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Coi piedi per terra. 134
- Subject: Coi piedi per terra. 134
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 15 Nov 2008 10:02:58 +0100
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 134 del 15 novembre 2008 In questo numero: 1. Una intervista a Emanuele Petriglia 2. Fermiamo i barbari, salviamo il Bulicame 3. Nuovi materiali nel sito www.coipiediperterra.org 4. Antonella Litta: Discariche abusive 5. Alessandro Pizzi: Solidarieta' con la popolazione del Congo vittima della guerra 6. Matteo Dean: Automobili 7. Marina Forti: Clima 8. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. RIFLESSIONE. UNA INTERVISTA A EMANUELE PETRIGLIA [Ringraziamo Emanuele Petriglia (per contatti: lele8225 at libero.it) per aver risposto alle nostre domande. Emanuele Petriglia e' nato a Ronciglione nel 1982, vive a Viterbo e lavora a Roma; laureato in Scienze Forestali e Ambientali presso la facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia con una tesi su "Applicazione di un sistema di gestione ambientale secondo la norma ISO 14001 ad uno stabilimento industriale nella provincia di Roma", sta ora conseguendo una seconda laurea in Economia. Da sempre impegnato in difesa della natura, fa parte del coordinamento "Salviamo l'Arcionello" e del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo] - "Coi piedi per terra": Tu sei impegnato nel movimento che si oppone alla realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto. Quali sono le ragioni che ti hanno persuaso a questa scelta? - Emanuele Petriglia: Le ragioni sono molte: il diritto alla salute della popolazione viterbese; la tutela e la salvaguardia del territorio; far si' che Viterbo non debba subire le tremende conseguenze nocive gia' subite da Ciampino; ed inoltre perche' tutti dobbiamo e possiamo fare qualcosa per diminuire l'inquinamento causa dell'effetto serra, affinche' non si arrivi a cambiamenti climatici catastrofici. Il mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma che certi interessi speculativi vogliono realizzare danneggerebbe Viterbo, il suo ecosistema, le sue bellezze naturali, le sue risorse peculiari: e questo disastro non deve avvenire. * - "Coi piedi per terra": Tu hai piu' volte sollecitato il mondo istituzionale e quello accademico su questo argomento; recentemente su questo tema e su altri problemi ambientali hai avuto anche un colloquio diretto col sindaco di Viterbo: hai avuto l'impressione che il sindaco sia consapevole dei problemi e delle implicazioni che un'opera cosi' nociva e distruttiva comporta? - Emanuele Petriglia: Purtroppo assolutamente no. C'e' molta ignoranza sulla questione dell'aeroporto, anche e forse soprattutto nelle istituzioni: e questo e' drammatico visto che sono proprio personaggi che hanno ruoli rilevanti nelle istituzioni che vogliono la realizzazione di questo mega-aeroporto. Certi pubblici amministratori sostengono che l'attivita' di un aeroporto inquina "quanto alcune macchine ferme al semaforo di Porta Romana": quando ho sentito questo sono rimasto sbalordito; si andrebbe a devastare un ecosistema, un'intera zona di fondamentale importanza, nonche' caratteristica peculiare della nostra citta' come l'area termale del Bulicame, come se fosse niente, noncuranti delle conseguenze catastrofiche che un'opera del genere comporta. Certi pubblici amministratori addirittura sostengono che in questo modo venga "rivalutato" il territorio viterbese: ma chi andrebbe alle terme con gli aerei che ti volano sopra la testa, ti spaccano le orecchie e gettano sopra di te ingenti quantita' di gas di scarico? Ora la lobby politico-affaristica che vuole la costruzione del mega-aeroporto ha iniziato una mistificante campagna propagandistica dicendo che sara' "un aeroporto a impatto zero", "un aeroporto ecocompatibile": queste sono menzogne che non si possono accettare; ogni attivita' umana ha un impatto ambientale, pensate un mega-aeroporto quale impatto ambientale puo' avere. Del resto il mega-aeroporto non puo' essere costruito, perche' fortunatamente ci sono delle leggi che tutelano il nostro ambiente, tutelano il paesaggio e il territorio, tutelano la salute e i diritti di tutti i cittadini; e allora cosa hanno pensato di fare gli amministratori comunali? hanno chiesto alla Regione Lazio lo stralcio dal Piano paesistico regionale per fare di Viterbo un territorio franco, in cui i vincoli di salvaguardia previsti dal Piano regionale non abbiano vigore. Ma le leggi esistono e devono essere rispettate. L'atteggiamento del Comune di Viterbo e' vergognoso! Esistono molte leggi che tutelano il territorio e secondo queste leggi non e' possibile costruire quel mega-aeroporto: il discorso deve finire qui, e invece con delibere comunali scandalose provano a trovare indecenti