Minime. 169



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 169 del 2 agosto 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Anche per oggi non si vola (parte prima)
2. Domani a Viterbo
3. Una seduta del Consiglio provinciale
4. Un'intervista ad Antonella Litta
5. Osvaldo Ercoli: Scegliere la pace, l'ambiente, la salute, la democrazia,
la rettitudine e la dignita' umana
6. Mauro Sarnari: Aeroporto a Viterbo?
7. Marinella Correggia: Volare fa male al clima e dunque ad umani, animali
ed ecosistemi
8. Comitato di opposizione all'aeroporto di Viterbo: Alcune proposte di
riflessione
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ANCHE PER OGGI NON SI VOLA (PARTE PRIMA)

Dedichiamo il fascicolo di oggi e quello di domani del nostro notiziario
all'iniziativa che si oppone non solo alla costruzione di un nuovo aeroporto
nel Lazio, ma che chiede una drastica riduzione del trasporto aereo,
estremamente inquinante e pericoloso, punta di lancia di un modello di
sviluppo, di un modello di mobilita', di una visione dell'essere umano e
della natura i cui esiti pratici nelle concrete realizzazioni sono
catastrofici ed incompatibili con i limiti della biosfera e mettono a
rischio la stessa civilta' umana.
Usiamo espressioni forti, ne abbiamo piena contezza.
Pubblicheremo domani e nei prossimi giorni le risultanze di studi
scientifici e di inchieste documentarie che rivelano la drammaticita' della
situazione e la necessita' di un impegno urgente, persuaso, nonviolento.
Dal profondo del cuore chiediamo a chi ci legge di aiutarci in questa lotta.

2. INCONTRI. DOMANI A VITERBO

Si terra' a Viterbo venerdi' 3 agosto 2007 alle ore 12 una conferenza-stampa
indetta dal comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto.
Nel corso della conferenza verranno illustrate le principali ragioni
dell'opposizione, con specifico riferimento agli aspetti sanitari,
ambientali, urbanistici e socioeconomici della questione, e con l'ausilio di
autorevoli ricerche scientifiche internazionali sull'argomento.
Introduce i lavori Antonella Litta, medico, portavoce del comitato.
Intervengono: Marinella Correggia, studiosa delle questioni ambientali,
saggista scientifica, autrice di numerosi volumi, attivista della campagna
europea contro l'impatto climantico e ambientale dell'aviazione; Osvaldo
Ercoli, gia' consigliere comunale e provinciale, una delle figure piu'
autorevoli dell'impegno educativo, della vita civile e dell'azione
ambientalista nell'Alto Lazio; il professor Mauro Sarnari, per decenni
apprezzato docente nelle scuole del viterbese; l'architetto Giuseppe
Tacconi, con una lunga e preziosa esperienza di ricerca e di insegnamento,
impegnato nell'esperienza del comitato "Nepi per la pace"; un rappresentante
del Centro sociale autogestito "Valle Faul" di Viterbo; Peppe Sini,
responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo e memoria storica
delle esperienze di lotta contro il modello di sviluppo di servitu', la
penetrazione dei poteri criminali e il regime della corruzione nel
viterbese.
E' in via di definizione la partecipazione di altre personalita' sia della
ricerca scientifica sia dell'impegno civile.
*
Nel corso della conferenza verranno tra l'altro presentati i risultati di
studi scientifici realizzati in varie citta' europee sedi di aeroporti.
Il comitato intende contribuire, con la promozione di iniziative di studio
fondate sul massimo rigore scientifico, alla diffusione di un'informazione
adeguata, informazione necessaria affinche' la popolazione e le istituzioni
rappresentative possano prendere una decisione consapevole rispetto ad una
questione di grande rilevanza le cui conseguenze potrebbero essere
irreversibili e gravemente nocive.
*
Per informazioni: Comitato contro l'aeroporto: e-mail provvisoria presso:
info at comitatonepiperlapace.it
Per interviste con la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta:
tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it

3. INCONTRI. UNA SEDUTA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
[Riportiamo un breve resoconto della seduta del Consiglio provinciale di
Viterbo del 30 luglio 2007]

