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Minime. 814
- Subject: Minime. 814
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 8 May 2009 00:51:57 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 814 dell'8 maggio 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Maria G. Di Rienzo: "Ho chiamato mia figlia Fortuna" 2. La guerra e il razzismo 3. Giuseppe Di Lello: Il rispetto della dignita' umana 4. Sergio Briguglio: Una lettera aperta ai parlamentari sul cosiddetto maxi-emendamento al "Ddl sicurezza" 5. Per la solidarieta' con la popolazione colpita dal terremoto 6. A Mestre il 9 maggio 7. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento 8. Un'intervista ad Antonio Caronia su James Graham Ballard 9. Martin Amis ricorda James Graham Ballard 10. La newsletter settimanale del Centro studi "Sereno Regis" di Torino 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento 12. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. MARIA G. DI RIENZO: "HO CHIAMATO MIA FIGLIA FORTUNA" [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo intervento] Lucienne M'Maroyi, congolese di Walungu, ha 24 anni e tre figlie piccole. L'ultima e' il risultato della schiavitu' sessuale in cui Lucienne e' stata tenuta dai guerriglieri. Lucienne l'ha chiamata Luck, "fortuna", perche' mentre era incinta di lei era stata portata nella boscaglia per essere uccisa, ma e' sopravvissuta. * "Mio marito era in viaggio verso Bukavu quando alcuni uomini dell'Interahamwe fecero irruzione nella casa dove vivevo con mia cognata. Era il dicembre del 2006. Io avevo la bimba piu' piccola fra le braccia. Me la tolsero e la buttarono a terra. Ringrazio Dio che non hanno stuprato le mie bambine, erano cosi' piccine, sarebbe stata la tragedia peggiore per me. Una vicina si prese poi cura di loro. Mi legarono le braccia assieme a mia cognata e ci trascinarono fuori, in una casa dove avevano gia' messo altri prigionieri. Anche mio fratello venne portato via con noi. Per strada uccisero una donna anziana perche' non camminava abbastanza velocemente. Poi ci portarono nella boscaglia, dove cominciarono a stuprarmi di fronte a mio fratello: a lui avevano dato da tenere la torcia elettrica, ma poiche' mio fratello voltava il viso per non guardare lo colpirono con i calci dei fucili, e poi lo uccisero. Stavano per uccidere anche me, ma uno degli uomini disse che sarei invece divenuta sua 'moglie'. Picchiavano spesso noi 'mogli' e gli altri prigionieri. Un giorno eravamo cosi' gonfi di botte da non poter camminare, allora mandarono un'altra prigioniera a portarci acqua calda, ed era mia sorella maggiore, che io credevo morta in un attacco precedente. Mia sorella mi disse che era malata e che non le permettevano di curarsi, mi disse anche che era incinta. "Mia cognata fu uccisa durante una disputa fra due uomini che la volevano entrambi come 'moglie': risolsero il problema sparandole. Un'altra donna che era con noi era rimasta incinta dagli stupri e tento' di abortire, ma mori' dissanguata. Infine di vive c'eravamo mia sorella ed io, e ormai anch'io aspettavo un bambino. Ho passato quattro mesi come schiava sessuale di questa gente. Sono riuscita a scappare quando mia sorella e' andata in travaglio. Mi ordinarono di portarla alla clinica a partorire, ma mi presero tutti i vestiti, pensando che cosi' non sarei scappata. Per la strada, mentre sostenevo mia sorella, ero in mutande. In queste condizioni incontrammo un soldato del governo, la cui moglie mi diede degli abiti e da mangiare. La mia povera sorella mori' di parto. Io ho tenuto il suo bimbo con me fino a che suo marito non e' venuto a prenderlo per crescerlo con se' a Bukavu. Il mio, di marito, quando seppe che stavo tornando disse che non sarebbe vissuto con la 'moglie' dell'Interahamwe e mi impedi' di entrare alla fattoria. Non voleva piu' neanche le sue figlie. Cosi' io e le bambine abbiamo vissuto per un po' a casa di un amico di mio padre, ma dovevamo dormire sul pavimento. Luck e' nata nell'ottobre del 2007. Le donne di Women for Women International sono state la mia benedizione. Mi hanno offerto addestramento e fondi. Le mie bimbe erano malnutrite, adesso ho imparato come curarle e stanno bene. Non hanno ancora l'eta' per andare a scuola, ma ci andranno. Grazie alle donne, e per le mie figlie, ho ritrovato fiducia in me stessa, e speranza". 