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Minime. 926
- Subject: Minime. 926
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 28 Aug 2009 00:56:03 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 926 del 28 agosto 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Peppe Sini: 28 agosto 2000 - 28 agosto 2009. Tremila passi della nonviolenza in cammino 2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 4. Cosa fare 5. Le due funzioni del colpo di stato razzista 6. Luigi Manconi: Diritti e democrazia 7. Raffaele K. Salinari: Diritto d'asilo e divieto di vendere armi 8. Mario Draghi: Gli immigrati, risorsa dell'economia italiana 9. Ancora una lettera ad Albino Bizzotto ed ai "Beati i costruttori di pace" 10. Un cruccio 11. A scorno del razzista. Un intermezzo 12. Letture: Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere a Mafiopoli 13. Letture: Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici 14. Riletture: Saman Suttam. Il canone del jainismo 15. Riedizioni: Ludwig von Bertalanffy, Teoria generale dei sistemi 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento 17. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. PEPPE SINI: 28 AGOSTO 2000 - 28 AGOSTO 2009. TREMILA PASSI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Nel 2000, precisamente il 28 agosto, a promuovere e a documentare alcune iniziative in preparazione della marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza che si tenne il 24 settembre di quell'anno, iniziammo le pubblicazioni di un notiziario telematico quotidiano dal titolo "In cammino verso Assisi", di cui apparvero 27 numeri fino al 23 settembre, e che dal 30 settembre di quello stesso anno 2000 divenne "La nonviolenza e' in cammino", il foglio che - con varie pause, di cui alcune anche prolungate - ancor oggi si pubblica. Tra edizione standard (dal 2007 con la nuova testata "Notizie minime della nonviolenza in cammino") e supplementi vari, da allora ad oggi abbiamo pubblicato oltre tremila fascicoli. Lungo questi nove anni l'area dei destinatari raggiunti con la diffusione diretta per e-mail e' stata nei momenti di massima diffusione di oltre ventimila interlocutori; a cui si aggiungono i lettori che il notiziario leggono abitualmente sul sito di "Peacelink" che gentilmente lo ospita, e quelli che lo trovano attraverso ricerche mirate di materiali specifici. Come tutte le umane cose, anche questa esperienza dovra' finire. Nell'ipotesi malaugurata che dovesse finire domani, ci piace pensare che e' valsa comunque la pena averla realizzata. 2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 5. EDITORIALE. LE DUE FUNZIONI DEL COLPO DI STATO RAZZISTA Due funzioni ha il colpo di stato razzista compiuto con il cosiddetto "pacchetto sicurezza". La funzione economica: imporre il regime dell'apartheid ed avere forza-lavoro priva di diritti, in condizione servile. Governo e Lega Nord - e il blocco sociale che li sostiene, e i comitati d'affari di cui sono espressione - sanno bene che la forza-lavoro immigrata e' indispensabile all'economia italiana, il loro intento reale non e' di impedirne la presenza, ma di disporne in forma il piu' possibile schiavista. La funzione ideologica: l'ideologia della fortezza assediata e del capro espiatorio e' il metodo di costruzione del consenso piu' efficace che tutte le dittature in essere e in fieri utilizzano. Governo e Lega Nord sanno bene che la loro eversione dall'alto, il loro regime gangsteristico, ha piu' possibilita' di riuscita e durata quanto piu' mette a frutto le tecniche totalitarie di manipolazione e narcotizzazione delle coscienze e di costruzione ideologica e propagandistica del consenso (certo, agendo un totalitarismo di tipo nuovo, che non pretende la mobilitazione delle masse, l'identificazione col capo carismatico, il pensiero unico: gli basta la passivita' diffusa, l'individualismo e il tribalismo amorale, il menefreghismo e l'analfabetismo civile di fascista memoria). 