Si e' svolta il 30 luglio 2007 una seduta ad hoc del Consiglio provinciale
di Viterbo sul tema della realizzazione del terzo polo aeroportuale del
Lazio a Viterbo, seduta aperta alla partecipazione di enti locali,
associazioni e cittadini.
La seduta e' iniziata nel pomeriggio di lunedi' 30 luglio 2007, dopo
l'intervento introduttivo del presidente della Provincia Alessandro Mazzoli
e' intervenuto brevemente un rappresentante del comitato a favore
dell'aeroporto e subito dopo e' intervenuta la dottoressa Antonella Litta,
portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto.
La dottoressa Litta ha svolto quella che a parere di molti intervenuti e'
stata la vera e propria relazione introduttiva dell'incontro, ed infatti
pressoche' tutti gli interventi successivi ad essa hanno fatto riferimento.
Si e' poi avviato un vivace dibattito in cui sono intervenuti sia fautori
che oppositori del progetto. Tra gli interventi piu' rilevanti quello del
professor Mauro Sarnari e quello dell'architetto Giuseppe Tacconi, che hanno
ripreso, illustrato ed argomentato i principali e piu' forti motivi di
opposizione al'opera.
Molti gli interventi di amministratori comunali e provinciali, vari sindaci
del viterbese - tra cui quello di Viterbo -, alcuni parlamentari.
L'incontro e' terminato con gli interventi conclusivi di Peppe Sini (che ha
ribadito le ragioni dell'opposizione all'aeroporto), dell'assessore
provinciale ai trasporti, del presidente della Provincia.
*
Quella che era stata forse prevista dai promotori come una sorta di parata
in favore dell'aeroporto e' divenuta invece la prima vera occasione di
confronto pubblico in sede istituzionale a Viterbo in cui le posizioni e le
argomentazioni degli oppositori al progetto sono emerse in tutta la loro
nettezza ed efficacia.
La relazione della dottoressa Litta, che ha esposto con precisione,
chiarezza ed energia le profonde preoccupazioni per le drammatiche
conseguenze sanitarie ed amobientali di una eventuale realizzazione
dell'opera, ha costretto tutti gli intervenuti ad una riflessione
ineludibile.
Nella delegazione del comitato che si oppone all'aeroporto vi era inoltre
una presenza illustre nella storia della cultura civile e dell'ambientalismo
viterbese: il professor Osvaldo Ercoli, gia consigliere comunale e
provinciale e simbolo indiscusso per tutti i viterbesi di rigore morale e
intellettuale.
Va segnalato che alcune forze politiche che in passato avevano espresso una
posizione subalterna e non meditata nei confronti dell'opera, sembra che ora
stiano rivedendo le posizioni. Nel corso del dibattito nel Consiglio
provinciale di lunedi' 30 luglio diversi pubblici amministratori hanno
riconosciuto la rilevanza e l'ineludibilita' delle questioni poste dal
comitato che si oppone all'aeroporto.
Si apre a Viterbo finalmente una fase di dibattito anche nelle sedi e nelle
rappresentanze istituzionali in cui la forza delle argomentazioni del
comitato che si oppone all'aeroporto avra' modo di dispiegarsi pienamente.

4.  RIFLESSIONE. UN'INTERVISTA AD ANTONELLA LITTA
[Riproponiamo la seguente intervista alla portavoce del comitato che si
oppone all'aeroporto, gia' apparsa giorni addietro su questo foglio.
Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus
(Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di
numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario
nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta'
nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e'
impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla
nonviolenza e al rispetto ambientale. Per contatti:
antonella.litta at libero.it]

