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Minime. 746
- Subject: Minime. 746
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 1 Mar 2009 01:43:32 +0100
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 746 del primo marzo 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Piero Calamandrei: Epigrafi per donne, uomini e citta' della Resistenza 2. Abolire i campi di concentramento 3. Opporsi alla legalizzazione dello squadrismo da parte di un governo eversivo 4. Comunita' cristiane di base: Le ronde estremismo distruttivo 5. Domitilla Conte: Dalla Chiesa un no alle ronde 6. Associazione Caritas "Emmaus", Associazione Caritas "don Alceste Grandori", Comitato Nepi per la pace: Accoglienza, solidarieta', rispetto 7. Antonella Litta: Emergenza al lago di Vico 8. Una penosa commedia, una grottesca truffa 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento 10. Per saperne di piu' 1. PIERO CALAMANDREI: EPIGRAFI PER DONNE, UOMINI E CITTA' DELLA RESISTENZA [I testi che qui ancora una volta riproponiamo sono estratti dal libro di discorsi, scritti ed epigrafi di Piero Calamandrei, Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente ristampato da Laterza, Bari 1977 (l'edizione da cui citiamo), poi riproposto da Linea d'ombra, Milano 1994, e nuovamente da Laterza nel 2006. Piero Calamandrei, nato a Firenze nel 1889 ed ivi deceduto nel 1956, avvocato, giurista, docente universitario, antifascista limpido ed intransigente, dopo la Liberazione fu costituente e parlamentare, fondatore ed animatore della rivista "Il Ponte", impegnato nelle grandi lotte civili. Dal sito dell'Anpi di Roma (www.romacivica.net/anpiroma) riprendiamo la seguente notizia biografica su Piero Calamandrei: "Nato a Firenze nel 1889. Si laureo' in legge a Pisa nel 1912; nel 1915 fu nominato per concorso professore di procedura civile all'Universita' di Messina; nel 1918 fu chiamato all'Universita' di Modena, nel 1920 a quella di Siena e nel 1924 alla nuova Facolta' giuridica di Firenze, dove ha tenuto fino alla morte la cattedra di diritto processuale civile. Partecipo' alla Grande Guerra come ufficiale volontario combattente nel 218mo reggimento di fanteria; ne usci' col grado di capitano e fu successivamente promosso tenente colonnello. Subito dopo l'avvento del fascismo fece parte del consiglio direttivo dell'"Unione Nazionale" fondata da Giovanni Amendola. Durante il ventennio fascista fu uno dei pochi professori che non ebbe ne' chiese la tessera continuando sempre a far parte di movimenti clandestini. Collaboro' al "Non mollare", nel 1941 aderi' a "Giustizia e Liberta'" e nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d'Azione. Assieme a Francesco Carnelutti e a Enrico Redenti fu uno dei principali ispiratori dei Codice di procedura civile del 1940, dove trovarono formulazione legislativa gli insegnamenti fondamentali della scuola di Chiovenda. Si dimise da professore universitario per non sottoscrivere una lettera di sottomissione al duce che gli veniva richiesta dal Rettore del tempo. Nominato Rettore dell'Universita' di Firenze il 26 luglio 1943, dopo l'8 settembre fu colpito da mandato di cattura, cosicche' esercito' effettivamente il suo mandato dal settembre 1944, cioe' dalla liberazione di Firenze, all'ottobre 1947. Presidente del Consiglio nazionale forense dal 1946 alla morte, fece parte della Consulta Nazionale e della Costituente in rappresentanza del Partito d'Azione. Partecipo' attivamente