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Minime. 758
- Subject: Minime. 758
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 13 Mar 2009 01:04:14 +0100
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 758 del 13 marzo 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Maria G. Di Rienzo: Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani 2. Stefano Rodota': L'aggressione 3. Una proposta di ordine del giorno ai Comuni, le Province e le Regioni fedeli allo stato di diritto e all'umanita' 4. Alcune cose che occorre fare subito contro il razzismo 5. Per la messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord 6. Umberto Guidoni e Roberto Musacchio: Interrogazione alla Commissione Europea contro la norma del "pacchetto sicurezza" del governo italiano che viola i diritti dei bambini 7. Luca Kocci: Il precedente 8. Bruna Peyrot: Un accumulo di rabbia che genera violenza 9. Mario Reggio: Medici e giuristi contro il "pacchetto sicurezza" che viola i diritti umani 10. Andrea Carugati intervista Gustavo Zagrebelsky 11. Blossom Dearie 12. Bruno Etienne 13. Daphne Rooke 14. Milan Rufus 15. Jacob T. Schwartz 16. Derek Stanford 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento 18. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. MARIA G. DI RIENZO: TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI GLI ESSERI UMANI [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo intervento] Cosa ci facevano un migliaio di persone, il sette marzo 2009, in corteo a Londra da Trafalgar Square a Red Lion Square? Fra loro c'erano persone con questi nomi strani: Sohaila Sharifi e Maryam Namazie (Equal Rights Now - Organizzazione contro la discriminazione delle donne in Iran), Yasmin Alibhai-Brown (giornalista, presidente dei Musulmani britannici per una democrazia laica), Yasaman Molazadeh (campagna "Una legge per tutti"), Pragna Patel (cofondatrice di Southall Black Sisters e Donne contro il fondamentalismo), Sargul Ahmad (presidente Campagna internazionale contro le leggi in vigore nel Kurdistan iracheno). Hanno chiamato la manifestazione "Raduno antirazzista contro le leggi basate sulla religione". Hanno aperto l'incontro con queste parole: "Una volta che si cominci a frammentare la societa', quando si permette a gruppi sociali di applicare standard diversi rispetto alla legge, quel che si ottiene sono ingiustizie profonde, e sono quasi sempre le donne a soffrire di tali ingiustizie". Queste le parole di Fariborz Pooya, presidente dell'Associazione iraniana per la laicita': "L'introduzione della 'sharia' nel sistema legale britannico equivale al tradimento nei confronti di migliaia di donne e bambini, perche' li lascia alla merce' di gruppi politici". Queste le parole di Maryam Namazie: "Non ce ne staremo in disparte, mentre il governo britannico condanna un grosso segmento della nostra societa' a finti tribunali e regressione, per corteggiare l'islamismo politico qui o altrove. Cresceremo in numero e forza, sino a che i tribunali religiosi scompariranno ovunque". Queste le parole di Parisa, a cui fu respinta la richiesta di divorzio da un marito violento: "Dieci anni della mia vita se ne sono andati grazie alle leggi basate sulla sharia. Voglio che questo finisca. Aiutatemi a fermarlo. Semplicemente non e' giusto. Io avevo uno zio che mi amava e che mi ha aiutata a fuggire, ma che ne sara' delle altre che non hanno possibilita' di scappare? L'ho visto cosi' tante volte, cosi' tante". 2. L'ORA. STEFANO RODOTA': L'AGGRESSIONE [Dal quotidiano "La Repubblica" del 12 marzo 2009 col titolo "Le spallate alla Costituzione"] Che effetto fa vivere in un paese dove il presidente del Consiglio dichiara di voler chiudere il Parlamento? Non lasciamoci rassicurare da chi dice che questa proposta "cadra' nel vuoto". Non banalizziamo, non derubrichiamo a battuta occasionale un'affermazione cosi' pesante secondo un costume invalso in questi anni e che ha portato al degrado del linguaggio e della politica. Le parole aggressive della Lega sono state un potente veicolo di promozione degli spiriti razzisti. Lo stillicidio delle dichiarazioni di Berlusconi contribuisce a distruggere gli anticorpi che consentono ad un sistema di rimanere democratico. Soprattutto, non isoliamo le ultime affermazioni del presidente del Consiglio da un contesto ormai caratterizzato da un quotidiano attacco alla Costituzione. Si stanno mettendo le mani sulla prima parte della Costituzione, proprio quella che, a parole, si dice di voler tenere fuori da ogni proposito di riforma. La legge all'esame del Senato sul testamento biologico viola la liberta' personale e l'autodeterminazione delle persone. Si mettono in discussione la liberta' d'espressione e il diritto dei cittadini ad essere informati con la legge sulle intercettazioni