2. LE ULTIME COSE. LA GUERRA E IL RAZZISMO La scellerata guerra afgana cui l'Italia scellerata partecipa, uccide ogni giorno, ogni giorno uccide. E se tu non ti opponi alla guerra, chi salvera' le prossime vittime? * Il razzismo che in Italia si consolida in regime di apartheid, ogni giorno schiavizza e sevizia, ed ogni giorno nel silenzio uccisioni consente e prepara. E se tu non ti opponi al razzismo, chi salvera' le vittime di oggi e di domani? 3. UNA SOLA UMANITA'. GIUSEPPE DI LELLO: IL RISPETTO DELLA DIGNITA' UMANA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 6 maggio 2009 col titolo "La mossa della Lega"] Il ritiro delle norme sul sistema spionistico, da affidare a medici e presidi per contrastare l'immigrazione "illegale", rischia di risolversi in una vittoria di Pirro per quanti cercano di difendere i diritti costituzionali fondamentali sempre piu' terremotati dalle legislazioni emergenziali di questi ultimi anni. Vittime dell'abbaglio della vittoria della democrazia sulla barbarie sicuritaria sembriamo essere, pero', noi libertari indigeni piu' dei diretti interessati i quali hanno compreso il loro vero problema: il reato di clandestinita' che vanifica le finte retromarce del governo. Medici e presidi sono pubblici ufficiali e in tale loro qualita' hanno l'obbligo di denunciare un reato del quale vengono a conoscenza, si' che, in presenza di questa norma generale, a nulla vale il ritiro di quelle particolari paventate nel pacchetto sicurezza. La controprova empirica di questa argomentazione giuridica la vediamo nel numero sempre decrescente degli accessi negli ospedali degli immigrati, nonostante le rassicurazioni dei medici e la promessa soppressione della norma. Vedremo, a breve, cosa succedera' con le iscrizioni scolastiche, ma non c'e' da essere troppo fiduciosi dato che l'avviso di pericolo e' stato recepito e, se molti migranti gia' trascurano il bene primario della salute, non andranno di certo a "consegnarsi" nelle scuole. Altro segno poi della aberrante validita' liberticida del progetto di pulizia etnica sta nell'acquiescenza della Lega che non protesta piu' di tanto, avendo portato a casa il reato di clandestinita' che piu' di tutto le interessava. Oltre a cio', quello che impressiona nel seguire l'evoluzione parlamentare del pacchetto sicurezza e' l'assoluta "semplicita'" di proposte che fino a qualche tempo fa sembravano inconcepibili, dal divieto di matrimonio per mancanza del permesso di soggiorno, al divieto, nientemeno, di iscrizione all'anagrafe dei bambini da parte di genitori privi di quel requisito: una soppressione dello stato civile di un neonato punito dal codice con la reclusione da tre a dieci anni, ma che si vorrebbe imporre per legge ai soli "clandestini". Accantonati i medici e i presidi spia con un'operazione di maquillage volta a captare la benevolenza della sinistra parlamentare, il governo insiste invece molto sulle famigerate ronde e i 18 mesi di permanenza nei lager di "accoglienza", veri e propri "punti di forza" - insieme al reato di clandestinita' - della repressione dei migranti e per la tenuta della Lega nella maggioranza. Il contrasto a questa spirale di esclusione non puo' che essere totale e incondizionato, dovendosi ricordare la piena protezione accordata dall'articolo 10 della Costituzione allo "straniero" al quale, nel proprio paese, "sia impedito l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana". Il rispetto della dignita' umana, il lavoro, la salute, l'istruzione, non sono le liberta' democratiche per le quali vale battersi non solo per noi ma anche per i migranti? 4. UNA SOLA UMANITA. SERGIO BRIGUGLIO: UNA LETTERA APERTA AI PARLAMENTARI SUL COSIDDETTO MAXI-EMENDAMENTO AL "DDL SICUREZZA" [Da varie persone amiche rieviamo e volentieri diffondiamo la seguente lettera inviata da Sergio Briguglio (per contatti: briguglio at frascati.enea.it) a vari parlamentari] Egregi onorevoli, in attesa di conoscere il testo dei maxi-emendamenti al ddl sicurezza (A.C. 2180) sui quali il Governo intende porre la fiducia, richiamo alcuni punti su cui occorre una riflessione adeguata: * 1) La modifica attualmente apportata da art. 45, co. 1, lettera f) A.C. 2180 rende obbligatoria la dimostrazione della regolarita' del soggiorno per il perfezionamento degli atti di stato civile. Sotto questo profilo, si tenga presente