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Coi piedi per terra. 211
- Subject: Coi piedi per terra. 211
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 6 Jul 2009 09:47:46 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 211 del 6 luglio 2009 In questo numero: 1. Dal professor Rocco Altieri un autorevole sostegno all'impegno contro il mega-aeroporto a Viterbo 2. L'illustre intellettuale pacifista Giancarla Codrignani contro il mega-aeroporto 3. La solidarieta' del dottor Giuseppe Vatinno 4. Peppe Sini: Due anni 5. La lettera aperta del 3 luglio 2007 6. Nuovo aggiornamento del sito www.coipiediperterra.org 7. Osvaldo Ercoli: Fare chiarezza sulle cosiddette "scie chimiche" 8. Paola Desai: Mekong 9. Appello al Presidente della Repubblica contro il colpo di stato razzista 10. Alcuni commenti sul "pacchetto sicurezza" razzista 11. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo 1. SOLIDARIETA'. DAL PROFESSOR ROCCO ALTIERI UN AUTOREVOLE SOSTEGNO ALL'IMPEGNO CONTRO IL MEGA-AEROPORTO A VITERBO Il professor Rocco Altieri, docente all'Universita' di Pisa, una delle figure piu' autorevoli della cultura della nonviolenza, ha espresso ancora una volta la sua solidarieta' al comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. In un messaggio di solidarieta' il professor Altieri ha scritto: "Cari amici, vi chiedo di apporre la mia firma all'appello da voi promosso per la salvaguardia dell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, avverso allo sciagurato progetto di costruzione su quell'area di un aeroporto. Mi impegno anche a raccogliere altre firme di adesione al vostro documento attraverso gli amici del centro Gandhi di Pisa e di Roma. Cordiali saluti, Rocco Altieri". Il comitato ringrazia di tutto cuore il professor Altieri per l'autorevolissima dichiarazione di solidarieta'. * Riportiamo ancora una volta il testo dell'appello del 23 giugno 2009 Un appello al mondo della cultura e dell'insegnamento Gentili signore e signori, ci rivolgiamo a voi, persone che amate la cultura al punto da averne fatto la vocazione e l'impegno professionale della vostra vita, per chiedere il vostro urgente aiuto. L'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un'area di preziose emergenze e memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni naturalistici e risorse terapeutiche, e' minacciata di distruzione dalla volonta' di una lobby speculativa di realizzarvi un mega-aeroporto. La realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio. Taluni irresponsabili promotori di questa dissennata aggressione hanno annunciato che il Comitato interministeriale per la programmazione economica (in sigla: Cipe) sarebbe in procinto di finanziare il mega-aeroporto, nonostante la sua palese illegalita'. Ci appelliamo all'intero mondo della cultura e dell'insegnamento affinche' ci aiuti ad impedire l'irreversibile devastazione del luogo che Dante volle ricordare nella Divina Commedia. Vi preghiamo di voler aderire a questo appello affinche' il governo non finanzi la distruzione dell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo; non finanzi un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale. Il professor Osvaldo Ercoli, la dottoressa Antonella Litta, il dottor Emanuele Petriglia, il professor Alessandro Pizzi, per il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti Viterbo, 23 giugno 2009 * Il professor Rocco Altieri Il professor Rocco Altieri e' nato a Monteleone di Puglia, studi di sociologia, lettere moderne e scienze religiose presso l'Universita' di Napoli, promotore degli studi sulla pace e la trasformazione nonviolenta dei conflitti presso l'Universita' di Pisa, docente di Teoria e prassi della nonviolenza all'Universita' di Pisa, dirige la rivista "Quaderni satyagraha" e la casa editrice "Gandhi Edizioni". Tra le opere di Rocco Altieri segnaliamo particolarmente La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998. 2. SOLIDARIETA'. L'ILLUSTRE INTELLETTUALE PACIFISTA GIANCARLA CODRIGNANI CONTRO IL MEGA-AEROPORTO Con un recente messaggio l'illustre intellettuale pacifista Giancarla Codrignani ha ribadito la sua piena solidarieta' con l'impegno contro il mega-aeroporto a Viterbo. Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo ringrazia la senatrice Codrignani per il sostegno alle ragioni della difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Giancarla Codrignani, presidente della Loc (Lega degli obiettori di coscienza al servizio militare), gia' parlamentare, saggista, impegnata nei movimenti di liberazione, di solidarieta' e per la pace, e' tra le figure piu' rappresentative della cultura e dell'impegno per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Giancarla Codrignani: L'Odissea intorno ai telai, Thema, Bologna 1989; Amerindiana, Terra Nuova, Roma 1992; Ecuba e le altre, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994; L'amore ordinato, Edizioni Com nuovi tempi, Roma 2005. 3. SOLIDARIETA'. LA SOLIDARIETA' DEL DOTTOR GIUSEPPE VATINNO Il dottor Giuseppe Vatinno, gia' consigliere del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro per le politiche ambientali, ha aderito all'appello del comitato che si oppone al mega-aeroporto a Viterbo, per salvare l'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un'area di preziose emergenze e memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni naturalistici e risorse terapeutiche, minacciata di distruzione dalla volonta' di una lobby speculativa di realizzarvi un mega-aeroporto. Infatti, come recita l'appello diffuso dal comitato, la realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio. * Il dottor Giuseppe Vatinno, gia' consigliere del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro per le politiche ambientali, e' responsabile nazionale "Energia ed ambiente" dell'Italia dei valori, membro dell'assemblea nazionale e del direttivo degli Ecologisti democratici, gia' membro della Commissione di Valutazione Impatto Ambientale (Via). 4. ANNIVERSARI. PEPPE SINI: DUE ANNI [Riproponiamo il seguente articolo gia' apparso nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino". Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio, e il principale animatore del movimento che si oppose al devastante progetto autostradale della cosiddetta "Supercassia" che avrebbe irreversibilmente distrutto preziosi beni ambientali e culturali; nel 1979 ha fondato il Comitato democratico contro l'emarginazione che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Una sua lettera aperta del 3 luglio 2007 ha dato avvio al movimento che si oppone al devastante progetto del mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo] Il 3 luglio 2007 inviai a qualche persona amica e ad alcuni giornali locali una lettera aperta intitolata "Contro l'aeroporto". Da essa inizio' quel percorso che avrebbe portato alla nascita del movimento di opposizione al mega-aeroporto a Viterbo. Il successivo 24 luglio con un'assemblea presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" costituimmo il comitato che da allora ha saputo svolgere un efficace lavoro di informazione, documentazione, coscientizzazione; che ha saputo condurre una efficace lotta nonviolenta che fino ad oggi e' riuscita ad impedire che si realizzasse a Viterbo uno scempio e un crimine immane; che ha promosso a livello nazionale una consapevolezza ed un'iniziativa per la necessaria, urgente, drastica riduzione del trasporto aereo. Due anni di tenace impegno di molte e molti, in difesa della biosfera e dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Non sono stati sprecati. * Oggi a Viterbo Oggi a Viterbo e nell'Alto Lazio la stragrande maggioranza dei cittadini sa, per dirla con la formula sintetica del piu' recente appello cui hanno aderito centinaia e continaia di personalita' della scienza e della cultura, che "la realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze: lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio". La stragrande maggioranza dei cittadini di Viterbo e dell'Alto Lazio sa anche che occorre globalmente ridurre il trasporto aereo e non incrementarlo, poiche' esso e' corresponsabile in rilevante misura della piu' grave emergenza ambientale planetaria che l'umanita' intera deve affrontare: il surriscaldamento del clima. * Due anni dopo Due anni dopo, c'e' ancora da lottare per impedire definitivamente un crimine e una follia come il mega-aeroporto a Viterbo, ma credo sia a tutti evidente che l'impegno in difesa dell'ambiente e della salute, della verita' e dei diritti dei cittadini, e' ogni giorno piu' condiviso, e possiamo confidare che si possa riuscire infine - con l'aiuto di tutte le persone di volonta' buona e delle istituzioni fedeli alle leggi dello stato - sia a salvare l'area archeologica e termale del Bulicame dalla distruzione voluta da nuovi vandali, sia a salvare i viterbesi dal gravissimo avvelenamento che il mega-aeroporto comporterebbe. 