al suo nome fu intitolato, forse quella menzogna
avrebbe prevalso. Non ricordo se conoscevo gia' il Centro siciliano di
documentazione di Palermo animato da Anna Puglisi, da Umberto Santino e dai
loro compagni; mi sembra di no. Conoscevo vagamente le vicende precedenti
del gruppo che aveva avuto come autorevole punto di riferimento Mario Mineo
e del contrastato rapporto col "Manifesto", ma non mi pare di aver mai
incontrato in precedenza quei compagni di lotta (ed anche se ci fosse
capitato di incontrarci in qualche convegno nazionale io allora ero un
giovanotto schivo che poco e malvolentieri frequentava le grandi adunanze e
che detestava la corsa ad apparire ed a pontificare - oggi non sono piu' un
giovanotto, ma temo di essere ancora altrettanto o ancor piu' timido e
ritroso, o burbero e ringhioso se si preferisce). Credo di essere entrato in
contatto col Centro, che aveva ormai assunto il nome di Peppino Impastato,
sul finire degli anni Settanta o agli inizi degli Ottanta, in relazione alla
lotta per un'Europa libera da armi nucleari "dall'Atlantico agli Urali", che
porto' anche me, come tanti altri, fino a Comiso. Poi, ma non ricordo piu'
gli anni, leggendo "Segno", la bella rivista di padre Nino Fasullo, vi
trovai un paio di saggi di Umberto Santino che mi parvero di straordinaria
penetrazione, uno dei quali, "La mafia finanziaria", mi sembro' decisivo. Fu
dopo l'omicidio del generale Dalla Chiesa, ed ancor piu' dopo la
pubblicazione del libro Delitto imperfetto del figlio Nando, che l'impegno
contro la mafia divenne anche per me un dovere fondamentale. Mentre il
partito di cui ero segretario provinciale andava verso lo scioglimento e la
confluenza nel Pci, mi trovai a redigere con alcuni straordinari amici
provenienti da esperienze assai diverse dalla mia il piu' diffuso
settimanale viterbese dell'epoca, e lungo gli anni Ottanta quella rivista si
caratterizzo' sempre piu' per un'azione di inchiesta e denuncia contro il
regime della corruzione e la penetrazione dei poteri criminali nell'Alto
Lazio, un'esperienza che fu assai impegnativa ed assai appassionante, e che
si concluse nel '97. Nel frattempo ero stato anche consigliere comunale e
provinciale, presidente della commissione d'inchiesta sulla penetrazione dei
poteri criminali istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo, ed avevamo
condotto alcune lotte che ci erano valse, tra l'altro, l'apprezzamento degli
amici de "I Siciliani", l'incontro e la partecipazione alle esperienze del
movimento antimafia come si diede in quegli anni '80 e '90. E in
quest'ultimo attuale decennio in cui ho dedicato tanta parte del mio tempo a
redigere questo notiziario rivolto "a tutte le persone amiche della
nonviolenza", gli attenti lettori avranno notato come l'impegno contro i
poteri criminali vi abbia un grande rilievo, e all'interno di esso un
particolare rilievo abbia il lavoro di riflessione e di iniziativa del
Centro Impastato, cui attribuiamo un'importanza decisiva. Mi scuso per
questa invero troppo lunga premessa, ma e' per dire quanto la vicenda di
Peppino Impastato mi stia a cuore, e quanto profonda sia la gratitudine e la
solidarieta' che nutro per suo fratello Giovanni, per i compagni di Peppino
che ancora lottano, per quanti sono cresciuti all'impegno ereditandone il
messaggio, per il Centro Impastato di Palermo ed i suo animatori che per me
sono anche amici preziosi piu' della luce. Cosicche' di tutto cuore
raccomando la lettura di questo libro, organizzato in forma di lunga
intervista a Giovanni Impastato da parte del giornalista Franco Vassia,
aperto da una prefazione di Umberto Santino ed arricchito da un album
fotografico di 44 pagine.

