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Minime. 866
- Subject: Minime. 866
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 29 Jun 2009 00:53:21 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 866 del 29 giugno 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Fermare il golpe razzista 2. Poiche' la guerra 3. Giulio Vittorangeli: Rinnovare la politica 4. Lea Melandri: Sessualita' e politica 5. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento 6. Betsy Blair 7. Giuseppe Bonaviri 8. Giampaolo Dossena 9. Horton Foote 10. Roberto Francia 11. Giulio Gianini 12. Nico Orengo 13. Roger Planchon 14. Vito Riviello 15. Koko Taylor 16. Teo Usuelli 17. Mario Verdone 18. Letture: Jann S. Wenner, John Lennon ricorda 19. Riletture: Pietro Chiodi (a cura di), L'esistenzialismo 20. Riletture: Cesare Pianciola (a cura di), Il pensiero di Karl Marx 21. Riletture: Pietro Rossi (a cura di), Lo storicismo contemporaneo 22. Riedizioni: Federico Rampini, Il secolo cinese 23. Riedizioni: Federico Rampini, La speranza indiana 24. Riedizioni: Federico Rampini, Le dieci cose che non saranno piu' le stesse 25. Riedizioni: Federico Rampini, L'impero di Cindia 26. Riedizioni: Federico Rampini, L'ombra di Mao 27. La "Carta" del Movimento Nonviolento 28. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. FERMARE IL GOLPE RAZZISTA Un governo golpista che potrebbe cadere prossimamente, guidato da un personaggio corrotto e corruttore che in un paese civile sarebbe gia' stato costretto alle dimissioni (ma che ovviamente fara' di tutto pur di non dimettersi, anche per continuare a godere della legge ad personam che gli garantisce l'impunita' per i processi in corso per i reati commessi), potrebbe tentare in questa settimana il colpo di mano, il colpo di stato, di imporre in Italia il regime dell'apartheid. Questo crimine deve essere impedito. Le scellerate misure razziste e naziste del cosiddetto "ddl sicurezza" vanno respinte una volta per tutte. Tutti i cittadini italiani, e tutte le articolazioni istituzionali del nostro stato di diritto si oppongano alla banda nazista che vuole imporre l'apartheid, il regime della segregazione, delle deportazioni, dei campi di concentramento, delle squadracce assassine. Tutti i cittadini italiani, e tutte le articolazioni istituzionali del nostro stato di diritto si oppongano alla banda nazista che vuole imporre la violazione sistematica dei diritti umani nel nostro paese. Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Ogni persona di volonta' buona ed ogni soggetto istituzionale fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana si impegnino contro il razzismo, si impegnino in difesa della legalita', della civilta', dell'umanita'. Occorre fermare il golpe razzista. Occorre respingere l'assalto nazista. 2. EDITORIALE. POICHE' LA GUERRA Poiche' la guerra consiste nell'uccisione di esseri umani, gli esseri umani alla guerra si devono opporre, la guerra devono abolire. Opporsi occorre alla guerra, ai suoi strumenti e ai suoi apparati. Salvare occorre le umane vite: e' il primo dovere di ogni essere umano. * Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale e del diritto internazionale. 3. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: RINNOVARE LA POLITICA [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per questo intervento] Se c'e' una parola che oggi desta profondo disgusto e disprezzo, tra larghi strati della popolazione in tanti paesi, questa parola e' "politica". Certo bisogna riconoscere le cause che hanno determinato questa frustrazione di massa, questo atteggiamento di sfiducia e perfino di indignazione di fronte alla politica; particolarmente evidente nelle nuove generazioni. I giovani frequentemente, ed inevitabilmente, confondono la politica con la bassa politica che imperversa nella nostra societa'. Sono influenzati, negativamente, da quei politici eletti dal popolo che usano la politica per esercitare la loro influenza, la distribuzione di vantaggi e l'assalto al bene comune, provocando cosi' livelli di corruzione spaventosi. Si e' fatto della politica (e non solo sul versante del cosiddetto berlusconismo) un affare, la risorsa delle elites che si succedono. Si fatica cosi' a distinguere tra la politica come professione e la politica come vocazione. Come e' stato giustamente scritto: "Di tutte le vocazioni la politica e' la piu' nobile. Di tutte le professioni e' la piu' vile". Non solo, abbiamo assistito alla fine dell'autonomia della politica, alla sua subordinazione all'economia, e degli