5. DOCUMENTI. LA LETTERA APERTA DEL 3 LUGLIO 2007 Contro l'aeroporto Vorrei esprimere la mia contrarieta' al progetto dell'aeroporto a Viterbo. Occorrerebbe ridurre il trasporto aereo, non incrementarlo. Occorrerebbe diminuire i voli e rendere piu' sicuri gli aeroporti, non aumentarli. L'umanita' ha bisogno di piu' lentezza, non di piu' velocita'; di maggior sicurezza, non di maggior rischio. Il pianeta ha bisogno di rispetto e risanamento dell'ambiente, non di ulteriore inquinamento. * Porre la questione in termini di concorrenza campanilistica tra tre citta' (naturalmente ho letto l'interessante studio del Comitato per l'aeroporto di Viterbo, che presuppone la positivita' della scelta di incrementare il trasporto aereo e si concentra sull'argomentare in favore della localizzazione del terzo polo aeroportuale laziale a Viterbo rispetto a Frosinone e Latina) e' un modo per non porre il vero problema: servono davvero nuovi aeroporti? Non servirebbe invece piu' sicurezza, piu' qualita' dell'ambiente, un'economia piu' rispettosa della natura e delle persone? Il territorio viterbese ha bisogno di migliore mobilita' ferroviaria, di maggiori e migliori servizi sanitari e sociali, di una edilizia non speculativa e non devastante che garantisca una casa a tutti, della difesa dell'ambiente e dei beni naturali e culturali, del sostegno alle reali vocazioni produttive centrate sull'agricoltura, sull'artigianato, sui beni ambientali e culturali e quindi anche sull'ospitalita' che sono peculiari dell'Alto Lazio. Vale per il viterbese quello che vale ovunque: occorre un modello di sviluppo autocentrato con tecnologie appropriate. E vale per il mondo intero l'esigenza gia' segnalata da anni sia dagli studiosi che dalle conferenze istituzionali internazionali e dai protocolli in quelle sedi elaborati: l'esigenza di passare a un modello di mobilita' sostenibile, l'esigenza di ridurre le emissioni inquinanti, l'esigenza di una mobilita' che privilegi la sicurezza degli esseri umani e la difesa della biosfera. Il trasporto aereo, come quello automobilistico privato, va drasticamente ridotto, e non incentivato. Continuo a trovare assai persuasive le analisi di Ivan Illich e di Murray Bookchin, di Mohandas Gandhi e di Vandana Shiva, di Alexander Langer e di Guido Viale; ed alcune idee che in forma forse un po' semplificata propone da anni Serge Latouche (e con lui la scuola di pensiero del Movimento antiutilitarista nelle scienze sociali e della "teoria della decrescita" - che su questioni cruciali non e' poi cosi' lontana da alcune intuizioni formulate alcuni decenni fa anche dagli studi promossi dal Club di Roma di Aurelio Peccei). In anni che sembrano assai lontani solo perche' rapidamente dimenticati, molte persone di questa provincia si opposero a devastanti progetti e a umilianti servitu'. Di quelle esperienze di cui ebbi l'onore di essere uno degli animatori e' erede oggi ad esempio la lotta contro le centrali a carbone e quelle sui rifiuti in difesa del diritto alla salute e della legalita', quelle per difendere l'acqua come bene comune, ed altre esperienze ancora di limpido impegno civile. All'epoca argomentai in un'infinita' di articoli, relazioni, opuscoli, bibliografie ragionate le ragioni forti dell'opposizione alla devastazione dell'ambiente e come esse si intrecciassero all'impegno per la legalita' e contro i poteri criminali, e come esse si fondassero su un'analisi non campanilistica ma globale e solidale, fondata su quel "principio responsabilita'" acutamente tematizzato da Hans Jonas. * Last, but not least: da dieci anni non ho piu' incarichi pubblici e ho concentrato il mio impegno civile sulla questione che mi sembra decisiva nel tempo presente: l'opposizione alla guerra e la proposizione di una politica di pace con mezzi di pace, ovvero attraverso la scelta della nonviolenza. Se oggi torno ad occuparmi di una questione che potrebbe sembrare "locale" e' perche' in essa invece vedo implicate questioni generali, e mi sembra - ma posso sbagliarmi, da anni non seguo con adeguata attenzione le vicende locali - che non si siano levate fin qui altre voci a dichiarare con chiarezza una decisa opposizione esplicita ed argomentata alla proposta dell'aeroporto a Viterbo. Grazie per l'attenzione, cordialmente Peppe Sini Viterbo, 3 luglio 2007 6. STRUMENTI. NUOVO AGGIORNAMENTO DEL SITO WWW.COIPIEDIPERTERRA.ORG Nuovamente aggiornato ed ulteriormente ampliato con altri materiali di informazione, documentazione e riflessione il sito del comitato che si oppone alla realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: www.coipiediperterra.org * Inseriti anche gli ultimi fascicoli del notiziario "Coi piedi per terra" che contengono molti nuovi utili e rilevanti documenti; sono cosi' disponibili e agevolmente consultabili tutti i fascicoli del notiziario "Coi piedi per terra", un enorme archivio di materiali non solo sulle ragioni per opporsi all'illegale e devastante mega-aeroporto a Viterbo, e piu' complessivamente al dissennato incremento del trasporto aereo, ma anche sui temi dell'ambientalismo scientifico e dell'impegno ecologista in una prospettiva nonviolenta, equosolidale, di pace e di giustizia. * Nel sito e' disponibile anche una sezione di documentazione fotografica di alcune iniziative; sezioni specifiche che presentano comunicati, relazioni, interviste, bibliografie e sitografie; link utili e siti amici; un'ampia cronologia delle attivita' svolte; una sezione in lingua inglese particolarmente apprezzata. Di particolare rilevanza e' un'ampia sezione di testi di studio, che presenta anche opere integrali di Gunther Anders, Piero Calamandrei, Aldo Capitini, Susan George, Martin Luther King, Alexander Langer, Primo Levi, Giulio A. Maccacaro, Jean-Marie Muller, Vandana Shiva, ed ancora altre autrici ed altri autori. * In evidenza nella home page alcune comunicazioni intercorse tra il comitato e varie autorita' istituzionali e la relazione tenuta dalla dottoressa Antonella Litta al recente convegno nazionale di Salsomaggiore dell'Associazione medici per l'ambiente ed il relativo materiale iconografico. Nel sito e' ospitato anche uno spazio dell'Isde di Viterbo (l'Isde e' la prestigiosa Associazione italiana medici per l'ambiente - International Society of Doctors for the Environment Italia). 7. APPELLI. OSVALDO ERCOLI: FARE CHIAREZZA SULLE COSIDDETTE "SCIE CHIMICHE" [Osvaldo Ercoli (per contatti: osvaldo.ercoli at fastwebnet.it), gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali. E' tra gli animatori del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Nel 2007 ha promosso un appello per salvare l'area archeologica, naturalistica e termale del Bulicame dalla devastazione] Il fenomeno delle cosiddette "scie chimiche" rilasciate da aerei non sembra interessare o preoccupare particolarmente l'opinione pubblica. Questa indifferenza o disattenzione e' una pessima consigliera. Le scie di cui parliamo sembrano essere altra cosa dalle consuete scie di condensazione lasciate abitualmente dagli aerei in specifiche condizioni atmosferiche. Le consuete scie di condensazione hanno normalmente una breve permanenza in cielo, poi scompaiono. Le scie di cui parliamo permangono per lungo tempo, si espandono e lasciano una patina lattea che copre l'azzurro del cielo. Questa patina lattiginosa che copre i nostri cieli non sembra essere semplice vapore acqueo. Quale e' la precisa composizione chimica? Di cosa precisamente si tratta? Forzare o aggirare, prima che sia troppo tardi, questo muro di omerta' che resiste da circa venti anni, e' necessario. Il come e' un problema alla cui soluzione tutti, ed in primo luogo le istituzioni pubbliche, dovremmo dare il nostro contributo. Sono stati posti quesiti, anche in ambiti istituzionali, sia in Italia sia in altri paesi, ma le risposte o sono del tutto mancate, o sono state vaghe e tutt'altro che persuasive ed esaurienti, o si e' tentato di minimizzare o addirittura negare l'evidenza; e si e' da piu' parti fatto cenno ad ipotesi assai preoccupanti: segreti militari, interventi per modificare il clima. E' necessario fare chiarezza. Il cielo e' un patrimonio di tutti gli esseri viventi, abbiamo il dovere di difenderlo, abbiamo il diritto di sapere chi attenta alla sua integrita'. Occorrono risposte chiare ed esaurienti. E' necessaria l'attenzione dei cittadini, la presa di coscienza e l'impegno delle istituzioni, risposte rigorose e documentate della scienza: e' necessario un impegno di verita' e di democrazia, a tutela della salute e della sicurezza delle persone, a tutela della biosfera, e per il diritto di tutti ad essere informati sulle questioni che hanno un impatto sulla vita di tutti. 