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Nonviolenza. Femminile plurale. 202
- Subject: Nonviolenza. Femminile plurale. 202
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 21 Aug 2008 13:19:13 +0200
- Importance: Normal
============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 202 del 21 agosto 2008 In questo numero: 1. Stella Morra: Nei libri 2. Stella Morra: Teologia al femminile 3. Stella Morra: Pensare al Concilio 4. Stella Morra: Meditare 5. Stella Morra: Toccare il cielo 1. LIBRI. STELLA MORRA: NEI LIBRI [Dal mensile "Letture", n. 645, marzo 2008, col titolo "Nei libri cerchiamo la nostra strada" e la premessa redazionale "Inizia su questo numero di 'Letture' la collaborazione con la dottoressa Stella Morra, una delle teologhe piu' rappresentative del panorama accademico italiano. A lei e' stato affidato lo stimolante compito di presentare ai lettori le novita' editoriali nel campo della cultura religiosa. Felici di avere il suo competente contributo in queste pagine, la direzione e lo staff di 'Letture' le augurano buon lavoro". Stella Morra e' apprezzata teologa. Dal suo sito riprendiamo la seguente breve scheda di presentazione: "Nata a Fossano (Cuneo), il 24 luglio 1956. 1. Formazione. Diploma di maturita' scientifica. Corso di laurea in Pedagogia indirizzo sociologico, presso la Facolta' di Magistero dell'Universita' degli Studi di Torino; laurea a pieni voti con una tesi in sociologia della religione, sulla definizione del concetto di identita' religiosa, dal punto di vista della matrice teorica e con una verifica sul campo sull'Azione Cattolica e Comunione e Liberazione (1974-1979) [Un estratto di questa tesi e' stato pubblicato sul n. 59/1983 della "Rivista di Teologia Morale"]. Frequenza dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Urbino, diretto da Italo Mancini (1979-1983). Corso accademico di Teologia presso la Pontificia Universita' Gregoriana dal 1983, con conseguimento del Baccellierato Summa cum Laude (1986), della Licenza Summa cum Laude (1988) con una tesi sul concetto di Teologia Fondamentale in Henri de Lubac, e del dottorato Summa cum Laude (2004) con una tesi pubblicata dalla Editrice Gregoriana. 2. Attivita' didattica. Insegnamento della religione cattolica presso il Liceo Classico Statale "M. d'Azeglio" di Torino e a Roma (1979-1984). Seminario annuale, presso la Facolta' di Teologia della Pontificia Universita' Gregoriana (assistente), per il terzo anno di Baccelierato, sul Credo (dal 1989). Incaricata (dal 2005) con un corso semestrale nella specializzazione di Teologia Fondamentale. Corsi (Sociologia della religione, Metodologia teologica) presso vari Istituti Diocesani di Scienze Religiose (dal 1989). Corsi (Teologia 1, Teologia 2, Teologia 3, Teologia 4, Storia della Chiesa III) per l'Issr Ecclesia Mater - Centro Diocesano di teologia per laici della Diocesi di Roma (dal 2001). Corso di Sociologia della Religione (invitato) all'Istituto Superiore di Catechesi e Spiritualita' Missionaria (Icsm) della Facolta' di Missiologia della Pontificia Universita' Urbaniana (2000-2003). Seminario/corso ad anni alterni nella specializzazione di Sacramentaria del Pontificio Ateneo S. Anselmo (dal 2005/2006). 3. Altre attivita'. Lavoro presso l'Ufficio Studi Nazionale dell'Azione Cattolica Italiana, con la collaborazione a varie riviste interne e con lavoro nelle Diocesi per la formazione dei responsabili (1983-1996); Consigliere Nazionale di Azione Cattolica (1994-2000). Attivita' di formazione per gli adulti nella Diocesi di provenienza (Fossano); animazione della Associazione culturale "L'Atrio dei Gentili". Membro del Board mondiale del Wucwo/Umofc (Unione Mondiale delle Associazioni Femminili Cattoliche) (2001-2006). Attivita' di consulenza per le trasmissioni religiose di Rai 1 (1997-2000). Attivita' come traduttrice". Tra le opere di Stella Morra: Come? Un itinerario sul domandare a Dio, Esperienze, Fossano 2000; La storia di Tobia. Nascere vecchi e morire bambini, Ave, Roma 2000; Maria. Icona del credente, Esperienze, Fossano 2001; (con M. Ronconi), Cristiani in un mondo adulto. Rileggendo Bonhooeffer, Ave, Roma 2002; Il Regno di Dio e' dei violenti? Meditazioni bibliche da Abele al drago, Effata, Cantalupa 2004; "Pas sans toi". Testo parola e memoria verso una dinamica della esperienza ecclesiale negli scritti di Michel de Certeau, Editrice Pontificia Universita' Gregoriana, Roma 2004; Questioni di potere, Effata, Cantalupa 2007] "E' poi vero che in molti scritti ciascuno legge sempre solo la storia della sua propria vita, come qualcuno disse una volta leggendo l'Antico Testamento? 