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Minime. 217
- Subject: Minime. 217
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 19 Sep 2007 00:32:31 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 217 del 19 settembre 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Peppe Sini: Breve ma energica difesa del mio giardino, con una parola forte in clausola 2. Gerard Lutte: La casa de los amigos 3. Dal 25 al 28 ottobre a Linz e S. Radegund 4. Augusto Illuminati presenta "Oltre l'uno e il molteplice" di Alain Badiou 5. Venti letture per una cultura della pace 6. Cento letture per un accostamento alla pace 7. Riletture: Sylvia Plath, Diari 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento 9. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. PEPPE SINI: BREVE MA ENERGICA DIFESA DEL MIO GIARDINO, CON UNA PAROLA FORTE IN CLAUSOLA "Cela est bien dit, repondit Candide, mais il faut cultiver notre jardin" (Voltaire, Candide ou l'optimisme) Ovviamente non ho un giardino privato, vivo in un palazzone di appartamenti in un quartiere di palazzoni di appartamenti alla periferia-dormitorio della mia citta' che e' il capoluogo di una provincia che sempre piu' si vorrebbe ridurre, nei piani di lorsignori, a periferia-dormitorio di Roma. Ma non passa giorno che qualcuno non mi dica, alto levando l'indice ammonitore e stentorea la voce e fiero il cipiglio e ancor piu' fiera la postura, che se difendo Viterbo dalla devastazione ambientale, se difendo la salute dei viterbesi da opere che avranno esiti gravemente patologici, se difendo i beni culturali e le vocazioni produttive del territorio da distruttive servitu' che ulteriormente devasteranno i nostri tesori naturalistici, le nostre preziose sedimentazioni storiche e artistiche, le nostre risorse economiche, la nostra semplice vita, ebbene, allora sono anch'io "uno di quelli", uno di quei pover'uomini irrimediabilmente affetti dalla terribile sindrome del "Non nel mio giardino". Cosi' mi e' venuta questa modesta idea, di dirlo, anzi, proclamarlo: che si', io sono per la difesa dei giardini. Avrei difeso anche il giardino terrestre se mi ci fossi trovato. Mi piacciono i giardini, e le selve, e i campi lavorati e quelli incolti. E i paesi e le citta' dei cittadini, i luoghi della convivenza. * E trovo davvero bizzarro che coloro che vogliono devastare la mia terra e la mia citta' pretendano il mio silenzio, la mia rassegnazione, la mia complicita'. No: io difendo il mio, il nostro giardino. E questo giardino che difendo non e' solo l'area termale del Bulicame a Viterbo e i quartieri e i paesi in cui vivono migliaia e migliaia di persone, non e' solo l'Alto Lazio degli etruschi e dei pellegrini, non e' solo l'Italia delle cento citta' e delle mille culture, non e' solo l'Europa des droits de l'homme et du citoyen: e' il mondo intero. Poiche' - chiedo scusa - la mia patria e' il mondo intero. E quando arrivano gli sfruttatori, quando arrivano i rapinatori, quando arrivano i barbari che tutto pretendono ridurre a merce e profitto, tutto intendono divorare e ridurre a macerie e immondizia, ebbene, che ci volete fare, e' piu' forte di me: chiamo alla lotta in difesa del mio, del nostro giardino; chiamo alla lotta per contrastare i barbari, i rapinatori, gli sfruttatori. Sono fatto cosi'. Sara' perche' ho letto Leopardi e Cervantes da giovane. O perche' ho avuto per maestri alcuni superstiti dei Lager, alcuni eroi della Resistenza. * E' l'unica Terra che abbiamo, e' la nostra casa comune, non permetteremo agli affaristi del'apocalisse di distruggerla. Non permetteremo ai pescecani in frac e cilindro di sbranarla e dissolverla in nulla. Non permetteremo ai vampiri di svuotarla di ogni vita. Non lo permetteremo. Perche' questa Terra e' il nostro giardino. Non - chiedo venia - la loro cloaca. 2. ESPERIENZE. GERARD LUTTE: LA CASA DE LOS AMIGOS [Attraverso Manila D'Angelomaria (per contatti: manilita at libero.it) riceviamo e diffondiamo questa lettera di Gerard Lutte. Manila D'Angelomaria e' impegnata nella rete di amicizia con le ragazze ed i ragazzi di strada del Guatemala. Gerard Lutte, di origine belga, da molti anni in Italia, docente universitario di psicologia dell'eta' evolutiva, ha partecipato a Roma alla vita e alle lotte degli abitanti di una borgata di baraccati e di un quartiere popolare e ad un lavoro sociale con i giovani piu' emarginati; collabora con movimenti di solidarieta' ed esperienze di accoglienza; ha promosso iniziative mirate e concrete di solidarieta' internazionale dal basso e di auto-aiuto, con particolar riferimento alla situazione centroamericana, di impegno di liberazione con i giovani e soprattutto le bambine e i bambini di strada. Tra le opere di Gerard Lutte: Quando gli adolescenti sono adulti... I giovani in Nicaragua, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Sopprimere