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Minime. 892
- Subject: Minime. 892
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 25 Jul 2009 00:52:03 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 892 del 25 luglio 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Ar presidente da repubbica 2. Peppe Sini: Il colpo di stato, la resistenza 3. Maria G. Di Rienzo: Differenze 4. Santita' 5. Io nun capisco 'e vvote che succede (e chillo ca se vede nun se crede) 6. Una proposta urgente 7. Modello di lettera al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati 8. Modello di ordine del giorno da proporre all'approvazione delle assemblee elettive (Comuni, Province, Regioni, etc.) 9. Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione: Nota sulla promulgazione della legge "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" 10. Appello al Presidente della Repubblica contro il colpo di stato razzista 11. Appello degli intellettuali contro il ritorno delle leggi razziali in Italia 12. Appello dei giuristi contro l'introduzione dei reati di ingresso e soggiorno illegale dei migranti 13. Appello al Presidente della Repubblica di varie associazioni ed organizzazioni per i diritti dei bambini 14. Riletture: Sebastiano Timpanaro, Antileopardiani e neomoderati nella sinistra italiana 15. Riletture: Sebastiano Timpanaro, Aspetti e figure della cultura ottocentesca 16. Riletture: Sebastiano Timpanaro, Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano 17. Riletture: Sebastiano Timpanaro, Il lapsus freudiano 18. Riletture: Sebastiano Timpanaro, La filologia di Giacomo Leopardi 19. Riletture: Sebastiano Timpanaro, La "fobia romana" e altri scritti su Freud e Meringer 20. Riletture: Sebastiano Timpanaro, Nuovi studi sul nostro Ottocento 21. Riletture: Sebastiano Timpanaro, Sul materialismo 22. La "Carta" del Movimento Nonviolento 23. Per saperne di piu' 1. UNA SOLA UMANITA'. AR PRESIDENTE DA REPUBBICA Egreggio presidente e cellentissimo me preggio disturballa 'n momentino pe' chiedeje de da' rretta a 'n burino qual mi professo servo devotissimo. Je vorre' di' ch'ha fatto assai benissimo quann'ha 'pprovato li' quer decretino pe' roppe ll'ossa d'ogni marrocchino sur sacro solo italico santissimo. Cosi' sse fa', monnaccio buggiarone, la schiavitu' cce vole, e gnente lagna! Famoje veda noi chi ade' 'r padrone. A preside', se poi vene 'n campagna qui a l'osteria de Ciccio 'r magnaccione je fo senti' quanto bene se magna. 2. UNA SOLA UMANITA'. PEPPE SINI: IL COLPO DI STATO, LA RESISTENZA E' un colpo di stato l'imposizione all'Italia del regime dell'apartheid e il ritorno dello squadrismo. E' un crimine contro l'umanita' l'istituzionalizzazione del razzismo. E' dovere di ogni essere umano combattere contro il razzismo. E' dovere di ogni cittadino italiano resistere al colpo di stato. * Va respinto l'assalto nazista al nostra paese. Vanno abolite le misure dell'apartheid, e vanno aboliti i campi di concentramento e le deportazioni. Deve valere il dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, della Dichiarazione universale dei diritti umani. Vi e' una sola umanita'. * Nessuno sia complice del colpo di stato. Nessuno si arrenda al razzismo. Nessuno si rassegni all'apartheid. Ogni umana vita e' un valore infinito. La nonviolenza e' in cammino. 3. EDITORIALE. MARIA G. DI RIENZO: DIFFERENZE [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo intervento] Un dittatore prende il potere (anche tramite elezioni) e si considera il padrone del paese che governa. I servi si accodano, lodano, tacciono e vengono remunerati con regalie che vanno dalle tartarughine d'oro al posto di ministro, parlamentare, europarlamentare o direttore di telegiornale di stato. Un politico sale al potere e si considera, pur privilegiato assai, il servitore del paese che governa per contro di altri che lo hanno a cio' delegato. I cittadini gli chiedono costantemente conto di quel che fa e di come lo fa. In questo sono aiutati da una stampa libera, che garantisce loro informazione corretta, e da una magistratura indipendente, che garantisce loro l'eguaglianza di ognuno e di tutti di fronte alla legge. Quale di queste due immagini riflette l'Italia di oggi? In una dittatura, palese o mascherata da democrazia, i trattati internazionali sono carta straccia e si puo' promulgare leggi razziali infischiandosene dell'aver gia' firmato cinquanta volte il rigetto di esse. In un paese civile ed onesto, i trattati internazionali rappresentano come minimo una promessa da realizzare legiferando in modo conseguente. 