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Nonviolenza. Femminile plurale. 255
- Subject: Nonviolenza. Femminile plurale. 255
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 25 Jun 2009 08:59:41 +0200
- Importance: Normal
============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 255 del 25 giugno 2009 In questo numero: 1. Valeria Vigano': La guerra feroce dei maschi sconfitti 2. Viviana Mazza intervista Ramin Jahanbegloo 3. Giancarla Codrignani: Care donne... 4. Antonella Litta: Relazione al convegno dell'Isde-Italia svoltosi a Salsomaggiore dal 3 al 5 aprile 2009 5. Dacia Maraini: L'aeroporto tra le terme 6. Un appello al mondo della cultura e dell'insegnamento 1. EDITORIALE. VALERIA VIGANO': LA GUERRA FEROCE DEI MASCHI SCONFITTI [Dal quotidiano "L'Unita'" del 24 giugno 2009 col titolo "La guerra feroce dei maschi sconfitti" e il sommario "Ieri a Milano l'ennesimo omicidio di una donna. Era davanti all'asilo nido col suo bambino di due anni in braccio. L'ex marito l'ha uccisa a coltellate. Erano separati da quattro mesi"] Ieri. Un asilo nido come gli altri, a Milano est, un'ora solita della mattina, le 8 e 40. Una mamma che porta il figlio di due anni in braccio in mezzo a tante altre mamme. Un cortile prima dell'ingresso pieno di bambini. Lo scenario semplice delle chiacchiere e dei saluti, manine che si agitano, sorrisi affettuosi. Il mondo dell'infanzia viene profanato all'improvviso da un padre, pregiudicato si', ma sempre padre. E' accanto alla mamma che tiene abbracciato il figlio e contemporaneamente e fatalmente riceve una telefonata. Il padre ha con se' un coltello da cucina. Perche'? In un baleno ficca l'arma in petto alla ex-moglie, lei barcolla, lui la colpisce quattro volte tra le urla di terrore di chi e' presente. La ammazza. Ma prima che lei crolli, una bidella riesce ad afferrare il piccolo e scappare via. Cronaca cruda di una violenza intollerabile. Cronaca che si ripete quasi quotidianamente in un elenco interminabile di vittime predestinate: tutte donne. Una vera e propria guerra sanguinaria contro un sesso che ha solo una colpa: non si sottomette piu', non piega piu' la testa, non acconsente per dovere, pensa in autonomia, Si pensa libero come l'altro, il maschile. La guerra disperata degli uomini usa molte armi cruente: pugni, calci, stupri, coltellate, pistolettate, fucilate. Passa per le grandi metropoli e i piccoli centri di provincia, da nord a sud. E' perpetrata da maschi di ogni eta'. Le motivazioni di questa guerra passano da una debolezza piena di incapacita', da una cecita', un rifiuto, una pochezza, dalla rabbia che si fa forza belluina. La rabbia di non poter piu' pretendere di essere amati nei modi e nei tempi decisi da una sola parte, la loro. E la rabbia di non poter piu' gestire un matrimonio, una convivenza, i figli senza contraddittorio. Gli uomini si sentono spodestati dalla maturazione femminile degli ultimi quarant'anni, dalla consapevolezza e dalla voglia di parita' che le donne hanno pensato, elaborato, messo in atto tra mille fatiche ma alle quali non vogliono e non possono piu' rinunciare. La chiamerei desiderio di pari dignita' della persona umana. Alla quale gli uomini non erano storicamente abituati e per la quale in questi quarant'anni non hanno speso che pochi spiccioli. Disinteressati, inermi o sempre piu' infuriati non hanno reagito con la riflessione, ma con l'incomprensione di un processo evolutivo della societa' civile nella sua interezza. Solo i piu' sensibili hanno ascoltato, provato ad accompagnare il mutamento che toglieva loro potere e comando. I molti maschi che non accettano la propria apparente sconfitta non l'hanno tollerato. Senza altre armi dialettiche hanno cominciato la guerra su due fronti: il primo, appena meno violento, e' la riproposizione non di un modello casalingo retro' ma di un modello femminile puttanesco di impronta televisiva, corroborato dal do ut des dei potenti; il secondo appartiene a chi non ha quel potere e nessuna merce di scambio. Troppi uomini che non accedono alla possibilita' del ricatto usano la furia. Puniscono. Costringono. E, quando vedono che non riescono piu' a stare al passo con le donne che dicono di amare, le uccidono. 