l'adolescenza?, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Psicologia degli adolescenti e dei giovani, Il Mulino, Bologna 1987; Dalla religione al vangelo, Kappa, Roma 1989; Cinquantanove ragazze e ragazzi di strada con Gerard Lutte, Principesse e sognatori nelle strade in Guatemala, Kappa, Roma 1994 (ne e' stata successivamente pubblicata una seconda edizione aggiornata). Il sito della Rete di amicizia con le ragazze e i ragazzi di strada del Guatemala, che contiene progetti, testimonianze, ricerche, libri, bollettini e centinaia di foto, sezioni francese, italiana, spagnola ed inglese, e' www.reteamicizia.net] Guatemala, 15 settembre 2007 Il fracasso dei tamburi Oggi si festeggia la festa nazionale del Guatemala, l'anniversario dell'indipendenza dalla Spagna e vi scrivo nel rumore assordente dei tamburi, nel mio appartamentino nella casa dell'Otto marzo. Durante tutta la giornata sfileranno studenti e studentesse di numerose scuole in uniformi militari da operetta. In un paese dominato a lungo da dittature militari e dove l'esercito continua ad esere la forza piu' potente, la festa nazionale ha un sentore di guerra. Ed e' la guerra interna che promette il candidato alla presidenza piu' votato domenica scorsa, il generale Perez Molina, uno degli attori del genocidio degli anni Ottanta, che promette "mano dura" contro la violenza, ossia soprattutto contro i giovani. Se vince al secondo turno delle elezioni in novembe l'inaffidabile Colom, tempi duri si annunciano per i ragazzi di strada. * La musica pacifica della marimba Ieri era un'altra musica, una musica che, spero, cnacellera' per sempre le marce militari. Al suono della marimba abbiamo inaugurato la "casa degli amici", cosi' i giovani hanno deciso di chiamare la loro abitazione. I cinque fondatori sono Osman,17 anni, Morel, honduregno, 21 anni, Francisco, 19 anni, Factor, 22 anni e Mynor, detto Tatu', 36 anni, un veterano della strada. Il regolamento dice che l'eta' massima per fare parte del movimento delle ragazze e dei ragazzi di strada (in sigla: mojoca) e' 28 anni, ma i giovani, che prendono le decisioni, sanno fare delle eccezioni. * Storia di Tatu' Tatu' vuole uscire dalla strada, ma per lui e' difficile perche' e' rimasto gravemente handicappato dopo essere stato buttato da un ponte in un profondo burrone dai "sicari", cosi' i ragazzi chiamano i membri degli squadroni della morte, delinquenti assoldati, guardie private, poliziotti, militari e altri sgozzatori incaricati della "pulizia soclale", ossia dell'eliminazione dei giovani della strada e delle bande dei quartieri popolari. Tatu' e' scampato alla morte, ma ora non si muove che con le stampelle. Prima andava a dormire nell'"albergo degl indigenti", aperto da un gruppo carismatico cattolico che ha trovato questo nome cosi' delicato, adeguato all'idea che si fanno della carita'. Dall'esclusione dell'indigenza alla gioia della condivisione: questo il percorso che ha ridato dignita' e gioia di vivere a Mynor. Due dei questi ragazzi, e presto tre, hanno la fidanzata o la sposa, nella casa dell'otto marzo. Possono passare insieme il sabato e la domenica (gli altri giorni si ritrovano nel centro sociale) fino a quando si sentiranno pronti per vivere insieme nella propria abitazione. Ines si era ripromessa che quando il suo ragazzo sarebbe entrato nella casa degli amici anche lei avrebbe chiesto di tornare alla casa dell'otto marzo e cosi' ha fatto. * La casa e la festa La casa dei ragazzi e' stata costruita negli anni '30, dai Maselli, emigrati da Brescia, che vi hanno installato la prima fabbrica di pasta italiana in Gutemala. E' la' che abbiamo trasferito il laboratorio di falegnameria. La casa e' molto bella, ampia, con grandi finestre, con una splendida porta in legno all'entrata e preziose finestre di legno. E' rimasto il tavolo che si era fabbricato il fondatore, dove ogni giorno prendeva l'aperitivo. Il patio e' pieno di belle piante e fiori, e contiene anche una vigna e piante di caffe'. Una casa che ha un'anima e una storia d'amore. Mamma Maselli e' morta due anni fa all'eta' di centocinque anni. Tutto questo me l'ha raccontato donna Tranquilla, una figlia dei Maselli. contenta di affittare la casa di famiglia a ragazzi di strada. Gia' aveva dato una sua casa, nella vicinanze del nostro centro sociale, a un'organizzazione evangelica che serve ogni sera una cena gratuita a centinaie di persone tra le quali molte ragazze e ragazzi di strada. La casa era piena di ragazze e ragazzi del mojoca,di numerose amiche ed amici: del "Quarto mondo" che lavora con i bambino del deposito di immondizie, di "Medici senza Frontiere" che chiudevano una casa e ci hanno regalato splendidi tavoli e altri mobili, di Gilda Esposito e Giovanni della Cooperazione governativa italiana, di padre Nacho e del suo gruppo di Cordoba che hanno contribuito