telefoniche. Si nega il diritto alla salute come elemento essenziale della moderna cittadinanza quando si prevede che i medici possano denunciare un immigrato irregolare la cui unica colpa e' la richiesta di cure. Si privatizza la sicurezza pubblica legittimando le ronde, con una abdicazione pericolosa dello Stato da una delle funzioni che ne giustificano l'esistenza. Si avanzano proposte censorie che riguardano Internet. Si erodono le garanzie della privacy per improprie ragioni di efficienza. Si propone una banca dati del Dna con scarse garanzie per la liberta' delle persone. Non era mai accaduto che il nostro sistema politico vivesse quotidianamente ai margini della legalita' costituzionale, che si dubitasse della costituzionalita' di tutte le leggi di qualche peso in discussione alle Camere. Si altera cosi' il funzionamento del sistema istituzionale, e si trasferisce l'intero compito di garantirne il corretto funzionamento ai "due custodi", il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale, di cui si accentuano le responsabilita' e la politicita'. E si dimentica che proprio la cultura costituzionale segna la politica e la civilta' di un paese. Distogliamo per un momento lo sguardo dalle nostre lacrimevoli vicende, e rivolgiamolo agli Stati Uniti. Barack Obama non sta soltanto liberando il suo paese da inammissibili vincoli, come quelli sul divieto del finanziamento pubblico alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, mostrando come sia possibile e necessaria una politica lungimirante e svincolata da ipoteche fondamentaliste. In un documento indirizzato a tutti i responsabili dell'amministrazione federale, Obama ha scritto che, "esercitando la mia responsabilita' nel decidere se una legge sia incostituzionale, agiro' con prudenza e misura, basandomi unicamente su interpretazioni della Costituzione che siano solidamente fondate". Qui e' evidente l'imperativo di allontanarsi dalle pratiche lesive dei diritti dell'amministrazione Bush, proprio per ricostituire quegli anticorpi democratici la cui distruzione stava minando la coesione interna e la stessa credibilita' degli Stati Uniti. Quale distanza, quale abisso ci separano da questa volonta' di ridare la bussola costituzionale al funzionamento dell'intero sistema politico, e quale deriva ci sta travolgendo proprio perche' stiamo abbandonando quella bussola. Grande, allora, diviene la responsabilita' della cultura che si cimenta proprio con il tema della Costituzione, e con il modo in cui oggi si deve guardare ad essa. Le reazioni, gli atteggiamenti sono diversi. Si e' diffidenti verso una difesa della Costituzione che sembra fine a se stessa, che non tiene nel giusto conto la dimensione della politica. Che e' preoccupazione giusta a condizione, pero', che la sacrosanta invocazione di una politica non piu' latitante abbia quei solidi fondamenti che, per le ragioni appena accennate, debbono essere trovati proprio nei principi costituzionali. Oggi piu' che mai abbiamo bisogno di una politica "costituzionale". Della legittimita' stessa di questa politica si dubita quando si mette in evidenza che proprio la prima parte della Costituzione, quella delle liberta' e dei diritti, e' segnata da un inaccettabile statalismo, dall'accentuazione di una funzione protettiva delle istituzioni pubbliche che apre la porta alle tentazioni stataliste. E' singolare, o rivelatore, il fatto che questo atteggiamento ritorni proprio nel momento in cui i guasti enormi dell'economia deregolata hanno fatto emergere una imperiosa richiesta di regole. Disturba, ad esempio, il fatto che si adoperi la parola "tutela" quando ci si riferisce alla salute. Eppure proprio negli Stati Uniti, nella materia della salute, si e' verificato un gigantesco fallimento del mercato e la riforma del sistema e' un punto chiave del programma di Obama. Si torna, poi, a ripetere che la nostra Costituzione dovrebbe essere modificata perche' non da' spazio adeguato al riconoscimento del mercato. Che cosa dovrebbe dire, allora, la Germania la cui Costituzione parla di una proprieta' il cui "uso deve servire al bene della collettivita'"? La verita' e' che rimane forte il fastidio per un contesto che vuole il mercato rispettoso dei diritti fondamentali. In Italia si e' arrivati a proporre l'abrogazione dell'articolo 41 della Costituzione, che stabilisce che l'iniziativa economica privata "non puo' svolgersi in contrasto con l'utilita' sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla liberta', alla dignita' umana". Statalismo o soglia minima di civilta'? La spallata berlusconiana al Parlamento nasce in tempi di costituzionalismo debole e ha come fine, insieme alla cancellazione del sistema parlamentare, l'azzeramento delle garanzie, lo smantellamento del sistema dei diritti. 