[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Coi piedi per terra. 189
- Subject: Coi piedi per terra. 189
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 16 May 2009 10:22:10 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 189 del 16 maggio 2009 In questo numero: 1. Aung San Suu Kyi 2. Cinque semplici ragioni per opporsi al mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo 3. Associazione "Respirare": La popolazione viterbese e' contro il mega-aeroporto nocivo e fuorilegge 4. Una diffida a tutti i componenti del Comitato interministeriale per la programmazione economica 5. Patrizio Loprete: Il "decreto sicurezza" e' un altro tassello verso l'incivilta' 6. Marco Revelli: Retoriche del disumano 7. Danilo Zolo: Il diritto alla vita 8. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo 1. MAESTRE. AUNG SAN SUU KYI Voce e simbolo della lotta per la liberazione dell'umanita' intera, l'intera umanita' s'impegni per la sua liberazione. 2. EDITORIALE. CINQUE SEMPLICI RAGIONI PER OPPORSI AL MEGA-AEROPORTO NELL'AREA TERMALE DEL BULICAME A VITERBO Salvare l'area termale del Bulicame (ed i beni archeologici, naturalistici, storico-culturali, terapeutici, scientifici, sociali ed economici che vi si trovano) dalla distruzione provocata dal mega-aeroporto. Salvare la salute dei viterbesi dall'enorme inquinamento avvelenatore provocato dal mega-aeroporto. Salvare l'economia viterbese (valorizzazione dei beni ambientali e culturali, agricoltura di qualita', termalismo) dal disastro provocato dall'attivita' del mega-aeroporto. Impedire un immenso sperpero di risorse pubbliche per un'opera nociva e distruttiva. Impedire che si realizzi un'opera illegale, priva dei requisiti stabiliti dalle leggi italiane ed europee e proibita dai vigenti piani territoriali ed urbanistici e dai relativi vincoli di salvaguardia. * Occorre invece difendere e valorizzare i beni del territorio e le sue vocazioni produttive. Occorre potenziare la mobilita' ferroviaria. Occorre ridurre il trasporto aereo fortemente corresponsabile dell'effetto serra, ovvero della piu' grave emergenza ambientale planetaria che minaccia l'intera umanita'. Occorre promuovere salute e diritti. Occorre difendere i beni comuni, usare bene le risorse di tutti, rispettare le leggi a tutela dell'ambiente e dei diritti dei cittadini. 3. DOCUMENTI. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": LA POPOLAZIONE VITERBESE E' CONTRO IL MEGA-AEROPORTO NOCIVO E FUORILEGGE [Riportiamo il seguente documento del 15 maggio 2009 dell'associazione "Respirare". L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente] Dopo anni di squallide mistificazioni e di propaganda menzognera e cialtrona da parte di una ristretta lobby speculativa favoreggiata dalla complicita' di un'oligarchia di politicanti insipienti ed irresponsabili e dei soliti manutengoli disposti ad ogni bassezza, e' ormai del tutto evidente a tutti che la realizzazione di un nocivo e distruttivo mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo e' insensata e criminale. Ed e' evidente anche che la grandissima maggioranza della popolazione viterbese, appena e' sufficientemente informata delle conseguenze reali della scandalosa operazione speculativa, esprime una contrarieta' meditata ed assoluta. Cosi' come alla folle distruzione dell'area del Bulicame per fare un mega-aeroporto che avvelenerebbe il territorio e la popolazione hanno espresso una risoluta ed argomentata contrarieta' scienziati di fama internazionale, personalita' della cultura come la scrittrice Dacia Maraini e il cantautore Francesco Guccini, autorevolissime figure delle istituzioni come la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini e l'illustre magistrato Ferdinando Imposimato, persone di immenso prestigio morale come padre Alessandro Zanotelli, dirigenti sindacali come il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. E con essi numerosissimi docenti universitari, intellettuali, attivisti per l'ambiente e i diritti umani da tutta Italia. * 1. Il mega-aeroporto devasta ambiente e territorio: la sua realizzazione massacrerebbe per sempre l'area termale del Bulicame, ed i beni - anche archeologici - che vi si trovano. 2. Il mega-aeroporto aggredisce salute e sicurezza: la sua realizzazione avvelenerebbe e metterebbe in pericolo tanta parte della popolazione viterbese. 3. Il mega-aeroporto danneggia economia e diritti: la sua realizzazione impedirebbe lo sviluppo del termalismo, provocherebbe danni immensi all'agricoltura come ai beni culturali e naturali, sperpererebbe una montagna di soldi pubblici, devasterebbe i beni pubblici, sarebbe di grave nocumento ai diritti soggettivi ed ai legittimi interessi della popolazione locale. 