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Coi piedi per terra. 215
- Subject: Coi piedi per terra. 215
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 15 Jul 2009 11:45:37 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 215 del 15 luglio 2009 In questo numero: 1. L'onorevole Domenico Scilipoti ha presentato un'interrogazione parlamentare sul mega-aeroporto a Viterbo 2. Una diffida al governo 3. Jacopo Storni intervista Vandana Shiva 4. Una preghiera alle persone amiche 5. Appello al Presidente della Repubblica contro il colpo di stato razzista 6. Appello degli intellettuali contro il ritorno delle leggi razziali in Italia 7. Appello dei giuristi contro l'introduzione dei reati di ingresso e soggiorno illegale dei migranti 8. Contro la violenza razzista e squadrista ogni persona di retto sentire, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele alla Costituzione scriva al Presidente della Repubblica affinche' respinga le incostituzionali, anomiche, criminali e disumane misure del cosiddetto "pacchetto sicurezza". Un modello di lettera 9. Modello di ordine del giorno da proporre all'approvazione delle assemblee elettive (Comuni, Province, Regioni, etc.) 10. Modello di lettera da inviare ai parlamentari dell'opposizione democratica affinche' anch'essi scrivano al Presidente della Repubblica 11. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo 1. ISTITUZIONI. L'ONOREVOLE DOMENICO SCILIPOTI HA PRESENTATO UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUL MEGA-AEROPORTO A VITERBO Riceviamo e dffondiamo la seguente interrogazione parlamentare presentata dall'on. Domenico Scilipoti, che ringraziamo di cuore per il suo impegno in difesa dell'ambiente, della salute, dei diritti di tutti, della democrazia e della legalita'. L'on. Domenico Scilipoti, deputato dell'Italia dei valori, e' medico con varie specializzazioni, dalla ginecologia all'oncologia clinica. Per i suoi studi e la sua attivita' ha ricevuto varie onorificenza a livello internazionale, in Brasile, India, Spagna. * Interrogazione a risposta scritta presentata dall'on. Domenico Scilipoti Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, al Ministro dell'Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare Per sapere - premesso che: a Viterbo si intende realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico stimato in diversi milioni di passeggeri all'anno; detta opera si presenta assolutamente non consona alle esigenze di ordinato sviluppo del territorio di riferimento, se si considera la situazione reale dell'area su cui dovrebbe insistere, insieme ai pressanti vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti; la realizzazione e' invisa alla popolazione residente e tale opposizione e', non a caso, sostenuta dalle migliori espressioni della societa' civile quali illustri scienziati, cattedratici, personalita' delle istituzioni; i motivi alla base del diniego possono essere sintetizzati: a) mancato superamento di un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge; b) conflitto con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee; c) contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area, ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica sia regionale che comunale; d) rischio della devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area; e) grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area; f) conflitto con esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale; g) possibile collasso della rete infrastrutturale riguardante la mobilita' locale; h) risultati concreti in termini economici e strutturali insoddisfacenti, con conseguente notevole sperpero di pubblico denaro; i) rilievi e criticita' sulla procedura seguita per l'individuazione dell'area, che si presenta sic stantibus rebus viziata da flagranti errori di merito e di metodo, tant'e' che veniva presentato apposito ricorso al Tar del Lazio e qualificati studi di settore ripetutamente denunciavano l'inammissibilita' dell'opera; il comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha manifestato tutte le perplessita' del caso agli amministratori locali, non mancando di elencare gli sconcertanti effetti che la realizzazione di tale mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo comporterebbe; in via esemplificativa veniva evidenziato: a) negativo impatto ambientale a causa della devastazione dell'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile; b) negativo impatto sulle emergenze sanitarie della popolazione viterbese, con preventivati danni alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita; c) negativo impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio, con incremento di danni, disagi e patologie cagionato