interessi pubblici agli interessi privati, fino alla gestione mass-mediatica della sfera pubblica. In effetti, la politica pare essere oggi una nave malmessa che naviga in un mare agitato, scossa (unitamente alla fragile democrazia) da enormi onde di discredito, sfiducia, indifferenza sociale e da una minacciosa manipolazione economica e mediatica che, nella migliore delle ipotesi, spinge verso la peggiore deriva populista. Scriveva Bertold Brecht: "Un analfabeta politico e' tanto animale/ che si inorgoglisce/ e gonfia il petto/ nel dire che odia la politica". Se qualcuno nutre qualche dubbio in questo senso, basta osservare il consenso di cui ancora gode, almeno in Italia, il nostro Piccolo Cesare. In questi anni caratterizzati da stanchezza, delusione e abbandono di parte di molti, diventa sempre piu' difficile dare corpo ad una politica nel senso piu' ampio di partecipazione e lavoro per il bene comune. Imperversano allucinati messaggi che spacciano per modernizzazione innovativa la peggiore privatizzazione dei servizi e dei beni comuni. Si cerca di privatizzare, a fini di mercato, ogni bene comune (come l'acqua o la salute), per farne commercio e speculazione. Tutto e' fragile, estremamente fragile e precario. La sfida di costruire relazioni umane e politiche giuste, di migliorare la convivenza umana non ha un modello fisso ne' un fine determinato. * Ogni giorno e' necessario ricominciare, accogliendo le nuove sfide, i nuovi problemi e le difficolta'. Ogni giorno e' necessario inventare un nuovo modo di essere donne e uomini, esseri politici, fragilmente politici, giocosamente politici, sempre politici. "Siamo esseri politici", lo diceva Aristotele; ed ogni attivita' umana ha implicazioni politiche. Politica e' l'organizzazione della vita umana, il processo della societa'. E' piu' di una dimensione, abbraccia tutte le dimensioni della vita sociale. E' preoccuparsi del mondo. In parole semplici, occorre rinnovare la politica. Ovvero, che essa sia includente, non escludente; soggetta al vaglio popolare ed al controllo sociale, non un ambito del regno delle ombre; una politica partecipativa e non chiusa in piccole e ristrette oligarchie di potere. Rivendicare, cosi', la vera politica; che e' fatta di giustizia, di trasparenza, di servizio, di partecipazione. Una politica umana e umanizzante. Altra dalla bassa politica iniqua, che inesorabilmente deve morire. Una politica sociale basata sulla ricerca del bene comune della societa'; oltre che sulla partecipazione diretta delle persone alla vita sociale. Non necessariamente si identifica unicamente con la lotta per arrivare al potere, per conquistare il governo, la citta', la provincia, la regione, ecc. Del resto, tornando alla radice della parola politica, proviene da polis: citta'. La citta' era per i greci uno spazio sicuro, ordinato e addomesticato, dove gli uomini potevano dedicarsi alla ricerca della felicita'. Il politico sarebbe colui che si prende cura di quello spazio. La vocazione politica, cosi', sarebbe al servizio della felicita' degli abitanti della citta'. "Permettetemi di dire, a rischio di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario e' guidato da grandi sentimenti di amore", scriveva Ernesto Che Guevara nel 1965. forse da questo incontro tra la politica e l'amore nasceranno uomini e donne nuove. 4. RIFLESSIONE. LEA MELANDRI: SESSUALITA' E POLITICA [Dal sito della Libera universita' delle donne di Milano (www.universitadelledonne.it) riprendiamo il seguente articolo pubblicato sul quotidiano "L'altro" del 23 giugno 2009 col titolo "Se il potere diventa femmineo"] Quando scrivevamo, nei documenti del movimento delle donne, che era necessario analizzare i nessi tra sessualita' e politica, non pensavamo tanto alla vita privata di uomini che rivestono importanti cariche istituzionali, quanto al fatto inequivocabile che il potere e' sempre stato in mano maschile e che la sessualita' gioca un ruolo di primo piano, sia nella sfera personale che in quella pubblica. Ma non c'e' dubbio che quando le vicende personali riguardano un capo di governo e il palcoscenico in cui si accampano e' aperto agli occhi del mondo, l'interesse cambia. Non si tratta piu' solo del piacere di spiare i segreti di una singola vita, ma dell'occasione inaspettata di toccare con mano tutto cio' che si muove nascostamente dietro i rituali della politica, le fantasie, i desideri, i tic, le paure con cui ogni individuo si trova ad agire nello spazio pubblico, pur tentando di rimuoverli, spostarli altrove, contenerli entro il perimetro