Minime. 749



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 749 del 4 marzo 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. I campi, l'umanita'
2. Immorali e illegali le ronde misogine e razziste, eversivo e criminogeno
il governo che avalla e favoreggia lo squadrismo, corrotti e clientelari gli
enti locali che le finanzieranno coi soldi di tutti per avere milizie di
partito
3. Peppe Sini: Aprire un secondo fronte contro il razzismo
4. Per la messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord
5. Lidia Menapace: La barbarie di un governo eversivo
6. Milli Virgilio: Decretazione emergenziale e violenza maschile contro la
liberta' femminile
7. Giampaolo Cadalanu intervista Angelo Del Boca
8. Enrico Piovesana: Mentre i civili continuano a morire come mosche
9. Una guerra terrorista e stragista
10. L'8 marzo al centro sociale "Valle Faul"
11. Una magagna al giorno: l"'interferenza" con i cannoneggiamenti del
poligono di Monteromano
12. Letture: Enrico Peyretti, Il diritto di non uccidere
13. Riedizioni: Erodoto, Storie
14. Riedizioni: Thomas Hobbes, Leviatano
15. Riedizioni: Immanuel Kant, Scritti politici e di filosofia della storia
e del diritto
16. La "Carta" del Movimento Nonviolento
17. Per saperne di piu'

1. LE ULTIME COSE. I CAMPI, L'UMANITA'

Come e' possibile accettare, e sono ormai dieci anni, che nel nostro paese
esistano campi di concentramento in cui sono detenute persone che di nessun
reato sono accusate?
Come e' possibile accettare che sui bordi delle strade (non in luoghi
nascosti e inaccessibili) giovani vite siano tenute in schiavitu' per le
voglie di maschi indigeni predatori sessuali schiavisti?
Come e' possibile accettare che le persone che cercando di sfuggire alle
guerre e alle dittature giungono nel nostro paese vi trovino solo la
violenza dei poteri criminali, solo la violenza dei razzisti al potere?
Come e' possibile accettare una cosi' flagrante violazione della legalita'
costituzionale, della Dichiarazione universale dei diritti umani?
Occorre opporsi al razzismo, opporsi alle mafie, opporsi agli schiavisti,
salvare le vite.
Come faceva don Oreste Benzi.

2. UNA SOLA UMANITA'. IMMORALI E ILLEGALI LE RONDE MISOGINE E RAZZISTE,
EVERSIVO E CRIMINOGENO IL GOVERNO CHE AVALLA E FAVOREGGIA LO SQUADRISMO,
CORROTTI E CLIENTELARI GLI ENTI LOCALI CHE LE FINANZIERANNO COI SOLDI DI
TUTTI PER AVERE MILIZIE DI PARTITO

Una volta "La ronde" era un indimenticabile film di Max Ophuls, oggi le
ronde sono un orrore in piu' per le nostre strade.
A promuoverle ed animarle sono i forsennati alla Borghezio, un leghista gia'
resosi protagonista di un'infame aggressione misogina e razzista a giovani
donne immigrate.
Il governo, invece di contrastare queste scellerate squadracce come vuole la
legge e la decenza, le legalizza, avallandone cosi' la brutalita',
fomentando vieppiu' la sovversione delle bande paramilitari, e consentendo
in prospettiva agli enti locali di finanziare gli squadristi: cosi' ad un
tempo operando un ennesimo atto di clientelismo, un'ennesima ruberia di
soldi pubblici, un ennesimo passo verso il regime dell'apartheid e verso il
"doppio stato" di hitleriana memoria.
Le ronde: volute dal partito piu' biecamente maschilista oltre che razzista
del panorama politico italiano (nessuno puo' aver dimenticato certi
ributtanti slogan scatologici); le ronde: che condividono con gli autori di
violenze sessuali la medesima mentalita' misogina, il medesimo atteggiamento
proprietario del corpo delle donne; le ronde: complici degli schiavisti,
persecutrici delle oppresse e degli oppressi, nemiche dell'umanita'.