dal cumulo del mega-aeroporto con altre gravosissime servitu' gia' presenti, come il polo energetico Civitavecchia-Montalto; d) negativo impatto sociale su Viterbo, se si considera che il mega-aeroporto, oltre a tutti i danni summenzionati, potrebbe provocare anche un grave degrado della qualita' della vita, con lesione dei fondamentali diritti dei cittadini, apportare un grave danno all'economia e alla societa', generare il collasso delle infrastrutture del trasporto locale, la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli, terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici. e) negativo impatto sociale sull'Alto Lazio, per l'accumulo di servitu' ed effetto sinergico dei fattori di rischio, di depauperamento e degrado del territorio e della sua economia. f) negativo impatto politico locale, con devastazione del territorio, la messa in pericolo di fondamentali beni comuni, la violazione di fondamentali diritti della popolazione, sommati alla palese illegalita' dell'opera; g) negativo impatto globale sull'ambiente, risultando il mega-aeroporto finalizzato all'incremento del trasporto aereo complessivo, con conseguente accrescimento dell'inquinamento e dell'effetto serra responsabile dei mutamenti climatici e degli squilibri della biosfera. h) Spesa irrazionale di fondi pubblici, in considerazione dell'eventuale sperpero di ingenti risorse pubbliche, sottratte ad opere e servizi realmente utili ed essenziali per la popolazione; sulla base della Planimetria redatta dal Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area interessata, risulterebbe che la realizzazione sorgerebbe su di un'area di interesse archeologico con presenza di importanti beni, tant'e' che di questo veniva prontamente avvertita la Soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria Meridionale, tramite apposita segnalazione; gia' in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008, il comitato segnalava tutti i motivi di opposizione all'opera attraverso diversi punti: a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008; b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identita' di Viterbo; c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come il tracciato dell'antica via consolare Cassia; d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, rilevante bene scientifico, di ricerca e didattico; e) danni alle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita; f) danno per la citta' con deprezzamento di attivita', esercizi ed immobili; g) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un documento del 2 agosto 2008; h) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera inutile e distruttiva che sottrarrebbe risorse ad altre concrete e reali emergenze quali il sostegno, la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali e del trasporto ferroviario; i) netto peggioramento per l'intero territorio dell'Alto Lazio, gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative e da fenomeni di inquinamento ed aggressione alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita dei cittadini; l) concreto pericolo che l'opera possa agevolare affari ed operazioni illecite per mano della criminalita' organizzata; m) l'assenza di una adeguata progettazione, addirittura della stessa precisa determinazione in merito a collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, ne' il suo orientamento"; n) impossibilita' oggettive legate alla realizzazione, cosi' come rilevate dal Centro Studi Tuscia attraverso puntuali studi; o) mancata conformita' al Piano territoriale paesaggistico regionale ed alle relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008; p) assenza di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute; q) la relazione ministeriale del novembre 2007, che di fatto consentiva una serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento, insieme a tutti gli atti successivi e conseguenti, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti"; r) la stessa relazione non risponde ad un'analisi fattuale della realta' territoriale, ignorando del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame, a ridosso di emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile; s) la stessa compagnia aerea Ryan Air - che avrebbe dovuto rappresentare il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura - ha pubblicamente dichiarato che non intende affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese; t) la realizzazione di un nuovo mega-aeroporto, in una situazione di contingente crisi, e' insensato sia alla luce della situazione aeroportuale italiana che alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale; Alla luce delle argomentazioni suindicate appare indiscutibilmente necessario porre