Antonella Litta, medico, impegnata da sempre nei movimenti per i diritti, la
pace, l'ambiente, la salute, la legalita', presidente di "Nepi per la pace"
che da anni nella cittadina altolaziale realizza qualificate iniziative
culturali e civiche, e' la portavoce del comitato che si oppone alla
realizzazione di un aeroporto a Viterbo (per contatti:
info at comitatonepiperlapace.it), comitato che sta raccogliendo significative
adesioni. In vista della seduta del Consiglio provinciale di Viterbo sulla
specifica questione dell'aeroporto che dovrebbe svolgersi lunedi' 30 luglio
in forma aperta con la partecipazione di espressioni della societa' civile
come appunto il citato comitato, le abbiamo rivolto alcune domande.
*
- Redazione de "La nonviolenza e' in cammino": Perche' un medico si impegna
in questa iniziativa?
- Antonella Litta: Questo impegno e' connaturato alla scelta di essere
medico: in quanto medico ti devi occupare dell'ambiente in cui vivono le
persone, se vuoi operare per la loro salute; gli esseri umani vivono
nell'ambiente e la maggior parte delle malattie hanno origine dall'ambiente,
quindi occuparsi dell'ambiente e' un modo di fare medicina preventiva, di
difendere il diritto alla salute, quel diritto alla salute di ogni persona
che e' riconosciuto e sancito dall'art. 32 della Costituzione della
Repubblica Italiana che recita "La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse dalla comunita'...".
*
- Redazione: La situazione dell'Alto Lazio e' quella di un territorio che
sarebbe ricchissimo di beni ambientali e culturali, che ha precise e
peculiari vocazioni produttive da valorizzare (agricoltura di qualita',
artigianato di gloriosa tradizione ed alta specializzazione, cultura come
risorsa e turismo responsabile), ma che e' gia' duramente aggredito, gravato
di servitu' speculative, colpito da devastanti scelte pregresse di
malsviluppo che hanno provocato anche la penetrazione nell'area degli
interessi e dei poteri criminali...
- Antonella Litta: L'Alto Lazio e' stato sottoposto ad aggressioni molto
gravi dal punto di vista ambientale, basti pensare alle discariche abusive,
e basti pensare alle conseguenze di tutto cio' per la salute e la sicurezza
delle persone che in questo territorio vivono. Lo ripeto, come medico sono
molto preoccupata delle conseguenze di scelte nocive che vengono realizzate
tenendo la popolazione al di fuori dei processi decisionali e all'oscuro
delle conseguenze.
*
- Redazione: Lei ha partecipato a numerose importanti mobilitazioni per i
beni comuni, contro le discariche abusive e le ecomafie, contro le servitu'
speculative: le sembra che nell'Alto Lazio vi sia oggi un'attenzione e un
impegno dei cittadini radicato e consapevole?
- Antonella Litta: la consapevolezza c'e', manca che le tante diverse
esperienze di cittadine e cittadini impegnati nelle singole realta' locali
in difesa dell'ambiente, della salute e della legalita' siano messe in
connessione tra loro e divengano cultura comune, buone pratiche di gestione
democratica e responsabile del territorio.
*
- Redazione: Quali alternative per la mobilita' e per lo sviluppo nel
viterbese?
- Antonella Litta: Le alternative non si tirano fuori come il fatidico
coniglio dal cilindro, ma attraverso lo studio accurato delle questioni e
l'interazione cooperativa di diversi soggetti, non solo gli enti locali, non
solo la societa' civile consapevole ed organizzata, ma anche la comunita'
scientifica, ad esempio valorizzando le competenze dell'Universita': occorre
un impegno anche del mondo della cultura a discutere ed elaborare un modello
di sviluppo sostenibile ed adeguato, che difenda e valorizzi i beni naturali
ed artistici del nostro territorio (che costituiscono un patrimonio di
risorse ingentissimo); occorre cioe' cercare insieme soluzioni condivise,
con il massimo di conoscenze, con il massimo di partecipazione, con il
massimo di democrazia. Certo valorizzando anche gli studi e le esperienze
positive gia' fatte in passato, e ve ne sono. E naturalmente consapevoli di
alcuni criteri ormai universalmente riconosciuti come tali: l'importanza
decisiva del potenziamento del trasporto ferroviario meno inquinante e meno
dispendioso di altre tecnologie di trasporto; la centralita' delle vocazioni
produttive territoriali; l'intreccio economia-ecologia; l'ambiente e la
cultura come beni preziosi e volano di un'economia virtuosa e di una
convivenza civile.
*
- Redazione: Nella vostra iniziativa voi mettete in discussione la scelta
aeroportuale, e la questione complessiva della nocivita' del trasporto
aereo, nei suoi aspetti e nelle sue dimensioni globali; nel vostro documento
intitolato "Alcune proposte di riflessione per un dibattito pubblico" avete
posto l'accento sulla "necessita' di un impegno urgente in difesa del clima
e della biosfera: il trasporto aereo e' fortemente inquinante; e piu' in
generale e' necessario ed urgente muovere verso scelte di modelli di
sviluppo ecologicamente sostenibili, autocentrati e con tecnologie
appropriate, che si basino su criteri di sobrieta' e condivisione
responsabile, di primato della persona umana e di rispetto della natura,
rispetto a scelte distruttive e finalizzate prevalentemente se non
unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno sfrenato consumismo
incompatibile con i limiti della natura".
- Antonella Litta: Ci sembra fondamentale, le questioni piu' drammatiche che
l'umanita' deve affrontare - il surriscaldamento del clima, in primis - sono
questioni globali ma si affrontano sia con scelte politiche generali, sia
anche a partire dalle scelte locali e dagli stili di vita personali; ogni
persona dovrebbe occuparsi del clima a partire da cio' che si puo' fare
nella propria vita e nell'ambito in cui si puo' piu' direttamente incidere:
servono accordi di salvaguardia ambientale internazionali, serve la
