Minime. 353



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 353 del 2 febbraio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. L'Agenda dell'antimafia 2008
2. L'agenda "Giorni nonviolenti" 2008
3. Cesare Bermani  presenta "Storie orali" di Alessandro Portelli
4. Bruno Cartosio presenta "Storie orali" di Alessandro Portelli
5. Marinella Correggia: Foreste ingoiate e circoli viziosi
6. E' in edicola "L'antibarbarie" di Giuliano Pontara
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

1. STRUMENTI DI LAVORO. L'AGENDA DELL'ANTIMAFIA 2008
Uno strumento di lavoro che vivamente raccomandiamo: l'Agenda dell'antimafia
2008, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2007,
euro 10. A cura di Anna Puglisi e Umberto Santino, edita dal Centro
Impastato con Addiopizzo, Cesvop, Comune di Gela, Consorzio Ulisse.
L'agenda puo' essere richiesta al Centro siciliano di documentazione
"Giuseppe Impastato", via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, tel.
0916259789, fax: 0917301490, e-mail: csdgi at tin.it, sito:
www.centroimpastato.it

2. STRUMENTI DI LAVORO. L'AGENDA "GIORNI NONVIOLENTI" 2008
Dal 1994 ogni anno le Edizioni Qualevita pubblicano l'agenda "Giorni
nonviolenti" che nelle sue oltre 400 pagine offre spunti giornalieri di
riflessione tratti dagli scritti o dai discorsi di persone che alla
nonviolenza hanno dedicato una vita intera: ne risulta una sorta di
"antologia della nonviolenza" che ogni anno viene aggiornata e completamente
rinnovata. Uno strumento di lavoro che vivamente raccomandiamo.
Per richieste: Qualevita Edizioni, via Michelangelo 2, 67030 Torre dei Nolfi
(Aq), tel. e fax: 0864460006, cell. 3495843946, e-mail: info at qualevita.it,
sito: www.qualevita.it
Il costo di una copia di "Giorni nonviolenti" 2008 e' di 10 euro, sconti
progressivi per l'acquisto di un numero di copie maggiore.

3. LIBRI. CESARE BERMANI PRESENTA "STORIE ORALI" DI ALESSANDRO PORTELLI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 30 gennaio 2008, col titolo "Ritorno sul
campo, i lavori in corso di uno storico militante" e il sommario "Pur
raggruppando ricerche assai diverse, il volume di Portelli possiede una non
comune compattezza, pervaso com'e' dall'analisi delle strutture proprie
della storia orale e delle modalita' con cui agiscono le memorie nel loro
rapporto dinamico con il presente".
Cesare Bermani (Novara, 1937), storico, tra i fondatori dell'Istituto
Ernesto De Martino, curatore dei piu' importanti scritti di Gianni Bosio, e'
stato tra i primi a utilizzare criticamente le fonti orali ai fini della
comprensione del passato e del presente. Dal sito www.storia900bivc.it
riprendiamo la seguente piu' ampia notizia biobibliografica: "Cesare Bermani
(1937). Tra i fondatori dell'Istituto Ernesto de Martino (ora con sede a
Sesto Fiorentino), di cui e' tuttora collaboratore, e' tra i promotori
dell'Associazione italiana di storia orale, aderente all'International Oral
History Association. E' stato in passato redattore e direttore delle riviste
"Il nuovo canzoniere italiano" e "Primo Maggio", redattore de "Il de
Martino", assiduo collaboratore de "I giorni cantati" e della prima serie di
"Ieri Novara oggi". E' tuttora collaboratore de "L'impegno" e di
"Musica/Realta'". Autore di testi teatrali (tra cui, con Franco Coggiola, Ci
ragiono e canto, che ebbe la regia di Dario Fo, 1966), curatore di numerosi
dischi di canti popolari e sociali (giacobini, garibaldini, anarchici,
socialisti, comunisti e della Resistenza) per i Dischi del Sole, e dei piu'
importanti scritti di Gianni Bosio (uno dei maggiori storici italiani del
movimento operaio), e' stato tra i primi a utilizzare criticamente le fonti
orali ai fini della comprensione di passato e presente. Relatore a convegni
nazionali e internazionali, ha svolto anche intensa attivita' di
collaborazione a giornali e riviste della sinistra italiana ("l'Unita'",
"Avanti!", "Il manifesto", "Liberazione", "Rinascita", "A. Rivista
anarchica", "Volonta'", ecc.), e di traduttore dal francese. Tra le sue
molte opere, oltre a Pagine di guerriglia, ricordiamo: L'altra cultura.