3. EDITORIALE. PEPPE SINI: APRIRE UN SECONDO FRONTE CONTRO IL RAZZISMO

Mentre il razzismo dispiega la sua violenza e il governo tenta di
istituzionalizzarlo facendo scempio della Costituzione, della democrazia,
del diritto e della civilta', occorre che tutte le risorse morali ed
intellettuali del paese, delle istituzioni e della societa' facciano fronte
a questa barbarica aggressione, difendano la legalita' e l'umanita'.
Occorre uscire dalla subalternita', cessare di essere timidi o intimiditi,
dismettere ogni implicita rassegnazione.
*
In primo luogo
In primo luogo occorre respingere uno per uno i provvedimenti governativi
criminali e criminogeni, razzisti e fascisti. Ed occorre respingere la
propaganda hitleriana che cerca di colonizzare le menti delle persone, una
propaganda intesa ad ottenere la passivita', l'acquiescenza, l'indifferenza
vile e complice a fronte dell'enormita' dei decreti razzisti.
Occorre costruire una resistenza democratica e nonviolenta al tentativo
golpista del governo eversivo.
Occorre costruire una resistenza democratica e nonviolenta in difesa della
vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.
Occorre costruire una resistenza democratica e nonviolenta in difesa della
legalita' e dell'umanita'.
Occorre contrastare ogni tentativo di usare violenza su esseri umani gia'
duramente perseguitati, che nel nostro paese giungono nella speranza di
trovarvi umanita' e solidarieta', civilta' e diritto; esseri umani che la
legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico, la Costituzione della
Repubblica Italiana, invita a venire nel nostro paese per trovar scampo
dalle guerre e dalla fame, dalle dittature e dalla violenza. Il passo ad hoc
dell'articolo 10 della Costituzione e' infatti lapidario: ""Lo straniero, al
quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta'
democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel
territorio della Repubblica". Tu leggi queste parole e senti che sono state
scritte col sangue dei martiri del Risorgimento e della Resistenza.
Ma non basta contrastare il tentativo sovversivo dei razzisti al governo
opponendosi ai singoli provvedimenti razzisti decretati ed avallati dai loro
complici in questo o quel ramo del Parlamento.
E non basta contrastare la propaganda razzista, misogina e onnicorruttrice
che i mass-media al servizio del regime eruttano senza sosta.
E non basta costruire cultura e solidarieta': certo, occorre che fioriscano
ovunque esperienze di incontro e di riconoscimento di umanita', iniziative
di accoglienza e di integrazione, azioni per la legalita' e i diritti di
tutti, educazione al rispetto di ogni essere umano.
Occorre fare tutto questo, ma non solo.
*
Il secondo fronte
Occorre aprire anche un secondo fronte di lotta contro il razzismo.
Ed il secondo fronte e' questo: occorre chiedere ed ottenere che lo stato
intervenga con la forza della legislazione vigente per contrastare il
razzismo, per perseguire ai sensi di legge i criminali razzisti.
Vi e' un partito, la Lega Nord, che non fa mistero di essere razzista, di
propagandare la persecuzione razzista, di inneggiare alla violenza razzista,
di organizzare le milizie razziste, di cercare di imporre un golpe razzista
sfruttando la presenza di cui dispone nel Consiglio dei Ministri e in
Parlamento.
Occorre affermare con chiarezza che la Lega Nord in quanto organizzazione
razzista va messa fuorilegge: non e' ammissibile che un'organizzazione
razzista governi l'Italia.
La Lega Nord e i suoi ben piu' forti alleati hanno vinto le elezioni.
Anche Mussolini vinse le elezioni.
Anche Hitler vinse le elezioni.
Ma se chi vince le elezioni viola la legalita', commette crimini, cerca di
imporre la violenza razzista, anche nei suoi confronti valgono le leggi
comuni.
La Lega Nord va messa fuorilegge.
I decreti razzisti di un governo razzista sono in contrasto con la
Costituzione e sono quindi sostanzialmente illegittimi, illeciti, illegali,
criminali.
E' oggi che occorre fermare l'eversione razzista nel nostro paese. Oggi.
Siano messe fuorilegge le organizzazioni razziste, siano perseguiti ai sensi
di legge i criminali razzisti e golpisti.

4. INIZIATIVE. PER LA MESSA FUORILEGGE DELL'ORGANIZZAZIONE RAZZISTA
DENOMINATA LEGA NORD

Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: Richiesta di iniziativa per la messa fuorilegge dell'organizzazione
razzista denominata Lega Nord
Egregi Presidenti,
ci rivolgiamo a voi come massime autorita' dello Stato per richiedere un
vostro intervento al fine della messa fuorilegge dell'organizzazione
razzista denominata Lega Nord.
Tale organizzazione, che pur essendo assolutamente minoritaria nel Paese e'
riuscita ad ottenere nel governo nazionale l'affidamento di decisivi
ministeri a suoi rappresentanti, persegue e proclama una politica razzista
incompatibile con la Costituzione della Repubblica Italiana, con uno stato
di diritto, con un ordinamento giuridico democratico, con un paese civile.
Ritenendo che vi siano i presupposti per un'azione delle competenti
magistrature che persegua penalmente sia i singoli atti e fatti di razzismo,
sia l'azione organizzata e continuata e quindi l'associazione a delinquere
che ne e' responsabile, con la presente chiediamo un vostro intervento
affinche' si avviino le procedure previste dalla vigente normativa al fine
della messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord e
della punizione ai sensi di legge di tutti gli atti delittuosi di razzismo
da suoi esponenti promossi, commessi, istigati o apologizzati.
Con osservanza,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 27 febbraio 2009

