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Minime. 415
- Subject: Minime. 415
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 4 Apr 2008 00:50:19 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 415 del 4 aprile 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Martin Luther King: Un discorso del 5 dicembre 1955 2. Michele Boato: Martin Luther King, uno di noi 3. A Ferrara il 4 aprile 4. A La Spezia il 4 aprile 5. A Milano dal 4 al 6 aprile 6. A Cattolica dal 5 al 6 aprile 7. A Bracciano il 18 aprile 8. A Mestre ciclo di incontri su "Donne e nonviolenza" 9. A Torino ciclo di incontri sulla nonviolenza nella storia 10. Luciana Percovich: Cinque domande 11. Enrico Peyretti: Monte Sole 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento 13. Per saperne di piu' 1. MAESTRI. MARTIN LUTHER KING: UN DISCORSO DEL 5 DICEMBRE 1955 [Riproponendo il seguente testo, nuovamente ringraziamo Fulvio Cesare Manara per averci messo a disposizione l'antologia di scritti e discorsi di Martin Luther King da lui curata, Memoria di un volto: Martin Luther King, Dipartimento per l'educazione alla nonviolenza delle Acli di Bergamo, Bergamo 2002. Il testo seguente e' quello del discorso tenuto da Martin Luther King all'assemblea della Montgomery Improvement Association, Holt Street Baptist Church, Montgomery, Alabama, 5 dicembre 1955. La traduzione italiana e' di Fulvio Cesare Manara, il testo originale e' in The Papers of Martin Luther King, jr, vol. III, Birth of a New Age, December 1955 - December 1956, Clayborne Carson (Ed.), Berkeley, University of California Press, 1997, pp. 71-74. L'opuscolo da cui riprendiamo il testo reca anche la seguente opportuna nota introduttiva: "Il primo incontro di massa della Montgomery Improvement Association (in sigla: Mia) attrasse molte migliaia di persone nella grande Chiesa Battista di Holt Street, in un quartiere popolato da neri della classe operaia. Sia la chiesa che l'auditorium nel seminterrato erano colmi molto prima che l'incontro avesse inizio, e c'era pubblico all'esterno che poteva ascoltare con altoparlanti. Oltre a cronisti, fotografi e a due troupe televisive, fra i partecipanti erano presenti anche leader neri di altre citta' dell'Alabama, come Birmingham, Mobile e Tuscaloosa. L'incontro inizio' con due inni, una preghiera del reverendo W. F. Alford e una lettura dalla Scrittura (il Salmo 34) del reverendo U. J. Fields. King poi tenne il discorso che aveva preparato in fretta prima dell'incontro stesso. Piu' avanti fece riferimento al problema che ebbe di fronte quando considerava cosa avrebbe detto: "Come avrei potuto tenere un discorso che fosse abbastanza militante da mantenere la gente disposta ad una azione positiva e nello stesso tempo abbastanza moderato da mantenere questo fervore entro limiti controllabili e cristiani? Sapevo che molte persone di colore erano vittime di un'amarezza che facilmente avrebbe potuto crescere fino a proporzioni da diluvio. Cosa avrei potuto dire per assicurarmi che restassero coraggiosi e preparati all'azione positiva e nel contempo privi di odio e risentimento? Avrebbero potuto combinarsi il militante e il moderato in un singolo discorso?" (1). Nel suo discorso, King descrisse i maltrattamenti dei passeggeri neri degli autobus e la disobbedienza civile di Rosa Parks, e poi giustifico' la protesta nonviolenta facendo appello alla fede cristiana degli afroamericani nell'amore e nella giustizia, e alla tradizione democratica americana della protesta legale. Una pausa silenziosa segui' le parole di King, e poi eruppe in un fragoroso applauso. Il reverendo Edgar N. French della Hillard Chapel Ame Zion Church presento' Rosa Parks e Fred Daniel, uno studente del College di Stato dell'Alabama arrestato quella mattina con l'accusa di condotta turbolenta (poi ritirata), in quanto si sosteneva che avesse impedito ad una donna di salire su di un autobus. Il reverendo Abernathy lesse poi la risoluzione stesa da lui stesso, da King ed altri della commissione per la risoluzione. L'assemblea voto' a favore in schiacciante maggioranza, decidendo di "astenersi dal prendere gli autobus... fino a che un qualche accordo fosse raggiunto" con la compagnia degli autobus. King fece poi una richiesta di sostegno economico, e lascio' infine l'assemblea per partecipare con un altro discorso ad un banchetto della Ymca". Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosi all'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo stesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama. Dal 1955 (il primo dicembre accade la vicenda di Rosa Parks) guida la lotta nonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie parti degli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di attentati e repressione, muore assassinato nel 1968. Opere di Martin Luther King: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994 (edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona 1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a cura di Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; Il sogno della nonviolenza. Pensieri, Feltrinelli, Milano 2006; cfr. anche: Marcia verso la liberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza 1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamo aspettare, Ando', Palermo 1970; Dove stiamo andando, verso il caos o la comunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press, e' in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin Luther King, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sono usciti sinora sei volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960); 6. Advocate of the Social Gospel (September 1948 - March 1963); ulteriori informazioni nel sito: www.stanford.edu/group/King/ Opere su Martin Luther King: Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996; Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori, Milano 2004. Esistono altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu' di non particolare valore: sarebbe invece assai necessario uno studio critico approfondito della figura, della riflessione e dell'azione di Martin Luther King (anche contestualizzandole e confrontandole con altre contemporanee personalita', riflessioni ed esperienze di resistenza antirazzista in America). Una introduzione sintetica e' in "Azione nonviolenta" dell'aprile 1998 (alle pp. 3-9), con una buona bibliografia essenziale] Amici miei, siamo di certo molto lieti nel vedere ciascuno di voi qui questa sera. Siamo qui stasera per una faccenda grave. In un senso generale, siamo qui perche' prima di tutto e innanzi tutto siamo cittadini americani, e siamo decisi ad esercitare la nostra cittadinanza nel suo significato piu' pieno. Siamo qui anche a causa del nostro amore per la democrazia, perche' abbiamo la radicata convinzione che la democrazia, quando da un fragile foglio di carta si traduce nella concretezza di un atto, e' la migliore forma di governo che esista sulla terra. Ma siamo qui in un senso piu' specifico, a causa della situazione dei bus di Montgomery. Siamo qui perche' siamo determinati a fare in modo di correggere questa situazione. Non si tratta di una situazione nuova. Il problema esiste da moltissimo tempo. Da molti anni a questa parte i neri di Montgomery e in molte altre regioni sono stati afflitti dalla paralisi delle paure che li immobilizzano sugli autobus della nostra comunita'. In cosi' tante occasioni i neri hanno subito intimidazioni e sono stati umiliati e colpiti - oppressi - a causa del puro e semplice fatto di essere neri. Non ho tempo stasera di precisare la storia di questi numerosi casi. Molti di essi sono ora perduti nella fitta nebbia della dimenticanza, ma almeno uno rimane fisso innanzi a noi, vivido. Proprio l'altro giorno, proprio lo scorso martedi' per essere esatti, uno dei cittadini migliori di Montgomery - non uno dei migliori cittadini neri, ma uno dei migliori cittadini di Montgomery - e' stato prelevato da un autobus e portato in prigione ed arrestato, perche' aveva rifiutato di alzarsi per cedere il proprio posto ad una persona bianca. Ora la stampa vorrebbe che noi credessimo che ella ha rifiutato di lasciare un posto nella sezione riservata ai neri, ma io voglio che questa sera voi sappiate che non esiste una sezione riservata ai neri. La legge non e' stata mai resa chiara su questo punto. Ora io credo di parlare con autorita' legale - non che abbia alcuna autorita' legale, ma penso di parlare con un'autorita' legale alle mie spalle - e affermo che la legge, l'ordinanza, l'ordinanza cittadina non e' stata mai resa chiara (2). La signora Rosa Parks e' una brava persona. E, siccome doveva accadere, sono lieto che sia accaduto ad una persona come la signora Parks, perche' nessuno puo' dubitare sulla illimitata estensione della sua integrita'. Nessuno puo' mettere in dubbio l'altezza del suo carattere, nessuno puo' dubitare della profondita' del suo impegno cristiano e della sua devozione agli insegnamenti di Gesu'. E sono lieto, visto che doveva avvenire, che sia avvenuto ad una persona che nessuno puo' definire come un fattore di disturbo nella comunita'. La signora Parks e' una brava persona cristiana, modesta, e tuttavia c'e' integrita' e carattere in lei. E proprio perche' si e' rifiutata di alzarsi, ella e' stata arrestata. E voi sapete, amici miei, viene un tempo in cui la gente si stanca di essere calpestata dal tallone di ferro dell'oppressione. Viene un tempo, amici miei, in cui la gente