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Minime. 512
- Subject: Minime. 512
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 10 Jul 2008 05:54:18 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 512 del 10 luglio 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Il contesto 2. L'apartheid, e tu contrastalo 3. Riletture: AA. VV., La Chiesa cattolica e gli Zingari 4. Riletture: Mimma Barbieri Stefanelli, Bruno Nicolini, Zingari. Rom e Sinti 5. Riletture: Piero Brunello (a cura di), L'urbanistica del disprezzo 6. Riletture: Centro studi zingari di Torino (a cura di), Zingari tra passato e presente 7. Riletture: Massimo Converso, Gli zingari e la storia. Rom, Sinti e Camminanti in Italia: l'identita' negata 8. Riletture: M. Converso, A. C. Meloni, R. Pancelli, A. Piccolillo, Gli zingari e la legge. Tra legislazione e intolleranza sociale 9. Riletture: Francoise Cozannet, Gli zingari. Miti e usanze religiose 10. Riletture: Vincenzo De Florio, Zingaro mio fratello 11. Riletture: Francois de Vaux de Foletier, Mille anni di storia degli zingari 12. Riletture: Ratko Dragutinovic, I Kanjarija. Storia vissuta dei rom dasikhane' in Italia 13. Riletture: European Roma Rights Center, Il paese dei campi 14. Riletture: F. Iacomini, A. Longo, A. M. Ricci, Gli zingari e la scuola. I Rom e la scuola: dalle classi differenziate alla scolarizzazione di massa 15. Riletture: Donald Kenrick, Grattan Puxon, Il destino degli zingari 16. Riletture: Giuseppe Levakovich, Giorgio Ausenda, Tzigari 17. Riletture: Jean-Pierre Liegeois, Zingari e Viaggianti 18. Riletture: Giorgio Mancinelli, Gli zingari. I canti, le fiabe, la storia, il costume 19. Riletture: Ezio Marcolungo, Mirella Karpati (a cura di), Chi sono gli zingari? 20. Riletture: Marco Revelli, Fuori luogo 21. Riletture: Emilio Robotti, Zingari e gage' al campo sosta di Molassana 22. Riletture: Zlato, Semzejana, Rom sim 23. Marinella Correggia: A rischio d'estinzione 24. Fissata per il 27 ottobre la VII edizione della Giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico 25. Edizioni Qualevita: Disponibile il diario scolastico 2008-2009 "A scuola di pace" 26. Valeria Gennero presenta "America allo specchio" di Margaret Mead 27. La "Carta" del Movimento Nonviolento 28. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. IL CONTESTO Da tempo la distinzione tra politica interna e politica internazionale e' cessata. In un pianeta interconnesso qualunque iniziativa politica anche locale va contestualizzata nel sistema-mondo. L'interconnessione planetaria e' una compiuta realta' ecologica, economica e tecnologica: ed essa purtroppo e' sotto il segno della crisi e del disastro, della devastazione e della rapina, dell'onnicidio. L'interconnessione planetaria deve diventare anche una realta' giuridica e politica: qualche passo in tal senso si e' compiuto - ad esempio la nascita e l'operare dell'Organizzazione delle Nazioni Unite; ad esempio la Dichiarazione universale dei diritti umani - ma moltissimo, il piu', e' ancora da fare. Il fenomeno migratorio e' una delle conseguenze di storiche, gravissime ingiustizie, di dominazioni e violenze crudelissime, che ogni essere umano interpellano, che l'intera umanita' chiamano a un'azione comune per la comune salvezza dalla catastrofe. Le attuali relazioni internazionali e le attuali politiche della migrazione sono sotto il segno di una sorta di apartheid di dimensioni planetarie. Non e' possibile promuovere democrazia e diritti in una parte del mondo se l'accesso ad essa democrazia e ad essi diritti e' strutturalmente negato ad altri esseri umani. Una democrazia schiavista non e' piu' una democrazia. Ed anche l'attuale Unione Europea, in quanto continua a negare i diritti umani basilari a milioni di persone che sul suo territorio vivono, con cio' stesso mette in crisi quell'universalita' che e' qualita' essenziale della democrazia e del diritto, e cede alla barbarie. 