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Minime. 508
- Subject: Minime. 508
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 6 Jul 2008 00:50:22 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 508 del 6 luglio 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Osvaldo Caffianchi: A Civitavecchia il 24 giugno 2. "Peacereporter": Le stragi degli ultimi giorni in Afghanistan 3. Una guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, cui l'Italia partecipa in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale 4. "Famiglia cristiana": L'indecente proposta di Maroni 5. Maria Bonafede: Campagne d'odio 6. Beppe Del Colle: Razzismo strisciante in difesa della "Patria" 7. Moni Ovadia: Il premio Nobel per la pace al popolo rom 8. Maristella Iervasi intervista Santino Spinelli 9. Una conferenza stampa l'8 luglio a Roma 10. A Roma il 4 ottobre 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento 12. Per saperne di piu' 1. MEMORIA. OSVALDO CAFFIANCHI: A CIVITAVECCHIA IL 24 GIUGNO [A Civitavecchia il 24 giugno del 2008, nel cantiere della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord, di cui e' in corso la velenosa riconversione a carbone contro la volonta' della popolazione tutta dell'Alto Lazio, un operaio slovacco muore sul lavoro. Quella sera il nostro amico Osvaldo Caffianchi scrisse queste righe di amaro cordoglio, che oggi ci consente di pubblicare] Fredde, precise, le agenzie di stampa danno notizia che a Civitavecchia nel cupo assolato cantiere di Torre Nord un dipendente della ditta Pichler, Ivan Ciffary, di 24 anni, di nazionalita' slovacca, addetto al montaggio del nastro trasporto carbone, e' precipitato da un'altezza stimabile in 15-20 metri ed e' deceduto sul colpo. Lo rende noto dell'Enel un comunicato. E l'amministratore delegato ha chiesto subito di effettuare i necessari accertamenti all'Organismo di Vigilanza per la Sicurezza. Sono sensibili gli amministratori delegati e che il sangue sporchi gli impianti trovano disdicevole per il pubblico decoro e l'efficienza dell'azienda. Strizzate, gelide, pronte all'ossequio di stampa le agenzie. Ebbre di lettere maiuscole. il Migliore del Mondi Possibili e' certo questo. E sempre ha ragione Chi Comanda. E la notizia di un misero Effetto Collaterale dello Sviluppo gia' la cancella la notizia prossima, una pausa di pubblicita', il pettegolezzo sul divo alla moda, la dichiarazione tonitruante del fedele cortigiano. Non dicono pero' che gia' era morto in quel cantiere Michele Cozzolino colpito da un tubo innocenti non molti mesi fa. Non dice l'Enel che questo cantiere di furia procede e che tante persone di tutto l'Alto Lazio non vogliono quella centrale a carbone che se realizzata uccidera' lentamente tante persone, come di furia in questi mesi gia' ne ha uccise due. Non dicono quanto feroce sia lo sfruttamento. Quanto razzista, quanto totalitario sia l'odio dei ricchi per i poveri il disprezzo dei ricchi per i poveri la guerra di classe dei ricchi contro i poveri la guerra di classe dei rapinatori contro l'umanita' sfruttata e rapinata povera perche' da sempre impoverita. Lo dico allora io. E dico anche: unitevi, lavoratori di tutti i paesi. Sorelle e fratelli, unitevi. Solo chi e' oppresso puo' salvare il mondo. Chi trae profitto dallo sfruttamento non salva le vite, le uccide. Chi salva una persona salva il mondo: chi salva il mondo salva tutte le persone. Una e la stessa e' la lotta per la dignita' umana di ogni essere umano per la vita degli esseri umani e del pianeta. Se non lo dicono le agenzie di stampa, e dillo allora tu. 2. GUERRA. "PEACEREPORTER": LE STRAGI DEGLI ULTIMI GIORNI IN AFGHANISTAN [Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riportiamo queste brevi notizie degli ultimi giorni] Primo luglio 2008 Scontri con le truppe Nato e pachistane, uccisi 33 militanti islamici Le forze Nato in Afghanistan, assieme alle truppe pachistane, hanno ucciso 33 militanti islamici lungo il confine tra i due Paesi, in un raro esempio di cooperazione militare tra gli eserciti occidentali e quello di Islamabad. Lo ha annunciato oggi l'Alleanza Atlantica. Ieri, i militanti avevano attaccato con razzi Rpg un avamposto delle truppe Isaf nel distretto di Spera, nella provincia orientale di Khost. I militari hanno risposto con colpi di mortaio e di artiglieria, oltre che con raid aerei. * 2 luglio 2008 Attentato contro convoglio della coalizione nella provincia di Kandahar Un attacco suicida con un'auto imbottita di esplosivo, ha colpito un convoglio militare delle forze di coalizione. E' accaduto lungo la strada che porta