3. INIZIATIVE. UNA PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO AI COMUNI, LE PROVINCE E LE REGIONI FEDELI ALLO STATO DI DIRITTO E ALL'UMANITA' [Riproponiamo il seguente appello] Egregi Sindaci ed egregi Presidenti delle Province e delle Regioni, egregi consiglieri comunali, provinciali e regionali, vi proponiamo di porre all'ordine del giorno di sedute straordinarie convocate ad hoc delle assemblee deliberative delle istituzioni di cui fate parte la seguente proposta di ordine del giorno. A nessuno sfugge la gravita' dell'ora. Un cordiale saluto, il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 11 marzo 2009 * Proposta di ordine del giorno Premesso che alcune disposizioni del cosiddetto "pacchetto sicurezza" promosso dal governo con successivi decreti e disegni di legge tuttora all'esame del Parlamento sono in flagrante contrasto con principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, dello stato di diritto, dell'ordinamento democratico, della civilta' giuridica, della Dichiarazione universale dei diritti umani; Il consiglio comunale (provinciale, regionale) di ... invita il Parlamento a respingere le proposte di provvedimento palesemente razziste ed incostituzionali. 4. INIZIATIVE. ALCUNE COSE CHE OCCORRE FARE SUBITO CONTRO IL RAZZISMO [Riproponiamo il seguente appello] Proponiamo che non solo le persone di volonta' buona, non solo i movimenti democratici della societa' civile, ma anche e in primo luogo tutte le istituzioni fedeli allo stato di diritto, alla legalita' costituzionale, all'ordinamento giuridico democratico, si impegnino ora, ciascun soggetto nell'ambito delle sue peculiari competenze cosi' come stabilite dalla legge, al fine di contrastare l'eversione razzista che sta aggredendo il nostro paese. Ed indichiamo alle persone, ai movimenti ed alle istituzioni democratiche alcune iniziative necessarie ed urgenti. * 1. Respingere le proposte palesemente razziste, eversive ed incostituzionali del cosiddetto "pacchetto sicurezza". * 2. Adottare un programma costruttivo per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani: a) provvidenze di accoglienza a livello locale, costruendo sicurezza per tutte le persone nell'unico modo in cui sicurezza si costruisce: nella solidarieta', nella legalita', nella responsabilita', nell'incontro, nell'assistenza pubblica erogata erga omnes; b) cooperazione internazionale: poiche' il fenomeno migratorio evidentemente dipende dalla plurisecolare e tuttora persistente rapina delle risorse dei paesi e dei popoli del sud del mondo da parte del nord, occorre restituire il maltolto e cooperare per fare in modo che in nessuna parte del mondo si muoia di fame e di stenti, che in nessuna parte del mondo vigano regimi dittatoriali, che in nessuna parte del mondo la guerra devasti l'umanita', che in nessuna parte del mondo i diritti umani siano flagrantemente, massivamente, impunemente violati; c) regolarizzazione di tutti i presenti nel territorio nazionale ed interventi normativi ed operativi che favoriscano l'accesso legale nel paese; d) riconoscimento immediato del diritto di voto (elettorato attivo e passivo) per tutti i residenti; e) lotta alla schiavitu' ed ai poteri criminali locali e transnazionali che la gestiscono e favoreggiano. * 3. Aprire un secondo fronte di lotta per la legalita' e contro il razzismo, con due obiettivi specifici: a) dimissioni del governo golpista e nuove elezioni parlamentari; b) messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord. 5. INIZIATIVE. PER LA MESSA FUORILEGGE DELL'ORGANIZZAZIONE RAZZISTA DENOMINATA LEGA NORD [Riproponiamo il seguente appello] Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Senato della Repubblica Al Presidente della Camera dei Deputati Oggetto: Richiesta di iniziativa per la messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord Egregi Presidenti, ci rivolgiamo a voi come massime autorita' dello Stato per richiedere un vostro intervento al fine della messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord. Tale organizzazione, che pur essendo assolutamente minoritaria nel Paese e' riuscita ad ottenere nel governo nazionale l'affidamento di decisivi ministeri a suoi rappresentanti, persegue e proclama una politica razzista incompatibile con la Costituzione della Repubblica Italiana, con uno stato di diritto, con un ordinamento giuridico democratico, con un paese civile. Ritenendo che vi siano i presupposti per un'azione delle competenti magistrature che persegua penalmente sia i singoli atti e fatti di razzismo, sia l'azione organizzata e continuata e quindi l'associazione a delinquere che ne e' responsabile, con la presente chiediamo un vostro intervento affinche' si avviino le procedure previste dalla vigente normativa al fine della messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord e della punizione ai sensi di legge di tutti gli atti delittuosi di razzismo da suoi esponenti promossi, commessi, istigati o apologizzati. Con osservanza, Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 27 febbraio 2009 6. UNA SOLA UMANITA'. UMBERTO GUIDONI E ROBERTO MUSACCHIO: INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE EUROPEA CONTRO LA NORMA DEL "PACCHETTO SICUREZZA" DEL GOVERNO ITALIANO CHE VIOLA I DIRITTI DEI BAMBINI [Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo] L'art. 45, comma 1, lett. f) del disegno di legge "Disposizioni in materia di sicurezza", approvato dal Senato italiano e attualmente all'esame della Camera (C. 2180), introduce l'obbligo per il cittadino straniero di esibire il permesso di soggiorno in sede di richiesta di provvedimenti riguardanti gli atti di stato civile, tra i quali sono inclusi anche gli atti di nascita. In Italia, dunque, non verrebbe piu' ammessa la dichiarazione di nascita ne' di riconoscimento del figlio naturale da parte di genitori stranieri privi di permesso di soggiorno. La misura non garantisce la protezione del minore e della maternita', colpisce il diritto-dovere dei genitori di mantenere i figli e viola palesemente il divieto costituzionale di privare un individuo della capacita' giuridica e del nome per motivi politici. Inoltre, si pone in palese contrasto con la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 20 novembre 1989, che riconosce ad ogni minore il diritto di essere "registrato immediatamente al momento della nascita". L'entrata in vigore di una simile norma comportera' la nascita di una categoria di minori invisibili, senza identita', e dunque esposti alla concreta possibilita' di diventare vittime di abusi, di sfruttamento e della tratta di esseri umani. Infine, visto il rischio che i bambini vengano separati dai loro genitori, questa norma spingera' molte donne senza permesso di soggiorno a non partorire in ospedale, rischiando di compromettere gravemente la salute propria e quella del bambino. Non ritiene la Commissione Europea di dover intervenire per verificare la legittimita' della norma in questione? Non ritiene che la norma sia in palese violazione dell'articolo 24, della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea relativo ai diritti del bambino? Specificatamente al paragrafo 1 "I bambini hanno diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere"; paragrafo 2 "In tutti gli atti relativi ai bambini, siano essi compiuti da autorita' pubbliche o da istituzioni private, l'interesse superiore del bambino deve essere considerato preminente"; paragrafo 3 "Ogni bambino ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori". 7. UNA SOLA UMANITA'. LUCA KOCCI: IL PRECEDENTE [Ringraziamo Luca Kocci (per contatti: lkocci at tiscali.it) per questo intervento] Fra le misure previste dal "pacchetto sicurezza" elaborato dal governo vi e' la possibilita' per i cittadini di costituire delle "associazioni volontarie" per il "presidio del territorio": le cosiddette "ronde". Viene dunque data copertura legale a tutti quei "cittadini perbene" che gia' da tempo, ben prima della presentazione del progetto di legge, si erano attivati per controllare e rastrellare le strade per "ripulirle" da zingari, prostitute, transessuali, stranieri - purche' non occidentali -, barboni e chiunque altro "attentasse alla tranquillita' e al decoro" delle grigie periferie delle nostre citta'. Ma non e' un'idea nuova ne' particolarmente originale quella del governo Berlusconi. Gia' 86 anni fa un altro governo "di centrodestra" (vi partecipavano infatti, inizialmente, anche nazionalisti, popolari e liberali), guidato da un altro presidente del Consiglio che considerava il Parlamento un impaccio e si affidava interamente al popolo, Benito Mussolini, pochi mesi dopo il suo insediamento, approvo' un analogo provvedimento: vennero legalizzate le "squadre d'azione" dei "cittadini amanti dell'ordine" che negli anni precedenti avevano inesorabilmente colpito i contadini che occupavano le terre dei latifondisti, gli operai in sciopero, i sindacalisti e i socialisti, e trasformate in "Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale" con Regio Decreto n. 31 del 14 gennaio 1923. A chi faticasse ancora a cogliere similitudini fra squadracce fasciste legalizzate e ronde berlusconian-leghiste in via di legalizzazione segnalo quanto in questi giorni sta accadendo a Massa, in Toscana. Una delle "associazioni volontarie" per il "presidio del territorio", organizzata in particolare dai militanti della Destra di Francesco Storace e regolarmente approvata dal prefetto, ha scelto un nome assai evocativo: SSS (Soccorso Sicurezza Sociale), aggiungendo quindi una ulteriore S alle gia' note SS naziste, Schutz Staffeln, cioe' "squadre di protezione". Dopo una legge elettorale ultramaggioritaria che cancella le preferenze e taglia le ali estreme, un Parlamento spogliato delle sue prerogative che si limita a convertire in legge i decreti approvati dal governo - e in cui magari fra breve voteranno solo i capigruppo -, un'informazione in gran parte dipendente del capo del governo e le annunciate prossime limitazioni al diritto di sciopero, mi chiedo di quante altre coincidenze o somiglianze avremo necessita' per accorgerci del lento ma progressivo scivolamento della nostra democrazia verso un regime populista e autoritario, sfumato nella forma ma assolutamente deciso nella sostanza. 