freno alla realizzazione di un'opera inadeguata per le esigenze del territorio su cui dovrebbe insistere, nonche' inopportuna per le ripercussioni sull'assetto ambientale dei luoghi: - Se il Governo ed il Ministro interpellato siano a conoscenza dei fatti esposti e delle rilevanti problematiche connesse. Quali siano le notizie in possesso del Governo circa la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, con espresso riferimento alle norme ed ai vincoli di salvaguardia esistenti. Quali iniziative si intendano intraprendere per impedire che i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale del Bulicame vengano letteralmente devastati. Quali misure verranno introdotte a salvaguardia della salute e la sicurezza dei cittadini di Viterbo, messe a repentaglio da un'opera aeroportuale inopportuna sotto ogni profilo. on. Domenico Scilipoti 2. DOCUMENTI. UNA DIFFIDA AL GOVERNO Al Consiglio dei Ministri Al Comitato interministeriale per la programmazione economica Egregi signori, premesso che sic stantibus rebus la realizzazione di un mega-aeroporto nell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo violerebbe leggi e vincoli in vigore, distruggerebbe e devasterebbe rilevanti beni pubblici e privati, lederebbe legittimi interessi e diritti soggettivi protetti dalla legge, provocherebbe immensi danni e pericoli alla popolazione locale, costituirebbe uno sperpero insensato e criminale delle pubbliche risorse, ed insomma si configura quindi come un evidente illecito sanzionabile penalmente, civilmente ed amministrativamente, con la presente si diffida il governo, e per esso i ministri economici, e con essi il Comitato interministeriale per la programmazione economica, dal finanziare con i pubblici denari un'opera illecita. Ci si riserva, qualora se ne desse il caso, di adire le competenti magistrature. Distintamente, Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale Viterbo, 14 luglio 2009 3. CLIMA. JACOPO STORNI INTERVISTA VANDANA SHIVA [Dal quotidiano "Il manifesto" dell'11 luglio 2009 col titolo "andana Shiva: Sul clima multinazionali colpevoli"] "L'accordo sul clima non dovrebbe essere stipulato dalle singole nazioni ma delle multinazionali, le vere attrici dell'inquinamento globale". E' l'opinione di Vandana Shiva, attivista e ambientalista indiana, sulla questione clima affrontata al G8 de L'Aquila. Vandana Shiva e' intervenuta al nono Meeting di San Rossore, l'appuntamento della Regione Toscana quest'anno dedicato alla scienza. * - Jacopo Storni: Il clima e' stato uno dei temi dominanti del G8. Secondo lei come e' stato affrontato? - Vandana Shiva: Si lavora su un una piattaforma sbagliata perche' oggi la produzione e' globalizzata e le emissioni piu' inquinanti che ci sono in Cina, in India e in gran parte del sud del mondo provengono dalle produzioni delle multinazionali: da quelle del petrolio a quelle del carbone, da quelle dell'acciaio a quelle dell'alluminio. E' fuorviante affermare che una parte di emissioni appartiene alla Cina o all'India. Ci dovrebbe essere un tetto non per i Paesi, ma per le multinazionali. * - Jacopo Storni: Come valuta l'accordo che ne e' scaturito? - Vandana Shiva: L'accordo sul clima raggiunto al G8 non e' sufficiente, ma e' comunque migliore di quello a cui si sta lavorando in vista della Conferenza di Copenhagen che si terra' a fine anno. In realta' c'e' bisogno di ridurre le emissioni del 90% entro il 2030 e quindi l'accordo non basta, pero' si parla comunque di impegni piu' alti di quelli su cui si sta lavorando in vista di Copenaghen. Da parte dell'Onu Cina e India non hanno nessun obbligo legale per ridurre le loro emissioni inquinanti, hanno pero' un obbligo morale. Il problema e' l'accumulazione storica operata dai paesi sviluppati che, al momento, e' impossibile ridurre. * - Jacopo Storni: Lei di solito afferma che la questione del clima e' strettamente legata alla fame nel mondo. In che senso? - Vandana Shiva: La crisi alimentare che e' emersa nel 2007 e nel 2008 e' stata determinata soprattutto dall'aumento del prezzo delle risorse energetiche ed ha gia' suscitato proteste in molti paesi. In questi due anni il prezzo del grano e' aumentato del 130%, quello del riso e' raddoppiato nel corso dei primi tre mesi del 2008. I biocombustibili, la speculazione, la distruzione delle economie alimentari locali e lo sconvolgimento climatico hanno contribuito all'aumento dei prezzi dei generi alimentari. * - Jacopo Storni: Il G8 ha affrontato l'argomento consapevole di questa correlazione? - Vandana Shiva: Assolutamente no. Per il G8 il problema non e' stato inquadrato sotto questo punto di vista. Il cambiamento climatico viene vissuto solo come cambiamento ambientale. Non ci si pone il problema sulle