Coi piedi per terra. 88



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 88 del 16 aprile 2008

In questo numero:
1. Franco Nobile: L'aeroporto fa male alla salute
2. Antonella Litta: Viterbo e' minacciata
3. Alcune pubblicazioni scientifiche di Antonella Litta
4. Associazione Italia-Cuba di Manziana: Solidali
5. Cittadini per la salvaguardia del territorio della Tuscia
6. Enrico Mezzetti: A un bivio tra due modelli di sviluppo
7. Marinella Correggia: Offsetting, ideologia e realta'
8. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. DOCUMENTAZIONE. FRANCO NOBILE: L'AEROPORTO FA MALE ALLA SALUTE
[Dal sito del Comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di
Ampugnano-Siena riprendiamo il seguente articolo (risposta alle "lettere al
direttore"), dal titolo originale "Un aeroporto puo' far male alla salute?",
estratto dal n. 2 (marzo-aprile 2008) di "Prevenzione", notiziario della
Lega italiana per la lotta contro i tumori, sezione provinciale di Siena
(sito: www.legatumori.siena.it).
Il professor Franco Nobile, oncologo, docente all'Universita' di Siena, e'
presidente della sezione provinciale di Siena della Lega italiana per la
lotta contro i tumori e direttore del notiziario "Prevenzione"]

