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Voci e volti della nonviolenza. 129
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 129
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 1 Jan 2008 17:37:42 +0100
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 129 del primo gennaio 2008 In questo numero: 1. Daniele Novara ricorda Danilo Dolci 2. Et coetera 1. DANIELE NOVARA RICORDA DANILO DOLCI [Dal sito di Peacelink (www.peacelink.it) riprendiamo il seguente ricordo di Danilo Dolci, li' apparso col titolo "Il 30 dicembre ricorre il decimo anniversario della sua scomparsa. Danilo Dolci. Cosa resta di un sognatore critico? Un ricordo di Danilo Dolci di Daniele Novara, una delle piu' significative personalita' in campo di nonviolenza ed esperienza maieutica"] A dieci anni dalla morte di Danilo Dolci, la societa' in cui ci troviamo a vivere non e' esattamente quella che avrebbe desiderato. Danilo sognava una comunita' umana centrata sui valori della creativita' e della partecipazione, dove l'anomia individuale venisse progressivamente colmata da centri, luoghi, organismi, iniziative, sistemi educativi che riducessero il gap fra le potenzialita' creative dell'essere umano e la sua concreta espressione. Lo spreco era per lui un tema centrale. Sentiva quanta vitalita', quanta forza era contenuta nelle tante persone che incontrava e sognava per loro uno sviluppo completo, vero e fecondo. Al contrario era inquietato da come spesso tutto si perdesse nell'assorbimento conformistico e nell'incapacita' di organizzarsi e di dare il meglio di se stessi. E' anche un mondo dove la guerra e' tornata a farla da padrone, dove i movimenti pacifisti non sembrano in grado di scalzare le nuove forme di legittimazione della violenza. Lui che si considerava gandhiano al cento per cento come Martin Luther King rabbrividirebbe a sapere tutte le partecipazioni militari dell'Italia in giro per il mondo, che poi oggi si chiamino in un altro modo, ossia che abbiano il nome di "interventi umanitari" o "di polizia internazionale" lo renderebbe ancora piu' duro e caustico verso l'utilizzo indebito dei termini... lui che ogni notte passava tempo prezioso a cercare sui vocabolari il significato preciso delle parole che gli servivano poi per realizzare le poesie, i racconti, le riformulazioni dei pensieri che aveva raccolto dalle tante testimonianze che andava ad assorbire a destra e a sinistra nelle sue peregrinazioni e nella sua ricerca di contatti profondi di varia umanita'. E' un sogno spezzato quello di Danilo Dolci, e' stato anche un sogno di una generazione. Recentemente un bellissimo film, "Bobby", ci ha riportato in maniera struggente e tenerissima come una generazione uscita dai meandri e dalle macerie della piu' tremenda esperienza bellica dell'umanita' - la seconda guerra mondiale - ci abbia provato, abbia tentato di ribaltare l'andazzo storico dell'homo homini lupus, abbia tentato di proporre una speranza concreta, un'utopia pratica. E' questo che ha lasciato l'incontro di me ventiquattrenne con Danilo: non accontentarsi mai, cercare sempre, osare nuove strade, provarci. Ricordo con tenerezza le sue correzioni a mano sui primi fogli di un libro che raccontava l'esperienza che stavo vivendo come obiettore di coscienza presso la Casa Accoglienza e che entusiasticamente voleva che pubblicassi. Il libro resta in uno dei miei cassetti, ma la memoria di quell'incontro e' ancora viva e riconoscente. 2. ET COETERA Daniele Novara, pedagogista, consulente e formatore, e' direttore del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza (sito: www.cppp.it); tra i primi in Italia ad affrontare in maniera organica una formazione improntata all'educazione alla pace, e' autore e curatore di numerose pubblicazioni e collabora con varie riviste e case editrici; ha coordinato il progetto Citta' dei bambini del Comune di Piacenza. Da Peacelink riprendiamo la seguente piu' ampia scheda: "Daniele Novara, nato nel 1957, vive a Piacenza, dove nel 1989 ha fondato il Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti (Cpp) di cui e' l'attuale responsabile. E' diplomato in maturita' scientifica e maturita' magistrale. Si e' laureato in Lettere