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Coi piedi per terra. 148
- Subject: Coi piedi per terra. 148
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 29 Dec 2008 10:53:26 +0100
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 148 del 29 dicembre 2008 In questo numero: 1. Quattro ragioni piu' una per dire no al mega-aeroporto a Viterbo e per impegnarsi per la riduzione del trasporto aereo 2. Una intervista di fine anno al professor Alessandro Pizzi 3. Paolo Gippaz: Contro l'ampliamento dell'aeroporto di Aosta 4. Giuseppe Salvaggiulo: L'ultima follia, un hub a Sibari 5. Ancora aggiornato e ampliato il sito www.coipiediperterra.org 6. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. EDITORIALE. QUATTRO RAGIONI PIU' UNA PER DIRE NO AL MEGA-AEROPORTO A VITERBO E PER IMPEGNARSI PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO 1. L'unica casa comune che abbiamo Il trasporto aereo e' fortemente corresponsabile dell'inquinamento globale e dell'effetto serra, ed i mega-aeroporti ovviamente sono anche fortemente inquinanti per gli ecosistemi locali. Invece di incentivare il trasporto aereo, e particolarmente l'insostenibile turismo "mordi e fuggi" e gli interessi speculativi delle piratesche compagnie low cost, si dovrebbe potenziare il trasporto pubblico locale e particolarmente la mobilita' ferroviaria. * 2. La salute e' un diritto, non una merce Il trasporto aereo provoca, con l'inquinamento che esso produce, gravi danni alla salute degli esseri umani. In particolare delle popolazioni che vivono nelle vicinanze degli aeroporti. Invece di continuare ad avvelenare le popolazioni si dovrebbe rispettare il diritto alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita di tutte le persone. * 3. Impedire la rapina del denaro di tutti Il trasporto aereo e' un pozzo senza fondo in cui si sono dissipate e si continuano a dissipare montagne di pubblico denaro. Invece di bruciarli per arricchire cortigiani e avventurieri e incentivare un consumismo insensato, si dovrebbero utilizzare i soldi di tutti per il bene comune. * 4. A cosa serve la legge I mega-aeroporti come quello che si vorrebbe imporre a Viterbo violano norme europee, nazionali e regionali. Invece di favoreggiare la speculazione, la devastazione, l'avvelenamento e l'illegalita', si dovrebbe rispettare la legge - difesa del mite e del giusto dalla violenza e dalla follia del prepotente, dell'irresponsabile e del criminale. * 5. In particolare a Viterbo salvare il Bulicame A tutte queste ragioni di opposizione al dissennato incremento del trasporto aereo a Viterbo si aggiunge un ulteriore motivo di opposizione alla realizzazione del mega-aeroporto: il fatto che esso implicherebbe la devastazione dell'area termale del Bulicame. Area termale del Bulicame che e' un peculiare, straordinario bene naturalistico; che e' un bene storico-culturale di immensa rilevanza, citato gia' da Dante Alighieri nella Divina commedia; che e' una risorsa terapeutica e sociale di enorme valore; che costituisce la maggiore possibilita' di sviluppo economico adeguato per la citta'; che e' un elemento simbolico ed identitario fondamentale per la comunita' viterbese. Invece di distruggere l'area termale del Bulicame realizzandovi un illegale e insensato mega-aeroporto, si dovrebbe difendere e valorizzare quell'area, e con essa i beni culturali e ambientali, le autentiche vocazioni produttive del territorio, i diritti della popolazione dell'Alto Lazio. Salvare il Bulicame: e con esso natura, storia, cultura, economia e diritti di Viterbo e della sua gente. 2. RIFLESSIONE. UNA INTERVISTA DI FINE ANNO AL PROFESSOR ALESSANDRO PIZZI [Ringraziamo Alessandro Pizzi (per contatti: alexpizzi at virgilio.it) per averci concesso la seguente intervista. Alessandro Pizzi, gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino (Vt), citta' in cui il suo rigore morale e la sua competenza amministrativa sono diventati proverbiali, e' fortemente impegnato in campo educativo e nel volontariato, ha preso parte a molte iniziative di pace, di solidarieta', ambientaliste, per i diritti umani e la nonviolenza, tra cui l'azione diretta nonviolenta in Congo con i "Beati i costruttori di pace"; ha promosso il corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte (istituto scolastico in cui ha lungamente insegnato); e' uno dei principali animatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Sul tema del trasporto aereo, del suo impatto sugli ecosistemi locali e sull'ecosistema globale, e sui modelli di mobilita' in relazione ai modelli di sviluppo e ai diritti umani, ha tenuto rilevanti relazioni a vari convegni di studio] 1. Finisce il 2008 e forse sara' opportuno fare il punto sulla vicenda del mega-aeroporto che una lobby speculativa e irresponsabile vorrebbe realizzare a Viterbo devastando irreversibilmente l'area termale del Bulicame (di immenso