Minime. 484



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 484 del 12 giugno 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Venerdi' 13 giugno a Viterbo incontro con Marinella Correggia
2. Maso Notarianni: L'ennesima strage
3. Il 12 giugno a Milano
4. Il 12 giugno a Bolzano
5. Il 25 giugno a Perugia
6. Carlo Sansonetti: Un piatto di minestra
7. Armando Torno presenta i "Quaderni e diari 1950-1973" di Hannah Arendt
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

1. INCONTRI. VENERDI' 13 GIUGNO A VITERBO INCONTRO CON MARINELLA CORREGGIA
[Riportiamo il seguente comunicato dell'11 giugno del comitato che si oppone
all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
dal titolo completo "Venerdi' 13 giugno a Viterbo incontro con Marinella
Correggia, giornalista e saggista esperta di questioni ambientali. Per la
riduzione del trasporto aereo, per difendere l'ambiente, las alute e i
diritti di tutti".
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007; La rivoluzione dei dettagli,
Feltrinelli, Milano 2007]

Si svolgera' a Viterbo venerdi' 13 giugno 2008 con inizio alle ore 20 presso
il centro sociale autogestito "Valle Faul", in strada Castel d'Asso snc, un
incontro con Marinella Correggia, giornalista e saggista, esperta di
questioni ambientali.
L'iniziativa e' promossa dal comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo
e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.
Tutte le persone interessate sono invitate a partecipare.
Dopo l'incontro ci sara' una cena sociale vegetariana.
*
Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it

2. AFGHANISTAN. MASO NOTARIANNI: L'ENNESIMA STRAGE
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente
articolo del 9 giugno 2008 col titolo "La guerra intorno a Lashkar-gah" e il
sommario "Due giorni fa la morte di un giornalista della Bbc. Ma anche
l'ennesima strage di civili da parte delle truppe Nato".
Maso Notarianni, giornalista, e' impegnato nell'esperienza
dell'organizzazione umanitaria Emergency e dirige "Peacereporter"; e'
attualmente in Afghanistan come inviato]

Tre giorni fa, lungo la strada che costeggia le anse del fiume Helmann e
divide in due la citta' di Lashkar-gah, e' stato rapito un ragazzo afghano
di venticinque anni.
Abdul Samad Rohani, questo era il suo nome, faceva il giornalista nella
provincia di Helmann, collaborando sia con un quotidiano locale sia come
inviato e cronista della Bbc inglese, inoltre trasmetteva un suo programma
di informazioni da Radio Sabaun, un'emittente privata della citta', cercando
di documentare al mondo i misteri di questa terra fatta soltanto di deserto
roccioso, bambini mutilati e guerra.
"Samas Rohani - ci racconta una fonte di Lashkargah - e' stato prelevato da
una macchina nel pieno centro cittadino e per due giorni nessuno ha avuto
piu' notizie di lui". Sabato il suo corpo e' stato rinvenuto a cinque
chilometri da Laskhar-gah, in una zona chiamata Bolhan. "Aveva la gola
tagliata - ci racconta ancora la nostra fonte che per motivi di sicurezza
vuole rimanere anonima - poi qualche proiettile conficcato nel torace
probabilmente ha finito la sua esecuzione".
Sino ad ora nessuno ha rivendicato l'omicidio, ma sia le fonti governative
della provincia, sia le modalita' dell'esecuzione, ne farebbero un'altra
vittima dei talebani.
"Quel poco che so sul conto di Abdul Samas Rohani - ci dicono ancora da
Lashkar-gah - e' stato raccolto dalla voce di qualche suo coetaneo,
cresciuto con lui nelle strade polverose ed assolate di questa citta'.
Qualche ragazzo come lui, che si lascia sfuggire qualcosa e che lo descrive
come un vecchio amico, come un bravo ragazzo. Nella sua casa sono rimaste
soltanto sua moglie e la  piccola figlia di due anni".
L'uccisione del giornalista afghano e' l'ultima tragedia in ordine di tempo
di questi ultimi giorni, nei quali sono continuati i conflitti quotidiani
tra le truppe inglesi e i talebani.
"La guerra - ci raccontano dalla capitale dell'Helmand - si sente da ogni
lato attorno a Laskhar-gah, che per ora rimane ben protetta dal gran numero
di militari della sicurezza afghana che pattugliano ogni angolo di strada,
ma tutto attorno le vittime aumentano di giorno in giorno. E se guardando i
canali delle tv internazionali i servizi commemorano la morte di tre soldati
inglesi avvenuta nelle ultime ore, nessuno parla dei civili uccisi ad
esempio a Baramcha, sud di Laskhar-gah, qualche giorno fa. Contadini della
zona che si erano recati al mercato di quella citta' per vendere parte del
loro raccolto di fiori d'oppio. All'improvviso l'attacco: qualche bomba,
colpi di mitra su chi cercava di scappare ed una decina di morti".
"Dalle voci di chi e' riuscito a scamparla - aggiunge la fonte di
"PeaceReporter" - sembra che l'attacco al mercato sia stato sferrato dalle
truppe inglesi coadiuvate dall'esercito afghano. I contadini che erano al
mercato per barattare qualche chilo di oppio sono stati prima attaccati
dall'alto con il lancio di alcune bombe. Poi l'atterraggio degli elicotteri
accanto al mercato e le scariche di mitra sulla gente che cercava di
fuggire, probabilmente per paura di essere considerati trafficanti di oppio
e purtroppo invece scambiati dagli internazionali per talebani".