2. IRAN. VIVIANA MAZZA INTERVISTA RAMIN JAHANBEGLOO [Dal "Corriere della sera" del 24 giugno 2009 col titolo "E' un movimento democratico gandhiano" e il sommario "L'intervista. Il filosofo Ramin Jahanbegloo legge gli avvenimenti di questi giorni come una crisi di legittimita' del sistema"] "Stiamo vivendo un momento gandhiano in Iran", dice Ramin Jahanbegloo, il filosofo iraniano incarcerato nel 2006 nel suo Paese con l'accusa di sostenere la "rivoluzione di velluto", oggi docente di Storia contemporanea dell'Iran a Toronto. Nel suo libro pubblicato a dicembre, Leggere Gandhi a Teheran (Marsilio), Jahanbegloo individuava nella riflessione gandhiana percorsi di nonviolenza per promuovere sviluppi liberali nel mondo islamico, a cominciare dall'Iran. Ma l'"Onda verde" ha superato le sue stesse aspettative. * - Viviana Mazza: Mousavi, come dicono alcuni, e' un Gandhi islamico? - Ramin Jahanbegloo: No, non lo definirei un Gandhi islamico. Ha mostrato molto coraggio, ma per essere un Gandhi devi essere a un altro livello di psicologia umana, avere qualita' profetiche. Forse Mousavi ha preso la via di Gandhi senza rendersene conto. D'altra parte Gandhi diceva che la nonviolenza e' antica quanto le montagne: chiunque si trovi davanti all'ingiustizia e' spesso portato alla nonviolenza. E cosi' e' diventata una strategia rilevante per il movimento iraniano. * - Viviana Mazza: Il movimento ha superato dunque Mousavi? - Ramin Jahanbegloo: Se Gandhi adotto' l'arcolaio come simbolo della nonviolenza, il movimento in Iran all'inizio ha assunto Mousavi come simbolo, ma poi ha trovato in Neda la madre della resistenza nonviolenta. Queste manifestazioni senza precedenti in 30 anni sono spesso viste come uno scontro tra i sostenitori di Mousavi e Ahmadinejad, ma credo che le richieste vadano oltre le elezioni e oltre Mousavi: e' in corso una crisi di legittimita' del sistema. C'e' una dialettica tra coloro che cercano la democrazia con metodi nonviolenti e il potere che usa la violenza. E' un movimento per il cambiamento, fatto soprattutto di giovani, frustrati da economia, politica e societa'. Gandhi diceva: devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Persone come Neda, la studentessa di filosofia caduta sotto i proiettili, mostrano che la gioventu' in Iran e' abbastanza matura da portare al cambiamento. * - Viviana Mazza: Lei credeva che i giovani iraniani non fossero pronti? - Ramin Jahanbegloo: Per lungo tempo, tutti hanno pensato che fossero vittima di quella che chiamo "sindrome di James Dean": che fossero "ribelli senza causa", senza spessore etico, edonisti, individualisti, egoisti. Ma stanno mostrando di possedere il senso della solidarieta', della reciprocita', della nonviolenza. * - Viviana Mazza: L'islam ha nella sua tradizione il fondamento spirituale per una disobbedienza civile nonviolenta? - Ramin Jahanbegloo: Tutti i tipi di religione e di spiritualita' hanno un potenziale nonviolento accanto a un potenziale violento. Non vedo contraddizione tra spiritualita' e nonviolenza. * - Viviana Mazza: E l'Iran ha una tradizione simile? - Ramin Jahanbegloo: La rivoluzione del 1979 e' stata essa stessa un movimento nonviolento contro la dittatura. Nella storia abbiamo avuto tanti tiranni, ma molti dei nostri eroi sono figure mistiche e religiose nonviolente. * - Viviana Mazza: Obama dice che "rendera' testimonianza" al coraggio degli iraniani. Per il "Wall Street Journal" e' una dichiarazione "gandhiana": e' "la testimonianza che da' potere all'approccio nonviolento rendendo pubblica la sofferenza privata". - Ramin Jahanbegloo: Credo che non sia un approccio gandhiano, ma cauto. Da quando e' al potere, ha cercato il dialogo con l'Iran, ma si trova in una situazione complicata. Se la violenza nelle strade dovesse aumentare, sara' difficile un dialogo tra Iran e Stati Uniti, e anche tra Iran ed Europa. L'Iran si trova in un momento cruciale sia per la politica interna che estera. Il "genio" della nonviolenza e' uscito dalla lampada ed e' difficile che possa rientrarvi. Ne' Obama ne' Berlusconi ne' Sarkozy possono ignorarlo. Ma hanno fatto bene a non fare dichiarazioni piu' aggressive. Non devono dare la sensazione che il movimento sia diretto dagli stranieri. * - Viviana Mazza: Che probabilita' di successo ha la protesta? - Ramin Jahanbegloo: L'unico modo e' che resti nonviolenta o