'Nella storia del popolo d'Israele riconobbi i miei stessi delitti, lessi il corso della mia stessa vita, e ringrazio Iddio per la sua pazienza verso questo popolo, poiche' nessun altro esempio avrebbe potuto autorizzarmi a coltivare una speranza simile'" (Klaas Huizing, Il mangialibri, Neri Pozza). Si', e' vero, ne sono convinta: leggiamo libri per cercarci e per cercare ragioni e strade per cio' che siamo e cio' che attendiamo. Per questo, con un certo timore, inizio questo discorso sottovoce sulle pagine di "Letture", discorso difficile e delicato del "presentare libri". E in piu' non libri qualsiasi, ma libri della fede, libri in cui cerchiamo quella parte cosi' intima e delicata di noi che ci accompagni nel piu' nobile e spirituale desiderio della nostra esistenza, quello di cercare pensieri e parole intorno a Dio e intorno a tutte le forme che la fede ha preso e prende nelle vite e nelle esperienza degli uomini e delle donne. Percio', in questo primo passo, vorrei presentare dei libri pensosi sulla fede: si tratta di libri che, in modi diversi, cercano di interrogarsi e interrogare, di mostrare i tanti aspetti diversi della questione e che spesso ci lasciano con piu' domande di quante risposte ci offrano. E vorrei iniziare con Dio-Trinita'. Tra filosofi e teologi (Piero Coda e Massimo Dona', Bompiani, 2007, pp. 190, euro 11): si tratta di un libro che nasce da una lunga esperienza di dialogo, durata quattro anni, di un gruppo di teologi e filosofi che si sono interrogati sull'importanza e sul significato della fondamentale verita' del Dio Trinita', cuore pulsante della fede cristiana. Alla base, l'idea che ha ispirato il Concilio Vaticano II con la riscoperta teologica del principio dialogico, anche nell'affrontare il dogma piu' impegnativo della nostra religione, chiamando in causa pensatori sia credenti che esplicitamente laici. La fede cristiana ci sfida a rendere possibile e comprensibile il fatto che possiamo riconsegnare l'umana esistenza a una pienezza e a un compito che sembrano fuori dalla sua stessa portata. I protagonisti di questo dialogo hanno redatto, alla fine del percorso, i saggi che compongono questo libro: si va da "La Trinita' vocabolario del mondo" a "Il volto di Dio, la carne dell'uomo", fino a "Una conclusione aperta" che ci dice che "Dia-logando non ci si allontana piu', disperdendo le voci senza che mai ne ritorni un'eco. Ci si avvicina piuttosto: non per uniformarsi, certo, ma per ascoltare e discernere piu' distintamente la parola che ognuno dice come eco diversa e molteplice della Parola una - perche' inesauribilmente ricca - che viene dal Silenzio". Anche il secondo libro di cui vorrei parlare, Il pensiero umile. In ascolto della Rivelazione (Roberto Repole, Citta' Nuova, 2007, pp. 198, euro 14), si tiene sotto il segno del dialogo. Gia' il titolo richiama per assonanza il fortunato saggio di Gianni Vattimo e Pier Aldo Rovatti Il pensiero debole, saggio che e' diventato quasi il simbolo e la cifra di molto del pensiero contemporaneo: depotenziamento della razionalita', indietreggiamento nelle zone d'ombra della vita, rassegnazione pietosa alla differenza irriducibile sembrano essere le uniche possibilita' del pensare e del vivere oggi. Si deve forse pensare per l'oggi anche un "cristianesimo debole"? Questo saggio prova a cercare una terza via tra forte e debole, tra arroganza e rassegnazione, e la individua nella forma di un pensiero umile, capace non di catturare, ma di mettersi in ascolto della Rivelazione per riscoprire che Dio e la Chiesa non sono ne' forti ne' deboli, ma - appunto - umili, di una umilta' che non dice solo piu' una categoria morale dei singoli, quanto piuttosto di uno stile possibile della fede e della Chiesa. * Noi Chiesa, noi corpo Per questo le domande si spostano e si allargano alle forme e alle modalita' concrete in cui le Chiese si incontrano, si organizzano, si presentano: per questo ci interpella un altro piccolo libro, Torniamo a pensare. Riflessioni sul progetto culturale (Cataldo Naro, Sciascia, 2007, pp. 160, euro 12) che si interroga sulla scelta di oggi della Chiesa italiana, quella di un Progetto culturale. Il Progetto culturale non e' teso solo ad attivare quei canali che permettano, ancora oggi, una comunicazione della fede ai cosiddetti "cristiani della soglia". Ne' solo a programmare una pur urgente "conversione pastorale" che valga a trasformare - nella linea del Vaticano II - il tradizionale cattolicesimo popolare italiano in un cattolicesimo di ascolto della Parola di Dio, di partecipazione liturgica, di sensibilita' missionaria e di capacita' testimoniale. Esso, piu' al fondo, tenta di verificare se la Chiesa italiana - anche e specialmente in una societa' secolarizzata e in un quadro di laicita' dello Stato - possa e debba conservare il carattere di Chiesa di popolo radicata in un diffuso senso di Dio e rivolta a tutti, rifiutando ogni tentazione di perfettismo spirituale e organizzativo. Per questo bisogna tornare o, se e' il caso, cominciare a pensare in termini nuovi. Sempre nella linea di concretizzazioni che mostrino come sia possibile interrogarsi sulle cose del mondo e della vita alla luce dell'esperienza cristiana, un libro dell'Associazione che raccoglie i teologi italiani, sulla questione del corpo (Associazione teologica italiana, Il corpo alla prova dell'antropologia cristiana, Glossa, 2007, pp. 190, euro 20). Il corpo umano sembra essere al centro di molte attenzioni, discussioni (e interessi): bellezza, salute e immagine esaltate, debolezza e malattia rimosse, autodeterminazione venata di onnipotenza come quasi unico criterio: sono molte le ambiguita' che ci si propongono. Il libro ci accompagna in una recensione dei molti spunti che dal pensiero e dalla storia cristiana emergono per una lettura equilibrata e viva del corpo e della sua sorte, ma ci lascia con una certa sospensione, con il desiderio di una risposta piu' chiara e quasi conclusiva, nella