8. MONDO. PAOLA DESAI: MEKONG [Dal quotidiano "Il manifesto" del 3 luglio 2009 col titolo "La battaglia del Mekong"] Una petizione con oltre 15.000 firme non e' piccola cosa per gli attivisti della campagna "Salvare il Mekong". Perche' almeno diecimila di quelle firme sono state raccolte nei sei paesi rivieraschi del fiume che nasce sull'altopiano del Tibet, in Cina, e poi scorre attraverso lo Yunnan prima di tagliare da nord a sud la penisola indocinese: il Mekong costeggia o taglia Cina, Birmania, Laos, Thailandia, Cambogia e infine il Vietnam. La petizione fa appello proprio a questi governi a rinunciare ai progetti di costruire nuovi impianti idroelettrici (quindi dighe) lungo il corso principale del fiume. Scritta in sette lingue e corredata da firme, la petizione e' stata consegnata personalmente il 18 giugno al primo ministro della Thailandia, Abhisit Vejjajiva, a Bangkok, e inviata ai capi degli altri governi della regione. E' rivolta poi in particolare ai governo di Laos, Thailandia, Cambogia e Vietnam: a loro chiede di lasciar scorrere liberamente il Mekong, e cercare altre opzioni meno devastanti per produrre energia elettrica. In effetti la campagna si concentra sui paesi del basso Mekong. Nella parte alta del fiume la Cina ha gia' costruito tre grandi dighe sul corso principale del fiume e ne ha cinque in progetto: mentre nei paesi a valle per ora si tratta degli affluenti, dove sono ormai in funzione decine di dighe con centrali idroelettriche. Queste grandi opere hanno costretto intere comunita' locali a sfollare, sottratto loro terra coltivabile, e soprattutto distrutto il ciclo di vita del pesce: il Mekong e i suoi affluenti sono popolati da specie di pesci migranti, che risalgono la corrente in certe stagioni per riprodursi tra gli scogli e le rapide. Sulle piene dei fiumi e' scandita la vita rurale dell'intera regione (e l'80% della popolazione dei quattro paesi e' rurale), e il pesce rappresenta il 60% delle proteine animali consumate dagli abitanti dei quattro paesi, l'80% per la popolazione rurale, ed e' la base dell'economia locale, per l'autoconsumo e per l'export. Si capisce quindi che le dighe abbiano suscitato polemiche e veri e propri movimenti di protesta, in particolare in Thailandia dove la societa' civile organizzata ha piu' spazio (il movimento contro la diga di Pak Mun alla fine degli anni '90 ha fatto scuola). Non per caso le firme raccolte in calce a quella petizione vengano da comunita' di pescatori e agricoltori che vivono lungo le rive del Mekong o dei suoi affluenti, oltre che da studenti, monaci, intellettuali, gente di citta'. Anche perche' ora non si tratta piu' solo degli affluenti: a meta' del 2006 i governi di Cambogia, Laos e Thailandia hanno avviato i preliminari per ben 11 nuovi progetti idroelettrici, questa volta sul corso del Mekong stesso. Vi sono coinvolte aziende di Thailandia, Malaysia, Vietnam e Cina; le nuove dighe sorgeranno soprattutto nel Laos settentrionale, dove il Mekong scorre tra gole bellissime. O nel Laos meridionale presso le cascate di Khone, un paesaggio naturale suggestivo - e una delle piu' importanti vie migratorie del pesce. Tutto questo ha messo in allarme una coalizione di ambientalisti e attivisti sociali, della regione e internazionali, che ha lanciato la campagna "Save the Mekong": dicono che la sopravvivenza del fiume, e della sua popolazione umana, e' minacciata. 9. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA [Riproponiamo il seguente appello] Il colpo di stato razzista compiuto dal governo Berlusconi con la complicita' di una asservita maggioranza parlamentare puo' e deve essere respinto. E' nei poteri del Presidente della Repubblica rifiutare di avallare l'introduzione nel corpus legislativo di misure palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, palesemente criminali e criminogene, palesemente razziste ed incompatibili con l'ordinamento giuridico della Repubblica. Al Presidente della Repubblica in prima istanza facciamo ora appello affinche' non ratifichi un deliberato illegale ed eversivo che viola i fondamenti stessi dello stato di diritto e della civilta' giuridica, che viola i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana. Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 2 luglio 2009 10. RASSEGNA STAMPA. ALCUNI COMMENTI SUL "PACCHETTO SICUREZZA" RAZZISTA [Dal sito di "Fortress Europe" (http://fortresseurope.blogspot.com) riprendiamo questa sintesi del 3 luglio 2009 dal titolo "Pacchetto sicurezza. Le reazioni delle associazioni"] Asgi: Momento buio per la democrazia "E' un momento veramento buio per la storia della nostra democrazia e per la tutela dei diritti umani, un attacco ai principi costituzionali di uguaglianza e liberta'". Questo il commento di Lorenzo Trucco, presidente di Asgi, l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, "un monstrum giuridico di cui soffriremo le conseguenze negli anni a venire". Gia' negli scorsi mesi Asgi aveva espresso forti critiche ai provvedimenti contenuti nel disegno di legge. In particolare l'associazione aveva lanciato l'allarme sui cosiddetti "bambini invisibili": per un genitore straniero senza permesso di soggiorno sarebbe infatti impossibile registrare il proprio figlio all'anagrafe. Ma le preoccupazioni riguardano anche gli adulti, a partire dal prolungamento della permanenza nei Cie. * Naga: Razzismo e discriminazione sono legge "Con l'approvazione da parte del Senato in via definitiva del cosiddetto Pacchetto sicurezza, si conclude l'iter della legge piu' razzista e discriminatoria in materia d'immigrazione emanata dal dopoguerra ad oggi". Cosi' il Naga, secondo il quale "l'introduzione del reato di immigrazione clandestina chiude infine il cerchio della scellerata legislazione italiana in materia". Afferma Pietro Massarotto, presidente del Naga: "L'approvazione di tale indegno reato nonche' di alcune norme specifiche come l'obbligo di dimostrazione della regolarita' del soggiorno ai fini dell'accesso e del perfezionamento degli atti di stato civile (matrimonio, registrazione della nascita, riconoscimento del figlio, registrazione della morte), l'obbligo di dimostrazione della regolarita' del soggiorno per la celebrazione del matrimonio in Italia, l'introduzione del permesso a punti e la legalizzazione delle ronde minano nel profondo l'esercizio dei diritti fondamentali da parte dei cittadini stranieri presenti nel nostro Paese; minano altresi' le basi della societa' democratica e quelle dello stato di diritto, peggiorando in definitiva la condizione di ognuno di noi, italiano o meno". * Don Ciotti: Questa legge ci fa scivolare ai tempi della discriminazione razziale "Non sicurezza, crudelta'. Non c'e' altra parola per definire le misure sull'immigrazione approvate oggi in Senato. Non c'e' altra parola per definire questo accanimento contro chi fugge dalla miseria, dalla discriminazione, dall'oppressione, dalle guerre. Sono persone, prima che immigrati, quelle che chiedono di essere riconosciute e accolte nella legalita', nei diritti e doveri di ogni cittadino parte attiva del consorzio sociale". Cosi' don Luigi Ciotti, presidente di Libera e fondatore del Gruppo Abele. "E' doloroso constatare come questa legge ci faccia scivolare indietro, ai tempi della discriminazione razziale, negando i valori della Carta universale dei diritti umani, della nostra Costituzione, della Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Baluardi contro il ritorno della barbarie e della guerra, antidoti perche' legge sia tutela del bene comune a partire dai piu' deboli, non legge del piu' forte". "Sono vittime della poverta', gli immigrati - precisa -. Ma la poverta' piu' grande, oggi, e' la nostra. Poverta' di coraggio, di senso, di umanita', di capacita' di scommettere sugli altri, di costruire insieme a loro". * Hammarberg (Ue): In Italia misure a rischio xenofobia "Le draconiane misure in materia d'immigrazione e di asilo gia' adottate o in esame in Italia, contenute nel ddl sicurezza al terzo e ultimo voto di fiducia oggi in Senato, produrranno inevitabilmente