pressione dal basso perche' essi si realizzino, ma servono anche iniziative
concrete al livello delle comunita' locali e della vita quotidiana: scelte
non consumiste, scelte solidali e responsabili.
*
- Redazione: Lei mette spesso in rilievo anche il fatto che il viaggio deve
essere una esperienza esistenziale, non un mero frettoloso trasferire i
corpi umani da un luogo all'altro.
- Antonella Litta: E' il pensiero di tanti che vivono il viaggiare come
esperienza di conoscenza, e che quindi ritengono nocivi i ritmi di trasporto
che idolatrano la massima velocita' (la cui pericolosita' e' sotto gli occhi
di tutti), ritmi e modalita' alienanti che si contrappongono alla conoscenza
e quindi alla costruzione di relazioni umane con i luoghi, le culture, le
comunita', le persone: un viaggio lento e' meno inquinante e si impara di
piu'; viaggiare non e' solo spostare un corpo fisico nello spazio.
*
- Redazione: Voi fate anche riferimento ai valori della sobrieta', della
lentezza, del rispetto dell'altro, dell'etica della cura, e sembra di
sentire nel vostro modo di argomentare il ricordo delle esperienze e delle
riflessioni di alcune maestre e maestri di vita civile dell'Italia
novecentesca: padre Ernesto Balducci, Aldo Capitini, Laura Conti, Danilo
Dolci, Ada Gobetti, Alexander Langer, don Lorenzo Milani...
- Antonella Litta: E' cosi', ho conosciuto personalmente padre Balducci, ho
letto le sue opere e condiviso i suoi ideali, la sua - mi si consenta di
chamarla cosi' con sincera convinzione - profezia; cosi' come sento
profetiche ad esempio le parole che spesso padre Zanotelli pronuncia contro
le ingiustizie che ancor oggi condannano gran parte dell'umanita' a
condizioni di vita subumane e mantengono iniquita' le cui conseguenze stanno
devastando irreversibilmente la biosfera.
*
- Redazione: E' piaciuto alle persone che hanno apprezzato la vostra
iniziativa anche lo stile comunicativo che avete adottato. uno stile
dialogante e cooperativo, che vuole ascoltare le opinioni altrui e proporre
una riflessione comune, uno stile scevro dalla retorica propagandisca,
scevro dagli atteggiamenti presuntuosi e rissosi che sovente deturpano le
mobilitazioni civiche; concludendo quel vostro documento gia' citato voi
avete scritto che "Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte
preconfezionate, ma intendiamo formulare delle domande ed esporre delle
preoccupazioni alle quali e' interesse di tutti cercare insieme delle
risposte nel confronto pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed
aggiornata riflessione scientifica, e nella comune assunzione di
responsabilita' in difesa della biosfera e del diritto a una vita degna e
sicura delle persone presenti e delle generazioni future"; vi e' in questo
stile anche la consapevole scelta della nonviolenza che ad esempio ha gia'
caratterizzato l'esperienza del Centro sociale autogestito "Valle Faul" di
Viterbo (una delle esperienze che ha promosso la nascita del vostro
comitato)?
- Antonella Litta: Si', anche per me, per le amiche e gli amici di "Nepi per
la pace", e per altre persone ancora che hanno promosso il comitato che si
oppone all'aeroporto, la nonviolenza e' una scelta e un riferimento:
e'un'esperienza, un metodo, una prospettiva che sentiamo e facciamo nostra,
come una bussola per orientare il nostro agire; naturalmente non abbiamo la
presunzione di aver gia' compiuto il cammino, siamo persone che cercano di
accostarsi alla nonviolenza, a rapporti umani fondati sul rispetto per tutti
gli esseri umani e l'amore per l'umanita' intera.
*
- Redazione: Vi proponete anche di collegarvi ad altre esperienze di impegno
della societa' civile e delle comunita' locali in difesa di ambiente,
salute, diritti; e vi muovete in una logica non campanilistica ma
consapevole delle interconnessioni tra locale e globale e sollecita del
benessere non solo dei vicini ma anche dei lontani...
- Antonella Litta: Si', siamo gia' in relazione con molti altri comitati
impegnati in difesa dell'ambiente, del diritto alla salute, della legalita',
dei diritti umani; ed in particolare anche con altre esperienze di impegno
civile sulla questione dell'inquinamento provocato dal traffico aereo e
dagli aeroporti a livello europeo.
*
- Redazione: Vi proponete di realizzare e diffondere studi, organizzare
incontri di informazione ed approfondimento scientifico, favorire il
dibattito, promuovere la partecipazione democratica...
- Antonella Litta: Naturalmente; e' il primo impegno: il diritto di tutti ad
essere informati per poter prendere delle decisioni consapevoli e' la base
della democrazia. E questioni che riguardano tutti e che possono avere
conseguenze irreversibili per le persone presenti e per le generazioni
future devono essere discusse e decise con il massimo della consapevolezza e
della partecipazione, tenendo fermo quel "principio di precauzione" secondo
cui innanzitutto non si deve nuocere. E' la mia formazione di medico che si
incontra qui con la grande riflessione etica contemporanea e di sempre.
*
- Redazione: Il comitato ha appena iniziato la sua attivita', state
raccogliendo le prime adesioni in questi giorni. Avete avuto gia'
attestazioni di stima e di sostegno autorevoli, contributi di riflessione
approfonditi, disponibilita' a partecipare significative?
- Antonella Litta: Si', la cosa che ci fa piu' piacere e' che stiamo
ricevendo un caldo sostegno da parte della gente piu' semplice che ci dice
che era ora che qualcuno ponesse queste preoccupazioni e riflessioni
all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni; ma abbiamo
ricevuto apprezzamento e fin affettuoso sostegno anche da parte di
personalita' illustri del mondo della cultura e della vita civile, per
esempio il magistrato Ferdinando Imposimato, che e' un simbolo vivente della
lotta per la legalita', il diritto, la civile convivenza.

