Minime. 127



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 127 del 21 giugno 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Donne contro la militarizzazione
2. Pietro Rossi: Una breve notizia biografica di Nicola Abbagnano
3. Pietro Rossi: Una breve presentazione del pensiero di Nicola Abbagnano
4. Una bibliografia essenziale degli scritti di Nicola Abbagnano
5. Laura Minguzzi presenta "Il percorso dell'amore" di Alice Munro
6. La "Carta" del Movimento Nonviolento
7. Per saperne di piu'

1. RIFLESSIONE. DONNE CONTRO LA MILITARIZZAZIONE
[Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo il seguente testo del 19
giugno 2007 delle donne del presidio permanente contro la militarizzazione
del Dal Molin di Vicenza (per contatti: sito: www.nodalmolin.it)]

Le donne del presidio permanente contro la militarizzazione del Dal Molin
hanno presentato quest'oggi, nel corso di una conferenza stampa, un proprio
documento.
"Vogliamo creare una rete intorno a noi - hanno sottolineato le donne -
comunicando il nostro operato e i nostri obiettivi ad altre donne; questo
primo manifesto, che ha fatto seguito all'8 marzo, ha un significato
politico perche' partendo dal vissuto personale abbiamo espresso dei
pensieri, dei ragionamenti sulla nostra partecipazione al movimento e alla
vera vita politica della citta', uscendo cosi' dalle nostre case".
La forte presenza femminile ha da sempre caratterizzato il movimento
vicentino: "da un anno camminiamo insieme - si legge nel documento - e in
questo percorso comune siamo cambiate". "Con queste righe - ha commentato
Antonella Cunico - abbiamo voluto testimoniare le tante diversita' che
coesistono all'interno del gruppo donne e del movimento stesso". Diversita'
che le donne considerano una ricchezza, accompagnata dalla determinazione
comune a resistere alle imposizioni.
Le donne del presidio si pongono l'obiettivo di creare discussione e
consenso attorno al movimento No Dal Molin; in questo ambito, dicono, "la
funzione mediatrice delle donne e' essenziale". E, sottolineano nel
documento, "come donne, in quanto generatrici del vivere, guardiamo il mondo
con la testa, ma anche e soprattutto con il cuore".
"Con le nostre pentole, le nostre bandiere, con un vaso di terra in mano -
ricorda il manifesto - abbiamo contribuito a far emergere le contraddizioni
dell'amministrazione cittadina e della politica nazionale". E, nonostante la
firma di Prodi, le donne vogliono continuare a far sentire la propria voce:
"ci assumeremo la responsabilita' delle nostre scelte - conclude il
documento - continueremo la lotta per la difesa e l'affermazione dei nostri
valori, per impedire che il nostro mondo venga stravolto e per mettere al
mondo, invece, un progetto che si costruisce nel percorso comune".
Il documento sara' disponibile al piu' presto sul sito www.nodalmolin.it

2. MEMORIA. PIETRO ROSSI: UNA BREVE NOTIZIA BIOGRAFICA DI NICOLA ABBAGNANO
[Dal sito ufficiale dedicato a Nicola Abbagnano (www.nicolaabbagnano.it)
riprendiamo la seguente scheda biografica di Abbagnano scritta da Pietro
Rossi nel settembre 2000.
Su Pietro Rossi dal sito dell'Universita' di Torino riprendiamo la seguente
scheda: "Nato a Torino nel 1930, ha studiato presso l'ateneo torinese
laureandosi in filosofia nel '52 e compiendo in seguito studi di
perfezionamento all'Istituto italiano per gli studi storici di Napoli, a
Milano e a Heidelberg. Libero docente in Storia della filosofia dal 1956, e'
stato nel 1959-'61 fellow della Rockefeller Foundation a Parigi. Professore
ordinario dal 1963 a Cagliari, e dal 1967 a Torino, e' attualmente titolare
della cattedra di Filosofia della storia in questa universita'; nel 1975-'76
e' stato preside della Facolta' di Lettere e filosofia. Nel triennio
1983-'86 ha fatto parte del Consiglio Universitario Nazionale. Nel semestre
estivo 1985 e' stato Max-Weber-Gastprofessor nell'Universita' di Heidelberg.