2. MEMENTO. L'APARTHEID, E TU CONTRASTALO Oltre vent'anni fa, quando coordinavo qui in Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, ero solito ripetere che l'apartheid non era un residuo del passato, ma un crimine del presente e una minaccia per il futuro: il nostro comune futuro. E quindi la nostra solidarieta' con le sorelle e i fratelli che in Sudafrica lottavano contro l'apartheid era in realta' null'altro che un minimo, insufficiente, necessario atto di gratitudine, perche' in verita' erano loro con la loro lotta a difendere anche la nostra liberta', la nostra dignita' di esseri umani. Come oggi ognuno vede. Poiche' oggi l'apartheid e' politica dominante in Italia e nell'Unione Europea, ed io non so come si possa far finta di niente mentre nel nostro paese milioni di persone di tutto innocenti sono private di ogni diritto, sono crudelmente umiliate, vessate, perseguitate. Se non mi impegnassi oggi contro l'apartheid qui, che senso avrebbe avuto il mio impegno di allora? Perche' oggi l'apartheid e' qui. E chi non lo vede se ne fa complice. Spesso torno col ricordo al mio fratello ed amico e compagno e maestro Benny Nato, in quel tempo rappresentante in Italia dell'African National Congress in lotta contro il regime razzista allora al potere in Sudafrica. Se Benny fosse ancora vivo, non ci chiamerebbe forse a condurre anche qui oggi la stessa lotta per l'umana dignita' di ogni essere umano? Ed io che ricordo il suo volto e il suo sorriso e il suo abbraccio come uno dei doni grandi che la vita mi ha fatto, come posso tacere, come posso restare inerte? Oggi, qui, dobbiamo contrastrare il regime dell'apartheid. Vi e' una sola umanita'. A tutti gli esseri umani vanno riconosciuti tutti i diritti umani. 3. RILETTURE. AA. VV.: LA CHIESA CATTOLICA E GLI ZINGARI AA. VV., La Chiesa cattolica e gli Zingari, Centre de Recherches Tsiganes - Centro Studi Zingari - Anicia, Paris-Roma 2000, pp. 232, euro 15,50. Una raccolta di saggi di grande valore, con prefazioni del cardinale Roger Etchegaray e dell'arcivescovo Stephen Fumio Hamao, una presentazione di Gabriele De Rosa, contributi di Henriette Asseo, Antonio Gomez Alfaro, Michele Cassese, Mirella Karpati, Giuseppe Maria Viscardi, Bruno Nicolini. 4. RILETTURE. MIMMA BARBIERI STEFANELLI, BRUNO NICOLINI: ZINGARI. ROM E SINTI Mimma Barbieri Stefanelli, Bruno Nicolini, Zingari. Rom e Sinti, Piemme, Casale Monferrato (Al) 1994, pp. 158, lire 15.000. Nella bella "biblioteca della solidarieta'" promossa dalla Caritas italiana, un libro che e' anche uno strumento di lavoro. Don Bruno Nicolini ha curato la parte delle riflessioni e prospettive pastorali. In exergo una poesia di Olimpio Cari. 5. RILETTURE. PIERO BRUNELLO (A CURA DI): L'URBANISTICA DEL DISPREZZO Piero Brunello (a cura di), L'urbanistica del disprezzo. Campi rom e societa' italiana, Manifestolibri, Roma 1996, pp. 312, lire 35.000. Il libro si compone di due parti, una prima di inquadramento complessivo su "Rom e societa' italiana" con contributi di Giampiero Rasimelli, Piero Brunello, Leonardo Piasere, Piero Colacicchi, Santino Spinelli, Corrado Marcetti e Nicola Soliman; una seconda su "Le citta' e i campi" che costituisce una ricognizione condotta in varie zone d'Italia della condizione fatta alle famiglie rom e sinte - ed emerge un quadro drammatico di violenza da parte delle istituzioni - con contributi di vari studiosi e testimoni. Conclude un intervento di Dacia Maraini. 6. RILETTURE. CENTRO STUDI ZINGARI DI TORINO (A CURA DI): ZINGARI TRA PASSATO E PRESENTE Centro studi zingari di Torino (a cura di), Zingari tra passato e presente, Primalpe Edizioni, Boves (Cuneo) 1985, pp. 48, lire 8.000. Con una prefazione di Giuliana Tedeschi e un'introduzione di Alessandro Galdi, il libro e' una raccolta di testimonianze e poesie, con molte fotografie. 7. RILETTURE. MASSIMO CONVERSO: GLI ZINGARI E LA STORIA Massimo Converso, Gli zingari e la storia. Rom, Sinti e Camminanti in Italia: l'identita' negata, Petrilli Editore, L'Aquila 1996, pp. 224, lire 50.000 (unitariamente i tre volumi di AA. VV. Gli zingari e la legge, Gli zingari e la scuola, Gli zingari e la storia).In undici capitoli ricchi di interviste e testimonianze un panorama della presenza in Italia di Rom, Sinti e Camminanti. 8. RILETTURE. M. CONVERSO, A. C. MELONI, R. PANCELLI, A. PICCOLILLO: GLI ZINGARI E LA LEGGE M. Converso, A. C. Meloni, R. Pancelli, A. Piccolillo, Gli zingari e la legge. Tra legislazione e intolleranza sociale, Petrilli Editore, L'Aquila 1996, pp. 320, lire 50.000 (unitariamente i tre volumi di AA. VV. Gli zingari e la legge, Gli zingari e la scuola, Gli zingari e la storia). Con una presentazione di Mario Salomoni, una utilissima raccolta di leggi e atti amministrativi. 9. RILETTURE. FRANCOISE COZANNET: GLI ZINGARI. MITI E USANZE RELIGIOSE Francoise Cozannet, Gli zingari. Miti e usanze religiose, Jaca Book, Milano 1975, Mondadori, Milano 1990, pp. 192, lire 9.000. Visione del mondo, tradizioni culturali, regole e istituti sociali, vita quotidiana: un saggio acuto ed empatico, una lettura di grande interesse. Con una premessa di Jacques-E. Menard. 