Negli ultimi mesi si sono intensificate le lettere (via posta, fax, e-mail)
indirizzate alla nostra redazione per chiedere informazioni, chiarire dubbi,
fugare preoccupazioni, invocare rimedi circa gli eventuali rischi per la
salute dei senesi derivanti dalla ventilata proposta di ampliare l'aeroporto
di Ampugnano, in vista di un possibile incremento del traffico aereo.
Il modesto spazio tipografico disponibile nonche' la ripetitivita' dei
quesiti non ci consentono di pubblicare tutti i messaggi ricevuti. Quindi,
per non far torto a nessuno, abbiamo condensato in un'unica risposta le piu'
frequenti domande: che a grande maggioranza riguardano gli eventuali rischi
che tale ampliamento comporterebbe per la nostra salute, le misure da
adottare per evitarli e l'ipotetica distanza di sicurezza tra le proprie
abitazioni ed Ampugnano.
Ovviamente nella nostra risposta unificata, non abbiamo preso in
considerazione i quesiti d'ordine socio-economico, storico-artistico e
neppure ecologico, in quanto quesiti di esclusiva competenza di politici e
di amministratori. Abbiamo consultato la vasta letteratura
tecnico-scientifica esistente in proposito, limitandoci a quella nazionale,
altrimenti invece di un articolo avremmo scritto un librone.
Se facciamo centro con la punta di un compasso sull'aeroporto di Ampugnano e
su una carta topografica tracciamo una serie di cerchi concentrici, distanti
tra loro circa un centimetro, potremmo dire che i piu' esposti al rischio di
danni alla salute sarebbero il personale addetto allo scalo aereo e i
residenti nelle immediate vicinanze per una fascia circa di 1 Km, ovviamente
in linea d'aria. Aumentando questa distanza, i rischi si riducono
proporzionalmente, ma piuttosto lentamente, se si tiene conto che un aereo,
sia in fase di decollo che di atterraggio, si mantiene a un'altitudine molto
ridotta rispetto alla fase di crociera sin da diversi chilometri prima della
pista, e la citta' di Siena e' distante da Ampugnano pochissimi chilometri,
sempre in linea d'aria. Inoltre le polveri sottili del particolato prodotto
dalla combustione del carburante sono molto volatili e possono ricadere al
suolo anche a notevole distanza dalla fonte, trasportate dai venti.
Quanto all'aumentato rischio tumorale, occorre ricordare che la maggior
parte degli aerei attuali brucia cherosene, una miscela di idrocarburi
potenzialmente cancerogeni se inalati a lungo, specie insieme a certi
additivi come il benzene.
Inoltre come sostiene il professor Federico Valerio, ricercatore
dell'Istituto Nazionale Tumori di Genova, il cherosene utilizzato dagli
aerei essendo meno raffinato rispetto alle benzine e al gasolio usato dalle
auto, provoca effetti piu' dannosi di quelli prodotti dall'inquinante
traffico stradale. Uno studio di Legambiente ha rivelato che ben l'84% delle
polveri sottili  nel territorio dell'aeroporto di Ciampino si origina dal
traffico aereo, con un notevole e significativo incremento sulla mortalita'
per tumori soprattutto del polmone, della pleura e della vescica. I dati
dell'Osservatorio per il Farmaco del Ministero della Salute indicano che a
Ciampino risulta la piu' alta spesa pro-capite per farmaci anti-tumorali a
livello nazionale, mentre a causa del ripetitivo impatto acustico, intorno
agli aeroporti aumenta il consumo di ansiolitici e psicofarmaci in genere.
Gli studi di Arianet e di Ambiente Italia eseguiti nel 2002 intorno
all'aeroporto di Malpensa hanno evidenziato nel circostante Parco del Ticino
una rilevante eccedenza dei livelli critici dell'ozono ed una significativa
ricaduta di cancerogeni come benzene, toluene, piombo e anidridi solforose.
Il personale Alitalia dell'aeroporto di Capodichino ha presentato un esposto
alla Procura di Napoli dimostrando, dati alla mano, che negli ultimi due
anni hanno registrato 21 casi di leucemie, linfomi e tumori vari con
un'incidenza del cancro di ben 138 volte superiore alla media della
popolazione.
La combustione del carburante degli aerei provoca l'emissione di gas
tossici, come l'azoto e il monossido di carbonio e  di un particolato (PM
10, PM 5 e cosi' via) analogo a quello del  traffico veicolare cittadino,
che non dovrebbe superare i livelli di legge, altrimenti risulta nocivo per
la salute: sia a breve termine (bronchiti, asma, allergie) che a medio e
lungo termine (malformazioni neonatali, leucemie ed altri tumori). A questo
proposito i rilievi statistico-epidemiologici sui lavoratori aeroportuali
sono indubbiamente significativi, con un  aumento netto della mortalita' per
neoplasie sia durante la vita lavorativa che nei primi anni di pensione,
fonte di un pressante contenzioso sindacale e assicurativo.
Oltre quello neoplastico un intenso traffico aereo puo' provocare anche
altri tipi di danni alla salute.
L'evidenza scientifica mostra il raddoppio dei casi di ipertensione, con
conseguenti incidenti cardiovascolari (ictus, infarto) nella popolazione
delle zone aeroportuali a causa dell'inquinamento acustico soprattutto nelle
fasi di decollo e di atterraggio, quando il rumore supera il numero di
decibel sostenibile per il nostro udito. Secondo gli esperti, il sentiero di
avvicinamento di un aereo alla pista si abbassa a quota 800 metri una
dozzina di chilometri  prima dell'aeroporto, ed alla meta' a 8 km. In fase
di decollo con i motori alla massima potenza, un aereo deve salire a 400
metri in trenta secondi, percorrendo 5 km e a 1000 metri di altitudine in un
minuto, con una distanza a terra di una diecina di km. Per salire in quota
un aereo consuma mediamente 4.000 litri di cherosene. Secondo la Federal
Aviation Administration ciascuna delle quattro turbine di un DC 8 raggiunge
un livello di 80-90 decibel, mentre la soglia del dolore in chi lo ascolta
e' intorno ai 100 decibel. Oltre che causare ipertensione la continua
esposizione (diurna e notturna) a rumori troppo forti e' pericolosa per lo
sviluppo mentale dei bambini perche' danneggia la memoria, rallenta
l'ideazione e la comprensione della lettura.
C'e' poi il problema degli insetti aviotrasportati, gia' segnalato in
qualche aeroporto italiano, come la zanzara della malaria e altri parassiti,
come il coleottero virgifera che infetta le radici del mais.
Negli studi di controllo in corso nella sanita' pubblica c'e' da segnalare
quello dell'Asl Milano 1, che ha rilevato nella zona piu' interessata dal
traffico aereo un maggior rischio di mortalita' per tumori e leucemie.
Concludiamo le risposte con le misure precauzionali da adottare e che
possono compendiarsi col nostro motto: "La miglior cura e' la prevenzione":
sia primaria, evitando o riducendo al minimo indispensabile qualsiasi causa
di nocivita' per la salute, compreso un intenso traffico aereo; sia la
prevenzione secondaria, cioe' la diagnosi precoce, tenendo assiduamente
controllati i residenti dentro i primi cerchi del compasso.
In tal senso Legatumori senese si impegna col vostro indispensabile sostegno
a potenziare i servizi del Centro Prevenzione dove proprio in questi giorni
abbiamo avviato il monitoraggio della qualita' dell'aria in Massetana con la
competente collaborazione dell'Agenzia Regionale Protezione Ambientale della
Toscana (Arpat), che vivamente ringraziamo.