un ulteriore aggravamento del clima xenofobo contro gli immigrati". Lo dichiara il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, ospite di Klaus Davi per il programma di approfondimento politico "KlausCondicio", in onda su YouTube. * Save the Children esprime forte disappunto "I bambini stranieri nati da genitori non regolarmente soggiornanti sul territorio e i bambini italiani nati da un genitore straniero non regolarmente soggiornante sul territorio non potranno piu' essere riconosciuti dal proprio genitore, una persona senza permesso di soggiorno non potra' piu' contrarre matrimonio nel territorio dello Stato, neanche in presenza di figli con cittadinanza italiana, gli adolescenti soli che provengono da altri Paesi non potranno piu' avere la sicurezza di continuare il percorso di vita iniziato in Italia, una volta divenuti maggiorenni, vanificando investimenti personali e della societa' di accoglienza". * Cir: Parola d'ordine, esclusione sociale "D'ora in poi la parola d'ordine sara': esclusione sociale". Lo dice il presidente del Cir, Savino Pezzotta. "Le nuove norme renderanno piu' difficile la convivenza civile, pacifica e reciprocamente proficua tra italiani e stranieri", continua Pezzotta. Il Cir, ente di tutela di rifugiati, e' particolarmente preoccupato per il clima generale di criminalizzazione del "diverso", del "sospetto", della marginalizzazione che da questa legge viene alimentata. "Cambiera' profondamente il contesto nel quale si svolge il percorso di integrazione non solo degli immigrati, ma anche dei rifugiati", denuncia l'associazione. "E' da ricordare che la nuova legge introduce una tassa pesante su rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno; limita l'ottenimento della cittadinanza italiana, nonche' il diritto al ricongiungimento familiare; in molti casi rende impossibile l'iscrizione anagrafica. Tali norme riguardano esclusivamente cittadini stranieri regolarmente presenti e non hanno alcun nesso con la sicurezza", dichiara Christopher Hein, Direttore del Cir. * Antigone: Triste ritorno alle leggi razziali "La legge approvata oggi e' una legge infame, in quanto individua nello straniero il nemico. E' una legge che criminalizza coloro i quali vivono in una condizione di mera irregolarita' formale". E' il commento di Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione Antigone. "Con il reato di clandestinita' ci saranno ora centinaia di migliaia di processi penali che ingolferanno il sistema della giustizia. I giudici di pace saranno invasi da centinaia di migliaia di processi contro inermi badanti o lavoratori edili i quali, se non pagheranno la multa e non andranno via dall'Italia, rischieranno il carcere. Questa norma, insieme a quella che legittima le ronde o a quella che estende la permanenza degli immigrati nei Cie fino a 6 mesi, costituisce un primo passo verso un diritto speciale per gli immigrati che tanto assomiglia a quello del 1938". * Acli Colf: Le famiglie continueranno a tenere le badanti irregolari "Noi rispettiamo la legge, ma a questo punto e' necessario un decreto flussi o comunque l'introduzione di altre modalita' che permettano di regolarizzare tutti quei lavoratori che si trovano in Italia e che sono titolari di rapporti di lavoro non strumentali". Lo dice Raffaella Maioni, responsabile nazionale dell'Acli Colf. "Molte di queste persone si trovano all'interno di famiglie che hanno necessita' di un'assistente familiare. E pensiamo che, malgrado il pacchetto sicurezza, le famiglie continueranno a tenere le lavoratrici". * Forti (Caritas): E' un pacchetto insicurezza "Un pacchetto 'insicurezza' che non sara' di beneficio a nessuno, che con il reato di clandestinita' andra' a colpire anche le badanti irregolari e i lavoratori stranieri in nero, che incidera' negativamente sulla salute della collettivita' e che fara' aumentare i costi di gestione dei centri di identificazione ed espulsione". E' questo il commento di Oliviero Forti, responsabile dell'Ufficio immigrazione della Caritas italiana, che si domanda: "le forze dell'ordine e gli uffici giudiziari saranno in grado di dare seguito alla norma, dal momento che gia' ora sono in affanno?". Rischiano l'espulsione "piu' di mezzo milione di badanti" senza permesso di soggiorno e "oltre 