valore naturalistico, storico-culturale, terapeutico e sociale) ed avvelenando pesantemente la salute e la qualita' della vita della popolazione dell'Alto Lazio (che gia' subisce le gravose conseguenze di devastanti servitu' ed illecite operazioni speculative). Nel novembre 2007 l'allora Ministro dei Trasporti sulla base di una relazione palesemente errata e truffaldina e attraverso una procedura denunciata come irregolare ed illecita, condanno' Viterbo al mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma. Un anno dopo la macchina propagandistica della lobby del mega-aeroporto ha continuato ad eruttare mistificazioni e menzogne, ma concretamente l'insensata e illegale opera non ha fatto un passo avanti. Il bilancio di quest'anno per il comitato che si oppone al mega-aeroporto e' quindi complessivamente un bilancio positivo? - Alessandro Pizzi: Per il comitato e' un bilancio positivo perche' dall'annuncio del ministro Bianchi, basato su procedure sbagliate e fuori legge, non c'e' stato nessun passo in avanti e soprattutto perche' i cittadini, in numero crescente, si stanno rendndo conto della inutilita' dell'aeroporto e dell'impatto devastante sulla salute e sull'ambiente. * 2. Nell'estate del 2007, quando iniziaste la vostra azione di informazione e sensibilizzazione contro il mega-aeroporto e per la riduzione del trasporto aereo, il tema dei danni prodotti dal trasporto aereo ad ambiente e salute non era tra quelli cui l'opinione pubblica si interessasse particolarmente; vi erano alcuni comitati locali anche assai attivi, iniziative perlopiu' circoscritte, il lavoro di alcune studiose ed alcuni studiosi, alcune pubblicazioni: ma rarissimamente i mass-media dedicavano attenzione al tema, e l'opinione pubblica era tenuta del tutto all'oscuro di fondamentali questioni come la gravita' dell'inquinamento e dei danni alla salute prodotti dal trasporto aereo, lo sperpero di pubblico denaro a vantaggio di imprenditori avventurieri, la costante violazione delle vigenti normative in materia di impatto ambientale e sanitario, eccetera. Oggi non solo in varie parti d'Italia vi sono sempre piu' comitati e movimenti di opposizione alla dissennata, devastante ed avvelenatrice attivita' aeroportuale (e con molti di questi comitati e movimenti siete in contatto ed in sinergia), ma per vari motivi la questione del trasporto aereo, dei suoi costi, dei danni che provoca, dell'insostenibilita' del suo incremento, comincia ad essere sempre piu' presente anche sui mass-media. Sta crescendo un sentire comune, si intrecciano relazioni ed alleanze tra movimenti, comitati, personalita' dell'impegno civile, amministratori, scienziati, operatori democratici dei media, che tutti sono assai preoccupati e si stanno impegnando contro l'incremento delle strutture aeroportuali e del trasporto aereo. Che valutazione da' di questa situazione, e pensa che l'attivita' del vostro comitato abbia contribuito al diffondersi a livello nazionale di una informazione e coscientizzazione che prima non era cosi' rilevante e visibile? E cosa potrebbero e dovrebbero fare i comitati ed i movimenti nella prospettiva di un impegno comune? E cosa gli operatori dell'informazione? - Alessandro Pizzi: Sin dall'inizio della nostra attivita' abbiamo cercato contatti con personalita' del mondo scientifico, della cultura, della politica e dell'informazione. Ed hanno risposto numerosi esprimendo la loro solidarieta' con la nostra lotta. Da qualche tempo da parte dei giornali di larga diffusione c'e' piu' attenzione all'impatto del trasporto aereo; sicuramente un contributo lo abbiamo dato anche noi. I comitati dovrebbero continuare l'impegno per la difesa della salute dei cittadini, battendosi per la riduzione del trasporto aereo, che usa molta energia e contribuisce in modo determinante al surriscaldamento del clima. Gli operatori dell'informazione dovrebbero informare i cittadini sull'impatto del trasporto aereo sul clima, sull'ambiente circostante gli aeroporti e sulla inutilita' della maggior parte dei viaggi aerei che vanno, cosi', a sprecare una risorsa scarsa e non rinnovabile come il petrolio. L'informazione e' fondamentale per poter prendere decisioni e poter fare delle scelte. Inoltre con soddisfazione si registra una presa di coscienza da parte dei cittadini in numero sempre maggiore. * 3. Lei ha tenuto sul tema dell'impatto ambientale del trasporto aereo apprezzate relazioni a vari convegni scientifici e di pubblici amministratori, lo scorso anno ha presentato una importante mozione approvata al congresso del Movimento Nonviolento, ha inoltre partecipato ad incontri di confronto in sedi amministrative e fin ministeriali. Nell'ambito scientifico ed in quello accademico, in quello dell'associazionismo di impegno civile, e soprattutto tra i pubblici amministratori, e' cresciuta la sensibilita', l'informazione, la documentazione? E