4. Il mega-aeroporto viola legalita' e civile convivenza: le leggi in vigore ed i vincoli di salvaguardia esistenti proibiscono di realizzare un'opera cosi' insensata e nociva. * La cittadinanza di Viterbo e la popolazione dell'Alto Lazio non vuole essere ancora una volta aggredita, devastata, rapinata ed avvelenata. E' favorevole al mega-aeroporto fuorilegge solo una esigua minoranza di speculatori, di imbroglioni, di irresponsabili, di distopici, di politicanti senza criterio, di affaristi senza scrupoli, di persone corrotte o ricattate o ignare o illuse con promesse fasulle. E' contraria al mega-aeroporto la stragrande maggioranza dei viterbesi: informati, consapevoli, responsabili. Viterbo dice no al mega-aeroporto; e' solidale con la popolazione di Frosinone che anch'essa e' minacciata da un mega-aeroporto; e' solidale con la popolazione di Ciampino che non vuole piu' essere avvelenata dal mega-aeroporto che gia' e' li'; e' solidale con quanti in tutta Italia e in tutto il mondo si battono per la riduzione drastica e immediata del trasporto aereo fortemente corresponsabile del surriscaldamento globale del clima, la piu' drammatica emergenza ambientale planetaria che l'intera umanita' deve affrontare. 4. DOCUMENTI. UNA DIFFIDA A TUTTI I COMPONENTI DEL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA A tutti i componenti del Comitato interministeriale per la programmazione economica Oggetto: Diffida e preannuncio di azione legale qualora il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) finanziasse un'opera nociva, distruttiva e fuorilegge come il mega-aeroporto a Viterbo Egregi signori, giorni addietro i mezzi d'informazione hanno dato notizia dell'intenzione del Ministro dei Trasporti di proporre al Cipe di finanziare la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo. Con la presente vi segnaliamo: a) che l'opera ricadrebbe nell'area termale del Bulicame, un'area di enorme pregio archeologico, naturalistico, culturale, terapeutico ed economico che ne verrebbe totalmente devastata; b) che l'opera recherebbe grave nocumento alla salute ed alla sicurezza dei cittadini residenti nella campagna circostante e nei popolosi quartieri di Viterbo piu' prossimi all'area; c) che l'opera recherebbe grave danno all'economia viterbese distruggendo beni fondamentali per lo sviluppo del territorio; d) che l'opera provocherebbe il collasso della rete infrastrutturale locale; e) che l'opera e' del tutto priva della Valutazione di impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica, obbligatorie per legge; f) che addirittura ancora non esiste neppure un progetto vero e proprio dell'opera; g) che l'opera e' in assoluto contrasto con gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica vigenti e relativi vincoli di salvaguardia; h) che l'opera costituirebbe un colossale sperpero di soldi pubblici; i) che l'opera e' quindi allo stato dei fatti del tutto fuorilegge ed un eventuale finanziamento di essa con soldi pubblici, sic stantibus rebus, si configurerebbe come palesemente inammissibile. Autorevoli scienziati di fama internazionale, personalita' illustri delle istituzioni, della cultura e della vita civile, e numerosissimi cittadini del viterbese hanno espresso una ferma opposizione al mega-aeroporto insensato ed illegale. Ancora una volta in questi ultimi giorni le ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto a Viterbo sono state riassunte dalla scrittrice Dacia Maraini con un articolo sul "Corriere della sera" del 5 maggio 2009, e dall'on. Leoluca Orlando con una interrogazione parlamentare del 7 maggio 2009 (articolo ed interrogazione che alleghiamo alla presente). Tutto quanto precede premesso, qualora il Cipe decidesse di finanziare un'opera priva di progetto, illegale, nociva e distruttiva, con la presente siamo a preannunciarvi la conseguente richiesta di intervento delle competenti magistrature civili, penali ed amministrative in difesa del diritto, del territorio, dei cittadini e della comunita' viterbese. Distinti saluti, Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 13 maggio 2009 * Allegato 1. Dacia Maraini: L'aeroporto tra le terme C'e' qualcosa di dissennato nel mito del progresso tecnologico senza limiti? Lo dicono in molti. Il progresso tecnologico non guidato e non controllato porta all'inquinamento, al disastro ecologico, agli abusi contro il territorio, allo sperpero dei soldi pubblici, alle malattie. E ci sono sempre nuovi dati che lo confermano. Eppure chi insegue il pericoloso mito del progresso illimitato dice il contrario. Per costoro non puo' che portare ricchezza, benessere, lavoro