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Voci e volti della nonviolenza. 330
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 330
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 5 May 2009 11:58:42 +0200
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 330 del 5 maggio 2009 In questo numero: 1. Mentre finiva il 2006 2. Luciano Bonfrate: Litania dei pacifisti ministeriali 3. Geremia Cattristi: Per un centenario a Pisa 4. Armando Stracciaroli: Dell'arte dell'ascolto e del conflitto 5. Le vittime afgane 6. Osvaldo Caffianchi: Cantata di un uomo senz'arte ne' parte 7. Luciano Bonfrate: Aquile 8. Luciano Bonfrate: Seguendo la flotta 9. Per farla finita con le uccisioni 10. Benito D'Ippolito: Il kamikaze arriva in bicicletta 11. Luciano Bonfrate: Mottetto degli arresi 12. Luciano Bonfrate: La nonviolenza a meta' 13. Ai signori ministri e ai signori parlamentari, in sei parole 14. Luciano Bonfrate: A coloro che hanno approvato la partecipazione italiana alla guerra afgana 15. Ripudia la guerra, costruisci la pace 16. La nonviolenza 17. Anna Politkovskaja 18. Osvaldo Caffianchi: Anacreontiche della nonviolenzina 19. Luciano Bonfrate: Da molto lontano 20. Luciano Bonfrate: Con occhi senza tempo 21. In epigrafe a "Nel deserto" 22. Luciano Bonfrate: Le cerimonie per l'anniversario 23. Osvaldo Caffianchi: Tu pensi 24. Diciamo cose che tutti gia' sanno 25. Osvaldo Caffianchi: Il sangue afgano, il sangue dei migranti 26. La scelta 27. Luciano Bonfrate: Ancora del trionfo della volonta' 28. La guerra e il terrorismo 1. EDITORIALE: MENTRE FINIVA IL 2006 Riportiamo qui alcuni interventi in versi (e alcune brevi prose sorrette da una certa intonazione - molte altre ve ne erano analoghe e fors'anche di miglior prosodia) apparsi su questo foglio tra il settembre e il dicembre 2006. 2. LUCIANO BONFRATE: LITANIA DEI PACIFISTI MINISTERIALI "Siamo tutti per la pace, proruppe allora il Ministro della guerra" (Cronache di questa antica citta' di Urganda, libro ultimo, cap. 666) I pacifisti ministeriali fanno belle passeggiate in cui piangon le persone da lor stessi assassinate. I pacifisti ministeriali son dotati di crivello: della guerra san discerner cio' che e' brutto e cio' che e' bello. I pacifisti ministeriali sono furbi come volpi: e distinguono chi e' vivo da chi attrasse troppi colpi. I pacifisti ministeriali sono forti come tori: e sopportano assai bene le altrui morti ed i dolori. I pacifisti ministeriali, senza se e senza ma, in serrati marcian ranghi verso dove il Leader sa. I pacifisti ministeriali fan le guerre umanitarie e le stragi loro sono sempre giuste e necessarie. I pacifisti ministeriali son puliti ed eleganti quando premono il grilletto prima indossano i bei guanti. I pacifisti ministeriali alalazano giulivi dopo data una sfoltita all'esubero dei vivi. I pacifisti ministeriali sanno stare nel bel mondo, non i luridi migranti che una spinta e vanno a fondo. I pacifisti ministeriali fanno belle passeggiate in cui piangon le persone da lor stessi assassinate. 3. GEREMIA CATTRISTI: PER UN CENTENARIO A PISA "Intransigente opposizione alla violenza, coerenza tra mezzi e fini, attaccamento a cio' che e' vero sempre, riconoscimento dell'altrui e della propria umanita', amore per il mondo" (Laerte Scacciaricci, Altre solitudini) La nonviolenza che occorre e' un politico agire che ascolti, che guidi, che salvi il mondo. La nonviolenza che occorre che erediti occorre e che inveri le acquisizioni tutte della storia della pace e del diritto, si faccia giuriscostituente. Erediti e inveri la storia e il travaglio del movimento operaio, dei movimenti di liberazione, afferri la bandiera degli ultimi, degli ultimi sia voce e speranza. Nel femminismo riconosca e colga la corrente calda, la feconda