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Minime. 547
- Subject: Minime. 547
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 14 Aug 2008 01:02:43 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 547 del 14 agosto 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. E adesso, pover'uomo? 2. Ingeborg Bachmann: Pompeiani 3. Una iniziativa a Viterbo contro il devastante mega-aeroporto 4. Alberto Ghidini presenta "Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica" di Jose' Luis Corzo Toral 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento 6. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. E ADESSO, POVER'UOMO? Forse per una giornata i mass-media spenderanno qualche parola sui massacri della guerra afgana. Accade quando muoiono degli occidentali e si puo' far abominevole uso delle loro morti per additare gli afgani come un'orda di selvaggi assassini, per predicare la bonta' dell'occidente che stermina solo a fin di bene, da Auschwitz a Hiroshima. Il pubblico occidentale trangugia, applaude, e tutto prosegue come prima, peggio di prima. * Forse per una giornata qui in Italia la legione dei sedicenti pacifisti, umanitari e chi puo' ne ha piu' ne metta, si spremera' un'arida lacrimuccia e pronuncera' circospetta quella formula tabu': la guerra afgana; poi svelta svelta tornera' a parlar d'altro, del nulla per cui e' stipendiata dai macellai di carne umana che hanno bisogno di qualcuno che faccia rumore ingente di tonante chiacchiera in salotto per coprire le urla delle vittime negli scantinati tratte al raffio di Abu Graib, di Guantanamo, delle infinite lubianke, dei gulag e dei lager che maculano, impestano, divorano il mondo. Per una giornata, di fretta e sottovoce, diranno i signori pacifisti di sua maesta' l'imperatore e i signori nonviolenti al servizio del ministero della guerra quella formula tabu': la guerra afgana; poi torneranno bel belli e buoni buoni alle loro basse opere, quanto piu' basse tanto piu' ben retribuite. Poiche' in Afghanistan e' in corso una guerra, la nostra guerra, la nostra guerra sporca, la nostra guerra criminale, la nostra guerra razzista e imperialista, la nostra guerra terrorista e stragista. La guerra, la carneficina per cui i governi succedutisi nel nostro paese in questo inizio di millennio si sono comprati la complicita' di tanti che una volta si dicevano della guerra oppositori. Io che scrivo queste righe ne provo un orrore e uno sdegno per cui non ho piu' parole. * Si', ci verra' chiesto conto di tutto cio'. Le generazioni future - se generazioni future vi saranno, e se saranno ancora in condizioni materiali tali da consentir loro di avere nozione del passato e di esprimere un adeguato livello di civilta', ci chiederanno conto di tutto cio'. Di questo vile e protervo cedimento al male, di questa infame vilta', di questa pusillanime e abietta complicita' con le stragi, di questo onnicidio, di questa corruzione che all'onnicidio consente. * Se questo foglio potesse essere, come vuole essere, voce che invita a riflettere e voce che chiama alla lotta, ancora una volta questo direbbe, ed in effetti dice: la guerra e' nemica dell'umanita'. Tu opponiti alla guerra. Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. La pace si costruisce solo con la pace. Smilitarizzare i conflitti occorre, disarmare tutti, cessare di produrre le armi assassine, abolire gli eserciti. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. 2. MAESTRE. INGEBORG BACHMANN: POMPEIANI [Da Ingeborg Bachmann, Il dicibile e l'indicibile. Saggi radiofonici, Adelphi, Milano 1998, p. 144. E' un frammento dal testo radiofonico "Il mondo di Marcel Proust: sguardi in un pandemonio" trasmesso il 13 maggio 1958 dal Bayerischer Rundfunk. Ingeborg Bachmann, scrittrice e poetessa austriaca (Klagenfurt 1926 - Roma 1973) di straordinaria bellezza e profondita', maestra di pace e di verita'. Opere di Ingeborg Bachmann: versi: Il tempo dilazionato; Invocazione all'Orsa Maggiore; Poesie. Racconti: Il trentesimo anno; Tre sentieri per il lago. Romanzi: Malina. Saggi: L'elaborazione critica della filosofia esistenzialista in Martin Heidegger; Ludwig Wittgenstein; Cio' che ho visto e udito a Roma; I passeggeri ciechi; Bizzarria della musica; Musica e poesia; La verita' e' accessibile all'uomo; Il luogo delle donne. Radiodrammi: Un affare di sogni; Le cicale; Il buon Dio di Manhattan. Saggi radiofonici: L'uomo senza qualita'; Il dicibile e l'indicibile. La filosofia di Ludwig Wittgenstein; La sventura e l'amore di Dio. Il cammino di Simone Weil; Il mondo di Marcel Proust. Sguardi in un pandemonio. Libretti: L'idiota; Il principe di Homburg; Il giovane Lord. Discorsi: Luogo eventuale; Letteratura come utopia. Prose liriche: Lettere a Felician. Opere