Coi piedi per terra. 215



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 215 del 15 luglio 2009

In questo numero:
1. L'onorevole Domenico Scilipoti ha presentato un'interrogazione
parlamentare sul mega-aeroporto a Viterbo
2. Una diffida al governo
3. Jacopo Storni intervista Vandana Shiva
4. Una preghiera alle persone amiche
5. Appello al Presidente della Repubblica contro il colpo di stato razzista
6. Appello degli intellettuali contro il ritorno delle leggi razziali in
Italia
7. Appello dei giuristi contro l'introduzione dei reati di ingresso e
soggiorno illegale dei migranti
8. Contro la violenza razzista e squadrista ogni persona di retto sentire,
ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele alla Costituzione
scriva al Presidente della Repubblica affinche' respinga le
incostituzionali, anomiche, criminali e disumane misure del cosiddetto
"pacchetto sicurezza". Un modello di lettera
9. Modello di ordine del giorno da proporre all'approvazione delle assemblee
elettive (Comuni, Province, Regioni, etc.)
10. Modello di lettera da inviare ai parlamentari dell'opposizione
democratica affinche' anch'essi scrivano al Presidente della Repubblica
11. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

1. ISTITUZIONI. L'ONOREVOLE DOMENICO SCILIPOTI HA PRESENTATO
UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUL MEGA-AEROPORTO A VITERBO

