[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Minime. 429
- Subject: Minime. 429
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 18 Apr 2008 01:20:11 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 429 del 18 aprile 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Oggi a Ciampino 2. Il 19 aprile a Bologna 3. A Rimini il 20 aprile 4. Michele Boato, Maria G. Di Rienzo e Mao Valpiana: Un invito a Bologna il 19 aprile 5. Amico Dolci: Un invito a Partinico il 19 aprile 6. Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza 7. Elena Ribet intervista Lea Melandri 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento 9. Per saperne di piu' 1. INCONTRI. OGGI A CIAMPINO [Dalla mailing list dell'Assemblea permanente no-fly di Ciampino (per contatti: e-mail: nofly at inventati.org, sito: www.no-fly.info) riprendiamo il seguente comunicato dal titolo completo "Incontro pubblico con i medici organizzato dall'Assemblea no-fly". Gianni Ghirga, medico, pediatra, e' impegnato nell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e nel movimento "no coke" dell'Alto Lazio. Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia). Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. Mauro Mocci, medico di medicina generale, epidemiologo, esperto di patologie derivanti da inquinamento, impegnato nel movimento "no coke" dell'Alto Lazio, impegnato nell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia), e' stato relatore a molti convegni] L'Assemblea permanente no-fly organizza per venerdi' 18 aprile dalle ore 18 presso la Sala Convegni di via del lavoro a Ciampino un incontro pubblico al quale parteciperanno la dott.ssa Antonella Litta, il dott. Mauro Mocci ed il dott. Gianni Ghirga che fanno parte del Coordinamento dell'Alto Lazio dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde). Durante l'incontro i medici illustreranno, con l'ausilio di videoproiezioni, le problematiche sanitarie e ambientali causati dall'emissione di polveri sottili che nel caso del nostro territorio sono principalmente emesse dai circa 200 voli giornalieri dello scalo "G. B. Pastine". Ma il problema delle PM10 e delle altre nanoparticelle riguarda anche fonti d'emissione come gli inceneritori e le centrali gia' funzionanti e quelle che sono previste da alcuni scellerati progetti, come quello della riconversione a carbone di Civitavecchia, il gassificatore di Albano e la turbogas di Aprilia. Per questo sono stati invitati a partecipare anche gli altri comitati che si battono contro l'inquinamento, per il diritto alla salute e alla salvaguardia dell'ambiente. Durante l'incontro, al quale abbiamo invitato anche i competenti amministratori locali, l'Assemblea no-fly presentera' brevemente il libro Low-Cost quanto ci costi, edito con Stampa Alternativa (che e' possibile scaricare direttamente dal nostro sito www.no-fly.info)... Invitiamo tutta la popolazione interessata dal problema ad intervenire e proponiamo un nuovo corteo da organizzare a maggio per chiedere l'immediata e consistente riduzione del traffico aereo. 2. INCONTRI. IL 19 APRILE A BOLOGNA Sabato 19 aprile, dalle ore 10 alle 17, a Bologna, nella sala sindacale della stazione ferroviaria, si terra' l'assemblea "per una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza" promossa dai partecipanti al precedente incontro del 2 marzo realizzato a seguito dell'appello diffuso lo scorso febbraio da Michele Boato, Maria G. Di Rienzo e Mao Valpiana. Per informazioni e contatti coi promotori dell'iniziativa: Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org 3. INCONTRI. A RIMINI IL 20 APRILE [Dalla redazione di "Azione nonviolenta" (per contatti: via Spagna 9, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo] A Rimini domenica 20 aprile si terra' il seminario del Movimento Nonviolento su "Informazione e nonviolenza". Nell'ambito del Convivio dei Popoli la rivista "Azione nonviolenta" ha organizzato un importante seminario sul tema cruciale "Informazione e nonviolenza" per affrontare i seguenti aspetti: - Come influire sui mass media per un'informazione diversa e corretta sui temi pace/guerra? - Quale rapporto tra riviste cartacee e informazione web (blog, mailing lists, giornali web, ecc.)