complete: Werke, 4 voll., Piper, Muenchen-Zuerich. Interviste e colloqui: Interview und Gespraeche, Piper, Muenchen-Zuerich. In edizione italiana cfr. almeno: Poesie, Guanda, 1987, Tea, Milano 1996; Invocazione all'Orsa Maggiore, SE, Milano 1994, Mondadori, Milano 1999; Il dicibile e l'indicibile. Saggi radiofonici, Adelphi, Milano 1998; Il buon Dio di Manhattan, Adelphi, Milano 1991; Il trentesimo anno, Adelphi, Milano 1985, Feltrinelli, Milano 1999; Tre sentieri per il lago, Adelphi, Milano 1980, Bompiani, Milano 1989; Malina, Adelphi, Milano 1973; Il caso Franza, Adelphi, Milano 1988; La ricezione critica della filosofia di Martin Heidegger, Guida, Napoli 1992; In cerca di frasi vere, Laterza, Roma-Bari 1989; Letteratura come utopia. Lezioni di Francoforte, Adelphi, Milano 1993. Opere su Ingeborg Bachmann: un'ampia bibliografia di base e' nell'apparato critico dell'edizione italiana di Invocazione all'Orsa Maggiore, cit.] Nessuno, pero', riacquistera' piu' l'aspetto di un tempo. Questa e' l'ora in cui tutti sono diventati "pompeiani", gente su cui puo' abbattersi da un momento all'altro la pioggia di fuoco. 3. INIZIATIVE. UNA INIZIATIVA A VITERBO CONTRO IL DEVASTANTE MEGA-AEROPORTO Il 13 agosto 2008 a Viterbo il "Centro di ricerca per la pace" ha diffuso tra la cittadinanza ed i turisti in visita nella citta' vario materiale informativo sulle gravissime conseguenze della realizzazione del devastante mega-aeroporto. Molto interesse ha suscitato in particolare la lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente della Repubblica in cui si riassumono i disastrosi effetti della devastante opera e la sua dimostrata illiceita'; il documento dei medici dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) sulle disastrose conseguenze dell'opera per la salute della popolazione locale; l'appello in difesa dell'area termale del Bulicame, bene naturalistico, storico-culturale e terapeutico che verrebbe irreversibilmente devastato dal mega-aeroporto. Dall'interlocuzione con le molte persone raggiunte dalla diffusione del materiale documentario, ancora una volta si conferma che tutte le persone ragionevoli quando vengono correttamente informate concordano con il movimento che si oppone alla nociva e distruttiva opera aeroportuale, e si pronunciano per il rispetto della legislazione vigente (il devastante progetto del mega-aeroporto a Viterbo e' privo delle verifiche e quindi dei requisiti previsti dalla vigente legislazione in materia di Via - Valutazione d'impatto ambientale -, Vas - Valutazione ambientale strategica -, Vis - Valutazione d'impatto sulla salute -), in difesa del diritto alla salute, in difesa di un ambiente salubre e vivibile, contro le sperpero del pubblico denaro, condividendo la necessita' di ridurre drasticamente il trasporto aereo, sostenendo la proposta di un modello di mobilita' che migliori il trasporto pubblico sostenibile e particolarmente le ferrovie, e di un modello di sviluppo che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive locali, le risorse materiali e civili del territorio e della comunita'. Nei prossimi giorni il movimento che si oppone al devastante mega-aeroporto realizzera' altre iniziativa di informazione, sensibilizzazione, coscientizzazione, partecipazione democratica. * Si allega il testo della lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008 Al Presidente della Repubblica e per opportuna conoscenza: al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Presidente dell'Enac, al Presidente della Provincia di Viterbo, al Sindaco del Comune di Viterbo, al Prefetto di Viterbo e sempre per opportuna conoscenza: alla Ministra dell'Ambiente, al Ministro del Welfare, al Ministro per i Beni Culturali, al Commissario europeo per i Trasporti Oggetto: Richiesta di intervento del Presidente della Repubblica affinche' sia impedita la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, un'opera illecita e scandalosa, nociva per la salute dei cittadini, distruttiva di insostituibili preziosissimi beni pubblici, che costituirebbe un immenso sperpero di pubbliche risorse a grave danno della comunita' ed in flagrante violazione di legge. Signor Presidente della Repubblica, con la presente siamo a richiedere un suo autorevole intervento affinche' siano rispettate le vigenti normative - di rilevanza fin costituzionale - a difesa della salute e della sicurezza dei cittadini, di rilevantissimi e peculiari beni ambientali e culturali, di diritti soggettivi e legittimi interessi della comunita' viterbese ed altolaziale e di singoli cittadini ivi residenti; normative vigenti e cogenti diritti minacciati dalla prospettiva della realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, un'opera semplicemente illecita e