5. RIFLESSIONE. OSVALDO ERCOLI: SCEGLIERE LA PACE, L'AMBIENTE, LA SALUTE, LA
DEMOCRAZIA, LA RETTITUDINE E LA DIGNITA' UMANA
[Ringraziamo Osvaldo Ercoli per averci messo a disposizione questa sua nota
del 30 luglio 2007.
Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia'
consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa
dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel
viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e
la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali]

La realizzazione di grandi opere mette in circolo grandi risorse economiche
e grandi potenzialita' umane, sollecita sogni, fantasie e miraggi di
sviluppo e ricchezza per tutti, puo' provocare grandi sconvolgimenti
ambientali, economici e sociali.
Ancora una volta i sogni di gloria legati alle "grandi opere" stanno
contagiando il nostro territorio col virus dell'ipotetica realizzazione del
terzo scalo aereo del Lazio a Viterbo, la cui assegnazione si dice
"spettarci di diritto" a risarcimento di torti pregressi subiti dal nostro
territorio (che in effetti ne ha subiti molti).
Il coro osannante ed implorante la realizzazione a Viterbo dello scalo aereo
sembrava essere quasi unanime. Quel "quasi" non e' da sottovalutare perche'
significa che, per fortuna, ci sono cittadini che invitano a riflettere ed
analizzare la realizzanda opera da punti di vista che non siano solo quelli
del freddo e puro profitto, e invitano i cittadini ad esprimere in pubblici
confronti i loro punti di vista con i loro pro e contro, soppesandoli con la
bilancia a due piatti, e quindi con serenita' e razionalita' accettare il
risultato ottenuto dal democratico confronto.
La precedente presunta e in realta' solo apparente "unanimita'" della scelta
penso dipenda sia da una inadeguata definizione e valutazione dei parametri
attraverso cui si analizza la scelta, sia dal fatto che parametri
fondamentali (ambiente, salute, sicurezza, impatto sull'insieme delle
caratteristiche storiche, economiche, sociali e culturali del territorio,
conseguenze sistemiche di lungo periodo, inserzione nella dinamica delle
emergenze globali - prima fra tutte il surriscaldamento del clima) siano
sottovalutati o addirittura ignorati dalla cosiddetta "civilta' del
progresso".
*
Alcune considerazioni immediate e spontanee sull'opera da realizzare:
1. Contrariamente a quanto sostenuto da taluni fautori dell'opera, uno scalo
aeroportuale a Viterbo con le attuali infrastrutture recettive e di
collegamento sembra essere quasi impossibile immaginarlo come legato a reali
primarie esigenze territoriali.
2. La sua realizzazione non potrebbe che prevalentemente rappresentare, in
tale contesto, una stazione di transito per i passeggeri che, una volta
arrivati, con pullman, navette e taxi cercheranno di raggiungere
immediatamente Roma, senza  portare alcun rilevante immediato incremento al
turismo locale. Cosicche' cade l'argomento principale su cui la propaganda
dei fautori insiste. Di altre iniziative ha bisogno il turismo di qualita'
proprio del viterbese, ed in primo luogo della difesa e valorizzazione dei
beni culturali e ambientali.
3. Anche solo alla luce delle due osservazioni precedenti, lo scarso
entusiasmo che si attribusce finanche alla Regione Lazio nei confronti della
realizzazione dell'opera a Viterbo non sembra irragionevole.
4. Si potrebbe e dovrebbe piuttosto chiedere alla Regione, con convinzione e
determinazione, un forte impegno per il potenziamento della rete ferroviaria
nell'Alto Lazio; l'ultimazione della Civitavecchia-Orte, l'adeguata
riattivazione della Capranica-Orte, l'interramento del tratto di ferrovia
che ancora attraversa Viterbo in superficie, e la velocizzazione della
ferrovia Viterbo-Roma, opere necessarie a rendere piu' fruibile la realta'
del nostro territorio e piu' dignitosa la sua rete infrastrutturale per una
mobilita' sostenibile.
5. Infine e soprattutto: un parametro decisivo, da molti del tutto
trascurato, e da altri fortemente sottovalutato, e' l'impatto ambientale
dell'opera: il volo a bassa quota sul territorio accrescerebbe a dismisura
l'inquinamento dell'atmosfera, con l'aggiunta di un inquinamento acustico
che verrebbe a distruggere quella secolare pace e tranquillita' di cui
abbiamo sempre goduto nel nostro territorio, autoprivarsi della quale
sarebbe incomprensibile e troppo doloroso.
*
Sono alcune considerazioni immediate e spontanee che si aggiungono a quelle
gia' sottolineate dal comitato che si oppone all'aeroporto relative alla
salute, alla sicurezza, ed alla necessita' che nell'esaminare l'opportunita'
o meno di realizzare grandi opere che hanno un impatto non solo locale ma
globale, si tenga conto appunto delle questioni globali, in questo caso in
primo luogo il surriscaldamento del clima, drammatica emergenza a cui il
trasporto aereo contribuisce in misura abnorme.