3. INIZIATIVE. IL 12 GIUGNO A MILANO
[Da varie persone e associazioni amiche riceviamo e diffondiamo]

Il 12 giugno alle ore 12 le associazioni rom promuovono un presidio con
conferenza stampa davanti alla prefettura di Milano contro i provvedimenti
discriminatori verso rom e stranieri.
*
L'avvio, nei giorni scorsi, della schedatura su base etnica della
popolazione rom e sinta insediata nei campi nomadi comunali e nelle aree
private di Milano e provincia da parte della Prefettura, e non di un normale
e utile censimento conoscitivo, e' stato accompagnato dall'indignazione e
dalla protesta di numerosissimi concittadini che hanno fatto pervenire e
continuano ad inviare centinaia di lettere e attestati di solidarieta' e
condanna.
In questo momento di grande incertezza ed apprensione per l'operato delle
istituzioni, su moltissimi cittadini si stanno infatti scaricando anche gli
effetti di una profonda crisi sociale ed economica che ha allargato il
divario tra ricchezza, poverta' e disuguaglianze, dirottando le paure
irrazionali e i problemi reali verso quei soggetti socialmente piu' deboli,
in primis zingari e immigrati, che vengono avvertiti anche come potenziali
competitori nella spartizione delle poche risorse ancora disponibili.
Eppure, il rogo dei campi rom a Napoli, le molotov contro le abitazioni dei
sinti di Pavia, i raid contro attivita' commerciali di extracomunitari, le
sprangate a un militante gay di Roma, la sassaiola contro una madre e una
bambina sinte di Brescia, l'aggressione a Rimini di una donna incinta al
settimo mese, l'immigrato morto per mancanza di soccorso nel Cpt di Torino,
mentre le citta' d'Italia sono percorse da ronde di tutti i colori, sono
alcune delle tante e diverse punte dello stesso violento iceberg che
avvelena il nostro Paese: l'insofferenza diffusa contro il diverso,
l'immigrato, lo zingaro ha assunto i connotati espliciti della xenofobia e
della discriminazione razziale.
Questa nuova Italia che criminalizza per decreto la poverta', l'Italia della
violenza contro gli ultimi, del pregiudizio elevato a verita', della
giustizia "fai da te", dovrebbe invece far riflettere sul lungo decorso
della malattia della nostra societa' e sulle preoccupanti prospettive del
suo futuro.
Il silenzio verso le ingiustizie puo' facilmente rendersi complice di chi
inneggia quotidianamente, anche all'interno delle sedi istituzionali,
all'odio etnico o persegue il fine di considerare e trattare con strumenti e
regole eccezionali e umilianti particolari "categorie" di cittadini.
Contro tutto questo vi e' stata una pronta e composta reazione civile che
comprende persone di ogni eta' e condizione sociale, forse inaspettata,
certamente non scontata.
L'angoscia che ci prende di fronte a questo scenario ci riporta, come tante
delle persone che ci hanno scritto, alla memoria del passato, ma soprattutto
ci pesa vedere il volto vile di un paese profondamente malato.
Coloro che aizzano i cani, lanciano molotov e sassi, percorrono in ronde
minacciose le citta'... sono il volto piu' vile di chi non e' capace di
guardare al male che porta dentro di se', di chi rifiuta di affrontare la
camorra che a Napoli controlla i rifiuti e organizza i roghi dei campi rom,
la mafia che controlla la vita e il voto dei siciliani, la 'ndrangheta che
non solo e' padrona del territorio calabrese ma di interi quartieri di
citta' come Milano.
Noi riteniamo indispensabile che nel territorio milanese e della provincia,
che con il rogo delle tende di Opera ha inaugurato la caccia al rom e la sua
contropartita politica, ci sia una risposta di mobilitazione contro questa
degenerazione.
Un percorso da costruire insieme con tutti coloro - forze politiche e
sociali, cittadini, senza pregiudizi di schieramento - che ritengono
necessario riportare il dialogo nelle realta' concrete del malessere, non
lasciare soli gli esclusi, confrontarsi con le radici del disagio sociale e
insieme costruire le ragioni e i valori di una cittadinanza per tutti che
considera la legge uguale per tutti e protegge chi cerca accoglienza e
dignita'.
Opera Nomadi, OsservAzione, Comitato rom e sinti insieme, Romanodrom
*
Per adesioni: operanomadimilano at tiscali.it, dijana.pavlovic at fastwebnet.it