13. LETTURE. SIMONE WEIL: MANIFESTO PER LA SOPPRESSIONE DEI PARTITI POLITICI
Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici,
Castelvecchi, Roma 2008, pp. 72, euro 7. Questo breve ed acuto testo di
Simone Weil pubblicato postumo nel 1950 su "La table ronde", il cui titolo
originale e' "Note sur la suppression generale des parties politiques",
merita di esser letto e meditato, sia contestualizzandolo nel momento
storico e nel quadro culturale cosi' come nella vicenda e nella riflessione
weiliana (vi ricorrono efficacemente alcuni concetti ed alcuni modi
argomentativi decisivi della sua meditazione e vi si riflettono esperienze
cruciali), sia valorizzandone cio' che reca di illuminante ed ineludibile
per l'analisi che oggi noi dobbiamo condurre e le scelte che oggi noi
dobbiamo compiere, sia cogliendo con adeguata attenzione cio' che vi e' di
forzato e degno di critica - e che resta perlopiu' implicito -. Questa
edizione italiana arricchisce la pubblicazione con due interventi sul testo
weiliano rispettivamente di Andre' Breton (su "Combat" del 21 aprile 1950) e
di Alain (ancora su "La table ronde"). En passant segnaliamo - ai fini di
una seconda migliorata edizione - che la notizia biografica sull'autrice nel
risvolto di copertina e' errata e travisante su punti decisivi, discutibili
e prescindibili sono anche le tre pagine incipitarie di presentazione, e la
traduzione temiamo non sia sempre adeguata - o sia stata funestata da
refusi -, particolarmente nel caso del testo di Alain (ma non abbiamo a
disposizione l'originale per i necessari riscontri).

14. RILETTURE. SAMAN SUTTAM. IL CANONE DEL JAINISMO
Saman Suttam. Il canone del jainismo, Mondadori, Milano 2001, pp. 192, euro
14,46. Un volume che in forma sistematica restituisce l'essenza del jainismo
("la piu' antica dottrina della nonviolenza"), curato da Sri Jinendra Varni
e Sagarmal Jain; l'edizione italiana - benemerita, anche se meritava di
essere dotata di apparati assai piu' approfonditi, e in una nuova edizione
potrebbe essere ancora migliorata anche in alcune (peraltro difficili e
complesse) scelte di traduzione - e' a cura di Claudia Pastorino e Claudio
Lamparelli. Con una premessa di Claudia Pastorino, una nota dell'editore
indiano firmata da Radhakrishna Bajaj per la casa editrice Sarva Seva Sangh
Prakashan (che ha pubblicato l'opera dapprima nel '75 in pracrito, poi nel
'93 in traduzione inglese - ed e' il testo di riferimento dell'edizione
italiana), una lettera del '74 di alcuni monaci a Vinoba ("il primo
satyagrahi", come lo elesse e defini' Gandhi, e proprio Vinoba e'
all'origine di questa pubblicazione) in cui si da' notizia del contribuire e
concordare di varie personalita' variamente autorevoli e rappresentative
sulla costituzione del testo, una lettera di risposta di Vinoba sempre del
'74, una introduzione di Justice T. K. Tukol e K. K. Dixit, parche note
esplicative curate da Claudio Lamparelli e un essenziale glossario.

15. RIEDIZIONI. LUDWIG VON BERTALANFFY: TEORIA GENERALE DEI SISTEMI
Ludwig von Bertalanffy, Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppo,
applicazioni, Mondadori, Milano 1983, 2004, pp. II + 406, euro 10,40. Questo
ormai classico testo della riflessione scientifica ed epistemologica di
Bertalanffy (1901-1972) e' veramente un libro che occorre aver letto. E chi
temesse di doversi sobbarcare a una noia infinita lo apra e tosto si
ricredera'. La traduzione e' di Enrico Bellone; con un'introduzione di
Gianfranco Minati.

16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

17. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 926 del 28 agosto 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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