Minime. 399



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 399 del 19 marzo 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Contro la guerra, il razzismo, il patriarcato, la
devastazione della biosfera, lo sfruttamento onnicida, votare occorre
2. Fondazione per la preservazione della tradizione Mahayana in Italia: Un
appello per il Tibet
3. Una lettera aperta di tre medici della prestigiosa Isde
4. Gianni Ghirga, Antonella Litta, Mauro Mocci: Una lettera aperta ai
colleghi medici dell'Alto Lazio
5. Letture: Marinella Correggia, Il balcone dell'indipendenza
6. La "Carta" del Movimento Nonviolento
7. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: CONTRO LA GUERRA, IL RAZZISMO, IL PATRIARCATO, LA
DEVASTAZIONE DELLA BIOSFERA, LO SFRUTTAMENTO ONNICIDA, VOTARE OCCORRE

Votare occorre.
Sia alle elezioni politiche che alle elezioni amministrative.
Alle elezioni amministrative e' anche piu' facile: beninteso, dove vi siano
liste decenti, con candidati che siano persone per cui si possa esprimere
una preferenza senza vergognarsene.
Ma anche alle politiche votare occorre, anche se esse si svolgono ancora una
volta con una legge scellerata (resa ancor piu' grottesca dal venir meno del
confronto tra coalizioni, col risultato di rendere semplicemente delirante e
ridicola l'indicazione - gia' di per se' palesemente contraria allo spirito
e alla lettera della Costituzione della Repubbica Italiana, come tutti
sanno - di candidati alla presidenza del consiglio dei ministri, anche da
parte di liste di cui si ignora se otterranno anche un solo seggio in
parlamento).
E votare occorre tenendo fermi due criteri: il primo: che non si puo' votare
per chi ha gia' violato la legalita' costituzionale cui pure aveva giurato
fedelta': perche' votare per un criminale e uno spergiuro significa farsene
complici; il secondo: che non si puo' votare per chi ha fatto uccidere delle
persone (con la persecuzione dei migranti, con la guerra in Afghanistan),
perche' votare per un assassino vuol dire avallare il delitto, favorirne la
reiterazione, diventare complici degli assassini dunque.
*
Mi rammarico assai di non essere riuscito a persuadere un sufficiente numero
di persone della necessita' e dell'urgenza di presentare liste della
sinistra della nonviolenza alle elezioni politiche.
So che questa era la circostanza in cui si doveva e si poteva farlo, e che
una cosi' propizia occasione potrebbe non ripresentarsi piu' per molti,
molti anni. Checche' ne dicano gli arresi (gli arresi prima ancora di
lottare), vi erano ora pienamente le condizioni materiali per farlo.
Non mi rammarico di essermi battuto per questo, ma di non essere riuscito
si'. So misurare tutte le conseguenze di questo fallimento; e so che molte
brave persone, che chiacchierano tanto ma ascoltano poco ed agiscono ancor
meno, non sospettano neppure quanto esse siano gravi. Sed de hoc satis.
Ora si tratta di prendere atto della situazione reale e fare cio' che in
questa situazione reale e' possibile.
*
Contro la guerra, il razzismo, il patriarcato, la devastazione della
biosfera, lo sfruttamento onnicida, votare occorre, ed ogni voto e' utile.
Oggi piu' che mai.
Proprio perche' per la nequizia del governo Prodi e l'ennesima soperchieria
delle camarille di Veltroni e Bertinotti vi e' il rischio reale (anzi,
l'elevatissima probabilita') di una devastante vittoria elettorale della
destra eversiva berlusconiana, razzista, filomafiosa e neofascista, ogni
voto che si oppone alla corruzione, al razzismo, al militarismo e alla
guerra e' utile e benedetto. Ogni voto che si oppone alla devastazione
ambientale e' utile e benedetto. Ogni voto che si oppone al femminicidio e'
utile e benedetto.
Votare occorre: per le liste ovvero per le persone candidate in testa di
lista che si oppongono alla guerra e al razzismo, allo sfruttamento e
all'inquinamento onnidistruttivo, al patriarcato e al maschilismo, alla
mafia e al regime della corruzione.
Votare occorre: per le liste ovvero per le persone candidate in testa di
lista che sinceramente s'impegnano per il bene comune, per la pace e i
diritti umani di tutti gli esseri umani.
Votare occorre: per le liste ovvero per le persone in testa di lista che
sono piu' affini alla scelta dell'ecologia, del femminismo, della giustizia
sociale, della nonviolenza in cammino.
*
Non votare significa arrendersi.
Non votare significa accettare lo svuotamento degli istituti democratici,
attraverso cui passa il golpe berlusconiano, a cui le scellerate scelte di
Prodi, Veltroni e Bertinotti hanno dato e danno man forte.
Non votare significa lasciare che a decidere di cio' che e' di tutti siano
le camarille che gia' cosi' pessima prova hanno dato di se', che gia' tanta
rapina hanno realizzato e tanta devastazione provocato.
Non votare significa permettere che a fare le leggi siedano ancora una volta
solo i peggiori.
Non votare significa che a decidere dell'uso delle pubbliche risorse
(ingenti, ingentissime) siano ancora una volta solo coloro che gia' tanto
male hanno compiuto.
*
Vi sono due sole motivazioni rispettabili per la scelta del non voto.