Nel 1999 la Alexander von Humboldt Stiftung gli ha attribuito un premio di
ricerca per le scienze dello spirito, che ha utilizzato per un soggiorno
prolungato nel Max-Weber-Kolleg di Erfurt e poi nell'Universita' di
Heidelberg. Ha diretto i "Classici della sociologia" delle Edizioni di
Comunita' e le collane di "Scienze sociali" e di "Filosofia" dell'editore
Loescher; attualmente cura, per le Edizioni di Comunita', la pubblicazione
di un corpus delle principali opere di Max Weber in traduzione italiana. Ha
fatto parte del Consiglio direttivo dell'Enciclopedia delle scienze sociali,
pubblicata dall'Istituto della Enciclopedia italiana (1991-2001); e' membro
del Comitato consultivo della nuova edizione della International
Encyclopedia of the Social and Behavioral Sciences, diretta da Neil J.
Smelser e Paul B. Baltes, in corso di stampa. Dal 1963 e' membro del
Comitato direttivo della "Rivista di filosofia", e dal 1985 ne e' il
direttore responsabile. E' socio nazionale residente e attualmente
vicepresidente dell'Accademia delle Scienze di Torino, dopo averne diretto
la Classe di Scienze morali (dal 1997 al 1999); e' socio fondatore della
"Academia Europaea", e ha fatto parte del suo consiglio nel triennio
1997-2000. Ha studiato dapprima lo storicismo contemporaneo, dedicando ad
esso i volumi Lo storicismo tedesco contemporaneo (Einaudi, Torino 1956, 2a
ed. 1971, 3a ed. Edizioni di Comunita', Milano 1994) e Storia e storicismo
nella filosofia contemporanea (Lerici, Milano 1960, 2a ed. Il Saggiatore,
Milano 1991), nonche' la raccolta di testi Lo storicismo tedesco (Utet,
Torino 1976); ha inoltre curato la traduzione italiana dei saggi di Dilthey
sulla Critica della ragione storica (Einaudi, Torino 1954) e degli scritti
fondamentali di Max Weber, da una scelta dei principali saggi metodologici
(Einaudi, Torino 1958 - ha poi pubblicato una traduzione completa dei saggi
metodologici weberiani: Saggi sul metodo delle scienze storico-sociali,
Edizioni di Comunita', Torino 2001) a Economia e societa' (Edizioni di
Comunita', Milano 1961) e alla Sociologia della religione (Edizioni di
Comunita', Milano 1981). In seguito si e' dedicato da un lato allo studio
della filosofia illuministica della storia e della concezione positivistica
della societa', dall'altro all'analisi dei problemi teorici della ricerca
storica e delle scienze sociali contemporanee, con particolare riguardo, da
ultimo, alla 'storia globale'. Nel corso degli anni '80 ha nuovamente
rivolto la sua attenzione all'opera di Max Weber, raccogliendo i suoi studi
piu' recenti su questo autore nei volumi Vom Historismus zur historischen
Sozialwissenschaft (Suhrkamp, Frankfurt a. M. 1987) e Max Weber: oltre lo
storicismo (Il Saggiatore, Milano 1988); da Weber e' risalito anche allo
studio di Marx e dei rapporti tra marxismo e scienze sociali, analizzati nel
volume Marxismo (Laterza, Roma-Bari 1996). Ha organizzato diversi convegni e
coordinato importanti ricerche, i cui risultati sono raccolti nei volumi
Ricerca sociologica e ruolo del sociologo (Il Mulino, Bologna 1972), Max
Weber e l'analisi del mondo moderno (Einaudi, Torino 1981), La teoria della
storiografia oggi (Il Saggiatore, Milano 1983; ed. tedesca Suhrkamp,
Frankfurt a. M. 1987), La storiografia contemporanea. Indirizzi e problemi
(Il Saggiatore, Milano 1987), Modelli di citta'. Strutture e funzioni
politiche (Einaudi, Torino 1987, ried. Edizioni di Comunita', Torino 2001),
La memoria del sapere (Laterza, Roma-Bari 1988), La storia comparata.