a sud, a Spin Boldak, citta' sul confine pakistano. A riportare la notizia e' stato il comandante della polizia Abdul Razaq, che non e' ancora in grado di dare un bilancio dell'attentato. Un testimone oculare, Mohammad Yousuf, che abita a Spin Boldak, ha riferito di aver visto una colonna di fumo provenire da un mezzo corazzato e dei soldati feriti che venivano trasportati su altri veicoli. * 2 luglio 2008 Attentato suicida contro il governatore di Nimroz: quattro morti Ghulam Dastagir Azad, governatore della provincia di Nimroz, in Afghanistan, e' rimasto illeso dopo che un attentatore suicida si e' fatto esplodere al passaggio del convoglio sul quale viaggiavano Azad e la sua scorta. Quattro persone sono rimaste uccise nell'esplosione. * 3 luglio 2008 Battaglia di dieci ore in zona italiana: uccisi 25 talebani Ieri nella provincia occidentale di Badghis, di competenza del contingente spagnolo ma rientrante sotto il comando regionale italiano, le truppe Nato hanno combattuto i talebani nel corso di una battaglia durata dieci ore. Gli scontri si sono verificati nel distretto di Muqur, e hanno provocato la morte - secondo i comandi Nato - di almeno 25 guerriglieri. La battaglia e' scoppiata dopo che i talebani hanno attaccato le truppe Nato che erano impegnate nel rastrellamento di un villaggio. * 4 luglio 2008 Afghanistan, Usa fanno strage di civili in Nuristan, uccise 22 persone Ventidue civili, compresi donne e bambini, sono stati uccisi da un bombardamento aereo compiuto dalla coalizione a guida Usa nell'Afghanistan orientale. Lo ha denunciato Zia ul Rahman, responsabile del distretto dove e' avvenuta la strage. L'attacco e' avvenuto nella provincia di Nuristan, su una strada del distretto di Walid. Rahman ha detto che sono stati centrati due veicoli con a bordo persone non armate e non combattenti. "I civili stavano abbandonando la zona - ha spiegato la fonte - dopo che soldati della coalizione a guida Usa li avevano avvertiti che sarebbe stata lanciata una vasta operazione contro i talebani" e che quindi sarebbe stato pericoloso restare nell'area. "I civili - ha concluso Rahman parlando con i giornalisti - erano a bordo di due automezzi e sono stati ammazzati dal raid aereo". I militari Usa finora non hanno commentato la vicenda. 3. AFGHANISTAN. UNA GUERRA TERRORISTA E STRAGISTA, IMPERIALISTA E RAZZISTA, CUI L'ITALIA PARTECIPA IN VIOLAZIONE DELLA LEGALITA' COSTITUZIONALE E DEL DIRITTO INTERNAZIONALE In Afghanistan e' in corso una guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, cui l'Italia partecipa in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale. Almeno noi non ci stancheremo di ripeterlo. Almeno noi non ci stancheremo di ripetere la nostra opposizione alla guerra, che sempre consiste di omicidi di massa, che sempre e' nemica dell'umanita'. Solo la pace invera la dignita' e i diritti umani, la civilta' giuridica e la civile convivenza, la solidarieta' che tutte e tutti riconosce e raggiunge. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. 4. RIFLESSIONE. "FAMIGLIA CRISTIANA: L'INDECENTE PROPOSTA DI MARONI [Dal settimanale "Famiglia cristiana" n. 27 del 6 luglio 2008 riprendiamo il seguente articolo (disponible anche nel sito www.sanpaolo.org/fc/) col titolo "Silenzio assordante contro l'indecento proposta di Maroni. Prima pero' le impronte dei parlamentari e dei figli" e il sottotitolo "Spetta al Governo, ha detto monsignor Marchetto di Migrantes, favorire le iniziative di istruzione che sono alimentate nei campi rom solo dalle associazioni di volontariato"] Alla prima prova d'esame i ministri "cattolici" del Governo del Cavaliere escono bocciati, senza appello. Per loro la dignita' dell'uomo vale zero. Il principio della responsabilita' di proteggere (cioe', il riconoscimento dell'unita' della famiglia umana e l'attenzione per la dignita' di ogni uomo e donna), ampiamente illustrato da papa Benedetto XVI all'Onu, e' carta straccia. Nessuno che abbia alzato il dito a contrastare Maroni e l'indecente proposta razzista di prendere le impronte digitali ai bambini rom. Avremmo dato credito al ministro se, assieme alla schedatura, avesse detto come portare i bimbi rom a scuola, togliendoli dagli spazi condivisi coi topi. Che aiuti ha previsto? Nulla. Il prefetto di Roma, Carlo Mosca, s'e' rifiutato di schedare, il presidente del Veneto, Galan, ha parlato di "fantapolitica", ma il ministro non arretra d'un millimetro. Non stupisce, invece, il silenzio della nuova presidente della Commissione per l'infanzia, Alessandra Mussolini (non era piu' adatta Luisa Santolini, ex presidente del