4. LE ULTIME COSE. SANTITA' Qualunque cosa significhi essere santi, e personalmente non ne ho alcuna idea, e' evidente che non e' richiesto di esserlo ai dirigenti politici e agli statisti. Gli e' richiesto solo, come a tutte le altre persone, di non essere cialtroni o criminali. Qualora non lo avesse capito, questo e' il punto, monsieur le chevalier. 5. LE ULTIME COSE: IO NUN CAPISCO 'E VVOTE CHE SUCCEDE (E CHILLO CA SE VEDE NUN SE CREDE) Poiche' ci opponiamo al colpo di stato ci si apostrofa come "estremisti". Invece i golpisti son riveriti come "moderati". * Poiche' ci opponiamo alla guerra ci si apostrofa come "estremisti" Invece gli assassini son riveriti come "moderati". * Poiche' ci opponiamo al razzismo ci si apostrofa come "estremisti". Invece i razzisti son riveriti come "moderati". * Forse sarebbe ora di dar retta a quell'antico maestro Kung, e procedere alla rettifica dei nomi se si vuol salvare la repubblica. Chiamare criminale il criminale, assassino l'assassino. Dire la verita'. 6. UNA SOLA UMANITA'. UNA PROPOSTA URGENTE Proponiamo alle lettrici ed ai lettori di: a) scrivere ai Presidenti di Camera e Senato una lettera con la richiesta che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica; b) scrivere a tutti i parlamentari antinazisti affinche' sostengano questa richiesta; c) scrivere a tutti gli enti locali affinche' formulino anch'essi questa richiesta; d) scrivere a tutti i mass-media affinche' ne diano almeno notizia; e) scrivere a persone di volonta' buona, associazioni democratiche ed istituzioni fedeli alla Costituzione affinche' si associno alla richiesta. * Per chi volesse scrivere via posta elettronica gli indirizzi e-mail di tutti i parlamentari (compresi i Presidenti delle Camere) sono cosi' composti: a) per i deputati: cognome_inizialedelnome at camera.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale on. Mario Rossi sarebbe rossi_m at camera.it b) per i senatori: cognome_inizialedelnome at posta.senato.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale sen. Mario Rossi sarebbe rossi_m at posta.senato.it Ai Presidenti dei due rami del parlamenti si puo' scrivere anche attraverso i siti di Camera e Senato. 7. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI LETTERA AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA ED AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI Al Presidente del Senato della Repubblica Al Presidente della Camera dei Deputati Signori Presidenti dei due rami del Parlamento, il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno ed ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, una lettera nella quale poneva ed argomentava vari e gravi rilievi critici sulla legge approvata in via definitiva dal Parlamento col voto del Senato del 2 luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza". Dalla lettera del Capo dello Stato si evince la sua autorevole, esplicita, energica sollecitazione ad una riconsiderazione delle parti di essa che palesemente confliggono con la Costituzione della Repubblica Italiana, con le norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e con i principi della civilta' giuridica. Condividendo il comune convincimento che parti decisive di quella legge siano in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, e con i piu' basilari valori, principi e criteri della civilta' umana, con la presente siamo a richiedere che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. Distinti saluti, firma luogo e data indirizzo completo del mittente 8. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ORDINE DEL GIORNO DA PROPORRE ALL'APPROVAZIONE DELLE ASSEMBLEE ELETTIVE (COMUNI, PROVINCE, REGIONI, ETC.) Il Consiglio ... di ..., premesso che il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno ed ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, una lettera nella quale poneva ed argomentava vari e gravi rilievi critici sulla legge approvata in via definitiva dal Parlamento col voto del Senato del 2 luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza". Dalla lettera del Capo dello Stato si evince la sua autorevole, esplicita, energica sollecitazione ad una riconsiderazione delle parti di essa che palesemente confliggono con la Costituzione della Repubblica Italiana, con le norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e con i principi della civilta' giuridica. Condividendo il comune convincimento che parti decisive di quella legge siano in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, e con i piu' basilari valori, principi e criteri della civilta' umana, chiede al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. Da' mandato al proprio presidente di trasmettere il presente ordine del giorno al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati e per opporuna conoscenza al Presidente della Repubblica, e di renderlo noto alla popolazione attraverso i mezzi d'informazione e nelle altre forme abitualmente usate per comunicare ai cittadini le deliberazioni del Consiglio. 