Coi piedi per terra. 71



===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 71 del 2 febbraio 2008

In questo numero:
1. Peppe Sini: Errare e' umano, ma perseverare e' diabolico
2. Invalidare uno sciagurato atto dalle conseguenze nefande
3. Antonella Litta: Relazione al convegno di Capranica del primo febbraio
2008
4. Un'iniziativa di informazione dei pendolari viterbesi
5. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ERRARE E' UMANO, MA PERSEVERARE E' DIABOLICO
[Peppe Sini, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni
'70 uno dei principali animatori del movimento che si opponeva alle servitu'
energetiche e militari nell'Alto Lazio, e il principale animatore del
movimento che si oppose al devastante progetto autostradale della cosiddetta
"Supercassia"; nel 1979 ha fondato il Comitato democratico contro
l'emarginazione che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha
promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e
l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di
solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime
razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza
delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri
che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato
l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato
alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione
delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il
principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla
penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha
presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio
Provinciale di Viterbo -; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico
quotidiano "La nonviolenza e' in cammino"]

Il Ministro dei Trasporti del decaduto governo, secondo fonti di stampa,
avrebbe sottoscritto il 31 gennaio 2008 un accordo di programma col
Presidente della Regione Lazio per la realizzazione a Viterbo di un
devastante mega-aeroporto per voli low cost.
*
Il Ministro del Trasporti e il Presidente della Regione Lazio sanno
benissimo che questa opera e' un crimine ed una follia.
Sanno benissimo che il mega-aeroporto provochera' gravi danni alla salute
della popolazione viterbese ed altolaziale.
Sanno benissimo che il mega-aeroporto provochera' una enorme devastazione di
fondamentali beni ambientali, culturali, sociali, terapeutici ed economici
di Viterbo.
Sanno benissimo che il mega-aeroporto provochera' effetti disastrosi per le
autentiche vocazioni produttive dell'Alto Lazio e per la qualita' della
vita, la salute, la sicurezza e i diritti dei cittadini che nell'Alto Lazio
vivono.
Sanno benissimo che il mega-aeroporto provochera' uno sperpero scandaloso e
insensato di soldi pubblici a vantaggio di interessi speculativi e a danno
di tutti i cittadini.
Sanno benissimo che il mega-aeroporto e' privo delle verifiche e quindi dei
requisiti richiesti dalla vigente legislazione in materia di Valutazione
d'impatto ambientale (in sigla: Via), di Valutazione ambientale strategica
(in sigla: Vas), di Valutazione d'impatto sulla salute (in sigla: Vis).
E sanno benissimo che incrementare il trasporto aereo significa contribuire
al collasso della biosfera, e che e' invece coscienza comune della comunita'
scientifica mondiale e degli statisti piu' avvertiti che e' necessario ed
urgente ridurre immediatamente e drasticamente i voli.
*
Sapendo tutto questo il Ministro e il Presidente perseverano con una
tracotanza semplicemente stupefacente nell'errore. E se errare e' umano,
perseverare e' diabolico.
Soprattutto da parte di un ministro di un governo che si e' gia' dimesso, e
che dovrebbe quindi limitare la sua attivita' all'amministrazione corrente e
non pretendere di imporre decisioni scellerate.

2. INIZIATIVE. INVALIDARE UNO SCIAGURATO ATTO DALLE CONSEGUENZE NEFANDE
[Riportiamo il seguente comunicato del Comitato del primo febbraio 2008 dal
titolo completo "Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo chiede
alle competenti magistrature ed istituzioni di controllo di invalidare uno
sciagurato  atto dalle conseguenze nefande compiuto dal ministro di un
governo gia' dimissionario"]

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo chiedera' alle competenti
magistrature ed istituzioni di controllo di verificare se ricorrano i
termini di legge per invalidare l'accordo di programma tra il Ministro dei
Trasporti del governo Prodi gia' dimissionario ed il Presidente della
Regione Lazio, accordo di programma che prevede la realizzazione a Viterbo
di un devastante mega-aeroporto per voli low cost, accordo che e' stato
sottoscritto - da quanto riferisce la stampa - il 31 gennaio 2008, quando il
governo di cui il Ministro Bianchi fa parte era gia' da giorni
dimissionario, e nel giorno in cui il Capo dello Stato dopo le consultazioni
di rito ha dato incarico al Presidente del Senato di formare un nuovo
governo.