vena della storia propria e di tutti, la storia della nascita, della liberazione. Nella natura sappia la storica vicenda umana intima. Della natura tutta cura abbia: non vi e' altro mondo che il mondo. Sia etica del limite. La nonviolenza ti chiede di pensare i tuoi pensieri profondamente e conoscerne infine la verita' e l'errore, i limiti, la relativita', la relazione. Esiste solo come lotta, esiste solo come comunicazione, come conflitto e convivenza, la nonviolenza: fatta di voci e di volti diversi che possano vedersi, ascoltarsi, riconoscersi recarsi aiuto. 4. ARMANDO STRACCIAROLI: DELL'ARTE DELL'ASCOLTO E DEL CONFLITTO Non e' la nonviolenza l'arte vile di chiedere il permesso agli assassini di dissentire, e al colpo di staffile piagnucolando fare sorrisini. La nonviolenza e' lotta. Non e' lo stupidissimo monile dell'insipiente al naso e dei supini la lagna e del meschino e del puerile che invece di lottar si strappa i crini. La nonviolenza e' lotta. La nonviolenza e' la lotta alla guerra piu' forte della guerra, che la guerra nega ed estingue, e questa e' la sua scienza. La nonviolenza e' lotta. La nonviolenza e' lotta alla violenza piu' forte di ogni atto di violenza che la violenza affronta, spezza e atterra. La nonviolenza e' lotta. La nonviolenza e' lotta, senza lotta non si da' nonviolenza, non si da' dialogo, giustizia, liberta'. 5. LE VITTIME AFGANE Le vittime afgane. La guerra che le uccide. 6. OSVALDO CAFFIANCHI: CANTATA DI UN UOMO SENZ'ARTE NE' PARTE Sono un uomo senz'arte ne' parte ma so leggere i segni nel cielo: quando annuvola poi vien la pioggia quando vien la canicola sudi. Sono un uomo senz'arte ne' parte ma so che sono cose diverse ammazzare o salvare le vite. So che servono a uccider le armi. Sono un uomo senz'arte ne' parte ma lo so che la guerra e' assassina e che sono assassini gli eserciti e chi guerre ed eserciti usa. Sono un uomo senz'arte ne' parte: ma ho saputo negare il consenso alla guerra, agli eserciti, alle armi ed a tutti i governi assassini. 7. LUCIANO BONFRATE: AQUILE "Or tu chi se' che vuo' sedere a scranna, per giudicar di lungi mille miglia con la veduta corta d'una spanna?" (Paradiso, XIX, 79-81) Sento alla radio che la Nato dice di avere in questa sola settimana soppresso trecentocinquanta afgani che essendo stati uccisi per cio' stesso son stati dichiarati talebani. Ancora una grande vittoria. Esultera' il ministro. 8. LUCIANO BONFRATE: SEGUENDO LA FLOTTA "Torniamo indietro? Torniamo pure" (Aldo Palazzeschi, La passeggiata) Quelli che erano obiettori di coscienza ed oggi votano le spedizioni armate quelli che erano per il disarmo universale quelli che eran per la pace subito quelli dell'ecumene, dell'internazionale quelli che la san lunga un miglio e un cubito quelli multietnici e multilaterali quelli che siamo tutti sovversivi quelli che guerra no guerriglia si' quelli col casco e quelli col chepi' quelli che non c'e' pace tra gli ulivi quelli che noi, noi si' che siam leali quelli che noi, che cosi' tante lotte quelli di sette cotte quelli che ecco, riduciamo il danno diminuendo il numero di afgani quelli che ecco, trovano il consenso col mitra annichilendo i musulmani quelli del nuovo mondo postmoderno quelli che senza se e senza ma quelli che basta che vadano al governo e subito eja eja alala' quelli che erano per la nonviolenza ed oggi approvano le guerre coloniali 9. PER FARLA FINITA CON LE UCCISIONI Tutte le vittime, la stessa umanita'. Tutte le armi, il medesimo assassinio. Scegliere occorre: il disarmo. Scegliere occorre: salvare le vite. Scegliere occorre: la nonviolenza. 