sara' una carneficina. Credo che possano non solo avere la solidarieta' del mondo ma anche quella di parte della nomenklatura. E anche se l'attuale regime dovesse prevalere e Ahmadinejad restare, il cambiamento arrivera' nei mesi e anni a venire. E' gia' cambiata la mentalita' della gente. Il paradigma repubblicano, motore della rivoluzione del '79, e il principio di sovranita' popolare sono stati violati dal paradigma autoritario. Non credo pero' che la resistenza portera' a una "rivoluzione di velluto". Cio' che e' accaduto in Cecoslovacchia e nell'Est europeo potrebbe non accadere in Iran. Ma cio' che conta e' lo spessore morale di ogni iraniano, e' sfidare l'illegittimita' della violenza, e' la volonta' di costruire il futuro dell'Iran sull'idea di verita'. 3. RIFLESSIONE. GIANCARLA CODRIGNANI: CARE DONNE... [Dal sito de "Il paese delle donne" (www.womenews.net/spip3/) riprendiamo il seguente intervento] Care donne, sono perplessa e inquieta. Nel nostro paese stanno succedendo cose che ci riguardano, ma non sento reazioni "di genere". C'e' una donna che denuncia i limiti del marito e giustamente ne indica la condizione di "uomo malato"; ci sono uomini che ne giustificano le anomalie comportamentali di semplice "utilizzatore finale" di donne in vendita; c'e' un presidente del consiglio che nomina a cariche pubbliche e mette in liste elettorali o scambia con cariche in enti pubblici "meteorine" e "billionarine": e noi non reagiamo politicamente? Ci sono ragazze, del nostro genere, che si fanno vanto di ricevere farfalline d'oro per prestazioni anche solo di passivita' ad atti di concupiscenza visiva e tattile, che non si sentono prostituite o private di liberta' e dignita': e noi senza un sussulto? Sono sorelle o figlie o nipoti delle nostre generazioni. Abbiamo posto in questione lo stacco generazionale di ragazze che non raccolgono l'eredita' di madri e nonne per rivendicare non la parita' al modello unico, ma la liberta' di genere per cose serissime come il lavoro o la famiglia, e non sentiamo che in questa squallida vetrina pubblica quella liberta' diventa uno scherno e che tutte subiamo una molteplice violenza? Ditemi che mi sbaglio, che state raccogliendo le forze e le idee per dire che non si puo' parlare di stalking nella societa' civile, se non si rimedia a queste violenze di immagine, di linguaggio, di valori, di regole istituzionali, di prassi politica. Il nostro ragionare e operare per dare senso ad una societa' dei due generi ha sempre inteso contribuire a migliorare tutte le relazioni, quelle private come quelle pubbliche. Se questo e' vero, non possiamo tacere ne' per dolore ne' per rabbia ne' per avvilimento: il silenzio e' complicita' e connivenza con un sultanato delle menti che arriva a pervertire anche la coscienza di alcune di noi che sono destinate ad essere non "veline", ma generatrici di futuro. 4. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: RELAZIONE AL CONVEGNO DELL'ISDE-ITALIA SVOLTOSI A SALSOMAGGIORE DAL 3 AL 5 APRILE 2009 [Riproponiamo il testo della relazione di Antonella Litta sul tema "L'esperienza del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti", relazione tenuta al convegno dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) svoltosi a Salsomaggiore dal 3 al 5 aprile 2009 sul tema "Promuovere ambiente e salute a livello locale". Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente] L'esperienza del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, comitato di cui sono portavoce, rappresenta un'esperienza diretta di difesa del territorio e della salute che e' anche espressione e contributo alla lotta di quella parte dell'umanita' che non vuole sacrificare la bellezza del mondo alla logica del profitto e dello sfruttamento. Una bellezza intesa anche come armonia ed equilibrio tra gli esseri viventi e l'ambiente, nel rispetto e nel corretto rapporto con gli elementi: aria, acqua, terra intesa nella sua generalita' di territorio, e fuoco inteso come energia, gia' individuati come fondamentali per la vita del genere umano dalla filosofia presocratica. Il trasporto aereo e' un modo di viaggiare che fortemente attenta alla bellezza e all'equilibrio ecologico ed energetico del pianeta; rappresenta infatti una forma di mobilita' inquinante e dannosa per la