Non vi e' alcun dubbio che sotto il profilo strettamente deontologico un
ministro pro tempore di un governo gia' dimissionario si dovrebbe astenere
dall'imporre ai cittadini decisioni di grande rilevanza (e dagli esiti
catastrofici) e limitarsi al disbrigo degli affari correnti in attesa di
passare le consegue al successore.
Ma non c'e' solo il profilo morale: chiediamo che si verifichi se anche
sotto il profilo amministrativo e giuridico vi siano elementi tali da
invalidare una decisione gravemente errata e dimostratamente nociva e
distruttiva per la popolazione e per l'ambiente.
*
Il comitato conferma la irrefutabili ragioni scientifiche, sanitarie,
amministrative e giuridiche, oltre che morali, culturali, economiche e
sociali, per cui il devastante mega-aeroporto non deve essere realizzato:
poiche' esso provocherebbe esiti gravemente nocivi per la salute dei
cittadini e gravemente distruttivi per fondamentali beni naturalistici,
archeologici, storico-culturali, sociali, terapeutici ed economici; poiche'
esso e' privo delle verifiche e quindi dei requisiti previsti dalla vigente
legislazione in materia di tutela dell'ambiente e della salute; poiche' esso
implicherebbe uno sperpero di ingentissime risorse finanziarie pubbliche a
solo vantaggio di interessi speculativi privati e ad enorme danno della
popolazione tutta; poiche' esso contribuirebbe ad accrescere l'effetto serra
che costituisce la principale e piu' drammatica emergenza ambientale
globale, proprio mentre occorre invece ridurre immediatamente e
drasticamente il trasporto aereo esistente.
*
Il comitato contesta che il Ministro dei Trasporti di un governo che si e'
gia' dimesso possa prendere una decisione cosi' grave e dagli esiti cosi'
disastrosi: un ministro che resta in carica per il disbrigo delle pratiche
correnti quando gia' il governo di cui fa parte ha rassegnato le dimissioni
non puo' prendere decisioni di tanta rilevanza e dagli effetti tanto
catastrofici.

3. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: RELAZIONE AL CONVEGNO DI CAPRANICA DEL
PRIMO FEBBRAIO 2008
[Riportiamo il testo della relazione della dottoressa Antonella Litta
all'incontro pubblico sul tema "Centrali a biomasse e ricadute sulla salute"
svoltosi a Capranica (Viterbo) il primo febbraio 2008 per iniziativa del
Comitato cittadino per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica;
oltre ad Antonella Litta sono intervenuti anche il dottor Gianni Ghirga,
pediatra, e il dottor Mauro Mocci, medico di base, anch'essi rappresentanti
dell'associazione Medici per l'ambiente (Isde-Italia).
Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per
l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia).
Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale
ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni
medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi
africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del
Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla
pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente.
Su Lorenzo Tomatis cfr. i materiali riportati nei fascicoli monografici de
"La domenica della nonviolenza" n. 140 e "Voci e volti della nonviolenza" n.
117]

Un ricordo di Lorenzo Tomatis
Voglio iniziare con il ricordo di un medico, di una persona onesta, di uno
scienziato al servizio dell'umanita' e della salute delle persone.
Quest'uomo recentemente scomparso si chiamava Lorenzo Tomatis. Scienziato e
scrittore, ma soprattutto uomo giusto. Un uomo, un medico con un curriculum
scientifico di grandissimo valore, ma sconosciuto ai piu' e alle platee
televisive. Un personaggio scomodo perche' capace di dire la verita' in ogni
circostanza. Uno scienziato al servizio della scienza e della verita'. Uno
scienziato indipendente.
Laureatosi nel 1953, dopo un periodo di tirocinio in igiene e anatomia
patologica a Torino e in cancerogenesi sperimentale a Chicago, inizio' a
lavorare allo Iarc di Lione, l'Agenzia Internazionale per le Ricerche sul
Cancro dell'Organizzazione mondiale della sanita', alla fine degli anni '60.