e civilta'. Ma prendiamo un caso particolare: il progetto di un mega-aeroporto in una zona di grande valore archeologico e termale. La piccola e bellissima citta' di Viterbo con i suoi dintorni che mantengono vive le memorie della civilta' etrusca, e' stata scelta per la realizzazione di un gigantesco aeroporto del "mordi e fuggi" come lo definiscono i viterbesi. Li' in mezzo a un ricchissimo giardino archeologico, distruggendo resti preziosi, invadendo l'area termale chiamata Bulicame, si vorrebbero gettare tonnellate di cemento per un turismo diretto soprattutto verso Roma. Curioso questo fatto: mentre le linee aeree perdono clienti ed entrano in crisi, gli aeroporti aumentano. Non e' una contraddizione? Ora ogni piccola citta' pretende di avere il volo sotto casa per raggiungere le varie citta' del mondo. Naturalmente sono soldi che circolano, aziende che si arricchiscono, aerei che vengono comprati e venduti, biglietti che costano sempre meno. Ma qualcuno pensa alle conseguenze sul territorio, sul clima, sulla salute? Il "Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo", guidato da Antonella Litta, ha le idee chiare. Le sue battaglie vengono combattute soprattutto in rete, in collaborazione con il "Centro di ricerca per la pace" guidato da Peppe Sini. I due Comitati danno voce ai cittadini, ai medici, ai geologi, agli ambientalisti. Spediscono lettere alle istituzioni governative. Chiedono un freno all'irresponsabile foga di cementificare e adulterare il Paese. Spiegano con razionalita' le ragioni del no. Che non riguardano solo Viterbo ma tutto il nostro gia' troppo martoriato paese. Lo sviluppo tecnologico, ricordano, non puo' imporsi sulle leggi della natura che alla lunga si ribella provocando disastri: alluvioni, slavine, smottamenti, siccita', avvelenamento dell'acqua e dell'aria. Certo e' comodo volare da un aeroporto sotto casa nelle piu' belle citta' del mondo. Ma quanto ci costerebbe questa comodita'? Intanto riflettiamo sul fatto che il traffico aereo contribuisce in larga misura al surriscaldamento del clima. E proprio nel momento in cui l'Italia prende seri impegni per ridurre il surriscaldamento, ci mettiamo a progettare nuovi aeroporti? Certo la moltiplicazione dei voli puo' fare girare provvisoriamente il mercato, ma alla lunga risulta anche antieconomica perche' e' energivora. Mentre "l'umanita' ha bisogno di una economia della sobrieta' e della condivisione che consideri i limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse". Lo Stato si mostra generoso e avaro nello stesso tempo: con una mano da' soldi alle Compagnie aeree e con l'altra taglia i costi ambientali e sociali che vengono poi pagati dalle popolazioni piu' indifese e indigenti. Ha senso tutto questo? Dacia Maraini, "Corriere della sera", 5 maggio 2009 * Allegato 2. Leoluca Orlando: Interrogazione parlamentare sul mega-aeroporto di Viterbo Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministro dell'Economia Premesso che, - a Viterbo moltissimi cittadini, sostenuti da illustri scienziati, cattedratici, personalita' delle istituzioni e dell'impegno civile, si oppongono alla decisione di realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di vari milioni di passeggeri all'anno; un'opera del tutto priva dei requisiti di legge e del tutto irrealizzabile alla luce della situazione reale dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali in essa presenti. Infatti tale opera: I. non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge; II. confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee; III. e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale; IV. provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area; V. provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area; VI. confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale; VII. porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita' locale; VIII. costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro; IX. la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata da flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha gia' presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilita' dell'opera); * - in una recente comunicazione agli Amministratori locali il Comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha elencato i seguenti effetti della realizzazione di un mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo: 1. Impatto locale sull'ambiente: devastazione dell'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile. 2. Impatto sanitario sulla popolazione viterbese: gravissimi danni alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita. 3. Impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio: cumulandosi il mega-aeroporto con le altre gravosissime servitu' gia' presenti (in particolare il polo energetico Civitavecchia-Montalto) la sinergia dei fattori di inquinamento incrementera' danni, disagi e patologie. 