circoscritto di una casa. La valanga che si e' via via ingrossata fino a minacciare il governo di Silvio Berlusconi e' partita da un interno di famiglia, dallo sguardo lucido e determinato di una donna collocata sul confine impercettibile che sta tra il ruolo di moglie e di first lady, una soglia da cui e' possibile cogliere intrecci, annodamenti insospettati per chi concepisce separazioni nette tra politica e affetti, tra compiti istituzionali e consuetudini domestiche. Per quanto possa sembrare paradossale, il consenso di cui gode Berlusconi si appoggia in gran parte sul piano inclinato della sua scarsa credibilita' istituzionale, su quello che e' riuscito a conservare di comune e quotidiano rispetto alla massa anonima dei cittadini, limitandosi a supportarlo di un potere economico e di prestigio sociale ineguagliabili. Il tratto esibito di "seduttore sedotto" - dalla propria immagine, dal riflesso che ne rimandano i volti plaudenti dei suoi estimatori - lo avvicina alla figura, accattivante per entrambi i sessi, di una mascolinita' che non sdegna inclinazioni femminee, che alla prova muscolare preferisce l'abbellimento, alla voce imperiosa la battuta di spirito e l'allusione maliziosa, o il gesto impertinente dell'eterno fanciullo. La patologia, a cui ha accennato velatamente Veronica Lario - "un uomo che non sta bene" - e', sotto un certo aspetto, la "normalita'" che da' forma ai sogni della maggior parte degli uomini, virili per obbligo e sotterraneamente invidiosi delle attrattive consegnate alla donna, compiaciuti del prestigio che da', presso i propri simili, la quantita' di conquiste femminili, ma anche sensibili alla seduzione che il gineceo riflette sul suo custode e amatore. "Con homme a' femmes - scrive Pierangiolo Berrettoni nel suo libro Il maschio al bivio (Bollati Boringhieri 2007) - intendo riferirmi a un particolare tipo psicologico e comportamentale, caratterizzato da un'attrazione esclusiva, totalizzante e ossessiva verso le donne, forse verso la Donna e il cosiddetto eterno femminino. Una forma di amore, in fondo, anche se un amore profondamente diverso da quello romantico, indirizzato verso un particolare oggetto individuale, mentre questa variante di amore e' indirizzata piuttosto verso una classe, forse addirittura una categoria, un'immagine mentale: quella della donna, appunto". Piu' che a Eracle, l'eroe della forza virile e delle fatiche - incarnazione dell'ordine logico, ma anche sociale ed etico, che separa l'uomo dalla donna, la fierezza del guerriero, la rispettabilita' del cittadino, dall'abbandono edonistico -, Berlusconi assomiglia ad Adone, "il dio della congiunzione, perche' tutto quello che ha a che fare con la seduzione e la seduttivita' spinge verso la congiunzione degli esseri". A scompigliare gli ordinati rituali della polis, a muovere l'indignazione ora moralistica ora politicamente interessata degli avversari, non e' solo l'uso spregiudicato di leggi a proprio favore, l'abuso di potere, il disprezzo del parlamento e dei giudici, ma, sia pure in modo piu' sotterraneo, l'affiorare di una costellazione di tratti maschili disarmati e disarmanti: l'illusionismo magico del sofista, il delirio di onnipotenza del bambino, per il quale il linguaggio e' una forza capace di catturare le persone, la parola che affascina e inganna, svia e fuorvia, portando l'altro dove vuole. La seduzione e' il contrario della razionalita' e della rispettabilita', che la politica tradizionale chiede a chi riveste ruoli istituzionali di rilievo. Combatterla invocando verita', rigore morale, separazione tra vita personale e impegno pubblico, non puo' che sortire l'effetto opposto: svelare la potenza del sottosuolo inquieto e mai domato della politica, o, per usare una suggestiva immagine di Alberto Asor Rosa, "il mare ribollente, infido, ribelle... il mondo delle cose che non siamo stati capaci fino a questo punto di dire". E fra i "non detti" piu' pesanti ci sono sicuramente le molte facce della violenza che ha segnato storicamente il rapporto tra i sessi, le conseguenze nefaste di una civilta' che ha preteso di emancipare il maschile dal limite imposto dalla radici biologiche di ogni vivente, corredandolo di una "superiorita'" imposta con la forza all'altra meta' della specie umana. Di questa vicenda, essenziale per capire lo sviluppo delle civilta' finora conosciute, le analisi oggi non mancano, cosi' come sono sotto gli occhi di tutti i cambiamenti avvenuti nel rapporto tra uomini e donne. Ma e' proprio questa consapevolezza nuova, le liberta' che ha