2. APPELLI. ANTONELLA LITTA: VITERBO E' MINACCIATA
[Ringraziamo Antonela Litta, portavoce del comitato, per averci messo a
disposizione il seguente brano estratto da una sua lettera del 2 aprile
scorso a un collega medico in cui in poche parole sintetizza alcuni aspetti
della minaccia costituita dalla realizzazione di un mega-aeroporto per voli
low-cost a Viterbo.
Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per
l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia).
Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale
ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni
medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi
africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del
Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla
pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente]

Viterbo e' minacciata dalla prospettiva della realizzare di un gigantesco
aeroporto per voli low cost, opera che avrebbe conseguenze disastrose per la
popolazione e il territorio sul piano sanitario, ambientale, della
irreversibile devastazione di rilevanti beni naturalistici, storici,
culturali, sociali, terapeutici, produttivi.
Con i colleghi medici Gianni Ghirga e Mauro Mocci abbiamo scritto una
lettera a tutti i colleghi medici dell'Alto Lazio segnalando e documentando
il rischio ambientale e sanitario provocato dalle emissioni fortemente
inquinanti con particolar riferimento alle emissioni di anidride carbonica,
a vari gas dannosi, alle polveri sottili ed ultrasottili, all'inquinamento
acustico ed elettromagnetico; e segnalando che l'opera e' del tutto priva
della valutazione di impatto ambientale (Via), della valutazione ambientale
strategica (Vas) e della valutazione dell'impatto sanitario (Vis).
Hanno gia' espresso apprezzamento e solidarieta' alla nostra opposizione
alla devastante opera illustri scienziati (come Angelo Baracca, Giovanni
Berlinguer, Virginio Bettini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio
Cortellessa, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico
Valerio) e personalita' delle istituzioni e della vita civile, della cultura
e dell'impegno sociale come ad esempio il magistrato Ferdinando Imposimato,
la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini (e con lei decine
di parlamentari europei e italiani), padre Alex Zanotelli, Dacia Maraini,
Lea Melandri, Silvia Vegetti Finzi e molte e molti altri...