600.000 lavoratori stranieri irregolari". I dati sono desunti dall'ultimo decreto-flussi: "700.000 domande presentate a fronte di 70.000 posti disponibili", dice Forti. "Quindi, d'ora in poi, anche un operaio straniero che viene sfruttato commettera' reato: datore di lavoro e lavoratore saranno entrambi perseguibili per legge". * Cnca: Politica immorale e profondamente sbagliata "Il ddl sicurezza avra' una sola conseguenza: rendere la vita ancora piu' difficile a centinaia di migliaia di persone immigrate che sono una ricchezza imprescindibile per il nostro Paese". E' questo il commento di Lucio Babolin, presidente del Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza, all'approvazione oggi in Senato di un provvedimento che gia' in passato la Federazione ha definito "una vergogna" per l'Italia. "L'introduzione del reato di clandestinita' segnera' duramente l'esistenza degli immigrati, che ora dovranno aver paura anche quando si rivolgono ai servizi sociali, alle strutture sanitarie, alla scuola". * La preoccupazione di Amnesty International Afferma oggi Amnesty: "Prevedere la natura penale dell'ingresso e della residenza irregolare in Italia rende obbligatoria la denuncia del migrante che si trovi in tale situazione da parte di ogni pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio che ne venga a conoscenza". L'organizzazione per i diritti umani torna oggi a sottolineare che "i migranti, per timore di essere denunciati con conseguenze di rilievo penale, saranno percio' indotti a sottrarsi al contatto con tutti gli uffici pubblici, in qualunque ambito, piombando cosi' in un'allarmante situazione di mancato accesso ai servizi e di compromissione dei loro diritti umani". * Anaao Assomed: Urge chiarezza su medici spia L'Anaao Assomed (Associazione dei medici dirigenti) insieme ad altre associazioni e sindacati medici (Cimo Asmd, Aaroi, Fp Cgil Medici, Fvm, Federazione Cisl Medici, Fassid, Fesmed, Federazione Medici Uil Fpl) esprimono "preoccupazione" per il ddl sicurezza. "Siamo fortemente preoccupati - denunciano i medici - e ci vediamo costretti a lanciare un serio allarme per il vulnus alla nostra deontologia professionale, per la tutela della salute degli immigrati privi del permesso di soggiorno e per la salute di tutti i cittadini". Con l'odierno voto di fiducia del Senato al pacchetto sicurezza non e' stato infatti possibile emendare il testo "con una norma che avrebbe introdotto, definitivamente e senza equivoci, una precisa e specifica esenzione dall'obbligo di denuncia di situazioni di irregolarita' relative alla cittadinanza o immigrazione di persone sottoposte a trattamento sanitario". Per questo i medici chiedono ai ministri dell'Interno e della Giustizia, al ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali e al viceministro della Salute di "emanare con urgenza una circolare interpretativa di questa legge che stabilisca i confini dell'agire dei professionisti sanitari in modo da spazzare via ogni possibile e pericoloso equivoco". * L'Arci: E ora disobbedienza civile L'Arci, dopo l'approvazione definitiva del Ddl 733 al Senato, lancia la campagna di disobbedienza civile "Porte Aperte". A lanciarla e' Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci: "A partire da oggi in Italia cittadini che vivono nello stesso Paese non saranno piu' tutti uguali di fronte alla legge ne' godranno delle stesse garanzie. La maggioranza modifica di fatto la Costituzione negando l'articolo 3 e la pari dignita' a cui ogni cittadino senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, avrebbe diritto". "E' per tutelare i diritti di quanti subiscono le misure razziste e discriminanti di questo Ddl - continua - che l'Arci dara' ospitalita' nei propri circoli ai migranti, aprendo le porte a quelli regolari e agli irregolari, proprio come dopo il 1938 fecero molti 'giusti' sottraendo gli ebrei alle leggi razziali. Invitiamo gli esponenti del mondo della politica e della cultura a sostenere, diventandone portavoce, questa campagna, cosi' come chiediamo alle amministrazioni democratiche di non obbedire a questa legge". 11. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 211 del 6 luglio 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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