quali sono le cose che rispettivamente la comunita' scientifica ed accademica, l'associazionismo di impegno civile e la pubblica amministrazione potrebbero e dovrebbero fare adesso per una efficace azione in difesa dell'ambiente e a promozione dei diritti di tutti nel campo della mobilita' sostenibile? - Alessandro Pizzi: Dalla comunita' scientifica, almeno da quella parte che e' impegnata nella difesa dei diritti degli esseri viventi e del pianeta, arrivano pressanti avvertimenti sui rischi del riscaldamento del clima dovuto alle attivita' umane e in particolare al trasporto aereo. Ci sono scienziati che non perdono occasione di avvertire che e' necessario e urgente cambiare gli stili di vita dei ricchi dei paesi industrializzati. I pubblici amministratori sono ancora, nella maggioranza dei casi, piu' interessati al consenso immediato che individuano nelle infrastrutture che richiedono grandi quantita' di energia e materia. Non penso solo all'aeroporto ma anche ad inutili strade, a parcheggi nei centri storici o a scale mobili. I pubblici amministratori dovrebbero favorire quella mobilita' che usa poca energia e poca materia in considerazione che le risorse del pianeta non sono infinite e che i centri abitati sono sempre meno vivibili per l'inquinamento acustico e atmosferico. * 4. Ad aggredire ambiente e salute nell'Alto Lazio purtroppo non c'e' solo il mega-aeroporto, ad esempio vi e' anche la minaccia della prossima messa in funzione della centrale a carbone di Tor Valdaliga Nord. Cosa occorre urgentemente fare per impedire questo ennesimo scempio ambientale e sanitario? - Alessandro Pizzi: Fare una campagna di pressione, anche legale, sugli enti locali interessati e sull'Enel per impedire questa sciagura. Va data tutta la solidarieta' alle persone del movimento No-Coke dell'Alto Lazio. * 5. Il governo ha anche espresso l'intenzione di ricominciare con la follia nucleare, e vi e' il rischio reale che la centrale di Montalto di Castro possa essere di nuovo destinata al nucleare. Cosa si puo' e si deve fare? E quali sono le giuste alternative per l'approvvigionamento energetico? - Alessandro Pizzi: Si deve mettere in piedi una campagna di informazione che smascheri le menzogne di coloro che vogliono il nucleare. Occorre informare i cittadini sui costi reali del nucleare, sulla sicurezza e sullo smaltimento delle scorie radioattive, sul legame tra centrali nucleari e armi atomiche, sullo scarso e ininfluente contributo del nucleare al problema energetico (ricordo che nei consumi finali per il 2007, dati Enea, l'elettricita' rappresenta 1l 18% e il nucleare puo' fornire solo energia elettrica), sulla ulteriore menzogna che il nucleare contribuisca a risparmiare emissioni di gas ad effetto serra. Le alternative al nucleare ci sono e vanno fatti investimenti immediati per realizzarle. Penso all'energia solare, sia per la produzione di energia elettrica sia per la produzione di acqua calda, penso alle misure che migliorino l'efficienza dell'uso dell'energia, misure che fanno parte del pacchetto della Unione Europea denominato 20-20-20, cioe' il raggiungimento del 20% della produzione energetica da fonti rinnovabili, il miglioramento del 20% dell'efficienza e un taglio del 20% nelle emissioni di anidride carbonica nel 2020. Insieme all'uso delle fonti rinnovabili, all'uso appropriato ed efficiente dell'energia va avviata da subito una campagna per cambiare lo stile di vita collettivo e personale per ridurre l'uso di energia e materia nella convinzione che occorre costruire una societa' capace di soddisfare i bisogni primari di tutti in modo equo e non inquinante. * 6. Una domanda anche sui diritti umani: la cui violazione prosegue non solo in altre parti del mondo ma anche in Italia; negli ultimi mesi nel nostro paese vi sono stati atti di razzismo e di violenza terribili, e vi sono state anche decisioni istituzionali scandalose, come ad esempio certe "ordinanze per la sicurezza" di sindaci che dispongono crudeli provvedimenti contro le persone povere e bisognose, crudeli provvedimenti che invece di aiutarle le umiliano e le perseguitano. Cosa si puo' fare contro tutte queste violenze? - Alessandro Pizzi: Praticare la nonviolenza smascherando le menzogne con cui si giustificano le "ordinanze" sopra ricordate. Quei provvedimenti esercitano il dominio sui poveri da parte di chi detiene il potere, come a ribadire la propria posizione dominante. Voglio citare un esempio. Qualche tempo fa un assessore del Comune di Firenze adotto' un provvedimento contro i "lavavetri", adducendo la giustificazione che disturbavano gli automobilisti. Ma a disturbare sono proprio coloro che usano le automobili per spostarsi in citta', a non piu' di 6km/h, consumando una risorsa scarsa e non rinnovabile, emettendo gas serra e particelle sottili altamente nocive per la salute. Quell'assessore che si e' mostrato