consapevolezza che, forse, ancora non c'e' la possibilita' di una sintesi soddisfacente. * Un credere moderno E, per ultimo, un libro che traduce due saggi del gesuita francese Michel de Certeau (La pratica del credere, introduzione e cura di Giovanni Leghissa, Medusa, 2007, pp. 93, euro 10), saggi scritti agli inizi degli anni '80 ma che mantengono una limpidezza e una utilita' per il presente davvero rara. Da un lato ci viene mostrato, in brevi e intense pagine, come il credere si sia modificato nella modernita', dall'altro ci viene offerta un'analisi di come il credere non possa essere pensato al di fuori dei contesti istituzionali che lo sostengono. Sullo sfondo, la resistenza che le esperienze del credere oppongono a ogni volonta' di appropriazione, mobili e nomadi, legate a cio' che fornisce un significato sia al legame sociale, sia alla vita degli individui, testimoniando una vitalita' che per definizione non si lascia amministrare. Davvero un breve e prezioso compagno di interpretazione di una fede che si vuole pensosa senza voler sparire. 2. LIBRI. STELLA MORRA: TEOLOGIA AL FEMMINILE [Dal mensile "Letture", n. 646, aprile 2008, col titolo "Teologia al femminile, risorsa da valorizzare"] "E Maria se ne ando' per il sentiero che non porta da nessuna parte, come una donna a cui importi ben poco che le strade finiscano, dal momento che sa come camminare nel cielo. Il monaco Terapione scese al villaggio, e il giorno dopo, quando risali' per celebrare la Messa, la grotta delle Ninfe era tappezzata di nidi di rondini" (M. Yourcenar, Nostra Signora delle rondini). Come le rondini, e' volato via l'8 marzo: abbiamo ancora una volta ascoltato, letto, visto considerazioni e riflessioni sulle donne, sul loro ruolo, sulla loro identita'; forse ci siamo sottoposti al rituale un po' consumista delle mimose, regalandole o ricevendole. Dunque, discorso archiviato? Per un altro anno si puo' non parlare di donne, si puo' non riconoscere sui volti delle amiche, delle madri, delle sorelle, delle amate i segni della fatica e della gioia che il vivere da donne comporta? Sottovoce esprimiamo la nostra protesta a questo atteggiamento falsamente celebratorio con il dedicare la nostra rubrica in aprile a libri di donne e sulle donne, donne che studiano, pensano, scrivono, insegnano (come i maschi) tutto l'anno, ma che proprio nell'ambito dei libri e delle riflessioni sulla fede fanno forse piu' fatica che altrove a far sentire la loro voce. * Tre bilanci "in rosa" E iniziamo dunque con un libro che e' davvero una piccola novita' "epocale" nel panorama italiano: Non contristate lo Spirito. Prospettive di genere e teologia: qualcosa e' cambiato? (a cura di Marinella Perroni, Il Segno dei Gabrielli, 2007, pp. 232, euro 15). Si tratta di una novita', perche' la riflessione teologica e la prospettiva di genere si intrecciano in questo libro presentando al pubblico italiano due mondi quasi sconosciuti: la teologia che e' spesso considerata disciplina "da iniziati", esclusa o autoesclusa dal dibattito culturale comune, e la prospettiva di genere che viene ancora guardata con sufficienza o, a volte, con diffidenza; l'una e l'altra rischiano di restare cosi' ai margini della ricerca accademica e difficilmente trovano sbocchi divulgativi. In questo libro, su provocazione del Coordinamento delle teologhe italiane, si cerca di fare il punto sia delle questioni metodologiche e teoriche, sia dello stato specifico delle discipline teologiche in questo faticoso dialogo tra riflessione su Dio e collocazione sessuata degli/delle studiosi/e. Il silenzio assordante durato secoli e' andato a detrimento degli uomini quanto delle donne e ha impoverito la fede e le parole di tutti. A fianco a questo, vorremmo segnalare un secondo libro che si caratterizza anche esso come un bilancio, un "fare il punto della situazione", sebbene da una prospettiva e con interessi molto diversi; si tratta de La Parola e le pratiche. Donne protestanti e femminismi (Autori Vari, Claudiana, 2007, pp. 160, euro 14). Che cosa succede quando il protestantesimo incontra il pensiero della differenza? Come si mettono in relazione la salvezza che viene dall'Altro con l'esperienza interiore di ognuna? Si narra qui, in modo molto concreto e vitale, del cammino di condivisione con i movimenti femministi intrapreso da alcune donne protestanti, un cammino "a partire da se'", in cui il se' e' segnato tanto dall'identita' sessuata quanto dalla fede evangelica; si traccia una testimonianza del passato recente, con le sue conquiste (tra cui anche il pastorato femminile, che data in Italia ormai 40 anni), ma soprattutto si cerca di indicare quale prospettiva si apre ancora davanti a noi per il futuro. Ancora in termini di bilancio, Il Vaticano II e la sua ricezione al femminile (a cura di Cettina Militello, Edb, 2007, pp. 255, euro 22); di bilanci del Vaticano II ne sono stati offerti tanti, ma questo libro si chiede che cosa il Concilio abbia significato per le donne, e se lo chiede sia riguardo alle donne in quanto credenti e battezzate, soggetti-donna nel vissuto ordinario della Chiesa, sia rispetto a quel caratteristico elemento nuovo che proprio il Vaticano II ha permesso nella Chiesa cattolica e cioe' l'accesso delle donne allo studio e all'insegnamento della teologia. Cosi' questo