La motivazione anarchica: chi ritiene che lo stato sia un male in se', ben a
ragione puo' non votare alle elezioni politiche.
E la motivazione di chi - anche senza aderire alla weltanschauung e/o al
movimento anarchista e libertario - e' irriducibilmente contrario a un
ordinamento giuridico che sente totalmente iniquo, avverso e oppressore: ad
esempio, un repubblicano in un regime di monarchia sia pur costituzionale;
un patriota in un paese dominato da un regime fantoccio e collaborazionista
al soldo degli occupanti; un democratico in lotta contro un regime di
usurpatori, etc. Ma e' oggi questa la situazione italiana? Non mi sembra.
E dunque chi non crede che la rivoluzione sia alle porte, chi non ha un
fermo e limpido ideale anarchico ed una prassi conseguente (una delle prassi
possibili - e' noto che nella tradizione libertaria varie scelte si sono pur
date in diverse concrete situazioni e sulla base di diverse concrete
valutazioni), chi non ha motivo di opporsi frontalmente all'ordinamento
giuridico vigente, e insomma e infine chi in qualche modo e misura pur
condivide e apprezza i benefici non piccoli dello stato di diritto, della
repubblica costituzionale, della democrazia - e sia pur solo e parzialmente
liberale, e da molti limiti e molte contraddizioni afflitta -, ebbene,
quando non vota non esprime un'azione politica trasformatrice, una
resistenza che vale, ma forse eminentemente una fuga dalla realta' e dalla
responsabilita', una fuga che e' una delle forme della complicita', un atto
di rassegnazione e finanche di vilta'.
A meno che.
*
A meno che a non votare sia costretto. Ovvero: a meno che il suo diritto di
voto non gli sia stato effettualmente sottratto. E' accaduto in passato
anche a chi scrive queste righe.
Io che scrivo queste righe sono di quelli che talvolta sono stati costretti
a non votare: e ne provo una profonda amarezza e indignazione. Sono stato
costretto a non votare quando la sinistra (la ex-sinistra) candidava
corrotti e malfattori contro cui mi ero lungamente battuto e non v'era
alcuna altra lista di sinistra votabile; sono stato costretto a non votare
quando quel voto implicava la delega a poteri effettualmente criminali o al
crimine esplicitamente arresi o del crimine consapevolmente complici. Allora
e solo allora non ho votato. Ed e' accaduto invero piu' di una volta.
Ma se appena vi e' la possibilita' di votare, votare voglio: e' un diritto,
ricevuto in dono dalle lotte di tante e tanti che per garantirmelo hanno
affrontato sofferenze infinite e fin perso le loro medesime vite lottando
contro ogni regime negatore dell'uguaglianza di diritti di ogni essere
umano; votare e' un diritto grande, e non vi rinuncio. E' un pezzo della
mia, della nostra liberta' di cittadini.
*
E venendo alla situazione presente, e di essa facendo un'analisi concreta.
Per mesi ho sostenuto la necessita' di presentare liste della sinistra della
nonviolenza. E non sto a ripetere adesso le tante ragioni di questa
proposta, di questa necessita', di questa urgenza. Queste liste non vi
saranno. Ne prendo atto. Non ne resto pietrificato.
Si trattera' di costruirle per le prossime elezioni, se sara' ancora
possibile. E sara' lavoro non lieve. Ma e' merito non piccolo dell'appello
di Michele Boato, Maria G. Di Rienzo e Mao Valpiana aver promosso la
prospettiva che l'assemblea di Bologna del 2 marzo ha infine polifonicamente
indicato.
Ma gia' in queste elezioni politiche forse vi saranno comunque alcune liste
di sinistra che candidano persone, persone oneste - e in testa di lista,
poiche' altrimenti sarebbe un'ennesima beffa -, che alla guerra si sono
opposte quando i sodali di Veltroni e Bertinotti la votavano e la
propagandavano, e quindi e' ragionevole supporre che si opporranno ancora.
Posso avere mille e un motivo di diffidare di mille e una cosa, ma questo
fatto, se si da', garantirebbe comunque per me la possibilita' di votare. E
nella tragedia in cui ci troviamo poco conta che queste liste difficilmente
raggiungeranno la soglia critica per ottenere un seggio in parlamento: conta
molto di piu' che consentano l'esercizio del diritto di voto a tante persone
che altrimenti se lo vedrebbero negato dal chiudersi tombale di fondamentali
spazi di democrazia e di legalita' sostanziale nel nostro paese.
Non sono le liste che avrei voluto. Ma non sono neppure le liste del
superpartito del razzismo e  della guerra, del femminicidio e della
distruzione della biosfera, il superpartito a cui occorre opporsi. E
confiderei che chi queste liste della sinistra non complice e non
totalitaria (se tali, come vorrei sperare, queste liste saranno, e se
candideranno persone oneste) le promuove, abbia ragionato sul fatto che
candidando in testa di lista persone votabili anche da chi la vede come me,
in questo modo - e solo in questo modo - puo' avere hic et nunc il mio, il
nostro voto, e potremmo non essere poche persone a rivolgere nell'animo
nostro siffatti pensieri.