4. Impatto sanitario globale: essendo il trasporto aereo fortemente inquinante, ogni suo aumento si traduce in danno certo alla salute. 5. Impatto sociale su Viterbo: il mega-aeroporto non solo costituira' una profonda aggressione alla salute e alla sicurezza delle persone, ma provochera' anche un grave degrado della qualita' della vita, una forte lesione a fondamentali diritti dei cittadini, un grave danno all'economia e alla societa', il collasso delle infrastrutture del trasporto locale (gia' gravemente insufficienti), la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli, terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici. 6. Impatto sociale sull'Alto Lazio: accumulo di servitu' ed effetto sinergico dei fattori di rischio e di depauperamento e degrado del territorio e della sua economia. 7. Impatto globale sull'ambiente: essendo il mega-aeroporto finalizzato all'incremento del trasporto aereo complessivo, esso contribuira' ad accrescere l'inquinamento e l'effetto serra responsabile dei mutamenti climatici che stanno mettendo in pericolo il futuro dell'umanita' e gli equilibri della biosfera. 8. Per realizzare un'opera di tali dimensioni verrebbero sperperate ingenti risorse pubbliche (che pertanto verrebbero altresi' sottratte ad opere e servizi realmente utili e fin indispensabili per la popolazione); * - in un recente esposto alla Soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria Meridionale e' stato evidenziato che dalla Planimetria redatta dal Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area che sarebbe investita dall'opera, risulta che il mega-aeroporto sorgerebbe letteralmente sopra un'area di interesse archeologico con presenza di beni archeologici che la legge tutela; * - gia' lo scorso anno, in una lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008, il Comitato dei cittadini che si oppongono all'aeroporto segnalava, tra l'altro, che "la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e disastrosi esiti: a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008; b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identita' di Viterbo; c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore e vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino; d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua rilevanza; e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita; f) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita' tra l'intensa attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attivita' di volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un recente decreto)" e come gia' precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008; g) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva, quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilita' un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea Viterbo-Capranica-Roma); h) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative; i) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori dell'opera e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si rileva come proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente lesiva dei piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi evidentemente scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece una drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino). A cio' si aggiunga che: l) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, ne' il suo orientamento"; peraltro il gia' citato "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva - dimostrata dagli studi del nostro centro - di allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud"; m) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008; n) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute. Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma: o) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto di diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti"; p) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi fattuale della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a ridosso di emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione, cadono con essa tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice dal vizio dell'atto presupposto e fondativo; q) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma "Report"). Infine: r) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva della Rai: "Report", 27 aprile 2008); s) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno 2008); t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del clima (come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale, dagli statisti piu' avvertiti); u) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto aereo (particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e democratico": - * per sapere: quali iniziative i Ministri interrogati intendano prendere per impedire che i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale del Bulicame siano devastati, e che la salute e la sicurezza dei cittadini di Viterbo siano aggredite da un'opera aeroportuale priva dei requisiti previsti dalla legge, opera la cui realizzazione costituirebbe un sperpero di pubblici denari, un danno per la comunita' locale ed una flagrante violazione delle norme e dei vincoli di salvaguardia vigenti. Roma, 7 maggio 2009 Leoluca Orlando 5. UNA SOLA UMANITA'. PATRIZIO LOPRETE: IL "DECRETO SICUREZZA" E' UN ALTRO TASSELLO VERSO L'INCIVILTA' [Rigraziamo Patrizio Loprete (per contatti: patrizio.loprete at email.it) per questo intervento. Patrizio Loprete e' segretario generale Silp Cgil di Livorno] Troppi problemi vengono da lontano ma quello che sta profondamente mutando e' la maniera con cui si affrontano che produce effetti deleteri. Si vincono elezioni sulla presunta emergenza sicurezza soffiando sul fuoco della paura e del bisogno di sicurezza. Ma quello che preoccupa e' addossare ideologicamente tale problema solo al fenomeno migratorio, stimolando intolleranza e pregiudizi. E' abbastanza ovvio che i fenomeni migratori portano con se' delle zone oscure, problematiche gravi, ma evocarli come la causa di tutti i mali della societa' italiana, dimenticando fenomeni criminogeni molto piu' pervasivi e annosi, e' fuorviante e ideologico. Il reato d'ingresso clandestino ingolfera' gli uffici di polizia che attualmente non sono neanche attrezzati per ospitare in modo dignitoso le persone fermate per essere poi eventualmente processate ed espulse. Mentre la polizia e' impegnata a espellere gli "ultimi", i delinquenti - quelli veri - fanno con tutta tranquillita' i propri traffici. Abbiamo gia' visto tutte le difficolta' a cui andremo incontro, e non da ultimo quello di dar da mangiare alle persone che sono trattenute. Spesso i poliziotti hanno cacciato di tasca loro i soldi per comprare un panino e rendere meno umiliante l'attesa dell'espulsione. Ancora spesso costretti a dormire su una sedia nel corridoio di un ufficio di polizia. Come e' altrettanto preoccupante vedere soldati a pattugliare citta' e istituire ronde di "volontari per la sicurezza", che ricordano milizie d'antica memoria, esautorando di fatto le forze dell'ordine, e far crescere l'idea che l'unica giustizia vera e' quella che si fa da se'. Il Silp Cgil ritiene questi provvedimenti demagogici il sintomo di una deriva verso una incivilta' sociale, politica e istituzionale. 6. UNA SOLA UMANITA'. MARCO REVELLI: RETORICHE DEL DISUMANO [Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 maggio 2009 col titolo "Retoriche disumane"] Ormai e' chiaro, la campagna elettorale il governo la fa cosi'. Con l'ostentazione pubblicitaria dei respingimenti. Con l'evocazione impudica dell'apartheid. Con l'esibizione della durezza "senza se e senza ma" - anzi, con l'invito esplicito a essere "cattivi" - contro i migranti. Insomma, mettendo in gioco quella risorsa potentissima sul piano emotivo e pericolosissima su quello civile, costituita dalle "retoriche del disumano". E spingendoci cosi' sempre piu' giu' su quel piano inclinato della civilta' e dei diritti lungo il quale ormai da anni, ma in fine velocior, l'Italia sta cadendo. C'e' dentro ognuno di noi, e nella coscienza collettiva, un confine impalpabile ma fondamentale, che distingue il modo di guardare l'Altro come "uno di noi" (diverso ma, almeno in qualcosa simile), o come una "natura estranea". Appartenente a un altro "regno": animale, vegetale, minerale. O semplicemente al Nulla. Le retoriche del disumano lavorano su quella linea di confine. La spostano in qua, riducendo l'area degli inclusi nella dimensione di uomini e allargando l'esercito dei non-uomini. Dei non-riconosciuti. Non degli invisibili, si badi. Bensi' di coloro che si vedono ma non hanno importanza. Possono essere indifferentemente usati o abbandonati a se stessi. Accolti (se, e fin quando, servono) o respinti (come cose inutili o dannose). Salvati o sommersi, a seconda dell'interesse del momento. Questo sta facendo il ministro dell'interno Maroni. Con la rozzezza che lo distingue. Ma anche con assoluta spregiudicatezza - anche mettendo in conto