3. MATERIALI. ALCUNE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE DI ANTONELLA LITTA

1988a: Tesi sperimentale di laurea in Medicina e Chirurgia presso
l'Universita' di Roma "La Sapienza": "Importanza clinica e significato
biologico dell'isotipo degli anticorpi antifosfolipidi nel lupus eritematoso
sistemico".
1988b: A. Borsetti, F. L. Luan, R. Priori, F. Sardella, A. Litta, R. Scotti,
M. Falco, G. Valesini, "Impiego di una  metodica di western blotting per la
rilelazione di anticorpi anti-enaî, Folia allergologica e immunologia
clinica, vol. xxxv8, n. 4, 1988.
1989: Falco M., Agresti M. G., Litta A., Priori R. et al., "Ulteriori studi
sugli anticorpi antifosfolipidi nell'infezione da HIV", Folia Allergol.
Immunol.Clin., 353, 5, 1989.
1990: Priori R., Litta A., Valesini G., "Manifestazioni neurologiche e
psichiatriche nel lupus eritematoso sistemico", Folia Allergol. Immunol.
Clin., 37, 187-98, 1990.
1991: Priori R., Litta A., Buonopane A., Francia A., et al., "Sclerosi
sistemica progressiva e malattia del motoneurone: un'associazione casuale?",
Atti del XX Congresso della SIAIC, 1991.
1992a: Tesi sperimentale di specializzazione in Reumatologia presso
l'Universita' di Roma "La Sapienza": "La malattia di Behcet".
1992b: Valesini G., Luan F. L., Litta A., Pittoni V., Agresti M. G., Priori
R., "Circulating immune complexes containing anti-scl70 antibodies
inscleroderma sera", EOS, 3, 168-72, 1992.
1993a: Priori R., Conti F., Vellucci C., Squilloni E., Anselmi P., Litta A.,
Valesini G., "The clinical onset of antiphospholipid antibodies syndrome",
II European Conference on Systemic Lupus Erythematosus, Erlagen (Germany),
1993.
1993b: Priori R., Litta A. et al., "Un aspetto misconosciuto della
sclerodermia: le complicanze neurologiche", GIAIC, 3, 73-77, 1993.
1993c: R. Priori, F. Conti, C. Vellucci, E. Squilloni, A. Litta, V. Pittoni,
G. Valesini, "Manifestazioni cliniche d'esordio della sindrome da anticorpi
antifosfolipidi", Giorn. Ital. Allergol. Immunol. Clin., 3, 381-386, 1993.
1993d: Priori R., Conti F., Vellucci C., Squilloni E., Anselmi P., Litta A.,
Valesini G., "Manifestazioni cliniche d'esordio della sindrome da anticorpi
antifosfolipidi", XCIV Congresso nazionale Societa' Italiana Medicina
Interna, Roma, 1993.
1993e: A. Litta, P. Anselmi, E. Squilloni, V. Pittoni, F. Conti, F. L. Luan,
R. Priori, G. Valesini, "Reattivita' 'GRO' (Gag Reactive Only) nel siero di
soggetti appartenenti ad un 'cluster' geografico di sclerodermia", Congresso
nazionale di Immunologia e Immunopatologia, Roma, 1993.
1993f: G. Valesini, A. Litta, M. S. Bonavita, F.L. Luan, M. Purpura, M.
Mariani, F. Balsano, "Geographical clustering of sclerodermia in a rural
area in the province of Rome", Clinical and Exesperimental Rheumatology, 11,
41-47, 1993.
1994a: Pittoni V., Litta A., Bifferoni E., Squilloni E., Priori R et al.,
"Soluble intercellular adhesion molecules-1 in a geographical cluster of
sclerodermia", Br. J. Rheumatol., 33, 1193, 1994.
1994b: V. Pittoni, A. Litta, E. Bifferoni, R. Priori, F. Conti, G. Valesini,
"ICAM-1 solubile in un cluster geografico di Sclerodermia", Riunione
scientifica della Sezione Lazio e Abruzzo della Societa' Italiana di
Allergologia e Immunologia Clinica. Collalto Sabino (Ri), 1994.
1994c: R. Priori, F. Conti, E. Bifferoni, V. Pittoni, A. Litta, G. Valesini,
"Policondrite Ricorrente: considerazioni su cinque casi clinici", XXI
Congresso della Societa' Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica,
Milano, 1994.
1995: Priori R., Conti F., Pittoni V., Bifferoni E., Litta A., Magrini L.,
Valesini G., "Relapsing Polychondritis Clinical and Immunological Evaluation
of Six Cases", Allergy (suppl.), 26, s283, 1995.
1996: G. Valesini, R. Priori, V. Pittoni, F. Conti, A. Litta, L. Magrini, G.
Rotiroti, "Aspetti terapeutici delle connettiviti", Meeting annuale della
Societa' Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica. Giardini Naxos
(Me), 23-25 maggio 1996, Atti, pp. 94-96.

4. SOLIDARIETA'. ASSOCIAZIONE ITALIA-CUBA DI MANZIANA: SOLIDALI
[Ringraziamo l'Associazione Italia-Cuba di Manziana (per contatti:
italiacubatuscia at libero.it) per questa lettera di solidarieta']

Abbiamo ricevuto il vostro comunicato sull'iniziativa anti-aeroporto
nell'Universita' della Tuscia e ci complimentiamo con voi.
Come Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba, circolo della Tuscia
(Manziana), siamo assolutamente solidali con la vostra battaglia e vorremmo
concorrervi nella misura delle nostre possibilita'.
Facciamo parte di un Coordinamento di forze politiche e associative
progressiste che si chiama "Spazio Aperto"... Abbiamo provveduto a inserire
l'essenziale del vostro comunicato (lo spazio e' poco!) nel prossimo numero
del nostro mensile "Informazioni da Spazio Aperto"...
Ciao,
Fulvio Grimaldi

5. DOCUMENTI. CITTADINI PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO DELLA TUSCIA
[Riportiamo il seguente documento diffuso il 24 marzo 2008 e nei giorni
successivi da vari mezzi d'informazione locali. Esprimiamo apprezzamento per
l'iniziativa, persuasi come siamo che il movimento che si oppone
all'aeroporto di Viterbo debba mantenere come sua preziosa caratteristica di
essere complesso e plurale, polifonico e non riduzionista. Che poi il
documento contenga anche una alquanto bizzarra opinione, laddove sembra
voler lasciar intendere che il comitato di cui e' portavoce la dottoressa
Antonella Litta non abbia posto anche concrete questioni sulle conseguenze
locali del devastante mega-aeroporto, ebbene crediamo che un cosi' buffo
errore di fatto sia una quisquilia su cui non val la pena di perder tempo
(p. s.)]