ai lavori parlamentari come componente della Giunta delle elezioni della commissione d'inchiesta e della Commissione per la Costituzione. I suoi interventi nei dibattiti dell'assemblea ebbero larga risonanza: specialmente i suoi discorsi sul piano generale della Costituzione, sugli accordi lateranensi, sulla indissolubilita' del matrimonio, sul potere giudiziario. Nel 1948 fu deputato per "Unita' socialista". Nel 1953 prese parte alla fondazione del movimento di "Unita' popolare" assieme a Ferruccio Parri, Tristano Codignola e altri. Accademico nazionale dei Lincei, direttore dell'Istituto di diritto processuale comparato dell'Universita' di Firenze, direttore con Carnelutti della "Rivista di diritto processuale", con Finzi, Lessona e Paoli della rivista "Il Foro toscano" e con Alessandro Levi del "Commentario sistematico della Costituzione italiana", nell'aprile del 1945 fondo' la rivista politico-letteraria "Il Ponte". Mori' a Firenze nel 1956". Tra le opere di Piero Calamandrei segnaliamo particolarmente Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente ristampato da Laterza, Roma-Bari 1977, poi riproposto da Linea d'ombra, Milano 1994, e nuovamente ripubblicato da Laterza nel 2006] VIVI E PRESENTI CON NOI FINCHE' IN LORO CI RITROVEREMO UNITI MORTI PER SEMPRE PER NOSTRA VILTA' QUANDO FOSSE VERO CHE SONO MORTI INVANO (In limine al libro Uomini e citta' della Resistenza) * DA QUESTA CASA OVE NEL 1925 IL PRIMO FOGLIO CLANDESTINO ANTIFASCISTA DETTE ALLA RESISTENZA LA PAROLA D'ORDINE NON MOLLARE FEDELI A QUESTA CONSEGNA COL PENSIERO E COLL'AZIONE CARLO E NELLO ROSSELLI SOFFRENDO CONFINI CARCERI ESILII IN ITALIA IN FRANCIA IN SPAGNA MOSSERO CONSAPEVOLI PER DIVERSE VIE INCONTRO ALL'AGGUATO FASCISTA CHE LI RICONGIUNSE NEL SACRIFICIO IL 9 GIUGNO 1937 A BAGNOLES DE L'ORNE MA INVANO SI ILLUSERO GLI OPRESSORI DI AVER FATTO LA NOTTE SU QUELLE DUE FRONTI QUANDO SPUNTO' L'ALBA SI VIDERO IN ARMI SU OGNI VETTA D'ITALIA MILLE E MILLE COL LORO STESSO VOLTO VOLONTARI DELLE BRIGATE ROSSELLI CHE SULLA FIAMMA RECAVANO IMPRESSO GRIDO LANCIATO DA UN POPOLO ALL'AVVENIRE GIUSTIZIA E LIBERTA' (Epigrafe sulla casa dei fratelli Rosselli, in Firenze, via Giusti n. 38) * GIUSTIZIA E LIBERTA' PER QUESTO MORIRONO PER QUESTO VIVONO (Epigrafe sulla tomba dei fratelli Rosselli, nel cimitero di Trespiano - Firenze) * NON PIU' VILLA TRISTE SE IN QUESTE MURA SPIRITI INNOCENTI E FRATERNI ARMATI SOL DI COSCIENZA IN FACCIA A SPIE TORTURATORI CARNEFICI VOLLERO PER RISCATTARE VERGOGNA PER RESTITUIR DIGNITA' PER NON RIVELARE IL COMPAGNO LANGUIRE SOFFRIRE MORIRE NON TRADIRE (Epigrafe sulla villa di via Bolognese, a Firenze - dove fu la sede della banda Carita' - nella quale Enrico Bocci fu torturato: e che fu chiamata in quei mesi "Villa triste") * GIANFRANCO MATTEI DOCENTE UNIVERSITARIO DI CHIMICA NELL'ORA DELL'AZIONE CLANDESTINA FECE DELLA SUA SCIENZA ARMA PER LA LIBERTA' COMUNIONE COL SUO POPOLO SILENZIOSA SCELTA DEL MARTIRIO SU QUESTA CASA OVE NACQUE RIMANGANO INCISE LE ULTIME PAROLE SCRITTE NEL CARCERE QUANDO SOTTRASSE AL CARNEFICE E INVITTA CONSEGNO' ALL'AVVENIRE LA CERTEZZA DELLA SUA FEDE "SIATE FORTI - COME IO LO FUI" Milano 11 dicembre 1916 - Roma febbraio 1944 (Epigrafe sulla casa di Milano, ove nacque l'11 dicembre 1916 Gianfranco Mattei) * LA MADRE QUANDO LA SERA TORNAVANO DAI CAMPI SETTE FIGLI ED OTTO COL PADRE IL SUO SORRISO ATTENDEVA SULL'USCIO PER ANNUNCIARE CHE IL DESCO ERA PRONTO MA QUANDO IN UN