prodotto rispetto ai vincoli famigliari e comunitari, il ribaltamento di categorie concettuali e codici morali, a essere tenuta ai margini del dibattito pubblico, considerata sprezzantemente il residuo fastidioso di frange femministe fuori moda. Berlusconi ha fornito al binomio sessualita' e politica il nesso piu' facile e superficiale, cosi' scontato da risultare ingenuo, frutto dell'impulso irresistibile di chi si sente investito di un potere illimitato: compensare le donne che gli hanno concesso il piacere della loro aggraziata presenza con l'offerta di candidature, concedere al corpo femminile, alle sue attrattive, un passaporto inusuale di cittadinanza e rispettabilita'. Nell'ignoranza, reale o voluta, di un pensiero e di una pratica, come quella del femminismo, che ha portato allo scoperto le profonde implicazioni politiche sepolte nel rapporto tra uomini e donne, tra individuo e collettivita', biologia e storia, ogni sforzo di districare la poltiglia vischiosa in cui sta sprofondando la sfera pubblica, non puo' che portare alla biforcazione piu' nota e prevedibile: ridurre il tratto "personale" del potere a gossip, intrattenimento voyeuristico, spettacolo, o aggrapparsi alla tradizionale, rassicurante ma ormai impraticabile separazione tra corpo e polis, vizi privati e pubbliche virtu'. 5. APPELLI. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO [Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riprendiamo il seguente appello] Anche con la prossima dichiarazione dei redditi sara' possibile sottoscrivere un versamento al Movimento Nonviolento (associazione di promozione sociale). Non si tratta di versare soldi in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione. Il Codice Fiscale del Movimento Nonviolento da trascrivere e': 93100500235. Sono moltissime le associazioni cui e' possibile destinare il 5 per mille. Per molti di questi soggetti qualche centinaio di euro in piu' o in meno non fara' nessuna differenza, mentre per il Movimento Nonviolento ogni piccola quota sara' determinante perche' ci basiamo esclusivamente sul volontariato, la gratuita', le donazioni. I contributi raccolti verranno utilizzati a sostegno della attivita' del Movimento Nonviolento e in particolare per rendere operativa la "Casa per la Pace" di Ghilarza (Sardegna), un immobile di cui abbiamo accettato la generosa donazione per farlo diventare un centro di iniziative per la promozione della cultura della nonviolenza (seminari, convegni, campi estivi, eccetera). Vi proponiamo di sostenere il Movimento Nonviolento che da oltre quarant'anni, con coerenza, lavora per la crescita e la diffusione della nonviolenza. Grazie. Il Movimento Nonviolento * Post scriptum: se non fate la dichiarazione in proprio, ma vi avvalete del commercialista o di un Caf, consegnate il numero di Condice Fiscale e dite chiaramente che volete destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento. Nel 2007 le opzioni a favore del Movimento Nonviolento sono state 261 (corrispondenti a circa 8.500 euro, non ancora versati dall'Agenzia delle Entrate) con un piccolo incremento rispetto all'anno precedente. Un grazie a tutti quelli che hanno fatto questa scelta, e che la confermeranno. * Per contattare il Movimento Nonviolento: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: redazione at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 6. LUTTI. BETSY BLAIR [Dal quotidiano "Il manifesto" del 18 marzo 2009 col titolo "Scompare Betsy Blair, attrice e comunista"] Nel dopoguerra e' stata un'attrice molto amata da critici e autori del cinema per aver interpretato Marty di Delbert Mann ('55) con Ernst Borgnine e per essere stata perseguitata e messa nella lista nera del maccartismo come comunista dichiarata: e' scomparsa a Londra a 85 anni Betsy Blair. Si chiamava Elizabeth Boger, era nata nel 1923 nel New Jersey, inizio' come attrice bambina e poi ballerina di varieta' e nel '41, a diciotto anni, sposo' Gene Kelly che aveva undici anni piu' di lei e da cui divorzio' nel '57. Era stata l'interprete preferita di John Sturges (Mystery Street nel '50 e Kind Lady nel '51), aveva lavorato con Mankiewicz (No Way out, '50). Dato il successo ottenuto dal film Marty, vincitore di Oscar, pote' continuare a lavorare ma la sua carriera risulto' danneggiata, si stabili' poi a Londra dal 1963, quando sposo' il regista di origine ceca Karel Reisz. Interpreto' per Antonioni una delle numerose presenze femminili ne Il grido ('57), nel'60 e' nei Delfini di Francesco Maselli con Sergio Fantoni e Claudia Cardinale; nel '62 in Senilita' di Bolognini con Anthony Franciosa. Nella sua lunga carriera interpreto' una quarantina di film tra cui Calle Mayor di Bardem, All Night Long di Basil Dearden con Charlie Mingus e Dave Brubeck ('62), e anche un film di Tony Richardson (A delicate Balance, '73) che apparteneva al free cinema come Karel Reitz. Tra le sue ultime apparizioni Betrayed - tradita di Costa-Gravas ('88), ma continuo' ad apparire in serie televisive. Nell'estate del 2005 Betsy Blair fu ospite a Bologna del festival "Il cinema ritrovato", dove presento' alcuni dei suoi film, in compagnia di Francesco Maselli. Ha ricevuto il premio alla carriera nel 2006 al Chicago film festival. 