forte con i deboli, si e' saputo poi dalle cronache giudiziarie che aveva rapporti poco chiari con un imprenditore edile tra i piu' importanti d'Italia, che fa affari a Firenze. Un bell'esempio di come chi e' forte con i deboli si mostra debole con i forti. * 7. La difesa dei diritti umani, la difesa dell'ambiente, la solidarieta' e la legalita' come fondamento e garanzia della civile convivenza, sono scelte coerenti con l'impegno per la pace. Tragicamente l'Italia sta partecipando a una guerra, in Afghanistan, una guerra tremenda a cui l'Italia non dovrebbe partecipare anche perche' glielo proibisce l'articolo 11 della nostra Costituzione. Cosa si puo' fare per opporsi alla guerra e promuovere la pace? - Alessandro Pizzi: Tutto diventa piu' difficile dopo l'esperienza fallimentare della sinistra al governo, che ha approvato la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan. Non c'e' piu' un movimento di massa contro la guerra. Anche in questo campo e' fondamentale l'informazione e la coscientizzazione sempre piu' diffusa. Cosi' diventano preziosi alcuni organi di informazione come "La nonviolenza e' in cammino", o i siti www.peacelink.it, www.peacereport.it * 8. Lei ha piu' volte sottolineato l'importanza di alcune questioni su cui ancora troppo grande e' la disattenzione, per non dire l'indifferenza, dell'opinione pubblica: l'Africa; l'accoglienza dei migranti in fuga da guerre, fame, schiavitu'; la necessita' della scelta della nonviolenza. Cosa si puo' e si deve fare, come cittadini, come movimenti e come istituzioni, per aiutare i popoli dell'Africa; per riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani ed accogliere chi e' in fuga da guerre, dittature e fame; per promuovere la conoscenza e la scelta della nonviolenza in ogni ambito della vita sociale? - Alessandro Pizzi: Sono convinto che il modello di economia dominante,il capitalismo, produce necessariamente vistose disuguaglianze sociali. I poveri diventano piu' poveri e i ricchi piu' ricchi. Le guerre fanno parte di questo sistema. Quindi diventa prioritario mettere in discussione il modello di produzione e consumo cercando di usare il meno possibile energia e materia mettendo in atto un radicale e semplice cambiamento che si basi su un'esistenza umana che non si esaurisca nell'accumulazione crescente di beni materiali. Attraverso la solidarieta', l'amore e il rispetto dell'altro si puo' giungere a soddisfare i bisogni primari di tutti e l'accoglienza e' un atto di solidarieta'. Puo' diventare anche piacevole perche' si viene in contatto con altre culture. Il pericolo non viene dall'immigrato ma dall'avidita', dall'avarizia e dall'indifferenza dei ricchi che tengono nella miseria i poveri. * 9. Lei e' un educatore di lunga esperienza: ha insegnato per molti anni discipline scientifiche in un liceo - in cui ha anche promosso un corso di educazione alla pace -, e' ora impegnato nel volontariato, conosce molto bene quello che le amministrazioni locali potrebbero fare efficacemente nell'ambito della promozione del diritto al sapere. Come si dovrebbe fare scuola oggi? Come si educa alla pace, alla legalita', ai diritti umani, alla difesa dell'ambiente? - Alessandro Pizzi: Credo che oggi come ieri al centro dell'azione educativa deve essere messa la figura dello studente, che deve essere messo in grado di studiare e di apprendere le varie materie. Questo non e' scontato, molti studenti escono dalle scuole superiori con il terrore e l'odio per alcune materie. Detto questo, alcune cose potrebbero essere fatte: occorrerebbe abituare ad una mentalita' sistemica per poter capire meglio la complessita' dei fenomeni reali e occorrerebbe fare piu' attenzione alla storia delle scienze per mettere in evidenza sia l'intreccio tra scienza e societa', sia i conflitti che hanno determinato le teorie, spesso presentate, dai libri di testo, come avulse da qualsiasi dibattito. Per una educazione alla pace e' importante parlare di conflitti e di gestione dei conflitti. Una societa' senza conflitti e' una societa' morta, ma dai conflitti si deve uscire superando il gioco a somma zero, vinci/perdi, attraverso la cooperazione. Sono importanti i corsi di educazione alla pace all'interno delle scuole, ma non solo, di questi corsi si dovrebbero occupare anche altre agenzie educative presenti nel territorio. Purtroppo non tutti i dirigenti scolastici e non tutti gli insegnanti sono sensibili a queste tematiche. La scuola deve favorire la capacita' di apprendimento e la formazione di una mentalita' critica e aperta alla sperimentazione, fondamentali per affrontare i problemi che la vita pone. * 10. Lei e' stato anche un apprezzatissimo pubblico amministratore. Cosa dovrebbero fare oggi le amministrazioni locali per promuovere i diritti umani e difendere la biosfera? - Alessandro Pizzi: Favorire il piu' possibile l'uso delle risorse locali. Fare