L'umanita' contro il razzismo



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L'UMANITA' CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento straordinario de "La nonviolenza e' in cammino" del 21 luglio
2009

1. Peppe Sini: Ancora un atto di vilta'. E ancora un appello a insorgere in
difesa della legalita' e dell'umanita'
2. Appello urgente al Presidente del Senato della Repubblica ed al
Presidente della Camera dei Deputati

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ANCORA UN ATTO DI VILTA'. E ANCORA UN APPELLO A
INSORGERE IN DIFESA DELLA LEGALITA' E DELL'UMANITA'

L'esternazione del Presidente della Repubblica oggi ampiamente diffusa dai
mass-media costituisce un ennesimo triste atto di vilta'.
Il Presidente della Repubblica sa bene che poteva e doveva rifiutarsi di
promulgare una legge illegale che reca misure razziste e squadriste,
anomiche ed eversive, criminali e criminogene. Era suo dovere, e non era
affatto arduo compierlo.
E sa bene il Presidente della Repubblica che la sua lettera del 15 luglio
con la quale comunque segnalava allarmato la selvaggia irruzione
dell'apartheid e delle camicie nere nel corpus giuridico e
nell'amministrazione pubblica del nostro paese, ed a suo modo tentava di
porre un sia pur fragile argine a questa infamia, a questo orrore, ebbene,
quella lettera e' in ampia misura vanificata da questo nuovo intervento che
suona implicita fiducia ed avallo al governo golpista, e laido un invito
alla resa rivolto a quella parte d'Italia che lotta per la legalita', per la
democrazia, per l'umanita'.
Noi che in queste settimane abbiamo tentato – e continueremo a farlo anche
in futuro - di valorizzare ogni opportunita' offerta dall'ordinamento per
difendere la Costituzione e l'umanita', la decenza e il diritto, l'onore e
la dignita' delle nostre stesse persone e del nostro paese e della gente che
ci vive, prendiamo atto di questo ennesimo cedimento al male.
Ci addolora. Non ci sorprende. E' infatti tragicamente coerente con la
riapertura dei campi di concentramento nel '98 stabilita dalla famigerata
legge Turco-Napolitano, campi di concentramento contro i quali ci battemmo
allora e non abbiamo giammai cessato di batterci; ed e' coerente con la
persistente violazione dell'art. 11 della Costituzione, violazione
costituita dalla illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra
terrorista e stragista in Afghanistan: e del sangue degli assassinati in
quella guerra sono colpevoli anche tutti coloro che potendo impegnarsi
contro la guerra e salvare tante umane vite non lo hanno fatto, anzi: della
guerra sono stati e sono tuttora complici pienamente corresponsabili - e il
governo italiano, il parlamento italiano, il capo dello stato italiano in
primo luogo, al pari degli altri decisori degli altri paesi che la guerra e
le stragi di cui consiste fanno proseguire pur avendo il potere di farle
cessare.
*
Ma detto questo, occorre persistere in cio' che e' giusto.
Le umane miserie delle concrete persone che oggi occupano le piu' rilevanti
funzioni e cariche della Repubblica sono altra cosa dalla dignita' delle
medesime istituzioni, e non si deve affatto desistere dal chiedere ad esse
istituzioni di tornare alla legalita' che il razzismo e la guerra
flagrantemente, oscenamente violano. Non solo non si deve desistere, ma
occorre intensificare vieppiu' l'impegno per riconquistare legalita',
civilta', umanita'.
Ed allora, in guisa di sommario promemoria, a chi ci legge ancora una volta
chiediamo:
1. di scrivere ai Presidenti di Camera e Senato, ed a tutti i parlamentari,
affinche' sulla base delle considerazioni svolte nella citata lettera del
Capo dello Stato del 15 luglio 2009 - e sulla base dei molti autorevoli
appelli di illustri magistrati e giuristi - riportino subito all'esame del
Parlamento la legge del cosiddetto "pacchetto sicurezza" e il Parlamento
cassi le misure razziste e squadriste, anomiche ed eversive, criminali e
criminogene manifestamente incostituzionali ed antigiuridiche;
2. di predisporre gli esposti e le denunce (proporremo a suo tempo alcuni
modelli utilizzabili) alle competenti magistrature affinche' se e quando la
legge entrasse in vigore, immediatamente in tutta Italia esposti e denunce
siano presentati a tutte le Procure, attivando cosi' anche la possibilita'
di tempestiva richiesta da parte dei magistrati di merito di un intervento
della Corte costituzionale che abroghi le norme razziste e squadriste,
anomiche ed eversive, criminali e criminogene per palese
incostituzionalita';
3. di esercitare una solidarieta' attiva e operante, concreta e corale, con
tutte le vittime del razzismo e dello squadrismo: mille esperienze esistono
gia', si puo' sostenerle e se ne possono creare di nuove: e nelle prossime
settimane formuleremo anche alcune semplici proposte ad hoc (ad esempio per
favorire la persistenza del maggior numero di persone in condizioni di
regolarita' amministrativa e senza timori di ricatti);
4. di esercitare il diritto-dovere di resistenza al colpo di stato razzista;
di predisporsi in scienza e coscienza a una vera e propria insurrezione
nonviolenta delle persone di volonta' buona, delle associazioni
democratiche, delle istituzioni fedeli alla Costituzione in difesa della
legalita', in difesa della Costituzione, in difesa della civilta', in difesa
dell'umanita';
5. di opporsi non solo alle misure razziste e squadriste contenute nel
cosiddetto "pacchetto sicurezza", ma anche ai campi di concentramento, alle
deportazioni, allo schiavismo ed ai poteri criminali, ad ogni forma di
violenza razzista, maschilista, squadrista, golpista, ad ogni violazione dei
diritti umani nei confronti di ogni essere umano;
6. di impegnarsi affinche' il governo golpista sia costretto alle
dimissioni, il parlamento dominato da una maggioranza golpista sia sciolto e
siano indette nuove elezioni, i golpisti siano tratti in giudizio nei
tribunali della Repubblica e giudicati secondo le leggi vigenti: le leggi di
uno stato di diritto, le leggi di una democrazia, le leggi di un paese
civile, le leggi scritte col sangue dei martiri della Resistenza al
nazifascismo.
*
Che viva la Repubblica.
Che viva la Costituzione.
Che sia respinto il colpo di stato.
Vi e' una sola umanita'.
Nessuno si arrenda al razzismo.
Nessuno si rassegni all'apartheid.
La nonviolenza e' in cammino.
Amandla ngawethu.

2. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO URGENTE AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA
REPUBBLICA ED AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Signori Presidenti dei due rami del Parlamento,
il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente
del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno ed ai
Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, una
lettera nella quale poneva ed argomentava vari e gravi rilievi critici sulla
legge approvata in via definitiva dal Parlamento col voto del Senato del 2
luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza",
volgarmente nota come "pacchetto sicurezza".
Dalla lettera del Capo dello Stato si evince la sua autorevole, esplicita,
energica sollecitazione ad una riconsiderazione delle parti di essa che
palesemente confliggono con la Costituzione della Repubblica Italiana, con
le norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e con i
principi della civilta' giuridica.
Condividendo il comune convincimento che parti decisive di quella legge
siano in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la
Dichiarazione universale dei diritti umani, e con i piu' basilari valori,
principi e criteri della civilta' umana,
con la presente siamo a richiedere
che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente
incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente
ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata
conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle
norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai
principi della civilta' giuridica.
Distinti saluti,
il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 18 luglio 2009
*
Proponiamo alle lettrici ed ai lettori di:
- scrivere ai Presidenti di Camera e Senato una lettera con questa
richiesta;
- scrivere a tutti i parlamentari antinazisti affinche' sostengano questa
richiesta;
- scrivere a tutti gli enti locali affinche' formulino anch'essi questa
richiesta;
- scrivere a tutti i mass-media affinche' ne diano almeno notizia;
- scrivere a persone di volonta' buona, associazioni democratiche ed
istituzioni fedeli alla Costituzione affinche' si associno alla richiesta.
Per chi volesse scrivere via posta elettronica gli indirizzi e-mail di tutti
i parlamentari (compresi i Presidenti delle Camere) sono cosi' composti:
a) per i deputati: cognome_inizialedelnome at camera.it e per fare un esempio
l'indirizzo di un eventuale on. Mario Rossi sarebbe rossi_m at camera.it
b) per i senatori: cognome_inizialedelnome at posta.senato.it e per fare un
esempio l'indirizzo di un eventuale sen. Mario Rossi sarebbe
rossi_m at posta.senato.it
Ai Presidenti dei due rami del parlamenti si puo' scrivere anche attraverso
i siti di Camera e Senato.

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2009
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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