Approcci e prospettive (Il Saggiatore, Milano 1990), Filosofia italiana e
filosofie straniere nel dopoguerra (in collaborazione con C. A. Viano, Il
Mulino, Bologna 1991), Hegel. Guida storica e critica (Laterza, Roma-Bari
1992). Nel corso degli anni '90 ha coordinato, insieme a C. A. Viano, un
manuale di Storia della filosofia in sei volumi per l'editore Laterza
(1993-'99), contribuendo con tre capitoli al volume sul Settecento, con
quattro al volume sull'Ottocento, con otto al volume sul Novecento"]

La vita
Nicola Abbagnano nacque a Salerno il 15 luglio 1901, primogenito di una
famiglia della borghesia intellettuale di quella citta' (il padre era
avvocato). Studio' a Napoli, laureandosi in filosofia nel novembre 1922,
sotto la guida di Antonio Aliotta, con una tesi che diede origine al suo
primo libro, Le sorgenti irrazionali del pensiero (1923). Negli anni
successivi insegno' filosofia e storia al Liceo Umberto I di Napoli, e dal
1927 al '36 tenne l'incarico di Pedagogia e di Filosofia presso l'Istituto
di Magistero "Suor Orsola Benincasa"; nello stesso periodo collaboro'
attivamente alla rivista "Logos", diretta dal suo maestro Aliotta, della
quale fu anche segretario di redazione. Dal 1936 al 1976 fu professore
ordinario di Storia della filosofia nell'Universita' di Torino, dapprima
nella Facolta' di Magistero e poi, a partire dal '39, nella Facolta' di
Lettere e Filosofia. Nell'immediato dopoguerra fu tra i fondatori del Centro
di studi metodologici di Torino. Nel 1950 fondo', insieme a Franco
Ferrarotti, i "Quaderni di sociologia"; e dal 1952 fu condirettore, a fianco
di Norberto Bobbio, della "Rivista di filosofia". Tra il 1952 e il 1960 fu
l'ispiratore del gruppo "neolluministico", organizzando una serie di
convegni a cui parteciparono gli studiosi di filosofia impegnati nella
costruzione di una filosofia "laica", aperta ai principali orientamenti del
pensiero filosofico straniero. Nel 1964 inizio' la collaborazione a "La
Stampa". Nel 1972 si trasferi' a Milano, dove - lasciato il giornale
torinese - comincio' a collaborare al "Giornale" di Montanelli, e dove
ricopri' la carica di consigliere comunale, eletto nelle liste del Partito
liberale, e di assessore alla Cultura. Mori' il 9 settembre 1990. E' sepolto
nel cimitero di Santa Margherita Ligure, dove da molti anni trascorreva le
sue vacanze.
*
I testi teoretici
La produzione teorica di Abbagnano durante il periodo napoletano -
rappresentata, oltre che da Le sorgenti irrazionali del pensiero (1923), da
tre volumi dedicati rispettivamente a Il problema dell'arte (1925), a La
fisica nuova (1934) e infine a Il principio della metafisica (1936) - si
colloca sotto il duplice segno dell'insegnamento di Aliotta, dal quale
derivo' l'interesse per i problemi metodologici della scienza, e della
polemica anti-idealistica, particolarmente evidente nel volume sull'arte.
Trasferitosi a Torino, Abbagnano si rivolse allo studio
dell'esistenzialismo, verso cui la cultura filosofica italiana stava ormai
rivolgendo la sua attenzione, e di cui egli elaboro' una versione originale
in un libro che ebbe larga risonanza, La struttura dell'esistenza (1939); ad
esso fecero seguito l'Introduzione all'esistenzialismo (1942) e i saggi
raccolti in Filosofia religione scienza (1947) e in Esistenzialismo positivo
(1948). Nel 1943 ebbe un ruolo di primo piano nel dibattito
sull'esistenzialismo che si svolse su "Primato", la rivista della fronda
fascista che faceva capo a Bottai. Ma gia' negli anni immediatamente
successivi alla guerra l'interesse di Abbagnano si rivolse al pragmatismo
americano, soprattutto nella versione che ne aveva dato John Dewey, e alla
filosofia della scienza, in particolare al neopositivismo.