Documento costitutivo del comitato di salvaguardia del territorio della
Tuscia contro la realizzazione di un aeroporto internazionale nella citta'
di Viterbo.
Siamo un gruppo di cittadini di diversa matrice politica e sociale residenti
nel territorio della Tuscia e per lo piu' cittadini viterbesi che intendono
siglare con il presente documento la nascita di un comitato che ha tra gli
obiettivi quello di raccogliere informazioni e a sua volta informare gli
abitanti della provincia e del comune capoluogo sugli aspetti negativi e sui
probabili danni derivanti dalla costruzione di un aeroscalo, praticamente
dentro la citta' di Viterbo, concepito per un traffico di milioni di
passeggeri.
Ma soprattutto ci chiediamo e vogliamo chiedere: cosa ci guadagna la
cittadinanza e il territorio?
E se un ritorno economico ci sara', chi ne usufruira' e a danno di quale
possibile modello di sviluppo del nostro territorio? (citta' termale,
ecoturismo etc.).
Siamo ben consapevoli che gia' esiste ed e' attivo un comitato contro
l'aeroporto presieduto da Antonella Litta.
Non e' nostra intenzione sovrapporci ad esso o, tanto meno, criticarne
l'operato; crediamo anzi che la tempestivita' con cui si e' organizzato e le
motivazioni addotte, sempre documentate, con le quali ha espresso la netta
contrarieta' alla realizzazione di un aeroporto civile internazionale a
Viterbo ha costituito e continua a costituire un valido tentativo di far
giungere alla popolazione della Tuscia una voce fuori dal coro dei
sostenitori dell'opera.
Noi riteniamo pero', ed ecco un altro nostro obiettivo, che sia necessario
integrare le forti ragioni di portata universale, evocate dal preesistente
comitato contro lo scalo della Tuscia, con alcune considerazioni intorno ai
danni reali che persone fisiche, singoli cittadini e operatori economici
locali temono di dover subire in seguito alla ipotizzata imminente
realizzazione di un aeroporto.
Gli aderenti al comitato si riserveranno di adire le vie legali per far
rispettare i diritti lesi, ove risultasse documentato e significativo il
deterioramento delle proprie condizioni di vita sotto il profilo
tossicologico, economico e psichico derivante dalla costruzione e dal
funzionamento dell'aeroporto.
Costruire un aeroporto dentro una piccola citta' come Viterbo ci riporta
davanti agli occhi analoghi casi di deterioramento della vita delle
popolazioni a contatto con simili strutture (vedi Vicenza, Ciampino,
Malpensa).
Le proporzioni di tale aerostazione sono enormi (si parla di 8 milioni di
passeggeri/anno, un volo ogni 3 minuti, 130 voli giornalieri, 25.000 persone
al giorno) con numeri che lasciano intravedere un'entita' da metropoli e
quindi nessun nesso con la citta' di Viterbo.
Noi ci dichiariamo preoccupati ed andremo verso la ricerca di "verita'
nascoste" di questo grande "affare" divulgando attraverso ogni canale
informativo le nostre scoperte, esperienze e dati di cui disporremo.
Cercheremo in questo modo di arrivare ad un referendum popolare dei
viterbesi, che una volta edotti dei reali rischi e delle vere finalita' di
una mastodontica opera come questa, potranno decidere se farsi sconvolgere
la vita, perche' di questo si trattera', o di perseguire altre vie piu'
sostenibili per lo sviluppo economico ed in particolar modo turistico della
propria terra.
*
Primi firmatari: Prestininzi Marco, docente di scuola media superiore,
dottorando di ricerca in ecologia forestale; Santo Mario, libero
professionista; Occhini Giuseppe, chimico; Vannini Andrea, docente
Universita' della Tuscia; Elia Maurizio, agronomo; Merlino Patrizia,
imprenditrice agricola; Ferrante Andrea, agronomo, presidente nazionale
dell'Associazione Italiana Agricoltura Biologica (Aiab); Radicchio Anna,
commerciante; Baffa Cinzia, insegnante precaria; Poponi Bruno, libero
professionista; Ercolani Marilena, impiegata; Campanella Luigi, impiegato;
Cinquantini Sante, docente; Laura Fiorella, casalinga; Galeani Maria
Carmela, impiegata; Politini Maria, disoccupata; Varvaro Leonardo, docente
Universita' della Tuscia; Marucci Alvaro, docente Universita' della Tuscia;
Leoni Roberta, docente di scuola primaria