cause scatenanti, non si guarda alle conseguenze disastrose sulla popolazione. Prima viene la crescita economica e poi il problema della poverta'. E su questo anche l'India e' colpevole. Ogni sistema che danneggia l'ambiente danneggia anche i poveri. Gli svantaggiati del sud del mondo sono costretti a pagare sotto forma di tasse l'inquinamento operato dalle multinazionali pur non essendo assolutamente responsabili. Le grandi compagnie pongono la loro impronta ambientale sulla testa dei poveri, che non hanno nessuna responsabilita' nelle emissioni perche' non hanno niente. * - Jacopo Storni: Si parla di ambiente anche nel Manifesto sull'integrazione tra conoscenze scientifiche e saperi tradizionali, presentato al Meeting di San Rossore. Di che cosa si tratta? - Vandana Shiva: Nel Manifesto si spiega che una visione meccanicistica del mondo e' alle radici delle molteplici crisi che l'umanita' ha di fronte. Come ha detto Einstein non possiamo risolvere i problemi con gli stessi schemi mentali che li hanno creati. Lo scopo della conoscenza e' progressivamente diventato quello di manipolare e sfruttare la natura. In modo consapevole o inconsapevole il mondo e' stato omologato nelle nostre menti ad una gigantesca macchina, potenzialmente migliorabile e modificata dagli umani. Cosi' come le macchine sono state assemblate attraverso la manipolazione dei loro componenti, e' stato pensato che lo stesso potesse essere fatto con il mondo intero, vivente e non vivente. Nel manifesto affermiamo che la conoscenza deve essere olistica e gli eventi naturali non possono essere ridotti a semplici modelli di causa-effetto. Una novita' importante e' che affermiamo che la sovranita' della conoscenza da parte delle comunita' deve essere riconosciuta, compreso il diritto di usarla liberamente, migliorarla e condividerla. 4. UNA SOLA UMANITA'. UNA PREGHIERA ALLE PERSONE AMICHE Carissime e carissimi, stiamo sollecitando persone e movimenti a scrivere al Presidente della Repubblica affinche' non ratifichi le misure razziste, criminogene ed incostituzionali contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" approvato dal Senato in seconda lettura il 2 luglio 2009, ovvero rinvii alle Camere quel provvedimento chiedendone la modifica nelle parti palesemente incompatibili con la Costituzione e le norme del diritto internazionale recepite nell'ordinamento della Repubblica Italiana. Vorremmo pregarvi: a) di scrivere anche voi al Presidente della Repubblica in tal senso, e di rendere pubblica tale iniziativa comunicandola a mezzi d'informazione ed interlocutori vari; b) di esortare altre persone a farlo, rendendo anch'esse pubblica la loro iniziativa; c) di inviarci un vostro intervento da pubblicare sul nostro notiziario telematico quotidiano. La tempestivita' e' decisiva, ed altrettanto decisiva e' la vastita' della mobilitazione: sussistono i termini giuridici perche' il Presidente della Repubblica possa rinviare alle Camere quell'atto, ma e' evidente che sara' confortato in tale decisione dal visibile pronunciarsi di una vasta parte del popolo italiano in difesa del diritto, della civilta', dell'umanita'. Facciamo quanto e' in nostro potere perche' questo accada. Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax: 0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web: https://servizi.quirinale.it/webmail/ Un cordiale saluto, il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 7 luglio 2009 5. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA Il colpo di stato razzista compiuto dal governo Berlusconi con la complicita' di una asservita maggioranza parlamentare puo' e deve essere respinto. E' nei poteri del Presidente della Repubblica rifiutare di avallare l'introduzione nel corpus legislativo di misure palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, palesemente criminali e criminogene, palesemente razziste ed incompatibili con l'ordinamento giuridico della Repubblica. Al Presidente della Repubblica in prima istanza facciamo ora appello affinche' non ratifichi un deliberato illegale ed eversivo che viola i fondamenti stessi dello stato di diritto e della civilta' giuridica, che viola i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana. Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 2 luglio 2009 6. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEGLI INTELLETTUALI CONTRO IL RITORNO DELLE LEGGI RAZZIALI IN ITALIA Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una straordinaria influenza sulla intera societa' europea, dal Rinascimento italiano al fascismo. Non sempre sono state pero' conosciute in tempo. In questo momento c'e' una grande attenzione sui giornali europei per alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, pero', un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si riuscira' ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell'Europa e di far arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero. Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l'adozione di norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali. E' stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non piu' gli ebrei bensi' la popolazione degli immigrati "irregolari", che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti. Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalita', l'esercizio di un diritto fondamentale quale e' quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani. Con una norma ancora piu' lesiva della dignita' e della stessa qualita' umana, e' stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarita' amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere "irregolari" diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, ne' le costringevano all'aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato. Non ci rivolgeremmo all'opinione pubblica europea se la gravita' di queste misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune umanita'. L'Europa non puo' ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civilta' giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea. E' interesse e onore di tutti noi europei che cio' non accada. La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che viene dall'Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa. A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione. Roma, 29 giugno 2009 Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio 7. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEI GIURISTI CONTRO L'INTRODUZIONE DEI REATI DI INGRESSO E SOGGIORNO ILLEGALE DEI MIGRANTI Il disegno di legge n. 733-B attualmente all'esame del Senato prevede varie innovazioni che suscitano rilievi critici. In particolare, riteniamo necessario richiamare l'attenzione della discussione pubblica sulla norma che punisce a titolo di reato l'ingresso e il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato, una norma che, a nostro avviso, oltre ad esasperare la preoccupante tendenza all'uso simbolico della sanzione penale, criminalizza mere condizioni personali e presenta molteplici profili di illegittimita' costituzionale. La norma e', anzitutto, priva di fondamento giustificativo, poiche' la sua sfera applicativa e' destinata a sovrapporsi integralmente a quella dell'espulsione quale misura amministrativa, il che mette in luce l'assoluta irragionevolezza della nuova figura di reato; inoltre, il ruolo di extrema ratio che deve rivestire la sanzione penale impone che essa sia utilizzata, nel rispetto del principio di proporzionalita', solo in mancanza di altri strumenti idonei al raggiungimento dello scopo. Ne' un fondamento giustificativo del nuovo reato puo' essere individuato sulla base di una presunta pericolosita' sociale della condizione del migrante irregolare: la Corte Costituzionale (sent. 78 del 2007) ha infatti gia' escluso che la condizione di mera irregolarita' dello straniero sia sintomatica di una pericolosita' sociale dello stesso, sicche' la criminalizzazione di tale condizione stabilita dal disegno di legge si rivela anche su questo terreno priva di fondamento giustificativo. L'ingresso o la presenza illegale del singolo straniero dunque non rappresentano, di per se', fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale, ma sono l'espressione di una condizione individuale, la condizione di migrante: la relativa incriminazione, pertanto, assume un connotato discriminatorio ratione subiecti contrastante non solo con il principio di eguaglianza, ma con la fondamentale garanzia costituzionale in materia penale, in base alla quale si puo' essere puniti solo per fatti materiali. L'introduzione del reato in esame, inoltre, produrrebbe una crescita abnorme di ineffettivita' del sistema penale, gravato di centinaia di migliaia di ulteriori processi privi di reale utilita' sociale e condannato per cio' alla paralisi. Ne' questo effetto sarebbe scongiurato dalla attribuzione della relativa cognizione al giudice di pace (con alterazione degli attuali criteri di ripartizione della competenza tra magistratura professionale e magistratura onoraria e snaturamento della fisionomia di quest'ultima): da un lato perche' la paralisi non e' meno grave se investe il settore di giurisdizione del giudice di pace, dall'altro per le ricadute sul sistema complessivo delle impugnazioni, gia' in grave sofferenza. Rientra certo tra i compiti delle istituzioni pubbliche "regolare la materia dell'immigrazione, in correlazione ai molteplici interessi pubblici da essa coinvolti ed ai gravi problemi