Forum delle famiglie?), perche' le schedature etniche e religiose fanno parte del Dna familiare e, finalmente, tornano a essere patrimonio di Governo. Non sappiamo cosa ne pensi Berlusconi: permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini? A settant'anni dalle leggi razziali, l'Italia non ha ancora fatto i conti con le sue tragiche responsabilita' (non ce ne siamo vergognati abbastanza). In particolare, quei conti non li ha fatti il centrodestra al governo, se un ministro propone il concetto di razza nell'ordinamento giuridico. Perche' di questo si tratta. Come quando i bambini ebrei venivano identificati con la stella gialla al braccio, in segno di pubblico ludibrio. Oggi, con le impronte digitali, uno Stato di polizia mostra il volto piu' feroce a piccoli rom, che pur sono cittadini italiani. Perche' non c'e' la stessa ostinazione nel combattere la criminalita' vera in vaste aree del Paese? Rende meno, forse, politicamente? Ma c'e' di piu'. Stiamo assistendo al crepuscolo della giustizia e alla nascita di un diritto penale straordinario per gli stranieri poveri. La Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia (firmata anche dall'Italia, che tutela i minori da qualsiasi discriminazione) non conta piu' niente. La schedatura di un bambino rom, che non ha commesso reato, viola la dignita' umana. Cosi' come la proposta di togliere la patria potesta' ai genitori rom e' una forzatura del diritto: nessun Tribunale dei minori la togliera' solo per la poverta' e le difficili condizioni di vita. E' giusto reprimere, con forza, chi nei campi nomadi delinque, ma le misure di Maroni non servono a combattere l'accattonaggio (che non e' reato). C'e' un solo modo perche' i bambini rom non vadano a rubare: mandarli a scuola. Qui, si', ci vorrebbe un decreto legge perche', ogni mattina, pulmini della polizia passassero nei campi nomadi a raccoglierli. Per la sicurezza sarebbero soldi ben spesi. Quanto alle impronte, se vogliamo prenderle, cominciamo dai nostri figli; ancor meglio, dai parlamentari: i cittadini saprebbero chi lavora e chi marina, e anche chi fa il furbo, votando al posto di un altro. L'affossa "pianisti" sarebbe l'unico "lodo" gradito agli italiani. 5. RIFLESSIONE. MARIA BONAFEDE: CAMPAGNE D'ODIO [Riportiamo il seguente intervento di Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese, del 27 giugno 2008 dal titolo "Rom: il dovere di una minoranza" Maria Bonafede, pastora, e' dal 2005 moderatora della Tavola valdese (e' la prima volta di una donna al vertice della Tavola valdese in 800 anni di storia); nata a Milano nel 1954, e' sposata e ha un figlio; ha due lauree, in filosofia alla Statale di Milano e in teologia presso la Facolta' valdese di Roma; ha svolto il ministero pastorale a Milano, Novara, Brescia e Roma; dal 2000 era vicemoderatora della Tavola. Opere di Maria Bonafede: Una porta nel cielo, Edizioni Com nuovi tempi, Roma 2004] Ci sono dei momenti nei quali ricade sulla spalle di piccole minoranze la pesante responsabilita' di riaffermare con forza alcuni principi fondamentali e irrinunciabili della societa' civile. Ed e' loro dovere intervenire perche' molto spesso proprio le minoranze portano su di se' le ferite di pregiudizi ma anche di preclusioni e persino persecuzioni perpetrate dalla maggioranza. Una maggioranza spesso inconsapevole, distratta, confusa, manipolata, ma pur sempre incapace di fermare le campagne d'odio, di discriminazione e di violenza contro il diverso di turno. Oggi tocca ai rom, ai piccoli rom. Non siamo ingenui e sappiamo bene che dietro un bambino rom che mendica o che sfila un portafoglio c'e' una catena di violenza che non puo' essere tollerata e che deve essere spezzata. Ma i recenti provvedimenti annunciati dal Governo italiano che prevedono la rilevazione delle impronte digitali ai rom - a tutti i rom, non a coloro che delinquono; a tutti, non a quelli stranieri irregolari nel nostro paese - ha il sapore brutale di una schedatura su base etnica, tesa ad avvalorare il pregiudizio che ogni rom e' naturalmente incline a compiere dei reati ed e' quindi dovere dello Stato promuovere un'azione preventiva di controllo e monitoraggio. Nessun bambino sara' sottratto all'accattonaggio forzoso solo perche' lo si identifica. E dopo? Oltre la meta' dei rom residenti in Italia sono cittadini a tutti gli effetti: si prevedono leggi speciali nei loro confronti? La sola idea, cosi' sciagurata nella storia italiana ed europea, suscita sconcerto. E poi, si procedera' con altre categorie "a rischio"? Nello stesso tempo, mentre giunte di ogni colore politico fanno a