salute e l'ambiente, e contribuisce in ingente misura all'effetto serra, la piu' drammatica emergenza ambientale planetaria attuale come gia' denunciato da illustri personalita' internazionali e dai Premi Nobel Wangari Maathai e Desmond Tutu, come anche dagli scienziati dell'Ipcc (l'Intergovernmental Panel on Climate Change, la struttura scientifica dell'Onu che studia i mutamenti climatici). * La storia Circa due anni fa una decisione ministeriale superficiale, viziata da gravi errori di fatto e procedurali, influenzata da forti interessi politico-elettorali e speculativi, ha individuato in Viterbo la sede di un nuovo scalo aeroportuale del Lazio. Qui si vorrebbero trasferire centinaia di voli giornalieri delle compagnie low-cost che stanno devastando da anni salute e ambiente dei cittadini della citta' di Ciampino. Abbiamo reagito a questa folle decisione di "ciampinizzare" Viterbo non con la logica della sola difesa locale del nostro territorio, ma ponendoci da un punto di vista generale: quello dell'intera umanita'. E' con questo atteggiamento che abbiamo programmato studi, interventi, iniziative e strategie che si sono rivelate finora giuste e vincenti; a tutt'oggi infatti, a Viterbo, al di la' delle chiacchiere, dei comunicati e dei proclami di una lobby politico-affaristica trasversale e interessata solo ai grandi affari, nulla si e' concretizzato di questo dissennato progetto aeroportuale. Viterbo e' una bella citta' medievale e tutta la sua provincia e' un patrimonio per l'umanita' dal punto di vista delle bellezze e delle ricchezze paesaggistiche, naturalistiche, storiche, archeologiche, artistiche, agricole, termali. Essa e' anche sede universitaria e centro di ricerche universitarie in particolare in ambito agro-biologico. L'area termale del Bulicame, cantata anche da Dante nella Divina Commedia, e quella dell'Orto botanico, e la via Francigena che tutto il viterbese ed anche precisamente quell'area attraversa, rappresentano l'identita' e il cuore stesso di Viterbo, e proprio queste aree subirebbero i danni maggiori ed irreversibili se dovesse essere costruito il mega-aeroporto e tutte le sue strutture di supporto. L'aeroporto e' previsto proprio a ridosso del centro abitato di Viterbo, su ampliamento di un piccolo aeroporto militare, in una zona sottoposta a rilevanti vincoli archeologici, idrogeologici, naturalisti e paesaggisti. Pur di realizzare questa mega-struttura l'attuale amministrazione comunale di Viterbo ha chiesto che siano rimossi i vincoli previsti per queste zone dal piano paesaggistico regionale e ha proposto una variante all'attuale piano regolatore cittadino. Di questa mega-struttura che si vorrebbe realizzare a tutti i costi, al momento, ancora non esiste nemmeno un progetto generale, e quindi e' altresi' totalmente priva della Valutazione di impatto ambientale, della Valutazione ambientale strategica e della Valutazione d'impatto sanitario. La realizzazione di questa infrastruttura trasformerebbe Viterbo nell'ennesima citta'-scalo, devastata, inquinata e cementificata, soffocando per sempre le attivita' economiche e le risorse presenti: quelle legate al termalismo, all'agricoltura biologica, al turismo di qualita', alle attivita' di formazione e ricerca universitaria; attivita' che se opportunamente valorizzate e potenziate rappresenterebbero la risposta piu' giusta, logica e naturale alla domanda di occupazione e sviluppo di Viterbo e dell'intera provincia. Il comitato, consapevole del danno alla salute e all'ambiente derivante da un simile progetto, si e' assunto con responsabilita' il compito di studiare tutte le problematiche legate alla realizzazione di questo scalo e il compito di informare i cittadini. Un compito che avrebbero dovuto svolgere con obiettivita' e imparzialita', nell'interesse di tutta la comunita', le istituzioni e i mezzi d'informazione locali, che invece, salvo qualche eccezione, hanno preferito schierarsi in modo acritico, trasversale e superficiale a sostegno del mega-aeroporto, ripetendo il solito menzognero ritornello che ha accompagnato tutte le devastazioni ambientali italiane, ovvero che i grandi appalti, le grandi opere, le grandi infrastrutture portano sempre "lavoro e sviluppo". La verita' e' un'altra: grandi opere, grandi infrastrutture, grandi