si stanca di essere immersa nell'abisso dell'umiliazione, dove si fa esperienza dello squallore di una lamentosa disperazione. Viene un tempo in cui la gente si stanca di essere scacciata dallo scintillante sole estivo della vita, e lasciata in piedi in mezzo al freddo pungente di un novembre alpino. Viene un tempo. E siamo qui, siamo qui stasera perche' ora siamo stanchi. E voglio dire che non siamo qui per far ricorso alla violenza. Non lo abbiamo mai fatto. Voglio che sia noto in tutta Montgomery e in tutta la nazione che siamo cristiani. Crediamo nella religione cristiana. Crediamo negli insegnamenti di Gesu'. L'unica arma che abbiamo nelle nostre mani stasera e' l'arma della protesta. E' tutto. E certo, certo, questa e' la gloria dell'America, pur con tutti i suoi difetti. Questa e' la gloria della nostra democrazia. Se fossimo chiusi dentro la cortina di ferro di una nazione comunista non potremmo far questo. Se fossimo caduti nella prigione di un regime totalitario non potremmo far questo. Ma la grande gloria della democrazia americana e' il diritto di protestare per i diritti. Amici miei, non permettiamo a nessuno di farci sentire che le nostre azioni sono paragonate a quelle del Ku Klux Klan o a quelle del "Consiglio dei cittadini bianchi". Non ci saranno croci bruciate, in nessuna fermata degli autobus di Montgomery. Non ci sara' alcuna persona bianca spinta fuori dalla sua casa e portata in una strada appartata per essere linciata per non aver cooperato. Non ci sara' fra noi alcuno che si alzera' per sfidare la Costituzione di questa nazione. Noi ci siamo riuniti qui solo a causa del nostro desiderio di vedere esistere il diritto. Amici miei, voglio che sia noto che stiamo per agire con decisa e coraggiosa determinazione per ottenere giustizia sugli autobus in questa citta'. E noi non abbiamo torto, non siamo nel torto in cio' che facciamo. Se noi siamo nel torto, allora e' nel torto la Corte Suprema di questa nazione. Se noi siamo nel torto, la Costituzione degli Stati Uniti e' nel torto. Se noi siamo nel torto, Iddio onnipotente e' nel torto. Se noi siamo nel torto, allora Gesu' di Nazaret era solo un sognatore utopista, che non e' mai sceso sulla terra. Se noi siamo nel torto, la giustizia e' una menzogna. L'amore non ha alcun significato. E noi, qui a Montgomery, siamo ben decisi a lavorare e a batterci finche' la giustizia non scorrera' come l'acqua, e la rettitudine come una poderosa corrente (3). Voglio dirvi che in tutte le nostre azioni dobbiamo tenerci uniti. L'unita' e' la grande esigenza di quest'ora, e se saremo uniti potremo ottenere molte delle cose che non solo desideriamo, ma meritiamo giustamente. E non vi lasciate spaventare da nessuno. Noi non abbiamo paura di quel che facciamo, perche' lo facciamo nel rispetto della legge. Nella nostra democrazia americana non c'e' mai un momento in cui dobbiamo pensare di essere nel torto se protestiamo. Noi ci riserviamo questo diritto. Quando i lavoratori ovunque in questa nazione si resero conto che sarebbero stati messi sotto i piedi dal potere capitalistico, non c'e' stato nulla di sbagliato se si sono organizzati ed hanno protestato per i loro diritti. Noi, i diseredati di questa terra, noi che siamo stati oppressi tanto a lungo, siamo stanchi di attraversare la lunga notte della cattivita'. Ed ora stiamo per uscirne verso l'aurora della liberta', della giustizia e dell'uguaglianza. Lasciatemi dire, amici, mentre mi accingo a concludere, per darvi giusto qualche idea sul perche' siamo qui riuniti, che noi dobbiamo avere - e voglio sottolinearlo, in ogni nostra azione, in ogni nostra decisione qui stasera e nel corso della settimana -, dobbiamo avere Dio al centro. Facciamo in modo di essere cristiani in tutte le nostre azioni. Ma voglio dirvi stasera che per noi non e' sufficiente parlare di amore, l'amore e' uno dei punti cardine della fede cristiana. C'e' un altro lato, che si chiama giustizia. E la giustizia e' realmente amore in azione. La giustizia e' l'amore che corregge cio' che si rivolta contro l'amore. Lo stesso Dio Onnipotente non e' solo il Dio che sta semplicemente la' e dice con Osea "Ti amo Israele". Egli e' anche il Dio che si leva di fronte alla nazione e afferma: "State calmi e sappiate che io sono Dio, e che se non mi obbedite spezzero' la spina dorsale del vostro potere e vi sbattero' fuori dall'orbita delle vostre relazioni internazionali e interne" (4). Schierarsi al fianco dell'amore e' sempre giustizia, e noi stiamo solo usando gli strumenti della giustizia. Non solo usiamo gli strumenti della persuasione, ma abbiamo capito che dobbiamo far ricorso agli strumenti della forza legittima. Questa faccenda non e' soltanto un processo educativo, e' anche un