gara a chi sgombera il maggior numero di campi rom, si interrompono quei rari e benemeriti processi di integrazione che avevano faticosamente portato alla scolarizzazione di quote crescenti di bambini altrimenti destinati a crescere per la strada o nei corridoi delle metropolitane. L'Unione Europea ha prontamente espresso un preoccupato allarme per questo provvedimento che nello stesso momento in cui e' stato annunciato ha consolidato quel muro di pregiudizio che ha gia' armato di spranghe e bottiglie molotov la mano di qualche esaltato. Ed allora sono proprio quelle minoranze che hanno una precisa memoria del peso del pregiudizio e della discriminazione violenta, che hanno il dovere di lanciare un monito: attenzione, stiamo andando ben oltre la soglia della legittima repressione della microcriminalita' e della risposta alla domanda di sicurezza che viene invocata da ampi settori dell'opinione pubblica. Stiamo assumendo misure difficilmente giustificabili sul piano costituzionale e del diritto europeo, brutali nella forma e nella sostanza; stiamo seminando una pianta cattiva che puo' produrre frutti avvelenati. Lo diciamo con la forza e con la coscienza del nostro essere - valdesi e metodisti - una minoranza che sui temi delle liberta' sociali e civili ha una parola importante da dire. E non intendiamo sottrarci a questo dovere, per noi spirituale, etico e civile. 6. RIFLESSIONE. BEPPE DEL COLLE: RAZZISMO STRISCIANTE IN DIFESA DELLA "PATRIA" [Dal settimanale "Famiglia cristiana" n. 27 del 6 luglio 2008 riprendiamo il seguente editoriale (disponible anche nel sito www.sanpaolo.org/fc/) col titolo "Razzismo strisciante in difesa della 'Patria'" e il sommario "La proposta di Maroni di prendere le impronte ai bimbi rom. Il ministro degli Interni Roberto Maroni, propone di prendere le impronte ai bimbi Rom. Ma cio' significhera', per ognuno di quei piccoli, l'iscrizione in un registro di probabili futuri criminali". Beppe Del Colle, giornalista e saggista, e' editorialista di "Famiglia cristiana" e direttore de "Il nostro tempo"; laureato in Lettere e filosofia con una tesi in Storia delle dottrine politiche su John Stuart Mill, e' giornalista professionista dal 1956; ha lavorato anche nei quotidiani torinesi "Il Popolo Nuovo", "La Gazzetta del Popolo", "La Stampa" e "Stampa Sera" ed ha collaborato per quindici anni al quotidiano "Avvenire"; nel 1988 gli e' stato attribuito il premio "Anghiari ñ Storia" per il suo libro Olga e Gorbaciov. Mille anni di cristianesimo in Russia, Edizioni paoline] Nell'omelia per la festivita' di san Giovanni Battista, patrono di Torino, l'arcivescovo cardinale Severino Poletto parla di una citta' che sta vivendo un tempo di sfide, con un decimo della sua popolazione che viene da lontano, per cui ha bisogno di farsi coraggio e di "approfondire il ruolo di esperta in umanita', che la grande storia dei santi sociali le ha assegnato". E cita ad esempio la presenza dei Rom, verso i quali "Torino sta pazientemente sperimentando percorsi di integrazione sostenibili". Come si permette? Il capogruppo consiliare della Lega Nord redige una severissima nota in cui dice fra l'altro: "L'arcivescovo sembra non accorgersi che la poverta' avanza tra gli italiani. Forse sarebbe il caso di pensare prima ai nostri poveri, piuttosto che a tutti gli altri". Abbia pazienza, signor capogruppo. La Chiesa torinese (tutta la Chiesa...) pensa ai "suoi" poveri da molti secoli, prima che spuntasse la Lega. Preti come il Cottolengo, il Cafasso, don Bosco sono puri esempi, imitati anche oggi, senza discriminazione tra i poveri, i nostri e i "loro". Ogni giorno le suore del Cottolengo preparano e offrono il pranzo a 380 persone, che andandosene portano con se' anche un pacchetto di cibo per la cena. Il medico fratel Beppe Gaido assiste i malati nell'ospedalino di Chaaria, nel Kenya, e ricorda la raccomandazione di san Camillo de Lellis: dobbiamo servire i poveri "con la dolcezza di tenera madre verso il figlio unico". Per i cristiani ogni povero, ogni uomo "e' unico", immagine stessa di Gesu'. Il ministro Maroni propone le impronte digitali per tutti i bambini Rom, come se fossero milioni e tutti girassero per le nostre strade chiedendo l'elemosina; ma quell'impronta significhera' per ognuno di quei piccoli l'iscrizione in un registro di probabili futuri criminali; e questo si chiama razzismo. Il ministro non ci pensa, cosi' come trascura il fatto che, partendo dal medesimo rifiuto dell'altro, i nazisti giunsero a sterminare nei loro lager mezzo milione di zingari. Per respingere le critiche, Maroni le accusa di ipocrisia: "Tutti sono a favore dei bambini, pero' tutti accettano che vivano in questi campi dividendo lo spazio con i topi". E inventa una motivazione non meno ipocrita: prendiamo le impronte digitali ai bambini Rom per strapparli alla schiavitu' dell'accattonaggio. Ma come, ma in grazia di che? E non e' vero che tutti preferiscano che i Rom vivano con i topi. Non la Chiesa. E, infatti, il cardinale Poletto elogia chi, nella sua citta', "sperimenta percorsi di integrazione sostenibili", senza farsi pubblicita' e senza schedari da archivio criminale. Oggi il mondo vive una straordinaria mutazione, con cadute di frontiere millenarie. A 40 anni dall'assassinio di Martin Luther King, e' possibile che gli Usa eleggano presidente un meticcio, dal volto inequivocabilmente scuro, figlio di un'americana bianca e di un africano. Nell'esemplare libro di Fulvio Scaglione I cristiani e il Medio Oriente. La fuga (San Paolo), si legge questo giudizio di un gesuita, di famiglia israelita, su un atteggiamento tipico di musulmani ed ebrei in Palestina (che in Italia puo' trovare riscontro nel leghismo): "Hanno trasformato la terra in un valore in se', in un modo che sfiora l'idolatria: la terra e' diventata una specie di Dio al quale si puo' sacrificare la vita umana. I cristiani possono giocare un ruolo importante per dimostrare che la terra e' importante perche' e' lo spazio per la vita, ma deve diventare anche lo spazio per la vita altrui". 7. APPELLI. MONI OVADIA: IL PREMIO NOBEL PER LA PACE AL POPOLO ROM [Dal quotidiano "Liberazione" del primo luglio 2008 col titolo "Un nobel per il popolo rom", Moni Ovadia, nato a Plovdid in Bulgaria nel 1946, ricercatore, musicista, regista teatrale e interprete, scrittore, ha dato uno straordinario contributo alla conoscenza nel nostro paese della cultura yiddish. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riportiamo per stralci la seguente voce: "Salomone 'Moni' Ovadia (Plovdiv, 1946) e' un attore teatrale, cantante e compositore italiano di origine ebraica. Nato a Plovdiv, in Bulgaria, si trasferisce quasi subito con la famiglia a Milano. La sua e' una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenzera' profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell'Europa orientale. Ovadia si laurea in Scienze politiche all'Universita' Statale di Milano. Contemporaneamente al suo percorso accademico muove i primi passi artistici sotto la guida di Roberto Leydi, con cui inizia la sua carriera di cantante e musicista nel gruppo Almanacco Popolare. Nel 1972 fonda il Gruppo Folk Internazionale, che propone soprattutto il repertorio delle regioni balcaniche. Nel 1978 il gruppo si trasforma in Ensemble Havadia', nome che riprende la versione originale di quello della sua famiglia, 'Havadia'', appunto, trasformatosi con gli anni in 'Ovadia'. E' con questo gruppo che Ovadia inizia a comporre musiche in proprio, sulla scorta del repertorio etnico gia' conosciuto e fatto proprio. L'esordio teatrale e' del 1984. Nel 1987, per il Festival di cultura ebraica del Teatro Pier Lombardo di Milano (ora Teatro Franco Parenti), e' protagonista dello spettacolo Dalla sabbia dal tempo scritto e diretto da Mara Cantoni, che mette in evidenza le sue capacita' di attore-cantante. Nel 1990 fonda la TheaterOrchestra e lavora con il Crt Artificio di Milano, con cui produce Golem, che condurra' in tournee a Bari, Milano, Roma, Berlino, Parigi e New York. La grande svolta e' lo spettacolo Oylem Goylem ('Il mondo e' scemo', in lingua yiddish), con cui si impone all'attenzione del grande pubblico. Lo spettacolo fonde abilmente musica klezmer, a riflessioni condotte alla luce della cultura e del witz, il tradizionale umorismo ebraico, a piu' leggere storielle e barzellette. Lo spettacolo verra' ripreso dalle reti Rai e, nel 2005, pubblicato in cofanetto e dvd da Einaudi, a dimostrazione di un successo duraturo nel tempo. Nel 1994 inizia a lavorare con Roberto Ando', con l'opera multimediale Frammenti sull'Apocalisse, presentato poi al Festival Roma Europa nel luglio 1995. Intanto all'inizio del 1995 allestisce con Mara Cantoni Dybbuk, uno spettacolo sull'Olocausto, che diventa uno egli eventi piu' importanti della stagione teatrale. Nello stesso anno debutta Taibele e il suo demone, con Pamela Villoresi. Sempre nel 1995 nasce Diario ironico dall'esilio scritto con Ando' e prodotto per il Teatro Biondo Stabile di Palermo. Nel febbraio 1996, sempre collaborando con Mara Cantoni e il Piccolo Teatro di Milano, e' in scena con Ballata di fine millennio, che porta in tournee in tutta Italia. Nello stesso anno si