*
Ed una cosa dirimente vorrei chiedere allora a quanti, a sinistra della
ex-sinistra prostituitasi alla guerra terrorista e stragista e razzista di
Berlusconi e Prodi, di Veltroni e Bertinotti, hanno presentato liste di
persone oneste che si dicono impegnate per la pace e contro il razzismo, per
i diritti delle donne e contro la devastazione della biosfera: che dicano
anche chiaramente una parola, una decisiva parola di opposizione ad ogni
violazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani; e che dicano quindi
una decisiva parola contro ogni forma di razzismo, contro l'antisemitismo
come contro l'islamofobia: e' necessario che la dicano perche' purtroppo
anche prominenti candidati di queste liste hanno detto in passato parole non
meditate che, certo inconsapevolmente ma effettualmente, riecheggiano
scellerati motti criminali e deliranti della propaganda nazista, come di
quella stalinista - e per chi pronuncia quegli slogan votare non possiamo
ne' ora ne' mai -; e che dicano quindi una decisiva parola di impegno
antimilitarista e per il disarmo; e che dicano quindi una decisiva parola se
non di accostamento, di rispetto per la nonviolenza; e che dicano quindi una
decisiva parola di difesa della Costituzione repubblicana e della legalita'
democratica.
Lo dicano, poiche' molte sciocchezze dette e scritte in passato e ancora in
questi ultimi giorni da taluni di essi, ci inquietano non poco.
Vorremmo poter votare.
*
Perche' votare occorre, e chi propaganda l'astensionismo a sinistra,
l'astensionismo che aiuta il regime della corruzione ad occupare una volta
ancora pressoche' totalmente le istituzioni della cosa pubblica, le
istituzioni che fanno le leggi e decidono dell'uso delle risorse di tutti,
ebbene, o non sa quel che si dice ed allora e' un ingenuo e un presuntuoso,
o forse lo sa - ed allora e' un irresponsabile o un mascalzone, o piu'
semplicemente un meschino che ha scambiato l'ideologia (che sia quella della
 societa' dello spettacolo o un'altra ancor piu' longeva e piu' cupa) per la
realta', e da questa astrattezza solo disastri possono venire.
Poi puo' anche capitare di non poter votare per motivi peculiari
insormontabili (alla propria situazione legati, o alle proprie scelte di
principio), ma sarebbe appunto l'eccezione che conferma la regola: e la
regola e' che votare occorre, senza illusioni, senza deleghe in bianco,
senza sostituismi. Il voto non e' che uno degli strumenti della lotta
politica, mille altre cose possiamo e quindi dobbiamo fare per promuovere e
realizzare una politica della nonviolenza. Ma rinunciare a quello strumento
almeno noi non vogliamo, ne ora ne' mai.
*
Io che scrivo queste righe da molti, molti anni non riesco piu' a dare un
voto interamente persuaso - di appartenenza o di piena condivisione di un
programma o almeno dei suoi centrali punti -, e tuttavia so che il mio voto
non vale di meno. Ed anzi, la fatica che mi costa darlo dovendo lungamente
soppesare i pro e i contra, e restandone ancora e ancora dubbioso, e sapendo
gia' che non poca amarezza e scontento mi costera' comunque averlo dato,
ebbene, e' situazione che me lo rende non piu' scadente ma piu' prezioso, ed
insieme piu' laico, piu' loico, piu' sapido e piu' meditato.
Ogni voto e' utile. Oggi piu' che mai. Contro la guerra, il razzismo, il
patriarcato, la devastazione della biosfera, lo sfruttamento onnicida.
Votare occorre.

2. APPELLI. FONDAZIONE PER LA PRESERVAZIONE DELLA TRADIZIONE MAHAYANA: UN
APPELLO PER IL TIBET
[Da Valentina Dolara (per contatti: tel. 055573032 e 335437319, e-mail:
vdolara at libero.it) riceviamo e diffondiamo il seguente appello dei Centri
della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana, che
raccoglie dieci centri buddhisti tibetani italiani della tradizione Ghelupa,
sui circa quindici presenti nel Paese.
Valentina Dolara e' presidente della Fondazione per la Preservazione della
Tradizione Mahayana; su di lei riportiamo anche la seguente scheda risalente
al 2003: "Valentina Dolara e' giurista, con specializzazione in diritto
internazionale, in particolare sulla protezione dei diritti umani ed i
sistemi preventivi di mantenimento della pace; formatrice sui temi legati
alla legalita' democratica, la cittadinanza attiva, la gestione dei
conflitti, ha tenuto conferenze, seminari e corsi per scuole, istituzioni,
associazioni; fa parte dell'associazione fiorentina "Apple. Associazione per
promuovere la legalita'", collabora con Arci servizio civile, con
l'associazione Kreddha, fondata a San Francisco, che si occupa di gestione e
risoluzione nonviolenta dei conflitti tra stati e minoranze; ha lavorato per
due anni a Ginevra al Tibet Bureau, agenzia ufficiale del governo tibetano
in esilio che si occupa delle attivita' relative alle Nazioni Unite e di
tutto quanto spetterebbe ad una ambasciata - se i tibetani avessero la
possibilita' di amministrare il loro paese - per l'Europa sud-orientale, e
continua a collaborare e organizzare iniziative di sostegno alla causa
tibetana. A Firenze ha contribuito ad organizzare diversi eventi, spesso
insieme ad Amnesty International o altre associazioni sia laiche che
religiose; tra quelli di maggior rilievo, nel 1999 ha coordinato l'incontro
pubblico del Dalai Lama a Firenze all'interno del progetto "The Way of
Peace"; lo scorso inverno ha partecipato all'organizzazione dell'evento
relativo agli insegnamenti e iniziazione di Kalachakra a Graz in Austria; ha
fatto da interprete in alcuni incontri privati tra il Dalai Lama e esponenti
politici italiani durante le visite degli scorsi anni; ha tradotto testi e
funge da interprete per insegnamenti buddhisti dall'inglese per il centro
buddhista tibetano di Firenze (Centro Ewam); fa parte della commissione di
studio per l'otto per mille dell'Unione Buddhista Italiana per conto dei
centri di tradizione Ghelupa, all'interno della scuola Vajrayana"]

Comunicato a nome di tutti i Centri della Fondazione per la Preservazione
della Tradizione Mahayana in Italia: Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia
(Pisa), Centro Terra di Unificazione Ewam di Firenze, Centro Cenresig di
Bologna, Centro Tara Cittamani di Padova, Centro Lama Tzong Khapa di
Villorba (Treviso), Centro Sangye Choling di Sondrio, Centro Kushi Ling di
Arco di Trento, Centro Muni Ghiana di Palermo, Associazione Yeshe Norbu,
Shine', Chiara Luce Edizioni.