scandalosa. La realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e disastrosi esiti: a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008; b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identita' di Viterbo; c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore e vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino; d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua rilevanza; e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita; f) grave danno economico per la citta' con deprezzamento di attivita', esercizi ed immobili; g) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita' tra l'intensa attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attivita' di volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un recente decreto)" e come gia' precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008; h) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva, quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilita' un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea Viterbo-Capranica-Roma); i) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative e da fenomeni di inquinamento ed aggressione criminale alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita dei cittadini; l) concreto pericolo che l'opera veicoli interessi ed affari non trasparenti, conflitti di interessi in figure investite di ruoli e funzioni istituzionali, operazioni economiche illecite e penetrazione dei poteri criminali, come segnalato da autorevoli figure istituzionali; m) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori dell'opera e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si rileva come proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente lesiva dei piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi evidentemente scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece una drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino). A cio' si aggiunga che: n) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 m, ne' il suo orientamento"; peraltro il gia' citato "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva ñ dimostrata dagli studi del nostro centro ñ di allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud"; o) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008; p) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute. Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma: q) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto di diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti"; r) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi fattuale della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a ridosso di emergenze archelogiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione, cadono con essa tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice dal vizio dell'atto presupposto e fondativo; s) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma "Report"). Infine: t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva della Rai ("Report", 27 aprile 2008); u) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno 2008); v) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del clima (come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale, dagli statisti piu' avvertiti); z) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto aereo (particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e democratico. Signor Presidente della Repubblica, tutto quanto precede, da un anno a questa parte abbiamo piu' volte segnalato ai Ministeri competenti, all'Ente nazionale per l'aviazione civile, al Parlamento europeo ed a quello nazionale, alla Regione Lazio, alla Provincia e al Comune di Viterbo, a molti altri soggetti istituzionali variamente competenti. Hanno peraltro sostenuto la nostra iniziativa di opposizione al devastante mega-aeroporto molte personalita' illustri come il magistrato Ferdinando Imposimato, la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, padre Alex Zanotelli, il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. Scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Luigi Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Stefano Montanari, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio. Altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Nella Ginatempo, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Lorenzo Porta, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Antonella Sapio, Giovanni Scotto, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi. Scrittrici e saggiste come Dacia Maraini, Lea Melandri. Intellettuali come Maria D'Asaro, Franco Barbero, Eleonora Bellini, Valeria Borgia, Patrizia Caporossi, Augusto Cavadi, Chiara Cavallaro, Giancarla Codrignani, Bruno Dei, Paola Del Zoppo, Francesco