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Coi piedi per terra. 88
- Subject: Coi piedi per terra. 88
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 16 Apr 2008 09:23:14 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 88 del 16 aprile 2008 In questo numero: 1. Franco Nobile: L'aeroporto fa male alla salute 2. Antonella Litta: Viterbo e' minacciata 3. Alcune pubblicazioni scientifiche di Antonella Litta 4. Associazione Italia-Cuba di Manziana: Solidali 5. Cittadini per la salvaguardia del territorio della Tuscia 6. Enrico Mezzetti: A un bivio tra due modelli di sviluppo 7. Marinella Correggia: Offsetting, ideologia e realta' 8. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. DOCUMENTAZIONE. FRANCO NOBILE: L'AEROPORTO FA MALE ALLA SALUTE [Dal sito del Comitato contro l'ampliamento dell'aeroporto di Ampugnano-Siena riprendiamo il seguente articolo (risposta alle "lettere al direttore"), dal titolo originale "Un aeroporto puo' far male alla salute?", estratto dal n. 2 (marzo-aprile 2008) di "Prevenzione", notiziario della Lega italiana per la lotta contro i tumori, sezione provinciale di Siena (sito: www.legatumori.siena.it). Il professor Franco Nobile, oncologo, docente all'Universita' di Siena, e' presidente della sezione provinciale di Siena della Lega italiana per la lotta contro i tumori e direttore del notiziario "Prevenzione"] Negli ultimi mesi si sono intensificate le lettere (via posta, fax, e-mail) indirizzate alla nostra redazione per chiedere informazioni, chiarire dubbi, fugare preoccupazioni, invocare rimedi circa gli eventuali rischi per la salute dei senesi derivanti dalla ventilata proposta di ampliare l'aeroporto di Ampugnano, in vista di un possibile incremento del traffico aereo. Il modesto spazio tipografico disponibile nonche' la ripetitivita' dei quesiti non ci consentono di pubblicare tutti i messaggi ricevuti. Quindi, per non far torto a nessuno, abbiamo condensato in un'unica risposta le piu' frequenti domande: che a grande maggioranza riguardano gli eventuali rischi che tale ampliamento comporterebbe per la nostra salute, le misure da adottare per evitarli e l'ipotetica distanza di sicurezza tra le proprie abitazioni ed Ampugnano. Ovviamente nella nostra risposta unificata, non abbiamo preso in considerazione i quesiti d'ordine socio-economico, storico-artistico e neppure ecologico, in quanto quesiti di esclusiva competenza di politici e di amministratori. Abbiamo consultato la vasta letteratura tecnico-scientifica esistente in proposito, limitandoci a quella nazionale, altrimenti invece di un articolo avremmo scritto un librone. Se facciamo centro con la punta di un compasso sull'aeroporto di Ampugnano e su una carta topografica tracciamo una serie di cerchi concentrici, distanti tra loro circa un centimetro, potremmo dire che i piu' esposti al rischio di danni alla salute sarebbero il personale addetto allo scalo aereo e i residenti nelle immediate vicinanze per una fascia circa di 1 Km, ovviamente in linea d'aria. Aumentando questa distanza, i rischi si riducono proporzionalmente, ma piuttosto lentamente, se si tiene conto che un aereo, sia in fase di decollo che di atterraggio, si mantiene a un'altitudine molto ridotta rispetto alla fase di crociera sin da diversi chilometri prima della pista, e la citta' di Siena e' distante da Ampugnano pochissimi chilometri, sempre in linea d'aria. Inoltre le polveri sottili del particolato prodotto dalla combustione del carburante sono molto volatili e possono ricadere al suolo anche a notevole distanza dalla fonte, trasportate dai venti. Quanto all'aumentato rischio tumorale, occorre ricordare che la maggior parte degli aerei attuali brucia cherosene, una miscela di idrocarburi potenzialmente cancerogeni se inalati a lungo, specie insieme a certi additivi come il benzene. Inoltre come sostiene il professor Federico Valerio, ricercatore dell'Istituto Nazionale Tumori di Genova, il cherosene utilizzato dagli aerei