8. UNA SOLA UMANITA'. BRUNA PEYROT: UN ACCUMULO DI RABBIA CHE GENERA VIOLENZA [Ringraziamo Bruna Peyrot (per contatti: peyrotb at libero.it) per questo intervento] Il "pacchetto sicurezza" appena approvato dal governo merita molti commenti da piu' punti di vista, ma quel che desidero qui sottolineare e' l'impressione che mi ha lasciato, come dire, dal punto di vista dell'educazione alla cittadinanza. Sono provvedimenti, infatti, tutti punitivi, tutti tesi all'"ordine", tutti "in difesa" di un presupposto cittadino italiano "attaccato" dallo straniero. E non esiste neppure un preambolo che spieghi cosa e' o potrebbe essere la sicurezza, concetto che di per se' non indica nulla se non e' legato al suo possibile contesto. In altre parole, si fa della "sicurezza" un assoluto che identifica nella "forza" (scambiata per fermezza) cio' che e' buono, in quanto qualita' che permette di imporsi su altri ritenuti scomodi. Al contrario - lo si percepisce anche dai discorsi specie televisivi di molti politici come certi amministratori e parlamentari della Lega Nord - la tolleranza passa oggi come inaccettabile espressione di debolezza, un modo "perdente" di approccio all'"altro", al diverso da noi. E questo e' il modello che stanno assorbendo le nuove generazioni, incapaci di reggere le sconfitte come esperienza della vita. La conseguenza e' un accumulo di rabbia che genera violenza, questa si' che dovrebbe essere considerata nel capitolo sicurezza, la sicurezza dell'equilibrio e della salute mentale della societa' di oggi e di domani. 9. UNA SOLA UMANITA'. MARIO REGGIO: MEDICI E GIURISTI CONTRO IL "PACCHETTO SICUREZZA" CHE VIOLA I DIRITTI UMANI [Dal quotidiano "La Repubblica" del 12 marzo 2009 col titolo "Vietato registrare i figli dei clandestini" e il sottotitolo "Per iscrivere all'anagrafe i nuovi nati occorre avere il permesso di soggiorno. Spunta comma nel ddl. Medici in rivolta: no all'obbligo di denuncia. Maroni: rischio banlieue"] "Non siamo spie, la misura e' colma". Insorgono i sindacati dei medici: saremo obbligati - affermano - a denunciare l'immigrato clandestino che si presentera' in una struttura sanitaria per essere curato, e chi di noi non lo fara' commettera' un reato penale. Il governo ha sempre sostenuto che l'abrogazione della norma che vietava la denuncia da parte del medico non avrebbe comportato sanzioni, e che in sostanza il medico avra' la facolta', e non l'obbligo, di denunciare. Ma secondo gli uffici legali dei sindacati cio' e' falso: il medico e' pubblico ufficiale, l'immigrazione clandestina e' reato, ergo - questa e' la loro tesi - il medico e' passibile di denuncia e condanna penale se non segnala gli irregolari. Tutto cio' come effetto del ddl sulla sicurezza passato al Senato ed ora all'esame delle commissioni alla Camera. Il ministro Maroni replica: "Non c'e' alcun obbligo per i medici". E aggiunge che "esiste un rischio di violenza, un rischio banlieue in certe periferie delle citta'". Ma da quel testo spunta un altro attacco alla dignita' delle persone: stavolta tocca ai neonati figli di immigrati clandestini. In base ad un comma dell'articolo 45, senza la presentazione del permesso di soggiorno i bambini non potranno essere registrati all'anagrafe. L'effetto sarebbe il moltiplicarsi di un esercito di bambini "invisibili", con genitori che "non esistono" e nessuna possibilita' di essere curati. In piu', il rischio del moltiplicarsi dei parti clandestini. Partiamo dal rischio dei "bimbi invisibili". Attualmente e' in vigore la legge del '98, primo governo Prodi, che esonera tutti i cittadini stranieri dal presentare il documento di soggiorno per compiere atti di stato civile. La segnalazione della soppressione di questa deroga arriva dall'Associazione dei giuristi per l'immigrazione, che ha scovato il codicillo nelle pieghe del ddl sulla sicurezza. "La norma si configura come una misura che scoraggia la protezione del minore e della maternita' - affermano i giuristi -. Una norma che appare incostituzionale sotto diversi profili". Le conseguenze sarebbero drammatiche: i bimbi resterebbero senza identita', c'e' il rischio