Oggetto dei suoi studi fin dall'inizio furono le relazioni esistenti tra i
tumori e i fattori d'inquinamento ambientale. Divenne successivamente
direttore della Iarc, e sotto la sua direzione si ebbe un grande sviluppo di
ricerche per la comprensione e la prevenzione primaria dei tumori, e per
trasformare tali nozioni in interventi operativi. E' stato anche presidente
della sezione italiana dell'associazione internazionale Isde (Medici per
l'ambiente).
*
La responsabilita' dei medici
Una delle frasi piu' note e caratterizzanti il pensiero di Tomatis era:
"tutte le persone sono responsabili dell'ambiente, i medici lo sono due
volte".
Oggi sappiamo con assoluta certezza  scientifica e anche grazie agli studi e
alle ricerche di Tomatis che la maggior parte delle malattie deriva
dall'interazione tra fenomeni di inquinamento ambientale e genetica umana.
Tutta la classe medica e' chiamata quindi alla responsabilita', alla
vigilanza, alla tutela dell'ambiente e infine anche alla denuncia perche' il
compito fondamentale di noi medici e' preservare lo stato di salute delle
persone.
L'articolo 5 del nuovo codice di deontologia medica afferma proprio questo:
"Il medico e' tenuto a considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora
quale fondamentale determinante della salute dei cittadini (...) Il medico
favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute
nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva".
La Federazione nazionale degli Ordini dei medici, e l'associazione Medici
per l'ambiente (Isde-Italia) che si e' costituita per valorizzare il ruolo
del medico nella difesa dell'ambiente e in favore del diritto della salute,
hanno sottoscritto un documento, approvato anche dall'Ordine dei medici di
Viterbo, incentrato su "Tutela del diritto individuale e collettivo alla
salute e a un ambiente salubre - Inquinamento atmosferico urbano, stili di
vita e salute".
Questo documento riafferma ancora una volta il dettato costituzionale che
garantisce il diritto alla salute e a un ambiente sano per tutti,
indipendentemente dal reddito, e i medici ne sono i primi garanti. A questo
proposito in un recente incontro con il direttore generale della Asl di
Viterbo, il dottor Aloisio, abbiamo richiesto di avviare studi
epidemiologici che indaghino la relazione tra fattori di inquinamento
ambientali e malattie.
Siamo in attesa di una risposta.
*
Via, Vas, Vis e principio di precauzione
E in questa direzione di maggiore ed urgente responsabilita' della classe
medica, va la recente introduzione della Valutazione d'impatto sulla salute
(in sigla: Vis) da affiancarsi sempre  alla Valutazione ambientale
strategica (in sigla: Vas) e alla Valutazione d'impatto ambientale (in sigla
Via) in ogni fase di decisione, progettazione e realizzazione di grandi
opere, infrastrutture etc.
Oltre a queste valutazioni, e' compito dei medici, come Tomatis ci ha
insegnato, tener bene a mente il principio di precauzione, quel principio di
saggezza umana e scientifica che afferma: quando sono noti gli effetti
nocivi di una tecnologia o di una sostanza occorre adottare tutte le misure
per prevenire tali effetti sull'ambiente e sulla popolazione. ll principio
di precauzione e' un approccio alla gestione dei rischi che si esercita in
una situazione d'incertezza scientifica, che reclama un'esigenza
d'intervento di fronte ad un rischio potenzialmente grave, senza attendere i
risultati della ricerca scientifica.
Ogni manipolazione, sperimentazione o utilizzazione di nuove tecnologie e
nuovi composti richiede anzitutto la raccolta di tutta la documentazione
scientifica esistente, una accurata analisi e valutazione dei rischi,
tenendo presente che la mancanza di prove scientifiche dell'esistenza di un
rapporto causa-effetto, o di una quantificazione della probabilita'
dell'effetto negativo, non possono giustificare il non intervento.
Anche se il parere scientifico e' fatto proprio solo da una frazione
minoritaria, ma di riconosciuta credibilita', della comunita' scientifica,
se ne deve tener conto.