5. UNA SOLA UMANITA'. LIDIA MENAPACE: LA BARBARIE DI UN GOVERNO EVERSIVO
[Ringraziamo Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at alice.it) per
questo intervento]

Il giudizio sul pacchetto detto cinicamente "sicurezza" e' che esso e' uno
dei segni piu' evidenti del carattere del governo Berlusconi, che non perdo
tempo a definire prefascista razzista eccetera perche' mi pare che la sua
definizione piu' precisa sia "eversivo".
E valga il vero. Il ministro Maroni prima indica e propaganda uno strumento
incostituzionale, incivile, come le ronde e poi promette che le mettera'
sotto il controllo delle forze dell'ordine. Come gia' si e' visto non e'
possibile, ma intanto passa l'idea che sia giusto che ogni singolo cittadino
brevi manu intervenga in questioni di ordine pubblico, che sono prerogativa
dello stato, non delegabile.
L'elenco delle pratiche eversive e' lungo quanto il "pacchetto", ma una
delle peggiori e' far diventare le migrazioni cosiddette "clandestine" un
reato penale invece che - al massimo - un illecito amministrativo e
giudicare gia' criminali tutti quelli che sbarcano o vengono trovati sul
territorio non in regola, e incarcerarli senza processo per mesi in carceri
come i Cie (Centri di identificazione ed espulsione, gia' Cpt), un obbrobrio
umano e giuridico.
Si puo' criticare il "pacchetto" a ogni sua riga: in piu' i sentimenti
cattivi, di paura e vendetta, e anche le oggettive insicurezze che le
popolazioni - sia immigrate, che di cittadinanza italiana ma emarginate -
esprimono, ci dicono che il "pacchetto" puo' far passare diffusamente una
cultura violenta e barbara.
Non vedo forze che in parlamento contrastino tale andazzo: al massimo
chiedono di aumentare il numero delle forze dell'ordine. Percio' tutto
quello che si puo' e si deve fare e' nella societa': rinvigorire il buon
vicinato, le solidali reti di sostegno e soccorso nei quartieri e tutte le
forme di prevenzione possibili, a cominciare dall'insegnameno della cultura
del rispetto per le persone, anche per evitare che avvengano gli stupri, e
impedire che oltre all'orribile dolore che provocano in chi ne e' vittima,
essi non diventino un ulteriore incentivo a una cultura razzista e machista.

6. UNA SOLA UMANITA'. MILLI VIRGILIO: DECRETAZIONE EMERGENZIALE E VIOLENZA
MASCHILE CONTRO LA LIBERTA' FEMMINILE
[Dal quotidiano "Il manifesto" del primo marzo 2009 col titolo "Violenza
sessuale, l'emergenza contro il diverso"]

Ai delitti di violenza sessuale i media dedicano ormai ogni giorno la
massima visibilita'. Il senso comune ne ricava emergenza e recrudescenza,
generando cosi' insicurezza e legittimando la richiesta di soluzioni
emergenziali, quali la militarizzazione del territorio. Eppure l'analisi non
e' avvalorata dai dati. Tanta visibilita' dopo tanto secolare silenzio va
allo stupro di strada, che e' violenza statisticamente minoritaria rispetto
alla violenza maschile domestica sulle donne.
La questione della liberta' femminile dalla violenza maschile ha raggiunto
lo spazio pubblico alla fine degli anni '70. Anche allora era in evidenza la
violenza sessuale e la necessita' di una modifica normativa. Ma i movimenti
delle donne avevano gia' consapevolezza che la violenza maschile non era
solo sessuale, ma anche fisica, psicologica, economica, e che era
"domestica", nel senso che alligna prevalentemente nelle relazioni di
prossimita', e che trova origine nei rapporti di potere uomo/donna in
famiglia. Da qui erano nati i centri antiviolenza e la richiesta di misure
legislative quali l'ordine di allontanamento del maltrattatore. In seguito,
le richieste di finanziare un piano nazionale contro la violenza di genere e
di normare riconoscimento e valorizzazione dei centri antiviolenza.
L'eco mediatico di tutto questo e' stato scarso: il silenzio ha avvolto per
lunghi anni i delitti e le attivita' di contrasto cresciute nei territori,
spesso con il coinvolgimento finanziario degli enti locali. D'un tratto
l'iniziativa politica nazionale e locale spinge sull'acceleratore,
utilizzando in modo strumentale e distorto l'"emergenza-stupri".
Il nuovo reato di stalking ("atti persecutori", che spesso purtroppo
preannunciano fatti maggiormente lesivi) aveva proceduto con i tempi
parlamentari, mentre i tempi piu' rapidi del decreto erano stati riservati
al tema della violenza sessuale, affrontato tuttavia solo in alcuni
parzialissimi aspetti e non nella complessita' che meriterebbe. Cosi' nei
provvedimenti Maroni per la sicurezza pubblica, appena approvati dal senato,
erano stati inseriti il divieto di sostituire il carcere con gli arresti
domiciliari e l'arresto in flagranza per gli autori di stupro (ma non per
l'ex che assassina la donna che ha osato interrompere la relazione
sentimentale). Era passata anche la difesa legale a spese dello stato (da
anni chiesta per le donne che subiscono violenza maschile) e senza limite di
reddito, ma solo per le donne che hanno subito violenza di tipo sessuale.
Poi, ancora al rialzo legislativo/penale. I tempi parlamentari sono sembrati
troppo lunghi al governo, che ha voluto procedere con decreto legge,
giustificando la "straordinaria necessita' e urgenza", indispensabile per
scavalcare il parlamento, con "l'allarmante crescita di episodi collegati
alla violenza sessuale". Cosi' ricominciamo dal punto di partenza. Nel
decreto d'urgenza vengono infilati anche lo stalking e le ronde e
l'ergastolo per l'omicidio in occasione di violenza sessuale.
Tutte queste novita' legislative sono intitolate alla sicurezza "pubblica",
ma in sostanza riservate ai migranti e alle restrizioni nei loro confronti.
Per realizzare l'obiettivo di tutelare le "nostre" donne e' stato scelto
l'approccio contro il migrante, cioe' il differente, costruito come "il
nemico" che sporca tutto, strade, cose e donne. La coincidenza, fondata su
valori patriarcali, puo' superare gli schieramenti. Paga sul piano
dell'immagine mediatica. Compatta contro un nemico comune e giustifica
scelte autoritarie e illiberali. Cosa importa che produca differenze e
esasperi esclusioni! Ma soprattutto non ha nulla a che vedere con la
liberta' femminile. Anzi riduce la liberta' di tutte e di tutti.