9. UNA SOLA UMANITA'. ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI GIURIDICI SULL'IMMIGRAZIONE: NOTA SULLA PROMULGAZIONE DELLA LEGGE "DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA PUBBLICA" Dal sito dell'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione (www.asgi.it) 23 luglio 2009 Il Presidente della Repubblica ha promulgato il 15 luglio 2009 la legge sulla sicurezza pubblica. Non sono stati cosi' accolti sia il parere negativo espresso il 10 giugno dal Consiglio superiore della magistratura, sia gli appelli di giuristi e associazioni che chiedevano al Presidente di avvalersi della facolta' di rinviare la legge alle Camere per chiedere un riesame. Peraltro una lettera del Presidente al Governo firmata al momento della promulgazione segnala gravi perplessita' anche costituzionali su talune nuove norme, comprese quelle sulle espulsioni e sul reato di ingresso e soggiorno illegali. I rilievi presidenziali non hanno pero' alcun effetto giuridico, perche' formulati al di fuori dei casi e dei modi previsti dalla Costituzione, sicche' comunque la legge entrera' in vigore dopo la sua pubblicazione. 10. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA Il colpo di stato razzista compiuto dal governo Berlusconi con la complicita' di una asservita maggioranza parlamentare puo' e deve essere respinto. E' nei poteri del Presidente della Repubblica rifiutare di avallare l'introduzione nel corpus legislativo di misure palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, palesemente criminali e criminogene, palesemente razziste ed incompatibili con l'ordinamento giuridico della Repubblica. Al Presidente della Repubblica in prima istanza facciamo ora appello affinche' non ratifichi un deliberato illegale ed eversivo che viola i fondamenti stessi dello stato di diritto e della civilta' giuridica, che viola i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana. Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 2 luglio 2009 11. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEGLI INTELLETTUALI CONTRO IL RITORNO DELLE LEGGI RAZZIALI IN ITALIA Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una straordinaria influenza sulla intera societa' europea, dal Rinascimento italiano al fascismo. Non sempre sono state pero' conosciute in tempo. In questo momento c'e' una grande attenzione sui giornali europei per alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, pero', un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si riuscira' ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell'Europa e di far arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero. Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l'adozione di norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali. E' stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non piu' gli ebrei bensi' la popolazione degli immigrati "irregolari", che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti. Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalita', l'esercizio di un diritto fondamentale quale e' quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani. Con una norma ancora piu' lesiva della dignita' e della stessa qualita' umana, e' stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarita' amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere "irregolari" diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, ne' le costringevano all'aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato. Non ci rivolgeremmo all'opinione pubblica europea se la gravita' di queste misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune umanita'. L'Europa non puo' ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civilta' giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea. E' interesse e onore di tutti noi europei che cio' non accada. La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che viene dall'Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa. A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione. Roma, 29 giugno 2009 Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio 12. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEI GIURISTI CONTRO L'INTRODUZIONE DEI REATI DI INGRESSO E SOGGIORNO ILLEGALE DEI MIGRANTI Il disegno di legge n. 733-B attualmente all'esame del Senato prevede varie innovazioni che suscitano rilievi critici. In particolare, riteniamo necessario richiamare l'attenzione della discussione pubblica sulla norma che punisce a titolo di reato l'ingresso e il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato, una norma che, a nostro avviso, oltre ad esasperare la preoccupante tendenza all'uso simbolico della sanzione penale, criminalizza mere condizioni personali e presenta molteplici profili di illegittimita' costituzionale. La norma e', anzitutto, priva di fondamento giustificativo, poiche' la sua sfera applicativa e' destinata a sovrapporsi integralmente a quella dell'espulsione quale misura amministrativa, il che mette in luce l'assoluta irragionevolezza della nuova figura di reato; inoltre, il ruolo di extrema ratio che deve rivestire la sanzione penale impone che essa sia utilizzata, nel rispetto del principio di proporzionalita', solo in mancanza di altri strumenti idonei al raggiungimento dello scopo. Ne' un fondamento giustificativo del nuovo reato puo' essere individuato sulla base di una presunta pericolosita' sociale della condizione del migrante irregolare: la Corte Costituzionale (sent. 78 del 2007) ha infatti gia' escluso che la condizione di mera irregolarita' dello straniero sia sintomatica di una pericolosita' sociale dello stesso, sicche' la criminalizzazione di tale condizione stabilita dal disegno di legge si rivela anche su questo terreno priva di fondamento giustificativo. L'ingresso o la presenza illegale del singolo straniero dunque non rappresentano, di per se', fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale, ma sono l'espressione di una condizione individuale, la condizione di migrante: la relativa incriminazione, pertanto, assume un connotato discriminatorio ratione subiecti contrastante non solo con il principio di eguaglianza, ma con la fondamentale garanzia costituzionale in materia penale, in base alla quale si puo' essere puniti solo per fatti materiali. L'introduzione del reato in esame, inoltre, produrrebbe una crescita abnorme di ineffettivita' del sistema penale, gravato di centinaia di migliaia di ulteriori processi privi di reale utilita' sociale e condannato per cio' alla paralisi. Ne' questo effetto sarebbe scongiurato dalla attribuzione della relativa cognizione al giudice di pace (con alterazione degli attuali criteri di ripartizione della competenza tra magistratura professionale e magistratura onoraria e snaturamento della fisionomia di quest'ultima): da un lato perche' la paralisi non e' meno grave se investe il settore di giurisdizione del giudice di pace, dall'altro per le ricadute sul sistema complessivo delle impugnazioni, gia' in grave sofferenza. Rientra certo tra i compiti delle istituzioni pubbliche "regolare la materia dell'immigrazione, in correlazione ai molteplici interessi pubblici da essa coinvolti ed ai gravi problemi connessi a flussi migratori incontrollati" (Corte Cost., sent. n. 5 del 2004), ma nell'adempimento di tali compiti il legislatore deve attenersi alla rigorosa osservanza dei principi fondamentali del sistema penale e, ferma restando la sfera di discrezionalita' che gli compete, deve orientare la sua azione a canoni di razionalita' finalistica. "Gli squilibri e le forti tensioni che caratterizzano le societa' piu' avanzate producono condizioni di estrema emarginazione, si' che (...) non si puo' non cogliere con preoccupata inquietudine l'affiorare di tendenze, o anche soltanto tentazioni, volte a 'nascondere' la miseria e a considerare le persone in condizioni di poverta' come pericolose e colpevoli". Le parole con le quali la Corte Costituzionale dichiaro' l'illegittimita' del reato di "mendicita'" di cui all'art. 670, comma 1, cod. pen. (sent. n. 519 del 1995) offrono ancora oggi una guida per affrontare questioni come quella dell'immigrazione con strumenti adeguati allo loro straordinaria complessita' e rispettosi delle garanzie fondamentali riconosciute dalla Costituzione a tutte le persone. 