? - Quale futuro per le riviste "storiche" come la nostra? - La legge sull'editoria finanzia gli organi di informazione dei partiti, ma non tutela la stampa di movimento: come modificare una legge cosi' ingiusta? Alcuni giornalisti esperti del settore ci aiuteranno nella riflessione: Beppe Lopez, autore del libro La casta dei giornali; Roberto Natale, presidente dell Federazione nazionale della stampa italiana; Giuseppe Muraro, giornalista Rai. Introduce e modera: Mao Valpiana, direttore di "Azione nonviolenta". Il seminario si tiene a Rimini, domenica 20 aprile, dalle ore 10,30 alle 17,30 presso la "Sala degli Archi" che si trova sotto il porticato del Palazzo Comunale in piazza Cavour. La piazza si raggiunge a piedi dalla stazione in circa 10 minuti. Per chi arriva in macchina, si puo' parcheggiare nella adiacente piazza Malatesta. * Per ulteriori informazioni: "Azione nonviolenta", via Spagna 9, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 4. INVITI. MICHELE BOATO, MARIA G. DI RIENZO, E MAO VALPIANA: UN INVITO A BOLOGNA IL 19 APRILE [Riproponiamo il seguente invito da Michele Boato, Maria G. Di Rienzo e Mao Valpiana (per contatti:: Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org). Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di numerose esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica rivista "Smog e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander Langer", animatore del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera e Aqua". Ha promosso la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel 1987 (e dimessosi per rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare importanti leggi contro l'inquinamento. Con significative campagne nonviolente ottiene la pedonalizzazione del centro storico di Mestre, contrasta i fanghi industriali di Marghera. E' impegnato nella campagna "Meno rifiuti". E' stato anche presidente della FederConsumatori. Gia' apprezzato assessore regionale del Veneto. Con Mao Valpiana e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". E' una delle figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che ha saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un costante atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e valorizzandone dignita' e sensibilita'. Per le elezioni politiche dell'aprile 2008 e' capolista della lista "Per il bene comune" in Veneto e prestigioso candidato di sostegno in altre regioni. Tra le opere di Michele Boato: ha curato diverse pubblicazioni soprattutto in forma di strumenti di lavoro; cfr. ad esempio: Conserva la carta, puoi salvare un albero (con Mario Breda); Ecologia a scuola; Dopo Chernobyl (con Angelo Fodde); Adriatico, una catastrofe annunciata; tutti nei "libri verdi", Mestre; nella collana "tam tam libri" ha curato: Invece della tv rinverdire la scuola (con Marco Scacchetti); Erre magica: riparare riusare riciclare (con Angelo Favalli); In laguna (con Marina Stevenato); Verdi tra governo e opposizione (con Giovanna Ricoveri). Un'ampia intervista a Michele Boato curata da Diana Napoli e' apparsa nei nn. 157-158 di "Voci e volti della nonviolenza". Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Con Michele Boato e Mao Valpiana ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81. Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007] Come deciso il 2 marzo scorso, ci incontriamo sabato 19 aprile 2008 dalle ore 10 alle 17 a Bologna, nella saletta sindacale della stazione ferroviaria (di fronte alla mensa dei ferrovieri, sulla sinistra del piazzale esterno). Dedicheremo solo una prima parte della giornata (dalle 10 alle 12) all'analisi del terremoto elettorale, delle sue cause e conseguenze per noi ecologisti, femministe, amici della nonviolenza, a partire dal fatto che, nella scorsa assemblea, non era stata definita una linea comune da tenere in questa tornata elettorale. * Discuteremo soprattutto della costruzione di una rete di donne e uomini, associazioni e comitati, che abbia come fine principale sostenere iniziative e lotte locali, mettendo in comune conoscenze, esperienze, strumenti d'informazione e creando anche eventi nazionali sui temi affrontati. Discuteremo anche sulle possibilita' per la rete di presentare direttamente (dove riusciremo a creare le condizioni necessarie) liste elettorali con propri contenuti e candidati (senza la mediazione di alcun partito) per i vari livelli istituzionali, a partire da quello territoriale (quartieri, comuni), fino alla dimensione europea. Ci confronteremo sulle caratteristiche della rete e sul metodo nonviolento da adottare (chi partecipa, minime regole interne, come agisce, come comunica, un suo nome, divisione dei compiti, ecc.); sul censimento delle iniziative (locali o non) da sostenere come rete; sulla scelta delle iniziative