Interventi, rassegne, ricerche. Riflessi culturali di una milizia politica
(1962-1969), Milano, Edizioni del Gallo, 1970; La Battaglia di Novara (9
luglio - 24 luglio 1922). Occasione mancata della riscossa proletaria e
antifascista, Milano, Sapere, 1972; L'oro di Pestarena, Milano, Sapere,
1973; Dalla Grande associazione degli operai di Novara al Circolo operaio
agricolo della Bicocca. Un secolo e mezzo di associazionismo a Novara,
Novara, Arci, 1983; "Storia e antropologia", in La cultura delle classi
subalterne fra tradizione e innovazione, Alessandria, Edizioni dell'Orso,
1988; La "democrazia reale". Gli eccidi di lavoratori e militanti dal 25
luglio 1943 all'entrata in vigore della legge Reale (maggio 1975), in 625.
Libro bianco sulla legge Reale. Materiali sulle politiche di repressione e
controllo sociale, Milano, Centro di Iniziativa Luca Rossi, 1990; O
carcerier che tieni la penna in mano. La ricerca sul canto sociale di Gianni
Rodari e Ernesto de Martino (1949-1953), Omegna, Edizioni Citta' di Omegna,
1990; Il bambino e' servito. Leggende metropolitane in Italia, Bari, Dedalo,
1991; "Arnold Van Gennep, il suo tempo e il nostro", Prefazione a Arnold Van
Gennep, le origini delle leggende. Una ricerca sulle leggi dell'immaginario,
Milano, Xenia, 1992; Cento anni di socialismo nel Novarese (con Filippo
Colombara), Novara, Duegi, 1992; "I lavoratori italiani nel Terzo Reich", in
L'Italia in guerra, 1940-1943, "Annali della Fondazione Luigi Micheletti",
Brescia, n. 5, 1992; "Dopo la guerra di liberazione (Appunti per una storia
ancora non scritta)", in Conoscere la Resistenza, Milano, Edizioni Unicopli,
1994; Il "rosso libero". Corrado Bonfantini organizzatore delle brigate
"Matteotti", Milano, Fondazione Anna Kuliscioff, 1995; Le storie della
Resistenza. Cinquant'anni di dibattito storiografico in Italia, Verbania,
"Fogli sensibili", 1995; Un uomo un paese. Giacomo Grai e Romagnano Sesia:
fascismo Resistenza e dopoguerra, Romagnano Sesia, Anpi, 1995; Spegni la
luce che passa Pippo. Voci, leggende e miti della storia contemporanea,
Roma, Odradek, 1996; Storia e mito e della Volante Rossa con una
testimonianza di Eligio Trincheri, Milano, Nuove Edizioni Internazionali,
1996; Il nemico interno. Guerra civile e lotta di classe in Italia
(1943-1976), Roma, Odradek, 1997; Odyssee in Deutschland. Die alltaegliche
Erfharung der italienischen "Fremdarbeiter" in "Dritten Reich", in Cesare
Bermani, Paolo Bologna, Brunello Mantelli, Proletarier der "Achse".
Sozialgeschichte der italianischen Fremdarbeit in NS-Deutschland 1937-1943,
Berlin, Akademie Verlag, 1997; Una storia cantata. 1962-1997. Trentacinque
anni di vita del Nuovo Canzoniere Italiano/Istituto Ernesto de Martino,
Milano, Jaca Book-Istituto Ernesto de Martino, 1997; Al lavoro nella
Germania di Hitler. Racconti e memorie dell'emigrazione economica italiana
1937-1945, Torino, Bollati Boringhieri, 1998; "Danilo Montaldi: conricerca e
storie di vita", in Luigi Parente (a cura di), Danilo Montaldi e la cultura
di sinistra del secondo dopoguerra, atti del convegno, Napoli, Istituto
italiano per gli studi filosofici, 1998; Per una mappa bibliografica dei
revisionismi storici, in Cesare Bermani, Silverio Corvisieri, Claudio Del
Bello, Sandro Portelli, Guerra civile e Stato. Per una revisione di
sinistra, Roma, Odradek, 1998; Pierre Degeyter, contestato autore della
musica de "l'Internazionale", in Luigi Cortesi e Andrea Panaccione (a cura
di), Il socialismo e la storia. Studi per Stefano Merli, Milano, Angeli,
1998; "Delatori, infiltrati, poliziotti, regi carabinieri e agenti dell'Upi:
l'apparato di repressione fascista. Storie di ieri per la storia di oggi",
in Adolfo Mignemi (a cura di), Novara fa da se', atti del convegno, Novara,
Isrsc No-Vb, 1999; Fonti orali e ricerca storica in Italia, in Aa. Vv.,
Introduzione alla storia orale. Storia, conservazione delle fonti e problemi
di metodo, vol. I, Roma, Odradek, 1999; "Stanotte si e' sentito passare il
Pippo", in Claudio Bonvecchio (a cura di), Il nuovo volto di Ares o il
simbolo nella guerra postmoderna. Profili di simbolica politico-giuridica,
Padova, Cedam, 1999; Storie e storiografie della Resistenza, I parte, in Aa.