appalti, una volta realizzati lasciano vaste aree devastate per sempre, creano poca occupazione, precaria, non qualificata e solo temporanea, compromettono sino al soffocamento le attivita' economiche locali preesistenti come le naturali e tradizionali vocazioni di un territorio, aumentano la disoccupazione e generano spesso danni incalcolabili alla salute delle popolazioni. La nostra intera penisola da Nord a Sud, da Seveso a Brindisi, da Porto Marghera a Gela, da Porto Vesme a Priolo, passando per Civitavecchia e Montalto di Castro, e' piena di questi tragici esempi di "sviluppo e progresso". Le persone che aderiscono al nostro comitato hanno dedicato e dedicano molta parte della loro vita alla difesa dell'ambiente e del diritto di tutti a vivere in un mondo sano, giusto e solidale. E l'impegno e la storia personale di ognuna di queste persone ci da' la certezza che la citta' di Viterbo non sara' sfigurata nella sua bellezza dal progetto devastante, folle, illegale di un mega-aeroporto. * Il lavoro del comitato: le azioni, lo studio, le proposte Innumerevoli sono state le iniziative d'informazione e formazione promosse dal nostro comitato, fin dalla sua costituzione. Abbiamo realizzato il sito www.coipiediperterra.org, organizzato numerosi convegni scientifici, promosso passeggiate al Bulicame guidate dal professor Paolo Giannini e dal professor Antonello Ricci, per far conoscere da vicino la bellezza e la ricchezza di cio' che verrebbe distrutto se il mega-aeroporto fosse realizzato. Sempre con questo intento, il 18 luglio dello scorso anno, si e' tenuto per la prima volta nella storia di Viterbo un concerto notturno proprio nella suggestiva area del Bulicame. Il nostro comitato ha partecipato a numerosi convegni, incontri e trasmissioni radiotelevisive sul tema del trasporto aereo e in particolare alla trasmissione di "Report" del 27 aprile 2008 trasmessa da Rai Tre. Stiamo lavorando alla costituzione di una rete dei comitati che in Italia e all'estero sono impegnati nell'opposizione alla costruzione e all'ampliamento degli aeroporti, e abbiamo in programma molte iniziative e ulteriori giornate di studio e approfondimento. * La solidarieta' e la collaborazione con i comitati di Ciampino e Marino Abbiamo stretto un forte rapporto di solidarieta' con le persone impegnate nei comitati di Ciampino e Marino; proprio la conoscenza diretta dei danni che queste persone hanno subito e subiscono a causa della presenza dello scalo aeroportuale ci ha spinto e ci rafforza costantemente nella nostra opposizione al mega-aeroporto di Viterbo. La situazione ambientale e sanitaria che questi cittadini vivono a causa dell'inquinamento atmosferico ed acustico e' talmente grave che immediatamente e drasticamente andrebbero ridotti i voli civili nello scalo di Ciampino. Lo studio "Cristal" (dall'acronimo del centro studi che lo ha realizzato: Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio) ha evidenziato, di recente, quanto gia' si sapeva: ovvero che i residenti nei comuni di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma sono sottoposti a livelli d'inquinamento acustico da traffico aereo estremamente preoccupanti. Infatti, le linee guida dell'Oms affermano che sopra i 35 decibel iniziano a manifestarsi effetti biologici che si aggravano tra i 40-55 decibel e diventano molto pericolosi sopra i 55 decibel; questi limiti sono sempre stati abbondantemente superati nelle rilevazioni condotte dallo studio Cristal. La situazione sanitaria a Ciampino e' talmente grave, come anche dimostrato da questo recente studio, che abbiamo sollecitato il sindaco di Ciampino a porre in atto ogni misura per la tutela della salute dei suoi cittadini anche attraverso l'adozione di ordinanze volte ad una riduzione significativa ed immediata dei voli sullo scalo. * Le solidarieta' Il Comitato, anche grazie alla newsletter "Coi piedi per terra", che raggiunge circa 20.000 persone, e' riuscito a far conoscere in Italia e all'estero quanto sta accadendo a Viterbo. In questa maniera siamo riusciti a intessere una importante rete di adesioni e solidarieta' al nostro comitato. Hanno aderito e sostengono il nostro comitato rilevantissime figure istituzionali, personalita' illustri del mondo accademico, della cultura, dell'impegno sociale: ad esempio scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Luigi Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Gianni Mattioli, Luca Mercalli, Stefano Montanari, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio; il prestigioso magistrato Ferdinando Imposimato; la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini; padre Alessandro Zanotelli; cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Nella Ginatempo, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Lorenzo Porta, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Antonella Sapio, Giovanni Scotto, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi; le scrittrici Dacia Maraini e Lea Melandri; la giornalista ed esperte di temi ambientali Marinella Correggia; il cantautore Francesco Guccini, ed innumerevoli altri. * I rapporti con le istituzioni Il comitato fin dall'inizio ha voluto ricercare un dialogo e un confronto con i rappresentati delle istituzioni, sia a livello locale che nazionale ed europeo, attraverso incontri e carteggi. Dieci parlamentari europei, riconoscendo l'obiettivita' delle nostre ragioni, hanno sentito il dovere di scrivere una lettera al precedente Ministro dei Trasporti, in cui esprimevano contrarieta' alla sua decisione. Sono state anche presentate numerose interrogazioni parlamentari e regionali. * Lo studio dell'impatto ambientale e sanitario Tutto il territorio viterbese vive una delicata situazione dal punto di vista ambientale: la presenza del piu' grande polo energetico d'Europa (le centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro) al quale si andrebbe ad aggiungere, una volta riconvertita a carbone, anche la centrale di Torre Valdaliga Nord con le sue nocive emissioni di gas e polveri; la naturale radioattivita' del sottosuolo dovuta alla presenza del radon; le acque destinate a consumo umano con elevata presenza di sostanze dannose tra cui l'arsenico (classificato come cancerogeno di classe 1 dall'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro - Iarc), acque che sono potabili solo in virtu' di deroghe rinnovate di anno in anno; la presenza di discariche abusive di rifiuti tossici; la cementificazione di aree sempre piu' vaste, soprattutto in quei comuni del viterbese piu' prossimi alla capitale. La nostra provincia presenta il piu' alto numero di patologie tumorali nella Regione Lazio. E' ovvio che in una situazione come questa, che meriterebbe attenzione, tutela e bonifiche ambientali, aggiungere un ulteriore fattore di rischio rappresentato dall'inquinamento prodotto dal traffico aereo connesso al mega-aeroporto che si vorrebbe realizzare a Viterbo e' irresponsabile e colpevole. Infatti quello che ha piu' preoccupato il comitato, e che e' anche il motivo del mio impegno personale nel comitato in quanto medico, e' il danno alla salute, soprattutto a quella dei bambini, che il traffico aereo determina. I motori degli aerei infatti sono alimentati con il cherosene, un combustibile fossile, e soprattutto nelle fasi di atterraggio e decollo rilasciano il quantitativo maggiore di gas nocivi, polveri sottili ed ultrasottili, e generano livelli di rumorosita' tali da alterare notevolmente la qualita' della vita e la salute di coloro che vivono e lavorano in prossimita' di uno scalo aereo. Ormai innumerevoli studi scientifici dimostrano che queste forme di inquinamento sono correlate a gravi malattie: respiratorie, cardiovascolari, cronico-degenerative, tumorali. Questa consapevolezza e certezza mi ha spinto a scrivere, insieme ai colleghi Mauro Mocci e Gianni Ghirga, anch'essi come me soci dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia), un appello a tutti i medici dell'Alto Lazio per denunciare questa minaccia per la salute e l'ambiente, e fornire numerosi riferimenti scientifici utili per l'informazione e la sensibilizzazione sia del personale sanitario, che dei pubblici amministratori e dei cittadini. I responsabili sanitari e gli operatori sanitari sono stati allertati circa la minaccia alla salute rappresentata dalla realizzazione di questo mega-aeroporto anche attraverso una serie di incontri in particolare con il direttore generale della Asl di Viterbo, i rappresentanti provinciali del sindacato Fimmg (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) e dell'Ordine dei