Voci e volti della nonviolenza. 138



==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 138 del 22 gennaio 2008

In questo numero:
Education Working Group: Alcune indicazioni agli insegnanti per l'attivita'
didattica sulla Shoah

MATERIALI. EDUCATION WORKING GROUP: ALCUNE INDICAZIONI AGLI INSEGNANTI PER
L'ATTIVITA' DIDATTICA SULLA SHOAH
[Dalla sezione dedicata alla Shoah del sito del Ministero dell'istruzione
(www.istruzione.it/shoah) riproponiamo ancora una volta il seguente
materiale elaborato dall'Education Working Group (Gruppo di lavoro
sull'educazione)]

Quale che sia la materia da insegnare, non esistono ne' un solo modo
"corretto" di insegnarla, ne' una metodologia ideale che siano adatti a
tutti gli insegnanti e a tutti gli studenti. Queste vogliono essere, dunque,
solo delle linee guida e dei suggerimenti che potrebbero rivelarsi utili per
gli insegnanti nella fase di strutturazione dei propri schemi di lavoro,
tenendo ben presenti le esigenze individuali di apprendimento di ogni
studente. Si tratta del tentativo di delineare quali siano le attuali
migliori prassi, attingendo a quanto e' stato elaborato da alcune
istituzioni con particolare esperienza nel settore dell'insegnamento
dell'Olocausto. L'obiettivo e' anche quello di affrontare alcune delle
preoccupazioni degli insegnanti relative all'approccio da adottare verso una
materia tanto difficile, nonche' presentare possibili percorsi di lavoro.
La ricerca nell'ambito dell'insegnamento dell'Olocausto ha conosciuto molti
progressi ed e' cambiata profondamente negli ultimi trenta anni; questo
documento cerca di riflettere un processo continuo di sviluppo pedagogico e
di miglioramento e, come tale, non intende essere considerato un contributo
ultimo e immodificabile in questo settore.
*
Sommario
- L'Olocausto puo' essere insegnato agli studenti ottenendo buoni risultati:
non abbiate timore di affrontare questo argomento
- Definite il termine Olocausto
- Create circostanze di apprendimento stimolanti, attraverso una pedagogia
attiva e un approccio incentrato sugli studenti
- Personalizzate la storia, traducendo le statistiche in esperienze
personali
- Usufruite dell'esperienza dei testimoni, trasformando la storia in
"realta'" agli occhi dei vostri studenti
- Un approccio intercurriculare aiutera' i vostri studenti a comprendere
piu' a fondo l'Olocausto
- Contestualizzate gli eventi storici
- Affrontate in modo bilanciato ed esaustivo l'argomento
- Utilizzate termini molto precisi e chiedete agli studenti di fare
altrettanto
- Non confondete la storia dell'Olocausto con gli insegnamenti che possono
essere tratti da questo evento storico
- Non date risposte semplici ad una realta' storica complessa
- Permettete ai vostri studenti di avere accesso alle fonti primarie di
informazione
- Gli studenti devono sapere che sono stati gli stessi autori dello
sterminio a fornire la maggior parte delle prove sull'Olocausto
- Incoraggiate gli studenti ad analizzare in maniera critica le varie
interpretazioni dell'Olocausto
- Fate attenzione affinche' il materiale scritto e visivo sia idoneo e non
utilizzate immagini troppo crude per coinvolgere gli studenti nello studio
dell'Olocausto
- Non confrontate il dolore subito da un gruppo particolare con quello di un
altro
- Permettete agli studenti di analizzare l'ampia gamma di reazioni delle
vittime, incluse le diverse forme di resistenza al nazismo
- Fate attenzione a non definire il popolo ebraico solo ed esclusivamente in
riferimento all'Olocausto
- Sottolineate come l'Olocausto non sia stato inevitabile
- Non limitatevi a definire gli autori dello sterminio come "mostri
disumani"
- Fate attenzione a distinguere tra autori dello sterminio appartenenti alle
societa' passate e a quelle presenti, in Europa e altrove
- Incoraggiate gli studenti allo studio della storia e della memoria locale,
regionale, nazionale e mondiale
- Chiedete agli studenti di prendere parte alle tradizioni locali e
nazionali di commemorazione e memoria e invitateli a riflettere in proposito
- Scegliete accuratamente le attivita' didattiche da proporre, evitando
l'uso di simulazioni che potrebbero portare gli studenti ad identificarsi
sia con gli autori dello sterminio che con le vittime
- Evitate di legittimare la negazione del passato
- Siate ben consapevoli delle potenzialita' e dei limiti di tutti gli
strumenti didattici, incluso internet
- Distinguete tra eventi storici ed eventi attuali ed evitate i paragoni
storici
- Accogliete i dubbi e le preoccupazioni dei vostri studenti e siate pronti
a chiarirli
*
L'Olocausto si puo' insegnare agli studenti ottenendo risultati positivi:
non abbiate timore di affrontare l'argomento
Molti insegnanti esitano ad affrontare la storia dell'Olocausto con i propri
studenti, a causa delle difficolta' che avvertono. Si sentono sopraffatti e
non sanno come descrivere ai giovani le dimensioni della tragedia,
l'enormita' delle cifre e l'abisso fino al quale l'animo umano puo'
spingersi. Si chiedono come poter coinvolgere gli studenti senza
traumatizzarli; si preoccupano delle loro possibili reazioni all'argomento e
di come agire qualora in classe si manifestino comportamenti "fuori luogo",
come risa o commenti razzisti o antisemiti.
Non abbiate paura di affrontare questo argomento anche se puo' incutere
qualche timore perche' l'esperienza ha dimostrato che l'Olocausto puo'
essere insegnato agli studenti ottenendo risultati molto positivi.