Vv., Lezioni sul revisionismo storico, Brescia, Fondazione Luigi Micheletti,
1999. Tra i saggi: Il settembre a Novara, in 1920. La grande speranza.
L'occupazione delle fabbriche in Italia, numero speciale de "Il Ponte",
Firenze, ottobre 1970; Per la "riabilitazione" di un comunista novarese:
Pinela Rimola, in "Ieri Novara oggi", Novara, n. 3, agosto 1980;
L'antifascismo del luglio 1960, in "Studi bresciani", Brescia, n. 6, 1992;
Francesco De Michelis detto il "BiondÏn": un fuorilegge tra "ligera" e
socialismo, in "Archivi & Storia", Vercelli, n. 9-10, gennaio-dicembre 1993;
Studi e ricerche sul canto di risaia: un primo bilancio, in "Studi di
museologia agraria", Torino, n. 22, dicembre 1994, e n. 23, giugno 1995; La
Marsigliese: riflessi sul canto sociale del movimento operaio italiano, in
"Musica/Realta'", Milano, novembre 1995; L'Ufficio Difesa del Psiup e la
riorganizzazione delle Brigate Matteotti (1945-1946), in "l'impegno",
Borgosesia, a. XVI, n. 2, agosto 1996; Tra furore e valore: Ernesto de
Martino, numero monografico di "Il de Martino", Sesto Fiorentino, n. 5-6,
1996; La "vera" storia di "Bella ciao", in Canto sociale e Resistenza,
numero monografico di "Il de Martino", Sesto Fiorentino, n. 8, 1998; Le
origini di Bandiera rossa, in "Musica/Realta'", Milano, n. 55, 1998. Tra i
volumi curati: Amilcar Cabral, Cultura e guerriglia, Milano, Collettivo
Editoriale 10/16, 1976; Gianni Bosio, Il trattore ad Acquanegra sul Chiese.
Piccola e grande storia in una comunita' contadina, Bari, De Donato, 1981;
Modestina la va a la Morla. Canzoni popolari bergamasche dell'Ottocento. I:
Il Fondo Carlo Tenca, Bergamo, Sistema bibliotecario urbano, 1985; Gianni
Rodari, La storia degli uomini scritta da Gianni Rodari per i ragazzi ma
dedicata anche ai grandi, Omegna, Edizioni citta' di Omegna, 1990; Giovanna
Daffini, L'amata genitrice. Reggio Emilia, Reggio Emilia, Age
grafico-editoriale, 1993; La marchesa Colombi, in In risaia. Racconto di
Natale (con Silvia Benatti), Novara, Interlinea Edizioni, 1994. Gianni
Bosio, L'intellettuale rovesciato. Interventi e ricerche sulla emergenza
d'interesse verso le forme di espressione e di organizzazione "spontanee"
nel mondo popolare e proletario (gennaio 1963-agosto 1971), Milano, Istituto
Ernesto de Martino-Jaca Book, 1998; Aa. Vv., Introduzione alla storia orale.
Storia, conservazione delle fonti e problemi di metodo, vol. I, Roma,
Odradek, 1999. Ha inoltre fatto parte del gruppo di lavoro che ha preparato
l'opera Avanti popolo alla riscossa. Due secoli di canti popolari e di
protesta civile, 12 fascicoli con cd allegati, a cura dell'Istituto Ernesto
de Martino, Milano, Hobby & Work italiana-Ala bianca Group, 1998". Tra le
opere recenti di Cesare Bermani segnalamo particolarmente: Il bambino e'
servito. Leggende metropolitane in Italia, Dedalo, 1991; (con Mauro Begozzi,
Duccio Bigazzi), Conoscere la Resistenza, Unicopli, 1994; Spegni la luce che
passa Pippo. Voci, leggende e miti della storia contemporanea, Odradek,
1996; Storia e mito della volante rossa, Jaca Book, 1996; Una storia
cantata. 1962-1997: trentacinque anni di attivita' del nuovo Canzoniere
italiano, Jaca Book, 1997; Il nemico interno. Guerra civile e lotte di
classe in Italia (1943-1976), Odradek, 1997; Al lavoro nella Germania di
Hitler. Racconti e memorie dell'emigrazione economica italiana 1937-1945,
Bollati Boringhieri, 1998; (con Silverio Corvisieri, Sandro Portelli),
Guerra civile e Stato. Per un revisionismo da sinistra, Odradek, 1998;
Introduzione alla storia orale. Storia, conservazioni delle fonti e problemi
di metodo vol. 1, Odradek, 1999; Introduzione alla storia orale. Esperienze
di ricerca vol. 2, Odradek, 2001; Guerra guerra ai palazzi e alle chiese...