che la registrazione della nascita da parte della madre resterebbe preclusa in tutti i casi in cui questa sia non solo irregolare, ma anche priva di passaporto in corso di validita'. Si noti come, in queste condizioni, l'unica chance della donna per ottenere un permesso di soggiorno (temporaneo) e registrare la nascita del figlio consisterebbe nella presentazione di una (infondata) domanda di asilo (il permesso, in questo caso, le sarebbe rilasciato anche in mancanza di un passaporto valido). Chiedo: e' quello che si vuole? Riguardo poi al riconoscimento del figlio naturale, questo sarebbe irrimediabilmente precluso allo straniero irregolare. Immaginate che la madre muoia di parto: il padre naturale del neonato non avra' modo di riconoscerlo, a meno, ancora una volta, che non chieda strumentalmente asilo. Chiedo ancora: e' quello che si vuole? Considerazioni simili potrebbero essere svolte con riferimento ad altri atti di stato civile (matrimonio - vedi anche punto successivo - e registrazione della morte). Si noti come tutti gli atti di stato civile sono effettuati anche nell'interesse della collettivita' (tant'e' che gli individui sono tenuti, nelle opportune situazioni, ad effettuarli). Se non e' reale intenzione del Governo ostacolare o rendere impossibile il perfezionamento di tali atti nei casi in cui sia coinvolto uno straniero irregolarmente soggiornante, si ripristini l'esonero dalla dimostrazione di regolarita' del soggiorno ai fini di tale perfezionamento (cosi' come e' attualmente previsto da art. 6, co. 1 D. Lgs. 286/1998). * 2) La modifica apportata da art. 6, co. 1 A.C. 2180 all'art. 116 c.c. rende impossibile la celebrazione in Italia del matrimonio con uno straniero irregolarmente soggiornante. Questa disposizione viola non tanto il diritto dello straniero stesso (almeno nel caso generale), quanto il diritto del cittadino italiano di sposare, nel proprio Paese, persona che potrebbe legititmamente sposare all'estero. Sarebbe singolare che il cittadino italiano dovesse ricorrere all'ospitalita' di altro paese per veder tutelato un proprio diritto fondamentale! Puo' altresi' risultare violato il diritto al matrimonio dello straniero rifugiato: qualora intendesse sposare un connazionale irregolarmente presente in Italia, non potrebbe neanche optare per la celebrazione del matrimonio in patria, dal momento che incorrerebbe nella persecuzione da cui lo Stato italiano stesso lo sta proteggendo! Come nei casi precedenti, la disposizione potrebbe essere aggirata mediante una richiesta strumentale di asilo da parte dello straniero irregolarmente soggiornante. E' questo quello che si vuole ottenere? Se non e' questo, si modifichi la disposizione in esame, esonerando dalla dimostrazione di regolarita' del soggiorno almeno i casi in cui uno dei coniugi sia cittadino italiano o cittadino straniero destinatario di protezione internazionale. * 3) L'introduzione del reato di soggiorno illegale (art. 21 A.C: 2180) ha come unico obiettivo la possibilita' di ricorrere a quanto stabilito da art. 2, co. 2 della Direttiva 2008/115/CE (sui rimpatri). Tale disposizione consente di non applicare la Direttiva stessa agli stranieri per i quali il rimpatrio sia sanzione penale o conseguenza di una sanzione penale. Con l'introduzione, nell'ordinamento italiano, del reato di soggiorno illegale si fa conseguire l'espulsione alla condanna; in questo modo, si potra' prescindere, per ogni straniero espulso, dall'applicazione delle disposizioni della Direttiva che privilegiano, di norma, il rimpatrio volontario e senza ricorso alla detenzione. Lo stesso risultato potrebbe pero' essere raggiunto, senza bisogno di assimilare a reato il soggiorno illegale, in base alla disposizione, assai generale, di cui all'art. 15, co. 1 lettera a) della stessa Direttiva, che consente di dar luogo a detenzione e a rimpatrio coattivo in tutti i casi in cui vi sia rischio di fuga dello straniero - rischio che, ovviamente, puo' sempre essere legittimamente ravvisato dall'Amministrazione. Per contro, l'introduzione del reato espone lo straniero irregolarmente soggiornante ad un continuo rischio di denuncia (obbligatoria, se a rilevare la condizione di soggiorno illegale e' un qualsiasi incaricato di pubblico servizio o un pubblico ufficiale). Per effetto di questa situazione, l'immigrato irregolare sara' indotto a