*
Definite il termine Olocausto
Risulta essenziale una definizione chiara del termine "Olocausto". Molti
insegnanti usano il termine in senso piuttosto ampio, facendo riferimento a
tutte le vittime della persecuzione nazista. Tuttavia, la maggior parte
degli storici di questa epoca utilizza una definizione piu' precisa. (Vedi
le linee guida "Cosa insegnare").
Gli studenti dovrebbero sapere che il termine "Olocausto" puo' risultare
problematico per molte persone. Un olocausto e' un sacrificio biblico e, dal
punto di vista della teologia cristiana, trasforma il genocidio degli ebrei
in una forma di martirio. Ma non vi era nulla di "sacro" nell'Olocausto.
Anche altri termini dovrebbero essere usati con cautela. Parlare di
"soluzione finale" significa adottare il linguaggio dei carnefici; la parola
"genocidio" si riferisce alla concezione razziale del mondo propria dei
nazisti. Molti preferiscono utilizzare il termine ebraico "Shoah" -
catastrofe  - che non contiene sfumature religiose.
*
Create circostanze stimolanti di apprendimento, attraverso una pedagogia
attiva e un approccio incentrato sugli studenti
L'Olocausto mette in discussione molte delle convinzioni che i giovani hanno
a proposito della natura della societa', del progresso, della civilta' e del
comportamento umano. Gli studenti potrebbero avere reazioni di difesa,
sentimenti negativi o mostrarsi riluttanti ad approfondire la storia del
periodo nazista o dell'Olocausto. Un'atmosfera di fiducia e' importante per
poter discutere e affrontare apertamente tali argomenti.
E' importante creare un ambiente di apprendimento aperto, nel quale gli
studenti abbiano lo spazio e il tempo per riflettere, nel quale vengano
incoraggiati a formulare domande e discutere i propri pensieri e le proprie
paure e a condividere idee, opinioni e preoccupazioni.
L'apprendimento dovrebbe essere incentrato sullo studente. Il ruolo
dell'insegnante dovrebbe essere quello di facilitare e non quello di tenere
conferenze sull'argomento e i giovani dovrebbero essere spronati a svolgere
un ruolo attivo nel processo di apprendimento. La storia non e' un insieme
di conoscenze che devono essere trasmesse dalla mente dell'insegnante a
quelle degli studenti, bensi' deve essere un viaggio avventuroso in cui i
giovani stessi formulano le proprie linee d'indagine; analizzano un'ampia
varieta' di fonti di informazione; dibattono le diverse interpretazioni e
rappresentazioni degli eventi e trovano le proprie risposte ad interrogativi
storici e morali di grande interesse.
*
Individualizzate la storia traducendo le statistiche in esperienze personali

Gli studi statistici sono importanti e sono gli insegnanti a dover trovare i
metodi giusti per fornire agli studenti un'idea della dimensione e delle
cifre dell'Olocausto. Tuttavia, molti giovani incontreranno difficolta' nel
rapportarsi con la tragedia se questa viene presentata solo in termini
statistici.
Si dovrebbe offrire agli studenti la possibilita' di vedere coloro che
furono perseguitati dai nazisti come individui, piuttosto che come una massa
di vittime senza volto. Avvaletevi di studi specifici, delle testimonianze
dei sopravvissuti, di lettere e diari dell'epoca, per mostrare quanto fosse
umana quell'esperienza e per assicurarvi che gli studenti si rendano conto
che dietro ad ogni numero c'era una persona reale, un individuo che prima
dell'Olocausto aveva la propria vita, la famiglia, degli amici. Enfatizzate
sempre la dignita' delle vittime.
Uno studio dell'Olocausto che non riesca a demolire la convinzione
stereotipata che tutti gli autori dello sterminio fossero dei  matti o dei
sadici, che tutti i soccorritori fossero degli eroi, coraggiosi, buoni e
generosi, che tutti coloro che si sono limitati a guardare fossero apatici,
rischia di disumanizzare gli uomini del passato, rendendoli piu' simili a
caricature che a veri esseri umani.
Concentrandosi sulle storie di singoli individui, sui dilemmi morali e le
scelte che hanno affrontato, gli insegnanti possono rendere la storia
dell'Olocausto piu' reale e piu' interessante agli occhi dei giovani, e piu'
vicina, oggi, alle loro vite.
*
Usufruite dell'esperienza dei testimoni, trasformando la storia in "realta'"
agli occhi dei vostri studenti
In molti paesi i testimoni dell'Olocausto sono ancora vivi e inseriti nei
loro ambienti sociali. Se riuscite a contattare questi sopravvissuti e a
invitarli in classe, avrete l'opportunita' di regalare ai vostri studenti
un'esperienza didattica davvero speciale e significativa.
Trovarsi in presenza di qualcuno che ha vissuto, in prima persona,
l'inimmaginabile, puo' creare un'empatia spontanea all'interno della classe.
Molte strutture possono aiutarvi organizzando un incontro con un testimone
diretto nella vostra scuola.
Tuttavia, considerando che i sopravvissuti diventano sempre piu' anziani,
potrebbe non essere possibile per i vostri studenti avere un contatto
personale diretto. In questo caso, gli insegnanti dovrebbero sperimentare
l'utilizzo di testimonianze video per fornire storie personali
sull'Olocausto. Inoltre anche altre persone, che sono state coinvolte
direttamente nell'Olocausto o che hanno assistito a quegli eventi, hanno
preziose testimonianze da fornire. Se riuscite a invitare soccorritori,
liberatori e altri nella vostra classe, le loro storie personali
costituiranno esse stesse una fonte preziosa che aiutera' i vostri studenti
a comprendere ulteriormente l'Olocausto.