De Notaris, Maria G. Di Rienzo, Daniele Gallo, Pupa Garribba, Giorgio Giannini, Federica Giardini, Angela Giuffrida, Fulvio Grimaldi, Letizia Lanza, Elena Liotta, Fiora Luzzatto, Paola Mancinelli, Attilio Mangano, Enzo Mazzi, Sara Michieletto, Elena Monguzzi, Daniela Musumeci, Diana Napoli, Nadia Neri, Helene Paraskeva', Sergio Paronetto, Francesco Pistolato, Rosangela Pesenti, Enrico Peyretti, Tiziana Plebani, Giovanna Providenti, Elio Rindone, Giovanna Rossiello, Anna Saleppichi, Brunetto Salvarani, Bruno Segre, Paola Sessa, Renato Solmi, Giuseppe Tacconi. Personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed educativo come Normanna Albertini, Giacomo Alessandroni, Alessandro Ambrosin, Roberto Barcaroli, Luciano Benini, Norma Bertullacelli, Carla Biavati, Michele Boato, Liliana Boranga, Franco Borghi, Adriana Bottini, Elena Buccoliero, Paolo Buffoni, Giuseppe Burgio, Elisabetta Caravati, Tiziano Cardosi, Giovanni Colombo, Marinella Correggia, Sergio Dalmasso, Leila Lisa D'Angelo, Riccardo Dello Sbarba, Emilio De Paolis, Gabriele De Veris, Giuliano Falco, Carlo Ferraris, Gianni Ghirga, Agnese Ginocchio, Dario Giocondi, Carlo Gubitosa, Pasquale Iannamorelli, Floriana Lipparini, Francesco Lo Cascio, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Maria Antonietta Malleo, Giovanni Mandorino, Nello Margiotta, Carla Mariani, Gian Marco Martignoni, Luca Martinelli, Raffaella Mendolia, Michele Meomartino, Carmine Miccoli, Maddalena Micotti, Mauro Mocci, Luisa Mondo, Adriano Moratto, Fiamma Negrini, Beppe Pavan, Paola Pavese, Strato Petrucci, Enzo Piffer, Luciano Polverari, Anna Puglisi, Piercarlo Racca, Fabio Ragaini, Elio Romano, Carlo Ruta, Silvana Sacchi, Raffaello Saffioti, Luca Salvi, Antonia Sani, Umberto Santino, Giovanni Sarubbi, Eugenio Scardaccione, Anna Schgraffer, Silvano Tartarini, Tiziano Tissino, Amedeo Tosi, Mao Valpiana, Claudio Vedovelli, Marcello Vigli. Il magistrato Gennaro Francione. L'ex-sottosegretario Paolo Cento. I parlamentari europei Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Giovanni Berlinguer, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Monica Frassoni, Sepp Kusstatscher, la gia' citata Luisa Morgantini, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano. I senatori e deputati al parlamento italiano della precedente legislatura Maurizio Acerbo, Angelo Bonelli, Salvatore Bonadonna, Paolo Cacciari, Salvatore Cannavo', Giovanna Capelli, Anna Donati, Rina Gagliardi, Haidi Giuliani, Salvatore Iacomino, Vladimir Luxuria, Francesco Martone, Lidia Menapace, Maria Cristina Perugia, Paolo Russo, Gianpaolo Silvestri, Massimiliano Smeriglio, Gino Sperandio, Tiziana Valpiana. I consiglieri regionali del Lazio Roberto Alagna, Enrico Luciani, Ivano Peduzzi, Anna Pizzo. Numerosissime persone del viterbese, tra cui autorevoli figure delle istituzioni e della vita civile. E sara' opportuno aggiungere che gli stessi sostenitori della nociva e devastante opera hanno dovuto progressivamente sempre piu' esplicitamente ammettere che la loro precedente propaganda era fallace e mistificante, e via via hanno dovuto riconoscere la validita' di quanto da noi rappresentato. Signor Presidente della Repubblica, giunti a questo punto, ed ormai chiarito inconfutabilmente che l'opera cosi' come prospettata da una propaganda tanto mistificante quanto irresponsabile e' semplicemente nociva, distruttiva, irrealizzabile e fuorilegge, sarebbe ragionevole attendersi che tutte le rappresentanze istituzionali desistano dal continuare a sostenerne la realizzazione; invece purtroppo sembra che alcune figure istituzionali ed alcune cordate affaristiche stiano tuttora operando a favoreggiamento della realizzazione del devastante mega-aeroporto e a danno dei cittadini, a danno dell'ambiente e dei beni pubblici, in violazione delle norme e dei vincoli in vigore. E' perche' la situazione e' questa, che ci siamo determinati a richiedere un suo autorevole intervento affinche' sia impedita la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, un'opera illecita e scandalosa, nociva per la salute dei cittadini, distruttiva di insostituibili preziosissimi beni pubblici, che costituirebbe un immenso sperpero di pubbliche risorse a grave danno della comunita' ed in flagrante violazione di legge. Ovviamente confidiamo che un suo intervento possa essere risolutivo; ma qualora tale intervento non si desse o non sortisse effetto, e si prospettasse la necessita' di richiedere l'ulteriore intervento delle competenti magistrature italiane ed europee in sede amministrativa, civile e penale, ovviamente procederemmo in tal senso, naturalmente richiamando tutto il pregresso ed anche le eventuali responsabilita' - anche per profili omissivi - da parte di vari soggetti