presenta al Festival di Gibellina con lo spettacolo Pallida madre, tenera sorella, per la regia di Piero Maccarinelli. Per il Teatro Biondo torna a lavorare nel 1997, ancora una volta con Ando', che dirigera' il loro Il caso Kafka. Nell'ottobre 1998 e' in scena uno spettacolo prodotto in esclusiva per il Teatro Stabile di Trieste ed intitolato Trieste... ebrei e dintorni. Il mese successivo e' in sala il suo lavoro successivo per il Piccolo Teatro di Milano: Mame, mamele, mamma, mama'..., che lui scrive dirige ed interpreta con la TheaterOrchestra. Nel dicembre 1999 e' la volta di Joss Rakover si rivolge a Dio, seguito l'anno dopo da Tevjie und mir. Da questo spettacolo nel 2002 Ovadia trae ed interpreta la versione italiana di Il violinista sul tetto. Nel 2001 debutta uno spettacolo sul denaro, chiamato Il Banchiere errante. Infine nel 2003 ha prodotto il lavoro L'armata a cavallo. Nel 2005 collabora coi Modena City Ramblers nel loro album dedicato ai 60 anni della liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista, Appunti partigiani, prestando la propria voce per la canzone Oltre il Ponte. Oltre a spettacoli teatrali Ovadia ha nel proprio curriculum anche partecipazioni a film e programmi televisivi. E' stato fra i protagonisti con Bruno Ganz del Diario senza date di Ando', che ha partecipato poi alla Mostra del Cinema di Venezia. In seguito ha prestato il volto ad altri lungometraggi, come Caro diario di Nanni Moretti e Facciamo Paradiso di Mario Monicelli. Ha condotto nel 1994 anche il programma radio Note spettinate, andato in onda su Radio2, di cui e' stato con Mara Cantoni anche autore". Tra le opere di Moni Ovadia: Perche' no?, Bompiani, 1996; Oylem Goylem, Mondadori, 1998; L'ebreo che ride, Einaudi, 1998; La Porta di Sion. Trieste, Ebrei e dintorni, Goriziana, 1999; Ballata di fine millennio, Einaudi, 2000; Speriamo che tenga, Viaggio di un saltimbanco sospeso tra cielo e terra, Mondadori, 2001; Vai a te stesso, Einaudi, 2002; Contro l'idolatria, Einaudi, 2005; Lavoratori di tutto il mondo, ridete, Einaudi, 2007. Moni Ovadia ha anche pubblicato cd e dvd di alcuni suoi spettacoli. Cfr. anche il sito: www.moniovadia.it] Involuzione digitale. Ecco i nuovi bambini ebrei, le impronte dell'odio e della paura. Della discriminazione. I bambini sono il futuro. E questo e' un futuro schedato. Inchiostro per le mani e filo spinato per gli uomini. E' solo il primo passo. Se fanno questo in tempi di pace cosa farebbero in tempi di guerra? Dopo le impronte digitali i numeri tatuati sull'avanbraccio... Ecco come e' trattato, oggi, in Italia, chi meriterebbe il premio Nobel per la pace per non aver fatto la guerra a nessun altro popolo. Lo proponiamo, ancora, con la massima serieta'. 8. RIFLESSIONE. MARISTELLA IERVASI INTERVISTA SANTINO SPINELLI [Dal quotidiano "L'Unita'" del 5 luglio 2008 col titolo "Santino Spinelli. Professore di letteratura rom e fondatore dell'associazione 'Them Romano'': in Italia c'e' un'apartheid contro di noi. Anche noi rom ci saremo, contro la vergogna delle impronte". Maristella Iervasi e' giornalista. Santino Spinelli e' docente all'Universita' di Trieste, musicista, fondatore dell'associazione "Them Romano'". Dal suo sito ufficiale (www.alexian.it/) riprendiamo la seguente breve presentazione: "Santino Spinelli, in arte Alexian, e' un Rom italiano residente a Lanciano in Abruzzo. E' nato a Pietrasanta (Lucca) il 21 luglio 1964, da Gennaro e Giulia Spinelli, ultimo di sei figli (cinque sorelle). E' musicista, compositore, cantautore, insegnante, poeta, saggista. Ha due lauree, una in Lingue e Letterature Straniere Moderne e l'altra in Musicologia, entrambe conseguite all'Universita' degli Studi di Bologna. Insegna lingua e Cultura Romani' all'Universita' di Trieste. Con il suo gruppo, l'Alexian group, tiene numerosi concerti di musica romani' in italia e all'estero"] A distanza esatta di un mese dalla grande manifestazione a Roma, il popolo Rom (ri)esce dai campi e dalle roulotte e da' voce al proprio disagio. Martedi' 8 luglio anche i Rom e Sinti saranno in piazza Navona al fianco di Furio Colombo, Flores D'Arcais e Pardi contro le "leggi vergogna" del governo Berlusconi, impronte ai bimbi Rom compresi. Ne parliamo con Santino Spinelli, rom italiano, professore di lingua e letteratura rom all'Universita' di Trieste, nonche' musicista (in arte Alexian) e fondatore dell'associazione nazionale "Them Romano'". * - Maristella Iervasi: Parlera' anche lei dal palco di piazza Navona? - Santino Spinelli: Prendero' il microfono per ribadire come facemmo gia' l'8 giugno scorso che stiamo tornando