libro fa dialogare un uomo e una donna su ognuna delle grandi Costituzioni conciliari, mostrando sia come il Concilio si offre come un punto di non ritorno, sia anche come la strada della sua ricezione piena e' davvero solamente all'inizio. * Il lato femminile di Dio Ma per finire abbandoniamo i bilanci (che rischiano di lasciarci in gola solo un sapore di incompiuto e insufficiente) e raccogliamo due frutti, saporiti e belli, ognuno a modo proprio, di questo percorso delle donne che vorrebbe divenire sempre piu' un percorso ordinario di studio e riflessione, uno studio che non susciti alcuno stupore; due frutti tra i tanti davvero, che speriamo di poter continuare a segnalare. Il primo, Il profumo del Vangelo. Gesu' incontra le donne (Nuria Calduch-Benages, Paoline, 2007, pp. 148, euro 14): da una selezione di brani presi dai Vangeli sinottici e dal Vangelo di Giovanni questo volume presenta alcuni incontri tra Gesu' e le donne, con un'attenzione particolare a quelli caratterizzati dalla presenza del profumo, elemento fortemente simbolico ed evocativo. E l'ultimo e' poi un incontro un po' particolare, quello tra Gesu' e la Sophia, la "Donna-sapienza", personificazione biblica assai potente, che nella Scrittura si presenta con tanti volti (e' bambina, sorella, ragazza, ospitale padrona di casa, madre e maestra, guida e compagna di viaggio, fidanzata corteggiata e sposa accogliente), ma e' sempre femminile. Siamo accompagnati per mano nella scoperta dei testi, perche' il "profumo" delle donne e della Sapienza ci conduca a Gesu'. Il secondo libro, Il Dio sconfinato. Una teologia per donne e uomini (Elizabeth E. Green, Claudiana, 2007, pp. 103, euro 10) si presenta cosi': "Dio sconfina. Partendo dal centro della sua divinita', attraversa una serie di confini: tuffandosi nella realta' corporea dell'umanita', nascendo da una donna, supera la distanza incolmabile tra divino e umano, condivide la nostra stessa origine, libera il nostro corpo e tutti coloro che con il corpo sono stati identificati, le donne, le persone di colore. Oltrepassa il confine tra padrone e servo, destabilizza le distinzioni, volta le spalle ai palazzi dei re, erra senza avere dove posare il capo, si prende cura dell'altro/a e fa della cura reciproca il centro della sua proposta di vita". Si tratta di dieci brevi saggi che l'autrice (teologa e pastora battista) ci offre come il contorno, ancora frammentario, di un'altra teologia, di un modo di parlare di Dio e della vita spirituale che prende sul serio lo sconfinamento, che parla dal confine e non dal centro, che si veste di colori e temi non cosi' consueti. La preghiera, l'incontro, la morte assumono un'altra prospettiva, riempiono le grotte, come le rondini della nostra citazione iniziale. Abbiamo iniziato con l'immagine di una grotta piena di nidi brulicanti di vita e di ali pronte al volo: la dura pietra e' resa viva dal desiderio di cielo delle rondini e offre loro una casa. Ci piace pensare che le donne che pensano, studiano, insegnano e scrivono di teologia sono un po' come queste rondini, portano nuovi suoni e nuovi desideri in una casa solida e antica. Tutti, uomini e donne, ne avremo un guadagno. 3. LIBRI. STELLA MORRA: PENSARE AL CONCILIO [Dal mensile "Letture", n. 647, maggio 2008, col titolo "Pensare al Concilio storico spartiacque"] "Nulla sara' assolutamente piu' come prima" (Joseph Dore', "Concilium", 4/2005, 177). Questa affermazione voleva indicare la separazione tra un modo di essere e di pensare la Chiesa prima del Concilio e dopo il Concilio. Molti, soprattutto tra chi era gia' maturo negli anni '60, potranno condividere forse questa affermazione; altri potrebbero chiedersi che cosa ci fosse prima del Concilio e che cosa dunque sia cosi' cambiato; altri ancora, piu' cautamente, ricercano i fili di continuita', l'albero diversamente fiorito, cio' che nella comunita' dei credenti assicura che essa e' e rimane la convocazione dei discepoli del Signore. Come quando si parla di una casa, della propria casa, i livelli possibili sono molti e molti ai quali si vuole parlare. E la casa, in questo caso, e' antica, complessa, diversamente abitata: il rischio di guardare solo agli antenati o di pensare soltanto a quelli che vi potranno abitare e' forte. Certo, dopo il Concilio la produzione dei teologi e' stata enorme, e non e' facile controllarla. A 40 anni dalla conclusione, pero', gli sguardi si sono moltiplicati e i punti di vista si sono organizzati in modi diversi. I libri che presentiamo rappresentano una trama, con venature piu' grosse, fili piu' sottili, o intrecci trasversali, per provare ancora una volta a leggere il Concilio e la sua vicenda. I decenni passati consentono forse di ragionare sul come abbiamo pensato il Concilio. Cominciamo dal libro di Norman P. Tanner (I concili della Chiesa, Jaca Book, 2007, pp. 136, euro 16): uno di quei piccoli preziosi libri che per la qualita' della loro ricerca e della scrittura non e' possibile classificare come "manuale". Ci da' conto, con sguardo interno alla Chiesa, ma non per questo "incantato", della lunga vicenda della storia dei concili: attorno alla sequenza non scontata di queste assemblee, e' possibile guardare lo svolgersi della Chiesa nel tempo e averne un'immagine sobria e per questo forte e vitale; alla