essendo meno raffinato rispetto alle benzine e al gasolio usato dalle auto, provoca effetti piu' dannosi di quelli prodotti dall'inquinante traffico stradale. Uno studio di Legambiente ha rivelato che ben l'84% delle polveri sottili nel territorio dell'aeroporto di Ciampino si origina dal traffico aereo, con un notevole e significativo incremento sulla mortalita' per tumori soprattutto del polmone, della pleura e della vescica. I dati dell'Osservatorio per il Farmaco del Ministero della Salute indicano che a Ciampino risulta la piu' alta spesa pro-capite per farmaci anti-tumorali a livello nazionale, mentre a causa del ripetitivo impatto acustico, intorno agli aeroporti aumenta il consumo di ansiolitici e psicofarmaci in genere. Gli studi di Arianet e di Ambiente Italia eseguiti nel 2002 intorno all'aeroporto di Malpensa hanno evidenziato nel circostante Parco del Ticino una rilevante eccedenza dei livelli critici dell'ozono ed una significativa ricaduta di cancerogeni come benzene, toluene, piombo e anidridi solforose. Il personale Alitalia dell'aeroporto di Capodichino ha presentato un esposto alla Procura di Napoli dimostrando, dati alla mano, che negli ultimi due anni hanno registrato 21 casi di leucemie, linfomi e tumori vari con un'incidenza del cancro di ben 138 volte superiore alla media della popolazione. La combustione del carburante degli aerei provoca l'emissione di gas tossici, come l'azoto e il monossido di carbonio e di un particolato (PM 10, PM 5 e cosi' via) analogo a quello del traffico veicolare cittadino, che non dovrebbe superare i livelli di legge, altrimenti risulta nocivo per la salute: sia a breve termine (bronchiti, asma, allergie) che a medio e lungo termine (malformazioni neonatali, leucemie ed altri tumori). A questo proposito i rilievi statistico-epidemiologici sui lavoratori aeroportuali sono indubbiamente significativi, con un aumento netto della mortalita' per neoplasie sia durante la vita lavorativa che nei primi anni di pensione, fonte di un pressante contenzioso sindacale e assicurativo. Oltre quello neoplastico un intenso traffico aereo puo' provocare anche altri tipi di danni alla salute. L'evidenza scientifica mostra il raddoppio dei casi di ipertensione, con conseguenti incidenti cardiovascolari (ictus, infarto) nella popolazione delle zone aeroportuali a causa dell'inquinamento acustico soprattutto nelle fasi di decollo e di atterraggio, quando il rumore supera il numero di decibel sostenibile per il nostro udito. Secondo gli esperti, il sentiero di avvicinamento di un aereo alla pista si abbassa a quota 800 metri una dozzina di chilometri prima dell'aeroporto, ed alla meta' a 8 km. In fase di decollo con i motori alla massima potenza, un aereo deve salire a 400 metri in trenta secondi, percorrendo 5 km e a 1000 metri di altitudine in un minuto, con una distanza a terra di una diecina di km. Per salire in quota un aereo consuma mediamente 4.000 litri di cherosene. Secondo la Federal Aviation Administration ciascuna delle quattro turbine di un DC 8 raggiunge un livello di 80-90 decibel, mentre la soglia del dolore in chi lo ascolta e' intorno ai 100 decibel. Oltre che causare ipertensione la continua esposizione (diurna e notturna) a rumori troppo forti e' pericolosa per lo sviluppo mentale dei bambini perche' danneggia la memoria, rallenta l'ideazione e la comprensione della lettura. C'e' poi il problema degli insetti aviotrasportati, gia' segnalato in qualche aeroporto italiano, come la zanzara della malaria e altri parassiti, come il coleottero virgifera che infetta le radici del mais. Negli studi di controllo in corso nella sanita' pubblica c'e' da segnalare quello dell'Asl Milano 1, che ha rilevato nella zona piu' interessata dal traffico aereo un maggior rischio di mortalita' per tumori e leucemie. Concludiamo le risposte con le misure precauzionali da adottare e che possono compendiarsi col nostro motto: "La miglior cura e' la prevenzione": sia primaria, evitando