Riceviamo e dffondiamo la seguente interrogazione parlamentare presentata
dall'on. Domenico Scilipoti, che ringraziamo di cuore per il suo impegno in
difesa dell'ambiente, della salute, dei diritti di tutti, della democrazia e
della legalita'.
L'on. Domenico Scilipoti, deputato dell'Italia dei valori, e' medico con
varie specializzazioni, dalla ginecologia all'oncologia clinica. Per i suoi
studi e la sua attivita' ha ricevuto varie onorificenza a livello
internazionale, in Brasile, India, Spagna.
*
Interrogazione a risposta scritta presentata dall'on. Domenico Scilipoti
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e
Trasporti, al Ministro dell'Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
Per sapere - premesso che:
a Viterbo si intende realizzare nell'area termale del Bulicame un
mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico
stimato in diversi milioni di passeggeri all'anno;
detta opera si presenta assolutamente non consona alle esigenze di ordinato
sviluppo del territorio di riferimento, se si considera la situazione reale
dell'area su cui dovrebbe insistere, insieme ai pressanti vincoli
paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti;
la realizzazione e' invisa alla popolazione residente e tale opposizione e',
non a caso, sostenuta dalle migliori espressioni della societa' civile quali
illustri scienziati, cattedratici, personalita' delle istituzioni;
i motivi alla base del diniego possono essere sintetizzati:
a) mancato superamento di un rigoroso espletamento della Valutazione
d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie
per legge;
b) conflitto con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che
europee;
c) contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area,
ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica sia regionale che
comunale;
d) rischio della devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici,
paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici
insistenti nell'area;
e) grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita
della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area;
f) conflitto con esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica
nazionale;
g) possibile collasso della rete infrastrutturale riguardante la mobilita'
locale;
h) risultati concreti in termini economici e strutturali insoddisfacenti,
con conseguente notevole sperpero di pubblico denaro;
i) rilievi e criticita' sulla procedura seguita per l'individuazione
dell'area, che si presenta sic stantibus rebus viziata da flagranti errori
di merito e di metodo, tant'e' che veniva presentato apposito ricorso al Tar
del Lazio e qualificati studi di settore ripetutamente denunciavano
l'inammissibilita' dell'opera;
il comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha manifestato tutte le
perplessita' del caso agli amministratori locali, non mancando di elencare
gli sconcertanti effetti che la realizzazione di tale mega-aeroporto
nell'area termale del Bulicame a Viterbo comporterebbe;
in via esemplificativa veniva evidenziato:
a) negativo impatto ambientale a causa della devastazione dell'area termale
del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico,
economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile;
b) negativo impatto sulle emergenze sanitarie della popolazione viterbese,
con preventivati danni alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della
vita;
c) negativo impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio, con
incremento di danni, disagi e patologie cagionato dal cumulo del
mega-aeroporto con altre gravosissime servitu' gia' presenti, come il polo
energetico Civitavecchia-Montalto;
d) negativo impatto sociale su Viterbo, se si considera che il
mega-aeroporto, oltre a tutti i danni summenzionati, potrebbe provocare
anche un grave degrado della qualita' della vita, con lesione dei
fondamentali diritti dei cittadini, apportare un grave danno all'economia e
alla societa', generare il collasso delle infrastrutture del trasporto
locale, la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli, terapeutici,
ricettivi, produttivi, scientifici.
e) negativo impatto sociale sull'Alto Lazio, per l'accumulo di servitu' ed
effetto sinergico dei fattori di rischio, di depauperamento e degrado del
territorio e della sua economia.
f) negativo impatto politico locale, con devastazione del territorio, la
messa in pericolo di fondamentali beni comuni, la violazione di fondamentali
diritti della popolazione, sommati alla palese illegalita' dell'opera;
g) negativo impatto globale sull'ambiente, risultando il mega-aeroporto
finalizzato all'incremento del trasporto aereo complessivo, con conseguente
accrescimento dell'inquinamento e dell'effetto serra responsabile dei
mutamenti climatici e degli squilibri della biosfera.
h) Spesa irrazionale di fondi pubblici, in considerazione dell'eventuale
sperpero di ingenti risorse pubbliche, sottratte ad opere e servizi
realmente utili ed essenziali per la popolazione;
sulla base della Planimetria redatta dal Comune di Viterbo recante i vincoli
paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area
interessata, risulterebbe che la realizzazione sorgerebbe su di un'area di
interesse archeologico con presenza di importanti beni, tant'e' che di
questo veniva prontamente avvertita la Soprintendenza per i beni
archeologici per l'Etruria Meridionale, tramite apposita segnalazione;
gia' in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica del 4 agosto
2008, il comitato segnalava tutti i motivi di opposizione all'opera
attraverso diversi punti:
a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal
documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment -
Italia) del 18 marzo 2008;
b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene
naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e
simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento
fondamentale dell'identita' di Viterbo;
c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come il tracciato
dell'antica via consolare Cassia;
d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi
della Tuscia, rilevante bene scientifico, di ricerca e didattico;
e) danni alle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti
nell'area maggiormente investita;
f) danno per la citta' con deprezzamento di attivita', esercizi ed immobili;
g) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale
dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi
Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un documento del 2
agosto 2008;
h) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera inutile e distruttiva che
sottrarrebbe risorse ad altre concrete e reali emergenze quali il sostegno,
la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali,
dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali e del trasporto
ferroviario;
i) netto peggioramento per l'intero territorio dell'Alto Lazio, gia' gravato
da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative e da fenomeni
di inquinamento ed aggressione alla salute, alla sicurezza e alla qualita'
della vita dei cittadini;
l) concreto pericolo che l'opera possa agevolare affari ed operazioni
illecite per mano della criminalita' organizzata;
m) l'assenza di una adeguata progettazione, addirittura della stessa precisa
determinazione in merito a collocazione e dimensioni, come ammesso dallo
stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto
deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che
"devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza
della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, ne' il suo
orientamento";
n) impossibilita' oggettive legate alla realizzazione, cosi' come rilevate
dal Centro Studi Tuscia attraverso puntuali studi;
o) mancata conformita' al Piano territoriale paesaggistico regionale ed alle
relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio
comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;
p) assenza di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti
dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto
ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla
salute;
q) la relazione ministeriale del novembre 2007, che di fatto consentiva una
serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento, insieme
a tutti gli atti successivi e conseguenti, come dimostrato ad abundantiam da
un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la
sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano
palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato
profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta
dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti";
r) la stessa relazione non risponde ad un'analisi fattuale della realta'
territoriale, ignorando del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel
cuore dell'area termale del Bulicame, a ridosso di emergenze archeologiche,
naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche
ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile;
s) la stessa compagnia aerea Ryan Air - che  avrebbe dovuto rappresentare il
soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura - ha
pubblicamente dichiarato che non intende affatto trasferire la sua attivita'
nell'eventuale scalo viterbese;
t) la realizzazione di un nuovo mega-aeroporto, in una situazione di
contingente crisi, e' insensato sia alla luce della situazione aeroportuale
italiana che alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo
internazionale;
Alla luce delle argomentazioni suindicate appare indiscutibilmente
necessario porre freno alla realizzazione di un'opera inadeguata per le
esigenze del territorio su cui dovrebbe insistere, nonche' inopportuna per
le ripercussioni sull'assetto ambientale dei luoghi: -
Se il Governo ed il Ministro interpellato siano a conoscenza dei fatti
esposti e delle rilevanti problematiche connesse.
Quali siano le notizie in possesso del Governo circa la sussistenza dei
requisiti previsti dalla legge, con espresso riferimento alle norme ed ai
vincoli di salvaguardia esistenti.
Quali iniziative si intendano intraprendere per impedire che i rilevanti
beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale
del Bulicame vengano letteralmente devastati.
Quali misure verranno introdotte a salvaguardia della salute e la sicurezza
dei cittadini di Viterbo, messe a repentaglio da un'opera aeroportuale
inopportuna sotto ogni profilo.
on. Domenico Scilipoti