7. UNA SOLA UMANITA'. GIAMPAOLO CADALANU INTERVISTA ANGELO DEL BOCA
[Dal quotidiano "La Repubblica" del 3 marzo 2009 col titolo "Lo storico
Angelo Del Boca: E adesso costruiamo laggiu' inumani centri di detenzione
per immigrati..."]

Angelo Del Boca non nasconde la sua delusione. Altro che "giornata della
memoria" per le vittime delle imprese imperiali fasciste, come lo storico
piu' importante del colonialismo italiano propone da decenni: nel trattato
con la Libia non c'e' nemmeno il riconoscimento dei crimini commessi in
Africa.
*
- Giampaolo Cadalanu: Professor Del Boca, come giudica il trattato di
amicizia con Tripoli?
- Angelo Del Boca: Ho studiato molto bene il trattato, anche con l'amico
Nicola Labanca. Non discuto la parte economica, ne' quella politica, discuto
quella "storica". Ho scoperto che c'e' appena un accenno di sfuggita al
passato. Insomma, l'Italia versa 5 miliardi di dollari, sostanzialmente come
indennizzo per i crimini compiuti in trent¥anni di presenza in Libia e per i
centomila morti provocati, ma nel Trattato non se ne fa riferimento.
*
- Giampaolo Cadalanu: Come mai?
- Angelo Del Boca: Non so se sia stata una specifica richiesta di Berlusconi
o di chi ha discusso la formulazione del trattato, o piuttosto una
dimenticanza. Ma quest'ultima ipotesi e' davvero improbabile. Gheddafi ha
sempre voluto sottolineare l'esigenza di conservare la memoria delle vittime
dei massacri italiani. Se pero' e' solo un'operazione economica, per il gas,
cinque miliardi mi sembrano davvero molti, anzi troppi. Se non c'e' la
richiesta di perdono, che cos'e' tutta questa premura, con i regali
personali a Gheddafi?
*
- Giampaolo Cadalanu: Professore, lei vorrebbe da Berlusconi un gesto come
quello di Willy Brandt al ghetto di Varsavia?
- Angelo Del Boca: Figuriamoci! Non lo credo proprio adatto a gesti del
genere. Berlusconi non festeggia il 25 aprile, parla della condanna al
confino per i dissidenti come di una vacanza... Non mi meraviglio di questa
assenza.
*
- Giampaolo Cadalanu: Non crede che un obiettivo importante di questo
trattato sia l'intesa sull'immigrazione?
- Angelo Del Boca: Potrebbe servire ad accontentare i leghisti, che pensano
a come fermare i clandestini. Ma per la verita' negli ultimi tempi i libici
stanno gia' mettendo le mani avanti, sostengono - ma e' una bugia - di avere
sul loro territorio sei milioni di migranti, dicono apertamente che sara'
difficile per loro riuscire a controllare confini cosi' vasti.
*
- Giampaolo Cadalanu: Gli accordi prevedono anche una partecipazione
italiana.
- Angelo Del Boca: I due paesi dovrebbero organizzare una flottiglia mista
per pattugliare le coste libiche e impedire le partenze, si parla anche di
radar volti verso il deserto per controllare gli arrivi. Ma ho molti dubbi
sull'operazione.
*
- Giampaolo Cadalanu: Che cosa pensa dei centri di detenzione in territorio
libico, su cui si sono rivolte le critiche durissime di Amnesty
International?
- Angelo Del Boca: Sono completamente d'accordo con Amnesty. Da quanto si
riesce a sapere sono in realta' campi di concentramento. Nel mio ultimo
libro (Il mio Novecento, edito da Neri Pozza - ndr) ho riportato diverse
testimonianze di chi li ha visitati: Jas Gawronski parla di "inumanita'", il
prefetto Mori racconta di 650 persone rinchiuse in condizioni terribili dove
ne erano previste 100, e cosi' via. Ora mi chiedo: come puo' l'Italia
partecipare alla costruzione di opere del genere?