fine, il Vaticano II ci appare a un tempo straordinario e ordinario. E ci troviamo per le mani i fili di una continuita' che si va costruendo e non e' mai scontata: la storia dei concili non e' un tappeto rosso che si srotola senza incertezze. Giovanni Tangorra, La Chiesa secondo il Concilio (Edb, 2007, pp. 340, euro 32), assume l'opzione ecclesiologica di Vaticano II e a partire da essa offre una visione unitaria e complessiva del Concilio. L'interesse di questo pregevole saggio e', anche qui, lo sguardo ben orientato sulla Chiesa con il quale si fa una ricognizione dei grandi temi del Concilio. Questa ricognizione, pero', non e' una visita guidata a un museo in cui si esaltano le opere d'arte conservate; sembra piuttosto un plastico fedele, che serve per andare oltre, costruire ancora. E' come se, con questa prospettiva, si vedano gli sviluppi non solo possibili, ma necessari, conseguenti a questa attenta visita all'edificio del magistero conciliare, e agli effetti ecclesiali della sua recezione. Il piccolo e interessante libro di Gilles Routhier (La Chiesa dopo il Concilio, Qiqajon, 2007, pp. 96, euro 7) offre un altro punto di vista sulla recezione del Concilio proponendo l'immagine del tirocinio. Le categorie e le periodizzazioni con le quali si e' letto il postconcilio sembrano inadeguate; l'autore prende sul serio la circolarita' di ogni interpretazione e tiene quindi ben conto della mutazione dei contesti culturali, dei nuovi universi simbolici e del "nuovo" interlocutore che il Concilio stesso invito' a dialogare: il mondo. Cosi', riposizionando l'esercizio della interpretazione, si puo' guardare a una Chiesa, per la prima volta nella sua storia confrontata realmente con la sua stessa mondialita', che, chiuse, almeno nella loro formalizzazione, le questioni nate dalla Riforma, fa il tirocinio della sua stessa nuova epoca, e deve quindi guardare con realismo alla sua vicenda di tirocinante. Impossibile pensare un passaggio epocale privo di problemi e di dolori. Routhier sostiene che la Chiesa cattolica "se la sta cavando bene". Un esempio di come si sia "concluso" un conflitto nato nella Riforma e' la questione del sacerdozio comune dei battezzati. Il testo di Luisa Campagnoli (Il sacerdozio comune dei battezzati. Bilancio storico e prospettive future, AdP, 2007, pp. 133, euro 8) ha il pregio della chiarezza e dell'esposizione ordinata, oltre a quello di essere ispirato dal carisma dell'Istituto delle Missionarie del Sacerdozio Regale di Cristo, alla quale l'autrice appartiene, e di aprire da questa radice una questione che riguarda tutti i battezzati. In genere ci si trova di fronte a un universale che si ritiene incarnato in un particolare: da questo spesso nascono enfasi e asfissie. Qui sembra proprio che i carismi siano per la Chiesa: come dire che quando ci sono funzionano come l'aria: non ce ne accorgiamo. E lo sguardo sociologico di Franco Garelli (La Chiesa in Italia. Struttura ecclesiale e mondi cattolici, Il Mulino, 2007, pp. 140, euro 8,80) ci consente di vedere la Chiesa in Italia dopo il Concilio: la Chiesa, come la nostra casa, spesso non la vediamo. E seguendo il bel testo di Garelli, nelle sue analisi della realta' delle cose e delle persone, ci salta agli occhi una Chiesa viva, tanto diversificata ("mondi cattolici"), con problemi e possibilita'. E viene da pensare che c'e' una Chiesa che non vediamo, almeno non la vediamo sul piccolo schermo, che e' ancora, per molti, l'anima di un mondo. Da ultimo un testo complesso, di studio, per lo studio degli "addetti ai lavori": Salvador Pie'-Ninot, Ecclesiologia. La sacramentalita' della comunita' cristiana, Queriniana, 2008, pp. 744, euro 68,50. Il dato tecnico rilevante e' l'andamento davvero accademico: il percorso e' fondato minuziosamente e per questo accoglie le questioni, le istruisce. Rende conto precisamente dei vari segmenti di un dibattito antico e contemporaneo, abitando la tradizione teologica e assumendo il peso della contemporaneita'. Le note disseminate nel testo sono aiuti preziosi per lo studioso, ma anche per lo studente non distratto. In un impianto che assume anche l'andamento classico di manuali di ecclesiologia e ne segue, almeno inizialmente, il ritmo, il progetto complessivo, sorpassano in continuazione la trattatistica consueta. E' l'istruzione della questione che porta avanti la riflessione e la fa diramare. Vaticano II e in particolare la Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium sono dato e questione a un tempo, tramite il ricorso alla classica categoria della sacramentalita': "Questa ecclesiologia presenta come nucleo centrale la categoria di sacramento coniata dai Padri della Chiesa, rilanciata dai teologi della prima meta' del XX secolo e utilizzata esplicitamente dieci volte dal Vaticano II" (p. 9). In questo modo e' possibile una valutazione compiutamente teologica dell'istituzione nella Chiesa, pensata, messa a tema, anche a partire dalla odierna sociologia. Le fila della complessita', della novita' di Vaticano II e della Tradizione, di quella consegna di mano in mano di cio' che e' dato nella fede, in cui la mutazione e' data dalle mani diverse e la continuita' dal dono da conservare, sono in questo libro di studio messe in evidenza. Si tratta di una bella teologia, in cui il rigore del metodo e la ricchezza del percorso fanno pensare a una novita' doverosa e sensata. Pensare altro per rimanere nella Tradizione. 