10. RILETTURE. VINCENZO DE FLORIO: ZINGARO MIO FRATELLO Vincenzo De Florio, Zingaro mio fratello. Un prete fra i Rom e i Sinti, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Milano) 1986, pp. 208, lire 10.000. Un sacerdote cattolico racconta la sua vita (le sue esperienze e le sue riflessioni in dialogo) di solidarieta' e condivisione con le comunita' zingare. Con una presentazione dell'arcivescovo Antonio Cantisani, una lettera dell'indimenticabile vescovo Tonino Bello, un'ampia appendice documentaria su "La Chiesa e il mondo degli zingari". 11. RILETTURE. FRANCOIS DE VAUX DE FOLETIER: MILLE ANNI DI STORIA DEGLI ZINGARI Francois de Vaux de Foletier, Mille anni di storia degli zingari, Jaca Book, Milano 1987, 1990, 1997, pp. VIII + 296, lire 34.000. Un classico che occorre aver letto. Con una prefazione di Carlo Osella alla nuova edizione, e una premessa di Mirella Karpati (che ha curato anche la traduzione). 12. RILETTURE. RATKO DRAGUTINOVIC: I KANJARIJA. STORIA VISSUTA DEI ROM DASIKHANE' IN ITALIA Ratko Dragutinovic, I Kanjarija. Storia vissuta dei rom dasikhane' in Italia, Multimage, Torino 2000, pp. 160, lire 15.000. La storia, la cultura, la vita quotidiana dei rom in un racconto lieve ed intenso, concentrato e fluente; con alcune lettere e poesie e molte fotografie. Con un'introduzione di Massimo Converso, una presentazione di Giovanna Zincone, un'appendice che raccoglie vari interventi e materiali, e un'ampia bibliografia. 13. RILETTURE. EUROPEAN ROMA RIGHTS CENTER: IL PAESE DEI CAMPI European Roma Rights Center, Il paese dei campi. La segregazione razziale dei Rom in Italia, "Carta", Roma 2000, pp. 112, in supplemento a "Carta", n. 12, ottobre 2000. Il "rapporto 2000" dell'European Roma Rights Center sulle discriminazioni e le violenze nei confronti di rom e sinti in Italia. 14. RILETTURE. F. IACOMINI, A. LONGO, A. M. RICCI: GLI ZINGARI E LA SCUOLA F. Iacomini, A. Longo, A. M. Ricci, Gli zingari e la scuola. I Rom e la scuola: dalle classi differenziate alla scolarizzazione di massa, Petrilli Editore, L'Aquila 1996, pp. 270, lire 50.000 (unitariamente i tre volumi di AA. VV. Gli zingari e la legge, Gli zingari e la scuola, Gli zingari e la storia). Un'ampia raccolta di materiali che documentano esperienze e riflessioni di lavoro educativo con bambini rom. Con una presentazione di Mario Salomoni. 15. RILETTURE. DONALD KENRICK, GRATTAN PUXON: IL DESTINO DEGLI ZINGARI Donald Kenrick, Grattan Puxon, Il destino degli zingari, Rizzoli, Milano 1975, pp. 270. La storia della persecuzione degli zingari in Europa dal loro arrivo allo sterminio hitleriano. Un testo fondamentale. 16. RILETTURE. GIUSEPPE LEVAKOVICH, GIORGIO AUSENDA: TZIGARI Giuseppe Levakovich, Giorgio Ausenda, Tzigari. Vita di un nomade, Bompiani, Milano 1975, pp. 240. La storia di vita di straordinario interesse di Giuseppe Levakovich (Tsigari) raccontata a Giorgio Ausenda. In appendice un saggio di inquadramento ed apparati a cura di Giorgio Ausenda. 17. RILETTURE. JEAN-PIERRE LIEGEOIS: ZINGARI E VIAGGIANTI Jean-Pierre Liegeois, Zingari e Viaggianti, Consiglio d'Europa, Strasburgo 1985 - edizione italiana "Lacio Drom" Centro studi zingari, Roma 1987, pp. 240. Un libro semplicemente fondamentale. La traduzione e' di Mirella Karpati. 18. RILETTURE. GIORGIO MANCINELLI: GLI ZINGARI. I CANTI, LE FIABE, LA STORIA, IL COSTUME Giorgio Mancinelli, Gli zingari. I canti, le fiabe, la storia, il costume, Lato Side Editori, Roma 1982, pp. 224, lire 12.000. Una raccolta di canti e poesie con schede informative e ricchissimo apparato fotografico (ed una sintetica ma utile discografia). 19. RILETTURE. EZIO MARCOLUNGO, MIRELLA KARPATI (A CURA DI): CHI SONO GLI ZINGARI? Ezio Marcolungo, Mirella Karpati (a cura di), Chi sono gli zingari?, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985, pp. 144. Un'ampia monografia introduttiva assai utile, con preziosi contributi di alcuni dei principali studiosi italiani ed internazionali. 20. RILETTURE. MARCO REVELLI: FUORI LUOGO Marco Revelli, Fuori luogo. Cronaca da un campo rom, Bollati Boringhieri, Torino 1999, pp. 120, lire 18.000. L'appassionata testimonianza di un'esperienza di solidarieta' condotta nel 1998-1999 a Torino con una comunita' di rom provenienti dalla Romania ed oggetto di una condotta crudelmente vessatoria da parte delle istituzioni. Con un'appendice documentaria. 