8. AFGHANISTAN. ENRICO PIOVESANA: MENTRE I CIVILI CONTINUANO A MORIRE COME
MOSCHE
[Dal sito di "Peacereporter" (http://it.peacereporter.net) riprendiamo il
seguente articolo del 3 marzo 2009 dal titolo "Afghanistan, tra guerra e
politica" e il sommario "Crescente l'insofferenza verso l'occupazione
occidentale"]

In Afghanistan i civili continuano a morire come le mosche sotto il fuoco
delle truppe Usa e Nato. L'ultimo "incidente" venuto alla luce risale a
lunedi' scorso, 23 febbraio, quando otto civili sono morti e diciassette
sono rimasti feriti in un bombardamento aereo sull'abitato di Sangin, nella
provincia meridionale di Helmand, ordinato in risposta a un'imboscata
talebana contro una pattuglia britannica.
*
"Piu' soldati, piu' guerra"
In un clima di crescente ostilita' verso le truppe occidentali, la decisione
di Washington di inviare altri 30.000 soldati nei prossimi mesi (17.000 gia'
in primavera) sta suscitando la dura opposizione tra i parlamentari afgani
di origine pashtun, la popolazione maggiormente colpita dalle operazioni
militari. Una cinquantina di deputati stanno lavorando per bloccare l'invio
di rinforzi. "Ci mandino piuttosto 30.000 insegnanti, o 30.000 dottori o
30.000 ingegneri, ma non inviino qui altri soldati perche' questo portera'
solo piu' violenza", ha dichiarato alla stampa la deputata Shukria Barakzai,
fondatrice della rivista "Aina-e-Zan", "Lo Specchio delle Donne".
"La maggioranza della popolazione e' contraria all'arrivo di piu' truppe
perche' sa che queste non porteranno piu' sicurezza, ma solo piu' guerra",
gli fa eco un altro parlamentare pashtun, Hanif Shah Hosseini.
*
Critici
La crescente insofferenza degli afgani verso l'occupazione occidentale e'
destinata a diventare argomento principe della campagna elettorale in vista
delle elezioni presidenziali di agosto.
Il presidente uscente Hamid Karzai, nel disperato e ipocrita tentativo di
recuperare consensi interni - dopo aver perso l'appoggio di Washington -
continuera' a protestare contro le stragi Usa e Nato di civili.
Lo sfidante Mohamad Hanif Atmar, attuale ministro degli Interni, sostiene il
graduale ritiro delle truppe straniere e la "afganizzazione" del conflitto.
"Non abbiamo bisogno di piu' soldati stranieri, abbiamo solo bisogno di armi
e addestratori per i nostri combattenti, che riuscirebbero a sconfiggere il
nemico nel giro di cinque anni invece dei quindici previsti dalla Nato, e a
un decimo del costo che oggi l'Occidente sostiene per finanziare le sue
truppe".
*
Allineati
Gli altri candidati, visti i loro curriculum, difficilmente criticheranno le
decisioni del Pentagono e della Nato.
Il primo della lista (ancora non ufficialmente candidato) e' il noto "falco"
Zalmay Khalilzad, ex ambasciatore statunitense in Afghanistan, in Iraq e
all'Onu.
Sono cittadini Usa anche i candidati ufficiali Ashraf Ghani - ex ministro
delle Finanze ed ex consigliere di Karzai, formatosi nelle migliori
universita' statunitensi, alla Banca Mondiale e alle Nazioni Unite - e Ali
Ahmad Jalali - ex ufficiale della resistenza antisovietica ed ex ministro
dell'Interno di Karzai, insegnante di strategia militare all'Universita' di
Difesa Nazionale del Pentagono, a Washington.
Fedeli alla linea Usa anche gli altri tre candidati: Anwar ul-Haq Ahady,
altro ex ministro delle Finanze formatosi negli Stati Uniti, Abdullah
Abdullah, ex ministro degli Esteri considerato il piu' filo-americano tra i
leader tagichi dell'Alleanza del Nord, e Gul Agha Sherzai, ex signore della
guerra e attuale governatore della provincia di Nangarhar, combattente al
servizio degli Usa sia contro i sovietici che contro i talebani (fu lui a
conquistare Kandahar nel 2001): oggi e' accusato di legami con il
narcotraffico ma e' indicato da Obama come un modello di politico afgano
locale.