2. DOCUMENTI. UNA DIFFIDA AL GOVERNO

Al Consiglio dei Ministri
Al Comitato interministeriale per la programmazione economica
Egregi signori,
premesso che sic stantibus rebus la realizzazione di un mega-aeroporto
nell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo violerebbe leggi e
vincoli in vigore, distruggerebbe e devasterebbe rilevanti beni pubblici e
privati, lederebbe legittimi interessi e diritti soggettivi protetti dalla
legge, provocherebbe immensi danni e pericoli alla popolazione locale,
costituirebbe uno sperpero insensato e criminale delle pubbliche risorse, ed
insomma si configura quindi come un evidente illecito sanzionabile
penalmente, civilmente ed amministrativamente,
con la presente si diffida il governo, e per esso i ministri economici, e
con essi il Comitato interministeriale per la programmazione economica, dal
finanziare con i pubblici denari un'opera illecita.
Ci si riserva, qualora se ne desse il caso, di adire le competenti
magistrature.
Distintamente,
Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, gia'
consigliere comunale e provinciale
Viterbo, 14 luglio 2009

3. CLIMA. JACOPO STORNI INTERVISTA VANDANA SHIVA
[Dal quotidiano "Il manifesto" dell'11 luglio 2009 col titolo "andana Shiva:
Sul clima multinazionali colpevoli"]