25 giugno 2009 Angelo Caputo, Domenico Ciruzzi, Oreste Dominioni, Massimo Donini, Luciano Eusebi, Giovanni Fiandaca, Luigi Ferrajoli, Gabrio Forti, Roberto Lamacchia, Sandro Margara, Guido Neppi Modona, Paolo Morozzo della Rocca, Valerio Onida, Elena Paciotti, Giovanni Palombarini, Livio Pepino, Carlo Renoldi, Stefano Rodota', Arturo Salerni, Armando Spataro, Lorenzo Trucco, Gustavo Zagrebelsky 13. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI VARIE ASSOCIAZIONI ED ORGANIZZAZIONI PER I DIRITTI DEI BAMBINI Torino, 14 luglio 2009 Egregio signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la presente lettera desideriamo manifestarLe la nostra profonda preoccupazione rispetto alle conseguenze che il Ddl 733 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", approvato al Senato in via definitiva il 2 luglio u. s., avra' sulla vita delle famiglie e dei bambini e dei ragazzi di origine straniera che vivono in Italia. Le nostre associazioni e organizzazioni, impegnate quotidianamente per la tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, non possono che esprimere il loro profondo disaccordo per una legge che prevede norme che riteniamo non conformi con alcuni fondamentali diritti sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che l'Italia si e' impegnata a rispettare. A nostro avviso, saranno molto gravi gli effetti del previsto reato di clandestinita' che spingera', di fatto, la popolazione straniera, oggetto del provvedimento, a non avere alcun contatto con le istituzioni ne' con alcun tipo di servizio pubblico, relegando alla marginalita' non solo gli adulti ma anche i loro figli, rendendo la loro presenza assolutamente invisibile con conseguenze sociali gravi e difficilmente prevedibili. La conseguente esclusione dai servizi scolastici e sociali cosi' come dalle prestazioni sanitarie, per il timore di un genitore di essere segnalato all'autorita', viola diritti fondamentali dei bambini e dei ragazzi quali il diritto all'istruzione e alle cure sanitarie. Mentre e' obbligo dello Stato - uno Stato responsabile di fronte ai propri doveri - riconoscere a tutti i minorenni pari trattamento senza alcuna discriminazione. Serissime saranno altresi' le conseguenze della mancata registrazione alla nascita dei nati da genitori "irregolari", in aperta violazione del diritto fondamentale ad un nome, previsto dalla Convenzione, nonche' notevoli gli ostacoli che i minori stranieri non accompagnati arrivati da adolescenti in Italia incontreranno al compimento della maggiore eta', non potendo di fatto regolarizzare la loro permanenza nel nostro Paese. Quanto sopra indicato rappresenta solo alcune delle gravi situazioni che dovranno affrontare, per il semplice fatto di non essere italiani, i minorenni di origine straniera in conseguenza dell'attuazione di queste norme previste a tutela della sicurezza pubblica. Il perseguimento della sicurezza, motivo e oggetto della legge, e' di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti e soprattutto per essi deve essere strumento di garanzia ai fini dell'esercizio di tutti i diritti che la Convenzione riconosce loro. Occorre pero' riflettere sull'accezione del termine: sicurezza, per chi lavora per i diritti, significa sicurezza sociale, ottenuta attraverso politiche inclusive e la promozione di una cultura dei diritti umani. Certi del Suo impegno a favore dei diritti umani, ci appelliamo a Lei affinche' siano adeguatamente valutati i profili di legittimita' della nuova normativa e di conformita' alle norme internazionali nonche' i gravi effetti negativi che si produrrebbero sulle famiglie e sui minori di origine straniera presenti in Italia. Associazioni e Organizzazioni che aderiscono: Ai.Bi. - Associazione Amici dei Bambini Aimmf - Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia Alisei, Societa' Cooperativa Sociale Anfaa - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie Arciragazzi nazionale Asgi - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione Associazione Antigone onlus Associazione Culturale Pediatri Associazione Ibfan Italia Onlus Associazione Nessun luogo e' lontano Associazione Progetto Diritti Batya - Associazione per l'accoglienza, l'affidamento e l'adozione onlus Cgil Ciai - Centro Italiano Aiuti all'Infanzia Cidis Onlus - Centro di Informazione, Documentazione ed Iniziativa per lo Sviluppo Cnca - Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza Coordinamento Italiano per il Diritto degli Stranieri a Vivere in Famiglia onlus Commissione Minori dell'Associazione Nazionale