Se analisi e valutazione dei rischi non eliminano l'incertezza, occorre
applicare il principio di precauzione. In parole piu' semplici: non si deve
aspettare di contare gli ammalati e i morti per denunciare e vietare quello
che sappiamo per certo essere dannoso. La storia del riconoscimento
dell'amianto come cancerogeno solo dopo tantissimo tempo e moltissimi
decessi purtroppo costituisce un triste insegnamento, cosi' come la diossina
a Seveso e la piu' recente infezione da encefalopatia spongiforme, meglio
conosciuta come malattia della "mucca pazza".
*
Il territorio dell'Alto Lazio
Il 4 dicembre a Viterbo si e' svolto un convegno sulle emergenze sanitarie e
ambientali nell'Alto Lazio. Il nostro territorio e' gravato da molteplici
fattori di inquinamento: le discariche abusive, il polo energetico
Civitavecchia-Montalto con il dissennato progetto di riconversione a carbone
della centrale di Torvaldaliga Nord, la naturale radioattivita' del
sottosuolo e le acque inquinate da metalli pesanti, l'elettromagnetismo
generato dalle mega-antenne. A questa situazione gia' problematica si e'
aggiunta la disgraziata decisione di realizzare un terzo scalo aeroportuale
regionale a Viterbo, che provochera' ed aumentera' l'inquinamento da polveri
sottili e quello acustico, devastando tra l'altro, e per sempre, una delle
aree di piu' elevato valore naturalistico, culturale, sociale e terapeutico
di Viterbo: l'area termale del Bulicame, peculiare preziosa risorsa e
storico simbolo di Viterbo.
A questa situazione ora si aggiunge la preoccupazione per il progetto della
centrale a biomasse di Barbarano Romano. Le fonti fossili (petrolio,
carbone, gas) e le biomasse, compresi i rifiuti, producono energia per
combustione, processo che produce vari inquinanti. I principali inquinanti
prodotti dalla combustione sono: CO2, NOx, SO2,CO, metalli pesanti, polveri
sottili (PM 10, 2,5, 1 e 0,1), composti complessi come IPA, ecc. Risulta
pertanto ovvio che la realizzazione di una o piu' centrali a biomasse nel
nostro territorio provochera' ulteriore inquinamento e danno alla salute.
*
L'informazione, la consapevolezza, la democrazia.
Penso che da incontri come quello di stasera debba uscire la consapevolezza,
suffragata dalle conoscenze scientifiche, che non ci sono ragioni che
tengano di fronte al diritto alla salute e ad un ambiente sano per noi e per
le generazioni che verranno.
Esistono e ci sono scelte energetiche e di sviluppo alternative, valide e
gia' sperimentate. Scelte rispettose della salute e dell'ambiente e non
assoggettate al profitto di pochi e figlie dell'ignoranza e della pigrizia
di chi amministra.
Le scelte energetiche e di modello di sviluppo sottendono anche un problema
di democrazia, di responsabilita' comune e di scelte condivise. Le persone,
le popolazioni devono essere sempre informate in maniera seria e rigorosa
sulle conseguenze che le scelte politiche e amministrative comportano, e
devono sempre poter esperimere il proprio assenso o la propria opposizione,
soprattutto su scelte che per la loro natura si presentano come
irreversibili e portatrici di danno. Solo in questa maniera la parola
democrazia non risulta svilita e priva di significato.
I medici devono essere responsabilmente a disposizione per informare,
prevenire, tutelare e anche denunciare, ove fosse necessario, per garantire
a tutti il diritto alla salute.
Le competenze mediche sono essenziali ai tecnici e ai politici per prendere
decisioni valide in campo sanitario-ambientale ed ora finalmente anche per
legge non si puo' piu' prescindere da queste competenze.
Il giuramento d'Ippocrate, come l'insegnamento di Lorenzo Tomatis, ci devono
essere di riferimento e guida. Sempre.

4. INIZIATIVE. UN'INIZIATIVA DI INFORMAZIONE DEI PENDOLARI VITERBESI
[Riportiamo il seguente comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di
Viterbo diffuso il 30 gennaio 2007, dal titolo completo "Svoltasi il 30
gennaio un'iniziativa di informazione dei pendolari viterbesi, per il
potenziamento del trasporto pubblico e particolarmente delle ferrovie,
contro la follia del nocivo e devastante mega-aeroporto, contro lo sperpero
dei soldi pubblici per opere speculative e dannose"]

Mercoledi' 30 gennaio 2008 il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha
realizzato una iniziativa di informazione dei pendolari viterbesi nell'area
di arrivo e partenza dei pullman e dei treni a Porta Fiorentina.