"L'accordo sul clima non dovrebbe essere stipulato dalle singole nazioni ma
delle multinazionali, le vere attrici dell'inquinamento globale". E'
l'opinione di Vandana Shiva, attivista e ambientalista indiana, sulla
questione clima affrontata al G8 de L'Aquila. Vandana Shiva e' intervenuta
al nono Meeting di San Rossore, l'appuntamento della Regione Toscana
quest'anno dedicato alla scienza.
*
- Jacopo Storni: Il clima e' stato uno dei temi dominanti del G8. Secondo
lei come e' stato affrontato?
- Vandana Shiva: Si lavora su un una piattaforma sbagliata perche' oggi la
produzione e' globalizzata e le emissioni piu' inquinanti che ci sono in
Cina, in India e in gran parte del sud del mondo provengono dalle produzioni
delle multinazionali: da quelle del petrolio a quelle del carbone, da quelle
dell'acciaio a quelle dell'alluminio. E' fuorviante affermare che una parte
di emissioni appartiene alla Cina o all'India. Ci dovrebbe essere un tetto
non per i Paesi, ma per le multinazionali.
*
- Jacopo Storni: Come valuta l'accordo che ne e' scaturito?
- Vandana Shiva: L'accordo sul clima raggiunto al G8 non e' sufficiente, ma
e' comunque migliore di quello a cui si sta lavorando in vista della
Conferenza di Copenhagen che si terra' a fine anno. In realta' c'e' bisogno
di ridurre le emissioni del 90% entro il 2030 e quindi l'accordo non basta,
pero' si parla comunque di impegni piu' alti di quelli su cui si sta
lavorando in vista di Copenaghen. Da parte dell'Onu Cina e India non hanno
nessun obbligo legale per ridurre le loro emissioni inquinanti, hanno pero'
un obbligo morale. Il problema e' l'accumulazione storica operata dai paesi
sviluppati che, al momento, e' impossibile ridurre.
*
- Jacopo Storni: Lei di solito afferma che la questione del clima e'
strettamente legata alla fame nel mondo. In che senso?
- Vandana Shiva: La crisi alimentare che e' emersa nel 2007 e nel 2008 e'
stata determinata soprattutto dall'aumento del prezzo delle risorse
energetiche ed ha gia' suscitato proteste in molti paesi. In questi due anni
il prezzo del grano e' aumentato del 130%, quello del riso e' raddoppiato
nel corso dei primi tre mesi del 2008. I biocombustibili, la speculazione,
la distruzione delle economie alimentari locali e lo sconvolgimento
climatico hanno contribuito all'aumento dei prezzi dei generi alimentari.
*
- Jacopo Storni: Il G8 ha affrontato l'argomento consapevole di questa
correlazione?
- Vandana Shiva: Assolutamente no. Per il G8 il problema non e' stato
inquadrato sotto questo punto di vista. Il cambiamento climatico viene
vissuto solo come cambiamento ambientale. Non ci si pone il problema sulle
cause scatenanti, non si guarda alle conseguenze disastrose sulla
popolazione. Prima viene la crescita economica e poi il problema della
poverta'. E su questo anche l'India e' colpevole. Ogni sistema che danneggia
l'ambiente danneggia anche i poveri. Gli svantaggiati del sud del mondo sono
costretti a pagare sotto forma di tasse l'inquinamento operato dalle
multinazionali pur non essendo assolutamente responsabili. Le grandi
compagnie pongono la loro impronta ambientale sulla testa dei poveri, che
non hanno nessuna responsabilita' nelle emissioni perche' non hanno niente.
*
- Jacopo Storni: Si parla di ambiente anche nel Manifesto sull'integrazione
tra conoscenze scientifiche e saperi tradizionali, presentato al Meeting di
San Rossore. Di che cosa si tratta?
- Vandana Shiva: Nel Manifesto si spiega che una visione meccanicistica del
mondo e' alle radici delle molteplici crisi che l'umanita' ha di fronte.
Come ha detto Einstein non possiamo risolvere i problemi con gli stessi
schemi mentali che li hanno creati. Lo scopo della conoscenza e'
progressivamente diventato quello di manipolare e sfruttare la natura. In
modo consapevole o inconsapevole il mondo e' stato omologato nelle nostre
menti ad una gigantesca macchina, potenzialmente migliorabile e modificata
dagli umani. Cosi' come le macchine sono state assemblate attraverso la
manipolazione dei loro componenti, e' stato pensato che lo stesso potesse
essere fatto con il mondo intero, vivente e non vivente. Nel manifesto
affermiamo che la conoscenza deve essere olistica e gli eventi naturali non
possono essere ridotti a semplici modelli di causa-effetto. Una novita'
importante e' che affermiamo che la sovranita' della conoscenza da parte
delle comunita' deve essere riconosciuta, compreso il diritto di usarla
liberamente, migliorarla e condividerla.