4. LIBRI. STELLA MORRA: MEDITARE [Dal mensile "Letture", n. 648, giugno-luglio 2008, col titolo "Fermiamoci un po' a leggere e meditare"] "La maggior parte degli uomini impegnano nella vita soltanto una piccola parte, una parte ridicolmente piccola del loro essere, come quei ricchi avari che un tempo se ne morivano perche' spendevano soltanto l'utile dei loro utili. Un santo non vive dell'utile dei suoi utili e neanche vive soltanto dei suoi utili, vive del suo capitale, impegna tutta quanta la sua anima. C'e' da dire con spavento che innumerevoli uomini nascono, vivono e muoiono senza essersi neanche realmente serviti della loro anima, sia pure per offendere Dio. E non possiamo anche noi in qualche modo appartenere a questa specie? La dannazione non consistera' forse nello scoprire molto tardi, troppo tardi, dopo la morte, di aver avuto un'anima assolutamente inutile, ancora accuratamente piegata in quattro e deteriorata come certe sete preziose, per mancanza d'uso?" (G. Bernanos, La maggior parte degli uomini). E' un rischio in agguato, lo sappiamo bene: non tanto la malvagita', che chiede carattere e impegno, e occasioni gravi; quanto l'usura quotidiana di una interiorita' non usata, lasciata chiusa in un armadio interiore che non abbiamo il tempo di aprire. I libri possono esserci amici in questo: un libro, poco o tanto, sempre si insinua nella nostra casa interiore, muove, fa cambiare aria, spalanca una finestra, perche' porta parole di altri, i loro pensieri, le loro storie, e lo fa senza violenza, consentendoci di raccogliere le parole in fretta o lentamente, consentendo sospensioni e ritorni, distanze e vicinanze, corse in avanti e indietro. Alla soglia dell'estate, dunque, quando i ritmi di vita un poco rallentano e abbiamo un po' di tempo in piu', quando il caldo invita a stare fermi, quando le giornate si fanno piu' lunghe e sembra che possiamo "vivere di piu'", vorremmo proporvi qualche libro che una volta sarebbe stato definito "spirituale" o "di meditazione", libri in cui il piacere della lettura non sta tanto nell'arrivare in fondo alla storia o alla tesi esposta (il che e' pure un piacere!), quanto piuttosto quello di darci il tempo di fermarci, su una riga o un pensiero, lasciarci vagare ad ascoltare risonanze interiori e associazioni non necessarie. Ma, a differenza di un tempo, non ci bastano piu' libri devoti o pii, a questo scopo: per essere interpellati nella nostra interiorita' abbiamo tutti bisogno di libri che nutrano anche la nostra intelligenza, che siano densi e insieme profondi, siamo diventati piu' esigenti; proviamo dunque a seguire questa difficile strada. Cominciamo percio' con un testo che ci pone immediatamente davanti a una questione davvero radicale, quella del male: Il male antico. L'uomo, Dio e il peccato (Massimo Baldacci, San Paolo, 2008, pp. 288, euro 16) e lo fa conducendoci in un mondo apparentemente lontano, quello degli scritti mesopotamici di quattromila anni fa. Scopriamo testi di straordinaria fragranza poetica e spirituale, molti dei quali tradotti per la prima volta in italiano dalle lingue originali, e letti nel quadro degli studi sul vicino Oriente antico; ma scopriamo anche che la lotta spirituale con le esperienze negative si trova al centro della vita dell'uomo di ogni tempo, che comunque dobbiamo fare i conti con il male, forza negativa che ci minaccia e ci coinvolge, dentro e fuori di noi, che rischia di travolgere a ogni istante il nostro destino. Cosa e come possiamo sperare, rimane una domanda antichissima e sempre attuale. Sempre intorno alla stessa questione, in un certo senso, si svolge Le tenebre e la luce. Il dramma della fede di fronte a Gesu' (Carlo Maria Martini, Piemme, 2007, pp. 176, euro 12). L'autore non ha certo bisogno di presentazione, ne' lo "stile" dei libri che da molti anni vengono tratti dai corsi di esercizi spirituali che Martini tiene nella piu' propria tradizione gesuitica. Questo testo, che ha come base il Vangelo di Giovanni nei suoi capitoli finali, quelli del dramma della passione e morte del Signore, si interroga sull'ambivalenza di luce e tenebre che ci abita quotidianamente. Senza scandalizzarsene, occorre pero' cercare la possibilita' di discernere tra movimenti positivi e negativi per poter davvero metterci dalla parte del luminoso che ci abita come segno della presenza di Dio. L'autore ci conduce a due frasi finali che ci propone di leggere (e di vivere) insieme: "solo l'eccesso salva" e "c'e' piu' gioia nel sacrificio"; siamo fatti per andare oltre, per essere di piu' e in questo anche le tenebre hanno un ruolo. Lo stile denso e asciutto, senza sdolcinature, ma carezzevole, che tutti ben conosciamo come proprio dell'autore, e' un vero riposo della mente e del cuore, consolazione sapiente e senza sconti, che ci fa compagnia e ci invita aprendo davvero orizzonti infiniti. * Verso la felicita' e l'amore Sempre in larga parte appoggiato a testi del Vangelo di Giovanni ci si presenta Via mystica. All'Uomo, in quanto essere amato (Giuseppe Pollano, Effata', 2007, pp. 160, euro 10), testo che si interroga su, potremmo dire, la qualita' del nostro desiderio piu' profondo: che