6. UNA SOLA UMANITA'. LUIGI MANCONI: DIRITTI E DEMOCRAZIA [Dal quotidiano "L'Unita'" del 27 agosto 2009 col titolo "Il nuovo discrimine"] La morte dei 73 eritrei ha evidenziato crudelmente una questione non nuova, ma che faticava a manifestarsi. Il tema dell'immigrazione costituisce una frattura profonda per le societa' contemporanee. Dunque, questa vicenda sembra poter rappresentare un punto di svolta. Sia chiaro: contrariamente a quanto si sente ripetere, l'immigrazione non e' questione di solidarieta' - i buoni sentimenti contrapposti al truce cattivismo della Lega -, bensi' di economia e demografia, diritti e doveri, politiche pubbliche e strategie di inclusione, welfare universalistico e integrazione. Insomma, non e' un problema di "generosita' verso gli ultimi", bensi' un fattore essenziale dei moderni sistemi di cittadinanza e un test cruciale per la qualita' delle democrazie contemporanee. Certo, e' buona cosa che la Chiesa cattolica si sia mossa, e con tanta forza, in questa circostanza, ma e' un errore pensare che la tutela dei diritti irrinunciabili della persona debba avere, di necessita', un'ispirazione religiosa. Quella tutela e', deve essere, fondamento di ogni politica democratica degna di questo nome. Dall'intransigente difesa di quei diritti discende la natura stessa dei regimi democratici: essa non puo' affidarsi alle virtu' individuali e collettive (pure preziose), ma all'elaborazione di un sistema di garanzie che, quei diritti, renda esigibili ed effettivi. Per questo, la questione dell'immigrazione rappresenta davvero un discrimine che attraversa la societa' e il sistema politico. Con l'introduzione del reato di clandestinita', il nostro ordinamento ha subito una lesione profonda come mai in passato: viene sanzionato non un comportamento criminale, bensi' una condizione esistenziale. Si viene penalizzati per cio' che si e', non per cio' che si fa. Ma battersi contro questa mostruosita' non e' sufficiente, se non si hanno ben chiare le conseguenze di quella norma, nella vita sociale e nei livelli di tutela giuridica dei singoli e delle minoranze: ovvero il fatto che la societa' si organizza, di conseguenza, per selezionare, discriminare, sperequare tra chi e' parte del sistema di cittadinanza, chi ne e' fuori e chi (tantissimi) vive precariamente ai suoi margini, tra inclusione ed esclusione. Dunque, e' tutta l’organizzazione sociale - l'idea e la struttura di comunita' - che ne viene informata, intervenendo nei rapporti tra gruppi e classi, tra privilegiati e deprivati. L'atteggiamento verso gli immigrati e i profughi, cioe', condiziona profondamente la concezione dei diritti di cittadinanza per tutti e gli stessi connotati essenziali della vita democratica. E' probabile che oggi la maggior parte della societa' italiana esprima diffidenza, se non ostilita', verso le politiche di accoglienza-integrazione: non e' una buona ragione per arrendersi. E' fondamentale, certo, saper scegliere le parole e le politiche: ben venga il discorso profetico della Chiesa, ma a noi serve un altro linguaggio. Quello, appunto, dell'economia e della demografia, dei diritti e delle garanzie. E la capacita' di far intendere che chiudere le frontiere, prima ancora che una manifestazione di egoismo, e' segnale indubbio di autolesionismo. 7. UNA SOLA UMANITA'. RAFFAELE K. SALINARI: DIRITTO D'ASILO E DIVIETO DI VENDERE ARMI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 agosto 2009 col titolo "Diritto d'asilo e divieto di vendere armi"] Sulla pelle dei richiedenti asilo che fuggono le guerre pianificate dal grande capitale internazionale per assicurarsi la plusvalenza necessaria alla sua supremazia mondiale, anche ieri si e' giocato l'ennesimo round della partita geopolitica che vede impegnate in questo girone infernale Italia, Malta, Libia e l'Unione Europea. Dopo l'odissea degli eritrei lasciati morire in mare senza assistenza da parte dei maltesi e dei superstiti arrivati in Italia e subito incriminati per il reato di immigrazione clandestina, senza nemmeno assicurarsi la presenza dei requisiti per la richiesta dell'asilo politico, un altro gommone inghiottito dall'usura del tempo, con altri sessanta eritrei, sembra essere stato incamminato dalle autorita' maltesi verso le acque territoriali italiane. E' facile pensare, a questo punto, che l'episodio verra' utilizzato come ennesima prova della reale posta di questo "quadrangolare", segnatamente la necessaria riduzione, per incapacita' gestionale, delle acque territoriali maltesi a favore di una espansione di