4. UNA SOLA UMANITA'. UNA PREGHIERA ALLE PERSONE AMICHE

Carissime e carissimi,
stiamo sollecitando persone e movimenti a scrivere al Presidente della
Repubblica affinche' non ratifichi le misure razziste, criminogene ed
incostituzionali contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" approvato
dal Senato in seconda lettura il 2 luglio 2009, ovvero rinvii alle Camere
quel provvedimento chiedendone la modifica nelle parti palesemente
incompatibili con la Costituzione e le norme del diritto internazionale
recepite nell'ordinamento della Repubblica Italiana.
Vorremmo pregarvi:
a) di scrivere anche voi al Presidente della Repubblica in tal senso, e di
rendere pubblica tale iniziativa comunicandola a mezzi d'informazione ed
interlocutori vari;
b) di esortare altre persone a farlo, rendendo anch'esse pubblica la loro
iniziativa;
c) di inviarci un vostro intervento da pubblicare sul nostro notiziario
telematico quotidiano.
La tempestivita' e' decisiva, ed altrettanto decisiva e' la vastita' della
mobilitazione: sussistono i termini giuridici perche' il Presidente della
Repubblica possa rinviare alle Camere quell'atto, ma e' evidente che sara'
confortato in tale decisione dal visibile pronunciarsi di una vasta parte
del popolo italiano in difesa del diritto, della civilta', dell'umanita'.
Facciamo quanto e' in nostro potere perche' questo accada.
Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e':
Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax:
0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e':
presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web:
https://servizi.quirinale.it/webmail/
Un cordiale saluto,
il Centro di ricerca per la pace di Viterbo
Viterbo, 7 luglio 2009

5. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONTRO IL COLPO
DI STATO RAZZISTA

Il colpo di stato razzista compiuto dal governo Berlusconi con la
complicita' di una asservita maggioranza parlamentare puo' e deve essere
respinto.
E' nei poteri del Presidente della Repubblica rifiutare di avallare
l'introduzione nel corpus legislativo di misure palesemente in contrasto con
la Costituzione della Repubblica Italiana, palesemente criminali e
criminogene, palesemente razziste ed incompatibili con l'ordinamento
giuridico della Repubblica.
Al Presidente della Repubblica in prima istanza facciamo ora appello
affinche' non ratifichi un deliberato illegale ed eversivo che viola i
fondamenti stessi dello stato di diritto e della civilta' giuridica, che
viola i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.
Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 2 luglio 2009

6. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEGLI INTELLETTUALI CONTRO IL RITORNO DELLE
LEGGI RAZZIALI IN ITALIA

Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una
straordinaria influenza sulla intera societa' europea, dal Rinascimento
italiano al fascismo.
Non sempre sono state pero' conosciute in tempo.
In questo momento c'e' una grande attenzione sui giornali europei per alcuni
aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, pero', un
dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l'attenzione dell'opinione
pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni
passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si
riuscira' ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell'Europa e di far
arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero.
Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al
Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l'adozione di norme
discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si
vedevano dai tempi delle leggi razziali.
E' stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non piu' gli
ebrei bensi' la popolazione degli immigrati "irregolari", che conta
centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti
previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti.
Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalita', l'esercizio di
un diritto fondamentale quale e' quello di contrarre matrimonio senza
vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene
sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani.
Con una norma ancora piu' lesiva della dignita' e della stessa qualita'
umana, e' stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in
condizioni di irregolarita' amministrativa, di riconoscere i figli da loro
stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una
maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere "irregolari"
diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri
e messi nelle mani dello Stato.
Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi
razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei
loro figli, ne' le costringevano all'aborto per evitare la confisca dei loro
bambini da parte dello Stato.
Non ci rivolgeremmo all'opinione pubblica europea se la gravita' di queste
misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse
una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune
umanita'. L'Europa non puo' ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori
regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi
internazionali e i principi garantisti e di civilta' giuridica su cui si
basa la stessa costruzione politica europea.
E' interesse e onore di tutti noi europei che cio' non accada.
La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che
viene dall'Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa.
A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la
propria opposizione.
Roma, 29 giugno 2009
Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame,
Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio

7. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEI GIURISTI CONTRO L'INTRODUZIONE DEI REATI
DI INGRESSO E SOGGIORNO ILLEGALE DEI MIGRANTI

Il disegno di legge n. 733-B attualmente all'esame del Senato prevede varie
innovazioni che suscitano rilievi critici.
In particolare, riteniamo necessario richiamare l'attenzione della
discussione pubblica sulla norma che punisce a titolo di reato l'ingresso e
il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato, una norma
che, a nostro avviso, oltre ad esasperare la preoccupante tendenza all'uso
simbolico della sanzione penale, criminalizza mere condizioni personali e
presenta molteplici profili di illegittimita' costituzionale.
La norma e', anzitutto, priva di fondamento giustificativo, poiche' la sua
sfera applicativa e' destinata a sovrapporsi integralmente a quella
dell'espulsione quale misura amministrativa, il che mette in luce l'assoluta
irragionevolezza della nuova figura di reato; inoltre, il ruolo di extrema
ratio che deve rivestire la sanzione penale impone che essa sia utilizzata,
nel rispetto del principio di proporzionalita', solo in mancanza di altri
strumenti idonei al raggiungimento dello scopo.
Ne' un fondamento giustificativo del nuovo reato puo' essere individuato
sulla base di una presunta pericolosita' sociale della condizione del
migrante irregolare: la Corte Costituzionale (sent. 78 del 2007) ha infatti
gia' escluso che la condizione di mera irregolarita' dello straniero sia
sintomatica di una pericolosita' sociale dello stesso, sicche' la
criminalizzazione di tale condizione stabilita dal disegno di legge si
rivela anche su questo terreno priva di fondamento giustificativo.
L'ingresso o la presenza illegale del singolo straniero dunque non
rappresentano, di per se', fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale,
ma sono l'espressione di una condizione individuale, la condizione di
migrante: la relativa incriminazione, pertanto, assume un connotato
discriminatorio ratione subiecti contrastante non solo con il principio di
eguaglianza, ma con la fondamentale garanzia costituzionale in materia
penale, in base alla quale si puo' essere puniti solo per fatti materiali.
L'introduzione del reato in esame, inoltre, produrrebbe una crescita abnorme
di ineffettivita' del sistema penale, gravato di centinaia di migliaia di
ulteriori processi privi di reale utilita' sociale e condannato per cio'
alla paralisi. Ne' questo effetto sarebbe scongiurato dalla attribuzione
della relativa cognizione al giudice di pace (con alterazione degli attuali
criteri di ripartizione della competenza tra magistratura professionale e
magistratura onoraria e snaturamento della fisionomia di quest'ultima): da
un lato perche' la paralisi non e' meno grave se investe il settore di
giurisdizione del giudice di pace, dall'altro per le ricadute sul sistema
complessivo delle impugnazioni, gia' in grave sofferenza.
Rientra certo tra i compiti delle istituzioni pubbliche "regolare la materia
dell'immigrazione, in correlazione ai molteplici interessi pubblici da essa
coinvolti ed ai gravi problemi connessi a flussi migratori incontrollati"
(Corte Cost., sent. n. 5 del 2004), ma nell'adempimento di tali compiti il
legislatore deve attenersi alla rigorosa osservanza dei principi
fondamentali del sistema penale e, ferma restando la sfera di
discrezionalita' che gli compete, deve orientare la sua azione a canoni di
razionalita' finalistica.
"Gli squilibri e le forti tensioni che caratterizzano le societa' piu'
avanzate producono condizioni di estrema emarginazione, si' che (...) non si
puo' non cogliere con preoccupata inquietudine l'affiorare di tendenze, o
anche soltanto tentazioni, volte a 'nascondere' la miseria e a considerare
le persone in condizioni di poverta' come pericolose e colpevoli". Le parole
con le quali la Corte Costituzionale dichiaro' l'illegittimita' del reato di
"mendicita'" di cui all'art. 670, comma 1, cod. pen. (sent. n. 519 del 1995)
offrono ancora oggi una guida per affrontare questioni come quella
dell'immigrazione con strumenti adeguati allo loro straordinaria
complessita' e rispettosi delle garanzie fondamentali riconosciute dalla
Costituzione a tutte le persone.
25 giugno 2009
Angelo Caputo, Domenico Ciruzzi, Oreste Dominioni, Massimo Donini, Luciano
Eusebi, Giovanni Fiandaca, Luigi Ferrajoli, Gabrio Forti, Roberto Lamacchia,
Sandro Margara, Guido Neppi Modona, Paolo Morozzo della Rocca, Valerio
Onida, Elena Paciotti, Giovanni Palombarini, Livio Pepino, Carlo Renoldi,
Stefano Rodota', Arturo Salerni, Armando Spataro, Lorenzo Trucco, Gustavo
Zagrebelsky

