Minime. 613



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 613 del 19 ottobre 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Fermare la guerra, tornare al diritto internazionale e alla legalita'
costituzionale
2. "Peacereporter": Un'autobomba a Herat, feriti sei italiani
3. La "Carta" del Movimento Nonviolento
4. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. FERMARE LA GUERRA, TORNARE AL DIRITTO INTERNAZIONALE E ALLA
LEGALITA' COSTITUZIONALE

Occorre fermare la guerra terrorista e stragista in Afghanistan.
E l'Italia puo' e deve fare il primo passo: cessando di prendervi parte
poiche' essa e' un crimine, il maggiore dei crimini, che altri crimini e
crimini genera.
L'Italia puo' e deve fare il primo passo: tornando al rispetto del diritto
internazionale e al rispetto della legalita' costituzionale; tornando al
principio fondamentale della sua politica internazionale scritto nella legge
alla base dell'ordinamento giuridico repubblicano: "L'Italia ripudia la
guerra".
*
Occorre opporsi alle stragi, occorre opporsi al terrorismo, occorre opporsi
alle violazioni dei diritti umani, occorre opporsi alla guerra nemica
dell'umanita', che di stragi e terrore e violenze sempre consiste, che di
carne umana si nutre.
In questo tragico momento dell'umanita' occorre fare la scelta che salva le
vite, la scelta della solidarieta' che affratella e assorella l'umanita'
intera: la scelta della pace e del dialogo, la scelta del disarmo e della
cooperazione, la scelta della smilitarizzazione di tutti i conflitti, la
scelta della nonviolenza.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra.
S'impegni l'Italia per la cessazione delle stragi.
Il primo e fondamentale diritto umano e' quello di non essere uccisi.
Solo la pace salva le vite.
*
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Lo diciamo anche oggi, nel quarantesimo anniversario della scomparsa di Aldo
Capitini, che della nonviolenza e' stato apostolo in Italia.

2. AFGHANISTAN. "PEACEREPORTER": UN'AUTOBOMBA A HERAT, FERITI SEI ITALIANI
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente
articolo del  18 ottobre 2008 col titolo "Autobomba a Herat, feriti sei
italiani"]

Sei soldati italiani sono rimasti feriti a seguito di un attentato avvenuto
questa mattina nei pressi dell'aeroporto di Herat, nell'Afghanistan
occidentale, dove e' di stanza il contingente Isaf composto da italiani e
spagnoli.
Un'autobomba e' esplosa al passaggio di una colonna di mezzi che rientrava
dallo scalo aeroportuale. I sei feriti sono stati trasferiti all'ospedale
italiano da campo a Herat. Quattro di loro sono gia' stati dimessi. Almeno
due gli automezzi danneggiati, uno dei quali si e' ribaltato sulla
carreggiata. L'area e' stata immediatamente isolata dalle forze di
sicurezza. I militari italiani coinvolti sono il tenente colonnello Giovanni
Battaglia, di Vittoria (Ragusa), effettivo al reparto Comando e supporti
tattici Aosta con sede a Messina; il capitano Giuseppe Cannazza, di Galatina
(Lecce), effettivo allo Stato maggiore dell'Esercito; il primo maresciallo
Fabio Sebastiani di Palermo, effettivo al Comfoter, con sede a Verona; il
maresciallo ordinario Alessandro d'Angelo, di Messina, effettivo al reparto
Comando supporti tattici Aosta con sede a Messina; il caporal maggiore
scelto Giuseppe Lagana', di Melito Porto Salvo in provincia di Reggio
Calabria, effettivo al primo Reggimento bersaglieri di Cosenza. I primi tre
si trovavano in Afghanistan da dieci giorni mentre gli altri due risultavano
essere gia' da tempo nell'area. Il nome di un sesto militare coinvolto e
subito dimesso non e' stato riferito proprio per l'entita' particolarmente
lieve delle ferite riportate.
Quello contro gli italiani a Herat e' stato il secondo attacco contro un
contingente Isaf nelle ultime ventiquatt'ore. Ieri sera a Kandahar, ex
roccaforte dei talebani nel sud del Paese, l'aeroporto e' stato obiettivo di
un lancio di razzi e due soldati del contingente bulgaro sono rimasti feriti
in modo non grave, stando a quanto ha riferito il ministero della Difesa
bulgaro. Dall'inizio dell'anno sono stati 84 gli attacchi suicidi in
territorio afgano, contro i 119 dell'anno precedente: la maggior parte delle
vittime sono state civili, sebbene il bersaglio fossero i militari
stranieri.
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa non ha nascosto la preoccupazione:
l'attentato suicida avvenuto contro i militari italiani - ha detto La
Russa - dimostra che "il livello dello scontro si e' innalzato, se non da un
punto di vista quantitativo, dal punto di vista qualitativo, cioe' della
capacita' organizzativa da parte dei talebani di portare a termine tali
attacchi".

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

4. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 613 del 19 ottobre 2008

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