comuni da mettere in cantiere per i prossimi mesi (prime proposte: iniziative ecologiste in molte citta' sabato 4 ottobre, San Francesco, festa degli alberi; iniziative regionali antimilitariste per il 4 novembre (Giornata delle forze armate, "Non festa ma lutto", domenica 2 novembre) contro le basi a Vicenza, Aviano, Ghedi (Brescia), Camp Derby (Pisa), Taranto, Napoli... * Proponiamo di confermare il metodo di lavoro basato su: interventi brevi (massimo 5 minuti a testa), linguaggio nonviolento, decisioni prese con il massimo consenso possibile, riconvocazione pubblica (non troppo ravvicinata) e indirizzario pubblico dei partecipanti alla rete. Proponiamo inoltre piccoli gruppi di lavoro per censire e preparare le iniziative, precisare contenuti e metodi, curare la comunicazione, ecc. in modo da chiudere questa fase costituente prima dell'estate (sabato 14 giugno?), cercando di non creare un recinto (se non per quanto riguarda i fondamentali principi nonviolenti), ma un terreno di collaborazione con tutte le persone di buona volonta'. * Per ulteriori informazioni e contatti. Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org 5. INVITI. AMICO DOLCI: UN INVITO A PARTINICO IL 19 APRILE [Da Amico Dolci (per contatti: amicodolci at libero.it) riceviamo e diffondiamo. Amico Dolci, musicista e amico della nonviolenza, figlio di Danilo Dolci, ne prosegue l'opera educativa e di suscitamento e riconoscimento di umanita'. Danilo Dolci e' nato a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato a Genova nel '43 dai nazifascisti riesce a fuggire; nel '50 partecipa all'esperienza di Nomadelfia a Fossoli; dal '52 si trasferisce nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) in cui promuove indimenticabili lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignita'. Subisce persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, e' tra le figure di massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. E' scomparso sul finire del 1997. Di seguito riportiamo una sintetica ma accurata notizia biografica scritta da Giuseppe Barone (comparsa col titolo "Costruire il cambiamento" ad apertura del libriccino di scritti di Danilo, Girando per case e botteghe, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2002): "Danilo Dolci nasce il 28 giugno 1924 a Sesana, in provincia di Trieste. Nel 1952, dopo aver lavorato per due anni nella Nomadelfia di don Zeno Saltini, si trasferisce a Trappeto, a meta' strada tra Palermo e Trapani, in una delle terre piu' povere e dimenticate del paese. Il 14 ottobre dello stesso anno da' inizio al primo dei suoi numerosi digiuni, sul letto di un bambino morto per la denutrizione. La protesta viene interrotta solo quando le autorita' si impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la costruzione di una fogna. Nel 1955 esce per i tipi di Laterza Banditi a Partinico, che fa conoscere all'opinione pubblica italiana e mondiale le disperate condizioni di vita nella Sicilia occidentale. Sono anni di lavoro intenso, talvolta frenetico: le iniziative si susseguono incalzanti. Il 2 febbraio 1956 ha luogo lo "sciopero alla rovescia", con centinaia di disoccupati - subito fermati dalla polizia - impegnati a riattivare una strada comunale abbandonata. Con i soldi del Premio Lenin per la Pace (1958) si costituisce il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione". Centinaia e centinaia di volontari giungono in Sicilia per consolidare questo straordinario fronte civile, "continuazione della Resistenza, senza sparare". Si intensifica, intanto, l'attivita' di studio e di denuncia del fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico, fino alle accuse - gravi e circostanziate - rivolte a esponenti di primo piano della vita politica siciliana e nazionale, incluso l'allora ministro Bernardo Mattarella (si veda la documentazione raccolta in Spreco, Einaudi, Torino 1960 e Chi gioca solo, Einaudi, Torino 1966). Ma mentre si moltiplicano gli attestati di stima e solidarieta', in Italia e all'estero (da Norberto Bobbio a Aldo Capitini, da Italo Calvino a Carlo Levi, da Aldous Huxley a Jean Piaget, da Bertrand Russell a Erich Fromm), per tanti avversari Dolci e' solo un pericoloso sovversivo, da ostacolare, denigrare, sottoporre a processo, incarcerare. Ma quello che e' davvero rivoluzionario e' il suo metodo di lavoro: Dolci non si atteggia a guru, non propina verita' preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare, fare. E' convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento, dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali. Diversi