21. RILETTURE. EMILIO ROBOTTI: ZINGARI E GAGE' AL CAMPO SOSTA DI MOLASSANA Emilio Robotti, Zingari e gage' al campo sosta di Molassana, Prospettiva Edizioni, Roma 1996, pp. 152, lire 18.000. Un educatore del Comune di Genova racconta la sua esperienza pluriennale con bambini ed adulti al campo sosta di Molassana e nelle loro quotidiane vicissitudini. 22. RILETTURE. ZLATO, SEMZEJANA: ROM SIM Zlato, Semzejana, Rom sim. La tradizione dei Rom Kalderasa, Edizioni Lacio Drom, Roma 1984, pp. 96 (e una tavola allegata), s.i.p. Zlato (Bruno Levak), con la collaborazione di Semzejana (Mirella Karpati), racconta la cultura, la storia, la vita quotidiana, il patrimonio narrativo della sua famiglia e della sua comunita'. La prim partea ricostruisce i principali elementi strutturanti della societa' rom; la seconda e' una raccolta di racconti; in appendice la genealogia di Zlato. Con una prefazione di Derek Tipler. 23. MONDO. MARINELLA CORREGGIA: A RISCHIO D'ESTINZIONE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 5 luglio 2008 col titolo "A rischio d'estinzione". Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007; La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007] La "lista rossa" delle specie animali e vegetali piu' minacciate del pianeta, compilata ogni anno dall'Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura), potrebbe essere troppo ottimista. Eppure il numero aumenta: delle 41.000 specie passate in rassegna, ne risultano minacciate oltre 16.306, contro 16.118 dell'anno precedente. In pericolo un mammifero su quattro, un uccello su otto, un anfibio su tre, e il 70% delle piante catalogate nel 2007. Il numero complessivo di specie estinte registrate quell'anno e' 785. La prossima lista rossa dovrebbe uscire a ottobre. Ma il ritmo delle scomparse potrebbe essere cento volte piu' rapido di quanto previsto. Cosi' scrivono sulla rivista "Nature" gli scienziati Brett Melbourne dell'Universita' del Colorado e Alan Hastings dell'Universita' di California. Insomma: alcune specie potrebbero avere un futuro di mesi o forse nemmeno. Inserito nella categoria delle specie in pericolo critico, il delfino bianco del fiume Yangtze (Lipotes vexillifer) in realta' e' stato dichiarato estinto nell'agosto dell'anno scorso, dopo che una missione di biologi britannici e scienziati del governo cinese non ne ha trovano neppure uno nei 1669 chilometri del suo habitat naturale. Era il mammifero piu' raro al mondo, era sopravvissuto per venti milioni di anni. Potrebbero presto seguirlo la tigre di Sumatra, l'orso "solare" (Helarctos malayanus) delle foreste tropicali del sud-est asiatico e il gorilla di pianura occidentale africano. Il gorilla occidentale (Gorilla gorilla) e' passato da specie in pericolo a "pericolo critico": la sua principale sottospecie, il gorilla delle pianure (Gorilla gorilla gorilla) e' stata decimata dal commercio di carne, dal virus ebola (che ha fatto strage anche nelle aree effettivamente protette) e dai massacri legati agli interessi predatori sulla regione; la sua popolazione e' diminuita del 60% negli ultimi 20-25 anni. Un dato impressionante e' che il 98% delle specie minacciate lo sono in conseguenza di attivita' umane: come il delfino dello Yangtze, il primo vertebrato condotto a estinzione in 50 anni, ucciso soprattutto dalle pratiche di pesca illegali, pur messe al bando da trent'anni, e poi dall'intenso traffico fluviale e il degrado "man made" degli habitat. Eppure, secondo i due esperti, specie che non sono state identificate come "minacciate" lo dovrebbero essere. Come mai questa sottostima, da parte di organizzazioni che non hanno nessun interesse a minimizzare la gravita' delle ferite del pianeta? Il problema in effetti sarebbe solo tecnico: l'utilizzo di modelli sorpassati, da aggiornare con urgenza. Modelli che non tengono conto degli incidenti: la morte accidentale di un individuo appartenente a una specie di cui si contano poche centinaia di esemplari puo' davvero diventare un evento grave, cosi' come le conseguenze di improvvise ondate di calore o tempeste. Ma soprattutto ci sono altri due fattori da considerare nei modelli di estinzione: la proporzione di maschi e femmine in una popolazione, e la differenza nel successo riproduttivo fra gli individui nel gruppo. A tenerne conto, i pericoli di estinzione aumentano parecchio: si possono infatti produrre grandi cambiamenti nella taglia della popolazione, a suo favore o contro. Da Cambridge risponde Craig Hilton-Taylor, coordinatore del lavoro che porta alla "lista rossa" dell'Iucn: ammette che le stime sono spesso inadeguate; degli 1,8 milioni di specie note, l'Iucn riesce a valutare lo stato di 41.000. Lo studio dei due scienziati statunitensi potrebbe aiutare. 