7. LUTTI. GIUSEPPE BONAVIRI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 marzo 2009 col titolo "Se ne va Giuseppe Bonaviri, poeta e narratore di una mitica Sicilia"] E' morto il 21 marzo, primo giorno di primavera (la primavera a cui ha dedicato il suo ultimo scritto, uscito ieri sul "Corriere della sera") Giuseppe Bonaviri, poeta e narratore, figura eccentrica ma non minore della letteratura italiana del '900. Era nato a Mineo, in provincia di Catania, nel 1924 e al paese di origine, trasfigurato in un luogo mitico e remoto, dove trovare riparo dalle asperita' del mondo, aveva dedicato gran parte della sua opera (tra i suoi molti libri vanno ricordati almeno il romanzo d'esordio, Il sarto della stradalunga del 1964, La divina foresta del 1969, L'enorme tempo del 1976, la recente Autobiografia in do minore). Di professione medico, Bonaviri ha unito nei suoi testi "un interesse biologico-fisico trasfigurato poeticamente" e "una dimensione picaresca", come ha scritto lui stesso introducendo i versi dei Cavalli lunari. 8. LUTTI. GIAMPAOLO DOSSENA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 7 febbraio 2009 col titolo "Giampaolo Dossena. E' morto a Cremona il grande giocoliere delle parole"] Tra i massimi esperti di giochi, Giampaolo Dossena fu il primo a rendere popolari le combinazioni con le parole tramite le sue rubriche su alcuni quotidiani. E' morto ieri nella sua casa di Cremona dopo una lunga malattia, all'eta' di settantanove anni. Il suo interesse per i giochi comincio' collaborando con i Wutki sulle pagine di "Linus", poi Dossena passo' al "Caffe' letterario" e finalmente tenne una rubrica su "Tuttolibri" dal 1980 al 1987. Nel 2005 ha donato alla Biblioteca statale di Cremona 2.000 volumi della sua immensa biblioteca, raccolti in oltre cinquant'anni di studi. Per lungo tempo svolse una intensa attivita' editoriale in varie case editrici. Tra i frutti della sua passione letteraria la Storia confidenziale della letteratura italiana in quattro volumi (Rizzoli, tra il 1987 e il 1994). Ma Dossena fu anche scrittore in prima persona - Franco Fortini lo defini' autore "vivacissimo" - dotato di uno stile brillantemente colto, come testimoniano i suoi Luoghi letterari (Sugar 1972 e poi Sylvestre Bonnard, 2004), e tra gli altri il saggio Gadda e la Brianza profanata (Biblioteca Comunale di Milano), T'odio empia vacca: dileggio e descolarizzazione (Rizzoli, 1994). 9. LUTTI. HORTON FOOTE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 6 marzo 2009 col titolo "Addio a Horton Foote, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore" e il sottotitolo "Era la migliore penna di Hollywood"] Il suo nome non e' quello di una star, ma Horton Foote lo era e restera' tra i piu' grandi di Hollywood. Due volte premio Oscar e premio Pulitzer, lo scrittore, sceneggiatore e drammaturgo statunitense e' morto mercoledi' notte all'eta' di 92 anni in un ospedale di Hartford. Viveva tra la California e il Texas, ma si era trasferito nella cittadina del Connecticut per seguire l'allestimento del suo nono dramma, Orphans' Home Cycle, in cartellone il prossimo autunno a New York. Uno dei film piu' belli della storia del cinema e' firmato da lui, Il buio oltre la siepe diretto nel 1963 da Robert Mulligan, opera antirazzista nell'interpretazione indimenticabile di Gregory Peck, Oscar per la migliore sceneggiatura non originale (il film e' tratto dall'omonimo romanzo di Harper Lee). Horton Foote raddoppia nel 1984 per Tender Mercies - Un tenero ringraziamento, con Robert Duvall e la regia di Bruce Beresford. Nel 1986 riceve un'altra nomination, sempre per la migliore sceneggiatura non originale, con In viaggio verso Bountiful, tratta dal suo omonimo testo teatrale. Nel 1995 vince il Premio Pulitzer per la drammaturgia con l'opera teatrale The Young Man From Atlanta. Era soprannominato uno "scrittore di scrittori", per la sua magistrale capacita' di riscrivere opere altrui per adattarle al cinema, come e' anche il caso di Uomini e topi di John Steinbeck portato sul grande schermo nel 1992 da Gary Sinise. Horton Foote, come ricorda il "New York Times", ha saputo raccontare l'odissea novecentesca americana in numerosi film e drammi, lasciando una grande eredita' letteraria di "cantastorie" di drammi sociali. Tra i suoi capolavori: L'ultimo tentativo, di Mulligan con Steve McQueen; La caccia (tratto da un suo romanzo) di Arthur Penn con Marlon Brando e Jane Fonda; E venne la notte, di Otto Preminger. 