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Voci e volti della nonviolenza. 226
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 226
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 9 Sep 2008 14:48:13 +0200
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 226 del 9 settembre 2008 In questo numero: 1. Con la guida di Gianfranco Ravasi tra recenti pubblicazioni religiose (parte quinta) 2. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del maggio 2004 3. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del giugno-luglio 2004 4. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'agosto-settembre 2004 5. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'ottobre 2004 1. EDITORIALE. CON LA GUIDA DI GIANFRANCO RAVASI TRA RECENTI PUBBLICAZIONI RELIGIOSE (PARTE QUINTA) Proponiamo di seguito alcune segnalazioni bibliografiche estratte dalla rubrica "I libri della fede" tenuta negli scorsi anni dal prestigioso teologo cattolico Gianfranco Ravasi sul mensile "Letture". 2. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL MAGGIO 2004 [Dal mensile "Letture", n. 607, maggio 2004, col titolo "Strategie narrative e sontuosi Abc". Gianfranco Ravasi (Merate, 1942) arcivescovo cattolico, teologo, biblista, ebraista e archeologo; presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. E' autore di numerose opere di grande valore] Sulle 138.013 parole greche che compongono il Nuovo Testamento, ben 19.404 appartengono a Luca, il piu' esteso dei quattro Vangeli, e quello scritto anche in modo piu' elegante. In quest'anno liturgico e' proprio il terzo evangelista ad accompagnarci durante la liturgia domenicale. Ecco allora perche' e' stato tradotto in italiano il bel commento dell'americano Luke Timothy Johnson, Il Vangelo di Luca (traduzione di Giovanni Vischioni, Elledici, 2004, pp. 419, euro 32). La sua e' un'analisi letteraria: senza entrare nel merito della genesi e della tradizione che sta alle spalle dell'opera di Luca, l'esegeta punta direttamente al testo, alle sue strategie narrative, alla composizione globale dello scritto, cosi' da individuarne il progetto e il messaggio d'insieme. Un progetto che coinvolge anche la seconda opera lucana, gli Atti degli apostoli, che vede l'evangelista attento a raccordare la figura di Cristo alla profezia anticotestamentaria e in particolare a quel padre ideale dei profeti che fu Mose' (vedi Deuteronomio 18, 18-19). I singoli tasselli del mosaico letterario evangelico sono, percio', studiati in due momenti: c'e' innanzitutto il vaglio delle questioni letterarie specifiche e connesse alle varie porzioni testuali, e c'e' poi l'"interpretazione", ossia la definizione del profilo che quel brano riveste all'interno del piano d'insieme che regge l'intera opera lucana. A margine notiamo che questo commento fa parte di una nota collana di testi esegetici intitolata "Sacra Pagina", tradotta in italiano dall'editrice salesiana piemontese. Sempre per stare nell'alveo delle Scritture cristiane, vogliamo calorosamente suggerire un sontuoso e prezioso Dizionario esegetico del Nuovo Testamento diretto da Horst Balz e Gerhard Schneider, e curato nell'edizione italiana da Omero Soffritti (traduttori vari, Paideia, 2004, pp. XXXVII, colonne 2024 + 2046, euro 156), originariamente presentato in due tomi. Tutti i 5433 vocaboli greci usati per comporre il Nuovo Testamento e le relative 635 varianti vengono esplicitamente o indirettamente presi in esame attraverso voci accurate che, nel caso dei termini piu' rilevanti a livello teologico, assumono il profilo di vere e proprie minitrattazioni sistematiche. Tanto per fare un esempio tratto dalla prima lettera dell'alfabeto, si veda la voce agape e derivati e, in finale, christos. La prospettiva e' quella storico-critica, con attenzione anche al contesto culturale extracristiano; la bibliografia e' ben selezionata e aggiornata nei supplementi finali. Alla redazione dell'opera ha contribuito una vera e propria legione di studiosi tedeschi protestanti, e l'edizione italiana e' stata attenta e puntuale nella revisione e negli adattamenti. Prima di lasciare il settore esegetico, vorremmo segnalare una curiosita'. Un appassionato collezionista di monete e lucerne palestinesi, Cesare Colombo, ha studiato la numismatica neotestamentaria in Trenta monete d'argento (Mimep-Docete, 2003, pp. 143, euro 35), un saggio vivacemente illustrato. Nel Nuovo Testamento, infatti, ci si imbatte in ben 85 citazioni di monete: nei Vangeli, ad esempio, ci sono 11 designazioni monetarie, reali e di "conto", ed e' naturalmente Matteo, l'agente delle imposte, a essere al riguardo il piu' ricco di rimandi. E' d'altronde noto a tutti che la moneta non e' solo un mero strumento finanziario ma e' un vero e proprio segnale culturale e sociale. * Erma bacchetta Roma Lasciamo ora l'orizzonte neotestamentario per inoltrarci nella tradizione ecclesiale successiva. Nei primi tempi della cristianita' appare uno scritto affascinante, opera di un oscuro personaggio romano di nome Erma e intitolata Il Pastore dalla figura dominante nel testo, che appartiene al genere apocalittico ed e' destinato