fatto di quelle italiane. La cosa ha, evidentemente, implicazioni tali da poter essere considerata, a buon diritto, la sola ragione politicamente rilevante del contenzioso italo-maltese, due nazioni che sino a tempi recenti non avevano mai alzato i toni della voce per questioni di questa natura. Ora, evidentemente, qualcosa e' cambiato e la ragione stessa delle politiche xenofobe e contrarie al diritto internazionale in materia di richiesta d'asilo, ma anche di immigrazione e di cooperazione internazionale, sono l'impalcatura ideologica e fattuale sulla quale si regge anche la richiesta "imperiale" di espandere lo "spazio vitale" delle acque del mare nostrum. E dunque non deve meravigliare se da una parte si respingono gli immigrati e dall'altra si tagliano i fondi per il sostegno agli Obiettivi del Millennio; sono facce della stessa medaglia: tornare a mostrare i muscoli con i deboli e sottomettersi ai forti, vedi l'acquiescenza nei confronti di cio' che accade nel deserto libico, in cambio del gas che giace sotto lo "scatolone di sabbia" di mussoliniana memoria. La sinistra nostrana dunque dovrebbe espandere la propria visione della violazione del diritto internazionale da parte del Governo, alle radici profonde di queste decisioni, e dunque rilanciare con decisione sia il sostegno alle azioni di cooperazione internazionale, sia l'assistenza alle forze civili che nei paesi in guerra cercano una soluzione politica ai conflitti dimenticati (da noi) ma altamente presenti all'attenzione degli speculatori di casa nostra, a cominciare dalla protettissima industria bellica nazionale. Non basta allora invocare il diritto d'asilo se non si rimette in questione il numero di licenze date agli esportatori di armi o non ci si oppone all'incremento delle spese militari. Sono aspetti di una coerente politica da minipotenza regionale che ricalca, con i toni e la retorica mediatica dettata dal tempo presente, derive gia' viste, ed alle quali la sinistra non seppe opporsi proprio perche' pavidamente invischiata nelle sue contraddizioni e divisioni. L'unita' delle forze di opposizione sembra dunque una condizione necessaria affinche' il valore etico dell'accoglienza torni a dettare l'agenda dell'agire politico di una nazione che si vuole civile. 8. DOCUMENTAZIONE. MARIO DRAGHI: GLI IMMIGRATI, RISORSA DELL'ECONOMIA ITALIANA [Il seguente estratto dal discorso che il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ha tenuto al recente Meeting di Rimini abbiamo ripreso dal quotidiano "La Stampa" del 27 agosto 2009 che col titolo "Immigrati, risorsa che va governata" riportava un piu' ampio stralcio di quell'intervento] Disponiamo poi di un'altra risorsa, potenzialmente di grande rilevanza per la nostra economia, la disponibilita' di lavoro straniero; ma potremo utilizzarla solo se saranno governati i gravi problemi che essa pone sotto il profilo dell'integrazione sociale e culturale. Fino agli anni Ottanta il saldo migratorio dell'Italia e' stato negativo; negli ultimi venti anni il numero di stranieri residenti e' progressivamente salito fino a 3,4 milioni all'inizio del 2008 (il 6 per cento della popolazione). Tenendo conto delle persone presenti ma non iscritte alle anagrafi e di quelle che non dispongono di un permesso di soggiorno, il numero complessivo dovrebbe essere pari alla stessa data a circa 4,3 milioni. I cittadini stranieri in Italia sono in media piu' giovani e meno istruiti degli italiani ma partecipano in misura maggiore al mercato del lavoro e svolgono mansioni spesso importanti per la societa' e l'economia italiane, anche se poco retribuite. Non si rilevano d'altra parte conseguenze negative apprezzabili sulle prospettive occupazionali degli italiani, un risultato che emerge dalla grande maggioranza degli studi svolti nei Paesi a elevata immigrazione. Affinche' la nostra economia colga appieno l'opportunita' offerta dal lavoro straniero occorre combattere la tendenza alla marginalizzazione degli studenti stranieri in atto nel sistema di istruzione italiano. La segnalano i ritardi di apprendimento, significativi gia' nella scuola primaria, e gli elevati tassi di abbandono nei gradi scolastici successivi; vi contribuisce solo in parte l'esposizione a contesti familiari meno favorevoli. Esercizi basati su recenti proiezioni demografiche dell'Istat suggeriscono che entro il 2050 circa un terzo delle persone residenti in Italia con meno di 24 anni avra' almeno un genitore straniero, un valore in linea con quello registrato oggi negli Usa e in Canada. Questo significa che la componente straniera della popolazione contribuira' in misura significativa a determinare il livello e la qualita' del capitale umano su cui si fondera' la nostra economia, condizionandone il ritmo di crescita. 