libri documentano le riunioni di quegli anni, in cui ciascuno si interroga, impara a confrontarsi con gli altri, ad ascoltare e ascoltarsi, a scegliere e pianificare. La maieutica cessa di essere una parola dal sapore antico sepolta in polverosi tomi di filosofia e torna, rinnovata, a concretarsi nell'estremo angolo occidentale della Sicilia. E' proprio nel corso di alcune riunioni con contadini e pescatori che prende corpo l'idea di costruire la diga sul fiume Jato, indispensabile per dare un futuro economico alla zona e per sottrarre un'arma importante alla mafia, che faceva del controllo delle modeste risorse idriche disponibili uno strumento di dominio sui cittadini. Ancora una volta, pero', la richiesta di acqua per tutti, di "acqua democratica", incontrera' ostacoli d'ogni tipo: saranno necessarie lunghe battaglie, incisive mobilitazioni popolari, nuovi digiuni, per veder realizzato il progetto. Oggi la diga esiste (e altre ne sono sorte successivamente in tutta la Sicilia), e ha modificato la storia di decine di migliaia di persone: una terra prima aridissima e' ora coltivabile; l'irrigazione ha consentito la nascita e lo sviluppo di numerose aziende e cooperative, divenendo occasione di cambiamento economico, sociale, civile. Negli anni Settanta, naturale prosecuzione del lavoro precedente, cresce l'attenzione alla qualita' dello sviluppo: il Centro promuove iniziative per valorizzare l'artigianato e l'espressione artistica locali. L'impegno educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre connesso all'effettiva sperimentazione, della struttura maieutica, tentando di comprenderne appieno le potenzialita'. Col contributo di esperti internazionali si avvia l'esperienza del Centro Educativo di Mirto, frequentato da centinaia di bambini. Il lavoro di ricerca, condotto con numerosi collaboratori, si fa sempre piu' intenso: muovendo dalla distinzione tra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci evidenzia i rischi di involuzione democratica delle nostre societa' connessi al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione capillare dei mass-media; attento al punto di vista della "scienza della complessita'" e alle nuove scoperte in campo biologico, propone "all'educatore che e' in ognuno al mondo" una rifondazione dei rapporti, a tutti i livelli, basata sulla nonviolenza, sulla maieutica, sul "reciproco adattamento creativo" (tra i tanti titoli che raccolgono gli esiti piu' recenti del pensiero di Dolci, mi limito qui a segnalare Nessi fra esperienza etica e politica, Lacaita, Manduria 1993; La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996; e Comunicare, legge della vita, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1997). Quando la mattina del 30 dicembre 1997, al termine di una lunga e dolorosa malattia, un infarto lo spegne, Danilo Dolci e' ancora impegnato, con tutte le energie residue, nel portare avanti un lavoro al quale ha dedicato ogni giorno della sua vita". Tra le molte opere di Danilo Dolci, per un percorso minimo di accostamento segnaliamo almeno le seguenti: una antologia degli scritti di intervento e di analisi e' Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; tra i libri di poesia: Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; tra i libri di riflessione piu' recenti: Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988; La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1996. Tra le opere su Danilo Dolci: Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze 1984; Adriana Chemello, La parola maieutica, Vallecchi, Firenze 1988 (sull'opera poetica di Dolci); Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992; Giuseppe Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo critico di Danilo Dolci, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2000, 2004 (un lavoro fondamentale); Lucio C. Giummo, Carlo Marchese (a cura di), Danilo Dolci e la via della nonviolenza, Lacaita, Manduria-Bari-Roma 2005; Raffaello Saffioti, Democrazia e comunicazione. Per una filosofia politica della rivoluzione nonviolenta, Palmi (Rc) 2007. Tra i materiali audiovisivi su Danilo Dolci cfr. il dvd di Alberto Castiglione, Danilo Dolci. Memoria e utopia, 2004. Tra i vari siti che contengono molti utili materiali di e su Danilo Dolci segnaliamo almeno www.danilodolci.it, danilo1970.interfree.it, www.danilodolci.toscana.it, www.cesie.org, www.nonviolenti.org] Carissimi amici, da alcune