*
Gli eventi in Tibet di questi giorni riportano alla luce una tragedia che si
consuma da oltre cinquanta anni sotto gli occhi indifferenti e talora
complici della comunita' internazionale.
I Centri della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana
italiani, congiuntamente, esprimono solidarieta' al Dalai Lama e al popolo
tibetano e condanna del regime totalitario cinese che alla forza della
ragione e del dialogo antepone gli strumenti della violenza,
dell'intimidazione e della menzogna.
Si esprime piena condanna di un potere corrotto e antidemocratico che
ricorre alla forza militare nell'incapacita' di giustificare la violazione
dei piu' elementari diritti umani anche all'interno del suo stesso
territorio.
In questo contesto non si puo' tacere la complicita' di stati e organismi
internazionali che al rispetto delle fondamentali regole di convivenza tra i
popoli antepongono logiche commerciali barattando valori e principi in
cambio di ritorni economici.
I Centri della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana si
appellano alla responsabilita' della comunita' internazionale e in
particolare al governo italiano, a tutti i partiti politici con i loro
leader affinche', superando il velo diplomatico:
- si faccia pressione per l'avvio di una inchiesta internazionale per
l'accertamento di quanto sta avvenendo in Tibet sostenendo l'appello di Sua
Santita' il Dalai Lama;
- si chieda con fermezza alla Cina la cessazione immediata della sanguinosa
repressione in atto in questi giorni in Tibet:
- si chieda con estrema decisione alla Cina l'avvio di trattative con il
governo tibetano per la soluzione pacifica della questione sino-tibetana;
- si esigano dalle autorita' cinesi passi concreti per il rispetto dei
diritti umani in cambio dell'opportunita' economica e mediatica
rappresentata dalle prossime Olimpiadi.
Nel mondo sta crescendo una spirale di odio, violenza e ritorsione, insieme
alla terribile convinzione che non ci siano alternative.
Il Tibet ha donato al mondo la prova che esiste una via diversa, dimostrando
che un popolo perseguitato puo' lottare per la propria liberta' attraverso
verita', fermezza e nonviolenza.
Non lasciamo soli i tibetani nella loro coraggiosa e pacifica lotta per
l'affermazione dei principali valori e diritti umani.
*
Di seguito alcune note che in estrema sintesi riassumano la questione
tibetana.
La cultura del Tibet con i suoi valori di tolleranza e nonviolenza
profondamente radicati nella popolazione, e' un patrimonio dell'intera
umanita' che rischia di scomparire per sempre.
Tra l'indifferenza della comunita' internazionale, nel 1959 l'Esercito
Popolare Cinese completo' l'occupazione del Tibet iniziata nel 1950,
annettendo un territorio vasto come la meta' dell'Europa e aprendosi la
strada in direzione dell'Asia meridionale.
Nell'arco di un cinquantennio, per vincere il radicato spirito di
indipendenza dei tibetani, il governo cinese ha messo in atto un programma
sistematico di eliminazione di tutti i punti di riferimento culturale e
religioso che ha portato alla distruzione quasi totale di scuole,
biblioteche, luoghi di culto e opere d'arte sacra risalenti spesso a piu' di
mille anni or sono.
Si calcola che in questi quattro decenni oltre 1.200.000 tibetani siano
morti a causa della repressione e degli sconvolgimenti sociali ed economici
che ne sono derivati.
In questa tragedia non c'e' solo la sofferenza umana, ma anche il rischio
della scomparsa di una autentica cultura di pace basata sugli insegnamenti
buddhisti di nonviolenza e di rispetto degli altri, l'esempio concreto che
un popolo oppresso puo' lottare per i propri diritti senza perdere la
propria umanita'.
Oltre al Dalai Lama, premio Nobel per la pace 1989, piu' di 135.000 dei sei
milioni di tibetani si sono rifugiati in India e Nepal per sfuggire alla
persecuzione religiosa e cercare di preservare le basi della loro cultura, e
ancora oggi continuano ad arrivare numerosi nei campi profughi.
Tra queste persone ci sono uomini e donne di ogni eta' e molti bambini, e in
questi quattro decenni ne sono nati molti altri, spesso in condizioni
proibitive.