stratagemmi per condannare il territorio viterbese al disastro. * - "Coi piedi per terra": Viterbo e' anche sede di un'universita' - presso la quale ti sei laureato - caratterizzata da facolta' e corsi sui beni ambientali e culturali. Quale ti sembra che sia la consapevolezza e l'impegno del mondo universitario viterbese su questa vicenda? - Emanuele Petriglia: Il mondo universitario viterbese, in alcuni casi, da' prova di un rigoroso impegno scentifico e civile come nel caso del professor Nascetti; ma anche altri professori illustri dovrebbero dare il loro contributo. Purtroppo la questione del mega-aeroporto mette in gioco anche contiguita' politiche e interessi affaristici e carrieristici di vario genere: e molti non vogliono sbilanciarsi pronunciandosi contro il mega-aeroporto; questo e' un serio problema perche' la questione deve essere considerata sotto gli aspetti scientifici, giuridici, relativi al bene comune e agli interessi reali dell'intera popolazione e del territorio, e non sulla base delle convenienze politiche ed economiche di ristretti ceti privilegiati, di cordate di potere, di scambio di favori tra lobby speculative. * - "Coi piedi per terra": La lobby politico-affaristica che vuole realizzare il mega-aeroporto nella sua propaganda insiste spesso su un argomento che potremmo riassumere cosi': anche se il mega-aeroporto implica devastare l'ambiente, nuocere alla salute, violare norme e sperperare soldi pubblici, esso in prospettiva potrebbe creare occupazione per i giovani. Tu sei un giovane: cosa ne pensi di questo sofisma? - Emanuele Petriglia: L'occupazione nel viterbese e' da sempre un problema rilevante, ma non e' vero che con l'attivita' di un mega-aeroporto si creeranno molti posti di lavoro: l'aeroporto e' per voli low cost e le compagnie aeree di questo tipo non mirano ad incrementare l'occupazione ma a tagliare i costi; inoltre questi voli hanno per destinazione ultima reale la citta' di Roma, Viterbo sarebbe solo uno scalo; infine i danni ambientali e sanitari che l'opera provochera' faranno si' che piuttosto si perderanno posti di lavoro e si inibiranno possibilita' di sviluppo ecosostenibile ed autocentrato. * - "Coi piedi per terra": Tu sei anche un lavoratore pendolare: ogni giorno ti rechi al lavoro da Viterbo a Roma. Quali sarebbero gli interventi che veramente servirebbero all'Alto Lazio per collegare adeguatamente Viterbo a Roma? - Emanuele Petriglia: Ogni giorno passo cinque ore tra treni e metropolitana: la situazione dell'intero sistema dei trasporti e' disastrosa, bisogna incentivare il trasporto su rotaia e diminuire il trasporto aereo e su gomma, a livello locale come a livello globale. Per quanto riguarda la situazione locale sarebbero necessari interventi di potenziamento della ferrovia: in primo luogo il potenziamento della ferrovia Viterbo-Capranica-Cesano-Roma, il potenziamento della Viterbo-Orte, la riapertura della Civitavecchia-Capranica-Orte; e naturalmente anche un consistente sviluppo della Viterbo-Civita Castellana-Roma. * - "Coi piedi per terra": Il territorio viterbese, anche se ha subito gravi devastazioni ambientali, inquinamento e speculazioni, ha ancora grandi beni ambientali, notevoli emergenze storico-culturali, produzioni agricole ed artigianali di eccellenza, e specialmente in alcune zone una elevata qualita' della vita tale per cui e' intenso il fenomeno della migrazione abitativa dall'area metropolitana della capitale verso la provincia. Quale pensi possa o debba essere il futuro del viterbese? - Emanuele Petriglia: Viterbo subisce grandi speculazioni e devastazioni ambientali a partire dalla grave questione delle discariche abusive, alla enorme servitu' costituita dal polo energetico piu' grande d'Europa - quello di Civitavecchia-Montalto -, e ora si aggiungerebbe il devastante mega-aeroporto; nonostante questo il viterbese ha beni ambientali di immenso valore, con ecosistemi unici ed una elevata biodiversita': il futuro del viterbese deve puntare a valorizzare queste risorse che sono le sue vere vocazioni: i beni ambientali e culturali, l'agricoltura, il termalismo, e non distruggere il tutto in maniera irreversibile con la costruzione di un devastante mega-aeroporto. * - "Coi piedi per terra": Cosa ne pensi del lavoro di informazione e sensibilizzazione fin qui svolto dal comitato che si oppone all'aeroporto? - Emanuele Petriglia: Il comitato che si oppone all'aeroporto sta svolgendo un ottimo lavoro di informazione e sensibilizzazione della popolazione viterbese, bisogna lavorare ancora tanto ma quel che e' certo e' che i cittadini una volta informati sanno scegliere la cosa giusta, cioe' il diritto alla salute, la salvaguardia del territorio e dell'intera biosfera. * - "Coi piedi per terra": Quali iniziative tra quelle svolte ti sono sembrate piu' efficaci? - Emanuele