settimane ci stiamo occupando dei problemi che assillano la scuola di Mirto, a Partinico; essi riguardano principalmente il deterioramento della struttura, che necessita ormai di notevoli impegni finanziari: ma non solo di questo si tratta. Per venire a capo almeno della situazione cosi' com'e', abbiamo impiegato diverse riunioni, vari incontri con i tecnici del Comune di Partinico, oltre a parlare direttamente (piu' di una volta) con l'attuale Commissario (da diversi mesi Partinico e' senza Sindaco, e le nuove elezioni si terranno il 15 di giugno) e cercato di capire attraverso un'infinita' di "carte burocratiche" cosa e' necessario fare prima; e come, eventualmente. Abbiamo appositamente costituito un Comitato che si occupasse di tutto cio' (III Circolo Didattico di Partinico, "Centro per lo sviluppo creativo - Danilo Dolci", "Osservatorio per lo sviluppo e la legalita' - G. La Franca", Associazione di genitori "Tutela Mirto"), e la cosa che ci e' sembrata piu' importante per cominciare e' stata quella di organizzare un momento pubblico, aperto, in cui questa problematica venisse allo stesso tempo presentata, affrontata e discussa pubblicamente: questo perche' sinora pochi erano a conoscenza di queste difficolta' (che purtroppo riguardano anche tante altre scuole di Partinico!) e meno ancora quindi le persone disposte ad impegnarsi nella ricerca delle possibili soluzioni. * Per questo motivo sabato 19 aprile, dalle ore 10, e' previsto un incontro con gli insegnanti di Mirto, i genitori dei bambini, vari responsabili scolastici, rappresentanti delle associazioni, con la presenza del Commissario Straordinario del Comune di Partinico, Dott. S. Bonura. Abbiamo chiesto al nostro caro amico architetto Lucio Giummo (da Taranto) di essere presente e di darci una mano nel verificare le effettive condizioni della costruzione di Mirto: il suo contributo sara' determinante, dato che di Mirto conosce tutta la storia, oltre che le varie fasi progettuali, e potra' utilmente confrontarsi con i tecnici del Comune. Lo ringraziamo sin d'ora. * Agli amici vicini chiediamo di essere presenti per potersi rendere conto, in prima persona, dello stato dei locali: vi piove dentro, diverse pareti a piu' riprese si sono ricoperte di muffa, gli spazi esterni sono ormai irti di pericoli dovuti all'inesistente manutenzione di rivestimenti, infissi, pavimentazioni etc. La scuola ha recentemente rischiato di chiudere, ma questo rischio c'e' ancora: e non ci risultano al momento risorse finanziarie in grado di risolvere alla radice i numerosi problemi. A chi e' piu' lontano geograficamente, chiediamo di condividere l'attenzione che vogliamo mettere su tutta la questione, visto che si tratta anche di un importantissimo luogo-simbolo, oltre che sede scolastica di oltre 200 bambini sempre piu' in difficolta'. * In attesa di vostri commenti, suggerimenti, riflessioni e contributi sul significato della salvaguardia di questo Centro Educativo di Mirto, come luogo e come testimonianza, vi informiamo che il prossimo incontro riguardante Mirto (il cui contenuto e le modalita' verranno indicate a partire da questo primo momento di "presa visione") e' fissato per il prossimo 27 maggio. Con i migliori saluti da parte di tutti noi, a presto, Amico * Per ulteriori informazioni e contatti: Amico Dolci, tel. 3289415105, 3807933253, o anche: 0916164224, fax: 0916230849, e-mail: amicodolci at libero.it o anche centrodanilodolci at libero.it, sito: www.danilodolci.it 6. DOCUMENTI. UNA RETE DI DONNE E UOMINI PER L'ECOLOGIA, IL FEMMINISMO E LA NONVIOLENZA [Riproponiamo ancora una volta il documento conclusivo dell'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008, che e' al contempo il documento di convocazione dell'assemblea di Bologna del prossimo 19 aprile (per contatti coi promotori: Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org)] Dall'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 nasce una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza. * Ci siamo incontrati in molti, da tutta Italia, per dare assieme una risposta all'abisso che divide il Palazzo dalla popolazione, per uscire dalla subalternita' e dal fatalismo del "non si puo' fare nulla" contro le continue guerre, le devastazioni ambientali, il maschilismo e i fondamentalismi che negano la dignita' di tutti gli esseri umani, le mafie e il razzismo, le sopraffazioni e le ingiustizie. Ci siamo detti che, sulle questioni piu' importanti, come la partecipazione anticostituzionale dell'Italia alla guerra