6. RIFLESSIONE. MAURO SARNARI: AEROPORTO A VITERBO?
[Riportiamo l'intervento svolto da Mauro Sarnari nella seduta del Consiglio
provinciale di Viterbo del 30 luglio 2007.
Mauro Sarnari, per decenni apprezzato docente nelle scuole del viterbese, e'
stato protagonista di rilevanti esperienze educative sia con i giovani e
giovanissimi che con gli adulti, e uno dei protagonisti di importanti
iniziative socioculturali e di non dimenticate testimonianze di impegno
civile]

Ho chiesto da poco di risiedere in questa citta'.
Quando l'ho fatto ho dato credito anche a chi mi diceva che qui sarebbe
stato piu' facile porre le condizioni per partecipare.
A proposito dell'aeroporto, a tutta prima, mi sembra che, al di la' di prese
di posizione gia' belle e confezionate, poche siano state le iniziative
vere, popolari, tese a porre i punti interrogativi fondamentali e a
stimolare la necessaria, diversa conoscenza dei cittadini, circa i pro e i
contro.
In fondo siamo noi cittadini a trarre vantaggio, maggiore, minore o nullo,
da quanto sembra si voglia mettere in cantiere.
Abbiamo ascoltato e reso noto capillarmente quanto hanno detto e hanno da
dire i cittadini di Ciampino e Malpensa, per fare solo un esempio?
Abbiamo informato i cittadini circa la pericolosita', i livelli
d'inquinamento acustico e atmosferico?
In fondo e' parlare della salute dei cittadini.
*
Abbiamo messo a confronto, puntualmente, con lo sguardo al futuro, i livelli
di occupazione che si acquisterebbero e quelli che si perderebbero?
Abbiamo informato i cittadini riguardo a tipi di volo e di aereo,
orientamento delle piste di decollo, di atterraggio e pericolosita'
connessa?
Abbiamo consentito, ai cittadini e non solo, di farsi piu' che un'idea circa
i riflessi economici che l'aeroporto avrebbe sul costo dei terreni e delle
case, tutte, soprattutto quelle che gravitano nell'area aeroportuale?
Abbiamo fornito conoscenze sui se, in qual modo e quando, si voglia far
fronte alla necessita' di rivedere radicalmente e a 360 gradi, tutto
l'assetto ferroviario e stradale del viterbese?
Abbiamo mostrato vantaggi e svantaggi di cio', mappe alla mano, ai tanti
interessati da tutti questi radicali rivolgimenti?
Parliamo in questo caso di rivolgimenti che interesserebbero tutta la nostra
provincia, che assumerebbe un aspetto radicalmente diverso da quello che
oggi, con tutti gli inconvenienti, attrae il turista e lo studioso.
Abbiamo spiegato alle imprese di ogni natura, vantaggi e svantaggi? Abbiamo
detto loro che per decenni sarebbe ostacolato dai lavori il gia'
difficoltoso scorrimento del traffico stradale e ferroviario?
Dimentico sicuramente una quantita' di cose di cui dovremmo poter discutere
ed essere informati da esperti di diverso orientamento: cito i siti
archeologici, le Terme, l'Universita', di cui Agraria e' fiore
all'occhiello, l'orto botanico.
Da nuovo residente mi piacerebbe vivere in pace.
Tutti i partiti si richiamano alla democrazia e alla partecipazione.
Se ne dia prova, non mostra soltanto, ai cittadini, che temono, anche, che
una o piu' lunghe mani stiano dietro alle solite, rassicuranti, parole.

7. RIFLESSIONE. MARINELLA CORREGGIA: VOLARE FA MALE AL CLIMA E DUNQUE AD
UMANI, ANIMALI ED ECOSISTEMI
[Rngraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor at libero.it) per
averci messo a disposizione il seguente testo.
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climantico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007]