a scuotere la comunita' romana un po' inflaccidita. Maria Beatrice Durante Mangoni ha curato un'impeccabile edizione italiana di quest'opera composta in greco nella prima meta' del II secolo (Dehoniane, 2003, pp. 235, euro 19,60). Cinque visioni, dodici precetti e dieci similitudini ordinano a trittico il testo, rendendolo affascinante sia per i suoi simboli (oltre al pastore, famosa e' la donna anziana che ringiovanisce, simbolo della Chiesa che si purifica e converte nella metanoia, o anche la torre, segno di permanenza e stabilita'), sia per il suo messaggio etico, ecclesiale ed escatologico, sia anche per il riflesso storico della situazione romana. Un po' a sorpresa, e con un apparente fuori tema, vorremmo segnalare un raffinatissimo - anche a livello iconografico - studio di Silvia Maddalo, il De Balneis Puteolanis di Pietro da Eboli (Biblioteca Apostolica Vaticana, 2003, pp. 272, euro 60). Ci si chiedera': che ha a vedere con la fede questo scritto al tempo stesso poetico e scientifico sui bagni di Pozzuoli, composto attorno al 1220 da Pietro da Eboli, letterato della corte normanna e sveva - testo ripreso in mirabili codici tra i quali l'Angelicano 1474 studiato in particolare dalla Maddalo? La risposta e' nel capitolo intitolato "Simbologie salvifiche e iconografia battesimale", testimonianza puntuale del profondo e sistematico intreccio tra arte, scienza, cultura e fede cristiana. Intreccio attestato, secoli dopo, anche in ambito filosofico. Guido Boffi e Franco Buzzi hanno infatti curato - col testo tedesco a fronte - un'esemplare edizione dell'Introduzione alla vita beata di Johann Gottlieb Fichte (San Paolo, 2004, pp. 604, euro 45). Di per se' si tratterebbe, nelle intenzioni del filosofo ottocentesco, di una serie di conferenze-meditazioni domenicali sul Vangelo di Giovanni. In realta', la lettura spirituale del filosofo s'inoltra sui sentieri d'altura della sua dottrina della scienza, creando vertigini nel lettore, anche se non si perde mai di vista la meta, che e' la "vita beata", ossia l'esperienza di amore tra Dio e la creatura. * Mel Gibson in gonnella E a proposito di intimita' mistica, meritano attenzione le pagine raccolte nel volume La Passione del Signore nelle visioni di Anna Katharina Emmerick (a cura di Vincenzo Noja, San Paolo, 2004, pp. 206, euro 12). Nata nel 1774 presso Muenster in Germania, divenuta suora agostiniana e, alla soppressione napoleonica, ritiratasi in una casa privata, ove morira' nel 1824, la Emmerick ricevette nel 1812 le stimmate ai piedi e alle mani e da allora fu costretta a vivere a letto. Le descrizioni delle sue visioni, che in pratica erano contemplazioni della passione di Cristo, furono raccolte dallo scrittore Clemens M. Brentano (1778-1842) che per sei anni visito' Anna Katharina, rimanendo coinvolto nella sua esperienza mistica. Questo volume contiene un'antologia di quelle relazioni: esse creano nel lettore un forte senso di adesione emotiva, che scaturisce dall'amore appassionato per Cristo, espresso da quella donna. Anche un "laico", sospettoso ma dalla mente libera da preconcetti, puo' essere conquistato dal fascino della spiritualita'. Ne e' testimonianza un libro, scritto da "profano" ma pieno di partecipazione, di Cesare Medail, Le Piccole Porte (Corbaccio, 2004, pp. 188, euro 13,50). Noto giornalista, egli decide - usando una simbologia mistica ed esoterica - di aprire una serie di porte per affacciarsi sugli orizzonti infiniti del mistero di Dio. Le guide sono le piu' diverse e disparate: si va da scrittori come Ginsberg o Castaneda a studiosi come Eliade, Zolla e George Steiner, da teologi come Panikkar, Quinzio ed Enzo Bianchi a testimoni come il Dalai Lama. Certo, ci sono ingenuita', accensioni improvvise, divagazioni e sorprese, ma il libro e' suggestivo perche' e' lo svelamento di una ricerca intima forse universale, che spesso viene sepolta non da un fermo e coerente ateismo bensi' da una ben piu' pericolosa indifferenza e superficialita'. * Basta crociate e jihad Vorremmo concludere con due saggi riservati a temi di attualita', anche se radicati in un terreno sempre (purtroppo) fecondo. Da un lato, a cura di Daniel L. Smith-Christopher, alcuni autori raccolgono testi sacri e tradizioni storiche riguardanti La nonviolenza nelle religioni (traduzione di Giovanna Olivieri, Emi, 2004, pp. 222, euro 13). Contro il mostro della violenza, che spesso si ammanta di paramenti sacrali, questa opera "plurale" convoca l'anelito autentico di pace che pervade - al di la' dei rivestimenti storici e delle apparenze fondamentalistiche - il cuore genuino delle varie religioni. Un testo essenziale e prezioso per combattere molti stereotipi dei nostri giorni. D'altro lato, una docente universitaria di filosofia, Angela Ales Bello, affronta una questione sempre aperta e, per certi versi, irrisolta, quella Sul femminile (Citta' Aperta, 2004, pp. 173, euro 14,50). L'autrice, da tempo attenta alla possibilita' di una filosofia al femminile, attingendo al pensiero di Edith Stein, propone una serie di saggi molto interessanti e originali sul delicato rapporto tra il femminile e le religioni, soprattutto da un'angolatura cristiana. Molto coinvolgenti sono le pagine riservate all'"antropologia duale" o all'analisi fenomenologica del sacro arcaico, come lo sono quelle dedicate appunto all'amata Stein o a una sorprendente rilettura in chiave femminile, sponsale e sapienziale, dell'enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II. 3. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL GIUGNO-LUGLIO 2004 [Dal mensile "Letture", n. 608, giugno-luglio 2004, col titolo "Dal Vangelo secondo i pagani"] "Cristo ci ha collocati di fronte al mistero, ci ha posto definitivamente nella situazione dei discepoli di fronte alla domanda: 'Ma voi chi dite che io sia?'". Sin concludeva cosi' il Quinto Evangelio di Pomilio, echeggiando il celebre interrogativo del Gesu' evangelico (Matteo 16, 15), interrogativo che ininterrottamente serpeggia nell'umanita'. Ebbene, per ottenere una risposta non e' sufficiente un'adesione generica e sentimentale ma una ricerca genuina e profonda che comprende ragione e fede, storia e teologia. Alla documentazione storiografica viene incontro - sia pure per un ambito circoscritto - un importante saggio dello studioso americano Robert E. Van Voorst, Gesu' nelle fonti extrabibliche (traduzione di Monica Rimoldi, San Paolo, 2004, pp. 300, euro 26). Come indica il titolo stesso, l'autore colleziona e vaglia con rigore tutte le attestazioni pagane (da Thallos a Plinio, da Svetonio a Tacito, da Luciano a Celso) e giudaiche (da Qumran a Giuseppe Flavio, dalla tradizione rabbinica fino a quel contro-Vangelo che sono le Toledot Jeshu, le "genealogie di Gesu'"), ma anche le fonti alle quali hanno attinto gli stessi evangelisti (si pensi solo alla famosa "fonte Q"), e quell'orizzonte variegato e storiograficamente delicato che e' costituto dalla massa dei Vangeli apocrifi. Da tutto questo dossier documentario emerge un volto caleidoscopico di Gesu', che va dal rivoluzionario al maestro sapienziale, dal cinico ebreo al condannato romano, dal mago al Messia, dal rivelatore esoterico al re saggio, fino all'Incarnazione del divino. Una figura, comunque, storica, variamente interpretata, ma certamente non un mito leggendario. * Trittico spagnolo Si diceva, pero', che Cristo sollecita anche la fede, nel senso piu' alto di penetrazione nel mistero e di adesione fiduciale. Ecco, allora, la necessita' di una ricerca teologica in senso stretto. Cristologia s'intitola - secondo lo stile dei trattati - la vasta opera di uno dei migliori teologi spagnoli, Olegario Gonzalez de Cardedal (traduzione di Antonio Manna e Domenico Cascasi, San Paolo, 2004, pp. 589, euro 44), un testo strutturato a trittico. Si parte dalla cristologia biblica, si procede per quella storica, elaborata dai Padri, dai Concili, dai teologi e dalla tradizione, e si approda alla cristologia sistematica che delinea un profilo della persona e della missione di Cristo secondo categorie teologiche globali e coerenti. Al saggio "tecnico" dell'autore spagnolo, prezioso pero' anche per chi vuole avere gli strumenti indispensabili per comprendere molte fasi della storia della cultura occidentale, associamo un volume piu' divulgativo ma solido e vivace, che reca nel titolo la domanda da cui siamo partiti: Chi e' Gesu'?, del teologo milanese Franco Giulio Brambilla (Qiqajon, Comunita' di Bose, 2004, pp. 201, euro 12,50). Qui di scena e' il Cristo lucano, studiato attraverso un settenario di passi del terzo Vangelo nei quali echeggia il verbo "cercare", un termine dalle risonanze bibliche e dalle forti incidenze esistenziali. Ma lasciamo ora la figura di Cristo per accostarla a quella del personaggio piu' citato e rilevante negli scritti neotestamentari dopo Gesu' stesso... * Il pescatore di uomini Si tratta ovviamente di Pietro, del quale l'esegeta francescano Michele Mazzeo ha disegnato un bel profilo storico-teologico (Paoline, 2004, pp. 483, euro 26,30). Siamo in presenza di una vera e propria biografia, che unisce il rigore del vaglio dei testi alla leggibilita'. La traiettoria e' quella di organizzare su un unico filo la molteplicita' delle tradizioni evangeliche e posteriori, diversificate e convergenti, cosi' da isolare una sorta di "itinerario umano e spirituale" dell'apostolo (incluso un bel capitolo sull'iconografia, sulla liturgia, sul cammino ecumenico, giungendo cosi' a lambire pure la contemporaneita'). Il cuore della figura e della missione petrina rimane, comunque, l'incontro e la relazione con il Maestro. Pietro viene spesso considerato come l'emblema della comunita' cristiana di matrice ebraica, oltre che il custode dell'unita' della Chiesa. A quell'orizzonte giudeo-cristiano e' da ricondurre uno degli scritti tra i piu' raffinati a livello linguistico del Nuovo Testamento e dei piu' discussi e studiati in questi ultimi due decenni, la Lettera di Giacomo. A darne un eccellente commento e' uno dei nostri migliori neotestamentaristi, l'udinese Rinaldo Fabris (Dehoniane, 2004, pp. 375, euro 34), che offre una minuziosa e vasta analisi del testo, permettendoci cosi' non solo di gustare in pienezza certe pagine di grande fragranza letteraria e spirituale, ma