la propria parte per usare il meno possibile e in modo appropriato energia e materia, ricordando che le risorse del pianeta sono finite e che tendono a degradare e noi abbiamo il dovere di lasciare le risorse per le future generazioni. Un modello di economia che usa poca energia e materia e' orientato al soddisfacimento dei bisogni primari di tutti e a garantire i diritti di tutti. Invece delle colate di cemento, al servizio di una mobilita' energivora e inquinante, piu' attenzione alle politiche sociali, ambientali, culturali e piu' informazione. * 11. Quale sarebbe un corretto ed adeguato modello di mobilita' per l'Alto Lazio? - Alessandro Pizzi: Quello che tanti cittadini pensano, cioe' il trasporto su ferrovia e nei centri urbani favorire il transito delle persone a piedi, con la bicicletta e con mezzi pubblici per frenare il trasporto con l'automobile, che oltre a usare grandi quantita' di energia, ad inquinare, a disegnare il territorio in sua funzione, contribuisce a frustrazioni psichiche che aumentano sempre piu'. * 12. E quale sarebbe un modello di sviluppo sostenibile e appropriato per l'Alto Lazio? - Alessandro Pizzi: In molti convegni si parla di valorizzare le risorse locali, dall'agricoltura di qualita', al termalismo, ai beni ambientali e culturali. Vicino a questi temi metterei il disagio psichico che opprime molte persone e i loro familiari nella nostra provincia. Credo che valorizzare i beni ambientali, culturali, le vocazioni produttive del territorio, e difendere i diritti di tutti, a partire dalle persone piu' deboli, sia incompatibile con progetti come l'aeroporto di Viterbo, come l'apertura della centrale a carbone di Tor Valdaliga Nord, e come tutti quei progetti, strade, parcheggi, scale mobili, lottizzazioni presenti nella nostra provincia, che richiedono, per essere realizzati, ingenti quantita' di materia ed energia, che consumano territorio e sono al servizio di una mobilita' energivora e fortemente inquinante. Questi progetti, basati sull'uso massiccio di energia e materia, fanno parte di quel modello di economia violenta che determina inquinamento insostenibile, la disuguaglianza sociale sempre piu' accentuata con conseguente emarginazione delle persone e dei gruppi piu' deboli. * 13. Torniamo alla questione del mega-aeroporto. In questo anno e mezzo di impegno del comitato quale e' stata l'esperienza che lei ricorda come piu' bella? - Alessandro Pizzi: L'incontro con i comitati di Ciampino. In particolare il convegno tenuto a Viterbo il 3 maggio 2008 a cui hanno partecipato i rappresentanti dei due comitati di Ciampino. Tutti gli interventi sono pubblicati su "Coi piedi per terra", n. 96 del 7 maggio 2008, consultabile nel sito www.coipiediperterra.org Ricordo con particolare emozione l'intervento della signora Viviana Bertoia del comitato "No Fly", che vive nei pressi dell'aeroporto, che, attraverso la sua esperienza, ci ha fatto capire il dramma vissuto dai cittadini di Ciampino. * 14. E quale e' stata invece l'esperienza piu' spiacevole? - Alessandro Pizzi: Aver assistito ad alcuni consigli comunali nei quali gli amministratori hanno parlato dell'aeroporto con assoluta superficialita', insipienza e insostenibile leggerezza, cosi' come superficiale e insipiente e' stata la decisione del Ministro Bianchi. * 15. Come finira' questa vicenda? Confidate che vincera' la ragione e quindi che il mega-aeroporto non verra' realizzato, oppure temete che prevalga la speculazione, la barbarie, il disastro? - Alessandro Pizzi: Tutte le leggi e il buon senso stanno dalla nostra parte, quindi sono fiducioso che il mega-aeroporto non si fara'. * 16. Il vostro comitato si sente parte di un piu' ampio movimento in difesa della biosfera, della pace, dei diritti umani di tutti gli esseri umani viventi e delle generazioni future: quali altre esperienze in Italia le sembrano particolarmente significative? - Alessandro Pizzi: Il movimento No-Tav e il movimento No Dal Molin di Vicenza, i due comitati di Ciampino e il movimento No-Coke dell'Alto Lazio. Inoltre tutti i movimenti locali che si impegnano in difesa degli immigrati e degli zingari, colpiti da leggi razziste. * 17. Il nuovo anno e' alle porte: su cosa dovrebbero maggiormente impegnarsi gli sforzi dell'umanita' nell'immediato futuro? - Alessandro Pizzi: Nella difesa della biosfera, cercando di fermare il riscaldamento del clima. Questo e' possibile se si mette in discussione l'attuale modello di economia e si cerca di sconfiggere l'individualismo e l'avidita'. * 18. Molto e' da fare, e la situazione del pianeta e' tutt'altro che rassicurante: in cosa riporre fiducia e speranza? - Alessandro Pizzi: Nell'amore e nello spirito di solidarieta' che possono rappresentare l'alternativa all'economia violenta che conosciamo e che sta provocando guasti alla biosfera e profonde ingiustizie sociali. * 19. Prima di concludere, "repetita