Nell'esistenzialismo, svincolato dalle implicazioni negative che egli
scorgeva sia in Heidegger e in Jaspers, sia in Sartre, nel pragmatismo
deweyano e nel neopositivismo Abbagnano vedeva le manifestazioni di un nuovo
clima filosofico che egli contrassegno', in un articolo del '48, come un
"nuovo illuminismo". E lo sviluppo del suo pensiero negli anni Cinquanta e'
stato caratterizzato appunto per un verso dall'interesse per la scienza e,
in particolare, per la sociologia, per l'altro verso dal tentativo di
definire le linee programmatiche di una filosofia "neoilluministica" o,
com'egli ebbe a chiamarla piu' tardi, di un "empirismo metodologico".
Risalgono a questo periodo i saggi raccolti in Possibilita' e liberta'
(1956) e nei Problemi di sociologia (1959), ma soprattutto il Dizionario di
filosofia (1961), una vera e propria summa dedicata alla chiarificazione dei
principali concetti filosofici.
*
Opere storiche
Accanto ai volumi e ai saggi di carattere teorico Nicola Abbagnano ha
pubblicato, fin da giovane, numerose monografie di carattere storico: Il
nuovo idealismo inglese e americano (1927), La filosofia di E. Meyerson e la
logica dell'identita' (1929), Guglielmo d'Ockham (1931), La nozione del
tempo secondo Aristotele (1933), Bernardino Telesio (1941). Ma la sua
impresa storiografica di maggior mole e' rappresentata dalla grande Storia
della filosofia edita dalla Utet (1946-'50), preceduta da un Compendio di
storia della filosofia (1945-'47) di carattere scolastico. Ad essa avrebbe
fatto seguito, pochi anni dopo, un'opera collettiva dedicata alla Storia
delle scienze da lui coordinata, anch'essa apparsa presso la Utet (1962).
*
Le ultime opere
La produzione degli ultimi decenni, a partire dalla meta' degli anni
Sessanta, e' in larga misura costituita da articoli apparsi su "La Stampa" o
sul "Giornale", poi confluiti in varie raccolte: Per o contro l'uomo (1968),
Fra il tutto e il nulla (1973), Questa pazza filosofia (1979), L'uomo
progetto Duemila (1980), La saggezza della vita (1985), La saggezza della
filosofia (1987). L'ultimo libro, apparso pochi mesi prima della morte, e'
di carattere autobiografico, e reca il titolo Ricordi di un filosofo (1990).

3. MEMORIA. PIETRO ROSSI: UNA BREVE PRESENTAZIONE DEL PENSIERO DI NICOLA
ABBAGNANO
[Dal sito ufficiale dedicato a Nicola Abbagnano (www.nicolaabbagnano.it)
riprendiamo la seguente scheda sul pensiero di Abbagnano scritta da Pietro
Rossi nel settembre 2000]

L'esistenzialismo
La prima formulazione originale del pensiero di Abbagnano - dopo i tentativi
giovanili di contrapporsi all'idealismo crociano e gentiliano attraverso la
rivendicazione delle "sorgenti irrazionali del pensiero" o la rivalutazione
dell'importanza filosofica del sapere scientifico - e' strettamente legata
all'introduzione della filosofia dell'esistenza nella cultura filosofica
italiana, quale viene delineandosi nel corso degli anni Trenta soprattutto
tra Torino e Milano, e alla discussione che su di essa si sviluppo' prima e
durante la guerra. Nel 1939 Abbagnano pubblicava La struttura
dell'esistenza, un libro che - com'ebbe a scrivere quasi trent'anni dopo
Norberto Bobbio - "non assomigliava a nessuna delle opere filosofiche che si
erano andate scrivendo in quegli anni, anche nella forma, che era scabra,
lineare, senza i soliti impeti oratori e le solite virtuosita' dialettiche",
un libro "non facile" ma che "proprio perche' era scritto con rigore,
guidato e sorretto da una rara disciplina mentale, si lasciava capire". Per
Abbagnano la filosofia e', come per Heidegger e anche per Jaspers, ricerca
dell'essere, e questa ricerca avviene interrogando l'uomo, che e' definito
nella sua esistenza proprio dalla possibilita' di porsi il problema
dell'essere, cioe' dallo "sforzo verso l'essere". Abbagnano distingueva
pero' nettamente la propria posizione filosofica da quella dei due maggiori
esponenti tedeschi della filosofia dell'esistenza, e soprattutto prendeva le
distanze dall'esito negativo a cui gli sembrava che entrambi approdassero.