4. INCONTRI. IL 12 GIUGNO A BOLZANO
[Da Francesco Comina (per contatti: francesco.comina at gmail.com) riceviamo e
diffondiamo.
Francesco Comina, coordinatore del Centro per la pace del Comune di Bolzano,
e' stato uno dei principali punti di riferimento in Italia della campagna di
sostegno al si' al referendum brasiliano per proibire il commercio delle
armi. Giornalista e saggista, pacifista nonviolento, e' impegnato nel
movimento di Pax Christi; nato a Bolzano nel 1967, laureatosi con una tesi
su Raimon (Raimundo) Panikkar, collabora a varie riviste. Opere di Francesco
Comina: Non giuro a Hitler, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2000;
(con Christl Fink, M. Martin Lintner), Due mondi una vita. Luis Lintner.
Prete fidei donum martire, Emi, Bologna 2004; (con Marcelo Barros), Il
sapore della liberta', La meridiana, Molfetta (Ba) 2005; (con Arturo Paoli),
Qui la meta e' partire, La meridiana, Molfetta (Ba) 2005; Il monaco che
amava il jazz. Testimoni e maestri migranti e poeti, Il Margine, 2006; ha
contribuito al libro di AA. VV., Le periferie della memoria, Anppia -
Movimento Nonviolento, Torino-Verona; e ad AA. VV., Giubileo purificato,
Emi, Bologna 1999.
Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosi
all'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo
stesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama.
Dal 1955 (il primo dicembre accade la vicenda di Rosa Parks) guida la lotta
nonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie parti
degli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di
attentati e repressione, muore assassinato nel 1968. Opere di Martin Luther
King: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994
(edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di
Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona
1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a cura
di Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; Il sogno della
nonviolenza. Pensieri, Feltrinelli, Milano 2006; cfr. anche: Marcia verso la
liberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza
1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamo
aspettare, Ando', Palermo 1970; Dove stiamo andando, verso il caos o la
comunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press, e'
in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin Luther
King, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sono
usciti sinora sei volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve
(January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 -
November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4.
Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New
Decade (January 1959 - December 1960); 6. Advocate of the Social Gospel
(September 1948 - March 1963); ulteriori informazioni nel sito:
www.stanford.edu/group/King/ Opere su Martin Luther King: Lerone Bennett,
Martin Luter King. L'uomo di Atlanta, Claudiana, Torino 1969, 1998, Nuova
iniziativa editoriale, Roma 2008; Gabriella Lavina, Serpente e colomba. La
ricerca religiosa di Martin Luther King, Edizioni Citta' del Sole, Napoli
1994; Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King,
Feltrinelli, Milano 1996; Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori,
Milano 2004; Paolo Naso (a cura di), Il sogno e la storia. Il pensiero e
l'attualita' di Martin Luther King (1929-1968), Claudiana, Torino 2008.
Esistono altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther
King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu'
di non particolare valore. Una introduzione sintetica e' in "Azione
nonviolenta" dell'aprile 1998 (alle pp. 3-9), con una bibliografia
essenziale.
Paolo Naso e' autorevole figura della cultura evangelica, costruttore di
pace, promotore del dialogo interculturale e interreligioso, docente
universitario, direttore di "Confronti" e di "Protestantesimo", autore di
molte pubblicazioni. Tra le opere di Paolo Naso: L'altro Martin Luther King,
Claudiana, Torino 1993; Il verde e l'arancio. Storia, politica e religione
nel conflitto dell'Irlanda del nord, Claudiana, Torino 1997; Il mosaico
della fede. Le religioni degli italiani, Baldini e Castaldi, Milano 2000;
God Bless America. Le religioni degli americani, Editori Riuniti, Roma 2002;
Laicita', Emi, Bologna 2005; Il sogno e la storia, Claudiana, Torino 2007;
Come una citta' sulla collina. La tradizione puritana e il movimento per i
diritti civili negli Usa, Claudiana, Torino 2008]