24. INCONTRI. FISSATA PER IL 27 OTTOBRE LA VII EDIZIONE DELLA GIORNATA ECUMENICO DAL DIALOGO CRISTIANO ISLAMICO [Dal comitato organizzatore della Giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico (per contatti: presso redazione de "Il dialogo", tel. 3337043384 o anche 3394325220, e-mail: redazione at ildialogo.org o anche direttore at ildialogo.org, sito: www.ildialogo.org) riceviamo e diffondiamo] Giunta alla sua settima edizione, la Giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico viene stabilmente fissata per il 27 ottobre. Ideata all'indomani dell'11 settembre da un gruppo di teologi, sacerdoti, pastori, laici sia cattolici che protestanti ed ortodossi, sin qui era stata celebrata l'ultimo venerdi' del mese di Ramadan e quindi in una data mobile, determinata dal calendario lunare islamico, con una serie di inconvenienti pratici che ne avrebbero pregiudicato la realizzazione sia quest'anno che negli anni a venire. A questo punto, dopo una consultazione con i partners musulmani che hanno sostenuto l'iniziativa e con la loro adesione, i promotori hanno ritenuto utile stabilizzare la celebrazione di questa giornata di dialogo in un giorno specifico dell'anno. La scelta e' caduta sul 27 ottobre, ripensando a quel primo incontro interreligioso promosso ad Assisi nel 1986 che indubbiamente segno' un punto alto di una ricca stagione di dialogo interreligioso. Quell'incontro ispiro' molte altre iniziative, alcune delle quali proseguono ancora oggi. Da quest'anno, alle altre si aggiunge anche la Giornata ecumenica del dialogo cristiano islamico che, nata da un semplice appello di singoli cristiani, ha finito per coinvolgere importanti realta' ecclesiali, ecumeniche e interreligiose e contare ogni anno un centinaio di eventi locali. Fissare la data della giornata al 27 ottobre vuole quindi inserire la giornata, di cui si riconferma l'assoluta necessita' in considerazione del contesto sociale e politico nel quale si trova oggi il nostro paese, nel piu' ampio e sempre piu' necessario dialogo interreligioso, cosa che del resto in questi anni si e' gia' verificata in molte realta' nelle giornate di dialogo finora realizzate. La giornata del dialogo cristiano islamico intende riproporsi soprattutto come occasione di incontro e reciproca conoscenza, per abbattere quel muro di pregiudizio e di contrapposizione delle identita' religiose che tante divisioni sta creando nella societa' civile di tanti paesi del mondo. In quello spirito di pace e di fraternita' che e' alla base della fede dei cristiani e dei musulmani. Nel 2008 la celebrazione della giornata non potra' ignorare il grande tema oggi attualissimo della liberta' religiosa e di culto in Italia e nel mondo. Il comitato organizzatore * Il sito di riferimento della Giornata e' www.ildialogo.org Per l'elenco delle riviste e associazioni che finora hanno promosso e sostenuto la giornata si veda la seguente pagina web: www.ildialogo.org/islam/dialogo2007/promotorisesta29062007.htm Per tutte le notizie, appuntamenti, interventi, materiali per la giornata si veda la pagina web: www.ildialogo.org/islam/cristianoislamico.htm 25. STRUMENTI. EDIZIONI QUALEVITA: DISPONIBILE IL DIARIO SCOLASTICO 2008-2009 "A SCUOLA DI PACE" [Dalle Edizioni Qualevita (per contatti: Edizioni Qualevita, via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), tel. 0864460006 oppure 3495843946, e-mail: info at qualevita.it oppure qualevita3 at tele2.it, sito: www.qualevita.it) riceviamo e diffondiamo] E' pronto il diario scolastico 2008-2009 "A scuola di pace". Se ogni mattina, quando i nostri ragazzi entrano in classe con i loro insegnanti e compagni, potessero avere la percezione che, oltre che andare a scuola di matematica, di italiano, di musica, di lingua straniera, vanno "a scuola di pace", certamente la loro giornata diventerebbe piu' colorata, piu' ricca, piu' appassionante, piu' felice. Queste pagine di diario sono state pensate per fornire una pista leggera ma precisa sulle vie della pace. Abbiamo sparso dei semi. Spetta a chi usa queste pagine curarli, annaffiarli, aiutarli a nascere, crescere e poi fruttificare. Tutti i giorni. Non bisogna stancarsi ne' spaventarsi di fronte all'impegno di costruire una societa' piu' umana, in cui anche noi vivremo sicuramente meglio. Lo impariamo - giorno dopo giorno - a scuola di pace. Preghiamo chi fosse intenzionato a mettere nelle mani dei propri figli, nipoti, amici, questo strumento di pace che li accompagnera' lungo tutto l'anno scolastico, di farne richiesta al piu' presto. Provvederemo entro brevissimo tempo a spedire al vostro indirizzo le copie del diario. Grazie. I prezzi sono uguali a quelli dell'agenda "Giorni nonviolenti" perche', a fronte di un numero inferiore di pagine, trattandosi di ragazzi, la stampa dovra' essere piu' rispondente alla loro sensibilita' (verranno usati i colori) e pertanto piu' costosa. Per ordini del diario scolastico 2008-2009: - 1 copia: euro 10 (comprese spese di spedizione) - 3 copie: euro 9,30 cad. (comprese spese di spedizione) - 5 copie: euro 8,60 cad. (comprese spese di spedizione) - 10 copie: euro 8,10 cad. (comprese spese di spedizione) - Per ordini oltre le 10 copie il prezzo e' di euro 8: costo dovuto al fatto che quest'anno ci limitiamo ad effettuarne una tiratura limitata. Per informazioni e ordinazioni: Edizioni Qualevita, via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi (Aq), tel. 0864460006 oppure 3495843946, e-mail: info at qualevita.it, sito: www.qualevita.it 26. LIBRI. VALERIA GENNERO PRESENTA "AMERICA ALLO SPECCHIO" DI MARGARET MEAD [Dal quotidiano "Il manifesto" del 5 luglio 2008 col titolo "Margaret Mead riflette sull'America" e il sottotitolo "Saggi. Scritto a ridosso della seconda guerra mondiale". Valeria Gennero, docente e saggista, insegna all'Universita' di Bergamo. Tra le opere di Valeria Gennero: L'impero dei testi. Femminismo e teoria letteraria anglo-americana, Sestante, 2002; L'anatomia della notte. Djuna Barnes e Nightwood, Sestante - Bergamo University Press, 2002. Margaret Mead, illustre antropologa americana (1901-1978). Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo per stralci la segunte scheda: "Margaret Mead (Filadelfia, 16 dicembre 1901 - New York, 15 novembre 1978) e' stata una celebre antropologa statunitense. Oltre che una grande antropologa Margaret Mead fu anche un personaggio fuori dall'ordinario, condusse infatti una vita intensa e all'insegna dell'anticonformismo. Nacque a Filadelfia, prima di quattro figli in una famiglia di religione quacchera originaria del Midwest. Il padre, Edward Sherwood Mead, era professore di economia all'Universita' di Pennsylvania, sua madre, Emily Fogg, era invece una sociologa. Le due persone di riferimento per la sua crescita furono la madre e la nonna paterna. Dopo la scuola superiore fu ammessa alla DePauw University, l'universita' che aveva frequentato il padre; dopo un anno, nonostante l'opposizione di suo padre, si trasferi' presso il Barnard College dove studio' psicologia. Qui conobbe e divenne molto amica di Ruth Benedict, che la persuase a diventare antropologa. Durante gli studi conobbe uno studente di teologia, Luther Cressman, che sposo' nel 1923. Nel 1925 si reco' sull'isola di Tau, Samoa, dove si dedico' allo studio delle adolescenti. Torno' nel 1926, scrisse il suo primo libro, Coming of Age in Samoa, che venne tradotto in molte lingue e nel quale la Mead tra l'altro concludeva che il disagio adolescenziale era appreso e non naturale e che era originato da aspetti culturali e non biologici. Nel 1928 divorzio' e sposo' uno psicologo neozelandese, Reo Fortune. Si trasferirono entrambi in Nuova Guinea dove Margaret si dedico' allo studio dello sviluppo dei bambini e dei comportamenti degli adolescenti della popolazione dell'isola di Manus. Nel 1935 pubblico' Sesso e temperamento basato sulle ricerche condotte in Nuova Guinea su tre popolazioni primitive: gli Arapesh, i Mundumugor e i Tchambuli. In questo come in altri lavori successivi affermo' che i ruoli sessuali differivano fra le diverse societa' ed erano molto piu' influenzati da aspetti culturali che non da quelli biologici. Nel 1936 si reco' con il terzo marito, l'antropologo Gregory Bateson, a Bali. Nel 1939 nacque la figlia Catherine. Nel 1942 pubblico' un libro, Balinese Character: A Photo Analysis, scritto con il marito Gregory nel quale fece ampio uso di documenti fotografici apportando in questo modo un'innovazione negli studi antropologici. La seconda guerra mondiale interruppe i suoi studi nel Pacifico, nel 1944 fondo' con Ruth Benedict l'Institute for Intercultural Studies. Nel 1953 torno' sull'isola di Manus per analizzare i cambiamenti avvenuti in seguito all'esposizione con altre culture, scrisse il libro New Lives for Old. Nel 1959 pubblico' il libro An Anthropologist