9. SOLIDARIETA'. ANCORA UNA LETTERA AD ALBINO BIZZOTTO ED AI "BEATI I COSTRUTTORI DI PACE" Caro Albino, care e cari "Beati i costruttori di pace", concludo domani, venerdi' 28 agosto, la mia personale partecipazione al digiuno di don Albino Bizzotto per interrogare le coscienze sulla costruzione della nuova base militare americana "Dal Molin" a Vicenza e cio' che essa significa ed implica. Confermo ovviamente la piena solidarieta' mia, e del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, con l'iniziativa. Un fraterno saluto, Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 27 agosto 2009 10. LE ULTIME COSE. UN CRUCCIO Chiedo venia, qualcuno pensa che sia davvero una buona idea consentire a un sindaco come ad esempio quello di Viterbo, che in quanto parlamentare ha sottoscritto una proposta di legge per insignire di un'onorificenza gli aguzzini nazifascisti di Salo', di istituire delle "ronde" che scorrazzino per la citta'? 11. CHIOSE. A SCORNO DEL RAZZISTA. UN INTERMEZZO Se in una situazione cosi' tragica come quella attuale in Italia, in cui un governo golpista sta tentando di imporre il regime dell'apartheid, e' consentito scrivere due righe di buonumore, oggi scriverei quelle che seguono. L'arrivo l'altroieri della prima telefonata di insulti e minacce per aver promosso l'iniziativa degli esposti contro le misure razziste e squadriste contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", voglio pur dirlo a scorno di chi pensava forse di mettermi paura, mi ha restituito il sapore del tempo in cui, un quarto di secolo fa, coordinavo in Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Le telefonate di insulti e le lettere minatorie (le piu' farneticanti e buffe delle quali credo di avere ancora da qualche parte) erano allora un condimento inevitabile dell'impegno antirazzista. Mi pare di tornar giovane. Dove si vede che anche la scempia bravata di un molestatore telefonico puo' assurgere alla funzione di una petite madeleine. E adesso torniamo a calzare il coturno. 12. LETTURE. GIOVANNI IMPASTATO E FRANCO VASSIA: RESISTERE A MAFIOPOLI Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere a mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato, Stampa Alternativa, Viterbo 2009, pp. 174, euro 14. Per quanto io ricordi non conoscevo affatto Peppino Impastato prima che lo assassinassero. Lessi della sua morte in uno stupefacente articoletto sul "Manifesto" che riferiva anche l'infame tesi dei depistatori, e subito fui certo che era stato ucciso. Ero all'epoca nella segreteria provinciale di Viterbo del Pdup, uno dei partiti della nuova sinistra, nato dall'incontro tra la tradizione socialista del Psiup (e, risalendo ancora indietro, l'eredita' azionista) e quella comunista antitotalitaria del "Manifesto". In quella tornata di elezioni amministrative a Viterbo eravamo impegnati nelle provinciali, era una campagna elettorale faticosa e mi pare di ricordare che vennero a Viterbo a darci una mano anche due compagni dalla federazione romana straordinari per modestia, generosita', intelligenza e senso dell'umorismo (indispensabile nelle prove piu' difficili), Marco Luzzatto e Carmine Fotia - che poi e' diventato un apprezzato giornalista. Erano elezioni assai difficili: era stato rapito Aldo Moro dalle Brigate Rosse, e vi era un clima di paura, di sospetto, di delirio (come tutti, ho anch'io un repertorio di ricordi ed aneddoti che lumeggiano quella temperie, che a raccontarli oggi hanno dell'incredibile). Cosicche' non avevo bisogno di conoscere personalmente Peppino Impastato per sapere che una persona candidata alle elezioni amministrative in una lista della nuova sinistra in quelle elezioni del 1978 (nel suo caso la lista di Dp alle elezioni comunali a Cinisi) in