medici di Viterbo. Inoltre l'Associazione italiana medici per l'ambiente, anche su proposta del nostro comitato, ha costituito un gruppo nazionale di studio sul tema "Il trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". * Lo studio degli aspetti legali Abbiamo studiato, evidenziato e denunciato gli aspetti illegali del progetto aeroportuale che si vorrebbe realizzare a Viterbo. Il progetto e' totalmente privo della Valutazione di impatto ambientale (Via), della Valutazione ambientale strategica (Vas) e della Valutazione d'impatto sanitario (Vis); viola norme vigenti a livello europeo e nazionale, regionale e comunale; la procedura fin qui seguita e' viziata da macroscopici e scandalosi errori, irregolarita' procedurali ed amministrative; inoltre, presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e' pendente una ricorso presentato dalla Provincia di Frosinone contro la decisione ministeriale del 27 novembre 2007 che ha indicato Viterbo quale sede del nuovo scalo aeroportuale. La realizzazione del mega-aeroporto oltre che palesemente illegale comporterebbe anche la violazione di numerosi articoli della nostra Costituzione, in particolare degli articoli 3, 4, 32, 35, 41 e 97, come ben evidenziato sia dal giudice Ferdinando Imposimato nel convegno del 21 settembre 2007 "Un mega-aeroporto a Viterbo? No grazie", sia dal giudice Gennaro Francione, nel corso del convegno "Le emergenze ambientali e sanitarie nell'Alto Lazio" svoltosi il 4 dicembre 2007. Abbiamo anche segnalato come questa opera, che si vuole realizzare a tutti i costi e senza alcun rispetto delle vigenti leggi, possa divenire un forte richiamo di interessi speculativi e criminali. * La proposta di un diverso modello di sviluppo Il comitato ha indicato da subito come priorita' assoluta in tema di mobilita' per il territorio viterbese il miglioramento della rete ferroviaria. Se solo una piccola parte dei fondi pubblici che si pensa di sperperare per l'aeroporto fossero invece spesi per ammodernare la rete ferroviaria viterbese (e particolarmente per la riapertura della Civitavecchia-Capranica-Orte, per il potenziamento della Viterbo-Orte, per il miglioramento della Viterbo-Capranica-Roma) questo consentirebbe da subito una migliore qualita' della vita per i tantissimi pendolari viterbesi che per la tratta Viterbo-Roma impiegano oggi quasi due ore, e garantirebbe un flusso di turismo vero e costante verso il nostro territorio: quello degli abitanti della capitale e dell'area metropolitana circostante - e parliamo di milioni di persone che potrebbero conoscere le nostre vere ricchezze: il termalismo, l'arte, la storia, le bellezze naturalistiche, i prodotti delle colture biologiche e di qualita'. Le ingenti risorse pubbliche che verrebbero sperperate per realizzare a Viterbo una ennesima servitu' nociva e distruttiva come il mega-aeroporto potrebbero invece essere messe a disposizione di uno sviluppo sostenibile del nostro territorio, della nostra economia, della nostra cultura. 5. RIFLESSIONE. DACIA MARAINI: L'AEROPORTO TRA LE TERME [Riproponiamo il seguente articolo di Dacia Maraini apparso sul "Corriere della sera" del 5 maggio 2009 col titolo "L'aeroporto tra le terme"] C'e' qualcosa di dissennato nel mito del progresso tecnologico senza limiti? Lo dicono in molti. Il progresso tecnologico non guidato e non controllato porta all'inquinamento, al disastro ecologico, agli abusi contro il territorio, allo sperpero dei soldi pubblici, alle malattie. E ci sono sempre nuovi dati che lo confermano. Eppure chi insegue il pericoloso mito del progresso illimitato dice il contrario. Per costoro non puo' che portare ricchezza, benessere, lavoro e civilta'. Ma prendiamo un caso particolare: il progetto di un mega-aeroporto in una zona di grande valore archeologico e termale. La piccola e bellissima citta' di Viterbo con i suoi dintorni che mantengono vive le memorie della civilta' etrusca, e' stata scelta per la realizzazione di un gigantesco aeroporto del "mordi e fuggi" come lo definiscono i viterbesi. Li' in mezzo a un ricchissimo giardino archeologico, distruggendo resti preziosi, invadendo l'area termale chiamata Bulicame, si vorrebbero gettare tonnellate di cemento per un turismo diretto soprattutto verso Roma. Curioso questo fatto: mentre le linee