juvant": potrebbe riassumere ancora una volta le principali ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto e dell'impegno per la riduzione del trasporto aereo? - Alessandro Pizzi: Distruggerebbe una risorsa fondamentale per Viterbo e provincia come la zona termale del Bulicame. Avrebbe un impatto fortemente negativo sulla salute dei cittadini per l'inquinamento acustico e per le polveri sottili. Incrementerebbe il traffico aereo che contribuisce in modo significativo al riscaldamento del clima. * 20. Tempo di auguri: che augurio farebbe a chi ci legge? Alessandro Pizzi: Che il 2009 rappresenti l'anno della riscoperta da parte di un numero crescente di persone della solidarieta' non solo verso chi e' vicino e presente, ma anche verso chi e' lontano nel tempo e nello spazio. E, infine, una cosa che mi sta molto a cuore: che il 2009 porti l'abolizione dell'ergastolo per dare speranza a chi ha la sola prospettiva di passare il resto della vita in carcere senza la possibilita' di un riscatto sociale. 3. DOCUMENTAZONE. PAOLO GIPPAZ: CONTRO L'AMPLIAMENTO DELL'AEROPORTO DI AOSTA [Dal sito di "Valle d'Aosta Vive - Renouveau" (www.vdavive.org) riprendiamo la trascrizione dell'intervento dal titolo "L'impatto della crescita aeroportuale sul territorio" di Paolo Gippaz, sindaco del Comune di Pollein, in Val d'Aosta, al convegno "Quale aeroporto nel nostro futuro?" svoltosi nel Palazzo Regionale, ad Aosta, il 9 ottobre 2008] Per quello che riguarda l'ampliamento dell'aeroporto, la mia posizione e' personale. Su questo argomento infatti non ho coinvolto il Comune di Pollein e ho lasciato fuori la politica, cercando di essere il piu' possibile obiettivo nel risolvere un problema che, secondo me, va contro l'interesse della Valle d'Aosta. E', infatti, un dovere di tutti, mio per primo, fare qualcosa per il miglioramento di una situazione problematica sotto diversi punti di vista. * L'impatto sul territorio Il tema che mi e' stato assegnato e' l'impatto sul territorio. Premetto che non sono contrario al progetto di riqualificazione dell'intera area aeroportuale. C'era probabilmente bisogno di un intervento: per esempio l'allungamento della pista e' utile al miglioramento della situazione attuale dal punto di vista della sicurezza e per fare atterrare piu' agevolmente il nostro aereo da 32 posti. Inoltre, sono d'accordo con l'architetto Girardi che si debba incentivare il volo d'alianti che ha grandi potenzialita' dal punto di vista turistico. L'aeroporto, per come e' stato progettato, avrebbe tutto un altro impatto in un'altra realta', penso ad esempio a Caselle o a Malpensa. Non sono, insomma, contrario all'aeroporto, ma penso che l'ampliamento non sia opportuno nel nostro contesto. Mi soffermo su due punti: viabilita' e impatto che il futuro aeroporto avra' sulla nostra Regione, sulla nostra tipicita'. * Viabilita' Uno dei problemi che mi sta piu' a cuore come amministratore e' quello della viabilita'. Nel giugno 2006 avevo portato le mie preoccupazioni al Conseil de la Plaine perche' avevo la convinzione che il traffico della strada comunale che collega Pollein al quartiere Dora avrebbe avuto conseguenze in seguito all'allungamento della pista. Nel 2007, infatti, avevo capito che il problema viabilita' si sarebbe risolto con la costruzione di un'arteria che dal bivio dopo l'area Sogno avrebbe costeggiato quest'area a Ovest e a Nord per poi tornare al semaforo di Saint-Christophe. A causa di questa penalizzazione, il traffico, secondo me, si sposterebbe sulla strada lungo Dora che passa dalla Croix Noire. Fa pero' strano che non ci sia ancora un progetto che riguarda la viabilita' complessiva nella zona dell'aeroporto. Io ufficialmente in questi anno non sono stato messo al corrente di nulla. Finalmente il 10 settembre, ho partecipato ad una riunione, convocata dall'assessore Marguerettaz, Vierin Marco e Zublena, nella quale ho visto un progetto che mi fa preoccupare ancora di piu' perche' prevede la costruzione di una strada, i cui lavori sono ormai iniziati, che non si sa ancora dove andra' a finire... Il progetto, infatti, prevede la costruzione di una rotonda dalla quale pero' non si sa come proseguira' la viabilita'. Inoltre, a me risulta che non c'e' ancora stata l'acquisizione dei terreni che sarebbero interessati dalla prosecuzione di questa strada... * Inquinamento Dal punto di vista invece dell'inquinamento acustico e atmosferico bisogna guardare al contesto nel quale ci troviamo. L'inquinamento, infatti, ha effetti diversi a seconda delle zone: le montagne fanno da contenitore naturale sia per quanto riguarda il rumore che per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico. Un aereo da cento posti che atterra ad Aosta ha un effetto completamente diverso da un aereo uguale che atterra a Caselle o Malpensa. E di queste conseguenza ambientali l'Arpa ne tiene conto. A proposito va precisato che la Regione nel 2002 aveva commissionato all'Arpa uno studio i cui dati si riferiscono esclusivamente ad aerei uguali agli attuali per dimensione. Ovviamente, modifiche che prevedano nel nostro aeroporto un aumento del numero di voli o delle dimensioni degli aerei comporterebbero altre valutazioni di impatto ambientale. L'inquinamento e' proporzionale al numero di voli giornalieri, ma anche per quanto riguarda i voli c'e' una grande incertezza. A giugno la Regione aveva parlato di otto-dieci voli, a settembre di cinque-sei e nel tg3 di ieri sera (9 ottobre) si e' parlato di quattro-cinque movimenti solo di sabato e domenica. Insomma, le idee chiare su cosa si vada a fare credo che non ci siano. Se comunque prevale l'ipotesi di pochi voli solo il sabato e la domenica mi chiedo se non e' esagerata la costruzione di un'aerostazione che costera' 14.000.000 di euro, che rappresenta la meta' dell'intero investimento di valorizzazione dell'aeroporto. Mi chiedo infine: tutte queste spese con quale utile per la Regione? Se vogliamo sviluppare il turismo credo che altre siano le strade da percorrere. 4. RASSEGNA STAMPA. GIUSEPPE SALVAGGIULO: L'ULTIMA FOLLIA, UN HUB A SIBARI [Dal quotidiano "La Stampa" del 4 dicembre 2008 col titolo "Ultima follia: un hub in Calabria" e il sommario "Inchiesta. Consenso politico da Forza Italia a Rifondazione. La regione finanzia il quarto aereoporto. L'assessore: Aprira' le vie dell'Oriente"] "Un hub. Si', ci serve proprio un hub". Nell'auto blu che sprofonda nel traffico impazzito di Catanzaro (vicoli intasati, zero parcheggi e la funicolare, unica alternativa, guasta da un mese), l'assessore regionale al Turismo Damiano Guagliardi guarda lontano. "Non possiamo limitarci all'utenza nazionale: dobbiamo aprire le vie dell'Oriente, i Balcani, il Mediterraneo. Portare charter dalla Russia e dall'America". Vasto programma. Di fronte alla crisi del trasporto aereo, la Calabria rilancia. Non paga di tre aeroporti nel raggio di 100 chilometri, due dei quali sommersi di debiti, ne costruisce un altro a Sibari, frazione di Cassano allo Ionio. Che l'assessore vuole di ambizioni gigantesche. Un hub, quel che neanche Malpensa e' riuscita a diventare. "La risposta che tanti sibaritidi aspettavano e' arrivata, l'hub si fa!", si esulta nei forum telematici. * Speranze e delusioni "Sara' l'ennesimo fallimento. Fumo negli occhi: si dice alla gente che cambiera' tutto, invece non cambia niente", sospira Eugenio Ripepe, che gestisce lo scalo di Lamezia Terme, l'unico in attivo nella regione. Quello di Reggio Calabria ha accumulato 12 milioni di euro di passivo in tre anni e l'ultimo bilancio e' ora nelle mani della Finanza. Crotone e' addirittura chiuso da tre mesi: nessuna compagnia ci vuole andare, nonostante 3 milioni di euro l'anno di incentivi pubblici. Ma che problema c'e': gli enti locali ripianano i debiti e la Regione continua a finanziare tutti, 135 milioni di euro solo quest'anno. Lamezia chiede una pista piu' lunga per i voli internazionali? Va bene, ma a patto che si faccia anche a Crotone, dove non atterrano nemmeno quelli nazionali. "In Calabria gli aeroporti sono come gli ospedali - spiega Ripepe - ogni paese vuole il suo, il politico locale si fa bello con gli elettori, poi la Regione si fa carico dei problemi". Dunque anche la questione dell'aeroporto di Sibari e' politica. Da vent'anni questa piana dorata di agrumeti che fu Magna Grecia si sente umiliata e reclama un aeroporto: possibile che solo la provincia di Cosenza non ne debba avere? Ora, finalmente, la battaglia pare vinta. La Regione ha gia' stanziato 6 milioni di euro per progetto ed esproprio dei suoli. Altri 28,5 milioni per realizzare l'opera arriveranno dai fondi europei. Per i costi di gestione si vedra'. "Del resto in Italia non sarebbe il primo ne' l'unico aeroporto in perdita", mette le mani avanti Gianluca Gallo, sindaco di Cassano allo Ionio. Il punto e' capire che tipo di aeroporto sara'. Bacino d'utenza 300-400.000 abitanti: le citta' principali della zona sono Rossano e Corigliano, non proprio metropoli. Il vecchio progetto prevede nella prima fase 50.000 passeggeri l'anno. Insomma poco piu' di uno scalo turistico e l'assessore Guagliardi, che sogna un hub, non ci sta: "E' inadeguato, serve un altro progetto. C'e' un hinterland di citta' tra le pendici di Sila e Pollino, l'intera popolazione vuole uno scalo internazionale". Il progettista Francesco Gatto assicura che "ci saranno voli di linea per Roma, Milano, Venezia, Torino, Bergamo e alcune capitali europee. Poi tutto dipendera' dalle compagnie". In ogni caso, Sibari si candida a una gestione in perdita (il business plan ipotizza generosamente il pareggio di bilancio dopo quattro anni). Paghera' il contribuente. Non solo. Ha senso costruire un nuovo aeroporto a 110 chilometri di distanza da quello gia' boccheggiante