Secondo Abbagnano, Heidegger considera lo sforzo verso l'essere "rispetto al
suo punto di partenza", cioe' rispetto alla situazione iniziale, cosicche'
"l'esistenza appare come un esistere dal niente", e il niente diventa
percio' "il termine che consente di definire l'esistenza e di stabilirla
nella sua natura autentica". Jaspers, invece, considera lo sforzo verso
l'essere "rispetto alla sua situazione finale", concependo l'essere "al di
sopra dello sforzo che muove verso di esso" e cioe' come trascendenza,
inattingibile dalla ricerca. La conclusione e' che la ricerca dell'essere
diventa per Heidegger "esistere per il niente", e per Jaspers "realizzazione
della propria impossibilita'" - vale a dire diventa nel primo caso
"angoscia", nel secondo "scacco". Abbagnano respingeva cosi' da un lato
l'identificazione heideggeriana dell'esistenza autentica con il "vivere per
la morte", dall'altro la concezione jaspersiana di un essere inattingibile
da parte dell'uomo, verso il quale la filosofia tende senza mai riuscire a
raggiungerlo e, tanto meno, a oggettivarlo. All'esistenzialismo di Heidegger
e di Jaspers egli contrapponeva un'impostazione per la quale "la situazione
finale dello sforzo verso l'essere realizza la propria essenziale unita' con
la situazione finale", e per caratterizzare questa unita' faceva ricorso
alla nozione di struttura quale era stata enunciata da Dilthey. L'esistenza
ha una propria struttura, ma questa non e' data all'uomo; essa si presenta
invece come una possibilita' da realizzare. L'esistenza si costituisce
infatti come possibilita', e trova il suo fondamento nella possibilita'
della possibilita', cioe' nella possibilita' trascendentale.
*
Liberta' e scelta
Abbagnano proponeva percio' - in polemica con Heidegger e con Jaspers, ma
piu' tardi anche con il Sartre de L'etre et le neant - un esistenzialismo
"positivo", rivolto a sottolineare la problematicita' dell'esistenza e
l'impegno dell'uomo. In questo contesto assumono un rilievo centrale la
nozione di liberta' e, strettamente collegata con essa, quella di scelta.
L'uomo e' definito, secondo Abbagnano, dalla possibilita' di scegliere tra
le possibilita' che gli sono date, di realizzarne alcune e non altre - e in
cio' consiste appunto la possibilita' trascendentale. L'uomo puo' scegliere
tra esistenza autentica ed esistenza inautentica, tra la fedelta' al proprio
essere e la dispersione della quotidianita'. La possibilita' di scelta che
Abbagnano gli attribuisce acquistava cosi' un significato normativo, che
Heidegger aveva invece escluso: "la norma e' il dover essere della liberta'
come trascendenza", un dover essere che coincide con il dovere di pervenire
alla realizzazione della propria struttura.