o riducendo al minimo indispensabile qualsiasi causa di nocivita' per la salute, compreso un intenso traffico aereo; sia la prevenzione secondaria, cioe' la diagnosi precoce, tenendo assiduamente controllati i residenti dentro i primi cerchi del compasso. In tal senso Legatumori senese si impegna col vostro indispensabile sostegno a potenziare i servizi del Centro Prevenzione dove proprio in questi giorni abbiamo avviato il monitoraggio della qualita' dell'aria in Massetana con la competente collaborazione dell'Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Toscana (Arpat), che vivamente ringraziamo. 2. APPELLI. ANTONELLA LITTA: VITERBO E' MINACCIATA [Ringraziamo Antonela Litta, portavoce del comitato, per averci messo a disposizione il seguente brano estratto da una sua lettera del 2 aprile scorso a un collega medico in cui in poche parole sintetizza alcuni aspetti della minaccia costituita dalla realizzazione di un mega-aeroporto per voli low-cost a Viterbo. Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia). Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente] Viterbo e' minacciata dalla prospettiva della realizzare di un gigantesco aeroporto per voli low cost, opera che avrebbe conseguenze disastrose per la popolazione e il territorio sul piano sanitario, ambientale, della irreversibile devastazione di rilevanti beni naturalistici, storici, culturali, sociali, terapeutici, produttivi. Con i colleghi medici Gianni Ghirga e Mauro Mocci abbiamo scritto una lettera a tutti i colleghi medici dell'Alto Lazio segnalando e documentando il rischio ambientale e sanitario provocato dalle emissioni fortemente inquinanti con particolar riferimento alle emissioni di anidride carbonica, a vari gas dannosi, alle polveri sottili ed ultrasottili, all'inquinamento acustico ed elettromagnetico; e segnalando che l'opera e' del tutto priva della valutazione di impatto ambientale (Via), della valutazione ambientale strategica (Vas) e della valutazione dell'impatto sanitario (Vis). Hanno gia' espresso apprezzamento e solidarieta' alla nostra opposizione alla devastante opera illustri scienziati (come Angelo Baracca, Giovanni Berlinguer, Virginio Bettini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio) e personalita' delle istituzioni e della vita civile, della cultura e dell'impegno sociale come ad esempio il magistrato Ferdinando Imposimato, la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini (e con lei decine di parlamentari europei e italiani), padre Alex Zanotelli, Dacia Maraini, Lea Melandri, Silvia Vegetti Finzi e molte e molti altri... 3. MATERIALI. ALCUNE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE DI ANTONELLA LITTA 1988a: Tesi sperimentale di laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Universita' di Roma "La Sapienza": "Importanza clinica e significato biologico dell'isotipo degli anticorpi antifosfolipidi nel lupus eritematoso sistemico". 1988b: A. Borsetti, F. L. Luan, R. Priori, F. Sardella, A. Litta, R. Scotti, M. Falco, G. Valesini, "Impiego di una metodica di western blotting per la rilelazione di anticorpi anti-enaî, Folia allergologica e immunologia clinica, vol. xxxv8, n. 4, 1988. 1989: Falco M., Agresti M. G., Litta A., Priori R. et al., "Ulteriori studi sugli anticorpi antifosfolipidi nell'infezione da HIV", Folia Allergol. Immunol.Clin., 353, 5, 1989. 1990: Priori R., Litta A., Valesini G., "Manifestazioni neurologiche e psichiatriche nel lupus eritematoso sistemico", Folia Allergol. Immunol. Clin., 37, 187-98, 1990. 1991: Priori R., Litta A., Buonopane A., Francia A., et al., "Sclerosi sistemica progressiva e malattia del motoneurone: un'associazione casuale?", Atti del XX Congresso della SIAIC, 1991. 1992a: Tesi sperimentale di specializzazione in Reumatologia presso l'Universita' di Roma "La Sapienza": "La malattia di Behcet". 1992b: Valesini G., Luan F. L., Litta A., Pittoni V., Agresti M. G., Priori R., "Circulating immune complexes containing anti-scl70 antibodies inscleroderma sera", EOS, 3, 168-72, 1992. 