Nel caso in cui invitiate nella vostra scuola un testimone a presentare la
propria esperienza, e' necessario avere un colloquio prima del dibattito con
questa persona per assicurarsi che sia in grado di parlare di fronte a un
pubblico e che abbia le idee chiare sullo scopo educativo del suo
intervento.
Effettuate un lavoro di preparazione con la classe per essere certi che gli
studenti si mostrino rispettosi e apprezzino l'opportunita' che viene loro
offerta. Gli studenti dovranno capire che, nonostante sia trascorso del
tempo, l'interlocutore provera' ancora dolore nel riportare esperienze
personali cosi' forti.
Accertatevi che gli studenti abbiano un background storico abbastanza solido
sull'argomento. L'incontro con i testimoni non deve essere la prima
opportunita' di venire a conoscenza delle vicende storiche di quel periodo -
la maggior parte di queste persone non sono ne' storici, ne' insegnanti.
Inoltre le esperienze riportate non sono necessariamente le stesse per la
gran parte delle persone coinvolte nell'Olocausto. Gli studenti, al
contrario, avranno il raro privilegio di incontrare un individuo che ha
assistito a questi eventi e che li ha vissuti in prima persona e di
ascoltare la sua testimonianza, unica e personale.
Incoraggiate gli studenti a porre domande al testimone su cosa gli e'
accaduto durante l'Olocausto ma anche sulla sua vita personale sia prima che
dopo la tragedia, in modo tale che i ragazzi possano farsi un'idea generale
della persona che hanno di fronte e di come quest'ultima abbia vissuto le
proprie esperienze.
Benche' non sia possibile procedere a generalizzazioni a partire dalla
vicenda personale di un testimone, il fatto di incontrare un superstite, un
soccorritore o un liberatore che sia stato testimone dell'Olocausto puo'
rendere gli eventi storici piu' veri agli occhi degli studenti e rafforzare,
quindi, l'idea che si sia trattato di una tragedia che puo' colpire la gente
comune.
*
Un approccio intercurriculare aiutera' i vostri studenti a comprendere piu'
a fondo l'Olocausto
I fatti dell'Olocausto toccano molti aspetti del comportamento umano ed e'
altamente rilevante per gli insegnanti trattarlo con un approccio
interdisciplinare. Benche' una buona comprensione della storia sia alla base
dello studio dell'Olocausto, gli storici non possono monopolizzarlo.
Collegamenti ideali tra vari ambiti disciplinari possono migliorare il piano
di lavoro degli studenti, grazie al fatto che possono avvalersi di diverse
aree di competenza, e rendono possibile esaminare l'Olocausto da varie
prospettive, lasciando spazio a idee e conoscenze acquisite nelle altre
lezioni.
La letteratura sull'Olocausto illustra gli aspetti estremi del comportamento
umano: l'odio e la crudelta' ma anche il coraggio e l'umanita'. Conoscere
l'Olocausto attraverso la storia provoca forti emozioni che gli studenti
possono esprimere attraverso la poesia, l'arte e la musica, in modo creativo
e immaginario. L'Olocausto solleva interrogativi morali, teologici ed etici
molto importanti che gli studenti hanno la possibilita' di approfondire
attraverso studi religiosi o di educazione civica e di educazione alla
cittadinanza.
Coordinando l'approccio interdisciplinare e avvalendosi dell'esperienza dei
colleghi di altri settori disciplinari, sara' possibile gestire
multilateralmente l'attivita' di insegnamento ed arricchire ulteriormente le
conoscenze degli studenti sull'Olocausto.
*
Contestualizzate la storia
Il fenomeno dell'Olocausto deve essere esaminato nel contesto globale della
storia europea e mondiale onde fornire agli studenti un'idea sugli
avvenimenti precedenti e sulle circostanze che vi hanno contribuito.
*
Affrontate in modo bilanciato ed esaustivo l'argomento
L'Olocausto non e' stata una realta' uniforme. Al contrario e' stata
sensibilmente diversa da paese a paese e da un momento storico all'altro.
Consultate le linee guida fornite nella sezione "Cosa insegnare" per
ricevere ulteriori consigli sugli eventi e le tematiche da inserire nel
piano di lavoro.
*
Utilizzate termini molto precisi ed incoraggiate gli studenti a fare
altrettanto
Esistono numerosi "miti" sull'Olocausto e i vostri studenti rischiano di
affrontare l'argomento con molti pregiudizi. Un linguaggio ambiguo potrebbe
assecondare false convinzioni.
Non usate il linguaggio degli autori dello sterminio poiche' esso ne
riflette le idee. Termini come "soluzione finale" possono essere citati e
analizzati in modo critico ma non debbono essere utilizzati per descrivere
l'evento storico.
Le definizioni sono importanti poiche' richiedono precisione e chiarezza. Un
esempio potrebbe essere l'uso del termine "campo". Benche' molte persone
abbiano perso la vita in molti campi creati dai nazisti e dai loro
collaboratori, cio' non significa che tutti i campi siano stati costruiti
intenzionalmente per diventare centri di sterminio. Ci sono stati campi di
concentramento, campi di lavoro forzato e campi di transito, solo per
citarne alcuni. Campi diversi hanno avuto funzioni distinte tra loro,
effettuate in modi e tempi diversi. E' essenziale che gli insegnanti siano
molto precisi nella descrizione delle attivita' che si sono svolte nei vari
campi nei diversi periodi storici, senza generalizzare il termine "campo".
*
Non confondete la storia dell'Olocausto con gli insegnamenti che si possono
trarre da questo evento storico
Fate attenzione a non confondere la storia dell'Olocausto con gli
insegnamenti morali che si possono trarre dallo studio della sua storia.