in Afghanistan, lo scandalo della Tav, del Mose, dei rigassificatori e degli inceneritori, dell'incremento dissennato del trasporto aereo e delle autostrade, la provocazione della nuova base militare Usa a Vicenza e delle testate nucleari a Ghedi ed Aviano, il razzismo, l'informazione negata, la corruzione e le complicita' con i poteri criminali, i governi di destra e di centrosinistra non hanno mostrato grandi differenze. * Percio' noi, che facciamo parte dell'arcipelago di comitati, associazioni, movimenti e persone che non si sono stancate di lottare contro le ingiustizie, le guerre e le violenze (anche contro gli amici animali), il razzismo e le mafie, il maschilismo e la devastazione delle relazioni umane e della biosfera, e ci sforziamo di realizzare una societa' e una vita piu' amichevole e piu' sana, fuori dall'ossessione consumistica e dall'invasione dei rifiuti, in armonia con la natura e nella difesa dei beni comuni, come nostra sorella acqua, abbiamo deciso di riprendere il cammino iniziato con la nonviolenza di Aldo Capitini e Maria Montessori, il socialismo libertario di Rosa Luxemburg e Lelio Basso, l'anti-autoritarismo del '68, il femminismo che dagli anni '70 illumina le nostre vite, l'ecologismo di Laura Conti e Alex Langer e del primo arcipelago verde. * Per costruire, con un metodo basato su comunicazione, concretezza, inclusione, democrazia dal basso e rispetto reciproco: - una rete che colleghi e rafforzi le moltissime esperienze locali, e, partendo da esse, prepari anche una presenza diretta del movimento nella politica anche istituzionale, attraverso la costruzione di liste pulitissime, fatte da uomini e donne coraggiose, disinteressate, nonviolente e competenti; - un programma che, uscendo dal "pensiero unico" di sviluppo e crescita, si basi su: 1. decrescita e ricerca del benessere nella sobrieta'; 2. energia solare, risparmio e bioarchitettura per diventare indipendenti dai combustibili fossili, dal ricatto nucleare e dalle emissioni di gas serra e di polveri cancerogene; 3. difesa della democrazia e suo ampliamento verso i referendum locali e il potere dal basso; 4. smilitarizzazione del territorio, con riduzione delle spese militari, abbandono di armamenti offensivi e basi Usa - nucleari e non -, creazione di un corpo civile di pace europeo; 5. societa' accogliente, solidale e aperta alle diversita', nel rispetto delle regole di convivenza e solidarieta', con un forte impegno per i diritti delle donne e contro la violenza su di esse; con un particolare impegno all'educazione al genere ed al rispetto tra i generi; un impegno alla lotta contro la violenza di genere e all'analisi di genere di ogni progetto; apertura alle varie culture, ma ne' tradizioni ne' ideologie possono essere usate per negare alle donne i loro diritti umani. * Con regole di comportamento comuni che: 1. impediscano la politica come professione e come strumento di arricchimento; 2. instaurino un confronto diretto sistematico tra elettori ed eletti; 3. pratichino il principio del 50% di presenza femminile in ogni sede istituzionale; 4. applichino la scelta della nonviolenza anche nel linguaggio. * Constatando che la precipitazione della crisi di governo impedisce materialmente la presentazione di queste liste alle prossime elezioni (con la conseguenza di diverse scelte, dal voto per il "meno peggio" di quello che i partiti di centro e di sinistra propongono, alla disponibilita' di candidarsi nella lista civica "Per il bene comune", fino all'astensionismo attivo) l'assemblea ha deciso di mettere le basi per la rete utilizzando anche a questo scopo il quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino"; aprendo la lista di discussione "Donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza" con l'aiuto tecnico della rete di Lilliput; riconvocandosi subito dopo le elezioni, sabato 19 aprile dalle ore 10 alle 17, ancora a Bologna, nella stessa sala sindacale della stazione ferroviaria, per decidere un programma, iniziative e ulteriori strumenti di lavoro comuni. * Per informazioni, adesioni, contatti: Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org 7. RIFLESSIONE. ELENA RIBET INTERVISTA LEA MELANDRI [Dal sito di "Noi donne" (www.noidonne.org), col titolo "Intervista a Lea Melandri. L'eredita' della sinistra" e il sommario "Il movimento delle donne e' riuscito a sopravvivere al silenzio, esprimendo la sua cultura e il suo pensiero. Ho fiducia nella continuita' del femminismo, che ha molto da dire sul ripensamento della