Nell'aria tersa dell'altipiano tibetano le malattie infettive erano
praticamente sconosciute, ma nei campi profughi tubercolosi, malaria e
denutrizione hanno imperversato per lunghi anni, prima che alcune
organizzazioni umanitarie riuscissero a mitigare la situazione.
In Tibet vi era una antica civilta' non tecnologica, ma estremamente
progredita nella conoscenza dell'uomo: infatti il Buddhismo e' una scienza
della mente e una filosofia di vita oltre che una religione.
*
I Centri della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana in
Italia

3. APPELLI. UNA LETTERA APERTA DI TRE MEDICI DELLA PRESTIGIOSA ISDE
[Riportiamo il seguente comunicato del 18 marzo 2008 del comitato che si
oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto
aereo (per contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito:
www.coipiediperterra.org, per contattare direttamente la portavoce del
comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail:
antonella.litta at libero.it), dal titolo completo: "Una lettera aperta di tre
medici della prestigiosa Isde. Tre medici impegnati in difesa della salute e
dell'ambiente scrivono ai loro colleghi dell'Alto Lazio per argomentare le
ragioni scientifiche e sanitarie dell'opposizione alla realizzazione del
patogeno e devastante mega-aeroporto a Viterbo e chiamare a un impegno
comune in difesa della salute di tutti i cittadini"]

Tre stimati medici che operano nell'Alto Lazio, i dottori Gianni Ghirga,
Antonella Litta e Mauro Mocci, hanno indirizzato una lettera aperta ai loro
colleghi medici per invitare ad opporsi al progetto di realizzare a Viterbo
un devastante mega-aeroporto per voli low-cost, le cui conseguenze sul piano
sanitario ed ambientale sarebbero nefaste.
La lettera si conclude con un esplicito appello: "Chiediamo a voi tutti e in
particolare a quelli che tra voi ricoprono incarichi istituzionali di
impegnarvi per una riconsiderazione della decisione che individua in Viterbo
un nuovo scalo aeroportuale, ben consapevoli che prima di tutto dobbiamo
tutelare la salute dei nostri pazienti, delle giovani e future generazioni e
la salubrit‡ dell'ambiente".
Il dottor Gianni Ghirga, la dottoressa Antonella Litta e il dottor Mauro
Mocci fanno parte della prestigiosa Isde - Associazione italiana medici per
l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia).
La dottoressa Antonella Litta e' anche la portavoce del comitato che si
oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto
aereo.

4. APPELLI. GIANNI GHIRGA, ANTONELLA LITTA, MAURO MOCCI: UNA LETTERA APERTA
AI COLLEGHI MEDICI DELL'ALTO LAZIO

Ai colleghi medici dell'Alto Lazio
Gentili colleghi,
vi scriviamo in quanto fortemente preoccupati dalla scelta di realizzare
nella citta' di Viterbo un mega scalo aeroportuale per voli low cost,
ampliando enormemente l'aeroporto militare preesistente. Una scelta che
genera grande apprensione e preoccupazione per la salute delle persone e per
l'ambiente.
*
Il rischio ambientale e sanitario
E' noto che moltissimi agenti inquinanti immessi nell'atmosfera, nell'aria e
nel suolo entrano tramite la respirazione e la catena alimentare in contatto
con l'organismo umano dopo aver causato danni ed alterazioni irreversibili
anche all'ambiente e alla biodiversita' degli ecosistemi.
Se l'aeroporto fosse realizzato, il continuo decollo, atterraggio e sorvolo
degli aerei provocherebbe un forte aumento delle emissioni fortemente
inquinanti.
Il traffico aereo, inoltre, contribuisce per circa il 10% all'incremento di
anidride carbonica e quindi al surriscaldamento climatico dell'intero
pianeta immettendo direttamente anidride carbonica, gas e polveri negli
strati piu' alti della troposfera ed in quelli piu' bassi della stratosfera
alterando di fatto la composizione dell'atmosfera.
La situazione della Tuscia per quantitativo di emissioni di anidride
carbonica e' gia' tra le piu' gravi in Italia come evidenziato dallo studio
della societa' Eco-Way di Milano, pubblicato nell'ottobre scorso.
Il previsto traffico aereo determinerebbe ed accrescerebbe la presenza di
gas dannosi quali: Monossido di Carbonio (CO), Ossidi di Zolfo (SOx), Ossidi
di Azoto (NOx) e Idrocarburi (HC) - come la presenza del benzene noto
cancerogeno -, e l'inquinamento da polveri sottili ed ultrasottili
(particolato di dimensioni inferiori a 5 e 2.5 micron di diametro). Queste
polveri attraverso i polmoni veicolano direttamente nel sangue e nel
cervello i metalli pesanti (il piombo in primis) liberati dalla combustione
del cherosene (combustibile meno raffinato rispetto al petrolio) e
dall'erosione ed abrasioni dei sistemi di frenaggio e degli pneumatici dei
velivoli sulle piste.
*
Le patologie da polveri sottili ed ultrasottili: "nanopatologie"
Gli studi scientifici e la comunita' scientifica internazionale dimostrano
ed affermano in modo certo che un numero sempre piu' elevato di malattie
sono causate dalla interazione tra inquinanti ambientali e genetica umana.