10. LUTTI. ROBERTO FRANCIA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 10 febbraio 2009 col titolo "Roberto Francia, scenografo"] E' morto nella sua casa romana, Roberto Francia, scenografo il cui nome e' legato in particolare a quasi tutti gli spettacoli realizzati insieme a Maurizio Scaparro. Nato a Roma il 9 dicembre 1938, aveva compiuto da poco 70 anni. Architetto, ha iniziato a lavorare nel teatro giovane, subito dopo l'incontro con Scaparro al tempo in cui questi era direttore dello Stabile di Bologna negli anni Sessanta. Con lui ha messo in scena importanti allestimenti per produzioni come Cyrano, La Venexiana, Galileo, Amleto, Amerika... 11. LUTTI. GIULIO GIANINI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 17 maggio 2009 col titolo "Piangono i cartoon. Addio Giulio Gianini"] Si e' spento ieri a Roma, a 82 anni, Giulio Gianini, uno dei maestri del cinema d'animazione italiano e internazionale, due volte nominato all'Oscar, insieme a Emanuele Luzzati, per i film La gazza ladra (1964) e Pulcinella (1973). Diplomato all'Accademia di Belle Arti aveva esordito nel mondo del cinema nei primi anni '50 come direttore della fotografia, specializzandosi nell'uso del colore. L'incontro con Emanuele Luzzati lo indirizzo' verso il cinema d'animazione. Da I paladini di Francia del 1960 al Concerto per gatti del 1985, la coppia Gianini e Luzzati ha realizzato una quindicina di film d'autore. Il flauto magico (1978) e' considerato da molti la miglior versione cinematografica dell'opera di Mozart. 12. LUTTI. NICO ORENGO [Dal quotidiano "Il manifesto" del 31 maggio 2009 col titolo "Nico Orengo e la Liguria come vocazione poetica"] Nico Orengo teneva molto alla sua terra. Non per esserci nato (era nato, infatti, a Torino nel 1944), ma perche' dalla Liguria aveva tratto profonda ispirazione, spesso ambientando i suoi romanzi proprio nella riviera di Ponente. Scomparso ieri per una crisi respiratoria, giornalista della "Stampa", gia' direttore di "Tuttolibri", Orengo esordi' nel 1969 con il romanzo sperimentale Per preparare nuovi idilli, edito da Feltrinelli. Il suo ultimo libro, Islabonita, e' invece uscito da pochi mesi per l'editore Einaudi. Islabonita e' un noir sui generis, una digressione su manovre e trame segrete nella Riviera degli anni Venti e nel paese di Isolabona, nell'entroterra che ancora crede "nella Madonna e nel silenzio". Fra i molti libri di Orengo, vanno sicuramente ricordate le poesie di Narcisi d'amore (Guanda, 2004). 13. LUTTI. ROGER PLANCHON [Dal quotidiano "Il manifesto" del 14 maggio 2009 col titolo "Addio a Roger Planchon, grande del teatro francese"] Il regista e attore francese Roger Planchon, grande figura del teatro contemporaneo, e' morto martedi' a Parigi, in seguito ad una crisi cardiaca, all'eta' di 78 anni. Nato nel 1931 a Saint-Chamond, nella regione della Loira, attore, autore drammatico, regista di teatro e di cinema, Roger Planchon e' stato fra le figure piu' influenti della storia del teatro francese. Negli anni Cinquanta ha fondato a Lione il Theatre de la Comedie, primo teatro stabile della Francia del sud. Nel 1957 ha diretto il Theatre de Cite' di Villeurbaine, mentre dal 1972 e' stato condirettore del Theatre National Populaire. Il suo credo era un teatro eticamente "popolare", messo in pratica anche negli ultimi anni; dal 2002 dirigeva infatti a Parigi la compagnia Studio 24 (Compagnie Roger Planchon), dove alternava (con successo) testi classici e opere di autori contemporanei. Come attore drammatico ha interpretato varie commedie di Bertolt Brecht, Moliere e Shakespeare, ma e' anche apparso in alcune pellicole con ruoli in Danton (1982) di Andrzej Wajda, Moliere (1978) di Ariane Mnouchkine, Il ritorno di Martin Guerre (1981) di Daniel Vigne. 