UNICO SPARO CADDERO IN SETTE DINANZI A QUEL MURO LA MADRE DISSE NON VI RIMPROVERO O FIGLI D'AVERMI DATO TANTO DOLORE L’AVETE FATTO PER UN'IDEA PERCHE' MAI PIU' NEL MONDO ALTRE MADRI DEBBAN SOFFRIRE LA STESSA MIA PENA MA CHE CI FACCIO QUI SULLA SOGLIA SE PIU' LA SERA NON TORNERETE IL PADRE E' FORTE E RINCUORA I NIPOTI DOPO UN RACCOLTO NE VIENE UN ALTRO MA IO SONO SOLTANTO UNA MAMMA O FIGLI CARI VENGO CON VOI (Epigrafe dettata per il busto, collocato nella sala del consiglio del Comune di Campegine, di Genoveffa Cocconi, madre dei sette fratelli Cervi, morta di dolore poco dopo la loro fucilazione) * A POCHI METRI DALL'ULTIMA CIMA AVVOLTA NEL NEMBO QUALCUNO PIU' SAGGIO DISSE SCENDIAMO MA LIVIO COMANDA QUANDO UN'IMPRESA SI E' COMINCIATA NON VALE SAGGEZZA A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE DALLA MONTAGNA NERA DOPO DIECI ANNI DAL PRIMO CONVEGNO S'AFFACCIANO LE OMBRE IN VEDETTA L'HANNO RICONOSCIUTO SVENTOLANO I VERDI FAZZOLETTI RICANTAN LE VECCHIE CANZONI E' LIVIO CHE SALE E' IL LORO CAPO CHE PER NON RINUNCIARE ALLA VETTA TRA I MORTI GIOVANI GIOVANE ANCH'EGLI E' VOLUTO RESTARE ASCIUGHIAMO IL PIANTO GUARDIAMO SU IN ALTO IN CERCA DI TE COME TI VIDERO I TEDESCHI FUGGENTI FERMO SULLA RUPE LE SPALLE QUADRATE MONTANARE LA MASCHIA FRONTE OSTINATA L'OCCHIO ACCESO DI DOLCE FIEREZZA FACCI UN CENNO LIVIO SE VACILLEREMO A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE ANCHE SE QUESTO E' MORIRE (Epigrafe per la morte di Livio Bianco avvenuta nel luglio del 1953, per una sciagura di montagna) * DALL'XI AGOSTO MCMXLIV NON DONATA MA RICONQUISTATA A PREZZO DI ROVINE DI TORTURE DI SANGUE LA LIBERTA' SOLA MINISTRA DI GIUSTIZIA SOCIALE PER INSURREZIONE DI POPOLO PER VITTORIA DEGLI ESERCITI ALLEATI IN QUESTO PALAZZO DEI PADRI PIU' ALTO SULLE MACERIE DEI PONTI HA RIPRESO STANZA NEI SECOLI (Epigrafe apposta dopo la liberazione sulla parete di Palazzo Vecchio che guarda Via dei Gondi, a Firenze) * SULLE FOSSE DEL VOSTRO MARTIRIO NEGLI STESSI CAMPI DI BATTAGLIA O SUPPLIZIATI DI BELFIORE O VOLONTARI DI CURTATONE E MONTANARA DOPO UN SECOLO MANTOVA VI AFFIDA QUESTI SUOI CADUTI DELLA GUERRA PARTIGIANA COME VOI SONO ANDATI INCONTRO ALLA MORTE A FRONTE ALTA CON PASSO SICURO SENZA VOLTARSI INDIETRO ACCOGLIETELI OMBRE FRATERNE SONO DELLA VOSTRA FAMIGLIA MUTANO I VOLTI DEI CARNEFICI RADETZKY O KESSELRING VARIANO I NOMI DELLE LIBERAZIONI RISORGIMENTO O RESISTENZA MA L'ANELITO DEI POPOLI E' UNO NELLA STORIA DOVE I SECOLI SONO ATTIMI LE GENERAZIONI SI TRASMETTONO QUESTA FIAMMA RIBELLE PATIBOLI E TORTURE NON LA SPENGONO DOPO CENT'ANNI QUANDO L'ORA SPUNTA I CIMITERI CHIAMANO LIBERTA' DA OGNI TOMBA BALZA UNA GIOVANE SCHIERA L'AVANZATA RIPRENDE FINO A CHE OGNI SCHIAVITU' SARA' BANDITA DAL MONDO PACIFICATO (Epigrafe murata nella sala del Palazzo Provinciale di Mantova nel primo decennale della Resistenza, giugno 1954) * RITORNO DI KESSELRING NON E' PIU' VERO NON E' PIU' VERO O FUCILATI DELLA RESISTENZA O INNOCENTI ARSI VIVI DI SANT'ANNA E DI MARZABOTTO NON E' PIU' VERO CHE NEL ROGO DEI CASALI DIETRO LE PORTE INCHIODATE MADRI E CREATURE TORCENDOSI TRA LE FIAMME URLAVANO DISPERATAMENTE PIETA' AI CAMERATI GUASTATORI CHE SI GLORIARONO DI QUELLE GRIDA SIA RESA ALFINE GIUSTIZIA RIPRENDANO TORCE ED ELMETTI SI SCHIERINO IN PARATA ALTRI ROGHI DOVRANNO ESSERE ACCESI PER LA FELICITA' DEL MONDO NON PIU' FIORI PER LE VOSTRE TOMBE SONO STATI TUTTI REQUISITI PER FARE LA FIORITA SULLE VIE DEL LORO RITORNO LI COMANDERA' ANCORA