al finanziamento della casa, del Comune che ha mandato l'orchestra di marimba e assieme all'istituzione del governo "Bienestar social" ha contribuito alle spese della festa. La festa si e' conclusa con un ballo dove sono stato trascinato dalle ragazze della casa otto marzo. Con loro e i loro figli ho scoperto la gioia di essere nonno e ho deciso di stabilirmi in Guatemala. * Tra poco in Italia Grazie anche alla vostra amicizia, il mojoca ha realizzato un altro dei suoi obiettivi importanti. Ora tutte e tutti insieme dobbiamo consolidare questa conquista e gli altri programmi del mojoca. Abbiamo ancora molto da fere insieme. Ve lo diranno le due rappresentanti del Mojoca, Maria Elena e Kenia, che fra poco arriveranno con me in Italia. Un affettuoso abbraccio da parte mia e di tutte le ragazze e ragazzi del mojoca, Gerardo 3. INCONTRI. DAL 25 AL 28 OTTOBRE A LINZ E ST. RADEGUND [Dall'associazione "Franz Jaegerstaetter Italia" (per contatti: franzitalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo. Franz Jaegerstaetter, contadino cattolico, condannato a morte ed ucciso il 9 agosto 1943 per essersi rifiutato di prestare servizio militare nell'esercito nazista. Scritti di Franz Jaegerstaetter: Scrivo con le mani legate. Lettere dal carcere e altri scritti, Edizioni Berti, Piacenza 2005. Opere su Franz Jaegerstaetter: Gordon Zahn, Il testimone solitario. Vita e morte di Franz Jaegerstaetter, Gribaudi, Torino 1968, poi: Franz Jaegerstaetter, il testimone solitario, Editoria Universitaria, Venezia 2002; Erna Putz, Franz Jaegerstaetter. Un contadino contro Hitler, Berti Piacenza, 2000; segnaliamo anche l'articolo di Enrico Peyretti riprodotto sul n. 637 de "La nonviolenza e' in cammino", articolo che segnalava anche i seguenti materiali: Alfons Riedl, Josef Schwabeneder (Hg), Franz Jaegerstaetter - Christlicher Glaube und politisches Gewissen [Fede cristiana e coscienza politica], Verlag Taur, 1997; videocassetta Franz Jaegerstaetter: un contadino contro Hitler, (27 minuti, in vhs) prodotta dall'Associazione Franz Jaegerstaetter, via Endrici 27, 38100 Trento (tel. 0461233777, oppure 810441); il capitolo "Un nemico dello Stato" (pp. 76-86), in Thomas Merton, Fede e violenza, prefazione di Ernesto Balducci, Morcelliana, Brescia 1965; una nota di Paolo Giuntella in "Adista", n. 11, 13 febbraio 1993, pp. 9-10] 25-28 ottobre 2007: il viaggio della beatificazione. A Linz e St. Radegund per onorare Franz Jaegerstaetter. Il prossimo 26 ottobre nella cattedrale di Linz, in Austria, avra' luogo la solenne cerimonia di beatificazione di Franz Jaegerstaetter (1907-1943), martire della resistenza al nazismo in nome della fede in Gesu'. La giornata e' stata scelta in quanto vi si ricorda la liberazione dell'Austria dal nazismo. Ci stringeremo intorno alla moglie Franziska ed alle tre figlie, per dire la nostra gioia e la nostra soddisfazione di questo riconoscimento, se pur tardivo, da parte di quella chiesa da lui tanto amata. Dopo una visita ai campi di concentramento di Gusen e Mauthausen, ci trasferiremo a St. Radegund, citta' natale di Franz, dove, dopo la veglia del 27 ottobre, saremo presenti alla cerimonia del 28 ottobre. * Programma Giovedi' 25 ottobre 2007 - ore 21: partenza da Piacenza - ore 22.30: partenza da Brescia - mezzanotte: partenza da Verona - ore 00.45: partenza da Trento - ore 01.30: partenza da Bolzano * Venerdi' 26 ottobre 2007 - ore 7: arrivo a Linz e colazione - ore 9: ingresso nel Duomo Nuovo - ore 10: cerimonia della beatificazione - ore 13: pranzo - ore 14: arrivo in albergo e sistemazione in albergo - ore 17: Chiesa dei Gesuiti: Jaegerstaetter - Opera lirica (1) oppure visita alla citta' - ore 20: cena * Sabato 27 ottobre 2007 - ore 10: visita ai campi di concentramento di Gusen e di Mauthausen (2) - ore 13: pranzo - ore 14: partenza per Salzburg - ore 16.30: arrivo e sistemazione in albergo; trasferimento ad Ostermiething - ore 19: cena - ore 20: Chiesa parrocchiale di Ostermiething: veglia di preghiera "Franz Jaegerstaetter come ispirazione" (3) * Domenica 28 ottobre 2007 - ore 10: Chiesa parrocchiale St. Radegund: celebrazione della prima Santa Messa in onore del nuovo beato - ore 13: pranzo - ore 14: partenza per l'Italia - ore 17: arrivo a Bolzano - ore 17.45: arrivo a Trento - ore 18.30: arrivo a Verona - ore 20: arrivo a Brescia - ore 21.30: arrivo a Piacenza Note 1. E' un'opera contemporanea, composta dal musicista austriaco Viktor Fortin. La prima rappresentazione assoluta sara' a Graz il 22 settembre prossimo. La trama, in 10 scene, e' basata sulla rappresentazione degli ultimi anni di vita di Franz, fino all'esecuzione. Anche il comportamento dei compaesani di St. Radegund e l'atteggiamento della chiesa ufficiale sono analizzati criticamente. Sara' disponibile un sunto del testo in italiano. Lo spettacolo dura 1 ora e 15 minuti. Biglietto: euro 25 a persona. Prenotazione obbligatoria, da effettuarsi presso la segreteria all'atto dell'iscrizione. 