Saggi sul canto sociale, Odradek, 2003; Il nemico interno. Guerra civile e
lotte di classe in Italia (1943-1976), Odradek, 2003; Tutti o nessuno. Lo
sciopero agricolo dei cinquanta giorni e l'occupazione delle fabbriche nel
biennio rosso a Novara (1919-1920), Shake, 2005; Non piu' servi, non piu'
signori, Elle U Multimedia, 2005; Storie ritrovate, Odradek, 2006; L'oro di
Pestarena. Zone d'ombra della Resistenza, Sapere 2000, 2007; Il tradimento
di Taras Liebknecht. Comandante della "Volante Azzurra", Sapere 2000, 2007.
Alessandro Portelli, studioso della cultura americana e della cultura
popolare, docente universitario, saggista, storico, militante della sinistra
critica, per la pace e i diritti. Dal sito alessandroportelli.blogspot.com
riprendiamo la seguente scheda autobiografica: "Sono nato a Roma nel 1942.
Di mestiere, insegno letteratura americana alla Facolta' di scienze
umanistiche dell'Universita' 'La Sapienza' di Roma. Ho svolto l'incarico di
consigliere delegato del sindaco di Roma per la tutela e la valorizzazione
delle memorie storiche della citta'; ho fondato e presiedo il Circolo Gianni
Bosio per la conoscenza critica e la presenza alternativa delle culture
popolari; faccio parte del consiglio direttivo dell'Irsifar (Istituto Romano
per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza) e ho la tessera
dell'Anpi. Collaboro al 'Manifesto' fin dal 1972, e ho scritto spesso anche
su 'Liberazione' e 'l'Unita''. Ho studiato, insegnato e diffuso la cultura
dell'America a cui vogliamo bene - quella di Woody Guthrie, Pete Seeger, Bob
Dylan, Bruce Springsteen, di Malcolm X, Martin Luther King, Cindy Sheehan,
Mark Twain, Don DeLillo, Spike Lee, Woody Allen. Ho raccolto le canzoni
popolari e politiche e la memoria storica orale di Roma e del Lazio,
collaborando con il Canzoniere del Lazio, Giovanna Marini, Sara Modigliani,
Piero Brega, Ascanio Celestini. Ho conosciuto i partigiani e le partigiane
di Roma e i familiari degli uccisi delle Fosse Ardeatine, e dai loro
racconti ho messo insieme la loro storia. Ho ascoltato i racconti delle
borgate e dei quartieri popolari, dalle occupazioni delle case degli anni
'70 alla storia orale di Centocelle. Ho cercato di non limitarmi a studiare
e a scrivere, ma anche di organizzare cultura: mettere in piedi strutture
(dal Circolo Bosio alla Casa della Memoria); fondare e far vivere riviste;
condividere con gli altri, attraverso dischi e libri, quello che ho
imparato; coinvolgere persone piu' giovani e aprirgli spazi; organizzare
eventi, concerti, incontri. Ho accompagnato gli studenti romani ad
Auschwitz, ho girato decine di scuole per parlare della memoria, della
democrazia, dell'antifascismo. E ho voglia di continuare a farlo. Le mie
passioni sono l'uguaglianza, la liberta', l'insegnamento, la musica
popolare, la memoria, ascoltare i racconti delle persone, i libri e i film,
e il rock and roll". Tra le opere di Alessandro Portelli: Il re nascosto.
Saggio su Washington Irving, Bulzoni, Roma 1979; Taccuini americani,
Manifestolibri, Roma 1991, 2000; Il testo e la voce, Manifestolibri, Roma
1992; La linea del colore, Manifestolibri, Roma 1994; L'aeroplano e le
stelle, Manifestolibri, Roma 1995; Biografia di una citta', Einaudi, Torino
1997; (con Cesare Bermani e Silverio Corvisieri), Guerra civile e Stato,
Odradek, Roma 1998; L'ordine e' gia' stato eseguito, Donzelli, Roma 1999;
America, dopo, Donzelli, Roma 2003; Canzone politica e cultura popolare in
America, DeriveApprodi, 2004; Canoni americani, Donzelli, Roma 2004; Storie
orali, Donzelli, Roma 2008]

Storie orali. Racconto, immaginazione, dialogo di Alessandro Portelli e' una
raccolta di saggi metodologici da parte di uno storico che, con le sue
ricerche sul campo, ha dato un impulso fondamentale a quella svolta
culturale iniziata oltre trent'anni fa, grazie alla quale non solo la storia
orale ma, direi, anche tutta la storia contemporanea e' stata trasformata.
Non saprei definire questo libro meglio di quanto abbia fatto Ronald Grele
nella sua introduzione: "Nel corso del tempo Portelli ha continuato a
ritornare sul campo, e ogni volta ne e' riemerso con nuove domande, nuovi
argomenti, nuovi modi di leggere la testimonianza, nuove considerazioni sul
complicato intreccio di voci, atteggiamenti, passioni, possibilita'
nell'intervista. E' stato un lavoro straordinario; ed e' questo libro".