1993a: Priori R., Conti F., Vellucci C., Squilloni E., Anselmi P., Litta A., Valesini G., "The clinical onset of antiphospholipid antibodies syndrome", II European Conference on Systemic Lupus Erythematosus, Erlagen (Germany), 1993. 1993b: Priori R., Litta A. et al., "Un aspetto misconosciuto della sclerodermia: le complicanze neurologiche", GIAIC, 3, 73-77, 1993. 1993c: R. Priori, F. Conti, C. Vellucci, E. Squilloni, A. Litta, V. Pittoni, G. Valesini, "Manifestazioni cliniche d'esordio della sindrome da anticorpi antifosfolipidi", Giorn. Ital. Allergol. Immunol. Clin., 3, 381-386, 1993. 1993d: Priori R., Conti F., Vellucci C., Squilloni E., Anselmi P., Litta A., Valesini G., "Manifestazioni cliniche d'esordio della sindrome da anticorpi antifosfolipidi", XCIV Congresso nazionale Societa' Italiana Medicina Interna, Roma, 1993. 1993e: A. Litta, P. Anselmi, E. Squilloni, V. Pittoni, F. Conti, F. L. Luan, R. Priori, G. Valesini, "Reattivita' 'GRO' (Gag Reactive Only) nel siero di soggetti appartenenti ad un 'cluster' geografico di sclerodermia", Congresso nazionale di Immunologia e Immunopatologia, Roma, 1993. 1993f: G. Valesini, A. Litta, M. S. Bonavita, F.L. Luan, M. Purpura, M. Mariani, F. Balsano, "Geographical clustering of sclerodermia in a rural area in the province of Rome", Clinical and Exesperimental Rheumatology, 11, 41-47, 1993. 1994a: Pittoni V., Litta A., Bifferoni E., Squilloni E., Priori R et al., "Soluble intercellular adhesion molecules-1 in a geographical cluster of sclerodermia", Br. J. Rheumatol., 33, 1193, 1994. 1994b: V. Pittoni, A. Litta, E. Bifferoni, R. Priori, F. Conti, G. Valesini, "ICAM-1 solubile in un cluster geografico di Sclerodermia", Riunione scientifica della Sezione Lazio e Abruzzo della Societa' Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica. Collalto Sabino (Ri), 1994. 1994c: R. Priori, F. Conti, E. Bifferoni, V. Pittoni, A. Litta, G. Valesini, "Policondrite Ricorrente: considerazioni su cinque casi clinici", XXI Congresso della Societa' Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica, Milano, 1994. 1995: Priori R., Conti F., Pittoni V., Bifferoni E., Litta A., Magrini L., Valesini G., "Relapsing Polychondritis Clinical and Immunological Evaluation of Six Cases", Allergy (suppl.), 26, s283, 1995. 1996: G. Valesini, R. Priori, V. Pittoni, F. Conti, A. Litta, L. Magrini, G. Rotiroti, "Aspetti terapeutici delle connettiviti", Meeting annuale della Societa' Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica. Giardini Naxos (Me), 23-25 maggio 1996, Atti, pp. 94-96. 4. SOLIDARIETA'. ASSOCIAZIONE ITALIA-CUBA DI MANZIANA: SOLIDALI [Ringraziamo l'Associazione Italia-Cuba di Manziana (per contatti: italiacubatuscia at libero.it) per questa lettera di solidarieta'] Abbiamo ricevuto il vostro comunicato sull'iniziativa anti-aeroporto nell'Universita' della Tuscia e ci complimentiamo con voi. Come Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba, circolo della Tuscia (Manziana), siamo assolutamente solidali con la vostra battaglia e vorremmo concorrervi nella misura delle nostre possibilita'. Facciamo parte di un Coordinamento di forze politiche e associative progressiste che si chiama "Spazio Aperto"... Abbiamo provveduto a inserire l'essenziale del vostro comunicato (lo spazio e' poco!) nel prossimo numero del nostro mensile "Informazioni da Spazio Aperto"... Ciao, Fulvio Grimaldi 5. DOCUMENTI. CITTADINI PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO DELLA TUSCIA [Riportiamo il seguente documento diffuso il 24 marzo 2008 e nei giorni successivi da vari mezzi d'informazione locali. Esprimiamo apprezzamento per l'iniziativa, persuasi come siamo che il movimento che si oppone all'aeroporto di Viterbo debba mantenere come sua preziosa caratteristica di essere complesso e plurale, polifonico e non riduzionista. Che poi il documento contenga anche una alquanto bizzarra opinione, laddove sembra