vivere piu' lontano possibile dal circuito della legalita' e sara', comunque, continuamente ricattabile. Se l'immigrazione irregolare fosse una anomalia nel nostro paese, questa forma di separazione tra la societa' normale e lo straniero irregolare potrebbe anche apparire sensata. Dal momento, pero', che - come tutti sanno - una fase di soggiorno irregolare ha caratterizzato l'esperienza migratoria di oltre il novanta per cento degli stranieri oggi legalmente soggiornanti, un effetto di questo genere finisce per rendere irreversibilmente patologico un percorso che, fino ad oggi, e' risultato nei fatti fisiologico. Un'ultima osservazione: la disposizione di cui all'art. 45, co. 1, lettera t), che sopprimeva art. 35, co. 5 D. Lgs. 286/1998, destinata ora ad essere rimossa, era nata - stando alle dichiarazioni del Ministro Maroni - per dare agli operatori sanitari una maggior liberta' nel segnalare, col referto, situazioni legate alla commissione di delitti. Si noti come l'introduzione del reato di soggiorno illegale tratterra' i medici dal presentare referto anche quando - poniamo - si trovino di fronte ad una straniera irregolare vittima di stupro. L'art. 365 c.p., infatti, stabilisce che non vi e' obbligo di referto quando possa conseguirne un procedimento penale a carico dell'assistito. E in un caso come quello ipotizzato, paradossalmente, si aprirebbero due procedimenti penali: uno, per stupro, a carico di ignoti; l'altro, per soggiorno illegale, a carico della vittima di stupro! E' questo che si vuole? Se la risposta e' negativa, si sopprima l'art. 21 A.C. 2180. * Cordiali saluti, Sergio Briguglio 5. RIFERIMENTI. PER LA SOLIDARIETA' CON LA POPOLAZIONE COLPITA DAL TERREMOTO Per la solidarieta' con la popolazione colpita dal sisma segnaliamo particolarmente il sito della Caritas italiana: www.caritasitaliana.it e il sito della Protezione civile: www.protezionecivile.it, che contengono utili informazioni e proposte. 6. INCONTRI. A MESTRE IL 9 MAGGIO [Attraverso Michele Boato (per contatti: micheleboato at tin.it) riceviamo e diffondiamo] Rete Ambiente Veneto e Comitati Rifiuti Zero hanno realizzato il 14 febbraio a Treviso il convegno sui rifiuti urbani e industriali "Per non incenerire il futuro", con una larghissima partecipazione e rilievo di stampa; ora vi invitano al secondo convegno sui rifiuti: sabato 9 maggio alle ore 9, a Mestre, Centro CittAperta, via Col Moschin 20, angolo via Felisati (traversa di via Piave a 300 m. dalla stazione), "Un futuro senza inceneritori per il Veneto". * Introduzione: Michele Boato, economista ambientale, direttore Ecoistituto del Veneto, "Il Veneto e' il nostro giardino". Relazioni: Stefano Raccanelli, chimico, direttore del Laboratorio Inca sulle diossine di Venezia; Michelangiolo Bolognini, medico igienista, di Medicina Democratica. Segue dibattito con interventi di varie associazioni, tra cui: Sergio Vartolo, del Comitato contro il cementificio di Fumane (Verona); Marco Rampon, del Comitato anti-inceneritore di Schio (Vicenza). Conclusioni: Lucia Tamai, Rete Ambiente Veneto e Comitati Rifiuti Zero di Treviso e Venezia, che presenta la "Diffida alla Regione Veneto a rispettare le due mozioni contro gli inceneritori di Silea e Bonisiolo, approvate dal Consiglio Regionale nel 2007". * Ai partecipanti una documentazione aggiornata da Franco Rigosi sugli inceneritori in Veneto e una analisi di Gianni Tamino sugli effetti ambientali dell'inceneritore di Padova. Per informazioni e contatti: tel. e fax: 041935666, cell. 3202319451, e-mail: info at ecoistituto.veneto.it 7. APPELLI. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO [Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riprendiamo il seguente appello] Anche con la prossima dichiarazione dei redditi sara' possibile sottoscrivere un versamento al Movimento Nonviolento (associazione di promozione sociale). Non si tratta di versare soldi in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione. Il Codice Fiscale del Movimento Nonviolento da trascrivere e': 93100500235. Sono moltissime le associazioni cui e' possibile destinare il 5 per mille. Per molti di questi soggetti qualche centinaio di euro in piu' o in meno non fara' nessuna differenza, mentre per il Movimento Nonviolento ogni piccola quota sara' determinante perche' ci basiamo esclusivamente sul volontariato, la