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Voci e volti della nonviolenza. 161
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 161
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 29 Mar 2008 10:48:57 +0100
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 161 del 29 marzo 2008 In questo numero: 1. Ilaria Urbani intervista Thich Nhat Hanh 2. Et coetera 1. ILARIA URBANI INTERVISTA THICH NHAT HANH [Dal quotidiano "Il manifesto" del 28 marzo 2008, col titolo "intervista a Thich Nhat Hanh, vietnamita, una delle figure piu' importanti del buddismo" e il sommario "In Tibet la soluzione e' la nonviolenza. Il monaco zen: I tibetani spieghino le loro ragioni. Pechino inviti il Dalai Lama e lui parli di pace, non di politica"] Nonviolenza, affermazione della propria identita' e consapevolezza di se'. Sembrano parole difficili da dire in uno momento cosi' critico come quello che vive il Tibet in queste settimane. Eppure Thich Nhat Hanh, una delle figure piu' rappresentative del buddhismo nel mondo insieme al Dalai Lama, in visita da ieri a Napoli, non ha problemi a pronunciarle con il sorriso sapendo che "i tibetani non perderanno la speranza e il buonsenso prevarra' sulla violenza". Il Thay (come lo chiamano i suoi seguaci), monaco zen vietnamita dall'eta' di 16 anni, giunto nel capoluogo partenopeo per la camminata-meditazione in piazza del Plebiscito domani alle ore 10 (anteprima della rassegna L'arte della felicita'), durante la guerra del Vietnam e' stato uno dei fondatori dei Piccoli corpi di pace, movimento di resistenza nonviolenta. Nel '67 Martin Luther King lo candido' al premio Nobel per la pace mentre poco dopo venne costretto all'esilio che per 39 anni lo ha tenuto lontano dal Vietnam, dove e' tornato nel 2005. Negli anni vissuti in Francia ha fondato il Plum Village, comunita' di monaci vicino Bordeaux frequentato ogni anno da milioni di persone. * - Ilaria Urbani: Guardando al Tibet, a che punto e' la strada della nonviolenza anche di fronte alla repressione del governo cinese? - Thich Nhat Hanh: La nonviolenza e' sempre praticabile. I tibetani devono avere consapevolezza della loro identita' culturale, fiduciosi che attraverso il cammino di meditazione e comprensione riusciranno a spiegare le loro ragioni. Per trentanove anni sono stato in esilio dal Vietnam ma quando sono tornato ho parlato di pace e non di politica. Se al Dalai Lama sara' concesso di andare in Tibet non dovra' parlare di politica, aiuterebbe tanto. Abbiamo chiesto all'Unione Europea di impegnarsi affinche' il governo cinese inviti il Dalai Lama. Andrei con lui in Cina. Conosco molti cinesi che apprezzano il buddismo tibetano, apprezzerebbero anche l'inizio di un percorso di condivisione reciproca. * - Ilaria Urbani: La comunita' internazionale sta guardando con apprensione alla vicenda tibetana, quali altri passi potrebbero favorire un percorso di mediazione? - Thich Nhat Hanh: Abbiamo gia' chiesto alle Nazioni Unite di mandare in Tibet una missione multinazionale di ricognizione. L'Onu dovrebbe recarsi li' unicamente per ascoltare la sofferenza dei cittadini. Il mio ritorno in Vietnam mi ha insegnato che le paure e i sospetti su di me diminuivano progressivamente all'aumentare del dialogo con le persone. Per lungo tempo in Vietnam e' stata forte l'influenza cinese, ma proprio se si pensa a quel paese non si perde la speranza per i tibetani. * - Ilaria Urbani: Ma anche in Vietnam i buddisti sono in pericolo? - Thich Nhat Hanh: Ho chiesto personalmente al governo vietnamita di invitare al piu' presto il Dalai Lama. Molti dirigenti del partito comunista sono affascinati dal buddismo. Sia in Cina che in Vietnam il buddismo e' nel sangue delle persone che da secoli lo praticano. Poco piu' di mezzo secolo di comunismo non ha cancellato il buddismo che non deve essere visto come l'oppio dei popoli ma come uno stato mentale. Al governo cinese direi che il buddismo e' essenziale nella cultura tibetana, cinese e vietnamita. Il sentimento della compassione sarebbe un contribuito benefico per la Cina in questo momento. * - Ilaria Urbani: Non solo Tibet. Sono centinaia i conflitti nel mondo. Anche li' a trionfare e' sempre la violenza... - Thich Nhat Hanh: Se le persone attaccano c'e' sempre un motivo. L'attacco alle Torri gemelle dell'11 settembre e' stato causato da una percezione erronea della realta'. Ero a San Francisco quando ci fu l'attacco, e ora come allora ripeto che l'America deve calmarsi. Deve espirare ed inspirare. Guardare in profondita' e capire perche' la odiano. Si sarebbero dovuti chiedere "devono essere molto arrabbiati con noi per attaccarci, ci odiano tantissimo?". Gli