*
Sapere problematico
Contro l'idealismo, contro la dissoluzione dell'individuo nel processo di
realizzazione dello spirito infinito (Croce) o nell'atto puro del pensiero
(Gentile), Abbagnano rivendicava percio' la finitezza dell'uomo, la sua
temporalita', la sua liberta' di scegliere tra le possibilita' offerte dalla
situazione in cui si trova, il valore morale di questa scelta. Negli scritti
immediatamente successivi a La struttura dell'esistenza, cioe'
nell'Introduzione all'esistenzialismo e nei saggi di Filosofia religione
scienza e di Esistenzialismo positivo, egli perveniva al riconoscimento del
fondamentale carattere problematico non soltanto dell'esistenza dell'uomo,
ma di ogni realta': la filosofia stessa e', per lui, "un sapere o una
ragione problematica". La ragione "finita", consapevole della finitezza
dell'uomo e del suo rapporto con un mondo anch'esso problematico, veniva
cosi' contrapposta alla ragione "giustificatrice" di stampo hegeliano. Su
questa base Abbagnano definiva il rapporto della filosofia da un lato con la
religione, dall'altro con la scienza. La filosofia addita all'uomo la via
della ricerca, la religione quella della credenza. In quanto al rapporto con
la scienza, esso e' determinato dal fatto che la filosofia non e'
conoscenza, non puo' cioe' pretendere di offrire ai risultati del sapere
un'integrazione metafisica: la scienza esaurisce l'ambito di cio' che puo'
essere conosciuto, e la filosofia non ha una via di accesso al mondo diversa
dal sapere scientifico. Essa e' invece un "compito" che si pone all'uomo in
virtu' della sua stessa esistenza.
*
Neoilluminismo
Questa definizione della filosofia e del suo rapporto con la scienza
costituisce il punto di partenza della fase "neoilluministica" del pensiero
di Abbagnano, inaugurata dalla partecipazione - insieme con Bobbio e con
Ludovico Geymonat, ma anche con matematici, fisici, ingegneri - ai dibattiti
del Centro di studi metodologici. Fin dal 1934 Abbagnano aveva dedicato un
volume a La fisica nuova, prendendo in esame la teoria della relativita', la
teoria dei quanti e il principio di indeterminazione di Heisenberg, e
cercando di porne in luce il significato filosofico. Dopo il '45, mentre
andava maturando il distacco dall'esistenzialismo, l'interesse per la
scienza ritornava a essere centrale nel suo pensiero. Contro le
interpretazioni pragmatistiche o convenzionalistiche della scienza Abbagnano
ne affermava il valore conoscitivo, anzi il carattere di conoscenza valida.
Soltanto la scienza consente di "ordinare" e quindi di conoscere il mondo;
la filosofia non costituisce una forma di conoscenza diversa o alternativa
alla scienza, ma e' piuttosto riflessione su di essa, e' cioe' indagine
gnoseologica o epistemologica. Nello stesso tempo Abbagnano proponeva
un'interpretazione del sapere scientifico rivolta a sottrarlo al
determinismo della scienza ottocentesca, e in particolare alla categoria di
necessita', che il positivismo classico ha avuto in comune con le
metafisiche romantiche. Su questo terreno egli poteva rifarsi alla nozione
di possibilita', quale egli l'aveva formulata nella stagione
esistenzialistica. Se la scienza ottocentesca ha inseguito l'ideale di una
concatenazione causale dei fatti, esprimibile in un sistema di leggi
necessarie, la scienza contemporanea va invece in cerca di rapporti di
condizionamento. Cio' vale non soltanto per la fisica, a partire dalla
teoria della relativita' e dal principio di indeterminazione, ma anche e
soprattutto per le scienze sociali. E proprio sul terreno della sociologia -
una disciplina verso la quale la cultura idealistica aveva proclamato
l'ostracismo, considerandola una "falsa scienza" - Abbagnano dava un
contributo importante, che si richiamava, del resto, al riconoscimento della
socialita' come dimensione fondamentale dell'esistenza umana. All'uomo e'
essenziale il rapporto con gli altri, e quindi la possibilita' di
comunicazione: spetta alla sociologia porre in luce le dimensioni concrete
che questa possibilita' assume, muovendo dalla sua struttura portante che
Abbagnano individuava nell'atteggiamento.
La fase "neoilluministica" del pensiero di Abbagnano si apre nel 1948, con
l'articolo Verso un nuovo illuminismo, che nel pragmatismo deweyano e nel
neopositivismo riscontrava un'ispirazione comune all'idealismo positivo,
consistente nel considerare la ragione "cio' che essa e', una forza umana
diretta a rendere piu' umano il mondo". Da cio' il programma di una
trasformazione razionale della realta', in nome di una ragione "limitata" ma
non per questo impotente, che si affiancava a una concezione "metodologica"
della filosofia. Questa fase si concludeva nel 1961 con la pubblicazione del
Dizionario di filosofia.
*
Esistenza quotidiana
Dopo di allora Abbagnano venne sempre piu' ponendo l'accento sui problemi
dell'esistenza quotidiana e su una concezione della filosofia come
"saggezza", di chiara ascendenza platonica (e non a caso Platone fu, tra i
filosofi del passato, l'autore da lui prediletto).
Di fronte al fallimento del neoilluminismo, in un clima culturale che aveva
visto il successo di un marxismo proteso a raccogliere l'eredita'
dell'idealismo, il pensiero di Abbagnano si rivolgeva alla gente comune,
assumendo uno stile sempre piu' "popolareggiante".
Se "la filosofia non consola" - come suonava il titolo di un saggio di un
suo allievo morto giovanissimo - essa puo' almeno aiutare nelle scelte che
ognuno deve compiere nella vita di ogni giorno, presentando le possibilita'
alternative che gli si prospettano: un compito estraneo alle scienze, a cui
il sapere scientifico da' tuttavia un contributo indiretto, ma non percio'
meno essenziale, attraverso la conoscenza del mondo e della stessa
condizione umana.

4. MATERIALI. UNA BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE DEGLI SCRITTI DI NICOLA ABBAGNANO
[Dal sito ufficiale dedicato a Nicola Abbagnano (www.nicolaabbagnano.it)
riprendiamo per estratti la seguente scheda bibliografica essenziale]

Qui diamo un elenco degli scritti principali. Per alcuni di essi sono
consultabili on line degli estratti o la versione integrale.
Per una bibliografia piu' completa si veda:
- Bruno Maiorca, Bibliografia degli scritti di e su Nicola Abbagnano
(1923-1973), Seminario di Storia della Filosofia, Universita' di Torino,
Giappichelli, Torino 1974, pp. 222. Si compone di due parti: la prima
comprende scritti di un cinquantennio di attivita' del filosofo (667
schede), mentre la seconda contiene scritti che direttamente o
indirettamente concernono il suo pensiero (640 schede).Il libro venne
pubblicato per rendere omaggio a Nicola Abbagnano quando lascio' la
direzione del Seminario di Storia della Filosofia nel 1972.
- Bruno Maiorca, Bibliografia degli scritti di Nicola Abbagnano 1922-1992,
Laterza, Bari, 1993, pp. 296. Riporta 1343 schede. Nel libro viene
riproposta la bibliografia pubblicata nel 1974 interamente riveduta,
corretta, integrata ed aggiornata.
*
"L'itinerario speculativo dell'Abbagnano puo' distinguersi in quattro fasi:
la prima fase, irrazionalistica e vitalistica ma gia' adombrante taluni
capisaldi del futuro esistenzialismo positivo, si esprime soprattutto in Le
sorgenti irrazionali del pensiero (1923) e in Il problema dell'arte (1925);
la seconda fase, contrassegnata dall'evidente transizione dal vitalismo
all'esistenzialismo positivo, e dall'influsso, criticamente filtrato, di
Husserl, Heidegger e Jaspers, si esprime soprattutto in La fisica nuova
(1934) e in Il principio della metafisica (1936); la terza fase, in cui si
approda finalmente allo stesso esistenzialismo positivo, si esprime
soprattutto in La struttura dell'esistenza (1939), Introduzione
all'esistenzialismo (1942), Filosofia, Religione e Scienza (1947),
Esistenzialismo positivo (1948); la quarta fase, in cui l'esistenzialismo
positivo, fecondato dal suo incontro col positivismo logico e, in genere,
con la odierna filosofia analitica, si risolve in un "empirismo radicale",
esordisce col volume Possibilita' e liberta' (1956), trova una decisiva
consacrazione metodologica in Problemi di sociologia (1959) e ispira
potentemente il Dizionario di filosofia (1961). Un grande contributo alla
storiografia filosofica e' rappresentato dalla Storia della filosofia
(1946-'50)" (Da Nota bio-bibliografica, in N. Abbagnano, Scritti scelti,
Taylor, Torino 1967, p. 263).