la condanna dell'Onu - spostando i confini della politica oltre un limite mai varcato finora, per lo meno nell'Italia repubblicana, da nessuna forza di governo: fin dentro al delicato intreccio che lega la dimensione del biologico a quella del senso morale. La natura dei rapporti "genericamente umani" e l'esercizio del potere pubblico. Si puo' ben comprendere quanta terribile efficacia possa avere, in una societa' che si va impoverendo rapidamente, e in cui strati sempre piu' ampi di popolazione avvertono il rischio imminente del proprio declassamento e della perdita di posizioni faticosamente conquistate, una retorica di questo tipo: quale devastante potenziale di mobilitazione negativa abbia un meccanismo fondato sulla creazione di una porzione, limitata, di umanita' esplicitamente privata per via statuale, attraverso lo strumento universale della legge, dello status di uomini. Esso permette un apparente, ma psicologicamente efficace, "risarcimento" dei penultimi - di coloro che hanno perduto buona parte dei propri diritti sociali -, attraverso l'esibizione della deprivazione piu' radicale degli ultimi, di coloro che sono del tutto senza diritti. Gratifica chi ha perduto (quasi) tutto, o teme di perderlo - lavoro, casa, reddito, salute... - ma ha mantenuto lo status di "uomo" grazie alla sua appartenenza territoriale, mostrandogli in chiave pubblicitaria lo spettacolo di chi di quella prerogativa e' stato destituito. E puo' essere pubblicamente dichiarato "fuori". Dunque "sotto". E', non possiamo nascondercelo, un meccanismo politicamente "irresistibile". Mettendo al lavoro un sentimento ambiguo, ma incendiario, come l'invidia sociale, nell'epoca della conclamata impossibilita' di realizzare efficaci politiche redistributrici e di sfidare in modo credibile chi sta in alto, esso si rivela capace di sfondare in aree sociali estese, e potenzialmente immense. Spesso negli insediamenti tradizionali della vecchia sinistra. Diventa, una volta accettato di varcare quel confine morale da parte di imprenditori politici spregiudicati, per usare un eufemismo, una risorsa decisiva. Infatti Berlusconi e i suoi ci si sono buttati a pesce, nel momento in cui la priorita' sembra quella di vincere la "guerra psicologica" della crisi (e, cosa non secondaria, di "dimenticare Veronica"...). E bene ha fatto Franceschini a denunciare, con forza, l'uso propagandistico della nuda vita offesa, ma gia' l'immediata, e davvero improvvida, contromossa di Fassino ci dice quanto fascino, o imbarazzo, esercita, su tutti i fronti politici, l'entrata in gioco di quella nuova perversa risorsa. E quanta difficolta' ci sia a contrastare, se ci si attiene al piano strettamente politico, dei nudi rapporti di forza, il processo di pietrificazione delle coscienze che esso comporta. Se una resistenza puo' nascere oggi, credo che non possa che costituirsi su un fronte per cosi' dire "impolitico". Tale da operare sui registri trasversali della morale, della memoria, del senso di dignita' e su residui di cultura, che non si misurano sui rapporti di forza, sulle regole della ragion di stato o di partito, sui machiavellismi dell'azione utile e di quella efficace. L'effetto principale delle retoriche del disumano e' quello di disumanizzare per primi coloro che le condividono. Occorre mettere insieme chi continua a non voler rinunciare alla propria residua umanita'. E intende difendere quel brandello di condivisione del proprio stato di uomini con tutto il resto del genere umano. 7. UNA SOLA UMANITA'. DANILO ZOLO: IL DIRITTO ALLA VITA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 14 maggio 2009 col titolo "Il diritto alla vita"] Il parlamento italiano sta votando per trasformare i migranti irregolari in criminali. Il successo della maggioranza governativa agli ordini del suo seducente, ricchissimo sultano e' scontato. Il ministro degli interni Roberto Maroni, che dell'idea e' il grande ispiratore, spicca per il suo egocentrismo xenofobo e per il suo cinismo intellettualmente misero oltre che moralmente deplorevole. E trionfa ancora una volta l'ottusita' giuridica e la ferocia sociale dell'idea di sicurezza e di identita' etnica che e' propria del presidente del consiglio. Berlusconi, si sa, ama il prossimo suo come se stesso, soprattutto se si tratta di giovani donne. Nulla ormai ci puo' sorprendere nel contesto della deriva razzista e dell'indigenza intellettuale che sta travolgendo l'Italia. Il tema da approfondire e' pero' un altro: che senso ha proclamare a tutti i venti - come hanno fatto, fra i molti altri, il presidente della camera Fini e il pontefice romano - che l'Italia ha il dovere di rispettare il diritto di asilo