8. UNA SOLA UMANITA'. CONTRO LA VIOLENZA RAZZISTA E SQUADRISTA OGNI PERSONA
DI RETTO SENTIRE, OGNI ASSOCIAZIONE DEMOCRATICA, OGNI ISTITUZIONE FEDELE
ALLA COSTITUZIONE SCRIVA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AFFINCHE' RESPINGA
LE INCOSTITUZIONALI, ANOMICHE, CRIMINALI E DISUMANE MISURE DEL COSIDDETTO
"PACCHETTO SICUREZZA". UN MODELLO DI LETTERA

Egregio Presidente della Repubblica,
con riferimento al potere attribuitole dall'art. 74, comma 1, della
Costituzione, le chiediamo:
- di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal
Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante
norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti
umani;
- di rinviarlo pertanto alle Camere con messaggio motivato affinche' esso
sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica
Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro
ordinamento e ai principi della civilta' giuridica.
*
Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e':
Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax:
0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e':
presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web:
https://servizi.quirinale.it/webmail/
Ci si ricordi che, ovviamente, le lettere devono recare nome, cognome e
indirizzo preciso del mittente.

9. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ORDINE DEL GIORNO DA PROPORRE
ALL'APPROVAZIONE DELLE ASSEMBLEE ELETTIVE (COMUNI, PROVINCE, REGIONI, ETC.)

Il Consiglio ... di ...,
fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana,
impegnato per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani cosi'
come sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani approvata
dall'Assemblea generale dell'Onu nel 1948;
chiede al Presidente della Repubblica, in virtu' del potere attribuitogli
dall'art. 74, comma 1, della Costituzione ("Il Presidente della Repubblica,
prima di promulgare la legge, puo' con messaggio motivato alle Camere
chiedere una nuova deliberazione"):
- di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal
Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante
norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti
umani;
- di rinviarlo alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia
modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica
Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro
ordinamento e ai principi della civilta' giuridica.
Da' mandato al proprio presidente di trasmettere il presente ordine del
giorno al Presidente della Repubblica e di renderlo noto alla popolazione
attraverso i mezzi d'informazione e nelle altre forme abitualmente usate per
comunicare ai cittadini le deliberazioni del Consiglio.

10. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI
AFFINCHE' ANCH'ESSI SCRIVANO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Gentile parlamentare,
sperando di non arrecarle disturbo le chiediamo di voler scrivere - come
gia' hanno fatto migliaia di cittadini - al Presidente della  Repubblica
affinche', in virtu' del potere attribuitogli dall'art. 74, comma 1, della
Costituzione ("Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge,
puo' con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione"),
non promulghi il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2
luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante norme
palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, e
lo rinvii alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia modificato
conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle
norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai
principi della civilta' giuridica.
Distinti saluti.
*
Gli indirizzi di posta elettronica dei parlamentari sono cosi' composti: a)
per i deputati: cognome_inizialedelnome at camera.it e per fare un esempio
l'indirizzo di un eventuale on. Mario Rossi sarebbe rossi_m at camera.it ; b)
per i senatori: cognome_inizialedelnome at posta.senato.it e per fare un
esempio l'indirizzo di un eventuale sen. Mario Rossi sarebbe
rossi_m at posta.senato.it

11. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail:
info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 215 del 15 luglio 2009

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