10. BENITO D'IPPOLITO: IL KAMIKAZE ARRIVA IN BICICLETTA I. Alzarsi al buio, prepararsi la pagnottella con la cicoria prendere la bicicletta tastare le gomme se c'e' da gonfiarle andare al cantiere al nero cratere finire in un lampo. Lo vedi adesso che ci siamo anche noi. Lo vedi adesso che non siamo di sasso. Lo vedi adesso quanto dolore. Dover morire per cominciare a esistere. Dover sparire per essere visti. Possa venire il tempo della pace. Possa fermare la tua mano questa pioggia. Il kamikaze arrivo' in bicicletta. II. Ero venuto in questa fogna solo per dare una mano a questa gente misera. Ci odiano cosi' tanto che dobbiamo farci forza e odiarli anche noi. Mi ha sempre fatto schifo la violenza ma volevo tornare a casa dai miei e se tu mi spari ti sparo prima io. Oggi per una volta respiravo stavamo dando a questi ragazzini qualche giocattolo, qualche caramella ridevo con loro cosi' forte che quasi piangevo. Non voglio morire, non voglio che nessuno muoia mai piu'. Il kamikaze arrivo' in bicicletta. III. Questi uomini grossi che giocano alla guerra sui loro carri di ferro, con le loro armi di ferro enormi, le loro scatole delle meraviglie. Questi uomini secchi e silenziosi gli occhi gonfi i vestiti lisi le mani tutte nodi della fame i sandali consunti nella polvere. E mosche mosche mosche dappertutto. Questo giorno, questo mondo immenso anch'io diventero' grande anch'io andro' sulla luna anch'io avro' pecore e case anch'io ballero' in televisione. Il kamikaze arrivo' in bicicletta. IV. E tu che leggi queste righe rotte ed io che non so piu' cos'altro dire perdonami Maria per tanto male perdonami la mia cruda impotenza. Possa venire il tempo della pace. Possa fermare la tua mano questa pioggia. Cospargila di chiodi quella strada falli tornare tutti a casa vivi. 11. LUCIANO BONFRATE: MOTTETTO DEGLI ARRESI "Siate realisti, e lasciateci far la guerra per benino. Anche per le cosine vostre, anime nobili, vedrete che ci scappa qualche spicciolo alla fine" (Rubizzo Crollalanza, prima della gloriosa battaglia di Parigi del 24 agosto 1572) I. Come gli anni male spesi porta presto alla rovina Il realismo degli arresi: siano ingenui o sia manfrina e' un inganno cosi' forte che conduce alla berlina; ma e' ben piu' crudele sorte quella che tocca alla gente che la guerra mena a morte. Da lontano sembra niente dire si' alle spedizioni militari, e immantinente fanno strage quei cannoni, mitra, mine, bombe, i tristi frutti delle ispirazioni d'illustrissimi statisti assassini sempre illesi. Preferisco gli utopisti. II. Preferisco gli utopisti che salvano le vite invece di sopprimerle che a tutte le guerre si oppongono sempre ed a tutti gli eserciti, e a tutte le armi. Che sanno che il mondo potra' essere salvato solo dalla scelta della nonviolenza. 12. LUCIANO BONFRATE: LA NONVIOLENZA A META' La nonviolenza a meta' non e' nonviolenza, ma complicita'. 13. AI SIGNORI MINISTRI E AI SIGNORI PARLAMENTARI, IN SEI PAROLE Quanti ancora ne vorrete far morire? 14. LUCIANO BONFRATE: A COLORO CHE HANNO APPROVATO LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA Non e' a noi vivi che dovete chiedere perdono per il vostro crimine ma alle persone che avete fatto morire. Ma esse sono morte, e perdonarvi non possono piu'. Nessuno puo' piu' perdonarvi. * Ma ora potete decidere se volete che continuino le stragi o se finalmente volete ad esse opporvi. Cessate di persistere nel crimine decidetevi ora a impegnarvi finalmente contro la guerra. * Anche gli assassini possono pentirsi e sebbene non possano piu' riparare al male fatto e nessuno possa assolverli da esso possono impegnarsi a non commetterne altro. Pur nell'inestinguibile vergogna e nell'inestinguibile dolore del male compiuto irreversibilmente possono adoperarsi anch'essi per il bene. Tutti siamo una sola umanita'. 