E' ormai ben documentato che il particolato ultrafine (le polveri derivanti
dai processi di combustione) attraversa i sistemi di filtraggio, permane
lungamente in atmosfera, e puo' essere trasportato per decine e centinaia di
chilometri, penetra attraverso tutte le barriere e membrane organiche - ivi
compresi i nervi cranici, la barriera ematocerebrale, la placenta, gli
endoteli, le membrane plasmatiche - raggiungendo i nuclei cellulari col
proprio carico di metalli pesanti ed altri fattori cancerogeni, interferendo
cosi' con i sistemi di riparazione del Dna e con i meccanismi
dell'espressione genica.
Esistono evidenze sempre piu' consistenti di come numerosi inquinanti
introdotti nel corpo umano inducano processi infiammatori cronici che
determinano uno stress cellulare progressivo a carico di tutti gli organi e
i tessuti, aprendo la strada a patologie gravi come aterosclerosi e cancro.
Ma il problema che allarma di piu' tantissimi colleghi, epidemiologi e
pediatri in tutto il mondo, concerne la possibilita' che il danno genetico
colpisca le cellule germinali materne o paterne (causando la possibile
trasmissione alle successive generazioni di lesioni e patologie anche gravi)
o direttamente il feto nel momento piu' delicato del suo sviluppo.
Studi scientifici condotti mostrano l'evidente correlazione tra
l'esposizione alle polveri sottili ed ultrasottili e l'aumento dei ricoveri
ospedalieri, della mortalita', delle malattie respiratorie,delle malattie
cronico-degenerative (Alzheimer, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sclerosi
Multipla), delle malattie endocrine, delle malattie neoplastiche e del
sistema cardiovascolare.
L'inalazione delle polveri sottili e ultrasottili provoca riduzione della
funzionalita' polmonare nei bambini, riduzione della speranza di vita,
aumento delle malattie neoplastiche e basso peso alla nascita per
esposizioni avvenute nel periodo di gravidanza e precedentemente.
*
L'inquinamento acustico ed elettromagnetico
Si deve considerare inoltre che la zona circostante l'aeroporto ed interi
quartieri di Viterbo  interessati dalle rotte di decollo e atterraggio,
sarebbero sottoposti ad un grave impatto acustico, e le persone che vi
risiedono al rischio di contrarre patologie cardiovascolari, insonnia,
irritabilita', astenia, disturbi dell'udito.
I sistemi radar della torre di controllo e quelli a bordo degli aerei
insieme alle antenne di radiotrasmissione ed ai sistemi elettromagnetici
utilizzati per i controlli di sicurezza produrrebbero inoltre inquinamento
elettromagnetico.
*
L'esperienza delle citta' gia' sede di scali aeroportuali
Si e' rilevato che l'area intorno ad un aeroporto con un traffico aereo
lieve/moderato che risente maggiormente dell'inquinamento ha un raggio di
circa 20 km, con una maggior sofferenza in quelle zone situate lungo la
direzione dei venti prevalenti e lungo le linee di decollo e di atterraggio.
Un  solo aereo 747 che atterra e decolla produce una quantita' di smog
simile a quella causata da un'auto guidata per oltre 9.000 km, ed una
quantita' di ossidi di azoto pari a quella emessa da un'auto che ha
viaggiato per oltre 42.000 km.
All'inquinamento causato dagli aerei bisogna poi aggiungere quello che
sarebbe provocato dall'intenso traffico di automobili e dei veicoli a
supporto delle attivita' aeroportuali.
Per quanto riguarda questo aspetto la situazione per Viterbo e provincia e'
gia' fortemente problematica in quanto da sempre manca di una adeguata ed
efficiente rete ferroviaria.
I dati riportati sono frutto una obiettiva documentazione e di quanto
vissuto e testimoniato ogni giorno dalle popolazioni di Ciampino, Malpensa,
Linate, Bolzano, Orio al Serio, e di tante altre citta' sede di aeroporti in
Italia come in Europa ed America.
*
Il territorio di Viterbo e provincia
Gentili colleghi,
come ben sappiamo il territorio viterbese ha gia' subito e subisce
aggressioni ambientali: alla naturale radioattivita' dovuta al radon si
aggiungono infatti la presenza di discariche abusive non ancora messe in
sicurezza, la presenza di metalli pesanti nelle acque e in particolare
dell'arsenico, i processi di eutrofizzazione dei laghi, la presenza del piu'
grande polo energetico d'Europa (le centrali di Civitavecchia e Montalto di
Castro, con il progetto di riconversione a carbone della centrale di
Torvaldaliga Nord a Civitavecchia e i conseguenti ulteriori enormi danni per
ambiente e salute).
Nello specifico aree di particolare bellezza, fascino e storia come quella
del Bullicame, dell'orto botanico e delle terme sarebbero stravolte per
sempre a causa della cementificazione, e il loro ecosistema e biodiversita'
profondamente danneggiati dagli inquinanti generati e diffusi dal traffico
aereo.
La scelta di realizzare un aeroporto a Viterbo aggiungerebbe quindi un
ulteriore e gravissimo fattore d'inquinamento e quindi di rischio per
l'ambiente e per la salute, in particolare per quella dei bambini.
Se, e giustamente, ci preoccupano i danni prodotti alla salute
dall'inquinamento da traffico automobilistico, a maggior ragione ci devono
preoccupare i danni che puo' determinare il traffico aereo e un aeroporto
che sorgerebbe a ridosso della citta'. Siamo convinti che la mobilita' su
gomma e quella aerea debbano essere ridotte a vantaggio di una mobilita' che
privilegi quella su rotaia.