2. Ingresso: euro 2 a persona. 3. Per la veglia di preghiera ogni gruppo linguistico prepara riflessioni, canti preghiere in italiano. Chi fosse disponibile a collaborare si segnali a: franzitalia at gmail.com * Con meditazione, silenzio, musica e luce vogliamo esprimere la nostra gratitudine a Franz Jaegerstaetter e la gioia per la sua beatificazione. Il vescovo Manfred Scheuer ci accompagnera' nella veglia. Gruppi austriaci e di altre nazioni sono invitati a portare il loro contributo sul tema, con brevi meditazioni e interventi musicali. Temi: la gioia per la creazione; la conversione; marito e padre, famiglia; preghiera e sacra scrittura; differenziazione degli spiriti; vittime e carnefici; uso della forza e amore per il nemico; dolore ed espiazione; speranza e resurrezione. * Costo: quota individuale di partecipazione in camera doppia: euro 290. La quota comprende: viaggio in bus granturismo privato; due pernottamenti con prima colazione il 26 e 27 in hotel; pranzi del 26, 27 e 28 (bevande escluse); cene del 26 e 27 (bevande escluse); assicurazione medico infortuni. La quota non comprende: la prima colazione del 26; la cena del 28; l'ingresso ai campi; l'ingresso all'Opera. Documenti: e' necessario portare un documento di identita' in corso di validita' e valido per l'espatrio. * Per informazioni e iscrizioni La segreteria e' curata da Prisca Penner, che e' a disposizione telefonica ogni pomeriggio dalle ore 15 alle 19 al numero 3313958887; e-mail: franzitalia at gmail.com Modalita' di iscrizione: - contatto con la segreteria, che provvedera' a trasmettere via e-mail il modulo di iscrizione; - versamento di cento euro all'iscrizione sul c/c bancario 211, ABI 05156, CAB 65411 intestato ad Agenzia Viaggi Valnure, via Papa Giovanni XXIII, 28 - 29027 Podenzano (Piacenza), indicando la causale "Viaggio della beatificazione" oppure con carta di credito Visa (previa comunicazione del numero della carta alla segreteria); - restituzione alla segreteria del modulo compilato e della ricevuta del versamento; - saldo entro il 15 ottobre 2007, con le stesse modalita'. Termini: le iscrizioni vanno sottoscritte entro e non oltre il 6 ottobre 2007. Condizioni in caso di annullamento della prenotazione: in caso di annullamento dopo l'iscrizione verra' restituita la quota di cento euro solo se l'annullamento perverra' entro il 25 settembre; per annullamenti oltre tale termine non e' previsto alcun rimborso, fatta sempre salva la sostituzione con altro partecipante a carico del recedente. In caso di annullamento dopo il giorno 15 ottobre (quindi a saldo avvenuto) e' prevista una penale del 75% fino a 8 giorni prima della partenza e del 100% negli ultimi 7 giorni. E' sempre possibile la sostituzione del partecipante. * Per informazioni e contatti: e-mail: franzitalia at gmail.com, tel. 3474185755. * Materiale disponibile Vhs: Franz Jaegerstaetter, un contadino contro Hitler. Vita e morte di un uomo che ha agito secondo coscienza, durata 27 min., costo 10 euro. Richiedere a: Caritas diocesana, via Endrici 27, 38100 Trento, tel. 0461261166; fax 0461266176; e-mail: caritas at arcidiocesi.trento.it Dvd (novita'): Franz Jaegerstaetter, un contadino contro Hitler. Vita e morte di un uomo che ha agito secondo coscienza, durata 27 min., costo 10 euro. Richiedere a: Caritas diocesana, via Endrici 27, 38100 Trento, tel. 0461261166; fax 0461266176; e-mail: caritas at arcidiocesi.trento.it Volumi: - Scrivo con le mani legate. Lettere dal carcere e altri scritti dell'obiettore-contadino che si oppose ad Adolf Hitler, di Franz Jaegerstaetter, a cura di Giampiero Girardi, traduzione di Lucia Togni, edizioni Berti, Piacenza, 2005, XXXV + 231 pagine, 13 euro. Prefazione di mons. Luigi Bettazzi, premessa di Erna Putz. Rintracciabile in libreria (a Trento: Ancora, via S. Croce 35) oppure presso l'Editrice Berti, via Legnano 1, 29100 Piacenza, tel. 0523 321322; fax 0523 335866; email: info at bertilibri.it - Franz Jaegerstaetter, un contadino contro Hitler, di Erna Putz, edizione italiana a cura di Giampiero Girardi, Berti, 2000, 252 pagine, 13 euro. Rintracciabile in libreria (a Trento: Ancora, via S. Croce 35) oppure presso l'Editrice Berti, via Legnano 1, 29100 Piacenza, tel. 0523321322; fax: 0523 335866; e-mail: info at bertilibri.it - Franz Jaegerstaetter, il testimone solitario, di Gordon Zahn, Editoria universitaria, Venezia, 2002, 200 pagine. Rintracciabile presso l'editore, Albert Gardin, c. p. 570, 30100 Venezia, tel. 0415246242, e-mail: euvenezia at libero.it, sito: www.editoriauniversitaria.com - Non giuro a Hitler. La testimonianza di Josef Mayr-Nusser, di Francesco Comina, prefazione di Albert Mayr, San Paolo, Alba, 2000, 116 pagine. - Sophie Scholle e la Rosa Bianca, di