Esiste il rischio che la narrazione storica venga semplificata o addirittura
distorta per essere meglio adattata ad una particolare lezione morale che
gli insegnanti vogliono impartire ai loro studenti.
Analizzare tali eventi potrebbe sensibilizzare i giovani verso esempi
moderni di pregiudizi e ingiustizie. Lo studio dell' Olocausto consente agli
studenti di confrontarsi con gli stereotipi, i miti, le incomprensioni e di
riesaminare pregiudizi sedimentati alla luce delle conoscenze storiche
acquisite. Ma gli insegnamenti morali non avranno mai una base solida se non
sono basati su una lettura accurata e obiettiva dei dati storici.
L'indagine storica mostrera' agli studenti la complessita' di un mondo in
cui sono state prese tali decisioni ed effettuate tali scelte. Gli studenti
dovranno confrontarsi con i dilemmi piu' profondi vissuti dagli individui
nel passato. Solo allora azioni (e omissioni) potranno essere comprese nel
contesto di quel determinato periodo e solo allora saremo in grado di
cominciare a trarne insegnamenti significativi per i nostri giorni.
*
Non date risposte semplici a una storia complessa
Il desiderio di "trarre degli insegnamenti" rischia di fornire delle
semplificazioni eccessive dell'Olocausto, e di non prendere in
considerazione il contesto storico in cui sono state prese determinate
decisioni. Un approccio simile potrebbe limitare la comprensione di eventi
complessi da parte degli studenti, portati a distinguere semplicemente tra
giusto e sbagliato - "l'Olocausto ha potuto verificarsi perche' gli uomini
non sono stati in grado di fare le corrette scelte morali" - e condurre ad
una lettura superficiale della storia.
Gli studenti dovrebbero analizzare gli interrogativi della storia. Questo
potrebbe significare chiedersi perche' il destino degli ebrei sia stato
cosi' diverso da paese a paese ed implicare lo studio dei diversi tipi di
occupazione nazista nei vari paesi. Domande del genere susciteranno
inevitabilmente interrogativi morali ma gli studenti debbono essere
incoraggiati ad analizzare il passato con umilta'.
E' facile condannare coloro che si rifiutarono di nascondere o aiutare i
loro vicini di origine ebraica ma i facili giudizi morali su coloro che sono
rimasti a guardare non aiuteranno a creare una piu' profonda comprensione
della storia ne' a rendere i nostri studenti dei "cittadini migliori".
Considerata la complessita' della storia, gli studenti dovrebbero avere la
possibilita' di studiare l'Olocausto in profondita', senza tralasciare il
dilemma dei soccorritori, che ogni giorno dovevano decidere se continuare o
meno a rischiare la propria vita e quella delle proprie famiglie per aiutare
altri a nascondersi. Gli studenti dovrebbero potersi chiedere perche' gli
Alleati non abbiano fatto di piu' per salvare le vite degli ebrei; perche'
alcuni Consigli Ebraici - Judenraete -abbiano compilato liste di loro
compagni ebrei da deportare nei campi di concentramento; perche' la maggior
parte degli abitanti dei territori occupati non fecero nulla per aiutare i
loro vicini ebrei; perche' uomini e donne qualunque parteciparono
volontariamente a questo massacro.
Questo argomento cosi' complesso non garantisce sempre risposte semplici.
Molte volte sorgono piu' domande di quante non siano le risposte. In ogni
caso, e' importante che i giovani comprendano che per alcune domande non
c'e' risposta.
*
Consentite agli studenti di accedere alle fonti primarie
E' nelle lettere, nei diari, nei quotidiani, nei discorsi, nelle opere
d'arte, nei regolamenti e nei documenti ufficiali dell'epoca che gli autori
dello sterminio, le vittime, i soccorritori e gli spettatori si rivelano. Il
materiale delle fonti primarie e' indispensabile per un'approfondita ricerca
delle motivazioni, dei pensieri, dei sentimenti e delle azioni degli uomini
del passato e per tentare di capire seriamente le scelte fatte e perche' le
cose siano andate in quel modo.
Gli studenti dovrebbero avere la possibilita' di analizzare in modo critico
le fonti primarie e di capire che analisi, interpretazione e giudizi debbono
basarsi su una lettura corretta delle testimonianze storiche.
*
Gli studenti devono sapere che sono stati gli stessi autori dello sterminio
a fornire gran parte delle prove sull'Olocausto
Gran parte delle prove sull'Olocausto - sia documentazione scritta, che
fotografica e audiovisiva - e' stata fornita dai nazisti; esiste dunque il
rischio di vedere il passato solo attraverso gli occhi degli autori. Se
questo materiale non viene utilizzato con attenzione, si corre il rischio di
guardare alle vittime nello stesso modo con il quale le guardavano i
nazisti, ovvero ridotte a oggetti, degradate e disumanizzate.
Testimonianze del genere devono essere contestualizzate e gli insegnanti
devono tener conto dell'eta' cognitiva ed emozionale degli allievi,
assicurandosi che l'uso di queste immagini sia adeguato, che gli studenti
siano stati ben preparati a sostenere l'impatto emotivo che potrebbe
derivarne. Gli insegnanti debbono inoltre aver cura che venga lasciato ai
ragazzi lo spazio per riflettere e discutere le proprie reazioni.
Particolare cura dovrebbe esser posta nel bilanciare questo tipo di
documenti anche fotografici e cinematografici, con i diari, le lettere, le
fotografie ed altre testimonianze lasciate dalle vittime stesse, cosi' da
poter ascoltare le loro stesse voci.