6. DOCUMENTAZIONE. ENRICO MEZZETTI: A UN BIVIO TRA DUE MODELLI DI SVILUPPO
[Da vari mezzi d'informazione locali riprendiamo il seguente comunicato del
25 marzo 2008. Precedentemente era apparso sui media locali un altro suo
intervento, in cui scriveva tra l'altro "... La realizzazione del secondo
scalo aeroportuale del Lazio a due chilometri e mezzo da piazza del Comune,
in piena area termale, deve spingere infatti, a nostro parere, ad una
valutazione rigorosa dei costi e dei benefici. In ogni caso il programma di
tale realizzazione deve essere sottoposto al procedimento di valutazione
ambientale strategica previsto dalla normativa europea. Il progetto deve
essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale e sanitario secondo le
leggi: nessuna scorciatoia puo' essere infatti ammessa sulla salvaguardia
del territorio e la salute dei cittadini. Gli altri candidati ne sono
consapevoli? Condividono questa necessita'? Una grande opera destinata a
incidere pesantemente sul territorio e il suo sviluppo non puo' essere
accolta acriticamente, ma deve essere riguardata nell'ottica di uno sviluppo
sostenibile: quello che passa dalla realizzazione del parco dell'Arcionello
a quella del parco termale dalle Masse al Bagnaccio; quello che veda un
contenimento dell'espansione urbanistica in favore di progetti di recupero e
riqualificazione dell'esistente; quello che guarda alla chiusura del centro
storico al traffico, che vede la modernita' nel raddoppio della linea
ferroviaria Viterbo-Bracciano-Roma e nel suo interramento nel tratto tra
Porta Fiorentina e Porta Romana; quello che punta alla raccolta
differenziata dei rifiuti nella misura del 50% in due anni...".
Enrico Mezzetti, avvocato, protagonista a Viterbo di tante lotte per
l'ambiente, la pace, i diritti di tutti, gia' capogruppo del Pds - poi Ds -
in consiglio comunale, e' stato candidato a sindaco alle recenti elezioni
comunali di Viterbo per la Sinistra arcobaleno]