Magistrati Defence for Children International Italia Fondazione Terre des hommes Italia onlus Ifs - Istituto Fernando Santi La Gabbianella Coordinamento per il Sostegno a distanza onlus Legambiente Mais - Movimento per l'autosviluppo, l'interscambio e la solidarieta' Save the Children Italia Servizio Legale Immigrati onlus Sos Villaggi dei Bambini onlus Vis - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo 14. RILETTURE. SEBASTIANO TIMPANARO: ANTILEOPARDIANI E NEOMODERATI NELLA SINISTRA ITALIANA Antileopardiani e neomoderati nella sinistra italiana, Ets, Pisa 1982, pp. 348. Dopo la consueta prefazione il volume e' articolato in quattro capitoli e tre appendici: Cap. I. I manzoniani del "compromesso storico" e alcune idee sul Manzoni; Cap. II. Sui moderati toscani e su certo neomoderatismo (con una Postilla: Su Sereni e il capitalismo agrario); Cap. III. Ancora su Pietro Giordani; Cap. IV. Leopardi e la sinistra italiana degli anni settanta; Appendice I. Alcuni chiarimenti su Carlo Bini; Appendice II. Gramsci e Leopardi; Appendice III. Ne' giustificazionismo ne' volontarismo (appunti). In chiusa il consueto accuratissimo indice dei nomi e delle cose principali. Nato come serie di articoli su "Belfagor", ad un tempo polemici e critici (ovvero di dibattito politico sul presente e di interpretazione accurata dei riferimenti alla storia della cultura e delle civili cose dell'Ottocento), questo libro reca -come sempre in Timpanaro (1923-2000) - utili schiarimenti e tracce di ricerca che convocano alla riflessione, al dibattere, all'agire comune per il fine comune della liberazione dell'umanita'. 15. RILETTURE. SEBASTIANO TIMPANARO: ASPETTI E FIGURE DELLA CULTURA OTTOCENTESCA Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Nistri-Lischi, Pisa 1980, pp. XVI + 480. Dopo l'abituale prefazione, il volume reca i seguenti saggi: "Aspetti della fortuna di Lucano tra Sette e Ottocento"; "Francesco Cassi traduttore di Lucano"; "Sul Foscolo filologo"; "L'epistolario di Ludovico di Breme"; "Il Giordani e la questione della lingua"; "Angelo Mai" (ed in appendice: "Sulle scoperte e pubblicazioni di palinsesti prima del Mai"; "Indicazioni bibliografiche sul Mai"); "Note leopardiane" (in dettaglio: 1. "Strigne piu' la camicia che la sottana"; 2. "Il Giordani, il Montani, il Vieusseux vi risalutano caramente"; 3. "Gli sguardi innamorati e schivi" (A Silvia, 46); 4. "Al romorio / de' crepitanti pasticcini" (Palinodia, 14-15); 5. "Le magnifiche sorti e progressive" (La Ginestra, 51)); "Di alcune falsificazioni di scritti leopardiani"; "Domenico Comparetti"; "Classicismo e 'neoguelfismo' negli studi di antichita' dell'Ottocento italiano"; "Theodor Gomperz". In chiusa di volume il consueto accuratissimo indice dei nomi e delle cose principali. I volumi di saggi di Timpanaro sulla cultura italiana dell'Ottocento sono inesauribili miniere di conoscenze, inesorabili convocazioni al vero e al giusto, ovvero: opere di verita', ed all'impegno per la verita' esortazioni e guide. E dove diciamo impegno per la verita' diciamo anche: impegno civile, rigore morale, lotta politica per l'umanita'. 16. RILETTURE. SEBASTIANO TIMPANARO: CLASSICISMO E ILLUMINISMO NELL'OTTOCENTO ITALIANO Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Nistri-Lischi, Pisa 1965, 1969, 1988, pp. XL + 440. Aperto dalle prefazioni alla prima e alla seconda edizione e da un'ampia introduzione, il volume contiene i seguenti saggi: "Le idee di Pietro Giordani"; "Giordani, Carducci e Chiarini"; "Alcune osservazioni sul pensiero del Leopardi"; "Carlo Cattaneo e Graziadio Ascoli" (I. Le idee linguistiche ed etnografiche di Carlo Cattaneo; II. L'influsso del Cattaneo sulla formazione culturale e sulla linguistica ascoliana); in appendice: "Postilla su Maffei e Muratori"; "A Proposito di un inedito del Cattaneo sulla poesia dialettale"; e come addenda: "Natura dei e fato nel Leopardi"; "Postille e aggiunte bibliografiche". E naturalmente il consueto accuratissimo indice dei nomi e delle cose principali. Questa antica opera, cosi' densa e illuminante, e' ancora strumento che ad ogni persona di retto sentire raccomandiamo, e convito a quella mensa di cui diceva Dante. 