Paolo Ghezzi, Morcelliana, Brescia, 2003, 230 pagine. - La Rosa Bianca: un gruppo di resistenza al nazismo in nome della liberta', di Paolo Ghezzi, Paoline, 1993, 307 pagine. * Chi desidera ricevere la newsletter "Franz Jaegerstaetter Italia" (o segnalare indirizzi di persone interessate) la richieda a: franzitalia at gmail.com Per ulteriori informazioni e contatti: Giampiero Girardi, via del Forte 44/B, 38100 Martignano, tel. 0461829526 o 3474185755, e-mail: gia.gira at gmail.com 4. LIBRI. AUGUSTO ILLUMINATI PRESENTA "OLTRE L'UNO E IL MOLTEPLICE" DI ALAIN BADIOU [Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 settembre 2007, col titolo "Il potere costituente della contingenza" e il sommario "Oltre il molteplice di Alain Badiou per Ombre Corte. Sette scritti sul mancato incontro con Gilles Deleuze. Un dialogo che l'autore di Mille Piani ha sempre rifiutato e che ha come sfondo diverse concezioni della filosofia. E dunque diverse teorie dell 'agire politico". Augusto Illuminati, nato a Perugia nel 1937, e' docente di filosofia politica all'Universita' di Urbino; tra le sue molte opere segnaliamo particolarmente Sociologia e classi sociali, Einaudi, Torino 1967, 1977; Kant politico, La Nuova Italia, Firenze 1971; Lavoro e rivoluzione, Mazzotta, Milano 1974; Rousseau e la fondazione dei valori borghesi, Il Saggiatore, Milano 1977; Classi sociali e crisi capitalistica, Mazzotta, Milano 1977; Gli inganni di Sarastro, Einaudi, Torino 1980; La citta' e il desiderio, Manifestolibri, Roma 1992; Esercizi politici. Quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994. Alain Badiou (Rabat, 1937), filosofo, scrittore, commediografo, militante politico, dopo anni d'insegnamento all'Universita' di Parigi VIII Vincennes-Saint Denis, e' oggi direttore dell'istituto di filosofia dell'Ecole Normale Superieure (Ens); e' stato tra i fondatori, nel 1967, del "Cercle d'epistemologie" dell'Ens, che diede vita alla rivista dei "Cahiers pour l'analyse". Tra le opere di Alain Badiou tradotte in italiano: Manifesto per la filosofia, Feltrinelli, 1991; L'etica. Saggio sulla coscienza del male, Pratiche, 1994; L'Essere e l'evento, Il Melangolo, 1995; La Comune di Parigi, Cronopio, 2004; Deleuze. Il clamore dell'Essere, Einaudi, 2004. Gilles Deleuze (1925-1995) e' stato uno dei pensatori francesi piu' influenti degli scorsi decenni. Un'ampia bibliografia e' ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 414] Strana, sgradevole quanto istruttiva la storia del non-rapporto fra Gilles Deleuze e Alain Badiou, che il secondo ha costruito retroattivamente (a parte la splendida recensione di Le Pli nel 1989) nel Clamore dell'Essere e in un gruppo di articoli e precisazioni ora raccolti per Ombre Corte con il titolo Oltre l'uno e il molteplice. Pensare (con) Gilles Deleuze (pp. 118, euro 10, a cura di Tommaso Arienna e Luca Cremonesi). Una volta sgombrato il campo dalle astiose polemiche scatenate dagli allievi di Deleuze soprattutto nel numero della rivista "Futur Anterieur" dell'aprile 1998 (i due attacchi di Arnaud Villani e Jose' Gil e la piu' sobria introduzione di Eric Alliez) e dopo aver tenuto nel giusto conto le responsabilita' dello stile polemico-espositivo di Badiou, resta il grande interesse dei temi posti in discussione. Certo, l'impostazione della controversia (univocita' dell'Essere, presunto platonismo, mistica immanente della vita, ecc.) sono scelti arbitrariamente da Badiou, cio' nonostante si toccano nodi essenziali della filosofia afferrando il capo del filo secondo le preferenze del critico - tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e Hegel. Non a caso infatti il confronto fra Deleuze e Badiou e' stato riproposto come replica moderna di quello fra Aristotele (Deleuze) e Platone (Badiou), anche se le critiche di Badiou a Deleuze ci sembrano piuttosto riprendere le obiezioni hegeliane di acosmismo a Spinoza. Ma il discorso verrebbe qui troppo lungo e soprattutto non lo si potrebbe corredare con una sufficiente informazione sui testi. E' dunque preferibile andare direttamente allo sfondo politico dello scontro, come risulta da un intervento di Badiou (purtroppo non compreso nella presente raccolta) del 25 settembre 2003 all'Universita' popolare delle Madri di Plaza de Mayo, Buenos Aires. * La rarita' della politica In quell'occasione il filosofo francese vuole tenere insieme una politica del molteplice e una definizione della rarita' e significanza in senso forte della medesima. Alla domanda, proveniente dal pubblico, sul carattere "deleuziano" del movimento zapatista, risponde che certamente qualcosa c'e' e che lui lo condivide (la creativita', l'affermativita' senza opposizione dialettica al nemico), ma che l'elemento che lo lascia perplesso e' la mancanza di una rottura presupposta all'affermazione, l'eccesso di continuita' fra vita e politica. Manca una messa in rilievo dell'evento che introduce discontinuita'. Alla successiva domanda, che riguarda Impero di Negri-Hardt, giustamente inteso a livello di massa come esplicitazione di un possibile deleuzismo pol itico, Badiou risponde con una riflessione innanzi tutto sul potere costituente e sulla concezione unitaria che ne ha Negri e da cui discende la solidale fondazione in essa della moltitudine e dell'impero. Il dissenso su cio' rimanda a quello con l'unitarieta' assoluta della sostanza spinoziana, alla cui ontologia Negri fa evidente riferimento. Quella sostanza si attualizzerebbe storicamente in dominio e resistenza, capitalismo e comunismo, manifestazioni pur sempre di un potere costituente. Per Badiou, al contrario, la politica e' fatto di rotture e soggettivita' eterogenee. L'Uno di divide in Due, come nella dialettica maoista. Tuttavia, costretti ora ad abbandonare la dialettica, dobbiamo scegliere se tornare a una concezione unitaria, al potere dell'Uno (soluzione Deleuze-Negri), o mantenere il Due (della separazione, dell'eterogeneita') in forma differente da quella classica della contraddizione di classe. Il che produce pratiche politiche sensibilmente differenti, sebbene del pari post-socialiste. Fin qui il testo, che consente di leggere meglio quanto nella suddetta discussione era avviluppato in una problematica metafisica suggestiva ma impervia. Naturalmente anche a questo livello restano equivoci e alternative interpretative, dato che l'oggetto del contendere - una singolarita' "illegale", che cioe' non obbedisce a leggi trascendenti (della dialettica, della storia), ma si da' leggi specifiche nella propria contingente immanenza - e' preteso da entrambi gli autori secondo un profilo diverso. * Il fascino del decisionismo Semplificando, Badiou pone l'accento piu' sull'irruzione del nuovo, sul carattere fuori sesto della soggettivita' rivoluzionaria emergente (out-of-jointness, per usare un'espressione di Slavoj Zizek, molto affine a Badiou anche nella contrapposizione a Deleuze), Deleuze rimarca maggiormente il momento del neutro della vita, della rivoluzione quotidiana indefinita. Badiou ricerca un principio di spiegazione valido per tutte le rivoluzioni (da Paolo di Tarso a Mao) e sottolinea la rarita' dell'esperienza propriamente politica (quella che Jacques Ranciere chiama politique opponendola a police, la gestione amministrativa della vita), Deleuze e' stato identificato con certe pratiche dell'"autonomia" e, piu' forzosamente, con lo zapatismo. In entrambi la singolarita', per vie diverse, vuol dire un universale non dialettico e affermativo, da entrambi l'oscura prassi politica contemporanea ha molto da imparare. Piu' che domandarsi chi dei due sia piu' platonico e' interessante ripercorrerne le fonti filosofiche. Spinoza e' per entrambi oggetto di accaparramento e forzatura. Badiou sta piu' sul lato di Heidegger, Deleuze su quello di Nietzsche. Tutti pero' sanno quanto sia difficile contrapporli (lo fece Heidegger, ma spudoratamente pro domo sua). Il decisionismo schmittiano suggestiona di certo Badiou per quel presagio di fedelta' all'Uno che nel filosofo francese e' la versione politica della lacaniana fedelta' al proprio desiderio. Le accuse di polpottismo a Badiou valgono quanto quelle per le giovanili simpatie di Deleuze e Blanchot per l'Action francaise. Il retaggio vitalistico bergsoniano di Deleuze lo rende, nella coscienza comune, un alfiere della biopolitica (che esplicitamente non fu, ma avrebbe potuto essere), mentre nei suoi scritti piu' recenti sulla questione ebraica Badiou ha difeso la costituzione contingente del nome dell'Uno indipendente da radici etniche e religiose, un universalismo espansivo e non reattivo, alternativo a ogni fondamentalismo identitario. 5. MATERIALI. VENTI LETTURE PER UNA CULTURA DELLA PACE [Riproponiamo ancora una volta la seguente proposta di un percorso di lettura originariamente apparsa sulla "Rivista del volontariato" n. 12, dicembre 2003] Ovviamente non c'e' la biblioteca ideale della pace e della nonviolenza, non ci sono ne' i dieci ne' i cento libri che occorre aver letto. Perche' ogni persona puo' accostarsi all'impegno di pace e alla scelta della nonviolenza (ed e' opinione di chi scrive queste righe che senza la scelta della nonviolenza l'impegno di pace resti inadeguato, subalterno ed ambiguo) a partire dal suo vissuto, dalle sue esperienze e riflessioni, dalle letture che incontra, dal colloquio corale di cui si trova ad esser parte. E cosi' vi e' chi ha fatto la scelta della nonviolenza perche' ha letto Tolstoj e chi l'ha fatta perche' ha letto Dostoevskij; chi e' passato attraverso Voltaire e Zola, e chi per Erasmo e Thomas More, chi leggendo Leopardi e Kafka, e chi i Vangeli e la Bhagavad Gita, o i tragici greci, o Shakespeare e Cervantes, o Kant, o Martin Buber, o Norberto Bobbio. Qui di seguito si indicano alcune autrici ed alcuni autori, e talvolta dei singoli libri, che a chi scrive queste righe dicono cose toccanti ed ortative in tal senso. Ma certo tanti altri libri e persone citar si potrebbero. * 1. Di Simone Weil tutto quello che ha scritto, ma particolarmente i Quaderni, in quattro volumi presso Adelphi (e la sua bella biografia scritta da Simone Petrement, sempre presso Adelphi). 