sinistra". Elena Ribet e' nata nel 1973 a Roma, dove attualmente vive e lavora occupandosi della comunicazione per una onlus che promuove l'integrazione delle persone con disabilita' intellettiva. Si interessa di ecumenismo, teologia e integrazione culturale. Ha presieduto il convegno interreligioso Religione, pace e violenza (5 e 6 aprile 2003, Mappano, Torino). Il suo intervento "La Marialis Cultus: una lettura evangelica" e' inserito negli atti del XV Colloquio Internazionale di Mariologia, Patti (Messina), 16 e 18 aprile 2004 (Edizioni Ami, Roma, 2005). Ha partecipato all'allestimento del musical Israel, dove vai? di Daniel Lifschitz sulle vicende e contraddizioni del popolo ebraico nella storia, curandone anche l'ufficio stampa. Collabora con riviste e periodici fra cui il settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi "Riforma" e il mensile "Noidonne". E' vincitrice del quinto concorso Le donne pensano, le donne scrivono, sezione poesia, promosso dalla Citta' di Torino, VI Circoscrizione, e dal Centro Donna, ed e' stata pubblicata nell'antologia del premio. Opere di Elena Ribet: Diario dei quattro nomi, Edizioni Joker, 2005. Lea Melandri, nata nel 1941, acutissima intellettuale, fine saggista, redattrice della rivista "L'erba voglio" (1971-1975), direttrice della rivista "Lapis", e' impegnata nel movimento femminista e nella riflessione teorica delle donne. Opere di Lea Melandri: segnaliamo particolarmente L'infamia originaria, L'erba voglio, Milano 1977, Manifestolibri, Roma 1997; Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli, Milano 1988, Bollati Boringhieri, Torino 2002; Lo strabismo della memoria, La Tartaruga, Milano 1991; La mappa del cuore, Rubbettino, Soveria Mannelli 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralita' indicibile, Franco Angeli, Milano 2000; Le passioni del corpo, Bollati Boringhieri, Torino 2001. Dal sito www.universitadelledonne.it riprendiamo la seguente scheda: "Lea Melandri ha insegnato in vari ordini di scuole e nei corsi per adulti. Attualmente tiene corsi presso l'Associazione per una Libera Universita' delle Donne di Milano, di cui e' stata promotrice insieme ad altre fin dal 1987. E' stata redattrice, insieme allo psicanalista Elvio Fachinelli, della rivista L'erba voglio (1971-1978), di cui ha curato l'antologia: L'erba voglio. Il desiderio dissidente, Baldini & Castoldi 1998. Ha preso parte attiva al movimento delle donne negli anni '70 e di questa ricerca sulla problematica dei sessi, che continua fino ad oggi, sono testimonianza le pubblicazioni: L'infamia originaria, edizioni L'erba voglio 1977 (Manifestolibri 1997); Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli 1988 ( ristampato da Bollati Boringhieri, 2002); Lo strabismo della memoria, La Tartaruga edizioni 1991; La mappa del cuore, Rubbettino 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralita' indicibile. La pratica dell'inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta, Fondazione Badaracco, Franco Angeli editore 2000; Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri 2001. Ha tenuto rubriche di posta su diversi giornali: 'Ragazza In', 'Noi donne', 'Extra Manifesto', 'L'Unita''. Collaboratrice della rivista 'Carnet' e di altre testate, ha diretto, dal 1987 al 1997, la rivista 'Lapis. Percorsi della riflessione femminile', di cui ha curato, insieme ad altre, l'antologia Lapis. Sezione aurea di una rivista, Manifestolibri 1998. Nel sito dell'Universita' delle donne scrive per le rubriche 'Pensiamoci' e 'Femminismi'"] - Elena Ribet: Lea Melandri, qual e' il suo personale commento sull'esito di queste elezioni? - Lea Melandri: Credo che per certi versi fosse prevedibile questo arretramento spaventoso della Sinistra Arcobaleno, a cui io faccio riferimento come molte altre del movimento delle donne. Prevedibile perche', come il femminismo sta dicendo da anni, stiamo vivendo una crisi della politica, della forma "partito", di una visione del mondo che vorrebbe essere radicale, mettendo in discussione la violenza, lo sfruttamento, le logiche di dominio, ma non riesce a fare propria la coscienza storica del femminismo. La coscienza storica del femminismo e' quella che ha evidenziato: la contrapposizione tra un sesso e l'altro, a opera della comunita' storica degli uomini; la divisione profonda e violenta che si opera nel lavoro, basata sull'essere maschio o femmina; la separazione tra "casa" e "polis"; il lavoro di cura e domestico non riconosciuto come tale; la conciliazione come