a indirizzo pedagogico nel 1981 presso l'Universita' Statale di Milano con una tesi sul mutuo insegnamento. Ha lavorato in campo sociale durante il periodo del servizio civile promuovendo un centro di accoglienza per soggetti emarginati. In seguito si e' sempre occupato di educazione, formazione e progettazione pedagogica. Tra i primi ad affrontare in maniera organica una formazione improntata all'educazione alla pace, e' autore di numerosi libri e pubblicazioni. Si occupa professionalmente di gestione educativa dei conflitti (formazione e consulenza pedagogica) e di progetti inerenti i diritti dei bambini (fra l'altro e' responsabile scientifico del Centro educativo per bambini dai 2 ai 5 anni a Klina, in Kosovo). Ha ideato la mostra interattiva 'Conflitti, litigi e altre rotture' per ragazzi dagli 11 ai 16 anni e lo spettacolo interattivo 'Anna e' furiosa' per bambini dai 5 ai 10 anni. Dirige il trimestrale 'Conflitti. Rivista italiana di ricerca e formazione psicopedagogica'. Negli ultimi anni si e' concentrato nella predisposizione di una nuova modalita' di aiuto nella gestione dei conflitti: la consulenza maieutica. Da questa iniziativa e' nato il Corso di specializzazione in consulenza maieutica nella gestione dei conflitti, ormai alla IX edizione". Tra le opere di Daniele Novara: con Lino Ronda, Materiali di educazione alla pace, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1984; con Massimo Esposito, La pace s'impara, Bologna, Emi, 1985; con Lino Ronda, Scegliere la pace. Educazione al disarmo, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1986, 1989; Scegliere la pace. Educazione ai rapporti, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1987, 1997; Scegliere la pace. Educazione alla giustizia, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1989; Scegliere la pace. Guida metodologica, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1991 (quarta edizione riveduta); (a cura di), L'istinto di pace, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1990; con Francesco Beretta, Anna Martinelli, Il litigio, Bologna, Emi, 1990, 1993; (a cura di), Ricominciare da un libro, Molfetta, La Meridiana, 1993; (a cura di), L'ascolto e il conflitto, Molfetta, La Meridiana, 1995; con Patrizia Londero, Scegliere la pace. Educazione alla solidarieta', Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1994, 1997; con Patrizia Londero, Scegliere la pace. Educazione al futuro, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1996; L'ascolto si impara. Domande legittime per una pedagogia dell'ascolto, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2002-3; con Diego Miscioscia, (a cura di), Le radici affettive dei conflitti, Molfetta, La Meridiana, 1998; con Elena Passerini, La strada dei bambini, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2002; con Silvia Mantovani, (a cura di), Bambini ma non troppo, Molfetta, La Meridiana, 2000; con Lorella Boccalini, Tutti i grandi sono stati bambini. Per un uso educativo della convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2000; Obiettivo Solidarieta', Torino, Ega-Paravia, 2001; Obiettivo Giustizia, Torino, Ega-Paravia, 2001; Obiettivo Rapporti, Torino, Ega-Paravia, 2001; Obiettivo Futuro, Torino, Ega-Paravia, 2001; Obiettivi... Guida per l'insegnante, Torino, Ega-Paravia, 2001; con Elena Passerini, Ti piacciono i tuoi vicini? Manuale di educazione socioaffettiva, Torino, Ega, 2003; (a cura di), Memoranda. Strumenti e materiali per la giornata della memoria, Molfetta, La Meridiana, 2003; (a cura di), Abbracci e litigi. Educazione ai rapporti per bambine e bambini dai 2 ai 6 anni, Torino, Ega, 2004; (a cura di), La scuola dei genitori. Come aiutare i figli a diventare grandi, Piacenza, Berti, 2004; Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti, Io non vinco, tu non perdi. Un kit per promuovere l'educazione alla pace e la gestione dei conflitti tra ragazzi, Unicef, Roma 2004; (a cura di), Il genitore che ascolta. La funzione educativa dei padri e delle madri nella costruzione dell'autonomia dei figli e delle figlie, Piacenza, Berti, 2005; (a cura di), Ognuno cresce solo se sognato. Antologia essenziale della pedagogia