COLL'ONORE MILITARE CUCITO IN ORO SUL PETTO IL CAMERATA KESSELRING IL VOSTRO ASSASSINO * IL MONUMENTO A KESSELRING LO AVRAI CAMERATA KESSELRING IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA' A DECIDERLO TOCCA A NOI NON COI SASSI AFFUMICATI DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO NON COLLA TERRA DEI CIMITERI DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI RIPOSANO IN SERENITA' NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI CHE TI VIDE FUGGIRE MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI PIU' DURO D'OGNI MACIGNO SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO GIURATO FRA UOMINI LIBERI CHE VOLONTARI SI ADUNARONO PER DIGNITA' NON PER ODIO DECISI A RISCATTARE LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO CHE SI CHIAMA ORA E SEMPRE RESISTENZA (Lapide murata nel Palazzo Comunale di Cuneo il 21 dicembre 1952) * ALL'OMBRA DI QUESTE MONTAGNE IL 12 SETTEMBRE 1943 POCHI RIBELLI QUI CONVENUTI ARMATI DI FEDE E NON DI GALLONI FURONO LA PRIMA PATTUGLIA DELLA RESISTENZA PIEMONTESE CHE DOPO DUE INVERNI CON DUCCIO E LIVIO AL COMANDO PER OGNI CADUTO CENTO SOPRAGGIUNTI DIVENTO' L'ESERCITO DI GIUSTIZIA E LIBERTA' DILAGANTE VITTORIOSO IN PIANURA NEL PRIMO DECENNALE I VIVI SALUTANO I MORTI DORMITE IN PACE COMPAGNI L’IMPEGNO DI MARCIARE INSIEME VERSO L'AVVENIRE NON E' CADUTO (Epigrafe murata sulla Chiesa di Madonna del Colletto, inaugurata il 27 settembre 1953 con un discorso di Ferruccio Parri) * CONTRO OGNI RITORNO INERMI BORGATE DELL'ALPE ASILO DI RIFUGIATI PRESE D'ASSALTO COI LANCIAFIAMME ARSI VIVI NEL ROGO DEI CASALI I BAMBINI AVVINGHIATI ALLE MADRI FOSSE NOTTURNE SCAVATE DAGLI ASSASSINI IN FUGA PER NASCONDERVI STRAGI DI TRUCIDATI INNOCENTI QUESTO VI RIUSCI' S. TERENZIO BERGIOLA ZERI VINCA FORNO MOMMIO TRAVERDE S. ANNA S. LEONARDO SCRIVETE QUESTI NOMI SON LE VOSTRE VITTORIE MA ESPUGNARE QUESTE TRINCEE DI MARMO DI DOVE IL POPOLO APUANO CAVATORI E PASTORI E LE LORO DONNE STAFFETTE TUTTI ARMATI DI FAME E DI LIBERTA' VI SFIDAVA BEFFARDO DA OGNI CIMA QUESTO NON VI RIUSCI' ORA SUL MARE SON TORNATI AL CARICO I VELIERI E NELLE CAVE I BOATI DELLE MINE CHIAMAN LAVORO E NON GUERRA MA QUESTA PACE NON E' OBLIO STANNO IN VEDETTA QUESTE MONTAGNE DECORATE DI MEDAGLIE D'ORO AL VALORE PARTIGIANO TAGLIENTI COME LAME IMMACOLATO BALUARDO SEMPRE ALL'ERTA CONTRO OGNI RITORNO (Epigrafe scolpita sul marmo della stele commemorativa delle Fosse del Frigido, inaugurata il 21 ottobre 1954) * FANTASMI NON RAMMARICATEVI DAI VOSTRI CIMITERI DI MONTAGNA SE GIU' AL PIANO NELL'AULA OVE FU GIURATA LA COSTITUZIONE MURATA COL VOSTRO SANGUE SONO TORNATI DA REMOTE CALIGINI I FANTASMI DELLA VERGOGNA TROPPO PRESTO LI AVEVAMO DIMENTICATI E' BENE CHE SIANO ESPOSTI IN VISTA SU QUESTO PALCO PERCHE' TUTTO IL POPOLO RICONOSCA I LORO VOLTI E SI RICORDI CHE TUTTO QUESTO FU VERO CHIEDERANNO LA PAROLA AVREMO TANTO DA IMPARARE MANGANELLI PUGNALI PATIBOLI VENT'ANNI DI RAPINE DUE ANNI DI CARNEFICINE I BRIGANTI SUGLI SCANNI I GIUSTI ALLA TORTURA TRIESTE VENDUTA AL TEDESCO L'ITALIA RIDOTTA UN ROGO QUESTO SI CHIAMA GOVERNARE PER FAR GRANDE LA PATRIA APPRENDEREMO DA FONTE DIRETTA LA STORIA VISTA DALLA PARTE DEI CARNEFICI PARLERANNO I DIPLOMATICI DELL'ASSE I FIERI MINISTRI DI SALO' APRIRANNO I LORO ARCHIVI SEGRETI DI OGNI IMPICCATO SAPREMO LA SEPOLTURA DI OGNI INCENDIO SI RITROVERA' IL PROTOCOLLO CIVITELLA SANT'ANNA BOVES MARZABOTTO TUTTE IN REGOLA SAPREMO FINALMENTE QUANTO COSTO' L'ASSASSINIO DI CARLO