A proposito dei ventuno saggi, organizzati in cinque parti (Linguaggi;
Guerra; Terni, Italia; Harlan, Stati Uniti; Fine secolo), che compongono il
libro, l'autore precisa che sono anche "il riassunto del punto in cui mi
trovo oggi, la base di altri lavori qui non rappresentati (le Fosse
Ardeatine, Centocelle, il '68). Quasi tutti hanno una lunga storia di
cambiamenti nel tempo: come si confa' alla memoria, sono tutti lavori in
corso, sempre aperti e mai finiti (molti, per esempio, li ho riscritti in
italiano per la prima volta in questa occasione). Nati spesso per essere
presentati oralmente, sono testi scritti contaminati (di nuovo, come tutta
la storia orale) dalla performance: ogni volta che sono stati ri-pubblicati
o ri-raccontati hanno incorporato i cambiamenti miei, i cambiamenti della
ricerca e i cambiamenti dei destinatari. Quello che leggiamo qui e' lo stato
in cui si trovano adesso; domani, vedremo".
Dal momento che ogni colloquio tra ricercatore e narratore e' irripetibile,
tanto che fare un manuale di storia orale sarebbe forse impossibile e certo
insensato, nel volume vengono attentamente analizzate le peculiarita' di
ciascun colloquio registrato e la struttura della relazione che si era
instaurata tra i protagonisti del dialogo a seconda della situazione, della
personalita' dei narratori e dell'atteggiamento e delle domande del
ricercatore.
Il volume, che pure raggruppa ricerche assai diverse tra loro, conseguenza
delle molte curiosita' del suo autore, finisce cosi' per avere una non
comune compattezza, pervaso com'e' dall'analisi delle strutture linguistiche
e cognitive proprie della storia orale, e dal tentativo di comprendere come
funzionano le memorie, non semplici ricettacoli di un passato concluso, ma
testimonianza attiva di un passato che agisce sulla vita presente in modo
diverso da uno all'altro e che dalla vita presente subisce continue
modificazioni.
Credo pero' che faremmo un torto a Portelli se lo considerassimo soltanto
come uno dei maggiori storici orali viventi, perche' Portelli e' anche un
uomo che ha fatto una netta scelta di campo collocandosi saldamente in
quella tradizione di storia militante che ha avuto personalita' cosi'
diverse come Gianni Bosio e Danilo Montaldi. Momenti alti della storia orale
e insieme quanto di meglio la sinistra italiana abbia espresso sul terreno
culturale. Una storia che si e' sviluppata fuori dai partiti e che ha sempre
rifiutato di farsi ancella della politica. Ne e' una prova la definizione di
storia militante proposta da Portelli (nel saggio "Sulla diversita' della
storia orale" apparso la prima volta nella rivista "Primo maggio") e che mi
pare tutta da sottoscrivere: "Storia militante non significa dichiarazioni
programmatiche, schieramenti soggettivi, e nemmeno scelta di un tipo di
fonti anziche' di un altro; significa presenza dello storico nella storia,
assunzione di responsabilita' che lo inscrive nella narrazione, anche se non
emette giudizi, e che gli impone scelte politiche meno visibili, ma forse
piu' fondamentali nel momento in cui mette in evidenza la narrazione storica
come atto autonomo del narrare (quando cioe' insieme con il racconto della
storia c'e' anche la storia del racconto). L'idea della scomparsa dello
storico come soggetto corrispondeva a una militanza intesa come annullamento
dei ruoli personali e ritornava infine alla neutralita' dello storico
tradizionale, anch'esso negatore della propria presenza e responsabilita'".
Portelli ricorda anche opportunamente come i discorsi su un uso corretto
delle fonti orali non riguardino solo la storia ma - con effetti ben piu'
nefasti dello scrivere un brutto libro - tutti coloro che possono, prima o
poi, essere considerati alla stregua delle "classi pericolose". Nel saggio
intitolato "La forma orale della legge: il processo 7 aprile e la storia",
nota infatti come il magistrato Pietro Calogero si collochi come Renzo De
Felice in quella tradizione storiografica che attribuisce alla fonte orale
solo un valore sussidiario. E in polemica con Angelo Ventura, che
sottolineava (peraltro giustamente) come le fonti orali fossero a volte
usate in modo arbitrario nella ricostruzione storica, senza controllo e
garanzia, diventando quindi facile preda di strumentalizzazioni politiche,
Portelli domanda ironicamente "perche' i controlli e le garanzie richiesti a
chi usa le fonti orali per scrivere un saggio su una rivista possano essere
ignorati quando si tratta di scrivere, a colpi di anni di carcere, la
verita' processuale sulla storia della Repubblica".