gratuita', le donazioni. I contributi raccolti verranno utilizzati a sostegno della attivita' del Movimento Nonviolento e in particolare per rendere operativa la "Casa per la Pace" di Ghilarza (Sardegna), un immobile di cui abbiamo accettato la generosa donazione per farlo diventare un centro di iniziative per la promozione della cultura della nonviolenza (seminari, convegni, campi estivi, eccetera). Vi proponiamo di sostenere il Movimento Nonviolento che da oltre quarant'anni, con coerenza, lavora per la crescita e la diffusione della nonviolenza. Grazie. Il Movimento Nonviolento * Post scriptum: se non fate la dichiarazione in proprio, ma vi avvalete del commercialista o di un Caf, consegnate il numero di Condice Fiscale e dite chiaramente che volete destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento. Nel 2007 le opzioni a favore del Movimento Nonviolento sono state 261 (corrispondenti a circa 8.500 euro, non ancora versati dall'Agenzia delle Entrate) con un piccolo incremento rispetto all'anno precedente. Un grazie a tutti quelli che hanno fatto questa scelta, e che la confermeranno. * Per contattare il Movimento Nonviolento: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: redazione at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 8. MEMORIA. UN'INTERVISTA AD ANTONIO CARONIA SU JAMES GRAHAM BALLARD [Dal sito www.feltrinellieditore.it riprendiamo la seguente intervista a cura della redazione di www.feltrinelli.it dal titolo "Uno sguardo lucido, tranquillo e tagliente. Antonio Caronia ricorda J.G. Ballard", con la nota "Antonio Caronia, traduttore di molti romanzi di J.G. Ballard, ricorda il grande scrittore inglese morto il 19 aprile 2009"] - Redazione di Feltrinelli.it: Qual e' l'importanza di Ballard nella letteratura occidentale? - Antonio Caronia: Basta guardare una qualsiasi delle sue foto, come quella che ha pubblicato il "Guardian" quando ha dato la notizia della morte, che e' poi quella della copertina de I miracoli della vita. Ballard guarda in macchina in maniera lucida, tranquilla. Bene, questo e' lo sguardo dei suoi libri. Ballard e' stato nella seconda meta' del XX secolo lo sguardo piu' lucido e tagliente su uno dei problemi fondamentali dell'immaginario di oggi: il rapporto tra il corpo e la tecnologia. E' stato capace di organizzare questo suo sguardo con delle forme narrative in genere eccezionalmente semplici. Io che ho tradotto diverse sue opere posso dire che in genere la sua prosa e' piana, semplice da tradurre perche' si porta dietro una musicalita' interna che traspare in tutte le traduzioni, anche in quelle mediocri. Nella prosa di Ballard ci sono dei valori formali, apparentemente tradizionali, che pero' sono al servizio di uno sguardo assolutamente devastante, inedito, che sa andare nella profondita' delle cose. Solo un libro fa eccezione. Lui ha scritto un'opera, tra le piu' interessanti del linguaggio sperimentale del XX secolo, che e' La mostra delle atrocita'. quello era un libro piu' simile a quelli di Burroughs. Burroughs per tutta la vita ha fatto lo sperimentatore linguistico, Ballard quasi mai, tranne in quest'opera che e' la sua opera fondamentale perche' e' quella nella quale lui spiega un po' quello che aveva fatto nei romanzi precedenti e detta l'agenda per i romanzi successivi. * - Redazione di Feltrinelli.it: E la sua modernita'? - Antonio Caronia: Ballard ha avuto la fortuna di essere uno scrittore di lingua inequivocabilmente inglese pero' non nato e formato nella Gran Bretagna. Essendo nato a Shangai nel 1930, in una situazione coloniale, ed avendo vissuto in Cina fino ai 15-16 anni, la sua esperienza della cultura inglese e' stata da un lato familiare, dall'altro straniata. Questa sua condizione gli ha consentito di vedere dentro alla societa' inglese del dopoguerra, che pur nelle sue peculiarita' era paradigmatica della societa' occidentale, quello che altri non riuscivano a vedere. La mostra delle atrocita' testimonia questa sua capacita' di cogliere lo snodo fondamentale, il "media landscape", ossia il panorama dei media che stava strutturando l'immaginario collettivo in quel periodo. La mostra delle atrocita' e' un libro tutto sommato semplice da spiegare. Sono i grandi eventi luttuosi - la morte di Marylyn Monroe, il disastro dell'Apollo, l'assassinio di Kennedy - degli anni Sessanta, quelli che lui definiva