Volare contribuisce notevolmente al caos climatico. Se i prezzi dei
biglietti rispecchiassero il costo ecologico di questo mezzo di trasporto,
dovrebbero costare dieci volte di piu' dei biglietti dei treni per lo stesso
tragitto. Quanto ai low cost, dovrebbero costare cento, mille volte di piu'.
Prima di volare calcolate quanto contribuirete all'effetto serra... e poi
scegliete il treno, il bus, la nave, il traghetto.
Ecco un sistema di calcolo facile facile per rimanere a terra! E non
comprare cibi lontani.
*
Passeggeri: Conosci la distanza che intendi percorrere (o hai gia' percorso)
in aereo e vuoi calcolare la tua personale responsabilita' climatica?
Un calcolo "al ribasso" e' quello di Air France-Klm (Rapport de
developpement durable 2005-2006): in media, considerando le molte variabili,
occorrono 3,1 litri di kerosene per 100 km per passeggero. Ogni litro di
kerosene corrisponde all'emissione di 3,15 kg di CO2. Dunque per 100 km  la
tua CO2 individuale sara' pari a 3,1 x 3,15 = 9,765 kg. Per un volo di 2.000
km all'andata, e altrettanti al ritorno, in media avrai prodotto 390 kg di
CO2.
Ma i ricercatori di Transport And Environment dicono che il calcolo Air
France-Klm presuppone un aereo pieno mentre in genere il tasso di
riempimento e' del 70 per cento (allora dovresti dividere la tua somma per
0,7); il calcolo si riferisce solo alle lunghe distanze, sulle brevi il
maggior consumo di kerosene nelle fasi di decollo e atterraggio si "spalma"
su meno chilometri; se si prende in esame l'effetto globale di radiative
forcing, bisognerebbe moltiplicare di un fattore fra 2 e 4 volte.
*
Merci: sapete da dove viene una determinata merce e volete calcolare quanta
CO2 e' costato portarla fin qua?
Secondo i calcoli di "Azzero CO2", ecco le emissioni di sola CO2, calcolate
per t/km, cioe' per il trasporto di una tonnellata di merce per un
chilometro:
- aereo 0,90 kg
- nave transoceanica 0,00675  kg
- camion da 28 tonnellate 0,13 kg
- camion da 40 tonnellate 0,07 kg
Conoscendo le distanze percorse e il mezzo di trasporto utilizzato, si
faranno le divisioni di peso e le moltiplicazioni di distanza per ottenere
la CO2 "incorporata" nel trasporto di quel chilo di mele cinesi, fagiolini
burkinabe', ceci messicani.
*
Regolette per spostamenti responsabili
a) A corto raggio in Italia, Europa e perfino nel Mediterraneo (In Europa il
45 per cento dei voli sono di meno di 500 km):
1. Calcolare l'impatto del viaggio aereo, informarsi sulle alternative
(anche con sconti: ferrovie, Eurolines, traghetti).
2. Viaggiare dunque in treno, bus, nave. Informarsi sulle promozioni.
3. Considerare le ore di viaggio come parte della vacanza: si possono vedere
luoghi diversi da quelli dell'arrivo, si incontrano persone, e' un percorso
mentale diverso.
4. Portare la borraccia e la busta di tela: il kit del viaggiatore che non
usa plastica usa e getta; sul posto usare i mezzi pubblici.
5, Considerare se abbiamo gia' esplorato tutta l'Italia: magari regalarci un
bel viaggio a piedi.
b) Sulle lunghe distanze (il viaggio piu' responsabile e alternativo lo e'
molto meno se si fa in aereo):
1. Calcolare l'impatto del viaggio aereo (irresponsabilita' climatica che
danneggia soprattutto proprio le popolazioni del sud del mondo con i quali
ci diciamo solidali).
2. Concedersi un viaggio ogni tanto (anni...) se proprio abbiamo avuto una
bassissima impronta ecologica negli altri settori (tutto il turismo dovrebbe
diventare responsabile ma i viaggi dovranno essere molti di meno). Allora:
niente alimenti animali, niente riscaldamento (o poco), niente cibi
imballati e trasformati, niente consumismo elettronico, niente rifiuti o
quasi.
3. Se sono viaggi per incontri ecologisti o movimenti: forse e' piu' giusto
ed equo rimanere a casa e pagare il viaggio a qualcuno del sud del mondo. La
reciprocita vale anche per il turismo solidale: perche' deve essere a senso
unico, solo noi la' e mai loro qua?.
L'inquinante piacere di un viaggio esotico via aerea non vale il
sostenibilissimo piacere plurisensoriale di una camminata a piedi in un
viale di tigli o in un torrentello.
Per saperne di piu' potere scrivere a: mari.cor at libero.it

8. DOCUMENTI. COMITATO DI OPPOSIZIONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO: ALCUNE
PROPOSTE DI RIFLESSIONE
[Riproponiamo il comunicato diffuso il 25 luglio 2007 del Comitato che si
oppone alla costruzione dell'aeroporto di Viterbo (per contatti:
info at comitatonepiperlapace.it)]