quel momento storico e politico giammai avrebbe potuto fare alcunche' di men che assolutamente ragionevole. Era del tutto assurdo che potesse essersi tolto la vita, ed ancora piu' assurdo che potesse essere coinvolto in un attentato. Qualunque persona pensante capiva immediatamente che era stato ucciso, e che dopo aver fatto scempio del suo corpo si voleva far scempio della sua memoria, del senso della sua vita di persona impegnata per la verita' e la giustizia, per la liberazione dell'umanita'. Puo' anche darsi che fossi condizionato da un'ovvia empatia per una certa analogia di percorsi politici o dall'ammirazione che nutro per la logica aristotelica, ma questo pensai: a rigor di logica e' chiarissimo cosa e' accaduto, lo hanno ucciso, e poi hanno allestito una macabra, grottesca ed ignobile messinscena, alla quale nessuna persona ragionevole e decente potrebbe abboccare. Invece vi fu chi quella messinscena accolse e propalo', assassinando quel nostro compagno per la seconda volta. E se non vi fosse stata l'eroica tenacia della madre e del fratello, dei compagni, e del centro palermitano che poi al suo nome fu intitolato, forse quella menzogna avrebbe prevalso. Non ricordo se conoscevo gia' il Centro siciliano di documentazione di Palermo animato da Anna Puglisi, da Umberto Santino e dai loro compagni; mi sembra di no. Conoscevo vagamente le vicende precedenti del gruppo che aveva avuto come autorevole punto di riferimento Mario Mineo e del contrastato rapporto col "Manifesto", ma non mi pare di aver mai incontrato in precedenza quei compagni di lotta (ed anche se ci fosse capitato di incontrarci in qualche convegno nazionale io allora ero un giovanotto schivo che poco e malvolentieri frequentava le grandi adunanze e che detestava la corsa ad apparire ed a pontificare - oggi non sono piu' un giovanotto, ma temo di essere ancora altrettanto o ancor piu' timido e ritroso, o burbero e ringhioso se si preferisce). Credo di essere entrato in contatto col Centro, che aveva ormai assunto il nome di Peppino Impastato, sul finire degli anni Settanta o agli inizi degli Ottanta, in relazione alla lotta per un'Europa libera da armi nucleari "dall'Atlantico agli Urali", che porto' anche me, come tanti altri, fino a Comiso. Poi, ma non ricordo piu' gli anni, leggendo "Segno", la bella rivista di padre Nino Fasullo, vi trovai un paio di saggi di Umberto Santino che mi parvero di straordinaria penetrazione, uno dei quali, "La mafia finanziaria", mi sembro' decisivo. Fu dopo l'omicidio del generale Dalla Chiesa, ed ancor piu' dopo la pubblicazione del libro Delitto imperfetto del figlio Nando, che l'impegno contro la mafia divenne anche per me un dovere fondamentale. Mentre il partito di cui ero segretario provinciale andava verso lo scioglimento e la confluenza nel Pci, mi trovai a redigere con alcuni straordinari amici provenienti da esperienze assai diverse dalla mia il piu' diffuso settimanale viterbese dell'epoca, e lungo gli anni Ottanta quella rivista si caratterizzo' sempre piu' per un'azione di inchiesta e denuncia contro il regime della corruzione e la penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio, un'esperienza che fu assai impegnativa ed assai appassionante, e che si concluse nel '97. Nel frattempo ero stato anche consigliere comunale e provinciale, presidente della commissione d'inchiesta sulla penetrazione dei poteri criminali istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo, ed avevamo condotto alcune lotte che ci erano valse, tra l'altro, l'apprezzamento degli amici de "I Siciliani", l'incontro e la partecipazione alle esperienze del movimento antimafia come si diede in quegli anni '80 e '90. E in quest'ultimo attuale decennio in cui ho dedicato tanta parte del mio tempo a redigere questo notiziario rivolto "a tutte le persone amiche della nonviolenza", gli attenti lettori avranno notato come l'impegno contro i poteri criminali vi abbia un grande rilievo, e all'interno di esso un particolare rilievo abbia il lavoro di riflessione e di iniziativa del Centro Impastato, cui attribuiamo un'importanza decisiva. Mi scuso per questa invero troppo lunga premessa, ma e' per dire quanto la vicenda di Peppino Impastato mi stia a cuore, e quanto profonda sia la gratitudine e la solidarieta' che nutro per suo fratello Giovanni, per i compagni di Peppino che ancora lottano, per quanti sono cresciuti all'impegno ereditandone il messaggio, per il Centro Impastato di Palermo ed i suo animatori che per me sono anche amici preziosi piu' della luce. Cosicche' di tutto cuore raccomando la lettura di questo libro, organizzato in forma di lunga intervista a Giovanni Impastato da parte del giornalista Franco Vassia, aperto da una prefazione di Umberto Santino ed arricchito da un album fotografico di 44 pagine. 