punto nodale che non puo' prescindere dalla consapevolezza che chi non ha mai conciliato tra casa e lavoro sono gli uomini, non le donne; la contrapposizione dei rapporti di produzione e riproduzione. E' necessario che avvenga un ripensamento radicale della politica a partire dal suo atto fondativo. La politica nasce con l'esclusione di meta' dell'umanita', divide la sfera pubblica e quella privata, quella vita personale che comprende vicende essenziali dell'essere umano, come la nascita, la morte, la salute, la malattia, l'interdipendenza dall'altro e dall'altra. Queste analisi, compiute dal femminismo ormai da piu' di trent'anni, hanno mostrato che sono stati i maschi ad attuare queste divisioni. Ma la "visione sessuata" (della vita, della politica, della societa') non e' stata integrata dalla sinistra. E questo e' stato un grave errore. La sinistra alternativa non ha riformulato la sua visione della societa' e dei conflitti che vi si agitano dentro. La crisi della sinistra e' cominciata molto prima, e ora si manifesta in modo catastrofico per la vita democratica del paese. * - Elena Ribet: Che scenario politico si apre? - Lea Melandri: Mi allarma, e deve allarmare, il fatto che la destra, che conta oggi su una grande maggioranza, sia una destra che non ha rispetto della Costituzione. Una destra populista, antidemocratica, con leader carismatici, cioe' esattamente quella che si potrebbe definire antipolitica e antidemocrazia. La vittoria della Lega e' il segno di una diffusa intolleranza, di xenofobia e sessismo, del bisogno di sicurezza che nasconde intenti di repressione. Questo tipo di destra rappresenta un pericolo per alcune garanzie costituzionali e per i movimenti come quello delle donne, gay e lesbico. Movimenti che hanno portato avanti battaglie di difesa della legge 194, battaglie per le unioni civili, per affrontare i temi dell'eutanasia, insomma tutti quei temi detti "eticamente sensibili" ma che sono in realta' questioni politiche. Questioni che dovrebbero emergere, perche' sono legate alle esperienze essenziali della persona umana, come la sessualita' e la maternita'. * - Elena Ribet: Quale puo' essere l'impatto di questo nuovo scenario sulle donne e delle donne? - Lea Melandri: Il lavoro delle reti femministe, anche europee, dei forum, come quello di Rifondazione, di quei soggetti che hanno preso voce ad esempio sul "Manifesto" e su "Liberazione", questo lavoro con il suo straordinario apporto di cultura politica e' stato cancellato. Non si tratta di ricominciare da capo, di rifondare la sinistra: basterebbe che la sinistra guardasse cosa e' passato nella sua storia. I movimenti femministi e il movimento non autoritario hanno prodotto un rivolgimento profondo nell'idea di politica, riconducendola alla Persona e alle tematiche del corpo, come luoghi in cui intervengono la legge, la scienza, le religioni, la morale... Hanno prodotto cultura politica, una cultura critica delle forme tradizionali e storiche del partito, dei concetti di leader, di gerarchia, di autoritarismo, di economicismo. Queste consapevolezze avrebbero dato alla sinistra la possibilita' di prospettare una alternativa, ma il lavoro di questi movimenti non solo e' stato cancellato, ma addirittura osteggiato. Se si riparte, quindi, bisogna dire che non si riparte da zero, ma si riparte guardando cosa e' stato cancellato e cosa invece e' vitale. Bisogna uscire dalla contrapposizione tra partiti e movimenti, ricreare forme di rappresentanza non autoritarie, (ri)costruire una politica che legga cosa si agita nella vita delle persone e delle relazioni sociali. Noi donne continueremo nel nostro impegno collettivo: se il movimento delle donne e' riuscito a sopravvivere al silenzio, alla mancanza di luoghi dove esprimere la nostra cultura, attraverso movimenti, associazioni, nelle universita', con riviste, libri, significa che esiste una eredita' concreta e significativa che va riscoperta. Ho fiducia nella continuita' del femminismo, che ha ripreso il discorso della conflittualita' e della violenza, con vigore, anche nelle nuove generazioni. Il femminismo ha molto da dire sul ripensamento della sinistra e non solo. 8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 429 del 18 aprile 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
- Prev by Date: Nonviolenza. Femminile plurale. 177
- Next by Date: Voci e volti della nonviolenza. 169
- Previous by thread: Nonviolenza. Femminile plurale. 177
- Next by thread: Voci e volti della nonviolenza. 169
- Indice: