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Coi piedi per terra. 48
- Subject: Coi piedi per terra. 48
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 12 Nov 2007 11:23:48 +0100
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 48 del 12 novembre 2007 In questo numero: 1. Marinella Correggia: Relazione al convegno di Roma del 9 novembre 2007 2. Antonella Litta: Relazione al convegno di Roma del 9 novembre 2007 3. Peppe Sini: Un messaggio di saluto al convegno di Roma del 9 novembre 2007 4. Da una lettera di Margite all'amico suo Agatocardio 5. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. RIFLESSIONE. MARINELLA CORREGGIA: RELAZIONE AL CONVEGNO DI ROMA DEL 9 NOVEMBRE 2007 [Ringraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor at libero.it) per averci messo a disposizione il testo della sua relazione al convegno svoltosi il 9 novembre 2007 a Roma, dal titolo "A terra, per la Terra! Per una campagna italiana per la riduzione e la tassazione del trasporto aereo di persone e merci. Un imperativo di sopravvivenza, per il clima e l'equita'". Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007. La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007] "Volare low cost e' una conquista... pensate ai diciottenni come mio figlio che adesso possono andare a Londra o in Spagna con 10 euro!" (un politico italiano) "Solo il 5% della popolazione mondiale ñ i ceti pi? abbienti - vola, ma sono gli altri a subire maggiormente le conseguenze dei cambiamenti climatici" (dossier Clearing the Air, Transport & Environment) "In un futuro che dovra' contenere il caos climatico e far fronte alla penuria fossile, comportamenti come viaggiare in aereo dovranno per forza essere imitati a una ristretta elite" (dal film The Crude Awakening, finalista a Cinemambiente 2007) La crescita del trasporto aereo di merci e persone si puo' definire, in due aggettivi, come: ecologicamente insostenibile e socialmente ingiusta. Piu' aeroporti, piu' low cost, piu' gas serra, piu' distruzione, piu' ingiustizie... Per solcare i cieli le panciute cavallette di ferro imbottite di kerosene contribuiscono fino al 10% alle emissioni mondiali di gas serra, se si prende in considerazione la totalita' dell'effetto climalterante provocato dai voli. Non solo: il trasporto aereo e' fra tutti il comparto economico le cui emissioni crescono piu' velocemente: piu' 100% rispetto al 1990, anno di riferimento del Protocollo di Kyoto; e secondo le stime di Eurocontrol, nell'Unione Europea l'entita' delle emissioni raddoppiera' nel 2020 rispetto ai dati 2003. E non dimentichiamo che anche i cinesi e gli indiani cominciano a volare e acquistare merci lontane che hanno arato i cieli. Un circolo vizioso e' innescato in particolare dalla dittatura a basso prezzo delle compagnie low cost - minori i prezzi, maggiore la domanda, piu' domanda piu' offerta; piu' voli piu' aeroporti, piu' aeroporti piu' voli. Il prezzo in denaro di un biglietto aereo su corte, medie e lunghe distanze e' inversamente proporzionale al danno che il volo provoca: le emissioni di gas serra per chilometro per passeggero di un aereo (anche di quelli piu' efficienti... peraltro ogni guadagno di efficienza viene annullato dall'aumento esponenziale dei voli) sono dieci volte maggiori di quelle di un treno Intercity, eppure un biglietto aereo low cost costa molto meno di un biglietto del treno. De te fabula narratur: il terzo aeroporto nel Lazio sarebbe appunto servitore dei low cost. Se all'impatto sul caos climatico e al consumo di risorse fossili sempre piu' scarse aggiungiamo i costi in termini di inquinamento atmosferico e acustico locale, la cementificazione ulteriore del territorio e la svalorizzazione del territorio interessato (come ben sanno cittadini e comitati no-fly), non potremo che stupirci per il trattamento privilegiato ricevuto dal settore del trasporto aereo. Un trattamento con i guanti che appunto permette il bassissimo costo dei voli rispetto al loro impatto, e quindi la crescita del comparto. Come dire: denaro della collettivita' usato per sussidiare un settore insostenibile a vantaggio dei profitti d'impresa e di un modello di spostamenti individuali e collettivi falsamente moderno; falsamente, perche' inadatto alla sopravvivenza dell'umanita' e del pianeta. Riassumiamo in breve i privilegi, degni di un ente di beneficienza. Niente tassazione sul kerosene, con un mancato introito per le casse dei paesi europei di 35 miliardi di euro all'anno! Niente obblighi (finora) di riduzione delle emissioni! Niente Iva sui biglietti! Sussidi a tutto cielo! Gia': neanche fosse Madre Teresa, l'intera industria dell'aviazione e' pesantemente sussidiata, dall'ultimo ente locale che crede di attirare turismo, alla Banca europea degli investimenti (Bei) che continua a sborsare denaro di tutti per autostrade e aeroporti. Somme anche queste miliardarie in euro sottratte a settori socialmente utili ed ecologicamente sostenibili. Si dice che l'Unione Europea spende troppo per sostenere l'agricotura: ebbene, spende di piu' per trattare con i guanti le cavallette del cielo. * Possibili lineamenti di una campagna italiana contro la fungazione di nuovi aeroporti (grosse opere disutili) e per la riduzione del trasporto aereo di persone e merci Qualcuno osera' forse dire - come quel tal politico - che volare per 2.000 km a 10 euro e' un fatto di giustizia sociale e diritto umano? Gli risponderemmo che il primo diritto umano e' respirare e non dover subire il caos climatico, il quale ricade soprattutto sui piu' poveri. Che non volano (nemmeno low cost!). Quindi, una campagna per volare meno e' una campagna per la giustizia sociale ed ecologica. Campagne di questo tipo sono gia' in corso in diversi paesi europei, soprattutto in Gran Bretagna; esiste dunque un contesto. La campagna "A terra, per la Terra!" potrebbe aggregare: a) comitati locali contro i danni da aeroporto, b) associazioni ambientaliste, c) gruppi e individui che propongono alternative, a livello locale e globale, a un modello economico e di trasporti ingiusto/distruttivo. La campagna, che dovrebbe essere policentrica e senza appropriazioni indebite, lavorerebbe per i seguenti obiettivi: 1) Contro la fungazione di nuovi aeroporti: le resistenze locali potrebbero aggregarsi in una rete di mutuo soccorso, ed essere sostenute a livello nazionale da altri soggetti. 2) Per la riduzione delle concessioni di volo alle compagnie low cost. A chi sostiene che nel Lazio occorrano nuovi aeroporti per rispondere all'aumento dei voli (soprattutto low cost) si puo' rispondere che le concessioni di volo non sono un diritto costituzionale o umano e possono anche non essere date se non sussistono le condizioni di sostenibilita', locale e perfino... climatica. 3) Fine delle esenzioni fiscali e riduzione dei sussidi. Basterebbe ridurre i privilegi inusitati del settore aereo per indurre un aumento de prezzo dei biglietti che fungerebbe da deterrente abbattendo la domanda. Ecco dunque l'importanza di chiedere a livello di governo italiano e di Unione Europea: a) una tassazione su kerosene a cominciare dai voli nazionali; e' legamente possibile e gia' praticata ñ ma con tasse irrisorie - da Paesi Bassi, Norvegia e Svizzera; b) che la direttiva dell'Unione Europea in corso di definizione per l'inclusione del settore aereo nel sistema europeo di commercio delle emissioni non sia troppo blanda e dunque insufficiente a determinare una riduzione dei km percorsi e un aumento dell'efficienza a km; c) tasse sui biglietti, Iva ecc.; d) un ridimensionamento dei sussidi elargiti alla costruzione di aerei, all'apertura di aeroporti, perfino ai decolli...; e) l'impegno a destinare quelle somme al trasporto su rotaia e allo "sviluppo" alternativo, anche occupazionale, delle aree altrimenti destinate a ospitare nuovi aeroporti. 4) Proposta ai cittadini (e relativo impegno da parte degli attivisti) di ridurre la domanda di trasporto aereo di persone e merci. C'e' qualcosa di indecente nel fatto che noi possiamo permetterci di volare dove vogliamo (la buona scusa, turistico-conoscitiva o magari sociopolitica, si trova sempre) mentre i mezzi usati dai migranti che fuggono dalla distruzione provocata anche dal caos climatico arrivano qua in barconi... o un contadino del Bangadesh che mai volera' si vede i terreni sommersi dall'aumento del livello dei mari. Inoltre in un piano mondiale di riduzione dei voli (cosi' come di molto altro), dovremmo lasciare maggior spazio per gli altri... Cio' in omaggio a un elementare principio di giustizia: un'equa distribuzione di un diritto di emissioni pro capite di gas serra che va grandemente ridotto. Si tratterebbe di proporre alternative di trasporto piu' sostenibili, turismo di vicinato, videoconferenze di lavoro, acquisti a chilometri zero... * Bibliografia - Dossier "Low contro slow", in "Valori", n. 51, luglio-agosto 2007. - Capitolo "Volare? A terra, a terra...", in Marinella Correggia, La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007. - Dossier "Clearing the Air" redatto da Transport and Environment, 2006. 2. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: RELAZIONE AL CONVEGNO DI ROMA DEL 9 NOVEMBRE 2007 [Ringraziamo Antonella Litta (per contatti: antonella.litta at libero.it) per averci messo a disposizione il testo della relazione tenuta al convegno di Roma del 9 novembre 2007. Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente] Sono Antonella Litta, portavoce del comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. * 1. L'azione del nostro comitato Il nostro Comitato nasce a luglio quando l'ipotesi di costruzione di uno scalo aereo nella citta' di Viterbo si e' fatta piu' concreta. Il comitato ha raccolto le preoccupazioni e le domande di tanti cittadini che giustamente rivendicano il diritto ad essere pienamente informati circa i danni all'ambiente e alla salute che la realizzazione di un aeroporto che si vorrebbe costruire a soli 2,5 km dal centro della citta' puo' generare. Abbiamo realizzato due convegni di studio con la partecipazione di autorevoli ricercatori, medici, docenti universitari, dell'illustre magistrato Ferdinando Imposimato e dell'europarlamentare Giulietto Chiesa; un terzo convegno sulle emergenze sanitarie ed ambientali nell'Alto Lazio e' in programma per il 4 dicembre. Infatti il nostro territorio come anche quello della valle del fiume Sacco nel frusinate e' gia' gravato da forti fattori di inquinamento: le discariche abusive, il polo energetico Civitavecchia-Montalto con il progetto di riconversione a carbone della centrale di Torvaldaliga Nord di Civitavecchia, la naturale radioattivita' del sottosuolo e le acque inquinate da metalli pesanti. A questa situazione gia' fortemente gravata dall'inquinamento si vorrebbe aggiungere anche l'inquinamento da polveri sottili e quello acustico derivanti dalla costruzione dell'aeroporto. Una situazione analoga a quella di Frosinone. Come comitato stiamo diffondendo materiale informativo a Viterbo e in tutta la Provincia, abbiamo realizzato un sito: www.coipiediperterra.org che mette a disposizione documenti scientifici, ed abbiamo intessuto una rete di relazioni con gli altri comitati che in Italia si oppongono alla realizzazione e all'ampliamento degli scali aerei. Ci siamo assunti con orgoglio e fatica un ruolo che avrebbero dovuto svolgere le istituzioni che invece sono state latitanti ed alcune delle quali hanno addirittura espresso, in maniera superficiale e ottusa, il proprio consenso a questo progetto. * 2. Difendere il diritto alla salute di tutti Per quanto mi riguarda, essendo un medico, sento ancora di piu' il dovere di impegnarmi perche' se e' vero che tutti gli esseri umani sono responsabili dell'ambiente i medici lo sono due volte, in quanto la maggior parte delle malattie deriva dall'interazione tra fenomeni di inquinamento ambientale e genetica umana. Quindi siamo convinti che bisogna fare molta attenzione quando si propongono e si progettano nuovi aeroporti. Gli aeroporti sono obiettivamente e inconfutabilmente dannosi per la salute delle persone in quanto determinano inquinamento dell'aria che si respira e inquinamento acustico come purtroppo ben sanno gli abitanti di Ciampino che giustamente rivendicano la riduzione dei voli. A loro va sempre e in ogni momento la nostra solidarieta', e anche per loro e' il nostro impegno perche' il traffico aereo sia ridotto. * 3. Un progetto devastante a vantaggio di interessi speculativi Un progetto, per quanto riguarda lo scalo viterbese, che manca - ed e' bene ricordarlo - della Valutazione d'Impatto Ambientale obbligatoria per legge. Un progetto fortemente voluto dalla destra e ora sostenuto con superficialita' anche da alcuni partiti del centrosinistra. Un progetto spacciato come soluzione magica a tutti i problemi, a cominciare da quello