Petriglia: Sicuramente sono stati importanti i convegni scientifici, l'incontro con la popolazione di Ciampino che ha la salute e la qualita' della vita rovinate dall'aeroporto, e anche il concerto notturno svolto nell'aerea del Bulicame, un posto incantevole che con la costruzione del mega-aeroporto andrebbe perso per sempre; molto importanti per la campagna di informazione e sensibilizzazione sono stati anche i volantinaggi e le iniziative sia nei quartieri che con i pendolari alle fermate di treni e autobus per far conoscere alle persone la verita'. * - "Coi piedi per terra": Quali iniziative avete in programma? - Emanuele Petriglia: Le iniziative in programma sono molte, tra cui una con l'autrice di una importante inchiesta della testata giornalistica televisiva "Report" nei luoghi del Bullicame; ma molte altre sono le iniziative che il comitato svolge, come la costante interlocuzione con le istituzioni, il lavoro di documentazione, la sensibilizzazione capillare dei cittadini. * - "Coi piedi per terra": Quale ti sembra che sia l'opinione oggi prevalente tra la cittadinanza di Viterbo sul mega-aeroporto e le sue conseguenze distruttive? - Emanuele Petriglia: Quando e' iniziata la mistificante campagna propagandistica della lobby politico-affaristica a favore del mega-aeroporto forse la popolazione pensava che esso potesse costituire una soluzione alla disoccupazione, ma quando i cittadini conoscono la verita' e le conseguenze che la costruzione del devastante mega-aeroporto porta all'intera popolazione, non solo del comune di Viterbo ma dell'intera provincia, allora cambia idea e lotta con noi affinche' questa lobby politico-affaristica non devasti ambiente, salute e diritti nel viterbese con la costruzione di un'opera nociva e distruttiva. * - "Coi piedi per terra": Voi siete impegnati non solo per evitare la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo, ma anche in solidarieta' con la popolazione di Ciampino che chiede da anni di ridurre i voli; e siete impegnati anche per la riduzione del trasporto aereo piu' in generale, poiche' esso contribuisce notevolmente al surriscaldamento del clima. Perche' oltre a difendere i beni ambientali e il diritto alla salute a Viterbo vi sentite anche cosi' fortemente impegnati nella solidarieta' con le popolazioni di altri territori e contro il disastro climatico planetario? - Emanuele Petriglia: Il mondo intero si e' accorto che il problema dei cambiamenti climatici e' serio ma il governo italiano sembra non capirlo, la politica governativa preferisce chiudere gli occhi e rimandare: ma si e' arrivati a un punto di rottura e non si puo' piu' non intervenire. La costruzione di un devastante mega-aeroporto di certo non aiuta a contrastare l'effetto serra, altri paesi europei - come la Germania e la Francia - hanno fermato la costruzione di aeroporti, e noi in Italia cosa facciamo? Ne costruiamo ancora quando ve ne sono gia' troppi. Incredibile. Certi signori non hanno ancora capito che sviluppo economico oggi vuol dire sviluppo sostenibile. Noi del comitato contro l'aeroporto abbiamo conosciuto la realta' della popolazione di Ciampino e siamo solidali con loro naturalmente. Quando vedi una mamma piangere perche' il suo bambino di dieci anni ha una malattia respiratoria grave dovuta all'inquinamento provocato dagli aerei che fanno scalo nell'aeroporto e non puo' fare niente per far cessare tutto questo, perche' cambiare casa e' difficile economicamente, e deve continuare a subire queste ingiustizie e soprusi, questi danni alla salute di persone care, allora lotti anche per loro. Vorrei dire ai signori che vogliono volare a un euro a spese dell'intera comunita', provocando gravi danni alla salute altrui e all'ambiente di tutti, che questo non e' giusto. * - "Coi piedi per terra": L'Alto Lazio subisce anche altre gravi aggressioni ambientali: come la minacciata prossima apertura della centrale a carbone di Torvaldaliga Nord e la minaccia di nuovamente imporre una centrale nucleare a Montalto - dopo che un referendum popolare la blocco' nel 1987. Voi siete impegnati nella difesa dell'ambiente e della salute, quindi anche contro queste minacce. Quale e' la situazione al riguardo? - Emanuele Petriglia: Purtroppo l'Alto Lazio e' un territorio che subisce gravi aggressioni ambientali e noi come comitato siamo solidali con le popolazioni di Tarquinia e Civitavecchia che si oppongono all'accensione della centrale a carbone di Torvaldaliga Nord: se si accendesse la centrale sarebbe un ulteriore disastro ambientale (invito tutti a vedere i filmati disponibili su internet sulla situazione della popolazione di Brindisi colpita anch'essa da decisioni assurde dell'Enel e degli enti locali che hanno portato la' all'accensione della centrale a carbone e alle nocive e distruttive conseguenze). E' un disastro ambientale e sanitario, e il mega-aeroporto e' ancora piu' nocivo di una centrale. Per quanto riguarda la questione del nucleare, ogni volta che si sente parlare di questo si pensa a Montalto: e' una politica energetica insensata che non porta ne' benefici ne' vantaggi alla popolazione e non e' di certo questo tipo di energia la soluzione al problema che affligge l'intero pianeta, cioe' quello di ridurre l'uso dei combustibili fossili: bisogna puntare sullo sviluppo e l'utilizzo di energie rinnovabili come l'energia solare e l'eolica. * - "Coi piedi per terra": Difesa della biosfera e difesa dei diriti umani: e' questo il nucleo del vostro impegno? E quali iniziative ti sembra che siano piu' necessarie ed urgenti su scala planetaria? - Emanuele Petriglia: Sicuramente sono due obiettivi fondamentali, due principi-cardine del nostro movimento; le iniziative che l'intera comunita' mondiale deve realizzare sono molte, a partire dall'adempimento degli impegni del protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra, e molte altre ancora. * - "Coi piedi per terra": Il filosofo della nonviolenza Aldo Capitini parlava della "forza preziosa dei piccoli gruppi": ti sembra che l'esperienza del vostro comitato stia dando un contributo a un impegno complessivo di giustizia e di solidarieta'? E quale invito all'impegno faresti a un giovane che volesse anch'egli dare una mano per il bene comune? - Emanuele Petriglia: Si', sicuramente l'esperienza del nostro comitato sta dando un contributo importante, e ai giovani chiedo di non vivere la propria vita passivamente, subendo le ingiustizie che potenti, politici e speculatori vogliono commettere a spese della nostra terra, della nostra aria, della nostra vita, dei beni comuni: stanno distruggendo con una velocita' impressionante il mondo intero, e dobbiamo fare qualcosa affinche' questo non avvenga. * - "Coi piedi per terra": Una caratteristica del vostro comitato e' tenere insieme scelta della nonviolenza, impegno per la legalita', informazione e documentazione scientifica, interlocuzione con le istituzioni ed azione di crescita culturale dei cittadini. Quali risultati ti sembra siano stati raggiunti nell'interlocuzione con le istituzioni, e quali nella sensibilizzazione della cittadinanza? I pubblici amministratori - che in passato hanno brillato per ignoranza ed irresponsabilita' - ti sembra che comincino ad essere piu' documentati e consapevoli o invece persistono in atteggiamenti ciechi ed arroganti? Ed i cittadini che in passato hanno subito una propaganda menzognera e mistificante ti sembra che da quando opera il vostro comitato abbiano ricevuto una piu' adeguata informazione ed abbiano maturato una sufficiente conoscenza e consapevolezza? - Emanuele Petriglia: Con la cittadinanza penso che abbiamo raggiunto ottimi risultati di crescita dell'informazione, della consapevolezza, della responsabilizzazione in difesa dell'ambiente, della salute, della legalita', dei diritti di tutti e del bene comune; ma naturalmente dobbiamo lavorare sempre di piu' per promuovere una sempre maggiore conoscenza e coscientizzazione su quello che sta accadendo; le istituzioni, la pubblica amministrazione, sono un po' piu' lente ma non dubitiamo che davanti alla forza della verita' finiranno per dover ammettere che la costruzione del mega-aeroporto a Viterbo non puo' avvenire ne' ora ne' mai, poiche' e' un'opera insensata e illegale, nociva e distruttiva. 2. INIZIATIVE. FERMIAMO I BARBARI, SALVIAMO IL BULICAME [Riproponiamo la seguente notizia gia' apparsa nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino"] Si e' svolta il 5 novembre a Viterbo un'iniziativa di informazione dei cittadini sul tema "Salviamo il Bulicame" promossa dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo. La struttura pacifista, che partecipa al movimento che si oppone al mega-aeroporto che devasterebbe irreversibilmente l'area del Bulicame, ha diffuso materiale informativo ed interloquito con i cittadini. Tutte le persone raggiunte dall'iniziativa di informazione e sensibilizzazione hanno espresso il loro sostegno al movimento che si batte per difendere l'ambiente, i beni comuni, i diritti e la salute dei cittadini. Di seguito il testo dell'appello diffuso. * Fermiamo i barbari, salviamo il Bulicame La realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma sarebbe per Viterbo e per l'Alto Lazio una sciagura insostenibile. Oltre alla nocivita' per la salute delle persone (come rigorosamente documentato dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - International Society of Doctors for the Environment Italia) la dissennata opera provocherebbe un enorme danno ambientale, economico e sociale. Particolarmente devastata ne risulterebbe in primo luogo l'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico di fondamentale importanza per Viterbo e i viterbesi. La realizzazione del devastante mega-aeroporto danneggerebbe irreversibilmente l'area del Bulicame. Per contrastare questa minaccia diversi mesi fa molti cittadini viterbesi hanno sottoscritto un appello che di seguito riproponiamo. * "Quale del Bulicame esce ruscello" (Dante, Inferno, canto XIV, v. 79) L'area termale di Viterbo, l'area del Bulicame, un bene ambientale, storico, culturale, terapeutico, sociale ed economico di straordinario pregio, e' in pericolo. L'intenzione di realizzare in quell'area un mega-aeroporto per voli low-cost avrebbe un impatto devastante su di essa. Difendiamo l'area del Bulicame. Difendiamo la natura, la storia e la cultura di Viterbo. Difendiamo i diritti di tutti dall'assalto degli speculatori. Si' alla difesa del Bulicame. No al mega-aeroporto distruttivo, inquinante, nocivo. Facciamo appello a tutte le persone che amano Viterbo, la sua natura, la sua storia, i suoi monumenti, affinche' sia fermato lo scempio voluto dai nuovi barbari. * Salviamo il Bulicame. Impediamo la realizzazione del nocivo e distruttivo, illegale e folle mega-aeroporto a Viterbo. 3. DOCUMENTAZIONE. NUOVI MATERIALI NEL SITO www.coipiediperterra.org E' stato ulteriormente ampliato il sito del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: www.coipiediperterra.org * E' stata aggiunta un'ampia sezione fotografica (tuttora in fase di allestimento ed arricchimento) in cui tra l'altro sono documentate le iniziative di studio e di incontro promosse dal comitato e dal centro sociale "Valle Faul" presso l'area termale del Bulicame di Viterbo con la partecipazione tra gli altri dei professori Osvaldo Ercoli, Paolo Giannini ed Antonello Ricci, della saggista Marianella Correggia, del musicista Andrea Seki, e di Alfio Pannega - figura storica della cultura popolare viterbese. * Il sito contiene inoltre sezioni di testi in italiano e in inglese. Vi sono inoltre tutti i fascicoli fin qui usciti (oltre centotrenta) del notiziario "Coi piedi per terra": notiziario su cui sono apparsi anche numerosissimi interventi di illustri personalita' del dibattito scientifico e culturale e approfonditi materiali di documentazione. Sono inoltre presenti nel sito sezioni specifiche che presentano comunicati, relazioni, interviste, bibliografie e sitografie. E ancora: link utili e siti amici, e un'ampia cronologia del comitato. In evidenza nella home page le recenti comunicazioni intercorse con varie autorita' istituzionali. * Il sito ospita anche uno spazio dell'Isde di Viterbo (l'Isde e' la prestigiosa Associazione italiana medici per l'ambiente - International Society of Doctors for the Environment Italia) che reca anche vari materiali in ricordo dell'illustre scienziato Lorenzo Tomatis. * Di particolare interesse, infine un'ampia sezione di testi di studio, che presenta anche opere integrali di Gunther Anders, Piero Calamandrei, Aldo Capitini, Susan George, Martin Luther King, Alexander Langer, Primo Levi, Giulio A. Maccacaro, Jean-Marie Muller, Vandana Shiva, ed ancora altre autrici ed altri autori. * Il sito www.coipiediperterra.org vuole essere uno strumento di informazione e documentazione a disposizione di tutte le persone interessate all'impegno in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. 4. DOCUMENTAZIONE. ANTONELLA LITTA: DISCARICHE ABUSIVE [Riproponiamo il seguente intervento gia' apparso nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino". Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia). Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente] Al Sindaco del Comune di Capranica, al Sindaco del Comune di Castel Sant'Elia. al Sindaco del Comune di Vetralla, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Presidente della Provincia di Viterbo, all'Assessore all'ambiente della Provincia di Viterbo, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, all'Assessore all'ambiente della Regione Lazio, all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, e per conoscenza: al Prefetto di Viterbo, al Presidente dell'Ordine dei medici di Viterbo L'Associazione italiana medici per l'ambiente, sezione di Viterbo, in merito allo sversamento illegale di rifiuti tossici, segnalato nel 2005 nelle discariche ubicate e sottoposte a sequestro nei comuni di Capranica, Castel Sant'Elia e Vetralla, chiede di conoscere quali indagini siano state eseguite al fine di rilevare il tipo, la composizione e il quantitativo di rifiuti tossici sversati nelle stesse, e l'eventuale contaminazione delle falde acquifere, dell'aria e del suolo. Chiede inoltre di conoscere quali atti e provvedimenti siano stati posti in essere per assicurare la messa in sicurezza delle suddette discariche ed avviare la loro bonifica, e se siano stati effettuati studi per il