the crazy years nella sua seconda pseudobiografia, La gentilezza delle donne. Il protagonista della Mostra cerca di ammazzare la moglie e uccidere altre persone in maniera rituale. Perche' fa questo? i suoi medici dicono che Talbot cerca di uccidere di nuovo Kennedy ma in un modo che abbia senso. Quando descrive l'assassinio di Kennedy come una gara automobilistica in discesa, Ballard smonta tutta la mitologia che i media costruivano intorno a questo evento impedendo di coglierne il vero senso. Tutta La mostra delle atrocita' e' fatta cosi' come Crash, il secondo romanzo, quello piu' "scandaloso", nato proprio da una costola de La mostra delle atrocita'. Nella bellissima introduzione all'edizione francese dice "non dobbiamo preoccuparci dell'atomica ma delle morti sottili che noi prepariamo giorno per giorno ai nostri figli". Questa prefazione si apre con una frase che dice "il matrimonio tra tecnica e incubo ha dominato il XX secolo". Questa secondo me e' una chiave di lettura per tutta la sua opera. * - Redazione di Feltrinelli.it: Ci parli del rapporto di Ballard con la fantascienza? - Antonio Caronia: Il rapporto di Ballard con la fantascienza e' tipico non solo suo ma anche di altri scrittori, come Vonnegut per esempio, scrittori che hanno utilizzato la fantascienza per tutte le enormi potenzialita' che questa aveva. Ma proprio perche' hanno fatto questo ad un certo punto hanno dovuto staccarsene - Vonnegut lo fa abbastanza presto, Ballard vi resta legato fino a La mostra delle atrocita', che anche per questo motivo e' un libro di snodo. Ballard scrive un testo fondamentale per il rinnovamento della fantascienza negli anni Sessanta, dal titolo "Qual e' la via per lo spazio interno" ed e' un'intuizione bellissima, cioe' lui dice attenzione la fantascienza piu' interessante non parla dei mondi esterni ma parla di cio' che accade all'interno di noi. Lui aveva capito che non c'era modo di comprendere l'uomo moderno e contemporaneo se non facendo ricorso a questo paesaggio straniato, quello della fantascienza, ma il vero paesaggio fantascientifico per lui era quello terrestre. Il primo romanzo che gli ha dato un po' di notorieta' nel mondo dleea fantascienza, Il mondo sommerso, e' anche uno dei suoi romanzi piu' belli, perche' racconta la regressione psichica di una persona dopo un disastro atomico che ha causato lo scioglimento delle calotte polari. Lui procedeva nello stesso modo in cui stava procedendo Philiph K. Dick negli Stati Uniti. Dick pero' e' sempre stato molto piu' "interno" al genere di Ballard. Ballard ha sostenuto che la fantascienza era secondo lui il mezzo migliore per poter descrivere la societa' e l'uomo contemporaneo. Il suo contributo alla fantascienza e' stato enorme, pero' da un certo punto in poi lui ha portato talmente a fondo questo suo lavoro che ha potuto tranquillamente staccarsene. * - Redazione di Feltrinelli.it: Tu hai tradotto, tra le altre opere, anche I miracoli della vita, il libro in cui Ballard prende, in un certo senso, congedo dal mondo. Ce ne vuoi parlare? - Antonio Caronia: In genere le autobiografie sono importanti per tutti gli autori, non perche' loro raccontino veramente la loro vita perche' non c'e' nessuna verita' nelle autobiografie, ma ci danno delle chiavi di lettura percapire cio' che ha innescato l'immaginario di un autore. La differenza profonda tra I miracoli della vita, che Ballard ha portato a termine un anno prima di morire, e gli altri due libri "autobiografici" - L'impero del Sole e La gentilezza delle donne - e' che qui mancano gli elementi di fiction che invece sono presenti nei due precedenti volumi. Sono bellissimi i pezzi sulla pop art inglese, ma in generale tutto il mondo del pop e' importante per lui. In generale Ballard aveva un profondo legame con l'arte, anzi si puo' dire che i suoi libri sono pieni di immaginario post-surrealista. Anche nel campo dell'arte Ballard ha avuto il merito di avere un'alta considerazione per la pittura surrealista in un periodo in cui la critica ufficiale la denigrava. Per quanto riguarda la pop art inglese, poi, Ballard e' stato testimone e complice della sua nascita. * - Redazione di Feltrinelli.it: E dopo Ballard? - Antonio Caronia: Con la morte sua si puo' dire che il Novecento sia veramente finito perche' quel tipo di sguardo, quell'acutezza di cui e' stato capace e' per me impossibile che ce l'abbiano altri scrittori. Ballard e' stato l'antesignano di quella che oggi si chiama letteratura post-coloniale (Rhusdie, Naipaul, Coupland, Cooper), di quegli scrittori cioe' che scrivono in inglese provenendo da altre tradizioni culturali. Sotto questo aspetto ha degli eredi. 