2. Anche di Primo Levi va letto tutto (adesso vi e' per fortuna un'edizione complessiva delle opere in due volumi presso Einaudi) ma prima di ogni altra cosa direi I sommersi e i salvati, l'ultima testimonianza di una Resistenza che ancora ci chiama alla lotta in difesa e a inveramento della dignita' umana. 3. Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, edito da Einaudi, e' la migliore silloge in un solo volume, a cura di Giuliano Pontara, che vi ha premesso un saggio introduttivo importante quanto e forse piu' della stessa antologia, poiche' costituisce la migliore sintesi del pensiero gandhiano disponibile in Italia. 4. Virginia Woolf, Le tre ghinee, Feltrinelli (ma anche presso altri editori); un libro fondamentale, chi non lo ha letto ancora non sa qualcosa di decisivo. 5. Anche di Hannah Arendt si dovrebbe leggere tutto, ma almeno Le origini del totalitarismo (Comunita'), La banalita' del male (Feltrinelli), Vita activa (Bompiani), La vita della mente (Il Mulino); e la sua biografia scritta da Elisabeth Young-Bruehl (Bollati Boringhieri). 6. E tutto bisognerebbe leggere anche di Franco Basaglia e di Franca Ongaro Basaglia; ma del primo almeno i due volumi degli Scritti (Einaudi), e della seconda, oltre i testi a quattro mani nella raccolta teste' citata, anche almeno Salute/malattia (Einaudi) e Una voce (Il Saggiatore). 7. Tutto va letto di Vandana Shiva, ma almeno Terra madre (Utet). 8. Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi. 9. Di Danilo Dolci almeno alcuni libri che raccolgono - scelti dall'autore - vari interventi, come Esperienze e riflessioni (Laterza), e parte cospicua dell'opera poetica, come Creatura di creature (successive edizioni presso vari editori); e Dal trasmettere al comunicare (Sonda). 10. Rosa Luxemburg e' figura imprescindibile; due buone antologie sono Scritti scelti (Einaudi), e Scritti politici (Editori Riuniti); per un'introduzione: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg (Mondadori). 11. Di Rigoberta Menchu' va letto il notissimo libro-intervista a cura di Elisabeth Burgos, Mi chiamo Rigoberta Menchu' (Giunti). 12. Anche di Assia Djebar tutto va letto, e per un primo incontro La donna senza sepoltura, Il Saggiatore. 13. Di Nelson Mandela va letta la bella autobiografia Lungo cammino verso la liberta' (Feltrinelli). 14. Tutto di Guenther Anders, ma almeno L'uomo e' antiquato (Il Saggiatore, Bollati Boringhieri), Noi figli di Eichmann (Giuntina), Essere o non essere (Einaudi), il carteggio con Claude Eatherly, Il pilota di Hiroshima (Einaudi, Linea d'ombra). 15. Hans Jonas, almeno Il principio responsabilita', Einaudi. 16. Anche di Ernesto Balducci occorrerebbe leggere tutto, ma almeno l'antologia curata insieme a Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia (Principato), che costituisce un'ottima introduzione al pensiero di pace dal Rinascimento al XX secolo. 17. Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, tre volumi, Edizioni Gruppo Abele. 18. Di Lev Tolstoj almeno La confessione (SE), Il regno di Dio e' in voi (Publiprint-Manca), La vera vita (Manca). 19. Di Aldo Capitini almeno gli Scritti sulla nonviolenza (Protagon), e gli Scritti filosofici e religiosi (Fondazione centro studi Aldo Capitini). 20. Infine segnaliamo tutti i lavori del Centro nuovo modello di sviluppo (di Vecchiano, Pisa) che e' una delle eredita' feconde dell'esperienza della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani; sono editi perlopiu' dalla Emi. 6. MATERIALI. CENTO LETTURE PER UN ACCOSTAMENTO ALLA PACE [Riproponiamo ancora una volta la seguente bibliografia originariamente apparsa in Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Oltre la guerra. Annuario geopolitico della pace 2005, Altreconomia - Terre di Mezzo, Milano 2005] Premessa Una bibliografia del genere e' possibile solo come esercizio di ironia o testimonianza di disperazione. Ho privilegiato testi leggibili e facilmente reperibili, ho rinunciato a molti amori e molte ovvieta' (altre sono restate, chiedo venia), ho diviso in cinque blocchi di venti libri, solitamente segnalando una sola opera per autore o autrice, con qualche inevitabile eccezione. Lacune, ingenuita' ed astuzie di questa proposta credo siano cosi' evidenti che non mette conto parlarne. Vale forse la pena di aggiungere questo: che e' opinione di chi scrive queste righe che non si dia ormai piu' possibilita' di impegno per la pace se non si fa la scelta della nonviolenza. 