Il 24 luglio 2007 si e' costituito a Viterbo un comitato di opposizione al
progetto di costruzione del nuovo aeroporto.
Il comitato e' promosso da persone da anni impegnate in varie esperienze di
solidarieta', per i diritti umani e la pace, per l'ambiente e il diritto
alla salute, per un modello di sviluppo non distruttivo.
*
Proponiamo alla riflessione pubblica le seguenti preoccupazioni:
a) La realizzazione dell'aeroporto rappresenta un reale pericolo di
devastazione ambientale, di inquinamento della qualita' dell'aria e
acustico, con i conseguenti gravi danni per la salute, il benessere e la
sicurezza delle persone. Contribuisce a stravolgere la naturale vocazione
agricola e turistica di qualita' del territorio viterbese. Aggiunge una
nuova pressione su un'area gia' sottoposta, in gran parte, a servitu'
energetiche, militari e speculative - in particolare edilizia, che continua
la cementificazione di vaste aree dei comuni viterbesi.
b) Il modello di mobilita' cui questo progetto e' interno e' vecchio,
superato e pericoloso come dimostrano gli studi scientifici piu' recenti.
Dovrebbe essere invece incrementato e migliorato il trasporto su rotaia
anche per le grandi distanze in quanto piu' sicuro e meno inquinante, cosi'
come, prima di tutto, dovrebbe essere fortemente potenziato il trasporto
ferroviario del viterbese.
c) La costruzione dell'aeroporto non rappresenta un'occasione di effettivo
sviluppo per la citta' di Viterbo poiche' essa diverrebbe per i viaggiatori
semplicemente un'area di transito per altre destinazioni, come avviene gia'
per le piccole citta' sedi di scali aerei, e la valorizzazione delle
preziose risorse culturali e ambientali della citta' di Viterbo passerebbe
in secondo piano rispetto a tale funzione di scalo aereo, il che potrebbe
implicare in prospettiva un possibile danno anche per il turismo e gli
ambiti occupazionali ad esso collegati.
d) Le ragioni che giustificano la necessita' di un terzo scalo aereo nella
Regione Lazio non sono ragionevoli ne' condivisibili poiche' ripropongono ed
amplificano un modello di mobilita', e particolarmente di viaggio e di
viaggiatore, in cui si privilegia unicamente la velocita' degli spostamenti
e il guadagno delle compagnie aeree a scapito della salute, della
salvaguardia ambientale e del viaggio inteso come esperienza e conoscenza
dei luoghi e delle persone.
*
Il comitato espone queste prime sommarie ragioni di preoccupazione che
motivano la sua opposizione al progetto aeroportuale, ad esse se ne
aggiungono altre legate a considerazioni piu' generali sulla necessita' di
un impegno urgente in difesa del clima e della biosfera: il trasporto aereo
e' fortemente inquinante; e piu' in generale e' necessario ed urgente
muovere verso scelte di modelli di sviluppo ecologicamente sostenibili,
autocentrati e con tecnologie appropriate, che si basino su criteri di
sobrieta' e condivisione responsabile, di primato della persona umana e di
rispetto della natura, rispetto a scelte distruttive e finalizzate
prevalentemente se non unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno
sfrenato consumismo incompatibile con i limiti della natura.
*
Il comitato intende promuovere un'ampia ed attenta discussione su questo
progetto in tutti i suoi aspetti, con particolar riferimento anche al
modello di mobilita' e al modello di sviluppo cui esso e' di fatto
collegato, ed alle sue decisive implicazioni economiche, ambientali,
tecnologiche, sociali e culturali.
Il comitato intende sollecitare una riflessione che coinvolga tutti i
cittadini, le comunita' locali, le esperienze associative e le istituzioni,
affinche' con l'esercizio della partecipazione democratica tutte le persone
possano essere protagoniste consapevoli di una scelta che in questa fase si
presenta  complessa, con molti aspetti da chiarire, e che richiede una
discussione ampia, approfondita, informata e consapevole, rispettosa delle
opinioni di tutti, democratica nel senso pieno del termine.
Una scelta che a nostro avviso richiede di attenersi a quel "principio di
precauzione" secondo il quale prima di prendere una decisione che puo'
essere irreversibile e che puo' avere effetti gravemente negativi nel lungo
periodo e in una logica sistemica, occorre una valutazione per quanto
possibile completa e obiettiva delle sue conseguenze, e qualora emerga che
vi siano esiti nocivi, o anche soltanto che restino delle zone d'ombra o vi
siano fondati motivi di preoccupazione, allora e' doveroso astenersi dalla
realizzazione di quel progetto.
Nell'Alto Lazio tutti ricordiamo le conseguenze nefaste di decisioni passate
che all'epoca venivano presentate come positive e dai benefici effetti, e
che invece hanno gravemente danneggiato la popolazione, aggredito il
territorio e sovente inibito la possibilita' di uno sviluppo corretto e
adeguato.
*
Il comitato si propone di promuovere anche un'attivita' di studio, di
documentazione e di sensibilizzazione sui temi sopra indicati.
Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte preconfezionate, ma
intendiamo formulare delle domande ed esporre delle preoccupazioni alle
quali e' interesse di tutti cercare insieme delle risposte nel confronto
pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed aggiornata riflessione
scientifica, e nella comune assunzione di responsabilita' in difesa della
biosfera e del diritto a una vita degna e sicura delle persone presenti e
delle generazioni future.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 169 del 2 agosto 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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