E' stato diffuso un ampio documento che riassume le principali ragioni
dell'opposizione al devastante mega-aeroporto e richiede invece il
potenziamento del trasporto pubblico locale, in particolare delle ferrovie.
Tra i pendolari vi e' ovviamente una forte sensibilita' sull'argomento, ed
ampio e crescente e' il sostegno all'iniziativa del movimento che si oppone
all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di
tutti, e per l'immediato potenziamento del trasporto pubblico locale,
particolarmente ferroviario.
Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo: e-mail:
info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org; per contattare
direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel.
3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it; per ricevere la newsletter
"Coi piedi per terra": nbawac at tin.it
Si allega:
a) una lettera inviata al Ministro dei Trasporti l'8 settembre 2007;
b) un appello ai pendolari viterbesi del 12 novembre 2007.
*
Allegato primo: Lettera al Ministro dei Trasporti dell'8 settembre 2007
Egregio Ministro,
le scriviamo come cittadini residenti nel viterbese e come rappresentanti di
movimenti e strutture che si impegnano in difesa dell'ambiente, della
qualita' della vita, della civile convivenza, della legalita', dei diritti
umani di tutti gli esseri umani.
Siamo molto preoccupati della prospettiva che a Viterbo si realizzi un
aeroporto per voli low cost come terzo polo aeroportuale laziale e ci sembra
necessario informarla che l'eventuale realizzazione di questa grande opera
avrebbe conseguenze disastrose.
Ma procediamo per ordine.
1. Ridurre e non incrementare il trasporto aereo
Da tempo si sente parlare del progetto di incrementare anziche' ridurre il
trasporto aereo e le basi aeroportuali ad esso intese nel territorio
laziale.
Crediamo che sia un grave errore: il trasporto aereo deve essere ridotto e
non aumentato:
- deve essere ridotto perche' contribuisce notevolmente al surriscaldamento
del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria che occorre
fronteggiare con urgenti ed energici provvedimenti;
- deve essere ridotto perche' fortemente inquinante e dannoso per la salute,
sia per l'inquinamento provocato dalle emissioni nocive, sia per
l'inquinamento acustico delle aree nelle vicinanze degli aeroporti;
- deve essere ridotto perche' insostenibilmente energivoro,
incomparabilmente piu' di altre forme di mobilita';
- deve essere ridotto perche' antieconomico, ed assai costoso per il
pubblico erario che lo sostiene fortemente sia con finanziamenti diretti sia
concedendo alle compagnie aeree agevolazioni e fin esenzioni fiscali
semplicemente scandalose.
Ricapitolando: deve essere ridotto perche' e' necessario limitare i danni
che provoca alla biosfera, agli ecosistemi locali, alle persone,
all'economia e alle finanze dello stato.
2. Un disastro ecologico, sanitario ed economico a Viterbo
La proposta di realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il
turismo "mordi e  fuggi" per Roma e' semplicemente insensata:
- perche' anche se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi
da Viterbo per Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato
che una classe politica ed amministrativa a dir poco evidentemente
inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata della rete ferroviaria,
col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto
quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma hanno tempi di
percorrenza biblici;
- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale,
storico, culturale, sociale ed economico: l'area delle terme e del Bulicame
che costituisce per Viterbo un irrinunciabile elemento di identita'
storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico;
- perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un
inquinamento acustico gravissimo tale da rendere invivibile la quotidianita'
di decine di migliaia di residenti;
- perche' danneggerebbe irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le
vocazioni produttive del viterbese e la qualita' della vita di molti
cittadini che vi abitano;
- perche' provocherebbe un ulteriore aggravamento dell'aggressione al
territorio altolaziale da parte di un devastante modello di sviluppo fondato
sulle servitu' e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e subisce le
nocive, pesanti conseguenze di servitu' energetiche e militari, di grandi
opere insensate, di speculazioni edilizie dissennate, di discariche
illegali, della penetrazione dei poteri criminali a questi "affari"
connessa.