9. RIFLESSIONE. UNA GUERRA TERRORISTA E STRAGISTA

Scriviamolo una volta ancora che quella afgana e' una guerra terrorista e
stragista, razzista e imperialista, mafiosa e totalitaria.
E che la partecipazione militare italiana ad essa e' immorale e criminale,
viola il diritto internazionale e la legalita' costituzionale.
Scriviamolo una volta di piu' che la pace si costruisce con la pace, che
occorre smetterla di uccidere, che occorre salvare le vite, tutte le vite, e
riconoscere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Solo la nonviolenza puo' farlo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

10. INIZIATIVE. L'8 MARZO AL CENTRO SOCIALE "VALLE FAUL"
[Dal Centro sociale autogestito "Valle Faul" di Viterbo (per contatti:
csavallefaul at autistici.org) riceviamo e diffondiamo]

Siamo tutte/i clandestine/i
Domenica 8 marzo, nella giornata internazionale della lotta di liberazione
delle donne, presso il centro sociale autogestito "valle faul" sito in
strada Castel d'Asso a Viterbo si terra' una giornata contro il razzismo,
per sostenere il diritto d'asilo, per il riconoscimento di tutti i diritti
umani a tutti gli esseri umani, contro la violenza fascista, razzista,
militarista, maschilista e patriarcale.
La giornata sara' caratterizzata da interventi riguardanti particolarmente
le gravissime scelte del governo in materia di immigrazione e di
"sicurezza".
*
Una giornata antirazzista ed antimaschilista di musica e di solidarieta'
Si iniziera' alle ore 13 con un pranzo sociale, a seguire mostra
multimediale permanente dei lavori di recupero effettuati nella nuova sede,
interventi di persone impegnate contro il "pacchetto sicurezza" razzista e
disumano, e alle ore 17,30 concerto ethno-jazz dello storico gruppo tedesco
"Embryo", che presentano l'ultimo lavoro autoprodotto, in  tour in Italia ed
eccezionalmente a Viterbo.
*
La musica degli Embryo
Gli "Embryo" sono un collettivo musicale dal 1969 in giro per il mondo col
mitico furgone per fondere e scambiare emozioni vibranti. Artisti che usano
il linguaggio universale della musica, per denunciare la retorica e
l'aberrazione della guerra, dell'odio razziale, della schiavitu'.
Gia' a Viterbo alcuni anni fa hanno lasciato un segno indelebile con un
concerto "live a Instanbul" emozionante, con  strumenti provenienti da tutto
il mondo, influenze e sonorita' etniche che hanno caratterizzato da sempre
lo storico gruppo tedesco.
*
"valle faul" vive e lotta contro il razzismo e per l'umanita'
Ci teniamo a far sapere a tutte e tutti che mentre l'area dell'ex-gazometro,
che e' stata la nostra prima sede, e' ricaduta nel degrado piu' assoluto
nonostante le promesse degli amministratori comunali di un repentino
recupero, noi abbiamo recuperato e restituiamo alla citta' l'area dell'ex
capannone del Cogema.
Questa area nella zona di Castel d'Asso in cui adesso viviamo ed operiamo,
dopo essere stata abbandonata per vent'anni, ora grazie agli okkupanti
sostenitori e frequentatori non e' piu' una discarica a cielo aperto, ma un
luogo di socialita', di accoglienza e di liberta' per la promozione di
eventi culturali e artistici, per la promozione di nuovi modelli di sviluppo
e forme di vita comunitarie, per la difesa dei diritti umani, contro la
guerra e tutte le forme di riduzione in schiavitu' delle persone, non ultima
la precarieta' estrema a cui sono condannati milioni di persone.
*
Con le sorelle e i fratelli migranti
Vogliamo esprimere tutta la nostra indignazione per le inaccettabili
condizioni disumane a cui sono sottoposti gli immigrati. La scelta del
governo dei rimpatri forzati condanna alla fame e alla morte queste persone,
che fuggono dai loro paesi costretti dalle guerre, dalle dittature, dalla
miseria provocata dalla rapina imperialista delle loro risorse da parte
delle multinazionali.
Eppure gli immigrati sono la forza lavoro che tiene ancora in piedi
l'economia nell'epoca della globalizzazione neoliberista. I migranti sono
adoperati e sfruttati nei lavori piu' umili, reclutati da caporali in
collusione con organizzazioni criminali internazionali dedite alla riduzione
in schiavitu' e allo sfruttamento piu' estremo e crudele degli esseri umani.
La strategia tanto cara alle destre e' diffondere il terrore creando un
clima di odio e tensione fino alla cosiddetta "guerra tra poveri", dove -
nelle intenzioni del sistema di potere razzista - i migranti dovrebbero
fungere da capro espiatorio e italiani disperati e impoveriti dovrebbero
fungere da loro aguzzini.
Noi che da sempre ci opponiamo ad ogni atto di odio razzista, noi che da
sempre ci opponiamo ad ogni atto di violenza maschilista, noi non
riconosciamo a nessuna "ronda" il potere di vigilare sulla liberta'
inviolabile della persona. Le cosiddette "ronde" sono squadracce fasciste,
non possono esistere in un paese civile.
Cercheremo in ogni modo di contrastare e fermare tutti i tentativi di
chiunque voglia colpire le nostre sorelle ed i nostri fratelli migranti; la
responsabilita' dell'insicurezza sociale e' dei gruppi politici ed economici
dominanti che ci hanno precipitato tutti in una crisi economica mondiale per
arricchirsi sfruttando e opprimendo ferocemente le persone, i popoli e la
natura.
Ricordiamo che l'articolo 10 della Costituzione italiana afferma che "Lo
straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle
liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto
d'asilo nel territorio della Repubblica". I provvedimenti razzisti del
"pacchetto sicurezza" sono incostituzionali e criminali, disumani e
fascisti.
*
Un appello
Secondo noi cosi' si garantisce liberta' e sicurezza: solo quando anche
l'ultimo individuo della terra sia libero e gli vengano riconosciuti tutti i
suoi diritti: al lavoro, alla casa, alla salute, alla scuola, alla liberta'
di pensiero, di parola, di movimento e di relazione, a una vita degna e
solidale.
Lanciamo un appello alla societa', alla scuola, ai cittadini, alle
associazioni, ai partiti, ai sindacati, a prendere le distanze da qualsiasi
forma di violenza razzista e fascista, militarista e autoritaria,
maschilista e patriarcale.
Lanciamo un appello a mobilitarsi ogni giorno per la difesa dei diritti
umani di tutti gli esseri umani e per costruire una societa' multietnica ed
interculturale fondata sui valori del rispetto, della tolleranza e della
solidarieta'.
Vogliamo concludere con le parole di una persona che lotto' contro il
nazismo:
"Prima vennero a prendere gli zingari e fui contento perche' rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perche' mi stavano
antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perche' mi erano
fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perche' non ero
comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare".