processo legislativo. Mentre ci troviamo qui stasera, e mentre ci prepariamo per quel che accadra', cerchiamo di uscire di qui con una decisa e coraggiosa determinazione a rimanere tutti uniti. Noi lavoreremo insieme. Quando nel futuro saranno scritti i libri di storia, qualcuno dovra' dire che proprio qui, a Montgomery, "c'era un popolo, un popolo nero, capelli crespi e carnagione scura, un popolo che ha avuto il coraggio morale di alzarsi per far valere i propri diritti. E cosi' facendo hanno instillato un nuovo significato nelle vene della storia e della civilta'". E faremo tutto questo. Dio ci permetta di farlo prima che sia troppo tardi. E mentre procediamo con il nostro programma, pensiamo a tutto questo. * Note 1. King, Stride toward Freedom: The Montgomery Story, New York, Harper & Row, 1958, pp. 59-60. Le citazioni che King fa dal discorso in quest'opera (pp. 61-63) differiscono un poco dalle sue effettive parole. 2. Per abitudine gli autisti degli autobus potevano richiedere ai passeggeri neri di spostarsi indietro, una fila alla volta, quando la precedente sezione bianca era pienamente occupata e altri passeggeri bianchi dovevano prendere posto. 3. Amos, 5, 24. 4. King si riferisce a Osea, 11, 1. Si riferisce probabilmente anche al Salmo 46, 10. 2. EDITORIALE. MICHELE BOATO: MARTIN LUTHER KING, UNO DI NOI [Ringraziamo Michele Boato (per contatti: micheleboato at tin.it) per questo intervento. Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di numerose esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica rivista "Smog e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander Langer", animatore del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera e Aqua". Ha promosso la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel 1987 (e dimessosi per rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare importanti leggi contro l'inquinamento. Con significative campagne nonviolente ottiene la pedonalizzazione del centro storico di Mestre, contrasta i fanghi industriali di Marghera. E' impegnato nella campagna "Meno rifiuti". E' stato anche presidente della FederConsumatori. Gia' apprezzato assessore regionale del Veneto. Con Mao Valpiana e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". E' una delle figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che ha saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un costante atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e valorizzandone dignita' e sensibilita'. Per le elezioni politiche dell'aprile 2008 e' capolista della lista "Per il bene comune" in Veneto e prestigioso candidato di sostegno in altre regioni. Tra le opere di Michele Boato: ha curato diverse pubblicazioni soprattutto in forma di strumenti di lavoro; cfr. ad esempio: Conserva la carta, puoi salvare un albero (con Mario Breda); Ecologia a scuola; Dopo Chernobyl (con Angelo Fodde); Adriatico, una catastrofe annunciata; tutti nei "libri verdi", Mestre; nella collana "tam tam libri" ha curato: Invece della tv rinverdire la scuola (con Marco Scacchetti); Erre magica: riparare riusare riciclare (con Angelo Favalli); In laguna (con Marina Stevenato); Verdi tra governo e opposizione (con Giovanna Ricoveri). Un'ampia intervista a Michele Boato curata da Diana Napoli e' apparso nei nn. 157-158 di "Voci e volti della nonviolenza"] Adesso e' un santo, tutti a citarlo e lodarlo. Quando era il momento era un "fomentatore di odio, un comunista mascherato, un fissato estremista". Capita anche ora, in Tibet come in Italia o in Brasile. Non era un santo, certo, Martin Luther King, all'inizio ha tergiversato parecchio prima di buttarsi nella causa, ma quando l'ha fatto... E tutti dobbiamo essergli grati, perche' il razzismo serpeggia dovunque, e' sempre in agguato, a difesa di piccoli e grandi privilegi, nelle fabbriche, nel commercio, nelle abitazioni, nelle scuole addirittura. E ne fanno le spese i piu' deboli, i piu' piccoli, le donne, chi non ha studiato. Alla faccia della Costituzione, della religione, della "civilta' occcidentale" cosi' illuminata e tollerante. Quando vediamo un africano, un afroamericano, un bengalese pensiamo a lui cosi' ci sara' piu' facile fraternizzare. 