E NELLO ROSSELLI MA FORSE A QUESTO PUNTO PREFERIRANNO RINUNCIARE ALLA PAROLA PECCATO QUESTI GRANDI UOMINI DI STATO AVREBBERO TANTO DA RACCONTARE (Epigrafe pubblicata sul "Ponte" dopo le elezioni politiche del 7 giugno 1953) 2. UNA SOLA UMANITA'. ABOLIRE I CAMPI DI CONCENTRAMENTO I campi di concentramento riaperti in Italia con la legge Turco-Napolitano del 1998, confermati dalla successiva legge Bossi-Fini, mantenuti da tutti i governi succedutisi dalla fine del secolo scorso ad oggi, sono un crimine e un'infamia. In essi vengono recluse persone innocenti, molte di esse vi hanno subito umiliazioni, violenze e torture, alcune vi hanno trovato la morte. I campi di concentramento sono incompatibili con lo stato di diritto; sono incompatibili con la democrazia; sono incompatibili con la civilta' giuridica e la dignita' umana. I campi di concentramento vanno aboliti. 3. UNA SOLA UMANITA'. OPPORSI ALLA LEGALIZZAZIONE DELLO SQUADRISMO DA PARTE DI UN GOVERNO EVERSIVO Le ronde istituite per decreto dal governo sono una scellerata legalizzazione dello squadrismo; una ignobile resa dello stato di diritto alle milizie private; un criminale avallo alle bande paramilitari di partiti e gruppi antidemocratici che usano la violenza come forma di lotta politica, di signoria territoriale, di denegazione dell'altrui umanita'. Le ronde proposte dal governo sono squadrismo, razzismo ed eversione, attentato alla democrazia, aggressione alla civile convivenza, trionfo della brutalita' e della barbarie. * Che a questa eversione dall'alto, a questa flagrante violazione della legalita' costituzionale e della stessa civilta' giuridica da parte di un governo anomico e insensato, criminale e criminogeno, si oppongano con la forza del diritto tutte le istituzioni democratiche per quanto di loro competenza nella piena fedelta' al proprio ruolo. A un atto palesemente illegale di un governo palesemente eversore si oppongano per quanto di loro competenza nella piena fedelta' al proprio ruolo tutte le istituzioni democratiche: in difesa dell'ordinamento giuridico, a protezione del bene comune, della res publica, della vita e dei diritti di ogni persona. Per quanto di loro competenza nella piena fedelta' al proprio ruolo si oppongano tutte le istituzioni democratiche. Che gli squadristi siano arrestati dalle forze dell'ordine. Che il popolo italiano tutto difenda la democrazia, la legalita', la dignita' e i diritti umani di tutti gli esseri umani. 4. UNA SOLA UMANITA'. COMUNITA' CRISTIANE DI BASE: LE RONDE ESTREMISMO DISTRUTTIVO [Dalla segreteria tecnica nazionale delle comunita' cristiane di base (per contatti: tel. 3397952637, e-mail: segrcdb at alice.it, sito: www.cdbitalia.it) riceviamo e diffondiamo] All'appesantimento del controllo repressivo imposto col "decreto sicurezza" riteniamo che sia un imperativo primario contrapporre la vita e la politica ponendo alla radice di tutto la relazione fra persone. Ci inquieta questa politica governativa che pretende di affrontare temi molto seri quali la sicurezza e la legalita' con strumenti esclusivamente repressivi rivolti spesso contro le fascie piu' deboli della societa'. L'istituzionalizzazione delle "ronde" estremizza il messaggio distruttivo che viene inviato alla societa': non aggregazioni di solidarieta' responsabile ma "fasci" di contrapposizione sospettosa e incivile. Riteniamo che nessuna persona razionale e sufficientemente informata possa pensare che davvero un provvedimento legislativo basato su un'ideologia repressiva risolva qualcuno dei problemi sollevati dall'immigrazione. Si creeranno invece disagi anche gravi agli immigrati onesti, che com'e' a tutti noto sono la grande maggioranza, mentre i delinquenti di ogni colore non saranno nemmeno sfiorati. Questi hanno protezioni e richiami dentro la "citta' blindata", perche' il loro lavoro e' sempre piu' richiesto, si tratti di spaccio, di prostituzione, di taglieggiamenti o di truffe. Infatti le organizzazioni criminali di stampo mafioso hanno crescente bisogno di ramificarsi in tutto il territorio nazionale e non piu' solo di dominare qualche sacca o regione, usando manodopera sradicata, priva di identita' e di legami che non siano quelli criminali. Cosi', come conseguenza dell'appesantimento del controllo repressivo avremo anzi una intensificazione del dominio da parte della delinquenza organizzata sull'immigrazione. E questa e' manna per le forze irresponsabili che cavalcano il disagio, la paura e le angosce della gente per accentuare la regressione e la dipendenza dai poteri. L'impegno fondamentale anche per coloro che si richiamano al Vangelo e' la crescita culturale della societa'. Percio' riteniamo che sia un imperativo primario impostare la vita e la politica ponendo alla radice di tutto la relazione fra persone. Lo e' da sempre. Ma oggi il primato delle relazioni e' diventato una necessita' assoluta e urgente in questa crisi angosciosa della societa' dominata dal danaro e giocata sulla competizione globale. 5. UNA SOLA UMANITA'. DOMITILLA CONTE: DALLA CHIESA UN NO ALLE RONDE [Riprendiamo la seguente nota d'agenzia dell'Ansa del 20 febbraio 2009 dal titolo "Vaticano: no alle ronde, manca stato di diritto"] Il Vaticano boccia l'ultimo decreto del governo sulla sicurezza, e in particolare l'idea delle ronde di volontari riproposte in funzione antistrupro, e anche il prolungamento dei tempi di permanenza degli irregolari nei centri di identificazione (Cie). Appena due giorni fa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva sottolineato l'"identita' di vedute" con il Vaticano, riferendosi soprattutto alla politica internazionale ma anche, implicitamente, alla bioetica. Su sicurezza e immigrazione, pero', la distanza sembra aumentare. L'istituzione delle ronde di volontari a tutela della sicurezza nelle citta' "rappresenta una abdicazione dello Stato di diritto", ha commentato oggi all'Ansa il segretario del pontificio consiglio dei Migranti, mons. Agostino Marchetto, aggiungendo che "quella dei volontari civili non e' la strada da percorrere" nella tutela della sicurezza che, per il Vaticano, "spetta sempre alle autorita' costituite". Il pericolo che le ronde scatenino una incontrollabile caccia al clandestino e alimentino un clima di intolleranza preoccupa profondamente il Vaticano, secondo il quale - dice Marchetto - "e' bene dare ai cittadini la possibilita' di dare un contributo ad aumentare la sicurezza delle loro citta', ma se questo serve ad alimentare un clima di criminalizzazione dei migranti, certamente questo non trova il consenso della Chiesa". E il fatto che il decreto legge introduca un "ruolo prevalente" per ex appartenenti alle forze dell'ordine ed escluda l'uso di armi, non cambia la posizione dell'esponente della Santa Sede. "Cercano cosi' di far passare una norma che aveva gia' sollevato critiche, anche da parte del capo dello Stato". Ronde a parte, il Vaticano ribadisce le critiche nei confronti dell'invito rivolto dal governo a medici e ospedali affinche' denuncino i clandestini, e guarda con allarme al prolungamento dei tempi di permanenza nei Cie. "Se gli irregolari si fanno prendere dalla paura - avverte mons. Marchetto - perderanno la fiducia e, non conoscendo i propri diritti, potrebbero preferire non curarsi, o favorire la creazione di strutture illegali". E, piu' in generale, "criminalizzare le migrazioni irregolari e trattarle come reati comuni significa non riconoscere il diritto ad emigrare" - sottolinea Marchetto - ricordando come questo sia invece tutelato dalla dichiarazione sui diritti umani e difeso dalla dottrina della Chiesa. Convinzioni che invitano ad una maggiore "moderazione" spiega il presidente del Pontificio consiglio per i migranti, che plaude comunque alle parole pronunciate oggi dal presidente della Camera Gianfranco Fini contro l'equazione "immigrati-criminali". Che non bastano, pero', a bilanciare l'effetto di provvedimenti che rischiano, secondo la Chiesa, di esacerbare paure e intolleranze. "Il clima che si respira nel nostro Paese - denuncia il servizio dei gesuiti per i rifugiati in Italia - e' sempre piu' teso. Crescono gli episodi di intolleranza e xenofobia, ma soprattutto le frasi fatte, gli insulti sugli autobus, l'insofferenza verso il diverso", confortate - rimproverano - dalle "dichiarazioni ad effetto di alcuni politici". 6. UNA SOLA UMANITA'. ASSOCIAZIONE CARITAS "EMMAUS", ASSOCIAZIONE CARITAS "DON ALCESTE GRANDORI", COMITATO NEPI PER LA PACE: ACCOGLIENZA, SOLIDARIETA', RISPETTO [Dagli amici della Caritas di Viterbo (per contatti: lavoro at caritasviterbo.it) e del Comitato Nepi per la pace (per contatti: info at comitatonepiperlapace.it) riceviamo e diffondiamo] Da poco abbiamo celebrato la Giornata della Memoria e ancora una volta abbiamo dimenticato che tra le vittime nei campi di sterminio nazisti c'erano anche cinquecentomila Rom. Oggi in Italia sono circa centocinquantamila, di cui la meta' con cittadinanza italiana. Ancora una volta, sui giornali del viterbese, non si parla di persone e famiglie che, come tutti gli esseri umani, hanno diritto di vivere in modo dignitoso, bensi' di un "allarmante problema Rom", di una "calata di nuovi barbari" ansiosi di "invadere e depredare" la nostra terra. Sappiano bene che, come capita in ogni comunita', soprattutto laddove ci sono grandi bisogni sociali, ci sono tra loro persone che delinquono, ma forse non capita, purtroppo, di vedere reati anche piu' gravi in tanti settori della vita pubblica e privata della societa' italiana? Rattristano e preoccupano le dichiarazioni, i toni usati e le azioni preannunciate da alcuni rappresentanti delle istituzioni del nostro territorio e da coloro che hanno un ruolo di responsabilita' politica, di fronte all'ipotesi che nella nostra provincia siano individuati alcuni comuni per dare ospitalita' a gruppi di famiglie Rom. Non si parla quasi per niente del merito del problema (ad esempio del numero ragionevole di nuove sistemazioni che un territorio puo' effettivamente offrire senza rimanerne danneggiato) ma lo si demonizza a priori, e lo si rigetta ad altri. Ogni comunita' umana e civile dovrebbe fare dell'accoglienza, della solidarieta' e del rispetto reciproco valori da indicare concretamente a tutti, soprattutto ai piu' giovani, perche' e' su di essi che si puo' costruire e fondare una convivenza pacifica. Proprio per questo chiediamo a quanti hanno responsabilita' istituzionali, politiche, sociali ed educative di riflettere sui toni e sul significato delle parole che sono state fin qui utilizzati, di mettere in pratica i principi in cui si dice di credere e di cominciare a ragionare in termini di progetti ponderati, seri, condivisi, attuabili gradualmente dandosi mete, tempi, strumenti e piani verificabili. 7. AMBIENTE. ANTONELLA LITTA: EMERGENZA AL LAGO DI VICO [Dall'Isde di Viterbo (per contatti: isde.viterbo at libero.it) riceviamo e diffondiamo] Al Prefetto di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Presidente della Provincia di Viterbo, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, all'Assessore all'ambiente della Provincia di Viterbo, all'Assessore all'ambiente della Regione Lazio, all'Assessore alla sanita' della Regione Lazio, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica Asl Viterbo, all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, ai responsabili dell'Ato Viterbo 1 Oggetto: segnalazione del subitaneo aggravamento delle condizioni delle acque del lago di Vico presumibilmente a causa dell'intensa fioritura dell'alga rossa della specie Plankthotrix rubescens Gentili signori, con riferimento alla situazione osservata oggi nelle acque del lago di Vico, presenza - a quanto e' dato constatare prima facie - di una massiccia fioritura dell'alga denominata Plankthotrix rubescens nelle acque antistanti il litorale denominato Arenarie e nel punto di origine dell'emissario Rio Vicano, con la presente siamo a richiedere che siano assunti con la massima tempestivita' tutti gli atti a tutela della salute pubblica. In attesa di un cortese riscontro, inviamo distinti saluti dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) Viterbo, 28 febbraio 2009 8. VITERBO. UNA PENOSA COMMEDIA, UNA GROTTESCA TRUFFA Quella della cosiddetta "cabina di regia" presso il Ministero dei Trasporti finalizzata ad imporre un nocivo e distruttivo mega-aeroporto di Viterbo si e' infine rivelata una penosa commedia, una grottesca truffa. La realta' e' che il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile tanto de jure quanto de facto. Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' devasterebbe peculiari ed insostituibili beni naturalistici, culturali, economici, terapeutici, scientifici e sociali. Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' provocherebbe un danno gravissimo alla salute e alla sicurezza della popolazione. Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' e' privo di fondamentali requisiti richiesti dalla legge. Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' viola precise disposizioni di legge. Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' costituirebbe un delittuoso sperpero di soldi pubblici. Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' e' un crimine e una follia. I politicanti irragionevoli ed irresponsabili che intendessero imporlo di prepotenza violando la legge, devastando preziosi beni pubblici, avvelenando la popolazione, sperperando il pubblico denaro, non solo non riusciranno nel loro sciagurato intento, ma dovranno rispondere dinanzi alle competenti magistrature di ogni eventuale illecito che la loro illegittima e dissennata azione implicherebbe. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 746 del primo marzo 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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