aeree perdono clienti ed entrano in crisi, gli aeroporti aumentano. Non e' una contraddizione? Ora ogni piccola citta' pretende di avere il volo sotto casa per raggiungere le varie citta' del mondo. Naturalmente sono soldi che circolano, aziende che si arricchiscono, aerei che vengono comprati e venduti, biglietti che costano sempre meno. Ma qualcuno pensa alle conseguenze sul territorio, sul clima, sulla salute? Il "Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo", guidato da Antonella Litta, ha le idee chiare. Le sue battaglie vengono combattute soprattutto in rete, in collaborazione con il "Centro di ricerca per la pace" guidato da Peppe Sini. I due Comitati danno voce ai cittadini, ai medici, ai geologi, agli ambientalisti. Spediscono lettere alle istituzioni governative. Chiedono un freno all'irresponsabile foga di cementificare e adulterare il Paese. Spiegano con razionalita' le ragioni del no. Che non riguardano solo Viterbo ma tutto il nostro gia' troppo martoriato paese. Lo sviluppo tecnologico, ricordano, non puo' imporsi sulle leggi della natura che alla lunga si ribella provocando disastri: alluvioni, slavine, smottamenti, siccita', avvelenamento dell'acqua e dell'aria. Certo e' comodo volare da un aeroporto sotto casa nelle piu' belle citta' del mondo. Ma quanto ci costerebbe questa comodita'? Intanto riflettiamo sul fatto che il traffico aereo contribuisce in larga misura al surriscaldamento del clima. E proprio nel momento in cui l'Italia prende seri impegni per ridurre il surriscaldamento, ci mettiamo a progettare nuovi aeroporti? Certo la moltiplicazione dei voli puo' fare girare provvisoriamente il mercato, ma alla lunga risulta anche antieconomica perche' e' energivora. Mentre "l'umanita' ha bisogno di una economia della sobrieta' e della condivisione che consideri i limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse". Lo Stato si mostra generoso e avaro nello stesso tempo: con una mano da' soldi alle Compagnie aeree e con l'altra taglia i costi ambientali e sociali che vengono poi pagati dalle popolazioni piu' indifese e indigenti. Ha senso tutto questo? 6. APPELLI. UN APPELLO AL MONDO DELLA CULTURA E DELL'INSEGNAMENTO Gentili signore e signori, ci rivolgiamo a voi, persone che amate la cultura al punto da averne fatto la vocazione e l'impegno professionale della vostra vita, per chiedere il vostro urgente aiuto. L'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un'area di preziose emergenze e memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni naturalistici e risorse terapeutiche, e' minacciata di distruzione dalla volonta' di una lobby speculativa di realizzarvi un mega-aeroporto. La realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio. Taluni irresponsabili promotori di questa dissennata aggressione hanno annunciato che il Comitato interministeriale per la programmazione economica (in sigla: Cipe) sarebbe in procinto di finanziare il mega-aeroporto, nonostante la sua palese illegalita'. Ci appelliamo all'intero mondo della cultura e dell'insegnamento affinche' ci aiuti ad impedire l'irreversibile devastazione del luogo che Dante volle ricordare nella Divina Commedia. Vi preghiamo di voler aderire a questo appello affinche' il governo non finanzi la distruzione dell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo; non finanzi un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale. * professor Osvaldo Ercoli dottoressa Antonella Litta dottor Emanuele Petriglia professor Alessandro Pizzi per il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti Viterbo, 23 giugno 2009 * Per informazioni e contatti: info at coipiediperterra.org Per adesioni: adesione at coipiediperterra.org Sito del comitato: www.coipiediperterra.org * Per contattare personalmente i promotori di questo appello: professor Osvaldo Ercoli: tel. 0761341145, e-mail: osvaldo.ercoli at fastwebnet.it dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it dottor Emanuele Petriglia: tel. 0761379168, e-mail: lele8225 at libero.it professor Alessandro Pizzi: tel. 0761748820, e-mail: alexpizzi at virgilio.it ============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 255 del 25 giugno 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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