13. LETTURE. SIMONE WEIL: MANIFESTO PER LA SOPPRESSIONE DEI PARTITI POLITICI Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici, Castelvecchi, Roma 2008, pp. 72, euro 7. Questo breve ed acuto testo di Simone Weil pubblicato postumo nel 1950 su "La table ronde", il cui titolo originale e' "Note sur la suppression generale des parties politiques", merita di esser letto e meditato, sia contestualizzandolo nel momento storico e nel quadro culturale cosi' come nella vicenda e nella riflessione weiliana (vi ricorrono efficacemente alcuni concetti ed alcuni modi argomentativi decisivi della sua meditazione e vi si riflettono esperienze cruciali), sia valorizzandone cio' che reca di illuminante ed ineludibile per l'analisi che oggi noi dobbiamo condurre e le scelte che oggi noi dobbiamo compiere, sia cogliendo con adeguata attenzione cio' che vi e' di forzato e degno di critica - e che resta perlopiu' implicito -. Questa edizione italiana arricchisce la pubblicazione con due interventi sul testo weiliano rispettivamente di Andre' Breton (su "Combat" del 21 aprile 1950) e di Alain (ancora su "La table ronde"). En passant segnaliamo - ai fini di una seconda migliorata edizione - che la notizia biografica sull'autrice nel risvolto di copertina e' errata e travisante su punti decisivi, discutibili e prescindibili sono anche le tre pagine incipitarie di presentazione, e la traduzione temiamo non sia sempre adeguata - o sia stata funestata da refusi -, particolarmente nel caso del testo di Alain (ma non abbiamo a disposizione l'originale per i necessari riscontri). 14. RILETTURE. SAMAN SUTTAM. IL CANONE DEL JAINISMO Saman Suttam. Il canone del jainismo, Mondadori, Milano 2001, pp. 192, euro 14,46. Un volume che in forma sistematica restituisce l'essenza del jainismo ("la piu' antica dottrina della nonviolenza"), curato da Sri Jinendra Varni e Sagarmal Jain; l'edizione italiana - benemerita, anche se meritava di essere dotata di apparati assai piu' approfonditi, e in una nuova edizione potrebbe essere ancora migliorata anche in alcune (peraltro difficili e complesse) scelte di traduzione - e' a cura di Claudia Pastorino e Claudio Lamparelli. Con una premessa di Claudia Pastorino, una nota dell'editore indiano firmata da Radhakrishna Bajaj per la casa editrice Sarva Seva Sangh Prakashan (che ha pubblicato l'opera dapprima nel '75 in pracrito, poi nel '93 in traduzione inglese - ed e' il testo di riferimento dell'edizione italiana), una lettera del '74 di alcuni monaci a Vinoba ("il primo satyagrahi", come lo elesse e defini' Gandhi, e proprio Vinoba e' all'origine di questa pubblicazione) in cui si da' notizia del contribuire e concordare di varie personalita' variamente autorevoli e rappresentative sulla costituzione del testo, una lettera di risposta di Vinoba sempre del '74, una introduzione di Justice T. K. Tukol e K. K. Dixit, parche note esplicative curate da Claudio Lamparelli e un essenziale glossario. 15. RIEDIZIONI. LUDWIG VON BERTALANFFY: TEORIA GENERALE DEI SISTEMI Ludwig von Bertalanffy, Teoria generale dei sistemi. Fondamenti, sviluppo, applicazioni, Mondadori, Milano 1983, 2004, pp. II + 406, euro 10,40. Questo ormai classico testo della riflessione scientifica ed epistemologica di Bertalanffy (1901-1972) e' veramente un libro che occorre aver letto. E chi temesse di doversi sobbarcare a una noia infinita lo apra e tosto si ricredera'. La traduzione e' di Enrico Bellone; con un'introduzione di Gianfranco Minati. 16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 17. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 926 del 28 agosto 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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