voler lasciar intendere che il comitato di cui e' portavoce la dottoressa Antonella Litta non abbia posto anche concrete questioni sulle conseguenze locali del devastante mega-aeroporto, ebbene crediamo che un cosi' buffo errore di fatto sia una quisquilia su cui non val la pena di perder tempo (p. s.)] Documento costitutivo del comitato di salvaguardia del territorio della Tuscia contro la realizzazione di un aeroporto internazionale nella citta' di Viterbo. Siamo un gruppo di cittadini di diversa matrice politica e sociale residenti nel territorio della Tuscia e per lo piu' cittadini viterbesi che intendono siglare con il presente documento la nascita di un comitato che ha tra gli obiettivi quello di raccogliere informazioni e a sua volta informare gli abitanti della provincia e del comune capoluogo sugli aspetti negativi e sui probabili danni derivanti dalla costruzione di un aeroscalo, praticamente dentro la citta' di Viterbo, concepito per un traffico di milioni di passeggeri. Ma soprattutto ci chiediamo e vogliamo chiedere: cosa ci guadagna la cittadinanza e il territorio? E se un ritorno economico ci sara', chi ne usufruira' e a danno di quale possibile modello di sviluppo del nostro territorio? (citta' termale, ecoturismo etc.). Siamo ben consapevoli che gia' esiste ed e' attivo un comitato contro l'aeroporto presieduto da Antonella Litta. Non e' nostra intenzione sovrapporci ad esso o, tanto meno, criticarne l'operato; crediamo anzi che la tempestivita' con cui si e' organizzato e le motivazioni addotte, sempre documentate, con le quali ha espresso la netta contrarieta' alla realizzazione di un aeroporto civile internazionale a Viterbo ha costituito e continua a costituire un valido tentativo di far giungere alla popolazione della Tuscia una voce fuori dal coro dei sostenitori dell'opera. Noi riteniamo pero', ed ecco un altro nostro obiettivo, che sia necessario integrare le forti ragioni di portata universale, evocate dal preesistente comitato contro lo scalo della Tuscia, con alcune considerazioni intorno ai danni reali che persone fisiche, singoli cittadini e operatori economici locali temono di dover subire in seguito alla ipotizzata imminente realizzazione di un aeroporto. Gli aderenti al comitato si riserveranno di adire le vie legali per far rispettare i diritti lesi, ove risultasse documentato e significativo il deterioramento delle proprie condizioni di vita sotto il profilo tossicologico, economico e psichico derivante dalla costruzione e dal funzionamento dell'aeroporto. Costruire un aeroporto dentro una piccola citta' come Viterbo ci riporta davanti agli occhi analoghi casi di deterioramento della vita delle popolazioni a contatto con simili strutture (vedi Vicenza, Ciampino, Malpensa). Le proporzioni di tale aerostazione sono enormi (si parla di 8 milioni di passeggeri/anno, un volo ogni 3 minuti, 130 voli giornalieri, 25.000 persone al giorno) con numeri che lasciano intravedere un'entita' da metropoli e quindi nessun nesso con la citta' di Viterbo. Noi ci dichiariamo preoccupati ed andremo verso la ricerca di "verita' nascoste" di questo grande "affare" divulgando attraverso ogni canale informativo le nostre scoperte, esperienze e dati di cui disporremo. Cercheremo in questo modo di arrivare ad un referendum popolare dei viterbesi, che una volta edotti dei reali rischi e delle vere finalita' di una mastodontica opera come questa, potranno decidere se farsi sconvolgere la vita, perche' di questo si trattera', o di perseguire altre vie piu' sostenibili per lo sviluppo economico ed in particolar modo turistico della propria terra. * Primi firmatari: Prestininzi Marco, docente di scuola media superiore, dottorando di ricerca in ecologia forestale; Santo Mario, libero professionista; Occhini Giuseppe, chimico; Vannini Andrea, docente Universita' della Tuscia; Elia Maurizio, agronomo; Merlino Patrizia, imprenditrice agricola; Ferrante Andrea, agronomo, presidente nazionale dell'Associazione