A Bolzano il 12 giugno 2008, con inizio alle ore 18, presso la sala di
rappresentanza del Comune di Bolzano, in vicolo Gumer 7, si terra' un
incontro sul tema "Martin Liter King: il sogno e la storia" in ricordo del
profeta dei diritti civili a 40 anni dall'assassinio, con Paolo Naso,
giornalista e scrittore.
*
"Io ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente
il vero significato del suo credo: 'Riteniamo queste verita' di per se
stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali'...".
Era il 28 agosto 1963. Martin Luther King, pastore protestante statunitense
e leader indiscusso della lotta per la conquista dei diritti civili, esprime
il suo sogno davanti ad una folla di migliaia di persone con un discorso che
ha fatto storia. Eroe degli emarginati, uomo della nonviolenza, difensore
dell'uguaglianza tra gli uomini, schierato nella lotta ai pregiudizi etnici,
fu il piu' giovane tra i Premi Nobel. Convinto che "nell'urgenza
appassionata dell'adesso... non possiamo comunicare da soli", Martin Luther
King e' ancora oggi, a quarant'anni dal suo assassinio, un esempio per tutto
il mondo.
Insieme a Paolo Naso, suo esperto conoscitore, di cui e' appena uscito il
libro Come una citta' sulla collina. La tradizione puritana e il movimento
per i diritti civili negli Usa, ripercorreremo il suo impegno civile negli
anni '50-'60, che videro fervente in America un movimento di massa a favore
dell'integrazione razziale, dei diritti civili degli afroamericani e della
giustizia sociale.
L'attualita' del pensiero di Martin Luther King e' un segno importante per
dire no alle politiche odierne, tese all'esclusione sociale e al razzismo.
Dopo la conferenza stampa con Alex Zanotelli, che ha scelto la citta' di
Bolzano per testimoniare la sua vicinanza al popolo rom, piu' colpito da
questo clima di allarmismo indiscriminato, la testimonianza di questo grande
uomo si unisce alle voci di chi oggi non vuole accettare le discriminazioni
etniche e sociali.
*
Paolo Naso, laureatosi in storia moderna all'Universita' di Milano, ha
insegnato scienza politica presso l'Universita' di Catania. Attualmente e'
direttore del mensile "Confronti" e della rubrica televisiva
"Protestantesimo" (Raidue). E' autore di numerosi saggi sul tema del ruolo
politico delle religioni in vari contesti internazionali. Tra gli altri ha
pubblicato: L'altro Martin Luther King, Torino, Claudiana 1993; Il sogno e
la storia, Torino, Claudiana, 2007; Come una citta' sulla collina, Torino,
Claudiana, 2008.
*
Organizza l'iniziativa il Centro per la pace del Comune di Bolzano, in
collaborazione con la Fondazione Alexander Langer.