anche alcuni passi capitali per risolvere antiche questioni. Come quella del rapporto, apparentemente conflittuale, tra Paolo e Giacomo attorno al nodo delicato del nesso tra fede e opere: entrambi invece si ancorano al comune orizzonte giudeo-cristiano, ed e' per questo che toccano temi analoghi secondo differenti prospettive, senza pero' che Giacomo conosca o collida direttamente con i testi paolini (se c'e' contatto documentabile, e' piuttosto con la Prima lettera di Pietro). * Africa antica Ma ritorniamo ulteriormente su un genere a cui abbiamo sopra fatto riferimento parlando della cristologia, quello trattatistico. Un genere cosi' classico da affondare le sue origini gia' nella letteratura patristica. Ecco, infatti, i Trattati di Cipriano a cura di Antonella Cerretini (Citta' Nuova, 2004, pp. 273, euro 17,50). Vescovo di Cartagine, citta' in cui era nato agli inizi del III secolo, Cipriano fu anche un teologo di grande qualita', pronto a intervenire sui temi che piu' tormentavano la Chiesa africana, come quelli dell'unita', dei cosiddetti lapsi (i cristiani che avevano rinnegato la loro fede durante la persecuzione di Decio), della validita' del battesimo impartito da eretici e quindi della necessita' o meno di una sua ripetizione, e cosi' via. Questi e altri argomenti, come la preghiera, le opere di carita', il vizio dell'invidia, la virtu' della pazienza, la condizione mortale dell'uomo, il confronto con l'amico Donato e lo scontro con Demetriano, "bocca sacrilega", sono la sostanza vivace e interessante dei Trattati di Cipriano. Accanto a quest'ultimo, brilla nello stesso secolo e nella stessa citta' l'avvocato convertito Tertulliano, il primo degli autori latini cristiani, figura di potente rilievo. Il suo trattato La resurrezione della carne e' ora riproposto, in una utilissima edizione col testo a fronte, a cura di Pietro Podolak (Morcelliana, 2004, pp. 275, euro 18). Ergendosi contro la tentazione gnostica, vista come il piu' pericoloso rischio di estenuazione del cristianesimo nel suo stesso cuore, l'Incarnazione, Tertulliano riposiziona con veemenza la centralita' della carne nell'evento salvifico, un "realismo" e un "corporeismo" che si alimentano non solo ai testi sacri ma anche al rapporto dialettico con la cultura profana greco-romana. Sempre per stare nello stesso ambito africano, segnaliamo un particolare "trattato" costruito da Giovanni Catapano sul tema della Giustizia in sant'Agostino (Citta' Nuova, 2004, pp. 318, euro 17). E' una raccolta antologica molto interessante di pagine diverse del celebre vescovo di Ippona attorno a questa virtu' cardinale, cercando quasi di ordinarle in una coerente trattazione. * I grandi temi Veniamo, pero', in finale a due trattati teologici moderni. L'astigiano Vittorio Croce ci offre un Trattato sul Dio cristiano (Elledici, 2004, pp. 397, euro 22), un vasto affresco che parte dalla piu' generica e generale esperienza del Sacro, interrogandosi sul concetto stesso di religione e di divino, per giungere prima al Dio di Abramo, ossia alla "teologia" del Primo Testamento, e poi al Dio di Gesu' Cristo, fino alla Trinita'. E' significativo notare che lo spazio riservato alla riflessione sia storica sia sistematica e' meno di un terzo rispetto a quello dedicato all'analisi esegetico-teologica dei testi biblici, evidente attestazione di un diverso approccio insito alla ricerca teologica post-conciliare. Questo impedisce una visione del Dio trinitario more geometrico, senza pero' escludere un confronto con le istanze del pensiero e della coscienza contemporanea. In passato denominata "apologetica", ora la "teologia fondamentale" e' quella branca della riflessione teologica che indaga sulla verita' di fede non solo nella sua coerenza interna ma anche nel suo contesto di comprensione, nel suo linguaggio, esponendosi anche ai quesiti "esterni" riguardanti l'accesso alla fede. Andrea Toniolo, docente a Padova, offre col suo Cristianesimo e verita' (Messaggero, 2004, pp. 416, euro 24) un trattato di teologia fondamentale condotto con una viva sensibilita' nei confronti delle domande della cultura moderna. Il suo e', in realta', un profilo introduttorio a temi che possono essere ulteriormente scavati in profondita'. Le pagine dedicate alla religione in senso lato, entro cui si colloca l'originalita' cristiana, alla Rivelazione e al modello "partecipativo" o "autocomunicativo" che la sorregge, alla Chiesa e alla sua credibilita', alla fede nelle sue varie dimensioni (fedelta', affidamento, grazia, liberta', bellezza salvante...) costituiscono uno strumento di riflessione utile non solo a livello accademico, ma anche in ambito pastorale, personale e catechetico. In appendice salutiamo l'apparire di una serie di pubblicazioni sostenute dalla Facolta' teologica di Lugano. Molto interessante e' la collana "Grandi teologi precursori del terzo millennio", che vede gia' almeno due titoli molto significativi: Incontro con Hans Urs von Balthasar di Michael Schulz (traduzione di Maria Luisa Milazzo, 2003, pp. 143, euro 12) e Incontro con Karl Rahner, sempre di Michael Schulz, docente di quella Facolta' (traduzione di Maria Luisa Milazzo, 2003, pp. 160, euro 14). L'editore e' Eupress di Pregassona (Lugano). 4. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DELL'AGOSTO-SETTEMBRE 2004 [Dal mensile "Letture", n. 609, agosto-settembre 2004, col titolo "Anche in vacanza, ricordare la Legge"] L'abbondanza della mensa bibliografica che ora imbandiremo, da un lato, e' legata al fatto esteriore del numero doppio della rivista, destinato ad abbracciare due mesi (con agosto, mese tradizionalmente piu' disponibile alla lettura) e, d'altro lato, vuole essere una conferma della florida produzione di titoli di taglio religioso che coinvolge anche editori non legati specificatamente a questo orizzonte. Come sempre, l'avvio e' riservato alle Scritture Sacre, anzi, all'incipit per eccellenza della Bibbia. Al Pentateuco, ossia ai primi cinque libri della Bibbia, Felix Garcia Lopez riserva una sostanziosa ma anche essenziale guida (edizione italiana a cura di Antonio Zani, Paideia, 2004, pp. 317, euro 25,30). Con questo volume dedicato ai libri biblici piu' cari alla tradizione giudaica (la Torah, la Legge per eccellenza), si conclude anche la versione italiana di un'importante "Introduzione allo studio della Bibbia", in undici tomi, curati da un gruppo di specialisti spagnoli che intendevano rivolgersi non piu' ai soli studenti di teologia, ma anche al mondo universitario in genere e ai lettori di buona cultura. Questo saggio sul Pentateuco conferma la validita' dell'approccio scelto, senza cioe' porsi come un'"introduzione" esterna al testo: i singoli libri biblici vengono infatti perlustrati sezione per sezione, mostrandone i problemi interpretativi, gli ardui vagli storiografici, i profili teologici. Si opera, quindi, all'interno della pagina sacra per illuminarla, e cosi' preparare e attrezzare il lettore a future, piu' specifiche perlustrazioni. * Diciannovemila parole di lode Alle parole bibliche in senso stretto si consacra Roberto Reggi con la sua traduzione interlineare dei Salmi (Dehoniane, 2004, pp. 180, euro 12,50), assecondando la richiesta sempre piu' viva, avanzata da molti, di accedere all'originale ebraico. Sotto ogni vocabolo ebraico (19.531 sono le parole che compongono l'intero Salterio) e' posta la relativa versione italiana precisa, ma vengono anche offerti molti altri elementi di sostegno ermeneutico, che rendono meno estenuante il viaggio testuale (interessante, ad esempio, e' il "piccolo lessico" di 338 vocaboli fondamentali per conoscere il vocabolario piu' caro ai salmisti). Ma andiamo oltre e, nella vasta produzione esegetica specifica, selezioniamo una coppia di deliziosi libri deuterocanonici. Tobia e Giuditta sono studiati da Jose' Vilchez Lindez (traduzione di Paolo e Marco Bernardini, Borla, 2004, pp. 371, euro 35) in un commentario di grande finezza letteraria, modulato secondo l'impostazione storico-critica classica. Ogni porzione strutturale dei due scritti e' sottoposta a una disamina accurata, cosi' da farne emergere contenuto e messaggio. Si tratta di un paio di libri biblici di taglio esemplare, destinati, attraverso il ricorso al racconto eroico, a esaltare la fede di Israele in periodi di aspra difficolta'. Tobia celebra la speciale provvidenza divina sui giusti, mentre Giuditta "canta in stile narrativo la vittoria della debolezza sul potere", dovuta all'"aiuto efficace e occulto del Signore". A margine segnaliamo con particolare calore il bel libretto di Luca Mazzinghi, Tobia: il cammino della coppia (Qiqajon, Comunita' di Bose, 2004, pp. 187, euro 12,50), una lettura "corsiva" del libro condotta con una grande freschezza e sapienza, e con una costante e pertinente attualizzazione. Per il Nuovo Testamento, lasciamo spazio a un solo studio che e' assolutamente da non perdere, frutto dell'ormai lunga ricerca di uno dei nostri migliori esegeti: Romano Penna, autore de Il Dna del cristianesimo (San Paolo, 2004, pp. 463, euro 19). Si', il titolo - anche se motivato nel libro - non e' il massimo, ma riesce a esprimere simbolicamente la finalita' dell'opera, quella di delineare "l'identita' cristiana allo stato nascente". Adottando uno stile quasi narrativo, aiutandosi con rimandi alla cultura contemporanea, impostando una trama rigorosa eppur accattivante, Penna riesce a illustrare tutte le questioni, anche le piu' complesse, che si annodano attorno all'evento cristiano: si pensi solo al Gesu' della storia e all'interpretazione pasquale della sua figura, all'ecclesiologia e all'escatologia, al cristianesimo e al suo rapporto col mondo e cosi' via. Ma sia ben chiaro: il rigore e la ricchezza della documentazione non impediscono mai all'autore di scrivere pagine che ci coinvolgono e che coinvolgono la nostra cultura, pur sempre inquietata dalla presenza di Cristo e della sua parola. Per concludere questo sguardo all'orizzonte biblico, solo una semplice segnalazione su un tema particolarmente esplorato ai nostri giorni, quello della simbolica. Se Renzo Infante studia il simbolismo biblico nuziale nel suo saggio Lo sposo e la sposa (San Paolo, 2004, pp. 282, euro 22) correndo dall'Antico Testamento fino all'Apocalisse, una