critica, Molfetta, La Meridiana, 2005; io e... gli altri. Diventare cittadini - Percorso di educazione alla convivenza civile per il primo grado della scuola secondaria, Torino, Ega, 2005; io e... i diritti. Diventare cittadini - Percorso di educazione alla convivenza civile per il primo grado della scuola secondaria, Torino, Ega, 2005; io e... la solidarieta'. Diventare cittadini - Percorso di educazione alla convivenza civile per il primo grado della scuola secondaria, Torino, Ega, 2005; io e... Guida per l'insegnante. Diventare cittadini - Percorso di educazione alla convivenza civile per il primo grado della scuola secondaria, Torino, Ega, 2005. * Danilo Dolci e' nato a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato a Genova nel '43 dai nazifascisti riesce a fuggire; nel '50 partecipa all'esperienza di Nomadelfia a Fossoli; dal '52 si trasferisce nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) in cui promuove indimenticabili lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignita'. Subisce persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, e' tra le figure di massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. E' scomparso sul finire del 1997. Di seguito riportiamo una sintetica ma accurata notizia biografica scritta da Giuseppe Barone (comparsa col titolo "Costruire il cambiamento" ad apertura del libriccino di scritti di Danilo, Girando per case e botteghe, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2002): "Danilo Dolci nasce il 28 giugno 1924 a Sesana, in provincia di Trieste. Nel 1952, dopo aver lavorato per due anni nella Nomadelfia di don Zeno Saltini, si trasferisce a Trappeto, a meta' strada tra Palermo e Trapani, in una delle terre piu' povere e dimenticate del paese. Il 14 ottobre dello stesso anno da' inizio al primo dei suoi numerosi digiuni, sul letto di un bambino morto per la denutrizione. La protesta viene interrotta solo quando le autorita' si impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la costruzione di una fogna. Nel 1955 esce per i tipi di Laterza Banditi a Partinico, che fa conoscere all'opinione pubblica italiana e mondiale le disperate condizioni di vita nella Sicilia occidentale. Sono anni di lavoro intenso, talvolta frenetico: le iniziative si susseguono incalzanti. Il 2 febbraio 1956 ha luogo lo "sciopero alla rovescia", con centinaia di disoccupati - subito fermati dalla polizia - impegnati a riattivare una strada comunale abbandonata. Con i soldi del Premio Lenin per la Pace (1958) si costituisce il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione". Centinaia e centinaia di volontari giungono in Sicilia per consolidare questo straordinario fronte civile, "continuazione della Resistenza, senza sparare". Si intensifica, intanto, l'attivita' di studio e di denuncia del fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico, fino alle accuse - gravi e circostanziate - rivolte a esponenti di primo piano della vita politica siciliana e nazionale, incluso l'allora ministro Bernardo Mattarella (si veda la documentazione raccolta in Spreco, Einaudi, Torino 1960 e Chi gioca solo, Einaudi, Torino 1966). Ma mentre si moltiplicano gli attestati di stima e solidarieta', in Italia e all'estero (da Norberto Bobbio a Aldo Capitini, da Italo Calvino a Carlo Levi, da Aldous Huxley a Jean Piaget, da Bertrand Russell a Erich Fromm), per tanti avversari Dolci e' solo un pericoloso sovversivo, da ostacolare, denigrare, sottoporre a processo, incarcerare. Ma quello che e' davvero rivoluzionario e' il suo metodo di lavoro: Dolci non si atteggia a guru, non propina verita' preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare, fare. E' convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento, dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali. Diversi libri documentano le riunioni di quegli anni, in cui ciascuno si interroga, impara a confrontarsi con gli altri, ad ascoltare e ascoltarsi, a scegliere e pianificare. La maieutica cessa di essere una parola dal sapore antico sepolta in polverosi tomi di filosofia e torna, rinnovata, a concretarsi nell'estremo angolo occidentale della Sicilia. E' proprio nel corso di alcune riunioni con