14. LUTTI. VITO RIVIELLO [Dal quotidiano "Il manifesto" del 20 giugno 2009 col titolo "Addio a Vito Riviello, poeta sensuale nel segno del nonsense" e siglato Fra. Rovi.] Il poeta Vito Riviello e' morto ieri a Roma a 76 anni. Con la sua specialissima sensibilita' per il nonsense, nel corso di una vita dedicata alla poesia Riviello e' stato neorealista, sperimentale, burlesco. Tra i titoli della sua produzione: L'astuzia della realta', prefazione di Paolo Volponi, Vallecchi '75; Assurdo e familiare, prefazione di Giovanni Raboni, Empiria '86 (poi Manni '97, con una nota di Giulio Ferroni); Scala condominiale, Lietocolle 2008. Ultimamente la sua poesia, sempre ironica e sorprendente, aveva raggiunto una propria cristallina classicita'. Come ha detto Andrea Di Consoli: "Neodadaista e giocoliere, scienziato della metafisica e finanche sensuale simbolista, Riviello ha dismesso i panni del guascone malinconico... e si e' come incastonato in una forma matura e calibrata, egotistica (il discorso sull'io come laboratorio delle immagini e dei suoni, non come specchio compiacente)". Piace augurarsi che la morte gli sia giunta col passo lieve della poesia "L'assassino": "Testimoniero' che il mio assassino/ era di aspetto gentile, garbato/ anche nei modi di colpire, democratico/ .../ e sul punto di recidermi la carotide/ mostro' un occhio blando/ d'antiche tenerezze frustrate...". 15. LUTTI. KOKO TAYLOR [Dal quotidiano "Il manifesto" del 5 giugno 2009 col titolo "Koko Taylor, voce del sud"] E' morta mercoledi' Koko Taylor, 80 anni, una leggenda del blues (il suo vero nome era Cora Walton) che voleva andarsene cantando sul palcoscenico. Non c'e' riuscita per poco, ricoverata da un mese in ospedale, poco dopo aver ricevuto un premio ad essersi esibita ai Blues Music Awards in Memphis. Tra i suoi principali successi, "Wang Dang Doodle", "I'm a Woman" e "Hey Bartender". Il primo di questi successi lo scrisse proprio Willie Dixon, ai tempi della Chess Records. "Era della stessa generazione di Muddy Waters e Howlin Wolf - ha detto il suo produttore Bruce Iglauer - e aveva le stesse radici sprofondate nel Delta. Anche quando venne a Chicago negli anni '50, la sua musica conservo' quell'impronta tipica del sud. Aveva senso ritmico, quel senso di dove tu metti le parole e come la band ti viene dietro, quell'intensita' della gente che aveva vissuto quegli anni meravigliosi". 16. LUTTI. TEO USUELLI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 15 aprile 2009 col titolo "Teo Usuelli, la musica che piaceva a Marco Ferreri"] Teo Usuelli, compositore che ha sempre intrecciato la sperimentazione colta con il recupero delle tradizioni folcloristiche, e' morto a Roma a 88 anni. Usuelli e' conosciuto per le musiche composte per il cinema e il suo sodalizio con il regista Marco Ferreri. Nato a Reggio Emilia nel 1920, ha compiuto gli studi a Milano; dopo la guerra (che lo ha visto partigiano) si trasferi' a Roma, svolgendo un'intensa attivita' nel campo della musica per il cinema, il teatro e la tv. Inizio' la carriera componendo il commento musicale per i documentari. Nel 1954 Usuelli esordi' nel lungometraggio realizzando le musiche per Italia K2, un film documentaristico di Marcello Baldi. Tra i film a soggetto per i quali scrisse la musica, spiccano quelli diretti da Marco Ferreri. Sono di Usuelli le musiche dei film L'ape regina (1963), La donna scimmia (1964), Controsesso (episodio "Il professore") (1964), Oggi, domani, dopodomani (episodio "L'uomo dei cinque palloni", 1965), Marcia nuziale (1966) e Dillinger e' morto (1969). 17. LUTTI. MARIO VERDONE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 27 giugno 2009 col titolo "Addio a Mario Verdone, padre di Carlo e studioso del futurismo"] Amatissimo dai suoi studenti e critico e studioso apprezzato in tutto il mondo, e' scomparso ieri ricoverato da tempo in una clinica romana all'eta' di 92 anni Mario Verdone, il papa' di Carlo, Luca e Silvia. Era nato ad Alessandria nel 1917, aveva collaborato alla "Nazione" di Firenze a soli 18 anni ("li' ho scoperto il futurismo", e raccontava dell'incontro con Marinetti e gli altri mandato a fare la cronaca a una mostra-mercato), si era laureato a Siena in giurisprudenza con Norberto Bobbio e quindi anche in Scienze politiche (e recentemente a Foggia aveva ricevuto la laurea honoris causa in Lettere e filosofia) per trasferirsi poi a Roma, dove la passione per il cinema, gia' alimentata con la produzione di drammi e film in 16 mm si consolido' con l'incontro con Rossellini e Vittorio De Sica. Professore emerito di Storia e critica del film, studioso di tutte le forme d'arte, compresa quella circense, e' stato il famoso critico delle avanguardie del primo Novecento, in particolare del futurismo