In Francia e in Germania i governi hanno inserito il blocco della
costruzione di nuovi aeroporti tra le misure per combattere l'inquinamento
ambientale e le emissioni di anidride carbonica.
*
La responsabilita' dei medici
L'articolo 5 del nostro nuovo codice di deontologia afferma: "I medici
debbono considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora come elemento
determinante e fondamentale per la  salute dei cittadini".
Come medici siamo  dunque investiti di una maggiore responsabilita' che
diventa ancora piu' forte quando si e' amministratori e si e' chiamati a
decidere in merito ad opere, impianti ed infrastrutture che possono arrecare
danno alla salute e all'ambiente.
Non si puo' piu' continuare a ripetere l'errore di esporre persone e intere
comunita' a rischi per la salute, salvo poi, a distanza di anni, e purtroppo
dopo morti e malati, riconoscere quanto gia' l'evidenza scientifica aveva
mostrato.
Riteniamo importante in ogni fase decisionale l'acquisizione della
necessaria documentazione scientifica, l'adozione del principio di
precauzione e la valutazione dell'impatto sanitario (VIS) come raccomandato
dalle recenti direttive dell'Unione Europea, insieme alla valutazione di
impatto ambientale (VIA) e alla valutazione ambientale strategica (VAS).
Valutazioni che mancano totalmente per il progetto dell'aeroporto di
Viterbo. Un progetto che preannuncia soltanto una nuova servitu' per il
territorio viterbese sconvolgendo e snaturando per sempre quelle che sono le
naturali vocazioni e caratteristiche di una provincia che avrebbe sicure
possibilita' di sviluppo anche dal punto di vista occupazionale se ci fosse
veramente la volonta' e la capacita' di valorizzare quanto gia' esistente.
*
Cari colleghi,
noi tutti sappiamo quanto sia importante informarsi, formarsi e aggiornarsi
continuamente, sia per la dignita' della nostra professione che per la piena
tutela della salute dei nostri pazienti.
Chiediamo a voi tutti e in particolare a quelli che tra voi ricoprono
incarichi istituzionali di impegnarvi per una riconsiderazione della
decisione che individua in Viterbo un nuovo scalo aeroportuale, ben
consapevoli che prima di tutto dobbiamo tutelare la salute dei nostri
pazienti, delle giovani e future generazioni e la salubrit‡ dell'ambiente.
Cordialmente,
dottor Gianni Ghirga
dottoressa Antonella Litta
dottor Mauro Mocci
per il coordinamento dell'Alto Lazio dell'Isde - Associazione italiana
medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the
Environment - Italia)
Viterbo, 18 marzo 2008
*
Post scriptum
Condividono con noi questa preoccupazione tantissimi cittadini di Viterbo e
dell'Alto Lazio ed anche scienziati, ambientalisti, parlamentari italiani ed
europei, scrittori, cattedratici universitari, intellettuali, saggisti; tra
i tanti nomi illustri: i professori Angelo Baracca, Virginio Bettini,
Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia,
Gianni Tamino; la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini; il
magistrato Ferdinando Imposimato. Hanno aderito  e sottoscritto il nostro
appello anche numerosissimi operatori sociali, religiosi e laici, persone
impegnate per i diritti umani, personalita' della vita civile e della
riflessione morale, tra cui padre Alex Zanotelli e numerose associazioni e
movimenti impegnati in difesa della biosfera, dei beni comuni, della pace.
Numerose sono state le interrogazioni presentate al Parlamento e al
Consiglio regionale del Lazio.
*
Una bibliografia e sitografia per approfondire
a) Alcuni articoli e volumi
- Aydin Y., Kaltenbach M., Noise perception, heart rate and blood pressure
in relation to aircraft noise in the vicinity of the Frankfurt airport. Clin
Res Cardiol. 2007 Jun; 96(6): 347-58. Epub 2007 Apr 10.
- Apat (Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici).
Ottomila decessi l'anno in 13 citta' italiane per gli effetti a lungo
termine dell'inquinamento atmosferico da particolato. Comunicato stampa 15
giugno 2006, Roma.
- Bharathi, Ravid R., Rao K.S., Role of metals in neuronal apoptosis:
challenges associated with neurodegeneration. Curr Alzheimer Res. 2006 Sep;
3(4): 311-26.
- Cohen B.S., Bronzaft A.L., Heikkinen M., Goodman  J., Nadas A.,
Airport-related air pollution and noise. J Occup Environ Hyg. 2008 Feb;5(2):
119-29.
- Marinella Correggia. La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano
2007.
- Eriksson C., Rosenlund M.,Pershagen G., Hilding A.,Ostenson CG., Bluhm G.,
Aircraft noise and incidence of hypertension Epidemiology 2007 Nov; 18(6):
716-21.
- Fang G.C., Wu Y.S., Lee W.J., Chou T.Y., Lin I.C., Study of ambient air
particulates pollutants near Taichung airport sampling site in central
Taiwan. J Hazard Mater 2007 Jun 1; 144(1-2): 492-8. Epub 2006 Oct 27.