1. Radici - Aristofane, Lisistrata - Epicuro - Eraclito - Eschilo, tutte le tragedie - Euripide, tutte le tragedie - Giobbe - Giona - Iliade - Inni omerici - Lisia, Contro Eratostene - Lucrezio - Odissea - Platone, Apologia di Socrate; Critone - Qohelet - Saffo - Sofocle, tutte le tragedie - Stoici antichi, Tutti i frammenti - Tao Te Ching - Tucidide - i Vangeli * 2. Passato remoto - Martin Buber, I racconti dei Chassidim - Pedro Calderon de la Barca, La vita e' sogno - Miguel de Cervantes, Don Chisciotte - Denis Diderot, Il nipote di Rameau - Fedor Dostoevskij, tutti i romanzi; Ricordi della casa dei morti - Ludwig Feuerbach, Principi della filosofia dell'avvenire; L'essenza del cristianesimo; L'essenza della religione - Fonti francescane - Eduardo Galeano, Memoria del fuoco - Victor Hugo, I miserabili - Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanita' - Bartolome' de Las Casas, Brevissima relazione della distruzione delle Indie - Lazarillo de Tormes - Lope de Vega, Fuenteovejuna - Lu Hsun, tutti i racconti - Herman Melville, Moby Dick; Benito Cereno - Moliere, Tartufo - Thomas More, Utopia - Blaise Pascal, Lettere provinciali - William Shakespeare, Riccardo III; Amleto; Otello; Re Lear; Macbeth - Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde * 3. Passato prossimo - Jose' Maria Arguedas, La volpe di sopra e la volpe di sotto - Bertolt Brecht, L'eccezione e la regola; Poesie di Svendborg - Albert Camus, La peste; L'uomo in rivolta - Elias Canetti, Massa e potere - Hans Magnus Enzensberger, La breve estate dell'anarchia - Frantz Fanon, I dannati della terra - Anne Frank, Diario - Erving Goffman, Asylums - Bianca Guidetti Serra, Compagne - Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni - Stanislaw Lem, Solaris - Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea - Primo Levi, Se questo e' un uomo; I sommersi e i salvati - George Orwell, Omaggio alla Catalogna; 1984 - Nuto Revelli, tutte le opere - Jean-Paul Sartre, Le mani sporche - Mary Shelley, Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno - Ignazio Silone, Fontamara - Aleksandr Solzenicyn, Arcipelago Gulag - Vercors, Il silenzio del mare * 4. Presente anteriore - Guenther Anders, L'uomo e' antiquato; Essere o non essere; Noi figli di Eichmann - Ernesto Balducci, L'uomo planetario; La terra del tramonto - Franco Basaglia, Scritti - Ernesto De Martino, La fine del mondo - Erich Fromm, Anatomia della distruttivita' umana - Umberto Galimberti, Psiche e techne - Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza - Luce Irigaray, Speculum - Hans Jonas, Il principio responsabilita' - Franz Kafka, tutte le opere - Krisztof Kieslowski, Krisztof Piesiewicz, Decalogo - Emmanuel Levinas, Totalita' e infinito - Rosa Luxemburg, Scritti scelti; Scritti politici - Nelson Mandela, Lungo cammino verso la liberta' - Edoarda Masi, Cento trame di capolavori della letteratura cinese - Gianni Rodari, Grammatica della fantasia - Umberto Santino, Storia del movimento antimafia - Renate Siebert, Le donne, la mafia; La mafia, la morte e il ricordo - George Steiner, Le Antigoni - Tzvetan Todorov, La conquista dell'America; Di fronte all'estremo; Memoria del male, tentazione del bene * 5. I compiti dell'ora - Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo; La banalita' del male; Vita activa - Simone de Beauvoir, Il secondo sesso; l'opera memorialistica - Margarete Buber-Neumann, Prigioniera di Stalin e Hitler; Milena, l'amica di Kafka - Cultura escrita y educacion. Conversaciones con Emilia Ferreiro - Emily Dickinson, Poesie - Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti; Lontano da Medina; La donna senza sepoltura - Germaine Greer, L'eunuco femmina; La donna intera - Etty Hillesum, Diario; Lettere - Ursula K. Le Guin, La mano sinistra delle tenebre; I reietti dell'altro pianeta - Rigoberta Menchu' (con Elisabeth Burgos), Mi chiamo Rigoberta Menchu' - Fatema Mernissi, Islam e democrazia - Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia; Una voce - Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo - Adrienne Rich, Nato di donna - Marthe Robert, L'antico e il nuovo - Vandana Shiva, tutte le opere - Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte; (a cura di), Psicoanalisi al femminile; Volere un figlio - Simone Weil, Quaderni - Christa Wolf, Cassandra; Medea. Voci - Virginia Woolf, Una stanza tutta per se'; Le tre ghinee 7. RILETTURE. SYLVIA PLATH: DIARI Sylvia Plath, Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004, pp. 438, euro 9,50. L'inesorabile lucidita' e lo strazio immenso di una delle grandi voci poetiche della contemporaneita'. 8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 217 del 19 settembre 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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