contadini e pescatori che prende corpo l'idea di costruire la diga sul fiume Jato, indispensabile per dare un futuro economico alla zona e per sottrarre un'arma importante alla mafia, che faceva del controllo delle modeste risorse idriche disponibili uno strumento di dominio sui cittadini. Ancora una volta, pero', la richiesta di acqua per tutti, di "acqua democratica", incontrera' ostacoli d'ogni tipo: saranno necessarie lunghe battaglie, incisive mobilitazioni popolari, nuovi digiuni, per veder realizzato il progetto. Oggi la diga esiste (e altre ne sono sorte successivamente in tutta la Sicilia), e ha modificato la storia di decine di migliaia di persone: una terra prima aridissima e' ora coltivabile; l'irrigazione ha consentito la nascita e lo sviluppo di numerose aziende e cooperative, divenendo occasione di cambiamento economico, sociale, civile. Negli anni Settanta, naturale prosecuzione del lavoro precedente, cresce l'attenzione alla qualita' dello sviluppo: il Centro promuove iniziative per valorizzare l'artigianato e l'espressione artistica locali. L'impegno educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre connesso all'effettiva sperimentazione, della struttura maieutica, tentando di comprenderne appieno le potenzialita'. Col contributo di esperti internazionali si avvia l'esperienza del Centro Educativo di Mirto, frequentato da centinaia di bambini. Il lavoro di ricerca, condotto con numerosi collaboratori, si fa sempre piu' intenso: muovendo dalla distinzione tra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci evidenzia i rischi di involuzione democratica delle nostre societa' connessi al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione capillare dei mass-media; attento al punto di vista della "scienza della complessita'" e alle nuove scoperte in campo biologico, propone "all'educatore che e' in ognuno al mondo" una rifondazione dei rapporti, a tutti i livelli, basata sulla nonviolenza, sulla maieutica, sul "reciproco adattamento creativo" (tra i tanti titoli che raccolgono gli esiti piu' recenti del pensiero di Dolci, mi limito qui a segnalare Nessi fra esperienza etica e politica, Lacaita, Manduria 1993; La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996; e Comunicare, legge della vita, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1997). Quando la mattina del 30 dicembre 1997, al termine di una lunga e dolorosa malattia, un infarto lo spegne, Danilo Dolci e' ancora impegnato, con tutte le energie residue, nel portare avanti un lavoro al quale ha dedicato ogni giorno della sua vita". Tra le molte opere di Danilo Dolci, per un percorso minimo di accostamento segnaliamo almeno le seguenti: una antologia degli scritti di intervento e di analisi e' Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; tra i libri di poesia: Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; tra i libri di riflessione piu' recenti: Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988; La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1996. Tra le opere su Danilo Dolci: Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze 1984; Adriana Chemello, La parola maieutica, Vallecchi, Firenze 1988 (sull'opera poetica di Dolci); Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992; Giuseppe Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo critico di Danilo Dolci, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2000, 2004 (un lavoro fondamentale); Lucio C. Giummo, Carlo Marchese (a cura di), Danilo Dolci e la via della nonviolenza, Lacaita, Manduria-Bari-Roma 2005; Raffaello Saffioti, Democrazia e comunicazione. Per una filosofia politica della rivoluzione nonviolenta, Palmi (Rc) 2007. Tra i materiali audiovisivi su Danilo Dolci cfr. il dvd di Alberto Castiglione, Danilo Dolci. Memoria e utopia, 2004. Tra i vari siti che contengono molti utili materiali di e su Danilo Dolci segnaliamo almeno www.danilodolci.it, danilo1970.interfree.it, www.danilodolci.toscana.it, www.cesie.org, www.nonviolenti.org ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 129 del primo gennaio 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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