- Frati L., Caprasecca E., Santoni S., Gaggi C., Guttova A., Gaudino S.,
Pati A., Rosamilia S., Pirintsos S.A., Loppi S., Effects of NO2 and NH3 from
road traffic on epiphytic lichens. Environ Pollut. 2006 Jul; 142(1): 58-64.
Epub 2005 Nov 28.
- Hertz-Picciotto I., Park H.Y., Dostal M., Kocan A.,Trnovec T., Sram R.,
Prenatal exposures to persistent and non-persistent organic compounds and
effects on immune system development. Basic Clin Pharmacol Toxicol. 2008
Feb; 102(2): 146-54.
-Iavicoli I., Chiarotti M., Bergamaschi A., Marsili R., Carelli G.,
Determination of airborne polycyclic aromatic hydrocarbons at an airport by
gas chromatography-mass spectrometry and evaluation of occupational
exposure. J. Chromatogr A. 2007 May 25; 1150(1-2): 226-35. Epub 2006 Aug 30.
- Jaana Kettunen, Timo Lanki, Pekka Tiittamen, Pasi P. Aalt, Tarja
Koskentalo, Markku Kulmala, Veikko Salomaa, Juha Pekkamen, Associations of
fine and ultrafine particulate air pollution with stoke mortality in a area
of low air pollution levels. Stroke 2007; 38; 918-922.
- Jarup L., Dudley M.L., Babisch W., Houthuijs D., Swart W., Pershagen G.,
Bluhm G., Katsouyanni K., Velonakis M., Cadum E., Vigna-Taglianti F., Hyena
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and noise exposure assessment. Environ Health Perspect. 2005 Nov; 113(11):
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- K.A. Kugele, F. Jelinek, R. Gaffal. Aircraft Particulate Matter Emission
Estimation through all Phases of Flight. Eurocontrol  Experimental Centre,
2005.
- Legambiente Piemonte, rapporto "Aeroporto di Malpensa e vivibilita'",
Torino, 24 febbraio 2003.
- Legambiente Lazio e  Comitato aeroporto Ciampino, "Smog dai cieli:
rilevazione livello polveri sottili". Roma,luglio 2006.
- Oberdoerster G., Oberdoerster E., Oberdoerster J., Nanotoxicology: an
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- Pisani S., Bonarrigo D., Gambino M., Macchi L., Banfi F., Verri A.M.,
Degli Stefani C., Cislaghi C., Bossi A., Cortinovis I., Epidemiologic study
Salus domestica: evaluation of health damage in a sample of women living
near the Malpensa 2000 airport. Epidemiol Prev. 2003 Jul-Aug; 27(4): 234-41.
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N.V., Samusenko T.G., Subbotin V.V., Hygienic evaluation of electromagnetic
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staff of civil airports. Med Tr Prom Ekol. 2004; (1): 31-5.
- Royal Commission on Environmental Pollution, The Environmental Effects of
Civil Aircraft in Flight. Report (www.rcep.org.uk), 22 March, 2007.
- Sharon Ruth Skolnick, Exposing Airports'Poison Circles. Earth Island
Journal Winter 2000-2001. Vol. 15, No. 4.
- Societa' Eco Way Milano. Rapporto sulle emissioni di anidride carbonica
prodotte dalle aziende della Regione Lazio nel 2006. Milano, 4 ottobre 2007.
- Stansfeld S.A., Berglund B., Clark C., Lopez-Barrio I., Fischer P.,
Ohrstroem E., Haines M.M., Head J., Hygge S., Van Kamp I., Berry B.F.,
Aircraft and road traffic noise and children's cognition and health: a
cross-national study. Lancet. 2005 Jun 4-10; 365(9475): 1942-9.
- Stenzel Jennifer and Jonathan Trutt. Flying Off Course: Environmental
Impacts of America's Airports. New York - Natural Resources Defense Council,
October 1996 (www.nrdc.org).
- Stuber N., Forster P., Raedel G., Shine K., The importance of the diurnal
and annual cycle of air traffic for contrail radiative forcing. Nature.2006
Jun 15; 441(7095): 864-7.
- The Royal Society and The Royal Academy of engineer, UK (2004).
Nanoscience and nanotechnologies. Recommendation 10 p. 95. Available at
www.royalsoc.ac.uk
- Touitou Y., Evaluation of the effects of electric and magnetic fields in
humans. Ann Pharm Fr. 2004 Jul; 62(4): 219-32.
*
b) Alcuni siti
- www.airportwatch.org.uk
- www.caap.org/Airport_Noise_Pollution_Research.html
- www.chooseclimate.org
- www.coipiediperterra.org
- www.comitatoaeroportociampino.it
- www.eco-way.it
- www.ewg.org/reports/generations
- www.isde.it
- www.ipcc.ch
- http://ospiti.comune.siena.it/filoerba/aeroporto/index02.html
- www.noaereibz.it
- www.planestupid.com
- www.royalsoc.ac.uk

5. LETTURE. MARINELLA CORREGGIA: IL BALCONE DELL'INDIPENDENZA
Marinella Correggia, Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo,
Stampa alternativa - Nuovi equlibri, Roma-Viterbo 2006, pp. 48, euro 1. Come
trasformare il balcone di casa in un modello di economia sostenibile. Un
libriccino brioso e delizioso - oder: sencillo un enchiridion - per
schiudere le menti e le braccia alle buone pratiche.

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

7. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 399 del 19 marzo 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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