5. INIZIATIVE. IL 25 GIUGNO A PERUGIA
[Dall'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini (per contatti:
capitps at libero.it) riceviamo e diffondiamo.
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato,
docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la
nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande
pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Opere di Aldo Capitini:
la miglior antologia degli scritti e' (a cura di Giovanni Cacioppo e vari
collaboratori), Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che
contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale -
ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca -
bibliografia degli scritti di Capitini); recentemente e' stato ripubblicato
il saggio Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989; una
raccolta di scritti autobiografici, Opposizione e liberazione, Linea
d'ombra, Milano 1991, nuova edizione presso L'ancora del Mediterraneo,
Napoli 2003; e gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996;
segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri,
Edizioni Associate, Roma 1991; e la recente antologia degli scritti (a cura
di Mario Martini, benemerito degli studi capitiniani) Le ragioni della
nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004. Presso la redazione di "Azione
nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org)
sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di
Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui i fondamentali Elementi di
un'esperienza religiosa, 1937, e Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90
e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui
apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un
volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione
ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Opere su Aldo
Capitini: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il
messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno:
Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di),
Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988;
Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di
Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini.
Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi
Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova
Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per
una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini,
Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume
monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante,
La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del
Rosone, Foggia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta
2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini,
Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un
profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze
2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze
2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza
di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; cfr. anche il capitolo dedicato a
Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi,
Torino 2001; per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro
di Pietro Polito citato; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini
sono nel sito dell'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini:
www.aldocapitini.it, altri materiali nel sito www.cosinrete.it; una assai
utile mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere
richiesti scrivendo a Luciano Capitini: capitps at libero.it, o anche a
Lanfranco Mencaroni: l.mencaroni at libero.it, o anche al Movimento
Nonviolento: tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail:
azionenonviolenta at sis.it o anche redazione at nonviolenti.org, sito:
www.nonviolenti.org]

Il 25 giugno, alle ore 17,30, a Perugia, ai Giardini Carducci (luogo
riservato ai monumenti ai perugini famosi), verra' scoperto un cippo con una
testa bronzea di Aldo Capitini.
Cio' avviene nel ciclo delle manifestazioni che si tengono a Perugia per il
quarantesimo anniversario dalla morte.
La scultura e' stata offerta dall'Associazione nazionale amici di Aldo
Capitini.
Speriamo che chi potra' sia presente a questo significativo atto.

6. APPELLI. CARLO SANSONETTI: UN PIATTO DI MINESTRA
[Da Carlo Sansonetti (per contatti: info at sullastradaonlus.it) riceviamo e
diffondiamo.
Carlo Sansonetti, parroco di Attigliano, ha preso parte a varie rilevanti
esperienze di solidarieta' concreta in Italia e in America Latina, ed e'
trascinante animatore dell'esperienza di "Sulla strada".
Per sostenere le attivita' di solidarieta' in America Latina e in Africa
dell'associazione "Sulla strada": via Ugo Foscolo 11, 05012 Attigliano (Tr),
tel. 0744992760, cell. 3487921454, e-mail: info at sullastradaonlus.it, sito:
www.sullastradaonlus.it]

Carissimi amici e carissime amiche,
in tutti questi anni vi abbiamo partecipato ogni passo del nostro cammino e
se qualcuno, otto anni fa, ci avesse detto che saremmo arrivati a questo
punto, certo non ci avremmo creduto.
Oggi piu' di 250 bambini frequentano la nostra scuola e quattordici persone
fra maestri e personale ausiliario, tutti di etnia maya e provenienti da una
condizione umile, lavorano nella nostra missione; 15 case sono state
costruite e tanti rapporti di vera amicizia sono stati intessuti e
coltivati.
Che grandiose prospettive anche per il futuro! Ma...
ma oggi dobbiamo condividere con voi anche una preoccupazione: mentre
continuavano i lavori per le nuove aule e per tutti gli altri progetti nella
missione, ecco che in Guatemala, quasi d'improvviso, c'e' stata un'impennata
nel costo della vita: il riso e il mais sono aumentati in modo vertiginoso,
i costi dell'acqua sono andati alle stelle.
E sono sempre di piu' i bambini che ci chiedono di frequentare la nostra
scuola e i loro genitori spingono perche' accogliamo i loro figli affinche'
abbiano nuove opportunita' di futuro.
Anche qui da noi, in Italia, avvertiamo il problema dell'aumento dei prezzi,
ma nei paesi poveri questi aumenti significano milioni di persone che
soffrono la fame, significano genitori che non riescono a dare da mangiare
ai loro figli.
In questa situazione di estrema gravita', io non dimentico la risposta che
mi dette Juanito, un bambino di nove anni al quale avevo chiesto quale era
il suo desiderio piu' grande. Mi disse, cosi' semplicemente: "Un piatto di
minestra tutti i giorni".
Allora, questa mia lettera diventa un accorato appello.
Chiedo a tutti di fare uno sforzo straordinario. Debbo dirvi che nelle
nostre casse i fondi in questo momento non sono sufficienti per mandare
avanti i progetti in atto, per questo abbiamo bisogno di un contributo
straordinario. Abbiamo bisogno di ciascuno di voi.
C'e' chi potra' mandarci 5 euro, chi 10 o 20, altri 50 o piu', forse
qualcuno ci potra' mandare addirittura quanto una vincita al totocalcio, ma
a tutti chiediamo di mettersi nei panni di Juanito e di ascoltare la voce
del proprio cuore.
Infine, per assicurare a Juanito un piatto di minestra (e anche di piu')
tutti i giorni, vi chiedo un'altra cosa: adottate la domiciliazione bancaria
per spedirci i vostri contributi.
Per noi, che dobbiamo amministrare il frutto della vostra generosita', la
domiciliazione bancaria sara' certezza di una base economica su cui contare
sempre, e per voi e' il modo piu' sicuro di pensare ai bambini del Guatemala
per far arrivare loro quello di cui hanno materialmente bisogno, cosi' come
pensate ai vostri figli, che trovano la tavola apparecchiata con un buon
piatto di minestra tutti i giorni.
Con una speranza infinita nel cuore, dove vivono e sorridono i piu' piccoli
dei poveri, vi abbraccio uno per uno e vi benedico.
don Carlo Sansonetti