*
Incoraggiate gli studenti ad analizzare in modo critico le diverse
interpretazioni dell'Olocausto
L'apprendimento in classe e' influenzato da un piu' ampio contesto culturale
e l'Olocausto e' entrato a far parte dell'immaginario collettivo in
molteplici forme. Resoconti eruditi e storie popolari, film specifici
sull'argomento, mass media, documentari, arte, teatro, romanzi, memoriali e
musei contribuiscono a dare forma alla memoria collettiva. Ogni
interpretazione subisce l'influsso delle circostanze in cui viene prodotta e
puo' raccontare molto, non solo degli eventi che descrive, ma anche del
tempo e del luogo in cui e' stata creata.
E' importante che gli studenti si chiedano come e perche' vengono prodotte
queste rappresentazioni del passato, che considerino la selezione delle
testimonianze su cui si basano e le intenzioni di coloro che le hanno
prodotte. Gli studenti dovrebbero comprendere che nonostante esistano aree
legittime di dibattito storico, non tutte le interpretazioni debbono essere
ritenute ugualmente valide. (vedi la sezione di questo documento: "Evitate
di legittimare la negazione del passato").
*
Siate particolarmente attenti all'adeguatezza dei contenuti testuali e
visivi e non utilizzate immagini troppo crude per coinvolgere gli studenti
nello studio dell'Olocausto
L'uso diretto di immagini sull'Olocausto con l'intento di turbare e
suscitare orrore e' degradante nei confronti delle vittime e non rispettoso
della sensibilita' degli studenti. Il rispetto, sia per le vittime
dell'Olocausto che per i vostri "spettatori" in classe, richiede un
approccio caratterizzato da sensibilita' ed una selezione ponderata di
quello che puo' essere il materiale appropriato. Gli insegnanti che si sono
adoperati a lungo per creare un rapporto di fiducia con i propri studenti
rischiano, esponendoli alle immagini piu' orribili e raccapriccianti, di
tradirne la fiducia. E' sempre questo tipo di materiale che potrebbe essere
all'origine del disagio e dell'imbarazzo che possono suscitare in classe
risa nervose e commenti inappropriati.
L'Olocausto puo' essere insegnato senza ricorrere all'uso di fotografie che
ritraggono pile di corpi nudi e l'utilizzo eccessivo di questo tipo di
immagini puo' risultare dannoso. E' del tutto improbabile che generare
turbamento e repulsione costituisca una valida esperienza di apprendimento.
Al contrario cio' potrebbe avere effetti di disumanizzazione e avvalorare la
tesi degli "ebrei come vittime".
Se un insegnante sceglie di utilizzare foto che mostrano atrocita', deve
farlo solo laddove cio' comporti un innegabile vantaggio educativo per gli
studenti.
*
Non paragonate il dolore di un gruppo con quello di un altro
Se gli insegnamenti di carattere universale che promanano dallo studio di
questo periodo debbono essere realmente compresi - se sosteniamo cioe' che
attraverso lo studio dell'Olocausto i giovani possano essere sensibilizzati
ai temi della persecuzione, della discriminazione e dell'odio nel mondo di
oggi - di conseguenza l'esperienza di tutte le vittime della persecuzione
nazista e il background ideologico relativo a tale persecuzione dovrebbero
essere inclusi nel vostro progetto di lavoro.
Nelle peculiarita' dell'esperienza ebraica possiamo riconoscere
discriminazione, sfruttamento economico, persecuzione e sterminio che
derivano dall'antisemitismo nazista. Ma per quanto riguarda, ad esempio,
altre forme di odio e intolleranza, e' necessario guardare oltre: alla
persecuzione nazista e alla soppressione dei Rom e dei Sinti, a quella degli
omosessuali, dei  comunisti, dei dissidenti politici e dei cosiddetti
"asociali".
La sofferenza di tutte le vittime della persecuzione nazista deve essere
affrontata senza relativizzare l'esperienza degli ebrei. Non esiste una
gerarchia della sofferenza, neanche nella storia del periodo nazista o tra
l'Olocausto e altri genocidi.
L'esperienza delle "altre vittime" della persecuzione nazista non dovrebbe
essere relegata ad una lezione aggiuntiva, trattando questi gruppi come se
fossero tutti uguali. Al contrario la storia di questi gruppi dovrebbe
essere integrata nella narrazione della persecuzione del popolo ebraico. Ad
esempio, potrebbe essere condotta una analisi delle somiglianze e delle
differenze tra il genocidio degli ebrei e quello dei Rom e dei Sinti. Si
potrebbe anche studiare il legame tra coloro i quali, e con quali metodi,
hanno dato vita alla sistematica eliminazione dei disabili, il cosiddetto
Action T4 eufemisticamente denominato "programma eutanasia", e con coloro i
quali e con quali metodi, hanno diretto i campi della morte.
Un approccio di questo tipo non solo dovrebbe farci prendere atto della
persecuzione delle "altre vittime" ma anche contribuire alla comprensione
della peculiarita' dell'esperienza degli ebrei e aiutarci a collocare
l'Olocausto in un contesto storico piu' ampio. Come non e' possibile
spiegare il genocidio del popolo ebraico al di fuori del contesto della
seconda guerra mondiale, e' altrettanto inopportuno studiarlo separatamente
dalla storia della persecuzione delle "altre vittime" dei nazisti.
*
Mettete in grado i vostri studenti di analizzare le reazioni di varie
categorie di vittime, comprese le numerose forme di resistenza al nazismo
Molte sono state le forme di resistenza al nazismo, dalla lotta armata alla
ricerca di strade per mantenere intatta la dignita' umana persino nelle
circostanze piu' estreme, come il ghetto o i campi.
Le vittime del nazismo non hanno sempre accettato passivamente la
persecuzione. E' importante studiare come le vittime abbiano reagito, i
limiti della loro liberta' di azione nonche' quali siano state le differenti
forme di resistenza degli ebrei all'Olocausto.