alle leggi razziali: oltre al commissario per i rom adesso vogliono le impronte. Altro che censimento come sostiene il ministro Maroni! E' una schedatura bella e buona: riguarda una sola etnia, quindi e' discriminazione. * - Maristella Iervasi: E cosa pensate di fare? - Santino Spinelli: L'8 mattina ci incontreremo con il coordinamento nazionale antidiscriminazione e firmeremo un patto di gemellaggio. Poi andremo tutti a piazza Navona. L'8 luglio dovra' essere ricordato come la giornata del movimento di liberazione di Rom e Sinti. * - Maristella Iervasi: In che senso? - Santino Spinelli: Via dai campi e stop alla segregazione razziale. Si e' fatta passare l'idea che i Rom sono nomadi per cultura. Niente di piu' falso. Il primo campo rom e' stato istituito a Colonia dai nazisti nel '34. I rom che oggi continuano vivere nei campi, nella ex Jugoslavia e in Romania vivevano nelle case. I diritti dei rom, dunque, vengono palesemente violati. All'estero tutti se ne accorgono e la chiamano apartheid, in Italia invece continuano a chiamarla cultura. Cosi' accade che l'errore di un rom viene elevato a modello culturale. * - Maristella Iervasi: Come la molotov di Ponticelli per il presunto sequestro di una bambina italiana... - Santino Spinelli: Un capro espiatorio creato ad hoc per distillare paure mai esistite. Non c'e' stato nessun sequestro di bambina. La magistratura puo' confermalo. Di certo invece c'e' stato il lancio di una molotov contro donne e bambini inermi a Ponticelli ma nessun italiano e' stato indagato. Contro i Rom e' lecito buttare molotov? * - Maristella Iervasi: Chi vive nei campi che clima avverte al di fuori della sua roulotte? - Santino Spinelli: I Rom vivono in sofferenza e paura. Siamo un popolo pacifista: non siamo arrivati con le armi in Europa e non abbiamo creato un esercito. Siamo cittadini e come tali rivendichiamo diritti e sicurezza. Non siamo zingari, la nostra cultura e' romani'. Vivere in un campo nomadi e' illegale, e' contro l'umanita'. Non e' una scelta dei Rom. Potra' mai diventare capo del governo o presidente della Repubblica un Rom in Italia, se gli si nega il diritto al lavoro, alla casa, all'assistenza sanitaria? 9. INCONTRI. UNA CONFERENZA STAMPA L'8 LUGLIO A ROMA [Da Alexian Santino Spinelli (per contatti: spithrom at webzone.it) riceviamo e diffondiamo] Gli organizzatori del corteo antirazzista che l'8 giugno scorso ha visto sfilare a Roma piu' di 10.000 persone, in maggior parte Rom e Sinti provenienti da tutta Italia, hanno dato vita al Coordinamento nazionale "Sa phrala - Ogni persona e' tuo fratello" che presenteranno sempre nella capitale in una conferenza stampa martedi' 8 luglio, alle ore 12 presso la sala conferenze della Fondazione Basso in via della Dogana Vecchia 5. A un mese di distanza dalla manifestazione e alla vigilia della schedatura di massa di un'íintera etnia, verra' ratificato il Patto di gemellaggio e solidarieta' fra le associazioni e le persone che aderiscono al Coordinamento. "Sa phrala - Ogni persona e' tuo fratello" illustrer‡ le diverse aree di intervento in cui portera' la sua concreta difesa culturale e sociale contro qualsiasi discriminazione. Il Coordinamento si propone di operare nei seguenti campi: area sociale; area politica; area informazione; area cultura; area medico-sanitaria; area educativa; area artistica; area relazioni internazionali. * Per informazioni e contatti: tel. 0872660099, cell. 3406278489, sito: www.associazionethemromano.it/coordinamentoantidiscriminazione.htm 10. INIZIATIVE. A ROMA IL 4 OTTOBRE [Da varie persone ed associazioni riceviamo e diffondiamo; per informazioni e adesioni: stoprazzismo at libero.it] L'assemblea dei firmatari dell'appello per una manifestazione antirazzista, riunitasi a Roma sabato 21 giugno, ha votato all'unanimita' le seguenti decisioni: Manifestazione nazionale antirazzista a Roma il 4 ottobre. E' il momento di reagire alle logiche e ai molteplici atti di razzismo istituzionale e diffuso - che arrivano ad attaccare e mettere in discussione la vita stessa - per vivere meglio ed essere tutti piu' liberi. Le misure proposte dal governo Berlusconi, che ipotizzano il reato di "clandestinita'" aggravano e alimentano il razzismo. Il riconoscimento della nostra comune umanita' motiva una forte mobilitazione diretta e unitaria per affermare solidarieta' e accoglienza per tutti. Contro tutti i razzismi. Basta stragi nei mari. Libera circolazione per tutti. Per la liberta' e la sicurezza di tutti: solidarieta' e accoglienza. Ritiro immediato del "pacchetto sicurezza" del governo. Contro la direttiva