3. INCONTRI. A FERRARA IL 4 APRILE [Da Elena Buccoliero (per contatti: e.buccoliero at comune.fe.it) riceviamo e diffondiamo] Venerdi' 4 aprile alle ore 21, alla scuola della nonviolenza presso la sede Aias, via Cassoli 25/i, a Ferrara, presentazione del libro L'alternativa mediterranea. Orsetta Giolo e Daniele Lugli parlano del libro di AA. VV., L'alternativa mediterranea. Orsetta Giolo, ricercatrice in filosofia dell'Universita' di Ferrara, ha collaborato alla pubblicazione del volume nel quale interviene illustrando l'associazionismo civile nel Mediterraneo arabo-islamico, una documentata, ragionata rassegna di una realta' associativa interessante, importante e poco conosciuta. L'indagine sulle origini dell'associazionismo e sulle loro attuali, diverse, manifestazioni offre un quadro inedito delle societa' civili arabo-musulmane e apre prospettive di interessante collaborazione con le espressioni della societa' civile europea. Sara' questo l'oggetto principale della conversazione con Daniele Lugli, presidente nazionale del Movimento Nonviolento e responsabile della Scuola della nonviolenza di Ferrara. Il libro e' un contributo importante a una conoscenza piu' attenta, fuori dagli stereotipi, della complessa realta' mediterranea, nella quale vengono in evidenza temi cruciali per il mondo intero. Vanno almeno ricordati in proposito la questione Israele-Palestina, la militarizzazione della sponda europea, i flussi migratori, l'incerta cooperazione tra economie cosi' diseguali, il rapporto tra Islam e modernita'... Ai densi saggi introduttivi di Zolo e Cassano fanno seguito venti interventi di diversi autori, da Serge Latouche a Samir Amin, suddivisi in cinque capitoli: il Mediterraneo, la donna nel Mediterraneo, le carceri del Mediterraneo, il Mediterraneo e l'Europa, il progetto euromediterraneo. La corposa pubblicazione, che raccoglie scritti di autori europei ed arabi, e' anche il testo di riferimento della tavola rotonda che avra' luogo nell'aula magna della facolta' di Giurisprudenza di Ferrara, mercoledi' 16 aprile alle ore 15 sul tema "Diritti, politica e cultura tra le due sponde del mediterraneo". Nella stessa, con il professor Alessandro Somma dell'universita' di Ferrara, interverranno i professori Gustavo Gozzi, Universita' di Bologna, Renzo Guolo, Universita' di Padova, Danilo Zolo, Universita' di Firenze, l'assessore provinciale di Ferrara Manuela Paltrinieri e Daniele Lugli. 4. INCONTRI. A LA SPEZIA IL 4 APRILE [Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riprendiamo e diffondiamo] Il 4 aprile 1968 Martin Luther King cadeva vittima degli interessi del potere politico-economico legati alla guerra. Il 4 aprile un'ora di silenzio per Martin Luther King, a La Spezia, iniziativa promossa dal Gruppo di Azione Nonviolenta, il Movimento Nonviolento, la Chiesa Evangelica Metodista, la Chiesa Evangelica Battista, a 40 anni dall'assassinio di Martin Luther King. Aderiscono Arci, Associazione di solidarieta' con il popolo saharawi ed altri movimenti della societa' civile. * "Forse la piu' grande tragedia di questo periodo di transizione sociale non e' lo sfrontato clamore dei cosiddetti malvagi, ma lo spaventoso silenzio dei cosidetti buoni" (Martin Luther King). Un'ora di silenzio: azione nonviolenta per rompere il silenzio... Il pastore Martin Luther King e' stato uno dei leader del movimento di lotta per i diritti civili delle persone di colore negli Stati Uniti degli anni '60. Nel suo famoso discorso "I have a dream" King rivendica la fratellanza di uomini e donne al di sopra delle loro appartenenze religiose o etniche. La lotta per un'uguaglianza di diritti fu sempre portata avanti con i metodi della nonviolenza che King aveva appreso anche dall'azione di Gandhi. Col passare degli anni l'impegno del pastore usci' dal mero ambito dei diritti civili per protestare contro la guerra in Vietnam e contro il diktat economico dei potenti sopra i poveri, neri e bianchi... Il 4 aprile 1968, mentre si trovava a Memphis per sostenere una protesta sindacale degli operai della nettezza urbana, King fu ucciso nel suo albergo da un sicario. Ma la sua morte non fermo' il suo sogno di una fratellanza universale. 5. INCONTRI. A MILANO DAL 4 AL 6 APRILE [Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riprendiamo e diffondiamo] Tre giorni per Martin Luther King, a Milano. Il Centro culturale protestante di Milano, in occasione della commemorazione per il qarantesimo anniversario della morte di Martin Luther King, premio Nobel per la pace, profeta della nonviolenza e leader del movimento afroamericano organizza tre giorni di eventi a Milano. Il programma si apre venerdi' 4 aprile con un concerto nell'atrio della Stazione Porta Garibaldi a Milano (in collaborazione con il Dopolavoro Ferroviario e Centostazioni) dalle ore 17 alle 19,30 con voci e musica per richiamare un sogno non ancora realizzato: quello della battaglia contro il razzismo per una reale accoglienza dell'altro, per un orizzonte di pace. Saranno ospiti in questa occasione musicisti e danzatrici dal mondo, il Laboratorio Corale di Milano. Interverranno don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carita' di Milano e Martin Hibarra, pastore della Chiesa Battista di Milano. Sabato 5 aprile, presso la Chiesa Battista di Milano (in Via Pinamonte da Vimercate 10) alle ore 20,45 si terra' la conferenza "Martin Luther King 40 anni dopo: la societa' americana tra sogno e incubo", ospite e relatore il professor Paolo Naso, giornalista e saggista, storico e docente all'Universita' La Sapienza di Roma. Domenica 6 aprile presso la Chiesa Battista le Chiese metodiste, valdesi e battiste di Milano si incontrano per il culto in comune. Inoltre dal 6 al 13 aprile presso la Chiesa Battista sara' aperta al pubblico la mostra fotografica sulla figura ed il pensiero di Martin Luther King. La mostra sara' aperta tutti i giorni - tranne la domenica - dalle 15 alle 19, con possibilita' di appuntamento per visite scolastiche. 