americani si devono chiedere perche' chi li attacca ha una percezione erronea dell'America. Le percezioni erronee non si rimuovono con le bombe. Capire le idee degli altri aiuta a non attaccare generando nuovo odio. Da allora infatti il terrorismo e' soltanto aumentato. * - Ilaria Urbani: Ha conosciuto Martin Luther King. A Napoli come in Tibet o in Iraq il suo messaggio e' ancora possibile? - Thich Nhat Hanh: La memoria di Martin Luther King non e' sufficiente, non e' abbastanza. Ogni giorno bisogna agire secondo la nonviolenza. Io sto proseguendo il suo lavoro. Non e' necessario essere buddisti per essere felici. Bisogna parlare e camminare in modo consapevole. Bisogna favorire le energie positive. I buddisti in California hanno un monastero alimentato ad energia solare e viaggiano a bordo di auto con biocombustibile. Bisogna capire che semplificare la vita significa non solo portare felicita' a se stessi e agli altri ma anche alla Terra. 2. ET COETERA Ilaria Urbani, giornalista, scrive sul quotidiano "Il manifesto". * Thich Nhat Hanh, monaco zen vietnamita, poeta e costruttore di pace, nato nel 1926 nel Vietnam centrale, nel 1964, in piena guerra, ha dato vita al movimento di resistenza nonviolenta dei "piccoli corpi di pace": gruppi di laici e monaci che nelle campagne creavano scuole, ospedali e ricostruivano i villaggi bombardati, subendo attacchi da entrambi i contendenti, che li ritenevano alleati del nemico. Nel 1967, durante una visita negli Stati Uniti, e' stato candidato al Nobel per la pace da Martin Luther King, che dopo averlo incontrato ha preso posizione pubblicamente contro la guerra in Vietnam. Due anni dopo, gia' costretto all'esilio, ha rappresentato la comunita' buddhista, che raccoglieva l'80 per cento dei vietnamiti, alle trattative di pace di Parigi. Dopo la firma degli accordi, nel 1975, gli e' stato negato il rientro nel suo Paese. Oggi vive in Francia. La pace e' il tema delle opere, delle attivita', dei ritiri e degli incontri e manifestazioni pubbliche di Thich Nhat Hanh. Il cuore del suo insegnamento e' nella stretta relazione tra la ricerca della pace in noi stessi e la pace nel mondo. "Nel protestare contro una guerra, possiamo credere di essere una persona pacifica, un vero rappresentante della pace - recita un passo di uno dei suoi scritti - ma questa nostra presunzione non sempre corrisponde alla realta'. Osservando in profondita', ci accorgiamo che le radici della guerra sono presenti nel nostro stile di vita privo di consapevolezza. Se noi non siamo in pace, non possiamo fare niente per la pace". I suoi numerosi libri sono pubblicati in Italia da Mondadori, Ubaldini e Neri Pozza. Opere di Thich Nhat Hanh: Vietnam, la pace proibita, Vallecchi, 1967; La lotta nonviolenta del buddhismo nel Vietnam, Citta' Nuova, 1970; Essere pace, Ubaldini, 1989; Il sole, il mio cuore, Ubaldini, 1990; Il miracolo della presenza mentale, Ubaldini, 1992; Trasformarsi e guarire,Ubaldini, 1992; Vita di Siddharta il Buddha, Ubaldini, 1992; La pace e' ogni passo, Ubaldini, 1993; Toccare la pace, Ubaldini, 1994; Respira! Sei vivo, Ubaldini, 1994; Lo splendore del loto, Ubaldini, 1994; Il diamante che recide l'illusione, Ubaldini, 1995; L'amore e l'azione, Ubaldini, 1995; Una chiave per lo zen, Ubaldini, 1996; Mente d'amore, Ubaldini, 1997; L'incenso del cuore, Associazione La Rete di Indra, 1997; Il cancello di pino e altre storie, Psiche, 1997; Il bambu' della luna, Psiche, 1998; Sassolini di meditazione, Associazione Un Tempio per la Pace, 1998; Il Buddha vivente, il Cristo vivente, Neri Pozza, 1996, Tea, 1999; Insegnamenti sull'amore, Neri Pozza, 1999; AA. VV. Buddhismo impegnato, Neri Pozza, 1999; Perche' un futuro sia possibile, Ubaldini, 2000; Il cuore dell'insegnamento del Buddha, Neri Pozza, 2000; Canti e recitazioni di Plum Village, Nobile Editore, 2000; Il piccolo libro della consapevolezza, Ubaldini, 2001; AA. VV., Ecologia buddhista, Neri Pozza, 2001; Discorsi ai bambini e al bambino dentro di noi, Ubaldini, 2002; Spegni il fuoco della rabbia, Mondadori, 2002; Il segreto della pace, Mondadori, 2003; La luce del dharma, Mondadori, 2003; Libero ovunque tu sia, Associazione Essere Pace, 2003; Il sentiero, Ubaldini, 2004; L'arte della trasformazione, Mondadori, 2004; L'arte del cammino e della pace, Mondadori, 2004; Un ascolto profondo, Ubaldini, 2005; L'unica nostra arma e' la pace, Mondadori, 2005; Nel rifugio della mente. La risposta zen al terrorismo, Mondadori, 2007. ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 161 del 29 marzo 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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