monitoraggio della salute dei cittadini residenti nelle aree limitrofe, della flora e della fauna. La presenza di discariche abusive con il loro contenuto di rifiuti tossici nel nostro territorio e' fonte di grande preoccupazione per l'elevato rischio sanitario ed ambientale che esse rappresentano, come gia' rilevato da studi condotti sulle popolazioni che vivono in prossimita' di discariche abusive. Certi della vostra attenzione e in attesa di un sollecito riscontro, vogliate gradire distinti saluti, dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) Viterbo, 6 novembre 2008 5. INIZIATIVE. ALESSANDRO PIZZI: SOLIDARIETA' CON LA POPOLAZIONE DEL CONGO VITTIMA DELLA GUERRA [Ringraziamo Alessandro Pizzi (per contatti: alexpizzi at virgilio.it) per questo intervento, gia' apparso nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino". Alessandro Pizzi, gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino (Vt), citta' in cui il suo rigore morale e la sua competenza amministrativa sono diventati proverbiali, e' fortemente impegnato in campo educativo e nel volontariato, ha preso parte a molte iniziative di pace, di solidarieta', ambientaliste, per i diritti umani e la nonviolenza, tra cui l'azione diretta nonviolenta in Congo con i "Beati i costruttori di pace"; ha promosso il corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte (istituto scolastico in cui ha lungamente insegnato); e' uno dei principali animatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Sul tema del trasporto aereo, del suo impatto sugli ecosistemi locali e sull'ecosistema globale, e sui modelli di mobilita' in relazione ai modelli di sviluppo e ai diritti umani, ha tenuto rilevanti relazioni a vari convegni di studio] Voglio rendere pubblica l'adesione al digiuno a catena (a turni), promosso il 3 novembre dall'associazione Rete Pace per il Congo in solidarieta' con il popolo congolese per l'ennesima emergenza umanitaria che sconvolge il Kivu, regione della Repubblica democratica del Congo gia' segnata dalla sanguinosa guerra degli anni Novanta, costata piu' di quattro milioni di morti. La guerra in atto in queste settimane nella regione del Kivu vede contrapposte le Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (Fardc) e le milizie del Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (Cndp), guidate dall'ex generale tutsi Laurent Nkunda, appoggiato da paesi stranieri, in particolare dal Ruanda. Chi segue da tempo e da vicino le vicende del Congo non ha dubbi sulle ragioni della guerra che vanno ricercate nella grande disponibilita' di materie prime che si trovano nel Kivu. Materie prime necessarie alle multinazionali, come il Coltan, minerale utilizzato per la costruzione dei telefoni cellulari. Ben prima che i media si occupassero di questo evento i vescovi congolesi scrivevano: "una guerra paravento per coprire il saccheggio delle risorse". In un documento di qualche anno fa la Societe' Civile di Butembo, nel Nord Kivu, definiva il Congo uno "scandalo geologico e agricolo, la popolazione e' come un affamato dormiente su un materasso d'oro". La popolazione del Congo, e in particolare del Kivu, e' sottoposta da piu' di un decennio a guerre, stupri di massa, saccheggi; e' condannata allo stato di profughi; i giovani e i bambini sono costretti ad arruolarsi negli eserciti in lotta. Un dramma umanitario provocato dalla rapina delle risorse, da una classe dirigente corrotta e spesso incapace e da una comunita' internazionale (Europa, Usa, Cina, Russia) piu' interessata alla protezione delle imprese, delle multinazionali, che ai diritti umani. Lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e' cosa conosciuta dalla comunita' internazionale. Ad esempio nell'ottobre 2002 al Consiglio di sicurezza dell'Onu veniva presentato un documento dal titolo "Rapporto finale del Gruppo di esperti sullo sfruttamento illegale delle risorse naturali e altre forme di ricchezza della Repubblica Democratica del Congo". Tra le tante presenze armate nel Congo c'e' anche l'Onu, con una presenza di 17.000 soldati di cui 8.000 nel Kivu; la missione dell'Onu si chiama Monuc. La Monuc, come denunciato da piu' parti ed anche dal governo della Repubblica democratica del Congo, non e' al di sopra delle parti, ma si comporta in modo benevolo nei confronti dell'esercito irregolare di Nkunda. In questo atteggiamento ricorda la missione dell'Onu (Minuar) del 1994 quando opero' in intesa con il Ruanda di Paul Kagame. Si parla di "balcanizzazione" del Congo con il rischio di una scissione della regione del Kivu, che cosi' sarebbe piu' facilmente controllabile, con le sue immense ricchezze. Nonostante la lunga e sanguinosa guerra, la pesante eredita' della dittatura di Mobutu, la delusione seguita alle recenti elezioni, la serie di accordi firmati e disattesi, la popolazione congolese vuole costruire un percorso di pace e di riconciliazione. E la comunita' internazionale, dall'Onu all'Europa, dovrebbe invertire la rotta seguita negli ultimi anni e appoggiare la popolazione locale per costruire uno stato di diritto nel Congo e per favorire una pace duratura. Noi cittadini comuni possiamo aiutare quella popolazione denunciando pubblicamente le ragioni della guerra e cercando di combattere il modello di economia violenta che tanti danni provoca al pianeta Terra e che calpesta i diritti umani della maggior parte dell'umanita'. In occasione dell'azione internazionale nonviolenta per la pace nel Congo del 2001, organizzata da Beati i costruttori di pace, Chiama L'Africa e Associazione Giovanni XXIII - Operazione Colomba, lo scrittore e attore Moni Ovadia dichiaro': "L'Africa dimostra che il pianeta e' sull'orlo del baratro. Sono milioni le persone che soffrono. E' il problema piu' lancinante per il mondo oggi. Su questo si misura la nostra umanita': cos'e' che ci fa essere persone oggi? Il fatto di produrre, consumare e lasciare un pianeta di rifiuti? Io non resisto a queste sollecitazioni, quello che si puo' va fatto. Per questo ho risposto all'appello, perche' iniziative come questa danno un senso del nostro cammino di esseri umani". Queste parole sono ancora attuali e ci devono spronare a manifestare solidarieta' alla popolazione congolese e a riflettere sul fatto che le nostre azioni, anche quelle piu' piccole, hanno effetti sugli altri esseri viventi del pianeta. 6. MONDO. MATTEO DEAN: AUTOMOBILI [Dal quotidiano "Il manifesto" dell'11 novembre 2008 col titolo "In auto a Citta' del Messico"] Citta' del Messico e' una rete. Una ragnatela di strade, ponti, sopraelevate e gallerie. Su ognuna di queste vie di comunicazione, grandi e piccole, viaggiano ogni giorno milioni di automobili, autobus e camion di ogni dimensione. E spostarsi in questo reticolo non e' facile ne' rapido. Certo per la carente segnalazione che non permette di comprendere esattamente dove si va, soprattutto a chi la citta' non la conosce bene (o ne conosce solo una parte, essendo cosi' estesa); ma soprattutto per l'eccessivo numero di automobili che vi circolano. Tant'e' che molti cittadini si ritrovano a trascorrere ore nel pubblico trasporto: come lo studente del nord della citta', che per arrivare all'Universita' pubblica (a sud) deve uscire di casa con almeno due ore d'anticipo. Un inferno. Il Centro per il trasporto sostenibile (Cts) di recente ha tenuto il suo congresso nazionale in Messico. E innanzitutto ha presentato un quadro della situazione attuale proprio nella capitale messicana. I dati sono sconcertanti. Il transito di veicoli nella megalopoli messicana causa la perdita di 3.347.200 ore-uomo - si', avete letto bene - al giorno, il che si traduce nel fatto che un abitante di questa citta' passerebbe in media cinque anni della sua vita incastrato e stressato nella congestione generata dal traffico. Questa situazione poi si deve confrontare con il tasso di motorizzazione della citta'. Infatti, a fronte di un tasso di natalita' annuale che varia tra l'1 e il 2%, il tasso d'acquisto di nuovi veicoli e' attorno al 7,5%, ovvero a Citta' del Messico si comprano piu' automobili dei figli che si procreano. Questa situazione paradossale, ma assolutamente reale, ha portato a una citta' in cui le cosiddette ore di punta del traffico sono cresciute a 15 al giorno, cioe' in pratica tutto il giorno, E se la velocita' media delle automobili in citta' e' oggi di appena 13 chilometri orari, ci si domanda dove andremo a finire tra dieci anni, quando si prevede che, secondo gli attuali tassi, solo a Citta' del Messico circoleranno almeno 6 milioni di veicoli. A questi dati duri, va aggiunta l'analisi dell'impatto sulla qualita' della vita dei cittadini-automobilisti. Il Cts sostiene che l'uso indiscriminato fatto oggi dell'automobile quale mezzo di spostamento, anche sulle brevi distanze, contribuisce enormemente al fatto che il Messico oggi sia il secondo paese al mondo (dopo gli Usa) per numero di obesi. A questo concorre anche il fatto che l'alimentazione in Messico oggi si e' trasformata drasticamente con l'introduzione di alimenti poco nutritivi e ricchi di grassi. Ma se questo non bastasse, il Cts cita studi realizzati presso l'Universita' di Berkeley in California per sostenere che le persone che vivono vicino alle grandi arterie di comunicazione veicolare - moltissime delle quali si trovano anche in pieno centro o in zone densamente abitate - sviluppano meno amicizie, meno relazioni sociali, il che si traduce nel fatto che "la dipendenza dall'automobile sta anche disgregando la nostra societa' e generando una diseguaglianza ancora piu' acuta". Tutto cio' e' evidentemente conseguenza della mancanza di una rete efficiente, sicura e rapida di pubblico trasporto. Certo, ammette il Cts, alcuni passi son stati realizzati: come l'introduzione del Metrobus, autobus con corsia preferenziale sulle maggiori arterie della citta', il che ha dato come risultato quello di far abbandonare l'automobile ad almeno 15.000 cittadini. Ma molto c'e' da fare, sostengono, perche' ogni anno 200.000 automobili si aggiungono alla massa di veicoli che intasa la citta'. 7. MONDO. MARINA FORTI: CLIMA [Dal quotidiano "Il manifesto" del 27 febbraio 2008 col titolo "Il clima? Non e' questione solo ambientale..."] Il riscaldamento globale del clima non va piu' considerato un'emergenza esclusivamente ambientale. Lo affermano i ricercatori dell'Oxford Research Group, gruppo di studio indipendente sulla sicurezza globale. "Per i suoi ben documentati effetti fisici - l'aumento medio globale delle temperature, l'innalzamento del livello dei mari e l'alterazione dei fenomeni meteorologici - il cambiamento del clima avra' pesanti impatti socio-economici. E questi a loro volta potranno provocare gravi conseguenze sulla sicurezza, inclusi disordini e conflitti civili, violenza intercomunitaria e instabilita' internazionale", si legge nel documento An uncertain future (Un futuro incerto), di Chris Abbot, gennaio 2008, disponibile nel sito www.oxfordresearchgroup.org.uk Non e' la prima volta che questo gruppo di esperti in questioni geopolitiche sconfina su temi considerati "ambientali": erano stati proprio loro ad argomentare, un paio d'anni fa, che il cambiamento del clima, le diseguaglianze sociali e i conflitti per le risorse naturali sono nel medio termine "minacce alla sicurezza globale" ben piu' temibili del terrorismo internazionale (Global responses to global threats. Sustainable security for the 21st century, giugno 2006). Non e' neppure la prima volta che si parla di clima in un quadro di politica internazionale: nell'aprile del 2007 il Consiglio di sicurezza dell'Onu per la prima volta ha discusso di "impatto del cambiamento del clima sulla pace e la sicurezza internazionale" (anche se, bisogna riconoscerlo, non ha avuto la stessa attenzione mediatica di quando discute le sanzioni all'Iran o invia truppe in Afghanistan...). Il cambiamento del clima e' ormai a pieno titolo tra le grandi questioni di politica interna e internazionale, e questo e' un passo avanti. Entra nelle campagne elettorali, definisce il grado di accettabilita' di politici e amministratori, e' un plus di immagine. E pero', sottolinea il documento del gruppo di Oxford, se la sfida ambientale e' ormai chiara, "meno attenzione e' messa sull'inevitabile impatto che il cambiamento del clima avra' sulle questioni di sicurezza nazionale e globale". Non e' difficile vedere perche' il cambiamento del clima sia una questione di sicurezza globale. Il documento parte dall'ultimo rapporto dell'Ipcc, il Comitato scientifico intergovernativo sul cambiamento del clima, che lavora sotto l'egida dell'Onu e rappresenta il consenso generale nella scienza del clima. E' ormai comunemente riconosciuto che l'atmosfera terrestre si sta scaldando e che le attivita' umane (il consumo di combustibili fossili) ne sono la causa piu' rilevante. E' documentato che l'aumento delle temperature, l'innalzamento degli oceani (si pensi: nel solo Bangladesh oltre 17 milioni di persone vivono a meno di un metro sul livello del mare) e il caos meteorologico avranno ripercussioni disastrose: dalla perdita di infrastrutture (con impatto economico potenzialmente disastroso, come aveva calcolato la ricerca dell'economista Nicholas Stern per conto del ministero del tesoro britannico nel 2006) alla scarsita' di risorse essenziali come cibo, acqua, foreste, energia, con l'ulteriose conseguenza che carestie e siccita' spingeranno masse di popolazione a spostarsi. "Tutti questi fattori interagiranno tra loro e con le tensioni gia' esistenti", fa notare l'autore del documento. E qui entriamo nel campo della sicurezza in senso proprio: proteste popolari, conflitti per la terra o l'acqua, conflitti politici. Il punto e' che tre tendenze chiave degli ultimi anni si stanno saldando. Al cambiamento del clima va affiancato un crescente problema di sicurezza energetica (i paesi sia industrializzati che in via di sviluppo sono sempre piu' dipendenti da petrolio e gas importati, di solito da regioni del pianeta assai instabili), e l'emergere di "minacce non-tradizionali" da vari fattori sociali ambientali e politici nel mondo post-11 settembre. Anche l'approccio ai problemi della sicurezza, conclude il gruppo di Oxford, dovra' dunque cambiare: "con un approccio preventivo piu' che reattivo". 8. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 134 del 15 novembre 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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