di cui era considerato uno dei massimi esperti. La sua multiforme produzione, messa in luce fin dal primo saggio da Savinio, lo ha portato in diverse direzioni, oltre che saggista, scrittore e poeta, librettista d'opera e' stato anche apprezzato pittore. Aveva iniziato a tenere corsi liberi di "filmologia" alla fine degli anni Cinquanta in vari istituti, quando ancora il cinema non era accolto tra le materie di insegnamento, conseguendo poi nel '65 la prima cattedra italiana specifica, su sua richiesta al ministero che venne accolta. E' stato direttore del Centro sperimentale di cinematografia di Roma, ha fatto parte della prestigiosa Academy Awards per l'assegnazione degli Oscar. Ultima di una lunghissima serie di opere, a marzo era uscito un suo libro di memorie dal titolo Cacciatore di immagini in cui racconta la complessa avventura di collezionista, vissuta in parallelo con la passione per il cinema e il teatro. Carlo Verdone, da tempo preoccupato che non trapelasse sulla stampa il grave stato di salute del padre, poiche' fino all'ultimo leggeva i giornali, ha lasciato il set del suo ultimo film Io loro e Lara per unirsi alla famiglia... 18. LETTURE. JANN S. WENNER: JOHN LENNON RICORDA Jann S. Wenner, John Lennon ricorda, Edizioni White Star, Vercelli 2009, pp. XXII + 170, euro 9,80 (in supplemento a "Rolling Stone"). Il testo integrale di una celebre intervista del 1970 per la rivista "Rolling Stone", che certo va letta anche contestualizzandone nel momento e nella situazione il linguaggio, le emozioni e talune opinioni. Con una prefazione di Yoko Ono e un apparato iconografico. 19. RILETTURE. PIETRO CHIODI (A CURA DI): L'ESISTENZIALISMO Pietro Chiodi (a cura di), L'esistenzialismo, Loescher, Torino 1964, 1977, pp. XXXIV + 226. Una bella antologia scolastica con testi, oltre che del curatore - maestro di intelligenza, di morale, di antifascismo -, di Kierkegaard, Heidegger, Jaspers, Marcel, Sartre, Abbagnano. 20. RILETTURE. CESARE PIANCIOLA (A CURA DI): IL PENSIERO DI KARL MARX Cesare Pianciola (a cura di), Il pensiero di Karl Marx, Loescher, Torino 1971, 1976, pp. LIV + 342. Una bella antologia scolastica che resta anche una delle migliori introduzioni a Marx. 21. RILETTURE. PIETRO ROSSI (A CURA DI): LO STORICISMO CONTEMPORANEO Pietro Rossi (a cura di), Lo storicismo contemporaneo, Loescher, Torino 1968, 1981, pp. XL + 368. Una bella antologia scolastica con testi, oltre che del curatore, di Dilthey, Windelband, Rickert, Simmel, Weber, Spengler, Troeltsch, Meinecke, Lukacs, Mannheim, Croce, Dewey, Cohen, Randall, Neurath, Hempel, Popper, Nagel. Un'introduzione acuta e preziosa. 22. RIEDIZIONI. FEDERICO RAMPINI: IL SECOLO CINESE Federico Rampini, Il secolo cinese, Mondadori, Milano 2005, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2009, pp. XVIII + 350, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" ed al settimanale "L'Espresso"). Un utile e dilettevole libro dell'acuto giornalista. 23. RIEDIZIONI. FEDERICO RAMPINI: LA SPERANZA INDIANA Federico Rampini, La speranza indiana, Mondadori, Milano 2007, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2009, pp. XVI + 256, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" ed al settimanale "L'Espresso"). Un utile e dilettevole libro dell'acuto giornalista. 24. RIEDIZIONI. FEDERICO RAMPINI: LE DIECI COSE CHE NON SARANNO PIU' LE STESSE Federico Rampini, Le dieci cose che non saranno piu' le stesse, Mondadori, Milano 2009, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2009, pp. VI + 298, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" ed al settimanale "L'Espresso"). Un utile e dilettevole libro dell'acuto giornalista. 25. RIEDIZIONI. FEDERICO RAMPINI: L'IMPERO DI CINDIA Federico Rampini, L'impero di Cindia, Mondadori, Milano 2006, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2009, pp. XII + 372, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" ed al settimanale "L'Espresso"). Un utile e dilettevole libro dell'acuto giornalista. 26. RIEDIZIONI. FEDERICO RAMPINI: L'OMBRA DI MAO Federico Rampini, L'ombra di Mao, Mondadori, Milano 2006, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2009, pp. XXVI + 326, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" ed al settimanale "L'Espresso"). Un utile e dilettevole libro dell'acuto giornalista. 27. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 28. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 866 del 29 giugno 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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