istituzionali che fin qui non solo non hanno operato in modo adeguato e corretto ma hanno anche commesso ripetuti atti di cui evidentemente dovranno essere chiamati a rispondere. Ringraziandola per l'attenzione, e restando a disposizione per ogni ulteriore opportuno chiarimento, ed eleggendo sede presso il Centro di ricerca per la pace di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, voglia gradire distinti saluti. La portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta Il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini Viterbo, 4 agosto 2008 4. LIBRI. ALBERTO GHIDINI PRESENTA "LORENZO MILANI. ANALISI SPIRITUALE E INTERPRETAZIONE PEDAGOGICA" DI JOSE' LOUIS CORZO TORAL [Dal quotidiano "Il manifesto" del 10 agosto 2008 col titolo "Gettando il proprio corpo nella lotta" e il sommario "Pedagogia. L'attualita' di don Milani oltre le facili letture" Alberto Ghidini e' coautore con Paolo Perticari et alii di Biopolitica minore, Manifestolibri, Roma 2003. Jose' Luis Corzo Toral, padre scolopio e docente universitario di teologia e pedagogia, ha fondato a Salamanca nel 1971 una casa-scuola ispirata all'esperienza di don Milani e della scuola di Barbiana; tra il 1971 e il 1990 ha promosso anche la Scuola agraria "Lorenzo Milani"; dirige la rivista "Educar(nos)" del Gruppo "Milani" in Spagna (sito: www.amigosmilani.es). Tra le opere di Jose' Luis Corzo Toral: (con Francuccio Gesualdi), Don Milani nella scrittura collettiva, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1992; Ridare la parola. Scritti collettivi di ragazzi del popolo, Edizioni della Battaglia, Palermo 2003; Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte (Bergamo) 2008. Lorenzo Milani nacque a Firenze nel 1923, proveniente da una famiglia della borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga malattia nel 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica, integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato nell'ultimo decennio la ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel volume I care ancora. Altri testi ha pubblicato ancora la Lef. Opere su Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993; Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto, Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani, Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef, Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste del lavoro", n. 50 del 1987. Tra i testi apparsi di recente: il testo su don Milani di Michele Ranchetti nel suo libro Gli ultimi preti, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani, Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002; Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano 2002; Jose' Luis Corzo Toral, Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte (Bergamo) 2008. Pier Paolo Pasolini, scrittore, regista cinematografico, operatore culturale, polemista, nato a Bologna nel 1922, ed ucciso ad Ostia nel 1975. Opere di Pier Paolo Pasolini: a noi interessano particolarmente qui alcune raccolte di saggi e di interventi giornalistici: Passione e ideologia, Empirismo eretico, e soprattutto Scritti corsari e Lettere luterane. Ma tanta parte del suo contributo di artista-critico e di pensatore e' nei suoi lavori in versi, in prosa e cinematografici (ed in particolare anche in alcuni lavori apparentemente marginali o extravaganti come la parte da lui realizzata per il film di montaggio La rabbia, gli Appunti per un film sull'India, gli Appunti per un'Orestiade africana, Le mura di Sana'a). Della sua opera cinematografica, di grande valore e bellezza (ed in alcuni casi di straordinaria limpidezza e suggestione morale), solo il film Salo' ci sembra assolutamente ripugnante, un film di un tale orrore che averlo realizzato ci pare un atto inammissibile. Opere su Pier Paolo Pasolini: ovviamente va letto innanzitutto il volume di Franco Fortini, Attraverso Pasolini, Einaudi. E l'antologia a cura di Franco Brevini, Per conoscere Pasolini, Mondadori. Inoltre: sullo scrittore cfr. Tommaso Anzoino, Pasolini, La Nuova Italia; sul cineasta cfr. Serafino Murri, Pasolini, Il Castoro Cinema; Adelio Ferrero, Il cinema di Pier Paolo Pasolini, Mondadori. Un interessante volume sul difficile rapporto di Pasolini con l'omosessualita' e' quello a cura di Stefano Casi, Desiderio di Pasolini, Sonda, Torino-Milano 1990 (che segnaliamo in particolare per il notevolissimo saggio di Giovanni Dall'Orto, Contro Pasolini)] Nell'ottobre 1967, quattro mesi dopo la morte di don Lorenzo Milani, Pier Paolo Pasolini venne invitato alla Casa della cultura di Milano per una discussione con i ragazzi di Barbiana. In maniera, come suo solito, "parresiastica", Pasolini si rivolse agli allievi di don Milani criticando Lettera a una