3. Per Viterbo
Viterbo ha bisogno di ben altro:
- ha bisogno di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per
il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento
tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;
- ha bisogno della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali;
- ha bisogno di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura
di qualita', il turismo di qualita', il termalismo sociale, l'alta
formazione e la ricerca in campo agrario, forestale, ambientale,
archeologico, storico e artistico.
4. Ma anche per Frosinone e per Latina
Ma non sono accettabili neanche le ipotesi di realizzare a Frosinone o a
Latina il cosiddetto "terzo polo aeroportuale del Lazio" per il turismo low
cost "mordi e fuggi" diretto a Roma.
In ambedue i siti indicati da proponenti avventati e' evidente infatti che
sussistono rilevanti elementi ostativi che naturalmente non e' questa la
sede per illustrare, sia pur riassuntivamente.
5. Per Ciampino
E' necessario e urgente dal nostro punto di vista ridurre il trasporto
aereo, anche ed in primo luogo per rendere meno invivibile la situazione di
gravissimo danno che tuttora subisce la popolazione di Ciampino e delle aree
limitrofe: una situazione inammissibile, ampiamente documentata sotto ogni
profilo; ed ai cittadini di Campino va naturalmente la nostra piena
solidarieta', e il nostro pieno sostegno alle loro legittime richieste.
6. Rinunciare al terzo polo aeroportuale laziale
Si tratta quindi, a nostro parere, di rinunciare ad inseguire il sogno di
una proliferazione di aeroporti; di rinunciare a incentivare un turismo
"mordi e fuggi" consumista, antieducativo e dagli effetti distruttivi; e di
promuovere invece una mobilita' adeguata, un turismo consapevole e
responsabile, accessibile a tutti, coerente con le finalita' di apprezzare i
beni culturali e ambientali e di fare esperienze umane significative.
7. Tutelare i lavoratori
Non solo: le segnaliamo anche che - come e' ampiamente documentato - le
compagnie low cost sovente hanno condotte antisindacali, e che quindi deve
essere preoccupazione dei pubblici poteri tutelare i diritti dei lavoratori
e garantire l'osservanza delle leggi.
La condotta antisindacale di talune compagnie low cost rivela anche come
esse non promuovano occupazione stabile e qualificata, ma forme di
precariato e di lavoro sottoposto a meccanismi di pressione ai limiti del
ricatto.
8. Rispettare la legge
Le chiediamo di impedire che si realizzi un mega-aeroporto in assenza del
pieno espletamento della Valutazione d'impatto ambientale cosi' come
previsto dalla legislazione vigente.
Non e' stata fin qui mai resa di pubblico dominio una progettualita'
adeguata, complessiva, ostensibile, sulla quale potesse esercitarsi quella
procedura che la normativa sulla Valutazione d'impatto ambientale
esplicitamente prevede.
Non vorremmo che in questa vicenda si procedesse a colpi di "fatti compiuti"
o col classico squallido metodo di eludere un esame complessivo fingendo che
si procede solo a parziali interventi che nell'insieme configurano una
grande opera ma che singola realizzazione per singola realizzazione possono
apparire come opere non rilevanti e quindi non rientranti nei vincoli
legislativi che alle grandi opere sono posti.
Le chiediamo di far rispettare le leggi a tutela dell'ambiente, dei beni
culturali, della salute e dei diritti dei cittadini; le procedure
amministrative e i vincoli urbanistici e territoriali; la normativa locale,
nazionale ed europea.
Le chiediamo di vigilare e di essere inflessibile nel far valere l'obbligo
del pieno rispetto della legge e nel contrastare ogni eventuale illecito
affarismo e ogni eventuale operazione speculativa che possa essersi data o
essere in divenire.
Le chiediamo altresi' una verifica sugli atti gia' compiuti dagli enti
locali, sui finanziamenti eventualmente gia' stanziati, o anche erogati, o
addirittura utilizzati per opere connesse alla realizzazione di un aeroporto
per voli low cost per il quale a tutt'oggi manca finanche un'adeguata
progettazione e un'adeguata verifica di compatibilita' con quanto dalle
leggi disposto.