9. LUTTI. MARTIN AMIS RICORDA JAMES GRAHAM BALLARD [Dal sito del "Corriere della sera" riprendiamo il seguente articolo del 28 aprile 2009 dal titolo "Le ossessioni private di Ballard " e il sommario "Lo scrittore Martin Amis ricorda l'amico e collega scomparso. Era assediato da fantasie belliche e tecnologiche. Ma la sua villetta e una Ford rossa lo rendevano felice"] Il mio primo incontro con J. G. Ballard risale agli anni dell'adolescenza. Era amico di mio padre e fu mio padre a incoraggiarlo ai suoi esordi letterari, definendolo "l'astro della fantascienza postbellica". Ballard era un uomo affascinante, con un viso pieno ed espressivo e uno sguardo intenso, e parlava in tono graffiante accentuato da marcate cadenze, ma non di sarcasmo si trattava, bensi' di fervore. L'amicizia tra i due non sopravvisse all'interesse crescente di Ballard per lo sperimentalismo, che mio padre definiva un modo per "rincoglionire il lettore". Tuttavia, il piacere di incontrare Jim in seguito non venne mai meno. Era un uomo di eccezionale simpatia e affabilita', nonostante l'incredibile bizzarria della sua immaginazione. Immaginazione che era stata plasmata dalle esperienze belliche a Shanghai, quando fu internato in un campo di prigionia giapponese. All'epoca aveva tredici anni e si adatto' alla vita del campo come "a una gigantesca famiglia di straccioni". Alla sua formazione non contribui' unicamente la vita di prigionia, bensi' soprattutto lo scarso valore attribuito alla vita umana, di cui vide testimonianze in tutta la sua infanzia. Mi racconto' di aver assistito, a cinque metri di distanza, al massacro di alcuni cinesi a bastonate, e ogni mattina, quando veniva condotto a scuola in una limousine americana, vedeva le strade riempirsi di nuovi cadaveri. Poi arrivarono i giapponesi. Diceva Ballard: "I popoli democratici non hanno idea della quotidiana brutalita' che regna in alcuni Paesi orientali. No, non ne hanno la piu' pallida idea. E forse e' meglio cosi'". E' interessante notare che i suoi due romanzi piu' famosi siano stati entrambi trasformati in film: L'impero del sole, da Steven Spielberg (un artista fondamentalmente ottimista, che non ha pero' mai paura di affrontare i lati piu' oscuri delle tematiche storiche), e Crash, da David Cronenberg (un regista assai piu' tenebroso, specializzato nel realizzare film dalle opere che meno si prestano alla trasposizione cinematografica). Crash e' il romanzo piu' tipico della produzione di Ballard, permeato dall'ossessione pornografica per le vittime degli incidenti stradali. Questo ci ricorda che la parola "ossessione" deriva dal latino "obsidere", che significa "assediare". E Ballard era assediato dalle sue ossessioni. Scenario e atmosfera per lui si equivalevano. Era scarso il suo interesse per gli esseri umani nel senso convenzionale (e scarsissimo il suo orecchio per i dialoghi): per lui tutto passava inesorabilmente, spietatamente, attraverso lo sguardo. L'impero del sole - il suo piu' grande successo - apparve quasi un insulto per i fedeli ammiratori. Il romanzo, estremamente realistico, malgrado l'ambientazione e le vicende bizzarre, sembrava voler tradire il culto di cui era oggetto l'autore. I suoi fan capirono che l'"Impero" (cosi' lo chiamava lo scrittore) svelava i condizionamenti e le deformazioni cui era stata sottoposta l'immaginazione di Ballard: in un certo senso, il libro era la spiegazione naturalistica della sua genesi. Per gli ammiratori (per quanto illogica fosse la loro delusione), era come uno stregone che sveli i trucchi della sua magia. Ballard aveva esordito come scrittore di fantascienza duro e puro. I suoi primissimi racconti, su tematiche correnti come la sovrappopolazione, il degrado sociale e via dicendo, sono tra i migliori del genere. Ma il genere non gli bastava. Seguirono quattro romanzi apocalittici - Vento dal nulla (1961), Il mondo sommerso (1962), Terra bruciata (1964), Foresta di cristallo (1966) - nei quali il mondo viene distrutto da vento, acqua, fuoco e mineralizzazione. Poi giunse il suo periodo