11. DISASTRI. UNA MAGAGNA AL GIORNO: L'"INTERFERENZA" CON I CANNONEGGIAMENTI
DEL POLIGONO DI MONTEROMANO

Scrivono i fautori del mega-aeroporto a Viterbo proprio all'inizio del
memorandum pressoche' semiclandestino circolato tra i consiglieri comunali
di Viterbo, memorandum in cui sono stati costretti a rivelare la montagna di
motivi ostativi alla realizzazione del nocivo e distruttivo mega-aeroporto,
che uno dei problemi (anzi, il primo nel loro stesso elenco) e' la
"interferenza delle traiettorie di volo con il poligono di Monte Romano".
*
Per chi non lo sapesse, il poligono militare di Monteromano, in provincia di
Viterbo, e' uno dei piu' grandi d'Europa, e le esercitazioni di tiro hanno
lunghissima gittata (talche' in occasione delle frequentissime esercitazioni
sono asservite non solo le aree del poligono ma anche quelle esterne
sorvolate dai proiettili), e piu' volte in anni passati le esercitazioni
hanno provocato gravi incidenti, fin mortali.
I fautori del mega-aeroporto sono costretti a confessare questo problema:
l'"interferenza delle traiettorie di volo con il poligono di Monte Romano".
Ed e' un problema attualmente irrisolvibile: poiche' nel sedime in cui si
vorrebbe realizzare il mega-aeroporto si tratterebbe addirittura di
disassare la pista (oltre che allungarla) con tutto quello che cio'
implicherebbe, e con l'impossibilita' di farlo poiche' l'area non lo
consente: infatti il sedime si trova pressoche' a ridosso del centro
abitato, nel cuore dell'area termale del Bulicame, tra emergenze
archeologiche, storico-culturali, terapeutiche, strutture scientifiche
dell'Universita' ed aziende agricole di pregio, ed esistono inoltre vincoli
legislativi insormontabili per i piani dei nuovi vandali.
*
Noi che da decenni ci battiamo contro le servitu' militari nell'Alto Lazio,
e che tante volte abbiamo denunciato la presenza e le attivita' del poligono
di Monteromano e organizzato pubbliche manifestazioni contro di esso,
evidenziamo una volta di piu' l'irresponsabilita' di lobby
politico-amministrative rapaci e speculative che per brama di privato
profitto non si peritano di perseguire progetti che avrebbero come esito di
mettere a rischio la vita stessa delle persone. La vita stessa delle
persone.
*
Ed ancora una volta diciamo no alle servitu' militari, no alle servitu'
inquinanti, no alle servitu' speculative.
E quindi no al mega-aeroporto nocivo e distruttivo, folle e criminale.
Vogliamo vivere nella nostra terra in pace, sicurezza, legalita' e
solidarieta'.