15. RIPUDIA LA GUERRA, COSTRUISCI LA PACE Ripudia la guerra. Ripudiala tu. Ripudiala adesso. Costruisci la pace. Costruiscila tu. Costruiscila adesso. Smilitarizzazione, disarmo, solidarieta' con le vittime, salvare le vite. La nonviolenza e' la via. 16. LA NONVIOLENZA La nonviolenza si oppone alla guerra. La nonviolenza si oppone alle stragi. La nonviolenza si oppone agli eserciti. La nonviolenza si oppone alle armi. La nonviolenza salva le vite. La nonviolenza non e' la gentilezza con gli assassini all'opera. La nonviolenza non e' il silenzio complice. La nonviolenza e' lotta contro tutte le uccisioni. La nonviolenza denuncia tutte le menzogne. Dice i nomi degli assassini. Sta dalla parte degli assassinati. Non gioca con le parole. Si oppone a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, a tutte le armi, a tutti i poteri assassini. Sa che una e' l'umanita'. 17. ANNA POLITKOVSKAJA Ci sono le parole e ci sono le pallottole. E solo le parole salvano le vite. Ci sono i corpi palpitanti e fragili e ci sono le pallottole. E dopo le pallottole i corpi diventano sasso. C'e' la verita' viva e ci sono le pallottole che tutto riducono a menzogna, strazio, nulla. C'e' l'umanita' fatta di persone e ci sono le guerre che l'umanita' estinguono. Scegliere le parole, i corpi, le persone, scegliere l'umanita'. Salvare le vite. Dire ancora e sempre la verita'. Contrastare tutte le uccisioni. E' questo che chiamiamo nonviolenza. 18. OSVALDO CAFFIANCHI: ANACREONTICHE DELLA NONVIOLENZINA "E la si pianti di grazia col pretender comprensione per gli assassini, poiche' la comprensione per gli assassini conferma il disprezzo per gli assassinati, e nuove uccisioni prepara" (Automaco di Cirene, Fragmenta, 70, 7) Ebbri di ossequio e di condiscendenza in quei giorni arsi, in quelle notti illuni come al governo giunsero, taluni tosto passaron dalla nonviolenza alla nonviolenzina. E fu sera e fu mattina. * La nonviolenzina e' contro il terrorismo dei pezzenti ma non contrasta quello dei potenti. Compiange la ria sorte dei mortali ma e' colpa lor se son collaterali. Si duole delle vittime innocenti ma e' colpa lor se sono imprevidenti. Sa che guerre e torture sono mali ma da noi fatte allora son morali. * La nonviolenzina garbata, graziosa, cosi' minuziosa nel giustificare gli eccidi, le bare. Cosi' giudiziosa e cosi' cottimista nel dare una mano al governo stragista. * La nonviolenzina che piace ai ministri e ai padroni come il buon cacio sui maccheroni, che piace ai gazzettieri e ai generali come il buon attendente che lustra gli stivali. * La nonviolenzina fiera s'aderge ognor contro la guerra ma nulla obietta contro la guerrina. Cupa s'adonta contro ogni riarmo ma chiude un occhio se e' solo un riarmino. E fu sera e fu mattino. * La nonviolenzina nonviolenta a meta' a sera e a mattina che orrore ci fa. 19. LUCIANO BONFRATE: DA MOLTO LONTANO Viste da molto lontano le guerre neanche sembrano guerre, ma una specie di cartoni animati, buffi balletti senza colonna sonora, senza volti distinguibili, senza paura che la vampa dell'obice sfondi il vetro e ti squarci il salotto. Qualcuno ogni tanto fa un balzo finisce per sempre per terra. Son cose lontane, di gente selvaggia, vestita di stracci. Riuscire a portargli la pace e' dura incombenza, potrebbe richiedere di fucilarli tutti. Il nostro governo sa bene che fare. Del bene e del male la lotta e' infinita, noi siamo il bene, la democrazia, le macchine, la civilta': e' il nostro un pesante fardello, un duro mestiere facciamo, occorrono armi pesanti e nervi d'acciaio e ministri che rendano bene in tivu'. Gli afgani pensassero solo a darci la polvere bianca. Che noia, cambiamo canale. 