connessi a flussi migratori incontrollati" (Corte Cost., sent. n. 5 del 2004), ma nell'adempimento di tali compiti il legislatore deve attenersi alla rigorosa osservanza dei principi fondamentali del sistema penale e, ferma restando la sfera di discrezionalita' che gli compete, deve orientare la sua azione a canoni di razionalita' finalistica. "Gli squilibri e le forti tensioni che caratterizzano le societa' piu' avanzate producono condizioni di estrema emarginazione, si' che (...) non si puo' non cogliere con preoccupata inquietudine l'affiorare di tendenze, o anche soltanto tentazioni, volte a 'nascondere' la miseria e a considerare le persone in condizioni di poverta' come pericolose e colpevoli". Le parole con le quali la Corte Costituzionale dichiaro' l'illegittimita' del reato di "mendicita'" di cui all'art. 670, comma 1, cod. pen. (sent. n. 519 del 1995) offrono ancora oggi una guida per affrontare questioni come quella dell'immigrazione con strumenti adeguati allo loro straordinaria complessita' e rispettosi delle garanzie fondamentali riconosciute dalla Costituzione a tutte le persone. 25 giugno 2009 Angelo Caputo, Domenico Ciruzzi, Oreste Dominioni, Massimo Donini, Luciano Eusebi, Giovanni Fiandaca, Luigi Ferrajoli, Gabrio Forti, Roberto Lamacchia, Sandro Margara, Guido Neppi Modona, Paolo Morozzo della Rocca, Valerio Onida, Elena Paciotti, Giovanni Palombarini, Livio Pepino, Carlo Renoldi, Stefano Rodota', Arturo Salerni, Armando Spataro, Lorenzo Trucco, Gustavo Zagrebelsky 8. UNA SOLA UMANITA'. CONTRO LA VIOLENZA RAZZISTA E SQUADRISTA OGNI PERSONA DI RETTO SENTIRE, OGNI ASSOCIAZIONE DEMOCRATICA, OGNI ISTITUZIONE FEDELE ALLA COSTITUZIONE SCRIVA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AFFINCHE' RESPINGA LE INCOSTITUZIONALI, ANOMICHE, CRIMINALI E DISUMANE MISURE DEL COSIDDETTO "PACCHETTO SICUREZZA". UN MODELLO DI LETTERA Egregio Presidente della Repubblica, con riferimento al potere attribuitole dall'art. 74, comma 1, della Costituzione, le chiediamo: - di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani; - di rinviarlo pertanto alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. * Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax: 0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web: https://servizi.quirinale.it/webmail/ Ci si ricordi che, ovviamente, le lettere devono recare nome, cognome e indirizzo preciso del mittente. 9. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ORDINE DEL GIORNO DA PROPORRE ALL'APPROVAZIONE DELLE ASSEMBLEE ELETTIVE (COMUNI, PROVINCE, REGIONI, ETC.) Il Consiglio ... di ..., fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana, impegnato per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani cosi' come sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall'Assemblea generale dell'Onu nel 1948; chiede al Presidente della Repubblica, in virtu' del potere attribuitogli dall'art. 74, comma 1, della Costituzione ("Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, puo' con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione"): - di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani; - di rinviarlo alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. Da' mandato al proprio presidente di trasmettere il presente ordine del giorno al Presidente della Repubblica e di renderlo noto alla popolazione attraverso i mezzi d'informazione e nelle altre forme abitualmente usate per comunicare ai cittadini le deliberazioni del Consiglio. 10. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI AFFINCHE' ANCH'ESSI SCRIVANO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Gentile parlamentare, sperando di non arrecarle disturbo le chiediamo di voler scrivere - come gia' hanno fatto migliaia di cittadini - al Presidente della Repubblica affinche', in virtu' del potere attribuitogli dall'art. 74, comma 1, della Costituzione ("Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, puo' con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione"), non promulghi il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, e lo rinvii alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. Distinti saluti. * Gli indirizzi di posta elettronica dei parlamentari sono cosi' composti: a) per i deputati: cognome_inizialedelnome at camera.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale on. Mario Rossi sarebbe rossi_m at camera.it ; b) per i senatori: cognome_inizialedelnome at posta.senato.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale sen. Mario Rossi sarebbe rossi_m at posta.senato.it 11. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 215 del 15 luglio 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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