Ritengo indispensabile evidenziare i dubbi, le perplessita' e le vere e
proprie contrarieta' che da piu' parti si manifestano sulla decisione di
realizzare a Viterbo il secondo scalo aeroportuale del Lazio. Come per ogni
scelta che incida su una comunita' credo che sia infatti doveroso valutarne
pubblicamente costi e benefici.
Fino ad oggi i pifferai magici, avvalendosi anche degli effetti speciali che
le loro ingenti disponibilita' finanziarie gli consentono, hanno cercato
demagogicamente di incantare líopinione pubblica sostenendo le magnifiche
sorti e progressive a cui la citta' sarebbe destinata con la realizzazione
di quest'opera e tutti gli altri candidati a sindaco intonano lo stesso coro
o, al piu', mantengono un ambiguo silenzio. Forse e' opportuno chiedere di
posare i pifferi della demagogia e ragionare seriamente, fuori dal coro.
Si parla di un aeroporto che dovrebbe assorbire tutto il traffico attuale di
quello di Ciampino (il quale e' destinato ad essere chiuso in quanto troppo
a ridosso del centro abitato) e sostenerne un aumento: si dice fino a
quindici milioni di passeggeri all'anno, quindi con centinaia di voli e con
decine di migliaia di passeggeri al giorno.
Mi risulta che l'individuazione di una tale struttura dovrebbe essere
operata a mezzo di un programma predisposto dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, d'intesa con i ministeri competenti e le
Regioni o Province interessate e inserito, previo parere del Cipe e previa
intesa della Conferenza unificata, nel Documento di programmazione
economico-finanziaria, con l'indicazione dei relativi stanziamenti.
Ma non mi risulta che ad oggi, in effetti, di un tale programma ve ne sia
traccia. Proprio in questi giorni abbiamo davanti agli occhi il fallimento
dell'hub di Malpensa, che ha visto tra le sue cause la difficolta' dei
collegamenti con Milano: quali certezze ci sono che le risorse possano
effettivamente rendersi disponibili per lo scalo di Viterbo?
Peraltro le direttive europee e il codice dell'ambiente prevedono che i
programmi ed i piani inerenti il sistema dei trasporti devono essere
sottoposti a Valutazione ambientale strategica (Vas): come si fa a valutare
un programma che non esiste?
Non mi risulta esservi tantomeno uno studio di fattibilita' relativo
all'apertura al traffico civile dell'aeroporto di Viterbo, e se esiste non
e' stato certamente reso pubblico. Perche' solo cosi' si possono in effetti
valutare i costi e pervenire ad un progetto che possa essere a sua volta
sottoposto a Valutazione di impatto ambientale (Via) e sanitario (Vis).
Sul piano ambientale credo che sia necessario esaminare accuratamente che
cosa significhi realizzare un grande aeroporto a due chilometri dal centro
storico, in piena area termale: credo sia giusto che i cittadini sappiano
che alcune scelte possono risultare alternative tra loro, come nel caso in
cui il territorio che doveva divenire parco termale potrebbe finire per
diventare l'area a ridosso dello scalo.
Siamo davanti a un bivio tra due modelli di sviluppo, dobbiamo scegliere
consapevolmente quale strada intraprendere. Le valutazioni di alcuni seri e
autorevoli medici rese note in questi giorni ci richiamano poi al rischio
ambientale e sanitario di un pesante inquinamento atmosferico, acustico ed
elettromagnetico e dovrebbero far riflettere sulla necessita' che siano
rispettate tutte le procedure poste a garanzia della salute e del
territorio.
A questo punto chiedo a tutti i miei competitori elettorali: sostenete la
necessita' di rispettare le direttive comunitarie e le leggi italiane o
credete necessario trovare scorciatoie e scappatoie per eluderle? Siete
sicuri che siano reperibili le risorse per realizzare le infrastrutture di
collegamento allo scalo? E siete consapevoli che se non ci fossero tali
risorse si abbatterebbe su Viterbo una richiesta di mobilita' enorme che non
si sarebbe di grado di gestire?
Come pensate che un turismo low cost, per sua natura "mordi e fuggi",
sottragga tempo e risorse alla meta romana per ricadere positivamente su
Viterbo? Non e' assai probabile che il percorso Viterbo-Roma diventerebbe,
per questi turisti, una sorta di "corridoio di Danzica", come lo e', ad
esempio, il tratto Orio al Serio-Milano? Come potranno beneficiarne le
imprese locali nel quadro di appalti di rilevanza europea, gestiti dalla
societa' che gestisce Ciampino?
Ci chiediamo per quale motivo le popolazioni di Ciampino, Marino, della
periferia romana insorgono perche' vogliono liberarsi al piu' presto
dall'incubo dei rumori e dell'inquinamento prodotto dagli aerei? Siamo
consapevoli che proprio in questi giorni e' stato denunciato che
infiltrazioni di criminalita' organizzata si addensano sulla Tuscia e gia'
lo stesso Prefetto aveva avvertito l'opportunita' di richiamare il suo ruolo
di vigilanza sulla legalita' degli interventi per la realizzazione
dell'aeroporto?
Non esiste un ambientalismo del si' e un ambientalismo del no: dovrebbe
esistere piuttosto una consapevolezza comune che non e' sempre oro quel che
luccica, salva la prova contraria.
Prova che, ad oggi, nessuno ha in realta' potuto fornire.