20. LUCIANO BONFRATE: CON OCCHI SENZA TEMPO E quelle donne uccise a Beit Hanoun inermi, innocenti, nonviolente ti guardano con occhi senza tempo ti dicono: finira' mai l'orrore? per quanto resterete zitti e fermi mentre i fucili, i missili, le bombe solcano carni, anime recidono? Se un luogo vi e' in cui la nonviolenza alla prova e' chiamata ineludibile la Palestina e' quel luogo ancora: dove due popoli son da salvare e con loro l'intera umanita'. Le uccise a Beit Hanoun dicono ancora che e' l'ora della scelta, che la pace non con le armi, non con i soldati, non col terrore sparso a piene mani verra': verra' con la misericordia, verra' con la giustizia, verra' quando si cessera' di uccidere, di opprimere si cessera'. Verra' quando vedremo che una sola e' l'umanita'. 21. IN EPIGRAFE A "NEL DESERTO" "Nel deserto cosi' arringava i morti l'assassino" (Frammento apocrifo attribuito da taluni a Misone e da talaltri a Margite) 22. LUCIANO BONFRATE: LE CERIMONIE PER L'ANNIVERSARIO Ai morti che hanno mandato a morire gli assassini fanno poi la predica. 23. OSVALDO CAFFIANCHI: TU PENSI Tu pensi di vedere un incendio da lontano e invece le fiamme sono gia' qui. 24. DICIAMO COSE CHE TUTTI GIA' SANNO Diciamo cose che tutti gia' sanno. La sicurezza e' figlia della giustizia. La pace si costruisce con la pace. Le armi uccidono, non salvano le vite. Gli eserciti servono solo alla guerra. La guerra consiste di omicidi. Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana. Cessi la persecuzione italiana dei migranti. Cessi lo stato italiano di essere terrorista. Cessi lo stato italiano di essere complice di terroristi. Cessi lo stato italiano di violare la Costituzione della Repubblica Italiana. Vi e' una sola umanita'. 25. OSVALDO CAFFIANCHI: IL SANGUE AFGANO, IL SANGUE DEI MIGRANTI [A scanso di equivoci chiedemmo al nostro buon amico Osvaldo Caffianchi cosa intendesse in questa litania per giorno del giudizio, sapendolo ateista senza scampo, e della nonviolenza amico, e allievo di quel buon Sancho che governatore seppe affermare la misericordia come vera giustizia e vera pace. Semplicemente, disseci, quel giorno in cui si rende conto dei misfatti, in cui saranno gli empi resi innocui, e comincera' quindi la civile, la buona convivenza tra gli umani. E' il giorno che ogni giorno s'ha da fare. E' il dire la verita', e' la nonviolenza in cammino. Chi ci capisce e' bravo] Il sangue afgano, il sangue dei migranti, e' la valuta assai poco pregiata, in cui le mafie e i terroristi fanno i loro ricchi disumani affari. Ma nessun crimine durera' in eterno. E verra' infine il giorno del giudizio. Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana. Cessi la guerra italiana ai migranti. Che' nessun crimine durera' in eterno. E verra' infine il giorno del giudizio. Cessino il governo e il parlamento italiano di essere terroristi e complici di terroristi, cessino il governo e il parlamento italiano di essere stragisti e complici di stragisti; tornino il governo e il parlamento italiano al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana cui hanno giurato fedelta', tornino il governo e il parlamento italiano al rispetto della vita umana. Nessun crimine durera' in eterno. E verra' infine il giorno del giudizio. E cessi la complicita' del popolo italiano con la guerra terrorista e stragista. Nessun crimine durera' in eterno. E verra' infine il giorno del giudizio. E tu quel crimine fanno cessare. E tu lo affretta il giorno del giudizio. 26. LA SCELTA Ne' guerra ne' armi. Una sola umanita'. 27. LUCIANO BONFRATE: ANCORA DEL TRIONFO DELLA VOLONTA' Questo ci manda a dire oggi il governo: non si votera' piu' si' o no alla guerra in parlamento. Si fara' e basta. Dal cielo livido una pioggia scende nera di sangue e tutto inonda e brucia. 28. LA GUERRA E IL TERRORISMO La guerra e' il terrorismo. ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 330 del 5 maggio 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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