grande studiosa di letteratura cristiana antica come Martine Dulaey ci introduce nei Simboli cristiani (traduzione di Bruno Pistocchi, San Paolo, 2004, pp. 233, euro 16), inseguendone la presenza nella catechesi dei primi cinque secoli cristiani, in un caleidoscopio di straordinaria vivacita', molteplicita' e fragranza. Sfila una sequenza di modelli, dal Pastore a Giona, da Mose' a Daniele e Susanna, dal sacrificio di Abramo a Noe', da Adamo ed Eva a Lot e a sua moglie fino a Davide: figure declinate secondo nuove coordinate e immerse in atmosfere differenti e inedite. * Fede: femminile plurale A questo punto scegliamo, per la storia successiva della cristianita', di affidarci a una trattazione tutta al femminile, purtroppo costringendoci quasi a una mera elencazione. Cominciamo con l'indimenticabile Chiara d'Assisi, con La Regola, le lettere e il testamento spirituale (a cura di Felice Accrocca e Modestino Cerra, Piemme, 2004, pp. 149, euro 8,90). Testi tutti da leggere e meditare per ricostruire il profilo autentico di questa "ancella di Cristo, pianticella del beatissimo padre Francesco, sorella e madre". A lei accostiamo un'altra figura affascinante, quella Teresina, ossia santa Teresa di Lisieux, di cui una scrittrice, Laura Bosio (Mondadori, 2004, pp. 207, euro 16,50), ha saputo disegnare un ritratto narrativo - tra l'altro affidandosi anche alle foto della santa - di vera originalita', infrangendo qualche luogo comune e muovendosi con una rara intensita' e sintonia intima. Altrettanto alta e' la figura di Edith Stein, la filosofa ebrea divenuta carmelitana, uccisa dai nazisti ad Auschwitz nel 1942, canonizzata nel 1997 col nome di santa Teresa Benedetta della Croce. Un'altra carmelitana, Cristiana Dobner, ne raccoglie le pagine spirituali in un'antologia a sequenza cronologica, sotto il titolo teresiano Nel castello dell'anima (Ocd, 2004, pp. 557, euro 42,75). La stessa Dobner traccia il profilo di un'altra donna mistica, Maria Elisabetta Hesselblad, nel saggio L'Unico Ovile (San Paolo, 2004, pp. 293, euro 18). Svedese, luterana, consumata nella sua esistenza dall'ansia per l'unita' della Chiesa, la Hesselblad approdera' a Roma ove vestira' l'abito delle suore brigidine, continuando con passione la sua "diaconia dell'unita'" ecumenica tra i cristiani. Infine la nostra carrellata al femminile e' suggellata dal bel volume di una giornalista, Mariapia Bonanate, Donne che cambiano il mondo (Mondadori, 2004, pp. 233, euro 16,50), un testo dal genere letterario un po' particolare, simile a un epistolario o a un dialogo in cui l'autrice interpella e fa fiorire le storie di tante donne il piu' delle volte ignote al grosso pubblico, disperse in Argentina, Brasile, Congo, India, Mozambico, ma anche in Francia e Italia. Le loro vicende sono in realta' molto piu' eroiche di certi personaggi acclamati per ragioni non del tutto limpide, si svolgono nel silenzio della poverta' e ci costringono a guardare in faccia drammi contemporanei dai quali preferiamo rifuggire, volgendo altrove lo sguardo. * Alti e coraggiosi Non possiamo concludere, pero', seguendo una sorta di par condicio, senza far brillare anche alcuni volti maschili di identica tensione spirituale e umana. Primo fra tutti, ecco il sorprendente album di foto e di testi che Renate Bethge ha dedicato allo zio Dietrich Bonhoeffer (traduzione di Manuel Kromer, Claudiana, 2004, pp. 88, euro 9,50). Biografia, fotografie e citazioni del teologo morto martire nel 1945, eliminato dai nazisti, s'intrecciano tra loro in modo armonico, facendone emergere un profilo autentico, pur nell'essenzialita' dei tratti, fino al suggello delle ultime parole di suo padre: "Noi siamo tristi, e' vero, ma anche fieri per la sua condotta retta e coerente". A questo testimone di un cristianesimo alto e coraggioso accostiamo, in finale, una piccola galleria di figure minori, eppur ugualmente coerenti, sconfitte dalla cronaca ma vittoriose nel libro della storia. Si tratta dei 22 personaggi che lo storico Lorenzo Bedeschi fa sfilare come Profeti minori del '900 (Ancora, 2004, pp. 143, euro 12). Alcuni nomi forse hanno avuto qualche brillio di fama, sia pure secondaria (Sofia Bisi Albini, Luigi Costantini, Arrigo Levasti, Gertrund von Huegel, Adelaide Coari, Guido Miglioli) ma, nella maggior parte dei soggetti appartenenti a questa sorta di alfabeto della ricerca sincera e genuina, la coltre di silenzio e spesso la reazione ostile o scettica hanno spento la forza delle voci. Esse, pero', rinverdite da queste pagine cosi' frementi eppure pacate, tornano a ricordarci un cattolicesimo preconciliare gia' coraggioso e puro, desideroso di dialogo col mondo, aperto al confronto, fedele alla potenza del seme evangelico e a quella Chiesa che pure spesso non comprendeva e persino colpiva i suoi testimoni profetici. Essi rimasero intatti nella loro fede, convinti che i passi lenti della storia avrebbero seguito il loro balzo di "cavalieri della nuova frontiera del regno di Dio". 5. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DELL'OTTOBRE 2004 [Dal mensile "Letture", n. 610, ottobre 2004, col titolo "Canti d'amore e squilli di guerra"] "Perch'io cultor di pochi libri vivo". Se si fosse come l'Ugo Foscolo dell'Ode A Vincenzo Monti, ci si troverebbe in difficolta' nello spoglio dei libri di tema religioso: il loro flusso e' continuo e denso, ed e' arduo riuscire a sceverare e a privilegiare. Proviamoci innanzitutto col settore dell'esegesi scritturistica. La collana "I libri biblici" delle Paoline di Milano ci ha recentemente proposto due titoli significativi. Ottimo e' il Cantico dei cantici commentato da Gianni Barbiero (2004, pp. 594, euro 33), un'accurata analisi di questo stupendo poemetto fatto di sole 1.250 parole ebraiche, secondo una corretta prospettiva ermeneutica di taglio "simbolico", capace percio' di evitare la tradizionale divaricazione tra l'interpretazione erotica e quella allegorica. Il Cantico intreccia in se' carne e spirito e, cosi', "appartiene alla logica dell'Incarnazione: il divino e' presente nell'umano e da esso inseparabile, perche' l'amore stesso tra uomo e donna e' al tempo stesso sensibile e spirituale, umano e divino". Buono e' anche, nella stessa collana, il Daniele di Benito Marconcini (2004, pp. 228, euro 23), che si cimenta con un testo trilingue (ebraico, aramaico e greco) come accade in quest'opera biblica apocalittica, sbocciata nell'epoca ruggente della rivolta maccabaica (II secolo a.C.), anche se fittiziamente ambientata nel periodo esilico (VI secolo a.C.) con evidenti svarioni storiografici. Marconcini suggerisce come filo conduttore ermeneutico la singolare lettura della storia che l'autore sacro propone con una sequenza di temi teologici: dal mistero di Dio, del suo regno e del Figlio dell'uomo all'impasto tra etica ed escatologia, fino all'identificazione dell'azione divina nella storia, anche attraverso gli angeli, in un confronto serrato con le potenze maligne, non solo trascendenti ma incarnate nelle strutture politiche. Possiamo, allora, associare a quest'opera un prezioso saggio di uno dei nostri maggiori esperti al riguardo, Giancarlo Biguzzi, intitolato L'Apocalisse e i suoi enigmi (Paideia, 2004, pp. 303, euro 25,80), che punta senza esitazione verso le pagine piu' ermetiche e discusse. La Babilonia tanto deprecata e' la Roma imperiale o la Gerusalemme infedele? Di chi mai sara' incarnazione la "Bestia che sale dalla terra" di Ap 13, 11, e qual e' la "terra" da cui proviene? Che rimando storico e teorico ha la seconda idolatria, che occupa ben otto capitoli (8-16), subentrando alla prima in cui si adoravano "idoli e demoni"? Chi e' mai il Giovanni di Patmos, autore dell'opera, e in quale persecuzione la sua Chiesa e' coinvolta? E gli angeli delle sette chiese nei capp. 2-3 e il Drago, la Donna e il Messia del cap. 12? E i riferimenti alla storia contemporanea, al millenarismo, per non parlare poi del linguaggio alla cui grammatica e simbolica vengono riservate analisi di indubbio interesse? * Sui luoghi di Giosue' Certamente minori sono le domande "inquietanti" che il libro di Giosue' sollecita nel cuore del lettore. Eppure le questioni storico-topografiche che ne scaturiscono sono spesso di ardua soluzione. Per questo salutiamo con fervore il solido e vivace commento a Giosue' di Jose' Luis Sicre Diaz, uno dei migliori esegeti spagnoli (traduzione di Paolo e Marco Bernardini, Borla, 2004, pp. 411, euro 36,50). Se non dovessero attirare le suddette questioni, non bisogna dimenticare che a questo libro appartengono scene letterarie indimenticabili, come quelle delle spie ebree, del passaggio clamoroso del Giordano, del crollo fragoroso delle mura di Gerico, della solenne assemblea di Sichem. Ma ugualmente rilevanti sono i temi teologici, primo fra tutti quello del compimento della promessa divina fatta ai patriarchi, riguardante il possesso della terra di Canaan. Tutto questo e altro e' approfondito attraverso una magistrale lettura del testo. Il titolo sembra quello di un romanzo "gotico" con venature del genere horror, ma I demoni segreti di David di Baruch Halpern (traduzione di Angelo Fracchia, Paideia, 2004, pp. 502, euro 49,90) sono in effetti un puntuale e documentato ritratto del celebre re di Giuda, ritratto dal quale vengono tolte le velature dorate dell'iconografia tradizionale di stampo messianico, gia' applicate a Davide dagli autori sacri dei due libri di Samuele. In realta', il personaggio storico - che pure emerge da quelle stesse pagine - e' ben piu' modesto, ambiguo, ora impulsivo ora plagiato, talora simile a un tiranno spietato ("un serial killer", dice Halpern un po' all'americana) ma anche una figura sensibile e complessa. Un'appendice a questa lunga carrellata di volumi esegetici, per segnalare due utili sussidi per quella lectio divina della Bibbia tanto praticata ai nostri giorni. Cosi', Celestino Corsato, con le sue Letture patristiche della Scrittura (Messaggero, 2004, pp. 221, euro 13), ci guida al metodo con cui i Padri della Chiesa leggevano la Bibbia attraverso una serie di esempi illuminanti. Ecco Origene interpretare il Vangelo di Luca, oppure vari Padri dedicarsi al racconto del ritrovamento del dodicenne Gesu' nel Tempio o all'emozionante scena lucana di Emmaus; ecco