*
Attenzione a non definire il popolo ebraico solo ed esclusivamente in
riferimento all'Olocausto
Le vicende relative all'Olocausto dovrebbero essere inserite all'interno di
un contesto storico. E' necessario mostrarne la vita prima e dopo
l'Olocausto, perche' sia chiaro che il popolo ebraico ha una lunga storia e
un ricco patrimonio culturale. Bisogna accertarsi che gli studenti non
considerino il popolo ebraico solo come vittima del nazismo, degradata e
privata della sua umanita'. I giovani dovrebbero, invece, essere coscienti
dell'enorme perdita che la distruzione di comunita' ebraiche ricche e
vibranti ha rappresentato a livello culturale in Europa.
*
Sottolineate come l'Olocausto non sia  stato inevitabile
Il semplice fatto che un evento storico abbia avuto luogo e che sia stato
documentato con libri e film non significa che tale evento fosse
inevitabile. L'Olocausto si e' verificato perche' alcuni individui, gruppi e
nazioni hanno preso una decisione. Analizzare questa scelta  consente di
entrare  a fondo nella storia e nella natura umana e aiuta anche a
sviluppare il senso critico degli studenti.
*
Non definite gli autori dello sterminio come "mostri disumani"
L'Olocausto e' stato un evento umano con cause umane. E' necessario
"ri-umanizzare" tutti gli individui coinvolti nell'Olocausto: considerare le
vittime, i soccorritori, i collaboratori, gli spettatori occasionali e gli
autori nella loro qualita' di esseri umani ordinari in circostanze
straordinarie. Questo non serve a presentare come normale la posizione degli
autori ma a riconoscere che la maggior parte di costoro non era formata da
sadici e psicopatici e che il riferimento al concetto di male assoluto non
e' piu' sufficiente a spiegare l'Olocausto.
La domanda piu' difficile e' quella di come sia stato possibile che uomini e
donne comuni, padri e mariti amorevoli, possano aver preso parte
volontariamente all'assassinio di uomini, donne e bambini.
Le motivazioni degli autori debbono essere studiate in profondita' e gli
studenti dovrebbero utilizzare fonti primarie, case-studies e biografie per
valutare l'importanza che hanno giocato l'ideologia, l'antisemitismo,
l'ambizione, la pressione morale, l'opportunismo economico, la
psicopatologia criminale e altri fattori per spiegare perche' degli essere
umani abbiano agito in questo modo.
*
Fate attenzione a distinguere tra  autori dello sterminio nel passato e
quelli di oggi, in Europa e altrove
E' importante che negli studenti non nasca la convinzione che tutti i
tedeschi erano nazisti o che erano tutti inclini al genocidio. Gli allievi
dovrebbero avere l'opportunita' di analizzare le diverse risposte del popolo
tedesco alla politica nazista. Tra le risposte si annoverano atteggiamenti
di sostegno entusiastico,  di cooperazione,  di disapprovazione, di apatia
nonche' di resistenza attiva.
Fate attenzione a distinguere tra la Germania del passato e quella di oggi.
Gli eventi dell'Olocausto devono essere collocati nel loro contesto storico
in modo che gli uomini, la politica, la societa' e la cultura della Germania
attuale risultino chiaramente distinti da quelli del suo passato nazista.
Gli studenti dovrebbero inoltre comprendere che l'antisemitismo e' un
fenomeno che dura da secoli ed e' diffuso in tutto il mondo e che ci sono
stati molti autori dello sterminio non tedeschi e molti collaboratori
convinti sparsi in tutta Europa. Uomini di altre nazioni hanno lavorato a
fianco delle SS o nei campi; e' capitato che a volte uomini di diversa
nazionalita' abbiamo istigato alla persecuzione contro i proprio vicini
ebrei o che abbiamo tradito quegli ebrei che si nascondevano. I governi
alleati alla Germania nazista hanno preso parte, di loro iniziativa, al
programma dello sterminio.
*
Incoraggiate gli studenti ad approfondire gli aspetti della memoria e della
storia locale, regionale, nazionale e mondiale
Se vivete in un paese nel quale ha avuto luogo l'Olocausto, enfatizzate gli
eventi specifici che si sono verificati nel contesto della storia nazionale
di quel periodo, pur senza tralasciare l'analisi della dimensione europea
dell'Olocausto. Un tale studio dovrebbe includere l'analisi delle esperienze
delle vittime, dei salvatori, degli autori dello sterminio, dei
collaboratori, dei resistenti e degli indecisi cercando di capire fino a
qual punto ciascuna di queste categorie sia stata recepita nella memoria
locale, regionale e nazionale e nella narrazione storica.
Se vivete in un paese Alleato o che e' rimasto neutrale durante la seconda
guerra mondiale, incoraggiate i vostri studenti a riesaminare la produzione
letteraria del loro paese relativa a quel periodo. Per quale motivo negli
anni Trenta e Quaranta i paesi non hanno accettato un numero maggiore di
rifugiati? Per quale motivo gli Alleati non si sono posti tra i loro
obiettivi militari il salvataggio del popolo ebraico? Si sarebbe potuto fare
di piu' per salvare gli ebrei d'Europa?
*
Chiedete ai vostri studenti di partecipare attivamente e  di riflettere
sulle tradizioni nazionali e locali della commemorazione e della memoria
Eventi quali la "Giornata della Memoria" offrono la possibilita' di avviare
progetti intergenerazionali, di intavolare discussioni tra i membri di una
famiglia su tematiche correlate dell'epoca moderna nonche' di stimolare la
nascita di altre forme di "apprendimento comunitario".