7. LIBRI. ARMANDO TORNO PRESENTA I "QUADERNI E DIARI 1950-1973" DI HANNAH
ARENDT
[Dal "Corriere della sera" del 20 dicembre 2007 col titolo "Diari. Antichi
greci e contemporanei nei taccuini. Da Kant a Schmitt nel laboratorio di
Hannah Arendt".
Armando Torno (Milano, 1953), giornalista culturale, saggista, editorialista
del "Corriere della sera". Tra le opere di Armando Torno: Mirabilia.
Itinerari bibliografici dal XV al XX secolo, Bocca, 1983; La peste di
Milano, Rusconi, 1987, 1998; (con Pierangelo Sequeri), Divertimenti per Dio.
Wolfgang Amadeus Mozart, Piemme, 1991; Pro e contro Dio. Tre millenni di
ragione e di fede, Mondadori, 1993; Senza Dio? Due secoli di riflessioni tra
speranza e negazione, Mondadori, 1995; Mozart a Milano, La Vita Felice,
1996, Mondadori, 2004; La truffa del tempo, Mondadori, 2000; (con Carmelo Di
Gennaro), La Scala nell'eta' di Verdi, Il Polifilo, 2001; Le virtu'
dell'ozio, Mondadori, 2002; La moralita' della violenza. Considerazioni sul
male della storia, Mondadori, 2003; Quel che resta di Dio. Cinque percorsi
alla ricerca della fede, Mondadori, 2005; Il gioco di Dio. Dodici storie
della Bibbia, Mondadori, 2007; Arturo Benedetti Michelangeli. Un incontro,
Morcelliana, 2007.
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva
di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe
all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le
massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne
ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista
rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel
1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti
tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo
l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione
originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951),
Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen
(1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti,
Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli,
Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e'
apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di
brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano,
1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969.
Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra
amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975,
Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio
Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2.
1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita'
e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano
2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su
Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl,
Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici:
Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito,
L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996;
Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti,
Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona
Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi
politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994;
Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia
Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005. Per chi legge il tedesco due
piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato
iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei
Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000]

Il pensiero di Hannah Arendt (1906-1975) assomiglia a un sistema filosofico
aperto dedicato alla politica, sorta di specchio dei numerosi dibattiti
fioriti nel Novecento. La ragione e' semplice: questa donna e' partita da
un'attenta analisi delle radici della modernita' e da una delle sue
manifestazioni piu' forti, il totalitarismo. Fu la Arendt a introdurre il
termine nella ricerca storico-filosofica; fu ancora lei a comprendere che
tale fenomeno ha come scopo ultimo la trasformazione dell'uomo in automa e
dei gruppi sociali in masse (in le Origini del totalitarismo, 1951, Einaudi
2004). Ebbe la fortuna di essere allieva di personaggi di primo piano quali
Bultmann, Husserl, Jaspers e Heidegger; anzi, con quest'ultimo visse una
storia personale che ha lasciato tracce profonde nelle sue pagine. Ebrea
tedesca di Hannover, ha registrato nell'esistenza e nel pensiero il suo
tempo, collaborando al movimento sionista, poi distaccandosene e
criticandone gli esiti nazionalistici; nel 1933 si trasferiva in Francia per
sfuggire al nazismo, nel 1940 con i tedeschi trionfanti doveva riparare
negli Stati Uniti.
Ora Neri Pozza pubblica i suoi Quaderni e diari. Sono pagine che la filosofa
scrisse tra il giugno del 1950 e il luglio 1971 (gli anni '72 e '73 offrono
i soli itinerari dei viaggi): vi trovate pensieri e appunti sparsi in 29
quaderni vergati in tedesco, l'ultimo dei quali interamente dedicato a Kant.
Di vario formato, rilegati a spirale, videro la luce, grazie a Ursula Lutz e
Ingeborg Nordmann, per la Piper nel 2002 (l'edizione italiana e' stata
curata da Chantal Marazia). Ad essi la Arendt si riferira' con il termine
inglese notebooks; secondo una testimonianza orale di Lotte Koehler, anche
con il tedesco Denktagebuch.
E quest'ultimo e' quello che li spiega meglio di ogni altro: significa,
infatti, diario di pensiero.
Insomma pagine di lavoro che presentano un'anima che ha conosciuto i sommi e
vissuto forti travagli. In esse ci sono le idee che contano del pensiero
contemporaneo, la ricerca della cause e delle ragioni dell'oggi, le
verifiche delle fonti, le chiose a un'osservazione di Heidegger o a una
lezione di Husserl. Anche il lettore comune si sente ghermito dalla materia
qui evocata: non si puo' restare indifferenti quando la Arendt pone a
Platone o ad Agostino le domande sullo Stato scavando con rara perizia nelle
pagine della Repubblica o ne La citta' di Dio, o quando scrive (e' un
appunto di Harvard del luglio 1953): "La liberta' cristiana e' liberta'
dalla politica. Questo e' il senso di 'date a Cesare quel che e' di
Cesare'". Su Heidegger ci sono informazioni e storie che forse vanno ancora
decifrate. Se si prendessero in considerazione le punzecchiature, allora non
si deve perdere quella della volpe che cerca di costruirsi una
tana-trappola: il filosofo e' l'astuto animale che lavora a un simile
progetto. La Arendt espone il suo apologo in una pagina del Quaderno XVII,
terminando con le seguenti immagini: "... Alla nostra volpe questa trappola
faceva da tana. Volendo farle visita nella tana dove aveva casa, bisognava
andare nella sua trappola. Dalla quale pero' poteva senz'altro allontanarsi
chiunque a parte lei stessa. Le era stata letteralmente cucita addosso. La
volpe dimorante nella trappola diceva pero' con orgoglio: cosi' tanti
entrano nella mia trappola, sono diventata la migliore di tutte le volpi. E
anche in cio' vi era qualcosa di vero: nessuno conosce la natura delle
trappole meglio di chi passa tutta la vita in trappola".
I riferimenti che si leggono in questi quaderni spiegano piu' di tante
lezioni cosa sia il vero lavoro filosofico: Platone e Aristotele sempre
citati nel greco originale; Cicerone mai sottovalutato e riferito in latino,
come i Padri della Chiesa e i grandi dottori medievali (Tommaso d'Aquino ben
presente, tra gli altri Anselmo, Duns Scoto, Meister Eckhart); inoltre
un'attenzione costante a Hegel, Marx, Nietzsche, senza perdere di vista
altre "volpi" quali Sorel e Spengler. Quel che poi impressiona e' la
qualita' delle letture dedicate a Hobbes o Machiavelli, Ernst Juenger o Carl
Schmitt; senza contare le finezze per Dostoevskij o Montaigne, maestri che
mai vengono persi di vista. Commuove inoltre la ricerca scevra da pregiudizi
dinanzi al testo: e' l'esatto contrario di quel che fanno oggi taluni
intellettuali che affrontano ogni cosa con la verita' in tasca e cercano
prove per darsi ragione. Come la rana-toro, della quale sono l'emblema, che
pensa piu' a gonfiarsi che a salvare la decenza.

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 484 del 12 giugno 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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