nel caso del parto in ospedale che non vengano consegnati ai genitori e siano dichiarati in stato di abbandono. Una situazione che porterebbe al proliferare dei parti clandestini. Una scelta della maggioranza che fa il paio con l'emendamento, presentato dalla Lega Nord, approvato in commissione ed in aula al Senato, che obbliga i 120.000 medici delle strutture pubbliche e convenzionate a denunciare il paziente senza permesso di soggiorno. Una misura che non esiste in nessun Paese europeo (salvo in Germania, dove pero' non sono previste sanzioni per il medico obiettore e quindi viene ignorata). I medici hanno annunciato che useranno tutti gli strumenti legali, "fino alla Corte di giustizia europea passando per la Corte costituzionale". E' questa la posizione di tutti i sindacati medici. Massimo Cozza, segretario dei medici Cgil dichiara: "I 120.000 medici che rispetteranno la deontologia e la Costituzione diventeranno loro stessi clandestini". 10. RIFLESSIONE. ANDREA CARUGATI INTERVISTA GUSTAVO ZAGREBELSKY [Dal quotidiano "L'Unita'" del 12 marzo 2009 col titolo "La proposta di Berlusconi ammala la democrazia" e il sommario "Il costituzionalista sull'idea del premier di uno che vota per tutti: e' il logico compimento di un processo distorto: se i parlamentari sono solo 'yesmen', allora a cosa serve il loro voto?"] "In questo momento di crisi economica ci accorgiamo, non solo in Italia, che la democrazia e' una forma di convivenza sempre a rischio. Ci siamo illusi, dopo la caduta dei totalitarismi, che fosse un regime naturale. Eppure non e' cosi', ci sono dei momenti in cui si pensa che sia meglio affidare la soluzione dei problemi a qualcuno che dice 'ci penso io'. E' un rischio che riguarda da vicino l'Italia di oggi". Gustavo Zagrebelsky ha un tono di voce pacato, lontano da ogni allarmismo o invettiva. Ma la sua analisi sulla democrazia italiana e' preoccupata. Anche per questo ha accettato di presiedere il comitato che ha organizzato a Torino, dal 22 al 26 aprile, la "Biennale democrazia": quattro giorni di lezioni pubbliche a Torino su questo tema, con grandi intellettuali che si ritrovano nel nome di Norberto Bobbio. * - Andrea Carugati: Qual e' lo scopo di questa manifestazione? - Gustavo Zagrebelsky: Si e' pensato a lungo che non ci fosse bisogno di una educazione alla democrazia, che avrebbe funzionato spontaneamente. Eppure l'esperienza storica dimostra che non e' cosi'. C'e' un capitolo nei Fratelli Karamazov in cui il Grande Inquisitore espone il suo progetto di governo con una premessa: cio' che gli uomini odiano di piu' e' la liberta', e' un peso di cui spesso si vuole fare a meno per evitare le responsabilita'. Le fasi di crisi economica e sociale sono sempre state favorevoli all'instaurazione di regimi autoritari. Per questo bisogna suonare un campanello d'allarme. * - Andrea Carugati: L'Italia le appare piu' fragile di altre democrazie occidentali? - Gustavo Zagrebelsky: Da noi manca un elemento decisivo, e cioe' l'idea che la sfera pubblica sia qualcosa che tutti devono curare. In Italia cio' che e' pubblico appare a disposizione di chi e' piu' capace di saccheggiarlo. C'e' una mentalita' diffusa non favorevole al radicamento della democrazia. Bobbio diceva che gli italiani sono democratici piu' per assuefazione che per convinzione. * - Andrea Carugati: Questi ingredienti possono essere esplosivi? - Gustavo Zagrebelsky: E' difficile fare previsioni: c'e' sicuramente un malessere della democrazia che e' profondamente radicato e trova alimento in una societa' sempre piu' squilibrata, dal punto di vista economico ma anche delle risorse culturali. C'e' una societa' sempre piu' oligarchica. E la legge elettorale, che consente ai vertici dei partiti di cooptare i parlamentari dall'alto, ha un ruolo molto negativo. * - Andrea Carugati: Berlusconi ha addirittura proposto che in Parlamento votino solo i capigruppo... - Gustavo Zagrebelsky: E' il logico compimento di un processo distorto: se i parlamentari sono solo fiduciari e "yesmen" dei leader, allora a cosa serve il loro voto? Il confronto tra le opinioni di tanti ha senso solo se ognuno rappresenta qualcosa. Vedo una serie di piccoli spostamenti come questo, spesso inavvertiti, che fanno massa e contribuiscono a far ammalare la democrazia. * - Andrea Carugati: Puo' citarne qualcun altro? - Gustavo Zagrebelsky: La condizione e la qualita' dei media e' un altro sintomo della fatica della democrazia italiana. Quando si parla di pluralismo la gente sbuffa, come se non fosse importante. Ecco i rischi della crisi: fa passare naturalmente in secondo piano temi essenziali della democrazia perche' ci sono bisogni piu' impellenti. * - Andrea Carugati: Una diversa legge elettorale potrebbe essere una buona cura per la democrazia italiana? - Gustavo Zagrebelsky: E' necessario ripristinare un meccanismo di selezione che consenta ai cittadini di scegliere i parlamentari, con le preferenze o con le primarie, altrimenti passa l'idea di Berlusconi del Parlamento come una massa senza valore. Anche il Pd ha le sue responsabilita': avere sostanzialmente accettato il meccanismo di nomina dei parlamentari. Questo fenomeno, insieme alla corruzione, ha fatto raggiungere alla classe politica un livello di discredito allarmante per la tenuta della democrazia. E' un sentimento cosi' diffuso che non puo' essere liquidato come qualunquismo. 