Italiana Agricoltura Biologica (Aiab); Radicchio Anna, commerciante; Baffa Cinzia, insegnante precaria; Poponi Bruno, libero professionista; Ercolani Marilena, impiegata; Campanella Luigi, impiegato; Cinquantini Sante, docente; Laura Fiorella, casalinga; Galeani Maria Carmela, impiegata; Politini Maria, disoccupata; Varvaro Leonardo, docente Universita' della Tuscia; Marucci Alvaro, docente Universita' della Tuscia; Leoni Roberta, docente di scuola primaria 6. DOCUMENTAZIONE. ENRICO MEZZETTI: A UN BIVIO TRA DUE MODELLI DI SVILUPPO [Da vari mezzi d'informazione locali riprendiamo il seguente comunicato del 25 marzo 2008. Precedentemente era apparso sui media locali un altro suo intervento, in cui scriveva tra l'altro "... La realizzazione del secondo scalo aeroportuale del Lazio a due chilometri e mezzo da piazza del Comune, in piena area termale, deve spingere infatti, a nostro parere, ad una valutazione rigorosa dei costi e dei benefici. In ogni caso il programma di tale realizzazione deve essere sottoposto al procedimento di valutazione ambientale strategica previsto dalla normativa europea. Il progetto deve essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale e sanitario secondo le leggi: nessuna scorciatoia puo' essere infatti ammessa sulla salvaguardia del territorio e la salute dei cittadini. Gli altri candidati ne sono consapevoli? Condividono questa necessita'? Una grande opera destinata a incidere pesantemente sul territorio e il suo sviluppo non puo' essere accolta acriticamente, ma deve essere riguardata nell'ottica di uno sviluppo sostenibile: quello che passa dalla realizzazione del parco dell'Arcionello a quella del parco termale dalle Masse al Bagnaccio; quello che veda un contenimento dell'espansione urbanistica in favore di progetti di recupero e riqualificazione dell'esistente; quello che guarda alla chiusura del centro storico al traffico, che vede la modernita' nel raddoppio della linea ferroviaria Viterbo-Bracciano-Roma e nel suo interramento nel tratto tra Porta Fiorentina e Porta Romana; quello che punta alla raccolta differenziata dei rifiuti nella misura del 50% in due anni...". Enrico Mezzetti, avvocato, protagonista a Viterbo di tante lotte per l'ambiente, la pace, i diritti di tutti, gia' capogruppo del Pds - poi Ds - in consiglio comunale, e' stato candidato a sindaco alle recenti elezioni comunali di Viterbo per la Sinistra arcobaleno] Ritengo indispensabile evidenziare i dubbi, le perplessita' e le vere e proprie contrarieta' che da piu' parti si manifestano sulla decisione di realizzare a Viterbo il secondo scalo aeroportuale del Lazio. Come per ogni scelta che incida su una comunita' credo che sia infatti doveroso valutarne pubblicamente costi e benefici. Fino ad oggi i pifferai magici, avvalendosi anche degli effetti speciali che le loro ingenti disponibilita' finanziarie gli consentono, hanno cercato demagogicamente di incantare líopinione pubblica sostenendo le magnifiche sorti e progressive a cui la citta' sarebbe destinata con la realizzazione di quest'opera e tutti gli altri candidati a sindaco intonano lo stesso coro o, al piu', mantengono un ambiguo silenzio. Forse e' opportuno chiedere di posare i pifferi della demagogia e ragionare seriamente, fuori dal coro. Si parla di un aeroporto che dovrebbe assorbire tutto il traffico attuale di quello di Ciampino (il quale e' destinato ad essere chiuso in quanto troppo a ridosso del centro abitato) e sostenerne un aumento: si dice fino a quindici milioni di passeggeri all'anno, quindi con centinaia di voli e con decine di migliaia di passeggeri al giorno. Mi risulta che l'individuazione di una tale struttura dovrebbe essere operata a mezzo di un programma predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, d'intesa con i ministeri competenti e le Regioni o Province interessate e inserito, previo parere del Cipe e previa intesa della Conferenza unificata, nel Documento di programmazione economico-finanziaria, con