7. RASSEGNA STAMPA. MARINELLA CORREGGIA: OFFSETTING, IDEOLOGIA E REALTA'
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 12 aprile 2008, col titolo "Il mercato
delle indulgenze (del clima)".
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli,
Feltrinelli, Milano 2007]

Cantanti e attori, ma anche politici ricorrono moltissimo alla compensazione
(offsetting in inglese) dell'anidride carbonica, CO2; un meccanismo con il
quale credono di neutralizzare le proprie emissioni di gas di serra. Cosi'
c'e' chi ogni volta che prende l'aereo versa qualche sterlina o dollaro a
Climate Care, un'organizzazione che calcola quanta CO2 il tuo volo ha
pompato in atmosfera e fa "buone cose", come piantare alberi (che assorbono
la CO2 stessa) per "annullare" l'emissione. Poi c'e' chi, come il Worldland
Trust di sir David Attenborough, per la modica cifra di 50 sterline ti offre
di "salvare un acro per sempre" (molto ottimista), mentre il sito e progetto
Cool Earth sostiene che salvare un acro di foresta dal pericolo del taglio,
poiche' tiene stoccate appunto nella foresta circa 260 tonnellate di
carbonio invece di farlo rilasciare in atmosfera, riesce a compensare la CO2
emessa da ben 30 viaggi andata e ritorno Londra-Rio de Janeiro. Cinquanta
sterline per "annullare" 30 viaggi intercontinentali: una vera manna per chi
cerca indulgenza da una colpa climatica. Un'idea cosi' a buon mercato pero'
dovrebbe far sospettare qualcosa.
E infatti, come illustra anche un recente servizio del quotidiano inglese
"Independent", l'offsetting e' viziato da un errore di partenza. Per
Greenpeace e Friends of the Earth, infatti, "una volta che il carbonio
sequestrato nei combustibili fossili e' liberato in atmosfera, niente puo'
farlo sparire da li'". Insomma la compensazione non sostituisce le azioni
necessarie a tagliare drasticamente i gas di serra emessi - individuali,
industriali, nazionali - perche' il danno realizzato da un'azione che
provoca "inquinamento da carbonio" non e' annullabile: e infatti, "il gran
numero di giocatori in questo mercato dell'offsetting non riduce le
emissioni in modo verificabile o misurabile". Rimane ovviamente buona cosa
conservare boschi e foreste, e in effetti molte organizzazioni che ora sono
salite sul treno dell'offsetting, alla loro conservazione si dedicavano
anche prima; ad esempio chi sostiene i progetti di Woodland Trust per la
protezione di acri di boschi nativi in Gran Bretagna, preserva appunto i
boschi antichi. Ma con la protezione del clima c'entra meno di quanto si
pensi.
Le compagnie che si occupano di compensazioni sono considerate le meno
rischiose sul mercato, assai appetibili per le banche. L'offsetting
non-profit e' raro. Vi si dedica ad esempio My climate, che si occupa di
certificare con il "bollino" Gold Standard - spendibile sul mercato delle
compensazioni - progetti di energie rinnovabili che aiutano le comunita' ad
allontanarsi dalla dipendenza dai combustibili, in effetti evitando
emissione di CO2.
Dal canto loro le Nazioni Unite hanno proposto il meccanismo Redd (Reduced
emissions from deforestation and degradation): pagare i paesi perche' non
taglino le proprie foreste. Un esempio si trova in Guyana, che ha concluso
un accordo con il Canopy Capital, un gruppo di finanzieri inglesi, per
proteggere a pagamento la foresta Iwokrama. Il presidente del paese nel
novembre scorso aveva dichiarato il suo impegno a concludere simili accordi
per tutte le foreste del suo paese. E' una adeguata "ricompensa" per tutto
l'ecosistema forestale, da proteggere come ecosistema globalmente utile per
i suoi numerosi servizi ambientali, non solo per la CO2 che assorbe. Non si
tratta dunque di comprare terra o alberi. Di questo tipo di accordi di
"evitata deforestazione" si parlera' nei negoziati per il prossimo
Protocollo post-Kyoto. Il sistema Redd e' apprezzato da Greenpeace:
salvaguardare la foresta e assicurare redditi ai suoi abitanti ha un effetto
vero sui cambiamenti climatici perche' ne elimina una delle cause, visto che
la deforestazione provoca il 30% del totale delle emissioni di carbonio in
atmosfera. Ma al tempo stesso nazioni, mondo produttivo e individui devono
ridurre parecchio quell'altro 70% di emissioni, e per questo non bastano
giochi da prestigiatore.

8. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 88 del 16 aprile 2008

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