la decifrazione del volto della "donna partoriente" di Ap 12 oppure dell'esclamazione: "E' in te la sorgente della vita" del Sal 36, 10; ecco, infine, sant'Antonio abate, "testimone e maestro di Scrittura vissuta". Con la finezza esegetica e spirituale che lo contraddistingue, l'esegeta salesiano Giorgio Zevini ci offre invece una guida a I salmi e i cantici di Lodi e Vespri della prima delle quattro settimane in cui e' articolata la "Liturgia delle Ore" (Queriniana, 2004, pp. 326, euro 17,50). Zevini ripete in proprio cio' che anche Giovanni Paolo II sta compiendo ormai da tre anni nella sua catechesi dell'udienza generale del mercoledi'. Naturalmente la proposta di Zevini e' molto piu' vasta e ha scansioni costanti illuminanti: il Salmo e' letto con Israele (senso letterale), con Cristo e la Chiesa (senso spirituale) e, infine, nell'oggi, adattandolo alla meditazione, alla preghiera, alla contemplazione, alla vita e alla lettura spirituale. * Preti, reliquie, streghe Passiamo ora a un altro genere, quello della storia delle religioni, altrettanto fecondo in questi tempi di dialogo ma anche di scontro. Particolarmente importante e da non perdere e' il Preludio alla storia delle religioni di Momolina Marconi (Jaca Book, 2004, pp. 152, euro 13), una panoramica limpida ed essenziale, documentata ma anche di lettura gustosa, delle categorie fondamentali del fenomeno religioso: dal mito alle divinita', dai sacerdoti ai sacrifici, dalle immagini fino alle reliquie, agli ex voto e alle maschere, dal gesto rituale o dalla preghiera e confessione delle colpe fino al diavolo, alle streghe e alle fiabe. A proposito di diavoli, maghi, esoterismi e occultismi vari, di stregoneria e di altre superfetazioni del fenomeno religioso come spiritismo, astrologia, medianita', ma anche escrescenze come New Age, medicina alternativa, yoga e altro ancora, un ampio e piano compendio e' offerto da Tarcisio Mezzetti col suo "Come leone ruggente..." (Elledici, 2004, vol. I, pp. 384, euro 15; vol. II, pp. 206, euro 10,50), opera dal titolo petrino (1 Pt 5, 8). In essa sono evidenti semplificazioni e approssimazioni, forse anche qualche eccesso enfatico e apologetico, ma per una finalita' immediata il testo puo' essere uno strumento popolare efficace per contrastare derive religiose e degenerazioni sempre piu' affollate di fruitori. A livello altrettanto popolare si colloca Il catechismo buddhista composto nell'Ottocento da un misterioso Subhadra Bhikshu, pseudonimo forse di un convertito europeo, e ora riproposto da Claudia Gualdana (Tascabili Bompiani, 2004, pp. 129, euro 6). Sono 173 domande e risposte che cercano di delineare l'intero delicato e fluido sistema del pensiero, delle credenze e della prassi buddhista. Non si dimentichi che la prima versione italiana di tale catechismo, opera dell'orientalista Giuseppe De Lorenzo, e' del 1897 e che, quindi, a lungo questa fu una delle sintesi piu' accessibili per conoscere un orizzonte culturale e spirituale di non agevole decifrazione, nonostante i molti surrogati e luoghi comuni. Vogliamo concludere il nostro itinerario bibliografico, condotto come sempre a sondaggi secondo i generi, con due opere un po' particolari. La prima e' un limpido saggio di taglio psico-filosofico su una realta' sempre piu' sbeffeggiata e violata nei nostri giorni, L'intimita', di Miguel-Angel Marti' Garcia (traduzione di Maria Abrate, Ares, 2004, pp. 139, euro 10). Il testo si configura quasi come un viaggio interiore alla riscoperta della conoscenza di se', dell'autocontrollo, dell'autostima, dell'armonia, della solitudine, ma anche della lettura e scrittura, e persino della passeggiata. Da qui si e' condotti all'intimita' con gli altri, ossia all'innamoramento, alla corporeita', alla confidenza, alla comunione, al dialogo, ma si e' guidati anche al bar con gli amici, alla visita medica, all'intimita' violata. Sono molte le sorprese che questo percorso rivelera'. Tema delicato ma trattato con grande finezza umana e spirituale e' quello affrontato da Domenico Pezzini nel testo, dal titolo biblico, Le mani del vasaio (Ancora, 2004, pp. 134, euro 9). Il sottotitolo esplicita l'argomento, spesso evitato oppure considerato rovente: "Un figlio omosessuale: che fare?". Pezzini e' docente universitario di Letteratura inglese medievale, ma e' anche un sacerdote che ha scelto come campo della sua pastorale proprio questo orizzonte, animando a Milano un gruppo di omosessuali credenti, "La fonte". Tre sono le stelle che orientano il suo impegno, e che si riflettono anche in queste pagine: accogliere, comprendere, aiutare. Detta cosi', questa trilogia sembra generica e moralistico-paternalistica; la lettura delle pagine del libro e le testimonianze finali, compreso il bel messaggio del Comitato pastorale statunitense per il matrimonio e la famiglia, lasciano invece coinvolti nel comprendere, sorreggere e sostenere le persone e le famiglie che vivono una simile esperienza. ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 226 del 9 settembre 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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