cosa andiamo cercando? La tesi dell'autore e' che siamo cercatori di reciprocita', di volti che ci consentano una soglia di felicita' non a portata di mano, nascosta, che a volte pensiamo assente, eppure necessarissima, indispensabile. Pollano ci invita a imboccare come nostra, senza tradimenti e paure, la via mystica, aiutandoci a riconoscere in essa non un percorso strano o esaltato, ma piuttosto la via di una reciprocita' amorosa con Dio che ha il volto di Gesu'. Ancora nell'atmosfera di Giovanni, ma questa volta delle tre Lettere, si colloca L'amore vince la morte. Commento esegetico-spirituale alle lettere di Giovanni, di Enzo Bianchi (San Paolo, 2008, pp. 206, euro 14). Anche in questo caso l'autore e' ben conosciuto, fondatore e priore della Comunita' monastica di Bose, comunita' che da quarant'anni vive la sua vita comune; in questo testo veniamo condotti, con intelligenza e ampiezza di ricerca esegetica, a rileggere le Lettere di Giovanni che, al seguito del Vangelo, vogliono ricordarci che Dio e' amore, che l'amore vissuto dal Figlio diventato uomo in mezzo a noi ha vinto la morte e che anche noi, come cristiani, siamo posti di fronte al duello titanico tra amore e morte. La morte che tutto divora, che vince la vita, trova nell'amore l'unico nemico capace di resisterle: e' questa la buona notizia della Scrittura. E, in fondo, il cristianesimo e' semplice: alla sequela di Gesu', fidarsi di questo amore. * Il semplice e il sapiente Per finire, non piu' idee, ma la storia di una persona: il delizioso libretto che Jean Follain (avvocato, giudice, uno dei piu' importanti poeti francesi del '900, insignito del Grand Prix de Poesie de l'Academie Francaise 1970) ha voluto dedicare alla vita di Jean-Marie Vianney, il Curato d'Ars. Quando un uomo semplice confonde i sapienti (traduzione di Gabriella Fiori, San Paolo, 2008, pp. 84, euro 11). Che cosa fa incontrare due persone cosi' diverse come un colto poeta del '900 e un curato di campagna di inizio '800 che ha rischiato di non essere ordinato a causa delle sue difficolta' con il latino? Gabriella Fiori, nell'introduzione, ci dice che secondo lei "dipese anche da altri due elementi della storia di Jean Follain [...]: il suo sguardo equanime sulle vicende umane [...] e l'esperienza dei recessi bui dell'animo umano che gli derivava dalla sua professione di avvocato prima e di magistrato di Corte d'appello poi. Due pellegrini entrambi: questo furono. E lettori della realta'". Il risultato di questo incontro e' un prezioso piccolo testo, pieno di meraviglia e di leggerezza che ci lascia in bocca il sapore buono del pane e in cuore il desiderio di diventare, cosi' come ciascuno di noi e', secondo se stesso, donne e uomini un po' migliori. 5. LIBRI. STELLA MORRA: TOCCARE IL CIELO [Dal mensile "Letture", n. 649, agosto-settembre 2008, col titolo "Attraverso l'impegno per toccare il cielo"] "Quello che lei dice della nostra infanzia artificiosamente prolungata - dell'immaturita' - mi disorienta un poco. Giacche' mi sembra che il genere di arte che mi sta a cuore, sia proprio una regressione, sia un'infanzia reintegrata. Se fosse possibile portare indietro lo sviluppo, raggiungere di nuovo l'infanzia attraverso una strada tortuosa - possederla ancora una volta, piena e illimitata - sarebbe l'avveramento dell'epoca geniale, dei tempi messianici, che ci sono stati promessi e giurati da tutte le mitologie. Il mio ideale e' maturare verso l'infanzia. Questa sarebbe l'autentica maturita'" (B. Schulz, Lettere perdute e frammenti). Ce lo ricorda anche il Vangelo, bisogna "ritornare" bambini per entrare nel Regno, ritornare appunto, non "rimanere". Davvero questo significa spesso una strada tortuosa e grondante di adultita', l'attraversamento del realismo, l'uscita dall'idealizzazione, il rischio del cinismo e del disincanto, per poter ritrovare alla fine, forse, stupore e gratitudine, per imparare l'affidamento, per riscoprire una semplicita' essenziale e densa. Anche i libri sono cosi': raramente ne troviamo uno semplice, immediato, profondo, vero: un miracolo di saggezza, esattezza, profondita' e comprensibilita'. Spesso, per arrivare a scrivere (e per il lettore a comprendere e apprezzare) libri cosi' occorre passare prima per altri testi, piu' duri e complessi, di minor soddisfazione, ma che indicano strade nuove, che esplorano l'inconsueto. Questa volta presentiamo libri, ognuno a modo suo, non facili: libri esigenti, da scegliere quando in autunno si fanno i "buoni propositi" di coltivare un po' di piu' la propria formazione anche culturale, libri solidi e di grandi orizzonti e che ci offrono sguardi inconsueti. * Ingegneria teologica Il primo, Imago Dei. La teologia di Edoardo Benvenuto (a cura di Andrea Grillo e Fabio Milana, Marietti 1820, 2008, pp. 392, euro 25), ci fa conoscere, a dieci anni dalla morte, una figura davvero singolare nel panorama italiano, quella di Edoardo Benvenuto (1940-1998), ingegnere e teologo (un connubio di interessi piuttosto raro), nella Genova di Siri e del postconcilio, figlio e cultore della tradizione e nient'affatto tradizionalista, capace di mostrare le piu' inattese conseguenze delle verita' piu' antiche, con l'asciuttezza del matematico e il rigore dei migliori teologi. Questo libro sottopone all'esame di pensatori diversi