La domenica della nonviolenza. 137



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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 137 dell'11 novembre 2007

In questo numero:
1. Appello in difesa del Bulicame
2. Questo appello

1. APPELLI. APPELLO IN DIFESA DEL BULICAME

"Quale del Bulicame esce ruscello"
(Dante, Inferno, canto XIV, v. 79)

L'area termale di Viterbo, l'area del Bulicame, un bene ambientale, storico,
culturale, terapeutico, sociale ed economico di straordinario pregio, e' in
pericolo.
L'intenzione di realizzare in quell'area un mega-aeroporto per voli low-cost
avrebbe un impatto devastante su di essa: sulla tutela, sulla valorizzazione
e sulla fruizione di essa.
Difendiamo l'area del Bulicame.
Difendiamo la natura, la storia e la cultura di Viterbo.
Difendiamo i diritti di tutti dall'assalto degli speculatori.
Si' alla difesa del Bulicame.
No al mega-aeroporto distruttivo, inquinante, nocivo.
Facciamo appello a tutte le persone che amano Viterbo, la sua natura, la sua
storia, i suoi monumenti, affinche' sia fermato lo scempio voluto dai nuovi
barbari.
*
Per inviare adesioni a questo appello: info at coipiediperterra.org e
nbawac at tin.it

2. RIFLESSIONE. QUESTO APPELLO

Questo appello, promosso dal professor Osvaldo Ercoli e dal responsabile di
questo foglio, e gia' sottoscritto da numerose persone (che qui tutte
insieme ringraziamo nell'impossibilita' di farlo singolarmente), e' un
contributo all'impegno per la riduzione del trasporto aereo e quindi contro
la sciagurata e dissennata realizzazione del terzo scalo laziale.
Il comitato che si oppone all'ennesima devastante, inquinante, nociva
"grande opera" ha chiarito i molti motivi (locali e globali) per cui occorre
resistere. In questo appello se ne segnala uno solo, ma che reca con se' una
ineludibile serie di implicazioni, ed innanzitutto questa: devastare la zona
termale del Bulicame significa fare scempio della natura, della storia,
della cultura, dell'identita' stessa di Viterbo: di Viterbo come luogo di
natura e cultura, vissuto e vivente; di Viterbo come citta' ricca di storia
e di storie, di civilta' ed esistenze; di Viterbo come comunita' umana.
*
L'uso terapeutico delle acque sulfuree del Bulicame e' una delle tradizioni
piu' antiche di questo territorio, fin dai piu' remoti insediamenti umani.
Il termalismo sociale e' tuttora una delle risorse piu' rilevanti di
Viterbo. La meraviglia naturalistica delle sorgenti di acqua ribollente e
fumigante e' anche un monumento storico e culturale che ha lasciato vivida
traccia di se' nella cultura italiana - nella Commedia dantesca in primis -,
e nella concreta vita di innumerevoli individui.
Non c'e' famiglia dell'Alto Lazio che non abbia visitato questi luoghi, che
non vi abbia sentito - nell'acre odore, nella desolata e quasi ultramondana
visione, e nel sedimentarvisi di una vicenda umana che dalla civilta'
etrusca si prolunga nei secoli e nelle generazioni - pulsare qualcosa di
profondo e di autentico, una chiamata a guardare nel cuore di se stessi e
delle cose.
Non c'e' persona che sia passata per Viterbo che non abbia sentito in questa
landa un richiamo alla meditazione, alla percezione del cosmo, all'esame di
se', al riconoscersi a un tempo essere umano tra esseri umani, ed anello
della grande catena dell'essere.
*
Distruggere quella che e' forse la piu' preziosa gemma e testimonianza
naturalistica e culturale della citta' e della provincia, e distruggerla per
far luogo a un'opera servile e opaca, un "non luogo" come giustamente lo
definiscono gli antropologhi, un pervasivo sedime aeroportuale per voli low
cost e le sue inevitabili pertinenze: attoscanti parcheggi e standardizzate
rivendite simbolo e sintomo della mercificazione che tutto annienta, ovvero
il greve armamentario del consumismo piu' usurante, piu' alienante,
devastatore di tutto cio' che e' umano e di tutto cio' che e' natura:
ebbene, sarebbe troppo barbaro atto.
Non possiamo consentirlo.
Per questo chiamiamo tutte e tutti coloro che hanno letto le poche righe
dell'appello sopra riportato ad aiutare il nostro comitato a salvare l'area
del Bulicame dall'aggressione dei nuovi barbari, dall'aggressione dei poteri
speculativi, dall'aggressione dei nichilisti che stanno portando la biosfera
al collasso, che stanno cancellando la storia e la civilta', che stanno
denegando la nostra comune umanita'.
Per questo vi chiediamo di aderire al nostro appello.

"Lo tempo e' poco omai che n'e' concesso"
(Dante, Inferno, canto XXIX, v. 11)

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Numero 137 dell'11 novembre 2007

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