violento, con La mostra delle atrocita', nel 1969. Due racconti danno il tono all'intera raccolta: Il lifting della principessa Margaret e Ecco perche' voglio fottere Ronald Reagan. La fase cemento-e-acciaio si prolunga con Crash (1973), L'isola di cemento (1974) e Il condominio (1975). Il periodo successivo e' racchiuso in un altro titolo: Mitologia del futuro prossimo (1982). Lavorava ancora in quest'ultimo ambito quando e' sopraggiunta la morte (fanno eccezione le commoventi memorie, I miracoli della vita, pubblicate lo scorso anno). Gli ultimi romanzi - tra cui Cocaine Nights e Super Cannes - trattano dell'attivismo violento delle multinazionali e delle elite privilegiate in un futuro prossimo di stampo assai diverso. In questi ultimi romanzi Ballard fa sfoggio di tutte le sue intuizioni sciamaniche. Si chiedeva: quale effetto ha l'ambientazione moderna sulla nostra psiche - il flusso ininterrotto delle autostrade, l'architettura degli aeroporti, la cultura dei centri commerciali, la pornografia e la tecnologia? La risposta alla domanda punta verso una perversione che assume le piu' svariate forme mentali, tutte estreme. Quando si stacco' dalla fantascienza, Ballard disse che respingeva lo spazio cosmico a favore dello "spazio interno". E questo e' rimasto il suo campo di indagine. Ballard sara' ricordato come il piu' originale scrittore inglese dell'ultimo secolo. Diceva che gli scrittori erano "squadre di un'unica persona" che avevano bisogno dell'incoraggiamento della folla (ovvero dei lettori). Ma sara' ricordato anche come unico nel suo genere: nessuno infatti gli assomiglia, neppur lontanamente. E' stato un'eccezione. Pochissimi ballardiani (quasi esclusivamente di sesso maschile) hanno commesso la follia di tentare di emularlo. Ballard e' inimitabile. Ha esercitato pero' una notevole influenza per la meravigliosa scioltezza della prosa e le improvvise, straordinarie espansioni delle immagini. Ballard era un convinto sostenitore dell'etica flaubertiana, e cioe' che gli scrittori devono imporre ordine e regolarita' alla loro vita, per poter essere scatenati e sinistri nella loro opera. Viveva in una villetta bifamiliare a Shepperton, con una Ford Escort rosso pomodoro nel parcheggio adiacente al giardino. Per scrivere un profilo su di lui, nel 1984, mi presentai a casa sua alle 11 del mattino e le sue prime parole furono "Whisky! Gin! Vodka!". Mi racconto' che lo venivano a trovare dei "fan di Crash", mettiamo dalla Sorbonne, e si aspettavano di vederlo emergere da un miasma di acido lisergico e pedopornografico. E invece si trovavano davanti un signore gioviale, felice e soddisfatto di abitare in periferia. Nel 1964, durante una vacanza, la moglie Mary mori' improvvisamente e Ballard si ritrovo' ad allevare da solo i loro tre bambini. Mi rivelo' che all'inizio, per farlo, aveva bisogno di mandar giu' un whisky ogni ora, dalle nove del mattino in poi. E gli ci volle molto tempo per riuscire a spostare il drink dopo le sei di sera. Gli chiesi se era stato difficile, e mi rispose: "Difficile? Come la battaglia di Stalingrado". Ma tutto lasciava intendere che era sempre stato un padre attento e amoroso. L'ultima volta che ho visto Ballard, tre o quattro anni fa, ero in compagnia di mia moglie, con Will Self e Deborah Orr. Abbiamo cenato insieme, c'era anche la sua compagna degli ultimi quarant'anni, Claire Walsh. Nel ristorante mi confesso' che gli restavano "un paio d'anni di vita". Me lo disse con il suo coraggio istintivo, ma senza riuscire a nascondere la profonda tristezza di un uomo che amava la vita con tanta passione. 10. STRUMENTI. LA NEWSLETTER SETTIMANALE DEL CENTRO STUDI "SERENO REGIS" DI TORINO Segnaliamo la newsletter settimanale del Centro studi "Sereno Regis" di Torino, un utile strumeno di informazione, documentazione, approfondimento curato da uno dei piu' importanti e piu' attivi centri studi di area nonviolenta in Italia. Per contatti e richieste: Centro Studi "Sereno Regis", via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824 e 011549004, fax: 0115158000, e-mail: info at serenoregis.org, sito: www.serenoregis.org 11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 12. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 814 dell'8 maggio 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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