Se viene reso possibile studiare l'Olocausto non piu' solo in classe ma
anche al di fuori della scuola, queste occasioni di confronto con le
collettivita' locali possono diventare oggetto di analisi e di
apprendimento. Agli studenti andrebbe chiesto di riflettere su come le
influenze culturali diano forma alla memoria collettiva e alle sue
espressioni, su come la propria comunita' abbia scelto di riflettere sul
proprio passato, su come gruppi diversi abbiano operato scelte selettive
dalla storia e costruito la propria produzione letteraria. Andrebbe chiesto
inoltre ai giovani di considerare se e come il proprio paese affronta gli
aspetti difficili della propria storia nazionale e come tali commemorazioni
differiscano da quelle degli altri paesi.
*
Selezionate delle attivita' di apprendimento adeguate ed evitate l'utilizzo
di simulazioni che spingano gli studenti ad identificarsi con gli autori
dello sterminio o le vittime
Sebbene attivita' empatiche possano essere particolarmente efficaci per
interessare i giovani alla storia, proprio mettendo in luce le esperienze
umane e le risposte passate agli eventi storici, e' necessario prestare
particolare attenzione nella scelta di questo tipo di attivita' quando si
affrontano tematiche cosi' delicate come l'Olocausto.
Puo' essere utile, ad esempio, che gli studenti, nel reagire a questi
eventi, si identifichino con un membro di un paese neutrale che si e'
trovato coinvolto negli eventi: un giornalista che redige un articolo per il
suo giornale a proposito della persecuzione degli ebrei; un cittadino che
scrive preoccupato ai suoi rappresentanti politici o un attivista che cerca
di sensibilizzare l'opinione pubblica. Questo genere di attivita' puo'
motivare positivamente all'apprendimento nonche' mettere in evidenza
possibili strategie d'azione che gli studenti potrebbero adottare
nell'analisi di eventi contemporanei che li preoccupano particolarmente.
In ogni caso, gli insegnanti devono essere consapevoli che alcuni giovani
potrebbero identificarsi in maniera eccessiva con gli eventi dell'Olocausto,
potrebbero essere eccitati dal potere e persino dal fascino del nazismo
oppure mostrare un'attrazione morbosa per la sofferenza delle vittime. E'
questo il pericolo rappresentato da attivita' di scrittura creativa o di
role-play, che spingono gli studenti ad immaginarsi direttamente coinvolti
nell'Olocausto. Sfruttare la creativita' degli studenti attraverso un
approccio intercurriculare puo' rivelarsi utile ma gli insegnanti devono
avere ben chiari i loro obiettivi. Spesso gli "esercizi empatici" sono
poveri di significato e pedagogicamente difettosi dal momento che e'
impossibile per noi essere in grado di immaginare, tranne che a livello
molto superficiale, cosa veramente si provi in circostanze cosi' lontane
dalla nostra esperienza.
Queste tecniche perdono ulteriormente forza se confrontate con quell'empatia
cosi' spontanea che molti studenti riescono a sperimentare quando si
imbattono in storie personali, case study o testimonianze di sopravvissuti.
*
Evitate di legittimare la negazione del passato
La negazione dell'Olocausto ha motivazioni ideologiche. La strategia
adottata dai negazionisti consiste nel seminare il dubbio attraverso una
deliberata distorsione e una distorta rappresentazione delle evidenze
storiche. Gli insegnanti devono porre attenzione a non legittimare, seppur
involontariamente, i negazionisti, impegnandosi in un falso dibattito.
L'attenzione che prestate a tale fenomeno non deve rappresentare un
vantaggio per i negazionisti - non affrontate il negazionismo come se fosse
un dibattito storico legittimo o non tentate di dimostrare che la posizione
dei negazionisti e' falsa attraverso un normale dibattito storico o
argomentazioni razionali.
Tuttavia molti insegnanti ritengono che il negazionismo deve essere
analizzato con gli studenti, anche perche' questi ultimi pongono delle
domande in proposito. A volte gli insegnanti temono che i propri studenti
possano trovarsi, anche in seguito,  a doversi confrontare con tale
argomento e che siano impreparati nel fronteggiare la retorica dei
negazionisti e la loro abilita' nel confondere o nell'imbrogliare.
In tal caso, la tematica del negazionismo dovrebbe essere  esaminato a
parte. Potrebbe essere oggetto di una specifica unita' didattica destinata
allo studio dell'evoluzione nel tempo delle forme dell'antisemitismo.
Potrebbe anche essere affrontato e rappresentato tramite un progetto di
studi multimediale che affronti il tema della manipolazione, della
rappresentazione volutamente falsata e della distorsione da parte di gruppi
per fini politici, sociali o economici.
*
Siate consapevoli  della forza e dei limiti di tutti i materiali didattici,
internet incluso
Valutate attentamente la fedelta' storica di tutti i materiali didattici.
L'antisemitismo, la discriminazione nei confronti degli omosessuali e i
sentimenti di diffidenza verso gli zingari sono diffusi in molte societa' e
potrebbero essere presenti anche nella vostra classe. Siate consapevoli che
tali pregiudizi potrebbero essere diffusi tra gli studenti e ponete
attenzione alla scelta dei materiali didattici. Infatti, esiste il rischio
che la riproduzione della propaganda nazista e le fotografie delle atrocita'
rafforzino indirettamente un'immagine negativa delle vittime.
Utilizzate case-studies e racconti di vita vissuta che sfidano e sovvertono
gli stereotipi negativi esistenti sui vari gruppi di vittime.