at Work: Writings of Ruth Benedict, uno studio sulla sua collega Ruth Benedict, e nel 1972 la sua autobiografia, Blackberry Winter. Mori' di cancro a New York il 15 novembre del 1978. Margaret Mead scrisse 44 libri e piu' di mille articoli pubblicati in diverse lingue. Gia' allieva di Franz Boas, Margaret Mead, assieme a Ruth Benedict, viene considerata principale esponente di una corrente di studi definita studi di cultura e personalita'. In seguito si occupo' di studi di genere, e fu tra le prime a sostenere il carattere di costruzioni culturali dei ruoli basato sul sesso. La ricerca piu' celebre di Margaret Mead fu L'adolescenza in Samoa, nella quale sosteneva che le difficolta' personali incontrate dalle adolescenti occidentali (americane in particolare), non sono universali e necessarie, ma contingenti e generate prevalentemente dalle costrizioni e dalle imposizioni che gli elementi piu' tradizionalisti e moralistici della cultura americana impongono. Le adolescenti samoane, al contrario, sarebbere lasciate libere di giungere alla maturita' fisica, identitaria, sessuale, sociale, senza condizionamenti eccessivi, e non soffrirebbero delle crisi e delle difficolta' incontrate dalle occidentali. Queste tesi ebbero grandissima risonanza negli Stati Uniti, e furono duramente contestate da parte dell'opinione pubblica di orientamento conservatore. D'altra parte Mead rimane un personaggio pubblico notissimo e fervente paladina dei valori progressisti, antiautoritari e antidiscriminatori. Tra le opere di Margaret Mead: L'adolescenza in Samoa (tit. orig.: Coming of Age in Samoa: A Psychological Study of Primitive Youth for Western Civilization, 1928), Giunti-Barbera, Firenze 1980; Sesso e temperamento in tre societa' primitive (tit. orig.: Sex and Temperament in Three Primitive Societies, 1935), Net, Milano 2003; Maschio e femmina (tit. orig.: Male and Female: A Study of the Sexes in a Changing World, 1949), Il saggiatore, Milano 1972; Societa' e autorita' nell'Unione Sovietica (tit. orig.: Soviet attitudes toward authorityean interdisciplinary approach to problems of soviet character, 1951), La nuova Italia, Firenze 1956; (con Martha Wolfenstein), Il mondo del bambino (tit. orig.: Childhood in Contemporary Cultures, 1955), Edizioni di Comunita', Milano 1963; Crescita di una comunita' primitiva: trasformazioni culturali a Manus, 1928-1953 (tit. orig.: New lives for old, 1956), Bompiani, Milano 1962; Popoli e paesi (tit. orig.: People and Places, 1959), Feltrinelli, Milano 1988; Antropologia: una scienza umana (tit. orig.: Anthropology: A Human Science, 1964), Ubaldini, Roma 1970; (con James Baldwin), Dibattito sulla razza (tit. orig.: A rap on race, 1971), Rizzoli, Milano 1973; L'inverno delle more: la parabola della mia vita (tit. orig.: Blackberry Winter: My Earlier Years, 1972), Club degli editori, Milano 1977; Lettere dal campo: 1925-1975 (tit. orig.: Letters from the field, 1925-1975, 1977), Mondadori, Milano 1979"] Chi siano gli americani, quali i desideri e i timori incisi nel loro carattere nazionale e - soprattutto - come possano essere motivati a combattere contro un nemico lontano e sconosciuto sono parte delle domande cui cercava di rispondere Margaret Mead in uno dei suoi studi piu' noti, America allo specchio. Lo sguardo di un'antropologa (Il Saggiatore, pp. 260, euro 19), pubblicato a pochi mesi dall'ingresso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale e scritto in tre settimane sulle ali di un'urgenza politica che traspare in ogni pagina del volume. La volonta' di raggiungere un pubblico vasto si traduce in una scrittura limpida, essenziale. Uno stile "tipicamente americano" si potrebbe dire, parafrasando la stessa Mead che identifica nella prosa di Hemingway la realizzazione piu' compiuta di una lingua - l'americano appunto - di cui rintraccia la genealogia non tanto nell'inglese elisabettiano dei padri fondatori, quanto nelle fabbriche e negli uffici postali in cui l'hanno imparata in eta' gia' adulta generazioni di immigranti: una lingua pubblica, collettiva, la cui ricchezza "deriva dall'evocazione di oggetti che hanno in se' le sfumature, piuttosto che dall'uso di parole che portino con se' un'atmosfera linguistica". L'americano sarebbe dunque ormai estraneo alle sue radici europee: sono diverse le dinamiche intergenerazionali, diversi i modelli educativi e i riti sociali. Quel che piu' interessa Margaret Mead e' la differenza nel ruolo attribuito all'aggressivita', che negli Stati Uniti e' legittimata solo nel contesto di una "giusta causa" definita in base a criteri ragionevoli e condivisi dalla collettivita'. In virtu' dell'enorme prestigio dell'autrice, quando fu pubblicato America allo specchio conferi' una nuova legittimita' all'idea di carattere nazionale e alla validita' scientifica della sua analisi. Questo aspetto lo rese molto popolare presso il grande pubblico. Meno positiva fu invece l'accoglienza della comunita' scientifica, che vi riscontro' un eccesso di generalizzazioni e un metodo di indagine poco coerente. Alle accuse Mead replico' nella "Nota bibliografica" aggiunta nel 1965: "Le difficolta' nascono dalla supposizione generale, esplicita o implicita, che tutte le teorie della personalita' che implicano il riconoscimento di alcune caratteristiche costanti nella vita (innate o acquisite attraverso un apprendimento precoce) siano necessariamente di tendenza razzista". A piu' di vent'anni di distanza dalla pubblicazione di America allo specchio la studiosa ribadiva quindi la sua posizione originaria e respingeva la teoria dell'infinita adattabilita' della vita umana, in cui individuava invece un ulteriore effetto del carattere nazionale, vale a dire "il persistente rifiuto degli americani a riconoscere che una lunga privazione culturale subita da un qualsiasi gruppo etnico possa essere, in effetti, penalizzante". Un altro aspetto controverso riguarda la scelta di sottolineare la scarsa rilevanza delle classi sociali negli Stati Uniti. Infatti, secondo Margaret Mead il concetto di classe possiede una staticita' che la rende poco adatta a descrivere una societa' fluida e in continua transizione come quella statunitense. Nel contesto americano la struttura sociale e' definita invece nei termini di pecking order, "l'ordine di beccata", in cui l'attribuzione di una funzione predominante non e' legata a una gerarchia prestabilita ma piuttosto il risultato di una situazione in costante trasformazione. E' per questo che gli americani tendono al raggiungimento di segni visibili del benessere economico, in una lotta per il primato che non consente pause e che si rinnova da una generazione all'altra, e in una coazione al successo originata da una storia nazionale che e' segnata dalla presenza di una frontiera in movimento. Sebbene l'idea di un'economia basata sull'ipotesi di espansione permanente sia diventata improponibile nel '900, l'America sembra incapace di adeguarsi a tale limitazione, ed e' questa la sua contraddizione piu' pericolosa. La riproposta, oggi, di America allo specchio permette di apprezzare a pieno la lucida lungimiranza con cui Mead aveva ipotizzato l'imminente declino del modello fondato sull'espansionismo permanente, mettendo in guardia dalle conseguenze politiche della progressiva erosione delle premesse puritane che identificano nel successo la ricompensa della virtu' e nel fallimento un segno visibile dell'inettitudine. La percezione di un legame tra sforzo e risultato e' infatti fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza alla comunita' democratica. Se questo legame si indebolisce, aumentera' invece il numero di americani "convinti" che tutto sia una "questione di protezioni" e che "lavorare duro al giorno d'oggi non serve a niente" perche' "tutto, comunque, e' mafia". Il rovesciamento dell'ideale puritano potrebbe rivelarsi insidioso, avverte Margeret Mead, perche' la negazione della responsabilita' morale trasforma il puritanesimo in un cinismo che potrebbe essere la base del fascismo americano, inchinato "davanti a ogni personalita' abbastanza forte e abbastanza amorale da farla franca e ottenere cio' che vuole". Mentre illustra i pericoli del virus sociale che aggredisce la democrazia sotto forma di "fascismo perbene", l'antropologa osserva come il Secolo Americano corra il rischio di trasformarsi di un nuovo imperialismo che sostituisce all'ideologia della missione civilizzatrice "nient'altro che la brama di ricchezza, di potere e di conquista". Per vincere davvero la guerra contro il totalitarismo, spiega Margaret Mead, ci vuole altro: serve la capacita' di pensare "un ordine creativo" basato sull'interdipendenza delle civilta', unito all'impegno per identificare "la grammatica della cultura globale". 27. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 28. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 512 del 10 luglio 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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