l'indicazione dei relativi stanziamenti. Ma non mi risulta che ad oggi, in effetti, di un tale programma ve ne sia traccia. Proprio in questi giorni abbiamo davanti agli occhi il fallimento dell'hub di Malpensa, che ha visto tra le sue cause la difficolta' dei collegamenti con Milano: quali certezze ci sono che le risorse possano effettivamente rendersi disponibili per lo scalo di Viterbo? Peraltro le direttive europee e il codice dell'ambiente prevedono che i programmi ed i piani inerenti il sistema dei trasporti devono essere sottoposti a Valutazione ambientale strategica (Vas): come si fa a valutare un programma che non esiste? Non mi risulta esservi tantomeno uno studio di fattibilita' relativo all'apertura al traffico civile dell'aeroporto di Viterbo, e se esiste non e' stato certamente reso pubblico. Perche' solo cosi' si possono in effetti valutare i costi e pervenire ad un progetto che possa essere a sua volta sottoposto a Valutazione di impatto ambientale (Via) e sanitario (Vis). Sul piano ambientale credo che sia necessario esaminare accuratamente che cosa significhi realizzare un grande aeroporto a due chilometri dal centro storico, in piena area termale: credo sia giusto che i cittadini sappiano che alcune scelte possono risultare alternative tra loro, come nel caso in cui il territorio che doveva divenire parco termale potrebbe finire per diventare l'area a ridosso dello scalo. Siamo davanti a un bivio tra due modelli di sviluppo, dobbiamo scegliere consapevolmente quale strada intraprendere. Le valutazioni di alcuni seri e autorevoli medici rese note in questi giorni ci richiamano poi al rischio ambientale e sanitario di un pesante inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico e dovrebbero far riflettere sulla necessita' che siano rispettate tutte le procedure poste a garanzia della salute e del territorio. A questo punto chiedo a tutti i miei competitori elettorali: sostenete la necessita' di rispettare le direttive comunitarie e le leggi italiane o credete necessario trovare scorciatoie e scappatoie per eluderle? Siete sicuri che siano reperibili le risorse per realizzare le infrastrutture di collegamento allo scalo? E siete consapevoli che se non ci fossero tali risorse si abbatterebbe su Viterbo una richiesta di mobilita' enorme che non si sarebbe di grado di gestire? Come pensate che un turismo low cost, per sua natura "mordi e fuggi", sottragga tempo e risorse alla meta romana per ricadere positivamente su Viterbo? Non e' assai probabile che il percorso Viterbo-Roma diventerebbe, per questi turisti, una sorta di "corridoio di Danzica", come lo e', ad esempio, il tratto Orio al Serio-Milano? Come potranno beneficiarne le imprese locali nel quadro di appalti di rilevanza europea, gestiti dalla societa' che gestisce Ciampino? Ci chiediamo per quale motivo le popolazioni di Ciampino, Marino, della periferia romana insorgono perche' vogliono liberarsi al piu' presto dall'incubo dei rumori e dell'inquinamento prodotto dagli aerei? Siamo consapevoli che proprio in questi giorni e' stato denunciato che infiltrazioni di criminalita' organizzata si addensano sulla Tuscia e gia' lo stesso Prefetto aveva avvertito l'opportunita' di richiamare il suo ruolo di vigilanza sulla legalita' degli interventi per la realizzazione dell'aeroporto? Non esiste un ambientalismo del si' e un ambientalismo del no: dovrebbe esistere piuttosto una consapevolezza comune che non e' sempre oro quel che luccica, salva la prova contraria. Prova che, ad oggi, nessuno ha in realta' potuto fornire. 7. RASSEGNA STAMPA. MARINELLA CORREGGIA: OFFSETTING, IDEOLOGIA E REALTA' [Dal quotidiano "Il manifesto" del 12 aprile 2008, col titolo "Il mercato delle indulgenze (del clima)". Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007] Cantanti e attori, ma anche politici ricorrono moltissimo alla compensazione (offsetting in inglese) dell'anidride carbonica, CO2; un meccanismo con il quale credono di neutralizzare le proprie emissioni di gas di serra. Cosi' c'e' chi ogni volta che prende l'aereo versa qualche sterlina o dollaro a Climate Care, un'organizzazione che calcola quanta CO2 il tuo volo ha pompato in atmosfera e fa "buone cose", come piantare alberi (che assorbono la CO2 stessa) per "annullare" l'emissione. Poi c'e' chi, come il Worldland Trust di sir David Attenborough, per la modica cifra di 50 sterline ti offre di "salvare un acro per sempre" (molto ottimista), mentre il sito e progetto Cool Earth sostiene che salvare un acro di foresta dal pericolo del taglio, poiche' tiene stoccate appunto nella foresta circa 260 tonnellate di carbonio invece di farlo rilasciare in atmosfera, riesce a compensare la CO2 emessa da ben 30 viaggi andata e ritorno Londra-Rio de Janeiro. Cinquanta sterline per "annullare" 30 viaggi intercontinentali: una vera manna per chi cerca indulgenza da una colpa climatica. Un'idea cosi' a buon mercato pero' dovrebbe far sospettare qualcosa. E infatti, come illustra anche un recente servizio del quotidiano inglese "Independent", l'offsetting e' viziato da un errore di partenza. Per Greenpeace e Friends of the Earth, infatti, "una volta che il carbonio sequestrato nei combustibili fossili e' liberato in atmosfera, niente puo' farlo sparire da li'". Insomma la compensazione non sostituisce le azioni necessarie a tagliare drasticamente i gas di serra emessi - individuali, industriali, nazionali - perche' il danno realizzato da un'azione che provoca "inquinamento da carbonio" non e' annullabile: e infatti, "il gran numero di giocatori in questo mercato dell'offsetting non riduce le emissioni in modo verificabile o misurabile". Rimane ovviamente buona cosa conservare boschi e foreste, e in effetti molte organizzazioni che ora sono salite sul treno dell'offsetting, alla loro conservazione si dedicavano anche prima; ad esempio chi sostiene i progetti di Woodland Trust per la protezione di acri di boschi nativi in Gran Bretagna, preserva appunto i boschi antichi. Ma con la protezione del clima c'entra meno di quanto si pensi. Le compagnie che si occupano di compensazioni sono considerate le meno rischiose sul mercato, assai appetibili per le banche. L'offsetting non-profit e' raro. Vi si dedica ad esempio My climate, che si occupa di certificare con il "bollino" Gold Standard - spendibile sul mercato delle compensazioni - progetti di energie rinnovabili che aiutano le comunita' ad allontanarsi dalla dipendenza dai combustibili, in effetti evitando emissione di CO2. Dal canto loro le Nazioni Unite hanno proposto il meccanismo Redd (Reduced emissions from deforestation and degradation): pagare i paesi perche' non taglino le proprie foreste. Un esempio si trova in Guyana, che ha concluso un accordo con il Canopy Capital, un gruppo di finanzieri inglesi, per proteggere a pagamento la foresta Iwokrama. Il presidente del paese nel novembre scorso aveva dichiarato il suo impegno a concludere simili accordi per tutte le foreste del suo paese. E' una adeguata "ricompensa" per tutto l'ecosistema forestale, da proteggere come ecosistema globalmente utile per i suoi numerosi servizi ambientali, non solo per la CO2 che assorbe. Non si tratta dunque di comprare terra o alberi. Di questo tipo di accordi di "evitata deforestazione" si parlera' nei negoziati per il prossimo Protocollo post-Kyoto. Il sistema Redd e' apprezzato da Greenpeace: salvaguardare la foresta e assicurare redditi ai suoi abitanti ha un effetto vero sui cambiamenti climatici perche' ne elimina una delle cause, visto che la deforestazione provoca il 30% del totale delle emissioni di carbonio in atmosfera. Ma al tempo stesso nazioni, mondo produttivo e individui devono ridurre parecchio quell'altro 70% di emissioni, e per questo non bastano giochi da prestigiatore. 8. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 88 del 16 aprile 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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