le intuizioni estreme da Benvenuto affidate al breve testo Imago Dei: filosofi e teologi, pensatori politici e moralisti, si misurano con questa provocazione. Completa il volume una sezione documentaria, ricca di notizie e testimonianze sulla vita, l'opera, il retaggio intellettuale e spirituale di quest'uomo straordinario. * Concetti basilari Il secondo libro, I concetti fondamentali della teologia, e' in realta' un'opera in 4 volumi di cui sono apparsi per ora i primi due (I concetti fondamentali della teologia, Peter Eicher, vol. 1 A-D, edizione italiana a cura di Gianna Francesconi, Queriniana, Biblioteca di Teologia Contemporanea 139, 2008, pp. 592, euro 49,50; e I concetti fondamentali della teologia, Peter Eicher, vol. 2 E-L, edizione italiana a cura di Gianna Francesconi, Queriniana, Biblioteca di Teologia Contemporanea 140, 2008, pp. 720, euro 59). Non si tratta propriamente di un dizionario teologico, anche se e' organizzato in ordine alfabetico, ma di un significativo esperimento che rivisita e attualizza, con tutti i sussidi della scienza moderna, i concetti della teologia cristiana. Ogni voce e' affidata a uno specialista, che presenta, in una monografia di sintesi, storia e teoresi del concetto, contestualizzata in forma nuova, con ricca e aggiornata bibliografia internazionale. L'opera rende disponibili le forme e le strutture essenziali di una coscienza e di una scienza religiose responsabili e aperte al futuro. * Note di merito Il terzo libro, La risonanza del sublime. L'idea spirituale della musica in Occidente (Pierangelo Sequeri, Studium, 2008, pp. 201, euro 23) ci viene presentato con queste parole: "L'idea occidentale della musica abita il mutamento civile e non solo la ripetizione rituale, perche' in essa le risonanze affettive e spirituali del Logos sono state intenzionalmente consegnate all'estro creativo dell'uomo". E' curioso (e raro!) trovare un libro che tratta di storia della musica in una collana che si chiama "Spiritualita' cristiana contemporanea" dato che nel nostro Paese ben poco consideriamo il "pensiero della musica" e lo lasciamo (volentieri?) a esecutori, direttori d'orchestra e compositori. Ma qui si accetta la sfida, in modo competente, ma fuori di tecnicismi, di offrire percorsi di ricognizione spirituale con capitoli come "La cognizione del dolore" o "Passione e trasfigurazione"; un testo che risveglia davvero sensi e spirito oltre che intelligenza e che fa nascere il desiderio di buone e belle musiche in buone e belle liturgie. * L'aspirazione delle fedi Un'altra proposta, Raccontare Dio. La religione come comunicazione (Enzo Pace, Il Mulino, 2008, pp. 354, euro 27) ci offre invece uno "sguardo da fuori", una prospettiva altra, quella della sociologia, sulla esperienza della fede; la tesi dell'autore e' che ogni religione si ritiene pura e coerente, laddove le altre sarebbero confuse, contraddittorie, primitive, ciascuna tende a considerarsi superiore, piu' completa, piu' "vera". Ma il giudizio dell'autore e' che questa aspirazione alla verita' e' forse legittima, ma certamente rischiosa: combinata con ragioni politiche, economiche e ideologiche, infatti, essa puo' trasformare la religione in una macchina da guerra e il confronto sulla fede in scontro di civilta'. Esistono, in realta', molti collegamenti che rendono le religioni meno lontane tra loro di quanto si sia portati a credere. Le religioni sono accomunate da una struttura profonda: il potere della parola, capace di fissare o spostare i confini degli universi di senso individuali e sociali. Questo libro traccia un percorso che - tra Oriente e Occidente, tra arcaicita' e postmoderno - inquieta profondamente (ma insieme vivifica e stimola) ogni comprensione di se' e della propria esperienza religiosa che sia tentata di diventare autoreferenziale. * Cristiani del XXI secolo L'ultima proposta e' un'ulteriore sfida, gia' fin dal titolo: Presenza infranta. Il disagio postmoderno del cristianesimo (Armando Matteo, Cittadella, 2008, pp. 282, euro 19). Si puo' essere cristiani senza metafisica, senza sacrificio e soprattutto senza Chiesa? E' cioe' ancora ragionevole credere al messaggio di Gesu' senza rinunciare a essere uomini e donne del proprio tempo? Sono questi gli interrogativi al centro del volume; non vengono cercate facili soluzioni ne' ingenue mediazioni. Il testo affronta il disagio attuale del cristianesimo per trovare e offrire buone ragioni per (continuare a) scommettere sul Vangelo. Si conclude che "quello che oggi serve e' proprio una Chiesa capace di propiziare un cristianesimo di spazi invitanti, accogliente, aperto, che dona respiro e nuova lena, ma anche in grado di opporre resistenza, contestando ogni umana pretesa di proporsi come Dio e come divino, come assoluto e come assolventesi; un cristianesimo dotato della carica profetica di chi sa e ricorda che questo mondo non e' il paradiso, ma il giardino della cura e della crescita nell'attesa dei cieli nuovi e della terra nuova". Un sogno di bambini? Forse. Ma forse, meglio, desideri per tornare quei bambini che tutti dovremmo ritornare a essere. ============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 202 del 21 agosto 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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