di Crotone? Il sindaco di Cassano non ha dubbi: "E' un'opera fondamentale per il nostro territorio". "Certo che no, e' una follia, una scelleratezza - si agita Emilio De Masi, vicepresidente della Provincia di Crotone, azionista dello scalo concorrente - piu' che di nuovi aeroporti qui avremmo bisogno di una strada decente". In effetti, in auto da Sibari a Crotone occorrono due ore e mezzo attraversando sette paesi sulla famigerata statale 106, "la strada della morte". La linea ferroviaria che corre, si fa per dire, lungo il mar Ionio e' a binario unico e non elettrificata. "Di questo bisognerebbe occuparsi: a cosa e a chi realmente serve il quarto aeroporto in Calabria?", protesta Franco Falcone di Legambiente. Per non dire delle probabili mire della 'ndrangheta, che da queste parti gestisce tutto: appalti, mercato del lavoro, villaggi turistici. * Soldi per tutti In dieci anni, l'aeroporto di Crotone e' servito soprattutto a trasportare gli onorevoli locali a Roma senza la fatica della Salerno-Reggio. Il volo per Bologna, invece, veniva giustificato con "lo scambio di esperienze sanitarie". Pietoso eufemismo per i viaggi della speranza dei malati calabresi negli ospedali emiliani. Poi, tre mesi fa, lo stop ai voli. Ma di chiudere non se ne parla. Anzi sono in corso lavori di ampliamento per 30 milioni di euro. "Come il costo di un chilometro di autostrada, soldi ben spesi", si difende l'amministratore delegato Romeo Fauci. E se Crotone non chiude, perche' Sibari non dovrebbe aprire? E' cio' che sostengono i molti e variopinti sponsor politici del nuovo scalo, da Forza Italia a Rifondazione passando per l'Italia dei Valori. La Camera di Commercio ha chiesto di partecipare all'impresa. "Molti privati sono interessati", assicura il sindaco. Luigi Incarnato, assessore regionale ai Lavori Pubblici, di hub non vuole sentir parlare ("Improponibile") ma sull'utilita' dell'aeroporto non ha esitazioni: "Nella zona di Sibari c'e' una qualita' climatica straordinaria, 28 gradi in autunno, mai freddo gelido. E' la Miami d'Italia: niente artrosi, mal di testa, mal di denti. L'ideale per gli anziani. E poi il pianeta e' pieno di calabresi, 22 milioni nel mondo...". Le ruspe si metteranno all'opera nei prossimi mesi. Tra un paio d'anni, sempre che si trovino le compagnie, i primi voli. Resta da vedere se sara' davvero un decollo, per la Calabria. 5. MATERIALI. ANCORA AGGIORNATO E AMPLIATO IL SITO WWW.COIPIEDIPERTERRA.ORG E' stato nuovamente aggiornato ed ampliato il sito del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: www.coipiediperterra.org * In evidenza nella home page vi sono alcune recenti comunicazioni intercorse con varie autorita' istituzionali. Nel sito sono disponibili tutti i fascicoli fin qui usciti (quasi centocinquanta) del notiziario "Coi piedi per terra": notiziario su cui sono apparsi anche numerosissimi interventi di illustri personalita' del dibattito scientifico e culturale e approfonditi materiali di documentazione. Il sito contiene sezioni di testi in italiano e in inglese. Sono presenti nel sito sezioni specifiche che presentano comunicati, relazioni, interviste, bibliografie e sitografie. E ancora: link utili e siti amici, e un'ampia cronologia del comitato. Il sito ospita anche uno spazio dell'Isde di Viterbo (l'Isde e' la prestigiosa Associazione italiana medici per l'ambiente - International Society of Doctors for the Environment Italia) che reca anche vari materiali in ricordo dell'illustre scienziato Lorenzo Tomatis. Di particolare interesse un'ampia sezione di testi di studio, che presenta anche opere integrali di Gunther Anders, Piero Calamandrei, Aldo Capitini, Susan George, Martin Luther King, Alexander Langer, Primo Levi, Giulio A. Maccacaro, Jean-Marie Muller, Vandana Shiva, ed ancora altre autrici ed altri autori. Vi e' inoltre un'ampia sezione fotografica (tuttora in fase di allestimento ed arricchimento) in cui tra l'altro sono documentate le iniziative di studio e di incontro promosse dal comitato e dal centro sociale "Valle Faul" presso l'area termale del Bulicame di Viterbo con la partecipazione tra gli altri dei professori Osvaldo Ercoli, Paolo Giannini ed Antonello Ricci, della saggista Marianella Correggia, del musicista Andrea Seki, e di Alfio Pannega - figura storica della cultura popolare viterbese. * Il sito www.coipiediperterra.org intende essere uno strumento di informazione e documentazione a disposizione di tutte le persone interessate all'impegno in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. * Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti coglie l'occasione per formulare a tutti gli interlocutori auguri di buone feste e felice anno nuovo. 6. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 148 del 29 dicembre 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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