6. INCONTRI. A CATTOLICA DAL 5 AL 6 APRILE [Dalla Loc - Lega obiettori di coscienza (per contatti: locosm at tin.it) riceviamo e diffondiamo] Ventisettesima assemblea nazionale della Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa popolare nonviolenta, sabato 5 e domenica 6 aprile 2008, a Cattolica (Rn), viale Carducci 30. * Sabato 5 aprile - ore 10: Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa popolare nonviolenta Campagna (relazione di segreteria, dati campagna, volantone), Aumento spese militari, Nuovo modello alternativo di difesa, Dpn - ore 13: Pranzo. - ore 15: Proposta "Zanotelli" (Drago, Capannini, Pbi, Loc, Mir), Fondo autonomo per la pace e la Dpn (opzione fiscale di finanziamento con 5 per mille). - ore 19: Cena. - ore 21: Spazio aperto per interventi o proseguimento interventi. * Domenica 6 aprile - ore 9: Osm internazionale, Opzione fiscale, Osservatorio sulla Dpn, Comitato difesa civile nonarmata e nonviolenta). - ore 12,30: Elezione membri del Coordinamento politico. - ore 13: Pranzo. * La Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa popolare nonviolenta e' promossa da: Associazione per la pace, Associazione papa Giovanni XXIII, Lega disarmo unilaterale, Lega obiettori di coscienza, Pax Christi, Berretti bianchi, Gavci. Aderiscono: Agenzia per la pace Sondrio, Rete Lilliput, Casa per la pace Milano, Donne in Nero Como, Associazione locale obiezione e nonviolenza Forli', Un ponte per..., Coordinamento comasco per la pace, Coop. Chico Mendes, Coordinamento lombardo Nord/Sud, Centro Gandhi Pisa, Comunita' dellpArca, Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale Bologna, Solidaunia Foggia, Rete Radie' Resch Foggia, Caritas Foggia. * Per informazioni: Centro coordinatore nazionale della Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la Difesa popolare nonviolenta c/o Loc, via M. Pichi 1, 20143 Milano tel. e fax: 0258101226, e-mail: locosm at tin.it, sito: www.osmdpn.it 7. INCONTRI. A BRACCIANO IL 18 APRILE [Dai volontari in servizio civile presso l'associazione "Terra e liberta'" di Bracciano (per contatti: equoesolidale at assoterraeliberta.org) riceviamo e diffondiamo] Il 18 aprile 2008 si terra' a Bracciano il terzo incontro del ciclo Politic'AttivaMente. L'incontro affrontera' il tema dell'intercultura connessa alla situazione dei migranti. L'incontro, dal titolo "Immigrazione: memoria, pregiudizi, cultura dell'accoglienza", mira a sviluppare il discorso dell'emigrazione-immigrazione partendo da punti di vista differenti, che siano dunque in grado di dare risposte non univoche o autocentrate. "Terra e Liberta'", l'associazione organizzatrice di tale incontro, crede infatti che una convivenza fruttuosa nasca proprio dalla capacita' di uscire da se', decentrando i punti di vista ed aprendo la propria prospettiva al punto di vista dell'altro. Per fare cio' e' necessaria un'analisi approfondita della storia di ognuno e della percezione che si riceve dell'altro. Il percorso quindi tendera' a svilupparsi nei seguanti punti: 1) Italia, da paese di emigranti a paese di immigrazione: Quale memoria? 2) I pregiudizi dell'immigrazione: luoghi comuni, razzismo e discriminazione, paure e sicurezza. 3) L'immigrazione negli occhi dei media (perdite di memoria, pregiudizi, paure). 4) La cultura dell'accoglienza a partire dallo scardinamento dei pregiudizi. Dati, bisogni e risorse dei migranti, prospettive di intercultura. L'intero ciclo di incontri mira a sviluppare un percorso di cittadinanza attiva, affrontando problematiche globali calate nella realta' del territorio. Si vogliono creare opportunita' di confronto, di dibattito e di proposte su tutti i temi analizzati, sulla base della necessita' di un pensiero critico che resta fondamentale proprio a partire dal locale. A questo proposito parteciperanno all'incontro Grazia Naletto dell'associazione Lunaria e alcuni rappresentanti della Consulta dei migranti del Comune di Bracciano. L'incontro si terra' venerdi' 18 aprile alle ore 21 presso l'archivio storico comunale di Bracciano, in piazza Mazzini 5. L'associazione "Terra e liberta'" attiva da anni sul territorio di Bracciano promuove iniziative legate ai temi della globalizzazione, del consumo critico e del commercio equo. Gestisce un gruppo di acquisto solidale ed e' attiva nella promozione culturale e nella sensibilizzazione del territorio rispetto alle tematiche della giustizia sociale e dei rapporti nord/sud del mondo. 