Una domanda la cui attualita' purtroppo e' ancora molto viva, dentro verita'
processuali che - come nel caso dei fatti del luglio 2001 - non colpiscono
la violenza dello Stato e la brutalita' poliziesca, bensi' chi a essa si e'
opposto: quei giovani che a Genova, sottolinea ancora Portelli, hanno spinto
gli adulti a seguire le loro tracce riprendendo pratiche politiche in prima
persona, e spingendo cosi' i genitori a tornare a un impegno civile,
contraddistinto spesso da un atto d'amore verso i propri figli.
Indubbiamente un bel modo di innovare i rapporti familiari.

4. LIBRI. BRUNO CARTOSIO PRESENTA "STORIE ORALI" DI ALESSANDRO PORTELLI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 30 gennaio 2008, col titolo "Diario dal
mondo vissuto in prima persona" e il sommario "Le lotte dei minatori
statunitensi, la memoria storica delle acciaierie di Terni, i racconti dal
G8 di Genova. Alessandro Portelli ha raccolto in volume le sue ricerche di
oltre trent'anni".
Bruno Cartosio (1943), tra i maggiori americanisti italiani, e' docente di
storia dell'America del Nord all'Universita' di Bergamo. Si occupa da anni
di storia sociale e culturale degli Stati Uniti, collabora con varie testate
giornalistiche (tra cui "il manifesto") ed e' autore di numerose
pubblicazioni. E' stato tra i fondatori della rivista "Primo Maggio";
dirige, con Alessandro Portelli e Giorgio Mariani, "Acoma. Rivista
internazionale di studi nordamericani". Tra le opere di Bruno Cartosio:
Lavoratori negli Stati Uniti. Storia e culture politiche dalla schiavitu'
all'IWW, Arcipelago Edizioni, 1989; Anni inquieti. Societa', media,
ideologie negli Stati Uniti da Truman a Kennedy, 1992; L'autunno degli Stati
Uniti. Neoliberismo e declino sociale da Reagan a Clinton, Shake, 1998; Da
New York a Santa Fe. Terra, culture native, artisti, scrittori nel
Sud-ovest, Giunti, 1999, 2002; Gli Stati Uniti contemporanei (1865-2002),
Giunti, 2002; Contadini e operai in rivolta. Le Gorras blancas in Messico,
Shake, 2003; Piu' temuti che amati. Gli Stati Uniti nel nuovo secolo, Shake,
2005; New York e il moderno, Feltrinelli, 2007]

Era ora. Era ora che Sandro Portelli desse ai lettori italiani questa ampia
raccolta di suoi lavori (Storie orali. Racconto, immaginazione, dialogo,
Donzelli, pp. 463, euro 25): saggi che hanno circolato letteralmente in
tutto il mondo e che gli studiosi italiani dovevano ascoltare in forma di
discorso (e cercare di non dimenticare), rintracciare e archiviare con cura
(ma qualcosa sfuggiva sempre, data la varieta' dei luoghi in cui vedevano la
luce), o leggere nei volumi americani che ne avevano pubblicati una parte
nelle loro versioni in inglese.
Si guardi alla nota posta all'inizio di ciascuno dei pezzi di Storie orali e
si avra' la prova di quanto ho appena scritto; in essa, infatti, Portelli
riporta la storia editoriale nazionale e internazionale di ciascun saggio.
Piu' che un fatto di (giusto) orgoglio, e' la traccia di un percorso e la
testimonianza che il suo e' stato e rimane un lavoro in fieri, che nel corso
degli anni ha continuato ad arricchirsi anche attraverso le presentazioni
dei frammenti di quel lavoro a pubblici diversi e in lingue diverse e grazie
alle discussioni seguite a quelle presentazioni orali o pubblicazioni
scritte. E quasi ogni versione cambia rispetto alla precedente, perche' la
sconfinata interlocuzione a piu' voci e lingue che Portelli continua da
quasi trent'anni sedimenta ogni volta spostamenti dell'ottica, aggiornamenti
dell'informazione, accostamenti nuovi.
Un esempio, tra i tanti possibili, che traggo a mia volta dall'aggancio alla
cronaca come avrebbe fatto Sandro se avesse finito di scrivere il libro in
questi ultimi giorni: in India per parlare di storia orale, scopre una
fabbrica ThyssenKrupp a Igatpuri, dialoga a piu' riprese con le persone del
luogo e nel saggio che scrive in seguito collega la vicenda degli acciai
speciali della ThyssenKrupp di Terni con quella indiana. Oggi sappiamo qual
e' l'aggancio che avrebbe introdotto nel suo saggio. Lo avrebbe fatto
perche' nell'esplorare e trattare la memoria individuale e collettiva dei
suoi interlocutori, dovunque si trovino, Portelli difende sia la memoria,
sia gli interlocutori stessi. Non lo fa in nome di Strapaese, ma legando
sempre il passato al presente in nome di una coscienza civile e di una
concezione inclusiva della storia e della cultura. "Per il solo fatto di
fare delle richieste, i neri fanno richieste radicali", aveva scritto anni
fa Nelson Algren; ecco, gia' per il solo fatto di raccogliere e rendere
pubblici i racconti di lavoratori, partigiani, militanti politici, studenti
e cosi' via - donne e uomini - Portelli lavora per raddrizzare le storture
di questo mondo.