11. LUTTI. BLOSSOM DEARIE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 febbraio 2009 col titolo "Blossom Dearie morta a NY. Addio alla regina swing" Se ne e' andata il 7 febbraio nella sua casa newyorkese Blossom Dearie, una delle grandi voci della musica americana, con una carriera iniziata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Pianista, cantante, anche autrice, preferiva definirsi lei stessa "un'autrice cantante". Un timbro caldo, non particolarmente esteso ma dai toni incredibilmente giovanili che era riuscita a mantenere anche negli anni della maturita'. Marguerite Blossom Dearie - il suo nome per esteso - esordi' nel 1951, ma in realta' inizio' a lavorare verso la fine degli anni Quaranta suonando con i musicisti jazz dell'epoca, del giro per intenderci di Charlie Parker, Miles David e Gil Evans. In Francia nel 1952 dove formo' il gruppo vocale dei Blue Stars, con i quali incise una versione francese di Lullaby of Birdland che si trasformo' in un successo da classifica, e ancor piu' The Riviera, scritta e composta da Cy Coleman e Joseph McCarthy Jr. Norman Granz la vide a Parigi e non ci penso' due volte a metterla sotto contratto per la Verve, etichetta che le permise di crescere e trovare un repertorio incisivo, molto bebop, con brani di Gershwin, Rodgers e Hammerstein. Dopo una carriera passata a celebrare i fasti della musica swing, smessi i panni della cantante e della pianista jazz, negli anni Settanta Dearie fondo' l'etichetta Daffodil Records. 12. LUTTI. BRUNO ETIENNE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 7 marzo 2009 col titolo "Addio al francese Bruno Etienne, studioso dell'islamismo radicale"] "Un pioniere della ricerca pluridisciplinare sul fenomeno religioso e in particolare sulla dimensione politica nello spazio euro-mediterraneo": cosi' un comunicato dell'Istituto di studi politici di Aix en Provence definiva ieri il politologo francese Bruno Etienne, specialista di religioni e in particolare dell'Islam, dando notizia del suo decesso. Etienne, che aveva 71 anni ed e' spirato nella sua abitazione al termine di una lunga lotta contro la malattia, aveva fondato nel '92 l'Osservatorio delle questioni religiose in seno all'Istituto di Aix dove insegnava, al fine di coordinare le ricerche in scienze politiche, in sociologia, e antropologia sul fenomeno religioso. Autore nel 1965 di una tesi intitolata "Gli europei e l'indipendenza dell'Algeria", si era diplomato in arabo presso l'Istituto Bourguiba di Tunisi. Ha insegnato in diverse universita', il suo volume Islamismo radicale e' uscito in Italia per Rizzoli. 13. LUTTI. DAPHNE ROOKE [Dal sito del quotidiano "Il manifesto" riprendiamo questa notizia del 25 febbraio 2008 dal titolo "La scomparsa della scrittrice sudafricana Daphne Rooke"] La scrittrice sudafricana Daphne Rooke, autrice dei romanzi Germogli e Io e Mittee, considerati importanti testimonianze letterarie del Sudafrica dell'apartheid, e' morta a Cambridge (Inghilterra) a 94 anni. La notizia, a funerali avvenuti, e' stata annunciata dal quotidiano londinese "The Times". Il premio Nobel per la letteratura 2003 J. M. Coetzee, un grande sostenitore della scritrice e promotore della riscoperta di Rooke, tanto da accostare il suo nome a quello di Nadine Gordimer e Doris Lessing, ha spesso sottolineato la capacita' della scrittrice di ritrarre la classe dominante sudafricana in modo cristallino e tagliente, senza compiacimenti, anzi condannandone senza mezzi termini la cecita' morale e l'insensibilita'. In italiano le traduzioni di Germogli (2009) e Io e Mittee (2007) sono state pubblicate da Elliot edizioni. Daphne Rooke e' nata il 16 marzo 1914 in Sudafrica, nella provincia del Transvaal. La madre apparteneva ad una importante famiglia afrikaner, mentre il padre era di origine inglese. Studio' in scuole inglesi, ma il legame con la cultura afrikaner e con quella zulu, con cui era venuta in contatto durante l'infanzia, fu sempre vivo e presente nella sua opera. Il suo romanzo d'esordio. A Grove of Fever Trees, vinse nel 1946 un concorso per esordienti e fu pubblicato anche in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Nel 1951 Io e Mittee fu un successo. Successivamente