8. INCONTRI. A MESTRE CICLO DI INCONTRI SU "DONNE E NONVIOLENZA" [Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riprendiamo e diffondiamo] Presso il Centro "Citta' Aperta" di via Col Moschin 18/20, a Mestre proseguono gli incontri del ciclo "Donne e nonviolenza". Martedi' 15 aprile 2008, "Maria Montessori", con Tiziana Valpiana. Martedi' 20 maggio 2008, "Rosa Luxemburg", con Alberto Tomiolo. Martedi' 17 giugno 2008, Hannah Arendt, con Sandra Rossetti. L'iniziativa e' presentata da Movimento Nonviolento ed Ecoistituto del Veneto, gli incontri si svolgono con inizio alle ore 18 presso il Centro culturale "Citta' Aperta" in via col Moschin 18/20, a Mestre. 9. INCONTRI. A TORINO CICLO DI INCONTRI SULLA NONVIOLENZA NELLA STORIA [Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riprendiamo e diffondiamo] Proseguono a Torino le "Serate in biblioteca per parlare di casi storici in cui la nonviolenza e' risultata efficace e confrontarsi con la nostra realta' attuale". Martedi' 8 aprile 2008, "India: la sfida alla corona", relatore: Piercarlo Racca. Martedi' 15 aprile 2008, "Sudafrica: liberta' durante la nostra vita", relatore: Sergio Albesano. Martedi' 22 aprile 2008, "Danimarca: vivere con il nemico", relatrice: Elisabetta Albesano. Martedi' 6 maggio 2008, "Polonia: abbiamo preso Dio per un braccio", relatore: Nanni Salio. Martedi' 13 maggio 2008, "Cile: sconfitta di un dittatore", relatore: Cinzia Regini. Gli incontri si svolgono presso la Biblioteca civica "Cesare Pavese", via Candiolo 79, Torino (tel. 0114437080). Orario: dalle 18 alle 20. Prima di ogni incontro sara' proiettato un video sull'argomento trattato. 10. RIFLESSIONE. LUCIANA PERCOVICH: CINQUE DOMANDE [Dal sito della Libera universita' delle donne di Milano (www.universitadelledonne.it) riprendiamo il seguente intervento dal titolo completo "Cinque domande per l'otto marzo". Luciana Percovich vive e lavora a Milano, dove insegna inglese al Liceo classico Manzoni; partecipa dall'inizio degli anni Settanta al movimento delle donne (Gruppo femminista per una medicina delle donne, Libreria delle donne), collabora con la Libera universita' delle donne come docente e membro del comitato di gestione; ha collaborato con La Tartaruga edizioni e con diverse riviste, tra cui "Fluttuaria", "Lapis", "Madreperla", "Memoria", "Orsaminore", "Reti", "Sottosopra"; suoi saggi sono apparsi in volumi collettanei: Verso il luogo delle origini, La Tartaruga, Milano 1992; Donne del Nord / donne del Sud, Angeli, Milano 1994; Figuras de la madre, Catedra, Madrid 1996; ha diretto la collana di saggistica "Il Vaso di Pandora" per La Salamandra edizioni] Perche' si punta il dito su una donna che abortisce e non si da' la prima pagina alle tante donne che non possono "permettersi" di generare? * Perche', quando una donna e' picchiata, e' lei che deve lasciare la sua casa e non lui, compagno o marito, colpevole di un reato? * Perche' vengono concepiti figli/e non-desiderate? Avete mai pensato che questo succede solo in societa' governate dagli uomini, in cui i figli portano il nome dei padri e non sono preziosi beni comuni della collettivita'? Una "civilta'" che giudica se e quali figli/e possono essere messi al mondo non ama la vita, non ama le donne, non e' una civilta' biofila, ma solamente una pseudo-civilta' ipocrita. * Perche' non fa scandalo che per avere un lavoro anche fuori casa, una donna debba rinunciare ai figli e alle figlie quando li desidera? * Dalla notte dei tempi le donne sono il simbolo potente della vita. Ora le donne sono dipinte da mass media e congreghe impazzite di uomini come infide assassine di feti indifesi. Vi siete chieste perche' si sta spezzando questo ultimo filo con le nostre radici? 11. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: MONTE SOLE [Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) per questo intervento dal titolo completo "Monte Sole. Tedeschi e italiani insieme: dal martirio l'impegno". Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68] In treno, nel viaggio di ritorno ho letto di nuovo, dopo anni, la grande Introduzione di Giuseppe Dossetti al libro di Luciano Gherardi Le querce di Monte Sole. Su quelle colline avvenne, tra settembre e ottobre 1944, una delle maggiori stragi naziste, piu' conosciuta come strage di Marzabotto. A Monte Sole ho partecipato a un incontro tra le associazioni italiana e tedesca di Pax Christi: la seconda celebra i sessant'anni dalla fondazione. Con loro ho visitato i luoghi, le chiese, i cimiteri (in quello di Casaglia sono sepolti anche Dossetti e Gherardi, vicini a quelle vittime a cui hanno dato voce) dove sono state uccise 771 persone, di cui 189 bambini sotto i 12 anni, 30 giovani fra i 12 e i 18, 315 donne, 161 uomini tra i 18 e i 60 anni, e 76 oltre i 60. Abbiamo ascoltato un testimone, Francesco Pirini, che da ragazzo vide sterminare la sua famiglia, oggi ha la missione di raccontare, e si sente ormai di perdonare i colpevoli. Fra i militari delle SS, scatenati ad uccidere, ci furono anche alcuni pochissimi che rifiutarono di sparare ai civili. Vengono spesso a Monte Sole altri gruppi di cittadini tedeschi. Essi tengono a distinguere tra la Wehrmacht, l'esercito tedesco di allora, e le SS, selezionate, fanatizzate nell'ideologia nazista e addestrate ad obbedire agli ordini piu' crudeli. Abbiamo ricordato che c'e' stata non solo l'acquiescenza, ma anche una reale resistenza tedesca al nazismo, in condizioni difficilissime. Abbiamo pregato, abbiamo incontrato le monache dossettiane. Cinque preti morirono con quelle vittime, per stare con loro in tutto, amandole fino alla fine. Ma la chiesa bolognese per vent'anni lascio' quella vicenda alla sola interpretazione politica, mentre ha anche aspetti chiari di martirio nella fede e nell'amore cristiano. Era presente il vescovo Bettazzi, gia' presidente di Pax Christi, che ha parlato sulla figura di Dossetti, il quale scelse Monte Sole come centro significativo della sua famiglia monastica. I due gruppi, tedesco e italiano, si sono interrogati su come agire di fronte ai neonazismi, razzismi e fascismi, la cui realta' e' stata documentata, in entrambi i paesi, con dati preoccupanti (piu' di quanto temessi): odio per gli stranieri, "difesa della razza", culto della violenza. Fanno propaganda organizzata tra i giovani e persino tra i bambini, solleticando l'istinto di sopraffazione in gruppo. Specialmente in Germania, azioni educative e manifestazioni contrastano il fascino oscuro della violenza, che minaccia soprattutto i giovani dal futuro precario e incerto. La vecchia propaganda antisemita corre ancora. L'incontro umano con questi fratelli tedeschi e' stato felice, ma il ricordo delle violenze naziste sommato all'allarme per il presente e il futuro, ci turba. La fede pasquale e l'impegno nella costruzione di pace nonviolenta attiva, spinge a superare rassegnazione e paura. Dei fatti tragici del '44 a Monte Sole c'e' una spiegazione piu' strategica: la necessita' tedesca di liberare senza pieta' il terreno, via obbligata in quel punto dell'Appennino per la prevista ritirata. Ma perche' infierirono sulla popolazione piu' che attaccare i partigiani poco sopra? E c'e' un'altra interpretazione, piu' grave. In quel testo di Dossetti, a commento della strage, leggo: "E' l'eccidio totale. (...) Ma perche', sino a questo punto? Non e' possibile trovare alcun perche', se non nella lunga e sistematica preparazione dottrinaria e pratica di questi sacrificatori al loro compito castale" (p. XXI). Dossetti definisce delitto "castale" quello che suppone "un sistema e una gerarchia di distinzioni non solo sociologicamente ma metafisicamente rigido" (p. XVI). Egli vede in questa concezione una realta' demoniaca, una potenza spirituale che asservisce nell'idolatria le persone e le spinge alla "negazione radicale dell'umanita' di chi e' diverso, dell'esservi un uomo in ogni individuo umano" (p. XXIII). Dossetti approfondisce sul piano teologico, filosofico, storico questa sua lettura dei fatti, e ci lascia domande sconvolgenti, non solo sul nazismo di allora, ma anche sugli elementi di nazismo presenti anche nel sistema mondiale di oggi (segnalo al proposito Giuliano Pontara, L'Antibarbarie, Ega, Torino 2006). Poiche' il cuore nero del nazismo e' il preteso diritto dei forti sui deboli, c'e' un nazismo perenne, che va sempre individuato e superato: e' facile condannare Hitler per la Shoah e per le stragi di civili, meno facile condannare quella identica pretesa, seppure meno rozza, in chi oggi approfitta della forza e compie delitti economici e strutturali ancora piu' gravi, profondi ed estesi dei delitti bellici. Chiunque compie questa prepotenza e' posseduto dall'idolo omicida, come le SS delle stragi naziste. Libere dall'idolo, erano le vittime di Monte Sole, e chi si pone dalla loro parte. 12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 13. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 415 del 4 aprile 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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