Oltre alla stampa di materiali, internet e' potenzialmente un notevole
strumento educativo e di ricerca. Tuttavia gli insegnanti devono utilizzare
internet con attenzione, poiche' esistono molti siti che possono apparire
plausibili, elaborati pero' e sostenuti da negazionisti e da antisemiti. Gli
insegnanti dovrebbero mettere in guardia gli studenti, renderli consapevoli
che alcuni motori di ricerca possono produrre risultati inattendibili e
debbono aiutare gli studenti nell'identificare siti legittimi e autorevoli.
Gli insegnanti dovrebbero sottolineare la necessita' di valutare in modo
critico tutte le fonti di informazione e di considerare il contesto in cui
sono state elaborate. Debbono incoraggiare gli studenti a porre domande
come, ad esempio, chi ha elaborato le informazioni presenti nel tal sito?
Qual e' la finalita' del sito web? Esiste un programma di lavoro? Se si', in
che modo incide sulla selezione e la presentazione delle informazioni?
Raccomandate i siti importanti che avete accuratamente vagliato. I siti web
delle organizzazioni elencate nell'International Directory [disponibile nel
sito www.istruzione.it/shoah/] potrebbero costituire un utile punto di
partenza. Ognuno di essi, inoltre, presentera' links con altri siti
affidabili.
*
Distinguete gli eventi storici e quelli contemporanei e evitate paragoni
astorici
Per molti educatori la motivazione fondamentale per insegnare l'Olocausto
risiede nel fatto che essi possono sensibilizzare i giovani sugli esempi di
ingiustizia, di persecuzione, di razzismo, di antisemitismo e di altre forme
di odio nel mondo di oggi. L'Olocausto spesso e' visto come la pietra morale
di paragone, l'archetipo del male. Tuttavia, mentre apprendere queste
lezioni universali puo' essere una parte importante dello studio
dell'Olocausto, gli studenti debbono anche capire le differenze esistenti
tra i vari eventi, riconoscendone sia gli aspetti particolari che quelli
universali.
Il termine "Olocausto" viene frequentemente usato e abusato per descrivere
ogni genere di eventi terribili, atrocita' e tragedie umane.
Purtroppo, a causa di questo utilizzo diventato ormai comune, questo termine
si e' banalizzato o ne e' stato addirittura inquinato il significato.
Sovente, a causa dei limiti del linguaggio e anche a causa della mancanza di
comprensione e di chiara informazione, i crimini nazisti e le loro vittime
rimangono in ombra.
Studiare l'Olocausto puo' indurre i giovani a fare utili paragoni con il
mondo di oggi: le violazioni dei diritti umani durante il nazismo (in modo
particolare quelle del periodo antecedente alla guerra) potrebbero essere
paragonate con i moderni esempi di pregiudizio, discriminazione e
persecuzione.
Il genocidio, quindi, e' ovviamente e fondamentalmente diverso ed e'
distinto dalla perdita dei diritti civili. Naturalmente, ci sono stati altri
esempi di genocidio ed e' legittimo chiedere, ad esempio, quali sono le
differenze e le somiglianze tra l'Olocausto e il genocidio in Ruanda. Ma gli
studenti devono sapere che non tutti gli eventi tragici costituiscono un
genocidio e dovrebbero stare attenti e non istituire paragoni sbagliati.
Guardatevi dall'istituire paragoni superficiali, o dal credere che possiamo
influenzare il corso delle nostre azioni semplicemente riferendoci agli
eventi del passato.
Viviamo in tempi complessi e renderemmo un cattivo servizio agli studenti se
finissero per credere che le lezioni della storia sono chiare e semplici e
che possono sempre offrire soluzioni semplici per affrontare il tempo
presente.
*
Siate ricettivi  alle domande degli studenti
Gli studenti che sentono che la sofferenza del proprio popolo o gruppo non
e' stata presa in considerazione potrebbero ostacolare l'insegnamento della
persecuzione e dello sterminio di altri. E' importante studiare altre storie
di razzismo, di schiavitu', di persecuzione o di colonialismo rilevanti per
i vostri allievi.
Alcuni docenti temono che insegnare l'Olocausto possa eccitare l'animo dei
giovani, che finiscono per mettere sullo stesso piano in maniera errata la
sofferenza del popolo ebraico durante la persecuzione nazista con le
politiche di alcuni governi israeliani nei territori palestinesi. Ma questa
non e' una ragione per evitare di insegnare l'Olocausto.
Mentre si auspica che insegnare l'Olocausto possa sensibilizzare gli
studenti all'ingiustizia, alla persecuzione, al pregiudizio e alla
violazione dei diritti umani ai nostri giorni, gli insegnanti dovrebbero
guardarsi dal politicizzare la storia e dall'appropriarsi dell'Olocausto per
favorire lo svolgersi di alcune attivita' propagandistiche.
Gli insegnanti debbono essere sensibili ai sentimenti e alle opinioni degli
studenti su argomenti che concretamente li riguardano. Devono essere pronti
ad analizzare le cause di conflitto nel mondo moderno e dovrebbero fornire
ai giovani opportunita' per discutere apertamente di tali argomenti. Ma e'
necessario porre molta attenzione nel distinguere tra i diversi conflitti e
la natura e la causa di ciascuno di essi.
Vogliamo, certamente, che i giovani diventino elementi impegnati ed attivi
della nostra societa'. Ma utilizzare l'esempio dell'Olocausto per stimolare
questo atteggiamento positivo potrebbe essere controproducente e procurare
sentimenti di incapacita' ove non vengano fornite occasioni agli studenti di
discussione sul come potrebbero essere affrontati i problemi di loro
interesse. Organizzate in tempo il vostro lavoro per esaminare, insieme agli
studenti, i comportamenti legittimi e pacifici da adottare nel trattare i
temi che maggiormente li interessano.

==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 138 del 22 gennaio 2008

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it