politico dei migranti invece di respingerli tout court e di consegnarli alla Libia? Che senso ha chiedere all'Italia di attenersi alle Convenzioni di Ginevra se e' vero che da tempo nessuno le rispetta, a cominciare dalle grandi potenze occidentali e dallo Stato di Israele? E che senso ha richiamarsi all'art. 10 della Costituzione italiana sul diritto di asilo se e' una normativa, anche questa, che il governo puo' ignorare senza problemi, esattamente come ignora l'articolo 11 che imporrebbe all'Italia di non essere complice degli Stati Uniti nella guerra di aggressione contro l'Afghanistan? Anche l'autorevole giurista internazionalista, Antonio Cassese, in un suo intervento su "Repubblica" (12 maggio), non ha saputo fare altro che ripetere il refrain del diritto di asilo politico, per di piu' dopo aver sostenuto, erroneamente, che l'immigrazione clandestina sta aumentando a ritmi vertiginosi e che i flussi migratori incidono seriamente sul nostro mercato del lavoro. Come e' noto, la spinta migratoria verso i paesi euromediterranei e' in decrescita. Ed e' altrettanto noto che circa il 10% della ricchezza prodotta nel nostro paese e' frutto dell'attivita' di imprenditori e di lavoratori provenienti da paesi extracomunitari, con in testa nazioni come il Marocco, l'Albania, il Senegal, la Tunisia. La questione cruciale e' dunque molto diversa, se e' vero che il diritto alla vita e' il diritto fondamentale proclamato dalla Dichiarazione universale dei diritti umani nel 1948. E' una verita' difficile da negare, dopo i fiumi di retorica che ci hanno investito per la ricorrenza dei sessant'anni della Dichiarazione. Ma allora perche' il diritto alla vita e' ignorato dalle norme nazionali e internazionali che attribuiscono agli stranieri il diritto all'asilo politico? Ci sono aree del pianeta da dove centinaia di migliaia di persone partono abbandonando le loro famiglie, i loro affetti, le loro tradizioni, i loro universi simbolici, le loro credenze religiose, i loro canti. Non lo fanno, salvo rare eccezioni, perche' sono alla ricerca delle "liberta' democratiche" garantite dall'asilo politico dei paesi occidentali. Lo fanno perche' muoiono di fame. Si calcola, ad esempio, che sono ormai quasi due milioni i migranti che da sud a nord attraversano i deserti africani, entrano in Libia superando i confini del Sudan e del Niger e convergono verso le coste del Mediterraneo. I deserti africani, inclusi quelli libici, sono ormai cosparsi di cadaveri, come lo e' il fondo del Mediterraneo. L'ampiezza del fenomeno migratorio non e' semplicemente la conseguenza del carattere dispotico di molti regimi politici non occidentali, di sanguinose guerre civili o di condizioni generali di arretratezza civile, come si vuol far credere con la retorica dell'asilo politico. Le migrazioni sono strettamente legate alla crescente discriminazione globale fra i paesi ricchi e potenti, da una parte, e i paesi deboli e poverissimi dall'altra. Al 20% piu' ricco della popolazione mondiale e' destinata una quota di ricchezza almeno 160 volte superiore a quella del 20% piu' povero. E la differenza aumenta sempre piu' grazie alle decisioni arbitrarie e incontrollabili di soggetti internazionali dotati di grande potere economico-finanziario, politico e militare. Le cause della discriminazione globale sono, oltre alla poverta', le malattie epidemiche, l'assenza di acqua potabile, la devastazione dell'ambiente, le turbolenze ecologiche, il debito estero. Il fenomeno e' particolarmente grave nei paesi "in via di sviluppo", come ha segnalato Luciano Gallino: in India, dal 1996 al 2007, si sono suicidati 250.000 contadini, perche' oppressi dalla fame e dai debiti. Per loro nessun "diritto di asilo" ha operato e nessun pattugliamento del Mediterraneo e' stato necessario. Che cosa e' possibile fare? Quali strategie in particolare la sinistra europea puo' adottare per far convivere i valori della cittadinanza democratica con l'apertura verso le altre culture e civilta'? Come fare del Mediterraneo uno spazio di cooperazione economica fra l'Europa e i paesi arabo-islamici? Come accogliere e ospitare i migranti senza sfruttarli, discriminarli e perseguitarli? Come controllare i flussi migratori in presenza di un'abissale, crescente differenza fra il mondo dei ricchi e il mondo dei poveri? Questi sono i problemi da affrontare se il diritto alla vita non e' una ignobile impostura globale. 8. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 189 del 16 maggio 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
- Prev by Date: Minime. 822
- Next by Date: Minime. 823
- Previous by thread: Minime. 822
- Next by thread: Minime. 823
- Indice: