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Coi piedi per terra. 150
- Subject: Coi piedi per terra. 150
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 3 Jan 2009 10:53:47 +0100
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 150 del 3 gennaio 2009 In questo numero: 1. Una intervista alla dottoressa Antonella Litta 2. Marina Forti: Energia eolica 3. Manuela Cartosio: Mutamenti climatici e disastri naturali 4. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. UNA INTERVISTA ALLA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA [Ringraziamo Antonella Litta (per contatti: antonella.litta at libero.it) per averci concesso questa intervista. Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia). Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente] 1. Finisce il 2008. Era l'anno in cui, sulla base di una sciagurata, illegale e insensata decisione ministeriale del novembre 2007, la lobby dei vandali intendeva cominciare a realizzare a Viterbo il nocivo e distruttivo mega-aeroporto per voli low cost. Invece un anno intero e' passato e al di la' delle chiacchiere della stucchevole e grottesca propaganda della lobby speculativa che quell'opera scellerata propugna, nulla di concreto e' stato realizzato, ed anzi ogni giorno di piu' emergono e si accumulano gli evidenti ed insormontabili impedimenti materiali e legislativi a un'opera tanto insensata quanto illecita, tanto irrealizzabile de jure quanto de facto. Come valuta quanto accaduto nel corso di quest'anno? - Antonella Litta: E' stato un anno molto importante che ci ha permesso di capire e smontare pezzo per pezzo quanto gli assertori della realizzazione dell'aeroporto di Viterbo sostenevano, ovvero che la nostra citta' senza questo aeroporto non avra' piu' alcun futuro e alcuna possibilita' di sviluppo. Oggi la maggior parte dei viterbesi e' consapevole che la realizzazione dell'aeroporto sarebbe un danno gravissimo per la salute, per l'ambiente e per l'economia locale basata su un intreccio profondo, antico e moderno, tra storia, arte, termalismo, ricerca universitaria, turismo di qualita'; in termini piu' semplici: sul rapporto tra cultura e colture, come quello con l'agricoltura biologica e di qualita', caratteristica peculiare del nostro territorio. * 2. Recentemente lei e' stata relatrice a un convegno a Marino, comune confinante con quello di Ciampino e la cui popolazione subisce come quella ciampinese le nefaste conseguenze dell'attivita' aeroportuale che massacra la salute, la sicurezza e la qualita' della vita dei residenti. Che impressione ha tratto da quell'incontro? - Antonella Litta: E' stato un incontro importante perche' mi ha permesso di conoscere ancora meglio quale condizione di disagio subiscono le persone e soprattutto i bambini che vivono in prossimita' delle strutture aeroportuali. Mi ha molto colpito la testimonianza di una maestra che raccontava l'impossibilita' di fare lezione durante il sorvolo degli aerei a causa del rumore assordante e di come i bambini fossero continuamente distratti e irritati da questi rumori. Una situazione che trova conferma in molti studi scientifici internazionali, che raccomandano di non costruire scuole in prossimita' di aeroporti proprio perche' l'inquinamento acustico e quello atmosferico provocano gravi danni alla salute dei bambini. Ho registrato grande interesse ed attenzione nei confronti della mia relazione sui danni all'ambiente e alla salute determinati dal traffico aereo e una grande voglia di continuare ad impegnarsi per far valere il diritto alla salute e a una qualita' della vita degna della definizione di umana. * 3. Lei e' stata alcune settimane fa relatrice sull'impatto ambientale e sanitario dell'attivita' aeroportuale al convegno nazionale dell'Associazione medici per l'ambiente (Isde-Italia) che si e' tenuto a Genova: quale attenzione ha riscontrato su questo tema? - Antonella Litta: Grande interesse ed attenzione, tanto che si costituira' un gruppo di studio su "Traffico aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". Il problema e' ben conosciuto dall'Associazione medici per l'ambiente. e il nostro attuale presidente, il dottor Roberto Romizi, gia' nel 2004 aveva scritto un articolo dal titolo assai eloquente: "Gli aeroporti nuocciono alla salute". * 4. Il convegno genovese ha recepito la proposta di istituire un gruppo di lavoro proprio sul tema su cui lei e' stata relatrice. - Antonella Litta: Si', saro' coordinatrice di questo gruppo di studio il cui compito sara' quello di raccogliere materiale scientifico e favorire ricerche e studi che saranno messi a disposizione della comunita' scientifica ma anche dei comitati e dei cittadini impegnati nella riduzione del trasporto aereo e per evitare la costruzione di nuovi aeroporti e l'ampliamento di quelli gia' esistenti. * 5. A Genova avete riflettuto anche su altri temi... - Antonella Litta: Nei due giorni del convegno su "Inquinamento delle catene alimentari e salute globale" sono state presentate relazioni e comunicazioni che hanno focalizzato l'attenzione sulle problematiche sanitarie derivanti dall'inquinamento delle catene alimentari, dai cambiamenti climatici, dai sistemi di mobilita' ancora incentrati sul trasporto su strada e su quello aereo, su scelte economiche sempre piu' aggressive nei confronti dell'ambiente e quindi sempre piu' dannose per la salute. * 6. Anche nell'Alto Lazio questi temi hanno grande rilevanza. Quale e' la situazione? - Antonella Litta: La situazione nel nostro territorio e' molto preoccupante ma ancora in una fase che puo' essere recuperata dal punto di vista ambientale e quindi sanitario. Per questo sara' importante che si eviti la messa in funzione della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, infatti questa centrale una volta a regime, come si legge dai dati estratti dalla relazione Ctu del Collegio peritale di Civitavecchia, brucera' quasi 4 milioni di tonnellate di carbone l'anno, emettera' ogni anno oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 (anidride carbonica), migliaia di tonnellate di gas pericolosi, in particolare ossidi di zolfo e ossidi di azoto, e oltre 700 tonnellate tra polveri fini, ultrafini e metalli pesanti, in particolare mercurio, arsenico, cadmio, nichel e radionuclidi generati dalla presenza di radon nel carbone. Questi gas, metalli pesanti e polveri fini e ultrafini del diametro del micron (PM10, PM5, PM 2.5) sono oltremodo dannosi per l'ambiente e la salute. Essi infatti si accumulano nel terreno, nell'aria, nelle acque, nel mare, nella flora, nella fauna, e sono trasportati dai venti anche a distanza di chilometri dalla centrale. Queste sostanze determinano gravissime malattie: respiratorie, cardiovascolari, cronico-degenerative e tumorali, e la fascia piu' a rischio e', come sempre, quella pediatrica. Altra emergenza e' quella che riguarda lo stato delle acque potabili che nella nostra provincia sono tali solo in virtu' di continue deroghe a quelli che sono i valori raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'. Altri motivi di preoccupazione sono la presenza di discariche abusive non ancora poste in sicurezza e bonificate, la costante ed aggressiva cementificazione di vaste aree, soprattutto di quelle dei comuni piu' vicini a Roma, che stanno diventando dei veri e propri comuni dormitorio, l'indicazione che viene dal governo della Regione Lazio di realizzare inceneritori per i rifiuti, e sappiamo bene quanto siano malsane per ambiente e salute queste pratiche di smaltimento dei rifiuti; e poi dobbiamo tener presente che se sara' realizzato quanto dichiarato dal ministro Scajola, probabilmente Montalto di Castro, come gia' avvenne negli anni '70, sara' un ulteriore terreno di lotta per evitare che qui si realizzi una centrale nucleare. E' importante sottolineare l'azione dei tanti comitati di cittadini che si oppongono a questi progetti di distruzione dell'ambiente e danno alla salute; l'esistenza di questi comitati e' un importante motivo di fiducia e speranza. * 7. Potrebbe ancora una volta riassumere in poche parole le principali ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto a Viterbo e dell'impegno per la riduzione del trasporto aereo? - Antonella Litta: Ci opponiamo alla realizzazione dell'aeroporto di Viterbo perche' siamo fortemente convinti che il trasporto aereo debba necessariamente essere ridotto. Infatti esso contribuisce in grande misura alle emissioni di anidride carbonica - contribuendo cosi' in misura decisiva all'effetto serra. L'altro aspetto che piu' ci preoccupa e' il danno alla salute, soprattutto a quella dei bambini, derivante dall'inquinamento prodotto dal traffico aereo. L'inquinamento dell'aria da gas, polveri sottili ed ultrasottili, generati dalla combustione del kerosene degli aerei, l'inquinamento acustico provocato dal rumore degli aerei in fase di decollo e di atterraggio che altererebbe notevolmente la qualita' della vita degli abitanti di vari quartieri di Viterbo. Ormai innumerevoli studi scientifici dimostrano che queste forme di inquinamento possono produrre gravi malattie. Noi semplicemente non vogliamo che Viterbo sia "ciampinizzata" ma che si riducano subito i voli su Ciampino e si restituisca a questa comunita' il diritto alla salute e che questo stesso diritto non sia tolto ai viterbesi. Inoltre se a Viterbo fosse realizzato l'aeroporto, questo sarebbe di fatto un gravissimo danno per la citta' e la popolazione. La costruzione dell'aeroporto, il traffico aereo connesso e le infrastrutture di supporto determinerebbero infatti una cementificazione selvaggia e un inquinamento catastrofico di una delle aree piu' caratteristiche e pregiate di Viterbo: quella termale del Bulicame; soffocando cosi' per sempre la vera possibilita' di sviluppo di Viterbo che e' legata al termalismo e al turismo di qualita'. Un turismo capace di apprezzare l'arte, la natura e i prodotti della nostra terra. * 8. Lei come portavoce del comitato viterbese e' in contatto con una vasta rete di comitati, di studiosi, di personalita' impegnate per la riduzione del trasporto aereo in difesa dell'ambiente e del diritto alla salute. Quale e' la situazione del movimento in Italia? - Antonella Litta: Attualmente molti sono i comitati che come il nostro sono impegnati per la riduzione del trasporto aereo e che si battono per evitare ampliamenti e costruzioni di nuovi, quanto inutili e dannosi, aeroporti. E' sicuramente necessario fare piu' rete nel senso di unificare e mettere in comune le conoscenze, le esperienze e subito far partire una campagna nazionale su questo tema che possa interloquire a livello istituzionale anche rivendicando la partecipazione alla stesura di un piano nazionale dei trasporti che ancora manca in Italia. Penso pero' che la precedenza debba essere data ad una serie di iniziative nazionali che puntino prima di tutto a risolvere la drammatica situazione di Ciampino. Penso quindi ad iniziative e manifestazioni che da piu' parti d'Italia siano espressione di solidarieta' concreta ai cittadini di Ciampino, Marino e dei municipi di Roma piu' prossimi a questo aeroporto. * 9. Lei ha rappresentato il comitato in vari incontri con interlocutori istituzionali a tutti i livelli, dagli enti locali, al prefetto ai ministeri. Qual e' il vostro rapporto con le istituzioni? E qual e' il livello di conoscenza e di consapevolezza tra chi governa la cosa pubblica a livello locale e nazionale? - Antonella Litta: Va dato merito al nostro comitato di avere sempre cercato un dialogo con i rappresentati delle istituzioni e per questo ci sono stati molti incontri sia a livello locale che nazionale. Abbiamo registrato nella maggior parte dei casi un atteggiamento di attenzione e vero interesse, e spesso anche la candida ammissione di assoluta mancanza di conoscenza delle problematiche sanitarie, ambientali ed economiche relative alla costruzione di scali aeroportuali e al traffico aereo. A fronte di questo interesse ed attenzione dobbiamo purtroppo registrare il fatto che spesso ormai chi amministra risponde solo alle logiche di partito o di lobby e non al buon senso o agli interessi dei cittadini, e quindi pur manifestando dubbi o addirittura contrarieta', nella fattispecie alla costruzione dell'aeroporto di Viterbo, poi ufficialmente e pubblicamente non e' capace di assumere una posizione coerente con quanto affermato durante i nostri incontri. Questo e' fonte di grande rammarico, ed evidenzia la sempre piu' grande separazione tra i cittadini e chi dovrebbe rappresentarli. E' comunque nostra intenzione continuare questi incontri. * 10. I mass-media: non sempre sembrano essere stati attenti, ma talvolta avete ottenuto apprezzamenti e sostegni significativi: due trasmissioni televisive di vasto ascolto come "Che tempo che fa" e "Report" hanno accolto e sostenuto le vostre posizioni; quale e' oggi l'atteggiamento dei mass-media a livello locale e a livello nazionale? - Antonella Litta: In Italia, come sempre, siamo in ritardo rispetto al tema della riduzione del trasporto aereo e quindi c'e' poca informazione ed attenzione. Ultimamente e in relazione alla vicenda Alitalia questo tema ha trovato un po' piu' di spazio, a cominciare dalle due trasmissioni che ha citato. Soprattutto "Report", con il bel servizio di Giovanna Boursier, ha messo bene in evidenza il totale sfacelo del sistema aeroportuale italiano, il numero enorme di aeroporti, per la maggior parte sottoutilizzati, e quindi tutta la follia di volerne costruire altri a tutto danno delle pubbliche risorse. Questa trasmissione ha avuto anche il merito di dare voce ai comitati dei cittadini e ha fatto conoscere al grande pubblico, anche se in forma generale, le problematiche sanitarie e ambientali legate al trasporto aereo. Sul nostro sito www.coipiediperterra.org c'e' il link per poter vedere la trasmissione per intero. Per quanto riguarda i mass-media locali, sulla maggioranza di essi il mio giudizio e' molto critico. Su un argomento come quello della realizzazione dell'aeroporto di Viterbo mi sarei aspettata dalla stampa locale una maggiore e piu' obiettiva informazione, che invece abbiamo registrato solo in qualche rara occasione, per lo piu' sono stati la grancassa di quella parte di personaggi e politici locali che sul tema aeroporto hanno fatto solo propaganda politica, elettorale e tanta interessata demagogia. * 11. Quali saranno le vostre prossime iniziative? - Antonella Litta: Sicuramente continueremo con l'informazione e la formazione dei cittadini sulle tematiche relative alla salvaguardia dell'ambiente e della salute. Continueremo gli incontri con le istituzioni e lavoreremo per la costituzione di una rete nazionale dei comitati. * 12. Se un giovane le chiedesse perche' impegnarsi oggi per il bene comune, quali motivazioni gli proporrebbe? - Antonella Litta: Non e' una domanda facile come sembra. Mi sento di dare una risposta semplice, non esaustiva e forse banale: non si puo' essere felici e costruire la propria felicita' se altri esseri umani non lo sono e non vedono riconosciuto questo diritto alla felicita', intesa come possibilita' di realizzare se stessi e le proprie aspirazioni in armonia con quelle degli altri e nel rispetto dell'ambiente, il mondo nel quale viviamo e che ci ospita. * 13. E se un giovane desideroso di impegnarsi le chiedesse cosa dovrebbe studiare e come, cosa gli suggerirebbe? - Antonella Litta: Se sta studiando, gli direi di studiare bene quello che ha scelto di studiare. Gli direi anche di leggere e studiare la nostra Costituzione, e se vuole impegnarsi su un particolare argomento di studiare e conoscere quanto e' gia' stato scritto e fatto, di approfondire e cercare rapporti con le persone che su quel particolare tema hanno gia' lavorato. Gli direi anche di viaggiare molto, in modo autonomo e lontano dai soliti circuiti proposti delle agenzie di viaggi, e con i libri per compagni di viaggio. * 14. Lei e' impegnata in varie iniziative in difesa dell'ambiente e della salute, ma anche in iniziative per la pace, per la legalita', per la democrazia e i diritti umani. Quale e' il nesso tra queste molteplici iniziative? - Antonella Litta: Il nesso e' semplice e logico e passa per il rispetto e l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, il che significa che non si puo' invocare la pace se poi non ci s'impegna per la giustizia, per il rispetto dell'ambiente, per il rispetto dei popoli e di ogni persona, per la legalita' e contro la poverta'. Questi valori si affermano veramente solo se si realizzano insieme e contemporaneamente. * 15. A Nepi avete recentemente realizzato una bella ed assai partecipata iniziativa per la pace, che ha intensamente commosso i partecipanti... - Antonella Litta: Si'. Si e' trattato della sesta edizione di "Natale festa di pace", un concerto ormai tradizionale, con il quale abbiamo voluto ancora una volta celebrare la pace e l'amicizia tra i popoli, e che s'inserisce nel programma delle attivita' del comitato "Nepi per la pace" tese a promuovere la diffusione della cultura della pace, della solidarieta' e della giustizia. Al concerto hanno partecipato circa trecento persone. Sono state eseguite celebri e bellissime arie tratte dal repertorio operistico italiano e internazionale e brani della tradizione popolare natalizia e napoletana, interpretate da giovani cantanti lirici tra cui il tenore nepesino Roberto Cresca, vanto e orgoglio di tutta la nostra cittadina. Con particolare emozione ed affetto sono state accolte le parole di monsignor Dante Bernini, che ci ha regalato una intensa e profonda riflessione sul tema della pace. E' stata una bellissima serata in cui l'amicizia, la solidarieta' e la musica hanno dato concretezza alla parola Pace e Natale. Una iniziativa che abbiamo potuto realizzare come sempre grazie alla dedizione e all'impegno di tanti cittadini di Nepi e dei soci del comitato. * 16. Lei e' impegnata anche nella solidarieta' con l'Africa. - Antonella Litta: E' veramente un piccolo impegno, che mantengo tenendo ancora per un lembo un mio sogno giovanile, quello che mi ha portato piu' di vent'anni fa a scegliere la facolta' di medicina e chirurgia. La vita poi ci conduce su strade diverse e ora sono medico di medicina generale a Nepi, nel viterbese, ma il mio legame con l'Africa e' forte, fatto di esperienze di assistenza, prima in Kenya e lo scorso anno in Etiopia, di rapporti di amicizia con persone che vivono e operano nei paesi africani, di sostegno a progetti di solidarieta' in favore delle popolazioni locali. Progetti finalizzati all'alfabetizzazione, alle cure primarie, alla promozione del microcredito, progetti di cui e' partecipe e protagonista soprattutto il comitato "Nepi per la pace" e tantissimi miei pazienti. Siamo ovviamente consapevoli del limite delle nostre azioni e pensiamo che sarebbe necessaria una maggiore informazione circa la situazione che vivono i popoli dell'Africa, soprattutto da parte dei mass-media. La conoscenza infatti e' consapevolezza, e quindi tra le varie attivita' cerchiamo, con incontri e gemellaggi tra le scuole, di far conoscere un po' di piu' la realta' africana. Una realta' dalla quale non si dovrebbe prescindere ogni volta che si parla di sviluppo economico, sociale e culturale del mondo intero. * 17. Opporsi alle ingiustizie globali significa anche opporsi al razzismo ed impegnarsi per il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani... - Antonella Litta: E' proprio cosi' e non puo' essere altrimenti. Fa dispiacere vedere partiti politici ed esponenti di essi che si definiscono democratici tuonare contro il razzismo e poi invocare, plaudire o redigere leggi e ordinanze che perseguitano ed espellono i poveri e gli immigrati dalle nostre citta', spingendoli ai margini, impedendo loro anche di chiedere l'elemosina per sopravvivere. Pensano follemente di risolvere i problemi della poverta', dell'integrazione e il razzismo sempre piu' ostentato e violento, semplicemente rendendo invisibili e senza diritti un numero di esseri umani sempre piu' grande; li considerano vuoti a perdere o spazzatura da nascondere sotto il tappeto, il tappeto ormai sempre piu' logoro e mal rattoppato che chiamano sicurezza per le nostre civili citta'. Questo tipo di politica ha gia' fallito e fallira' in modo sempre piu' violento. Sono urgenti nuove politiche economiche mondiali che mettano fine allo sfruttamento delle risorse di quei paesi che chiamiamo poveri ma che meglio sarebbe definire rapinati. * 18. Un tremendo esempio di violazione estrema dei diritti umani e' il fenomeno per il quale e' stato coniato il termine di "femminicidio": l'enorme numero di uccisioni di donne, sovente da parte di persone ad esse legate da vincoli affettivi... - Antonella Litta: E' qualcosa di cui si parla troppo poco e su cui troppo poco si fa. C'e' un problema culturale legato ad una concezione arcaica per cui la donna e' considerata inferiore all'uomo se non addirittura proprieta' e merce. Gli interventi andrebbero effettuati su piu' livelli: internazionale, istituzionale, politico, sociale, economico. E' un problema molto complesso ma la politica e le sue decisioni sono per la maggior parte in mano agli uomini, sia in oriente che in occidente, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, e cosi' questa situazione, che viene vissuta da milioni di donne, non e' sentita come urgente e prioritaria. E' un fenomeno che investe in forme e modi diversi tutti i paesi del mondo, anche quelli con una legislazione piu' progressista e democratica; infatti sono le donne quelle che per prime sono licenziate in tempi di crisi economica, e sono loro le vittime di tanti drammi familiari, quando decidono di mettere fine a un matrimonio o a una relazione, per non parlare poi della situazione di schiavitu' vissuta dalle donne costrette alla prostituzione e del numero delle violenze che esse subiscono, sempre in crescita, di anno in anno. Quello che le donne hanno conquistato in America, in molti paesi europei e anche in Italia, con le lotte del movimento femminista negli anni '70 ed '80 rischia ora di essere perduto, e quindi e' necessario diffondere la consapevolezza di questo rischio e mettere in atto tutti quegli strumenti e iniziative per difendere i diritti conquistati con tanta fatica. Una retrocessione e una perdita dei diritti conquistati dalle donne sarebbe una perdita ancora piu' grave e forse irrecuperabile per tutte le donne che nel mondo ne sono ancora prive. * 19. Lei ha partecipato mesi fa a un'assemblea nazionale a Bologna - promossa da figure autorevoli dei movimenti della societa' civile come Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana - che proponeva di collegare ecologia, femminismo e nonviolenza come tre elementi che devono congiuntamente fondare l'impegno civile adeguato a fronteggiare le sfide di questo drammatico momento storico... - Antonella Litta: Sono tre elementi fondamentali su cui e' necessario fondare ogni azione politica e che devono guidare i programmi politici di ogni movimento in ogni parte del mondo. Su di essi si deve fondare la nuova politica e la pratica politica alla quale aspira la parte migliore dell'Italia. * 20. Nell'esperienza del comitato che si oppone al mega-aeroporto si sono incontrate tante persone che a Viterbo e nel viterbese da molti anni sono impegnate nella difesa dei diritti di tutti: dagli animatori del centro sociale "Valle Faul" al professor Osvaldo Ercoli - che a Viterbo e' un simbolo dell'impegno morale e civile -, dal professor Alessandro Pizzi al professor Giuseppe Nascetti, allo scrittore Antonello Ricci... Perche' pensa che sia accaduto questo, e quali sensazioni le sembra che cio' susciti nei partecipanti alle vostre iniziative e piu' in generale nell'opinione pubblica viterbese? - Antonella Litta: Cio' che accomuna queste persone e' l'amore disinteressato per la citta', per il suo ambiente, per i suoi abitanti, per la sua storia e la sua arte, per il suo fascino e la sua poesia. E' quindi logico che persone da sempre impegnate con rigore e preparazione su questi temi abbiano deciso di esporsi ed essere protagonisti, insieme al nostro comitato, di una battaglia difficile ma anche bella e orgogliosa. Una battaglia intrapresa unicamente perche' a Viterbo e alla sua provincia sia risparmiato il danno, lo sfregio e la violenza della costruzione di un mega-aeroporto. Siamo molto grati a queste persone belle e vere per il loro impegno e il loro coraggio, come lo siamo nei confronti dei tantissimi cittadini che con tenacia, convinzione e con tutto il loro cuore condividono le ragioni della nostra opposizione a questo folle e devastante progetto. * 21. Vanno ricordate anche le numerosissime e straordinarie solidarieta' che avete ricevuto a livello nazionale ed internazionale: da padre Zanotelli al segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, dalla vicepresidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini allo scienziato americano Paul Connett, dall'illustre magistrato Ferdinando Imposimato a intellettuali come Anna Bravo, Dacia Maraini, Lea Melandri, Silvia Vegetti Finzi, e ancora numerosi prestigiosi scienziati, scrittori, cattedratici, parlamentari italiani ed europei, attivisti dei movimenti sociali... Perche' cosi' tante e tanto autorevoli solidarieta'? - Antonella Litta: Siamo riusciti a far conoscere a livello nazionale ed internazionale cosa sta succedendo a Viterbo a causa della follia interessata di un gruppo sempre piu' sparuto di personaggi che vogliono solo arricchirsi svendendo salute, ambiente, storia e risorse della citta' di Viterbo in cambio di un piatto di lenticchie, sia pure, per loro, molto sostanzioso. * 22. Un augurio per il 2009. - Antonella Litta: Sono tante le cose che spero e che vorrei veder realizzate ma prima di tutto spero che sia la pace ad essere protagonista, attesa, acclamata e realizzata in tutto mondo. So che e' quasi un sogno ma in questo voglio continuare a sperare e credere. Vorrei che tutti noi fossimo meno indifferenti e meno chiusi nel piccolo cortile della nostra vita, e che ci si rendesse finalmente conto che una sola e' la terra che abitiamo e che ci ospita, e che dovremmo rispettarla ed amarla di piu'. Come mi piacerebbe che i cieli fossero piu' limpidi e blu, quelli dentro di noi e quelli sopra di noi... 2. MONDO. MARINA FORTI: ENERGIA EOLICA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 2 gennaio 2009 col titolo "La risposta e' nel vento". Marina Forti, giornalista e saggista particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, dei diritti umani, del sud del mondo, della globalizzazione, scrive per il quotidiano "Il manifesto" acuti articoli e reportages sui temi dell'ecologia globale e delle lotte delle persone e dei popoli del sud del mondo per sopravvivere e far sopravvivere il mondo e l'umanita' intera. Opere di Marina Forti: La signora di Narmada. Le lotte degli sfollati ambientali nel Sud del mondo, Feltrinelli, Milano 2004] Gli Stati Uniti d'America hanno superato la Germania. Cosi' sostiene l'associazione americana dei produttori di energia eolica: il 2008 e' stato un anno di crescita record, il terzo consecutivo, dice la American Wind Energy Association nel suo rapporto di fine anno. Gli impianti a pale che producono energia elettrica sfruttando il vento si diffondono in fretta, l'estate scorsa gli Usa avevano raggiunto la soglia dei 20.000 megawatt di potenza installata, a fine settembre avevano superato i 21.000 Mw e il trend e' in crescita. La Germania ha 22.300 Mw di potenza installata, cosi' che i produttori americani si dicono sicuri di averla superata - anche perche' nel paese europeo l'espansione era cominciata molto prima, e sta rallentando. Mentre negli Usa "ogni settimana un nuovo progetto entra in rete", il settore ha fatto oltre 18 miliardi di dollari di reddito nel 2008 e gli imprenditori del settore si leccano i baffi. Gli Stati Uniti hanno cominciato a investire in modo consistente in energia eolica, questo e' il primo dato. I 21.000 Mw installati saranno capaci di generare nel 2009 oltre 60 miliardi di chilowattora di elettricita', abbastanza per coprire i consumi di 5,5 milioni di famiglie americane. Ovvero, il vento produrra' l'elettricita' che richiederebbe altrimenti 30 milioni di tonnellate di carbone, o 91 milioni di barili di petrolio, o 560 miliardi di piedicubi di gas: tutti combustibili fossili che dunque non sara' necessario bruciare, con un bel risparmio in emissioni di anidride carbonica e altri gas di scarico. Secondo uno studio di previsione fatto dal Dipartimento dell'energia Usa nel maggio scorso l'energia eolica potrebbe coprire il 20% dell'energia elettrica consumata nel 2030 nella nazione, generando tra l'altro 500.000 posti di lavoro e risparmiando tante emissioni di gas di serra come se si togliessero dalle strade 140 milioni di veicoli. Su scala mondiale, l'eolico potra' fornire il 12% dell'energia elettrica mondiale al 2020, permettendo di risparmiare in 12 anni circa 10 miliardi di tonnellate di CO2, secondo il Global Wind Energy Outlook 2008 presentato a Pechino da Greenpeace e dal Global Wind Energy Council nell'ottobre scorso. Applaudono le organizzazioni ambientaliste americane, che nel corso del 2008 hanno avviato un progetto di collaborazione con le industrie del settore eolico, creando un "Istituto per il vento e la conservazione della vita selvatica" per rendere compatibile la diffusione delle centrali eoliche con la conservazione della natura. La cosa piu' interessante e' che il pacchetto di 700 miliardi di dollari approvato in ottobre dal Congresso degli Stati Uniti per salvare le istituzioni finanziarie in crisi include anche una legge che concede crediti fiscali per la produzione e gli investimenti in energie rinnovabili - cosi' ora i produttori sono convinti di superare le previsioni del governo. D'altra parte, il presidente eletto Barak Obama ha gia' annunciato di voler investire in energie rinnovabili, tra l'altro, per rilanciare l'economia americana. Questo dice una seconda cosa: che la vecchia Europa rischia di perdere la sua posizione di "prima della classe" rispetto alle politiche del clima. Finora ci e' stato facile passare per il gruppo di paesi che spinge per accordi piu' severi per ridurre le emissioni di gas di serra: dall'altra parte dell'Atlantico c'era l'amministrazione Bush, che aveva deciso di ignorare il protocollo di Kyoto (l'unico trattato obbligatorio sul clima oggi in vigore). Solo questo ha dato all'Unione Europea la sua fama "verde". Ora l'America di Obama si rimette in corsa. 3. MONDO. MANUELA CARTOSIO: MUTAMENTI CLIMATICI E DISASTRI NATURALI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 31 dicembre 2008 col titolo "Cataclismi assicurati". Manuela Cartosio e' giornalista e saggista, particolarmente attenta ai movimenti e alle lotte sociali] "Il prossimo summit sul clima, a Copenhagen, dovra' fissare chiaramente le tappe per dimezzare entro il 2050 le emissioni di gas di serra". Ad auspicarlo non e' un'associazione ambientalista, ma Munich Re, gigante mondiale delle compagnie di riassicurazione (quelle che assicurano le assicurazioni). La compagnia tedesca ieri ha presentato il conto delle perdite umane ed economiche causate dalle catastrofi "naturali" del 2008. Terremoto nel Sichuan a parte - afferma Munich Re - l'aumento della portata distruttiva degli altri eventi calamitosi (cicloni, uragani, maremoti, inondazioni) dipende dai cambiamenti climatici "gia' in atto" in un ambiente seriamente compromesso dall'uomo. Nonostante le calamita' siano diminuite (750 rispetto alle 960 registrate nel 2007), il numero delle vittime e l'ammontare dei danni sono aumentati. I morti sono stati 220.000 (ando' peggio solo nel 2004, anno dello tsunami asiatico). Danni economici per 200 miliardi di dollari (furono superiori solo nel 2005, anno dell'uragano Katrina, e nel 1995, anno del terremoto di Kobe). Le perdite coperte da assicurazione hanno raggiunto i 45 miliardi di dollari (+50% rispetto al 2007). Il trend delle perdite economiche e' al rialzo perche' i cataclismi si abbattono soprattutto sulle regioni costiere, dove si concentra piu' valore. Il record delle vittime per il 2008 spetta al ciclone Nargis che in Myanmar ha lasciato dietro di se' 135.000 morti e un milione di senza tetto. Le zone costiere attorno al delta del fiume Irrawaddy, per una profondita' di 40 chilometri, sono state sommerse da tre metri d'acqua. Non sarebbe successo, osserva Munich Re, se la barriera protettiva delle mangrovie non fosse stata in precedenza distrutta. Il taglio delle mangrovie e' iniziato oltre un secolo fa in epoca coloniale per far posto prima alla coltivazione del riso, poi all'allevamento di pesci e gamberi. Negli ultimi anni il disboscamento delle mangrovie e' proseguito per costruire villaggi turistici o per trivellare petrolio. Le mangrovie sui delta dei fiumi, oltre a proteggere le coste dalla onde, evitano che l'acqua salata bruci i campi dell'entrotrerra. Il cataclisma piu' costoso, in termini di perdite coperte da assicurazione, e' stato l'uragano Ike, che e' costato 30 miliardi di dollari. Nell'arco dell'anno sull'America del Nord si sono abbattuti 16 cicloni tropicali (due piu' della media) e, di questi, 8 hanno raggiunto la forza di uragani. Il meccanismo e' chiaro, commenta il professor Peter Hoppe, capo della sezione Rischi geologici della Munich Re: "Se la temperatura si alza, c'e' piu' evaporazione, l'atmosfera l'assorbe e cosi' aumenta l'energia che contiene. Il motore del clima gira al massimo e l'energia si scarica in tempeste, cicloni, uragani". Le statistiche dei danni del 2008, aggiunge il professore, serviranno a calcolare i danni attesi per gli anni venturi (e di conseguenza i premi applicati dalla compagnia tedesca). Torsten Jeworrek, membro del Board di Munich Re, illustra le tre conseguenze strategiche che la compagnia ricava dal trend in crescita delle catastrofi naturali. "Innanzi tutto, noi accettiamo rischi solo a fronte di prezzi adeguati ai rischi. Se l'esposizione ai rischi varia, i prezzi devono cambiare. In secondo luogo, in base alla nostra esperienza sviluppiamo nuove opportunita' di business in un contesto di protezione del clima e di misure di adattamento. In terzo luogo, come compagnia premiamo perche' si adottino regole effettive e vincolanti sulle emissioni di Co2". 4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 150 del 3 gennaio 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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