12. LETTURE. ENRICO PEYRETTI: IL DIRITTO DI NON UCCIDERE
Enrico Peyretti, Il diritto di non uccidere. Schegge di speranza, Il
Margine, Trento 2009, pp. 152, euro 14. Un libro prezioso di una delle
figure piu' acute e profonde del pensiero nonviolento oggi in Italia. Una
lettura che vivamente raccomandiamo. Per richieste alla benemerita casa
editrice: Il Margine, via Taramelli 8, 38100 Trento, tel. 0461983368,
e-mail: editrice at il-margine.it, sito: www.il-margine.it

13. RIEDIZIONI. ERODOTO: STORIE
Erodoto, Storie, Rizzoli-Rcs, Milano 1997, 2009, 2 voll. per complessive pp.
1672, euro 7,90 + 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera"). Testo
greco a fronte, introduzione di Filippo Cassola, traduzione di Augusta Izzo
d'Accinni, premessa al testo e note di Daniela Fausti. In Erodoto trovi
tutto quello che potresti trovare in un libro, e molte cose ancora che non
avresti mai creduto che in un libro potessero essere disposte, comprese. E'
un miracolo che mi lascia ogni volta stupefatto. Basterebbe questa sola
opera per dar conto dell'intera civilta' umana.

14. RIEDIZIONI. THOMAS HOBBES, LEVIATANO
Thomas Hobbes, Leviatano, Bompiani-Rcs, Milano 2001, 2009, pp. 816, euro
14,90 (in supplemento al "Corriere della sera"). A cura di Raffaella Santi,
e con una presentazione di Silvano Tagliagambe, l'opera che chiunque si
occupi di politica finge di aver letto, ostentandone sdegno. Chi l'ha letta
davvero sa che e' ben altro rispetto alla caricatura cui la vulgata la
riduce. E quelli che avemmo la fortuna di rileggerla la seconda volta
accompagnati dalle riflessioni di Norberto Bobbio sappiamo decrittare
decisivo un arcano dello stato moderno e della moderna storia: ed abbiamo
uno strumento ermeneutico indispensabile per la lotta che oggi e sempre e'
da condurre contro ogni violenza, contro ogni vilta', contro tutte le
oppressioni e le menzogne assassine. Chi non ha letto il Leviatano non si
avventuri in questa sterminata arena del mondo. Chi lo ha letto ed ha cuore
di essere umano e sdegno nutre per ogni ingiustizia non torni a recludersi
nelle biblioteche: c'e' una lotta da condurre, la nonviolenza e' la via.

15. RIEDIZIONI. IMMANUEL KANT: SCRITTI POLITICI E DI FILOSOFIA DELLA STORIA
E DEL DIRITTO
Immanuel Kant, Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto,
Utet, Torino 1956, 1998, Mondadori, Milano 2009, pp. VI+ 692, euro 12,90 (in
supplemento a vari periodici Mondadori). Variamente tradotta e curata da
Norberto Bobbio, Luigi Firpo e Vittorio Mathieu, Gioele Solari e Giovanni
Vidari, questa nota raccolta di scritti kantiani (con in appendice uno
scritto di Christian Garve) reca alcuni degli scritti piu' appassionanti di
Kant al di fuori delle tre Critiche, come l'aureo progetto filosofico Per la
pace perpetua. Reca anche - ahinoi - le lezioni in cui ripeteva anche alcune
scempiaggini "sulle razze umane", che documentano come all'epoca anche le
menti piu' acute subissero i comuni pregiudizi: ma il nostro Kant e' quello
che nella seconda Critica riconosce e argomenta la dignita' umana di tutti
gli esseri umani e fonda su basi ad un tempo esistenziali e razionali
l'etica e la politica dei diritti umani; quello che nella seconda Critica
disvela e fonda la scelta della nonviolenza nel riconoscimento della
dignita' di ogni altro, la scelta della nonviolenza come prospettiva
aggettante ed inveratrice colta dal punto piu' alto della meditazione
dell'Illuminismo europeo, appello morale e lascito politico all'umanita'
intera.

16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

17. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 749 del 4 marzo 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it