dell'Unione Europea sul rimpatrio. Contro le logiche repressive, criminali, discriminatorie e di sfruttamento da qualunque parte provengano. Su questa base si decide: - la costituzione di un comitato promotore nazionale; - di sviluppare un'iniziativa diretta e permanente verso la costruzione di un patto antirazzista che unisca il piu' vasto schieramento di persone e forze; - di promuovere una settimana di agitazione e mobilitazione nazionale antirazzista dal 5 al 12 luglio con una articolazione di iniziative e manifestazioni locali; - di convocare una manifestazione nazionale a Roma il 4 ottobre. Fa appello a tutte le persone, le associazioni, le comunita' di immigrati, le forze antirazziste di unirsi in questo percorso comune. La prossima riunione nazionale del Comitato promotore si terra' a Roma sabato 19 luglio. * Prime adesioni (aggiornate al 21 giugno): Socialismo Rivoluzionario, Partito Umanista, Associazione antirazzista e interetnica "3 Febbraio", Unicobas, Usi-Ait Roma, Utopia Rossa, Socialismo libertario, Presidio No Tav Bruzolo-Val di Susa, Centro delle Culture Firenze, Circolo Arci "Caffe' Basaglia" Torino, Comitato Rom per la difesa dei diritti umani Firenze, Coordinamento di lotta per il lavoro Napoli, Centro sociale Carlo Giuliani Napoli, Associazione Umanista Help To Change, Associazione Umanista UnAltroMondo Onlus, Compagnia dei fuocolieri Palermo, Amistad - gruppo studentesco indipendente per l'autorganizzazione Firenze, Comitato Pace per Poter Palermo, Comunita' per lo sviluppo umano Firenze, Associazione Agora' Portici-Napoli, Stargayte, Associazione Raggio d'Azione, Federazione Umanista Sportiva, Coordinamento di studentesse Towanda Roma, Comunita' Etiope Roma, Circolo Pasolini Pavia, La tribu' dei genitori e bimbi per l'educazione alla nonviolenza, Pungolo - giornale umanista Firenze, Diaspora Africana Italia, Associazione del Bangladesh in Italia, Comitato per la pace X Circoscrizione Roma, Comboniani di Casavatore, Associazione culturale Amici Parco Emilio, Stefano Montesi, Pier Maurizio Castelli, Riccardo Pieralli, Claudio Giorno (Presidio No Tav Borgone-Val di Susa), Alberto Perino, Marina Clerico (Presidio No Tav Bruzolo-Val di Susa), Maurizio Piccioni (Comitato Spinta dal Bass), Gabriele Botte (Comitato No Tav Rivoli-Val di Susa), Daniele Pasinato (Presidio di San Pietro in Rosa'-Vicenza), Andrea Bigalli, Marta Passarin (Presidio No Dal Molin Vicenza), Francesca Manzini (Folgaria-Trento), Marcella Coro' (No passante Mestre), Stefano Priante (No Dal Molin Vicenza), Maria Casonato (Donna del Presidio No Dal Molin Vicenza), Sergio Pastorello (Vicenza), Marco Brazoduro (docente di politica sociale La Sapienza Roma), Augustine Namatsi Okubo (operatore sociale Comunita' del Kenia), Fakhita Haouari (Associazione Donne Marocchine in Italia - Lombardia), Mario Lana (Unione forense per la tutela dei diritti umani), Rose Odera (Comunita' del Kenia), Ippolita Sforza (Casa delle donne Brescia), Giuseppe Musolino (presidente Arci Varese), Irene Campari (consigliera comunale indipendente Pavia), Hamza Roberto Piccardo (direttore www.islam-online.it), Renato Sarti (direttore artistico Teatro della cooperativa), Ramzi Harrabi (artista tunisino), Nadia Conti (presidente Pubblica Assistenza Campi Bisenzio-Firenze), Michele Bertani (dottorando in sociologia delle emigrazioni), padre Carlo D'Antoni (parroco Chiesa Bosco Minniti in Siracusa), Giorgio Poletti (missionario comboniano), Nino De Amicis (Comitato Spinta dal Bass), Nicoletta Dosio (Val Susa), Daniela Francou (Val Susa Caprie), Mauro Sonzini (Val Sangone), Oscar Di Giorgio (Avigliana), Gemma Ukunda Shema (Associazione Donne Africa Subsahariana), Marco Ralli, (Rsu Comune di Roma, Coordinatore Asbel Cnl), Paolo Portoghesi (dipendente Comune di Roma), Massimo Reggio (Rsu Comune di Roma), Gennaro Francione (giudice, scrittore), Ziad Zahra (cooperativa Il Biscione Genova), Antonio Lucchesi (vicepresidente Associazione Insieme Genova), Elvira Cioffari (Rsu-Rls Telecom Italia Torino), Maurizio Corcelli (operatore sociale Servizio "Persone senza dimora" del Comune di Torino), Francesco Surdich (vicepreside Facolta' di Lettere Universita' di Genova), Andrea Agostini (ambientalista Genova), Matteo Podrecca (Ecoculture), Elena Coccia (giuristi democratici), Asper (Associazione per la tutela dei diritti umani del popolo eritreo). 11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 12. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 508 del 6 luglio 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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