*
Il fantasma dell'accademia
E' superfluo sottolineare quanto importante sia stato, da questo punto di
vista, quel suo recente libro straordinario, L'ordine e' gia' stato
eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, che dal 1999 impedisce a
chiunque di falsificare impunemente la storia di Via Rasella, della
Resistenza romana e delle Fosse Ardeatine. E invece vale forse la pena
ricordare la piu' lontana Biografia di una citta'. Storia e racconto: Terni
1830-1985 che, pubblicata nel 1985, fisso' una prima volta un modello di
ricerca e utilizzo delle fonti orali in storiografia. E' vero, come ricorda
in questa pagina Bermani (altro padre nobile della storia orale), che Sandro
aveva pubblicato nel 1979 sulla nostra rivista "Primo maggio" il saggio
"Sulla diversita' della storia orale", riproposto ora in apertura di Storie
orali. Ma quello era un pezzo metodologico, e polemico (si apriva cosi': "Un
fantasma si aggira per i corridoi dell'accademia: la storia orale"), mentre
Terni era la dimostrazione pratica dei risultati che quel tipo di ricerca
poteva raggiungere.
Infine, nella formazione del suo metodo di lavoro, e' tutt'altro che
secondario il percorso testimoniato dai saggi raccolti nel 1992 nel Testo e
la voce. Oralita', letteratura e democrazia in America. Tra l'altro, la
strumentazione critica indispensabile per "praticare" i testi, di cui
Portelli da' prova in quel libro, e' proprio quella che manca a tanti
storici. Si leggano in Storie orali i saggi su Absalom, Absalom!, sulle
narrazioni dei reduci del Vietnam e sul processo 7 aprile per vedere con
quale fine perspicacia lo studioso di letteratura sa avvicinarsi ai testi
scritti e alle "testimonianze" orali. Ed e' con pari finezza e sensibilita'
che egli dialoga con tutti i suoi interlocutori e ne interpreta per noi le
narrazioni. Lo storico orale sa che "quello che abbiamo sottomano non e'
l'esperienza, il vissuto, la realta', bensi' il loro racconto, una
costruzione verbale in cui il narratore... da' forma narrativa alla propria
vita".
Ma la persona che racconta, racconta la vita sua e, spesso, di altri. Anche
per questo la cassetta degli attrezzi non e' una sola. Nelle prime righe di
uno dei saggi di Storie orali, "Avere ragione di fronte al padrone.
Struttura ed eventi nella vita di Valtero Peppoloni, lavoratore", Portelli
riporta una delle osservazioni critiche usuali nei confronti della storia
orale: "Come fai a generalizzare a partire da documenti individuali? Come
fai a collegare il personale, il biografico, il soggettivo, con il sociale,
lo storico, il collettivo?". La sua risposta non sta solo in quel saggio,
naturalmente, ma nella esemplificazione fornita con il complesso della sua
opera e nella ripetuta esplicitazione degli strumenti di analisi. Nel testo
"L'intervista di storia orale e le sue rappresentazioni", scrive che per
ragionare sulla complessa relazione tra le persone, le storie che raccontano
e i libri che leggiamo, studiamo e scriviamo "dobbiamo inoltrarci in un
territorio... che sta all'incrocio fra storia, antropologia, linguistica e
letteratura".
*
Oltre l'incrocio
E' un incrocio affollato. Per questo gli strumenti da impiegare sono
plurimi. Dal lavoro di Portelli si desume che a quelli elencati vanno
aggiunti quelli di folklore, sociologia, semiotica, musicologia e perfino
geografia. Non si tratta di appesantire il bagaglio per scoraggiare chi si
avvicina dal farsene carico. Vale semmai il contrario: rendere attraente
l'avventurarsi in quell'incrocio, capendo che esistono regole della
circolazione che rendono il traffico sicuro. Ma anche, fuori di metafora,
ricordare che proprio con la vastita' dei suoi interessi, l'utilizzo di
strumentazioni diverse e la sensibilita' per l'altro - che rendono la sua
opera cosi' viva e credibile - Portelli offre anche un modello di
intellettuale che nella ricerca ricompone cultura e politica per contribuire
a trasformare il mondo.

5. MONDO. MARINELLA CORREGGIA: FORESTE INGOIATE E CIRCOLI VIZIOSI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 gennaio 2008, col titolo "Le foreste
ingoiate, i circoli viziosi".