seguirono altri romanzi, oltre ad alcune opere per bambini. Negli anni Sessanta si trasferi' in Australia. Nel 1989 si trasferi' in Inghilterra. Due anni prima Io e Mittee fu ripubblicato in Sudafrica, in contemporanea con la sua riscoperta da parte degli ambienti accademici e letterari di lingua inglese. La rinata attenzione per le sue opere e la loro divulgazione ha trovato in John M. Coetzee un solidale e attivo paladino. Ambientato alla fine del XIX secolo nella provincia sudafricana del Transvaal, il romanzo Io e Mittee ha come protagoniste due giovani donne, Mittee e Selina, cresciute insieme come sorelle ma divise dal colore della pelle e dalla posizione sociale. Il loro rapporto, interamente narrato dal punto di vista di Selina, oscilla tra amore e odio, generosita' e cattiveria, sentimenti che vengono acuiti dalla passione che Selina nutre segretamente nei confronti del ricco Paul Du Plessis, promesso sposo di Mittee. Il triangolo amoroso si rivela ben presto insostenibile, mentre sullo sfondo infuria la guerra tra boeri e inglesi. Il romanzo Germogli propone invece una saga familiare ambientata in Sudafrica tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, nella quale le vicende di una ricca famiglia di coltivatori di canna da zucchero si mescolano a quelle di una comunita' di servitori indiani che tenta di riscattarsi dalla propria misera condizione. 14. LUTTI. MILAN RUFUS [Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 gennaio 2009 col titolo "La morte del poeta e narratore slovacco Milan Rufus"] Scrittore e poeta slovacco Milan Rufus e' morto ieri all'ospedale universitario di Bratislava all'eta' di ottant'anni anni. Considerato una grande autorita' morale della Slovacchia contemporanea, Rufus dal 1952 al 1989 e' stato professore di storia della letteratura slovacca e ceca all'Universita' di Bratislava e nel bienno 1971-'72 ha insegnato all'ateneo di Napoli. Esordi' come poeta nel 1946, ma pubblico' la sua prima raccolta di versi, Az Dozrieme, solo nel 1956. Da allora ha pubblicato altri venti libri di poesia. Piccole preghiere e' considerata dalla critica la sua migliore raccolta. I suoi saggi sparsi sono usciti recentemente nel volume intitolato L'uomo, il tempo e la creazione, in cui riflette sulla poesia in relazione alle grandi questioni filosofiche e religiose legate alla verita' e alla bellezza, argomentando continuamente su quel tema a lui caro che e' l'amore divino per il creato. 15. LUTTI. JACOB T. SCHWARTZ [Dal quotidiano "Il manifesto" del 5 marzo 2009 col titolo "La scomparsa del grande matematico e informatico Jacob T. Schwartz"] Il matematico statunitense Jacob T. Schwartz - uno dei grandi protagonisti dell'informatica, nell'ambito della quale si e' occupato di elaborazioni in time-sharing, calcolo parallelo, progettazione e implementazione di linguaggi di programmazione - e' morto lunedi' notte nella sua casa di Manhattan. Aveva settantanove anni e era malato di un tumore al fegato. Alla New York University, dove fondo' il Dipartimento di scienze informatiche, dirigendolo dal 1964 al 1980, Schwartz progetto' il linguaggio Setl e il sistema Mimd. Nell'ambito della matematica, lo scienziato ha fornito contributi fondamentali alla teoria degli operatori lineari, alle algebre di von Neumann e alla teoria quantistica dei campi. Ha inoltre affrontato studi sperimentali della percezione visiva e tecniche multimediali e basate su software di alto livello finalizzate all'analisi e alla visualizzazione dei dati bioinformatici. 16. MEMORIA. DEREK STANFORD [Dal quotidiano "Il manifesto" dell'11 gennaio 2009 col titolo "La scomparsa del poeta e saggista inglese Derek Stanford"] Lo scrittore, saggista e poeta inglese Derek Stanford, autore di raccolte di poesie, e' morto a Brighton. Obiettore di coscienza durante la seconda guerra nondiale, Stanford esordi' come poeta nel 1946 con la raccolta Miscellanea romantica. Nello stesso anno fondo' la rivista poetica "Resistance". Negli anni Cinquanta lavoro' con la scrittrice scozzese Muriel Spark. Assieme pubblicarono alcuni saggi e biografie, tra cui quelle delle sorelle Emily e Anne Bronte. Nel 1949-'50 i due hanno diretto la rivista letteraria "Forum". Nel 1963, quando il legame sentimentale e intellettuale tra i due autori si interruppe, Stanford pubblico' un saggio bibliografico e critico sull'opera di Spark, mentre due anni dopo curo' un saggio critico sulla poesia di T.S. Eliot. Autore di una decina di raccolte poetiche, ha curato anche una ventina di antologie di vari autori inglesi e americani. 17. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 18. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 758 del 13 marzo 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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