9. Significative adesioni al nostro appello
Le segnaliamo infine che all'appello promosso dal Comitato che si oppone
all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
sono gia' pervenute numerosissime dichiarazioni di attenzione, sostegno e
adesione, tra cui quelle graditissime del magistrato Ferdinando Imposimato;
di scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Giorgio Cortellessa,
Marcello Cini, Giorgio Nebbia; di altri cattedratici universitari come Rocco
Altieri, Andrea Canevaro, Domenico Jervolino, Raffaele Mantegazza, Arnaldo
Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Silvia Vegetti
Finzi; di scrittrici e saggiste come Dacia Maraini e Lea Melandri; di
intellettuali come Giancarla Codrignani, Enrico Peyretti, Bruno Segre,
Renato Solmi; di personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed
educativo come Marinella Correggia, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli,
Luigi Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, e ancora di
vari parlamentari europei, senatori e deputati al parlamento italiano,
consiglieri regionali del Lazio.
10. Una richiesta di incontro
Siamo infine a chiederle un incontro per poterle meglio illustrare quanto
succintamente descritto nella presente lettera.
Restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento e confidiamo
nella possibilita' di incontrarla al piu' presto.
Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di
buon lavoro,
Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di
Viterbo
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 8 settembre 2007
*
Allegato secondo: Un appello ai pendolari viterbesi del 12 novembre 2007
Appello ai pendolari viterbesi. Finanziare e rafforzare il trasporto
pubblico locale, innanzitutto ferroviario. Non realizzare un'opera
speculativa, nociva, devastante come il mega-aeroporto
Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo rivolge un appello ai pendolari viterbesi.
Una lobby politico-affaristica sostenuta dai responsabili di decenni di
malgoverno nel viterbese vorrebbe far sperperare immense quantita' di denaro
pubblico per realizzare un mega-aeroporto per voli low cost, un'opera nociva
per la salute dei cittadini, distruttiva dell'ambiente e di rilevanti beni
culturali e sociali, che sarebbe di enorme danno per l'intera popolazione
dell'Alto Lazio e a vantaggio soltanto di una ristretta oligarchia di
soggetti speculativi (come quelle compagnie aeree low cost che violano i
diritti dei lavoratori e rifiutano di rispettare le leggi italiana).
Ai viterbesi non serve un'ennesima devastazione, un'ennesima servitu', un
ennesimo spreco di fondi pubblici per favorire ristretti interessi privati.
Ai viterbesi serve una mobilita' pubblica a vantaggio di tutti i cittadini,
ed in primo luogo il potenziamento dei trasporti ferroviari: con la
riapertura della linea Civitavecchia-Capranica-Orte e con il consistente
miglioramento della Viterbo-Orte e della Viterbo-Roma.
E' evidente che, al contrario di quanto sostengono certi interessati ed
incalliti mistificatori, se si sperpereranno ingentissimi finanziamenti
pubblici per un aeroporto a Viterbo che non serve affatto ai pendolari
viterbesi, non sara' affatto ragionevole supporre che dal bilancio statale e
regionale possano venire in misura adeguata altri finanziamenti per le altre
forme di mobilita', quelle che veramente occorre sostenere.
Per un ovvio principio di ripartizione anche territoriale delle risorse
pubbliche, e data la limitatezza dei fondi a disposizione, delle due l'una:
o si finanzia il disastroso mega-aeroporto dei piccoli attila; o si finanzia
il trasporto pubblico locale, ed in primis la ferrovia, al servizio di
tutti.
Cosicche', se prevalessero i nuovi barbari e gli arraffatori e sperperatori
di sempre, la nostra terra e la nostra popolazione avrebbero il danno e la
beffa: con la realizzazione del mega-aeroporto per voli low cost sarebbe
finanziata un'opera che tutti ci danneggia, e sarebbero invece negati
finanziamenti necessari ed utili per tutti, quelli in favore della mobilita'
pubblica locale adeguata e sostenibile, in particolare ferroviaria.
Lottiamo quindi insieme in difesa dei diritti di tutti. Affinche' lo stato,
la Regione e gli enti locali finanzino il trasporto pubblico locale,
sostengano il trasporto ferroviario, e non sperperino fondi pubblici per
un'opera dannosa per la salute e il benessere della popolazione, e
distruttiva per l'ambiente e i beni culturali e sociali e le vocazioni
produttive del nostro territorio.
Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani
Viterbo, 12 novembre 2007

5. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 71 del 2 febbraio 2008

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it