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli,
Feltrinelli, Milano 2007]

A partire dagli anni '70 l'Amazzonia ha perso un quinto della sua
superficie; un'area grande quanto la Francia. E dopo un periodo di speranza
la situazione e' tornata ad essere disastrosa: il governo del Brasile ha
dovuto ammettere che il tasso di distruzione di quel polmone del mondo ha
avuto un'accelerazione negli ultimi cinque mesi del 2007. Fra agosto e
dicembre infatti sono andati perduti 3.235 chilometri quadrati. Una stima
preliminare che a detta del governo potrebbe perfino raddoppiare una volta
che le immagini dal satellite saranno analizzate con una risoluzione piu'
definita. Gilberto Camara, capo dell'Istituto nazionale per la ricerca
spaziale, che ha fornito le immagini satellitari, ha detto in conferenza
stampa: "In questa stagione dell'anno non abbiamo mai visto un tasso di
deforestazione cosi' elevato". La distruzione e' addirittura quattro volte
maggiore di quella dello stesso periodo del 2004.
Il governo di Lula e' ovviamente molto preoccupato. Solo pochi mesi fa, in
luglio, il presidente Luiz Inacio Lula da Silva si era rallegrato per come
il suo paese fosse riuscito a ridurre del 50% il ritmo di deforestazione
negli ultimi due anni, grazie al rafforzamento dei controlli sui tagli
illegali di legname e a certificati piu' chiari circa la proprieta' della
terra. Di fronte alla novita', la ministra dell'Ambiente Marina Silva ha
annunciato altre misure per combattere questo crimine planetario.
E' importante cercare di capire perche' e' avvenuta questa inversione di un
trend positivo. Secondo gli ambientalisti e la stessa Marina Silva, cruciale
e' l'aumento dei prezzi delle derrate agricole, che spinge l'agricoltura a
entrare di piu' nella foresta in cerca di terra a buon mercato. Lo
rivelerebbe l'economia stessa degli stati piu' interessati al fenomeno: il
Mato Grosso(che ha perso 1.786 chilometri quadrati), e gli stati di Para' e
di Rondonia. L'aumento del prezzo dei cereali, pero', e' a sua volta da
mettere in rapporto con la corsa mondiale agli agrocarburanti, la quale
moltiplica le competizioni sulle derrate e sulle terre. La principale
motivazione dichiarata per la corsa agli agrocarburanti e' lottare contro il
cambiamento climatico; ma il contributo del Brasile a quest'ultimo e'
proprio legato principalmente alla deforestazione amazzonica.
Ecco perche' e' da circolo vizioso la recente conferma della decisione
dell'Unione Europea di puntare sugli agrocarburanti per il 10% sul totale
del trasporto entro il 2020. Un'idea "obsoleta e non necessaria", sottolinea
il coordinamento ambientalista europeo Transport and Environment (T&E),
"visto che la Commissione ha gia' un piano per ridurre le emissioni relative
alla produzione di tutti i carburanti". La direttiva europea sulla qualita'
dei carburanti, infatti, nella sua versione provvisoria propone un
obbligatorio taglio di queste emissioni del 10% fra il 2011 e il 2020. Va
invece in senso contrario la troppo moderata proposta europea per gli
standard delle emissioni delle nuove auto. Prosegue T&E: "Per affrontare le
sfide climatiche, l'Europa deve obbligare l'industria dell'automobile a
portare sul mercato solo macchine che siano fino a 4 volte piu' efficienti
di quelle di oggi. Ma la proposta europea attuale si limita a un obiettivo
di 130 grammi di anidride carbonica per chilometro entro il 2012, il che
puo' essere raggiunto gia' con la tecnologia esistente. Cosi', gli
industriali non investiranno ulteriormente nell'efficienza del carburante".
E c'e' un'altra sorpresa: la Commissione propone standard di emissioni
relativi al peso dell'automobile, il che favorirebbe la corsa ai fuoristrada
ed eliminerebbe gran parte dell'incentivo a ridurre il peso del mezzo, che
e' il modo piu' facile ed economico per assicurare un minor consumo di
carburante, di qualunque carburante. Ancor piu' importante sarebbe che
l'Unione Europea rivedesse - come chiedono gli ambientalisti - i
finanziamenti della sua banca Bei ad autostrade e aeroporti, riducendo cosi'
il peso in CO2 e il consumo di carburante nei trasporti.

6. LIBRI. E' IN EDICOLA "L'ANTIBARBARIE" DI GIULIANO PONTARA
In supplemento al quotidiano "L'Unita'" e' in edicola il libro di Giuliano
Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI
secolo, apparso presso le Edizioni Gruppo Abele di Torino nel 2006 ed ora
riproposto in edizione economica a 7,50 euro.
Come abbiamo piu' volte segnalato e' un libro di capitale importanza di uno
dei massimi studiosi della nonviolenza (gia' curatore della fondamentale
antologia degli scritti di Mohandas K. Gandhi, teoria e pratica della
nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996).

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 353 del 2 febbraio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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