dell'occupazione. Ci chiediamo, ormai da mesi, se questo terzo scalo sia veramente necessario o non sia invece solo l'ennesima concessione alle richiesta di un mercato in grande espansione come quello dei viaggi low cost, che produce guadagno solo per le compagnie aeree a scapito della salute dei cittadini e dell'ambiente e delle condizioni dei lavoratori impiegati in questo settore. Noi siamo convinti che le infrastrutture debbano essere al servizio delle persone e delle comunita', e non le persone e le comunita' soggette ad interessi speculativi. Ci chiediamo come si puo' pensare di aumentare il numero degli scali aerei, in Italia cosi' come altrove, quando sappiamo che il trasporto aereo contribuisce ad aumentare notevolmente il surriscaldamento climatico e che nei prossimi anni, anche a causa della ridotta disponibilita' del petrolio e dell'aumento del suo prezzo, il traffico aereo dovra' essere necessariamente drasticamente ridotto anche per contenere le emissioni di Co2 che questo tipo di mobilita' comporta. Rischiamo cosi' di creare nuove "cattedrali nel deserto" e questa volta non nel deserto ma danneggiando rilevanti beni ambientali, sottraendo pubblico denaro a servizi fondamentali come l'assistenza sanitaria, la scuola, il sostegno alle persone piu' povere ed emarginate, per permettere a pochi speculatori di fare grossi affari. Non possiamo in questo momento di grande difficolta' economica su scala nazionale e mondiale continuare a sperperare denaro pubblico per una struttura che sappiamo essere inutile, dannosa e fonte di ricchezza solo per le solite lobbies e cordate affaristiche. La situazione del fondi per la sanita' nella regione Lazio e' catastrofica, servizi e posti letto vengono tagliati, le liste d'attesa per un intervento e per accertamenti clinici sono sempre piu' lunghe: e invece di destinare fondi pubblici al miglioramento dei servizi per la salute delle persone si pensa di realizzare un terzo scalo aeroportuale inutile e dannoso per la salute dei cittadini. Tutto questo e' inaccettabile, e' privo di etica e confligge con l'articolo 32 del costituzione che garantisce il diritto alla salute. * 4. Ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento del clima Da questo punto di vista dobbiamo rilevare che anche statisti europei come la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno posto il blocco della costruzione di nuovi aeroporti e di autostrade tra i piu' importanti provvedimenti per la riduzione del surriscaldamento climatico e dell'inquinamento. Gran parte del mondo politico e istituzionale italiano ha plaudito al Nobel per la Pace conferito ad Al Gore e all'Ipcc proprio per l'azione di denuncia della devastazione del pianeta che si sta determinando per l'aumento dei gas serra: ma poi non si capisce perche' di questo allarme non si tiene conto in materia di scelte energetiche e di mobilita' nel nostro paese. E' secondo noi anche un segno di arretramento culturale, oltre che di subalternita' dei programmi di governo alle logiche speculative e di profitto delle industrie e nella fattispecie delle compagnie aeree. E' necessario ridurre il trasporto aereo per ragioni di carattere locale ma anche globale. Sono come sempre i piu' poveri della terra a pagare per il privilegio di pochi e per il profitto delle compagnie aeree. Le alterazioni del clima si ripercuotono soprattutto sui paesi piu' poveri, come ha denunciato un altro premio Nobel per la Pace, Wangari Maathai; paesi dove siccita' o uragani determinati sempre piu' dal surriscaldamento del clima, distruggono con violenza inaudita citta', economie e le vite di migliaia di esseri umani. * 5. Per il Lazio una mobilita' centrata sulla ferrovia Per il Lazio occorre una mobilita' centrata sulla ferrovia e coerente con un modello di sviluppo fondato sulla difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle autentiche vocazioni produttive del territorio. Non c'e' nessuna buona ragione perche' si continui a costruire aeroporti e perche' si realizzi il terzo o addirittura il quarto scalo nel Lazio. E' invece importante, necessario ed urgente che si giunga ad una discussione sul piano della mobilita' nazionale e regionale che privilegi fortemente la scelta del trasporto su ferrovia e per mare. La Regione Lazio, e Viterbo in particolare con la sua provincia, hanno bisogno di un adeguamento e di un formidabile miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria. I nostri cittadini che ogni giorno si recano a Roma per lavoro non possono continuare a viaggiare spendendo due ore per arrivare a destinazione. E' necessario il rispetto per la vita delle persone a cominciare dal tempo: uno dei beni piu' preziosi. Nel programma della coalizione che ha portato il centrosinistra al governo della Regione Lazio si parlava in modo chiaro della "cura del ferro", del miglioramento delle ferrovie. Stiamo ancora aspettando. * 6. Difendiamo Viterbo - e il Lazio - dai nuovi attila Per quanto riguarda nello specifico la realizzazione dell'aeroporto a Viterbo dobbiamo segnalare che essa provoca lo sconvolgimento irreversibile delle aree in prossimita' dell'aeroporto, prima tra tutte quella delle terme, danneggiando e devastando cosi' uno dei beni piu' preziosi di Viterbo: la zona termale del Bulicame di immenso valore naturalistico, storico, culturale, sociale, terapeutico ed anche economico. Aggiunge una nuova pressione su un'area, l'Alto Lazio, gia' sottoposta, in gran parte, a servitu' energetiche, militari e speculative - e in particolare alla speculazione edilizia, che continua la cementificazione di vaste aree dei comuni viterbesi. Trasforma Viterbo da citta' d'arte e cultura a forte vocazione turistica, a citta' ridotta a scalo di transito per turisti frettolosi diretti verso Roma o la Toscana. E' inutile perche' non risolvera' i tanti problemi di Viterbo e della sua provincia ma li aggravera', a cominciare dal trasporto che in assenza di una ferrovia adeguata aumentera' il traffico sulla Cassia, gia' insostenibile. E' inutile perche' non sara' la soluzione alla disoccupazione della nostra provincia, alla quale occorre invece una politica di difesa e valorizzazione dei beni culturali e ambientali e delle autentiche vocazioni produttive del territorio, come l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita', il termalismo. E' inutile perche' non rappresenta alcuna opportunita' reale di sviluppo ma solo una scelta irreversibile che frenera' e mortifichera' per sempre le potenzialita' ancora inespresse del nostro territorio. E proprio i responsabili del mancato sviluppo del nostro territorio, coloro che male lo hanno amministrato, ora non trovano migliore soluzione e giustificazione alle loro incapacita' che invocare la costruzione di un mega-aeroporto nocivo e devastante. * 7. Concludendo Quindi per queste numerose e valide ragioni non possiamo che dire no alla realizzazione del terzo scalo aereo regionale, non solo a Viterbo ma in tutto il Lazio; chiediamo un nuovo piano per il trasporto nazionale e regionale, a beneficio dei cittadini e non contro la loro salute, il loro benessere, i loro diritti; chiediamo una immediata e drastica riduzione del trasporto aereo. 3. RIFLESSIONE. PEPPE SINI: UN MESSAGGIO DI SALUTO AL CONVEGNO DI ROMA DEL 9 NOVEMBRE 2007 [Riproponiamo il seguente messaggio di saluto inviato al convegno svoltosi a Roma il 9 novembre 2007, dal titolo "Contro il terzo polo aeroportuale del Lazio, per la drastica e immediata riduzione del trasporto aereo in difesa del diritto alla salute, dei beni ambientali e culturali, della biosfera", gia' apparso nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino"] Carissimo Walter, cari amici oggi riuniti a Roma, nell'impossibilita' di essere presente, ma consapevole che le opinioni che anch'io avrei potuto esprimere saranno autorevolmente esposte nelle relazioni della dottoressa Antonella Litta e del professor Alessandro Pizzi, invio queste poche righe di saluto al vostro convegno. * Un convegno che interpreto come in forte continuita' con le varie iniziative di studio e di sensibilizzazione gia' realizzate a Ciampino, a Viterbo, a Frosinone dai vari comitati e movimenti impegnati per l'immediata, drastica riduzione del trasporto aereo; per liberare Ciampino dall'eccessivo traffico aereo che soffoca la citta' e danneggia gravemente la salute dei cittadini; per impedire la realizzazione di un terzo polo aeroportuale nel Lazio, che lungi dal risolvere alcun problema tutti li aggraverebbe ulteriormente, e provocherebbe altri disastri ambientali, altre devastazioni territoriali, altra aggressione alla salute delle persone, ulteriore incremento di inquinamento, nocivita', surriscaldamento del clima - in un pianeta drammaticamente gia' prossimo al collasso della biosfera. * Un convegno che interpreto come in forte continuita' con la posizione assunta dalla vicepresidente del Parlamento Europeo, Luisa Morgantini, che ha espresso la sua solidarieta' alla nostra lotta; con la lettera inviata al Ministro dei Trasporti da dieci europarlamentari - Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Giovanni Berlinguer, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Monica Frassoni, Sepp Kusstatscher, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano - che hanno scritto al Ministro per sostenere le nostre ragioni; con le interrogazioni parlamentari presentate in aiuto al nostro impegno dai deputati Angelo Bonelli, Paolo Cacciari, Salvatore Cannavo', Massimiliano Smeriglio, Paolo Russo, Maria Cristina Perugia, Vladimir Luxuria, Salvatore Iacomino e dai senatori Francesco Martone, Haidi Giuliani, Salvatore Bonadonna; con le prese di posizione di molti parlamentari, consiglieri regionali, pubblici amministratori provinciali e comunali della sinistra che hanno espresso la loro piena solidarieta' alla nostra lotta, come anche hanno fatto illustri scienziati e autorevoli personalita' della cultura e della vita civile. E mi e' particolarmente grato ricordare l'appassionata relazione di Enrico Luciani, presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio, al nostro convegno viterbese del 18 ottobre sul tema "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie. Ne' a Viterbo, ne' altrove". Anche Enrico Luciani e' uno dei relatori del convegno odierno, come anche Marinella Correggia, con la quale collaboriamo fin dalla nascita del nostro movimento per la riduzione del trasporto aereo. * Il comitato viterbese che si oppone al terzo polo aeroportuale laziale e s'impegna per la drastica ed immediata riduzione del trasporto aereo ha scritto mesi fa nel suo appello: 1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico; 2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima; 3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente; 4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita', istruzione ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie aeree hanno spesso condotte gravemente antisindacali; 5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri. 6. Nel caso specifico del terzo polo aeroportuale laziale manca completamente la Valutazione díimpatto ambientale, obbligatoria per legge. Mi sembra che siano considerazioni che ogni persona ragionevole possa condividere. Il Lazio ha bisogno di un modello di mobilita' che privilegi la rete ferroviaria e il trasporto pubblico; una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dei diritti sociali e delle vocazioni produttive del territorio. * Pochi giorni fa il congresso nazionale del Movimento Nonviolento ha approvato all'unanimita' una mozione, presentata dal professor Alessandro Pizzi, con la quale: "esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo; ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani: a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all'ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessita' ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo 'mordi e fuggi' legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni ambientali e culturali, e ad un'esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria; b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati gia' pesantemente gravati e fin soffocati dall'attivita' aeroportuale; c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree; d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree; e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree; f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l'ecosistema planetario, i diritti dell'umanita' presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo; g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell'ambiente, della salute, dei beni comuni; h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilita' con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e di Valutazione ambientale strategica (Vas); i) si oppongono alle attivita' militari che violano l'art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all'ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attivita' belliche che la Costituzione ripudia; l) promuovono forme di mobilita' sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali; m) promuovono una cultura della mobilita' e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all'incontro e all'ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell'ambiente; n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera". Mi sembra che siano impegni e obiettivi che anche il convegno odierno possa e debba condividere e promuovere. Auguri di buon lavoro. 4. EPISTOLARI. DA UNA LETTERA DI MARGITE ALL'AMICO SUO AGATOCARDIO Trovo sconcertante che l'esimia Societa' degli Apoti non esprima una posizione nitida ed intransigente sulla questione dell'aeroporto a Viterbo; non basta chiedere timidamente un rinvio, occorre esprimere un'opposizione esplicita per almeno tre ragioni incontrovertibili: a) l'opera (intendendo sia le infrastrutture realizzande e quanto esse implicheranno, ma soprattutto lo smisuratamente pesante traffico aereo che ne conseguirebbe) avrebbe un impatto devastanze per la zona termale del Bulicame, una fondamentale risorsa naturale, storica, culturale, sociale, terapeutica ed economica di Viterbo; infatti il sedime aeroportuale si trova nel cuore della preziosissima area; b) l'inquinamento acustico colpirebbe in misura devastante - ripeto: devastante - interi popolosi quartieri della citta' (come ad esempio quello in cui abito io, che posso garantirti che quando, ed attualmente capita ancora rarissimamente, e' sorvolato a quota relativamente bassa da un velivolo di piccole dimensioni subisce un frastuono infernale); con il mega-aeroporto per i voli low cost sarebbe un continuo - ripeto: continuo - insopportabile fracasso; c) quanto all'inquinamento atmosferico con particolar riferimento alle polveri sottili l'Alto Lazio e' gia' gravato dalle emissioni del polo energetico Civitavecchia-Montalto, e credo non ci sia bisogno di aggiungere altro. Sono tre questioni che l'esimia Societa' degli Apoti non puo' ignorare (e trovo a dir poco grottesco che nella lettera al Ministro dell'esimia Societa' degli Apoti non se ne faccia alcun cenno). E tralascio qui tutti gli altri motivi che sappiamo, a partire da quello fondamentale e dirimente: che occorre ridurre il trasporto aereo per contrastare il surriscaldamento planetario del clima; del resto sono motivi che abbiamo gia' riassunto infinite volte nei vari appelli e documenti che conosciamo bene sia tu che io. So bene che la tua posizione personale e' limpidamente contro l'aeroporto; so anche che nella riunione dell'esimia Societa' degli Apoti della scorsa settimana molti dei presenti (senza dubbio la maggioranza assoluta) erano sulle nostre posizioni; trovo quindi ancor piu' scandalosa una reticenza che non si puo' definire altrimenti che come complice dei devastatori dell'ambiente. Non ti riconosco, e credo che neanche tu possa riconoscere te stesso, in una posizione reticente e complice. Detto questo, beninteso, apprezzo comunque che tu abbia scritto che l'esimia Societa' degli Apoti torna (sic) a "chiedere di rinviare qualsiasi decisione", che e' gia' un passo avanti rispetto alla precedente posizione ufficiale dell'esimia Societa' degli Apoti che era di totale asservimento alla lobby politico-affaristica dell'estrema destra speculativa e vandalica. Ma e' un passo misero, pusillanime, attento piu' a non infastidire i gerarchi che non a rispettare la vera volonta' delle persone di sentimenti e impegno... Ergo: non puo' bastare, ne' per difendere questo territorio, ne' per il rispetto dovuto alla propria coscienza e intelligenza. Se posso darti un suggerimento in nome della nostra antica amicizia, scrivi in quel comunicato quello che va scritto, e cioe' l'esplicita opposizione alla realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per voli low cost che costituirebbe un'opera nociva e devastante. Se qualcosa merita di essere scritto, che sia la verita'. 5. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 48 del 12 novembre 2007 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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