professoressa, un libro di cui aveva in ogni caso colto a fondo la portata e da lui stesso definito "straordinario" per diverse ragioni. Interrotto polemicamente piu' volte per certi suoi passaggi e riferimenti giudicati troppo intellettuali e letterari, riusci' comunque a portare a termine il proprio intervento, a conclusione del quale, dopo aver citato un motto degli intellettuali neri americani secondo cui bisogna "gettare il proprio corpo nella lotta", si rivolse ai presenti cin queste parole: "ebbene fate conto che, invece che a parlare, io sia venuto qui a portare il mio corpo". Si tratta di un episodio indubbiamente significativo, ripreso anche da Giorgio Pecorini nel suo studio documentario Don Milani! Chi era costui? - edito nel 1996 da Baldini Castoldi Dalai -, che getta luce sul rapporto non sempre facile tra Pasolini, i movimenti giovanili del tempo e la loro ansia di cambiare il mondo. In un articolo apparso esattamente un anno fa sull'inserto domenicale del "Sole 24 Ore", Goffredo Fofi scriveva che Pasolini e (prima di lui) don Milani possono essere considerati a buon diritto come "gli ultimi veri pedagogisti italiani". Entrambi, infatti, credevano ancora nel potenziale rivoluzionario dell'educazione. Per lo scrittore corsaro e luterano che all'inizio degli anni Settanta esercito' una critica violenta alla modernizzazione capitalistica, al nuovo potere educativo e di controllo dei consumi e della comunicazione di massa, agente di un'impetuosa "mutazione antropologica", il prete intellettuale fiorentino rappresento' una vera e propria figura di riferimento. Don Milani aveva infatti capito che non si puo' educare se non si e' pronti a lottare in prima persona, senza mediazioni. Per questo - ricorrendo all'immagine di Pasolini - "getto' il suo corpo" in un ambiente impervio, non soltanto dal punto di vista geografico, incarnando, fin sul letto di morte, l'idea di una giustizia necessaria. Non a caso, proprio cosi' lo ricorda anche Michele Ranchetti, nella densa e partecipata nota che accompagna la traduzione di Monica Serena dell'ottima monografia che Jose' Louis Corzo Toral ha dedicato al priore di Barbiana. Si tratta di un libro da leggere - secondo le condivisibili parole del curatore Fulvio Cesare Manara - per imparare ad ascoltare don Milani con la stessa cura di Corzo, padre scolopio spagnolo, studioso di altissimo profilo, ma anche militante della pedagogia di Milani ed esperto di scrittura collettiva. Corzo, in Italia, e' noto anche per una versione ridotta e adattata da Francuccio Gesualdi del suo ampio studio Escritura colectiva: teoria y practica de la escuela de Barbiana, uscito in Spagna per Anaya e pubblicato in Italia dalle Edizioni Gruppo Abele con il titolo Don Milani nella scrittura collettiva. Intrecciando esperienza di vita e ricerca scientifica, Corzo ha saputo accostarsi a don Milani esplorandone criticamente e radicalmente la dimensione spirituale e il contributo pedagogico attraverso una lettura complessa, che restituisce un'immagine integrale del prete educatore. Pubblicato per la prima volta in Spagna nel 1981, questo lavoro - che trae origine dalle ricerche per una tesi di dottorato in teologia difesa all'Universita' Pontificia di Salamanca, dove ora Corzo insegna presso il campus di Madrid - rimane unico nel panorama europeo, se si esclude per certi versi l'Italia. Va comunque detto che studi tanto approfonditi sull'opera di don Milani sono rari anche in Italia, dove spesso si e' privilegiato l'aspetto, per dir cosi', agiografico. Cio' ha contribuito non poco a una conoscenza parziale e distorta di don Milani, sempre meno studiato e ascoltato, benche' costantemente citato e "tirato per la tonaca" dai piu' disparati interpreti. Nel maggio scorso anche il ministro Bondi ha provato "a farlo suo" in occasione di un convegno della Fondazione Magna Carta di Marcello Pera svoltosi a Firenze. Oggi, di fronte al pullulare del suo nome, se vogliamo davvero ricordare Milani, non possiamo farlo senza rinnovare al tempo stesso la sua esperienza pedagogica. Per questa ragione, sarebbe bene - come ha suggerito Enzo Mazzi - iniziare a fare i conti con il contesto attuale. Il bel libro di Corzo, in questo, aiuta a comprendere la necessita' di ritornare al messaggio di don Milani, ma al tempo stesso invita a capire, come osserva Paolo Perticari nella sua efficace postfazione, a comprendere che cosa resta di quel messaggio mentre si sta affermando uno scenario politico che fa sentire ancora piu' forte l'urgenza della lotta. 5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 6. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 547 del 14 agosto 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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