17. RILETTURE. SEBASTIANO TIMPANARO: IL LAPSUS FREUDIANO Il lapsus freudiano. Psicanalisi e critica testuale, La Nuova Italia, Firenze 1974, Bollati Boringhieri, Torino 2002, pp. XXXIV + 208. Questa nuova edizione e' aperta da un'introduzione del curatore Fabio Stok, seguono gli undici capitoli e un poscritto (in luogo di una prefazione); in dettaglio: 1. Considerazioni preliminari; 2. Freudiani e critici testuali: un incontro mancato; 3. Pedestre (ma vera) spiegazione di una citazione lacunosa; 4. Didone, San Gennaro e lo spettro di una gravidanza indesiderata; 5. Le poco libere associazioni e il consenso coatto dell'analizzato; 6. Amore e morte a Orvieto e in Bosnia-Erzegovina; 7. Scienza "astratta" e magia "concreta"; 8. I lapsus della buona societa' viennese; 9. Lapsus freudiano e freudianizzazione forzata; 10. Lapsus ed errore, amnesia e dimenticanza; 11. Alcune conclusioni provvisorie; Poscritto. E more solito l'accuratissimo indice dei nomi e delle cose principali, e un indice dei lapsus. Un libro acuto e appassionante, lungamente sottovalutato. 18. RILETTURE. SEBASTIANO TIMPANARO: LA FILOLOGIA DI GIACOMO LEOPARDI La filologia di Giacomo Leopardi, Le Monnier, Firenze 1955, Laterza, Roma-Bari 1978, 1997, pp. XVI + 272. Dopo le tre prefazioni alle rispettive edizioni, il volume e' articolato in sette capitoli, due appendici e una serie di puntuali addenda. In dettaglio: I. I primi lavori eruditi; II. Gli studi filologici nel periodo della "conversione letteraria"; III. Gli studi sulla lingua latina; IV. Roma, 1822-23; V. Dal '23 al '27; VI. Considerazioni sulla filologia leopardiana; VII. La rinunzia del Leopardi alla filologia e le vicende dei suoi manoscritti; Appendice I. Il Leopardi e la pronuncia del greco; Appendice II. Alcuni studi su codici greci Barberiniani compiuti da Giacomo Leopardi nel 1823; Addenda. In chiusa il consueto accuratissimo indice dei nomi e delle cose principali, e un indice lessicale e sintattico. Non e' chi non sappia che Timpanaro e' stato ad un tempo filologo acutissimo e studioso leopardiano insigne. 19. RILETTURE. SEBASTIANO TIMPANARO: LA "FOBIA ROMANA" E ALTRI SCRITTI SU FREUD E MERINGER La "fobia romana" e altri scritti su Freud e Meringer, Ets, Pisa 1992, pp. 224. Dopo la prefazione il volume reca il saggio "La 'fobia romana' di Freud" con una "Postilla 1991", la traduzione timpanariana del saggio di Rudolf Meringer "Gli errori quotidiani nel parlare, nel leggere e nell'agire (a proposito della Psicopatologia della vita quotidiana di S. Freud)", con un "Postscriptum" di Timpanaro; due appendici rispettivamente su: "Lapsus freudiani e lapsus di freudiani"; "Interpretazioni e 'costruzioni'". In chiusa il consueto accuratissimo indice dei nomi e delle cose principali. Il libro raccoglie testi che sviluppano i temi posti ne Il lapsus freudiano. 20. RILETTURE. SEBASTIANO TIMPANARO: NUOVI STUDI SUL NOSTRO OTTOCENTO Nuovi studi sul nostro Ottocento, Nistri-Lischi, Pisa 1995, pp. XXII + 248. Il volume contiene dopo la consueta prefazione i seguenti saggi: "Ancora sul padre Cesari: per un giudizio equilibrato"; "Un'operetta di Pietro Borsieri ed una di Pietro Giordani"; "Le lettere di Pietro Giordani ad Antonio Papadopoli"; "Pietro Gioia, Pietro Giordani e i tumulti piacentini del 1846"; "Due cospiratori che negarono di aver cospirato"; "Il Leopardi e la Rivoluzione francese"; "Epicuro, Lucrezio e Leopardi"; "De Amicis di fronte a Manzoni e a Leopardi". Segue ovviamente il consueto accuratissimo indice dei nomi e delle cose principali. L'acribia e la finezza di Timpanaro risplendono anche in questo ulteriore volume su un periodo storico, una vicenda culturale, una militante esistenza e un vivo conflitto e preziosa e frastagliata una tradizione ancora ortativa dall'autore assai diletti e coltivati, e ancor notomizzati impareggiabilmente, e impareggiabilmente ricomposti e illustrati - e per cosi' dir: rianimati, restituiti a vita nuova. 21. RILETTURE. SEBASTIANO TIMPANARO: SUL MATERIALISMO Sul materialismo, Nistri-Lischi, Pisa 1970, 1975, Unicopli, Milano 1997, pp. XXXVIII + 234. Aperto dalle tre prefazioni alle tre edizioni (questa e' la terza "riveduta e ampliata"), il volume contiene i seguenti saggi: "Considerazioni sul materialismo"; "Prassi e materialismo"; "Engels, materialismo, 'libero arbitrio'"; "Lo strutturalismo e i suoi successori"; "Karl Korsch e la filosofia di Lenin". E in chiusa il consueto accuratissimo indice dei nomi e dei concetti notevoli. Un volume che oggi piu' di ieri merita di essere attentamente riletto e discusso. 22. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 23. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 892 del 25 luglio 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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