*
Le sorgenti irrazionali del pensiero, Prefazione di A. Aliotta, "Biblioteca
di Filosofia" dir. da A. Aliotta, F. Perrella, Napoli, 1923, pp. VII-174.
Il problema dell'arte, "Biblioteca di Filosofia" dir. da A. Aliotta, F.
Perrella, Napoli, 1925, pp. 115.
Il nuovo idealismo inglese e americano, "Biblioteca di Filosofia" dir. da A.
Aliotta, F. Perrella, Napoli, 1927, pp. VII-281.
La filosofia di E. Meyerson e la logica dell'identita', "Biblioteca di
Filosofia" dir. da A. Aliotta, F. Perrella, Napoli-Citta' di Castello, 1929,
pp. 41.
Guglielmo di Ockham, Carabba, Lanciano, 1931, pp. 391.
La nozione del tempo secondo Aristotele, Carabba, Lanciano, 1933, pp. 116.
La fisica nuova. Fondamenti di una nuova teoria della scienza, Guida,
Napoli, 1934, pp. X-125.
Il principio della metafisica, Morano, Napoli, 1936, pp. 136.
Lineamenti di pedagogia, Morano, Napoli, 1936, pp. 230.
Sommario di filosofia per i licei, Morano, Napoli, 1937, pp. IV-235.
La struttura dell'esistenza, Regia Universita' di Torino, Pubbl. della
Facolta' di Magistero Serie 1, vol. 7, Paravia, Torino, 1939, pp. XII-201.
Antologia del pensiero filosofico, Paravia, Torino, 1940, pp. VII-332; 1942
2a ed., pp. VI-386.
Bernardino Telesio, A cura di N. Abbagnano, Collana "Storia della filosofia
italiana", dir. da M. F.Sciacca, F.lli Bocca, Milano, 1941, pp. VIII-250.
Introduzione all'esistenzialismo, "Idee nuove", XVII, Bompiani, Milano 1942,
1a ed.; Taylor-Torino, Torino, 1947 2a ed.; 1948 3a ed.; 1957 4a ed.; Il
Saggiatore, Milano, 1965 1a ed., pp. 201, 1967 2a ed., 1970 3a ed., 1972 4a
ed., 1978 5a ed.; Mondadori, Milano, 1989; Oscar Mondadori Collana
"Strumenti", 1995 1a ed., ristampe 1996, 1997, 1998, 1999; Il Saggiatore,
2001. Traduzioni: Introduccion al existencialismo, trad. di J. Gaos, Fondo
de Cultura Economica, Mexico D. F., 1955 1a ed., 1962 2a ed., ristampe 1969,
1975, 1980, 1987, 1993.- Philosophie des menschlichen Konflikts. Eine
Einfuehrung in der Existentialismus, in "Rowohlts Deutsche Enzyklopadie",
Rowohlt, Hamburg, 1957. - Introducao ao existencialismo, trad. di J. Lopes
Alves, Minotauro, Lisboa, 1962.
Compendio di storia della filosofia, Vol. I, Paravia, Torino, 1945, pp.
IX-298; 1951 2a ed. - Vol II, 1946, pp. 243; 1952 2a ed. - Vol. III, 1947,
pp. 258; 1949 4a rist.
Storia della filosofia, Utet, Torino, vol. I (Filosofia antica, patristica,
scolastica) 1946, 1a ed., pp. XIX-570; 1949 2a rist. riv.; 1961 4a. rist.
riv.; 1963 2a ed inter. rielab; Vol. II (Filosofia moderna/fine secolo
XVIII) 1948 1a ed., pp. XII-487; 1949 rist. riv.; 1961 rist. riv della 1a
ed.; 1963 2a ed. inter. rielab.; 1966 rist. ; Vol. III (Filosofia del
romanticismo) 1950 1a ed., pp. XII-740; 1961 4a rist. riv. della 1a ed. ;
1963 2a ed. inter. rielab; - 1966 rist. 2a ed. voll.I, II, III; - 1974 3a
ed. inter. riv. e aggiorn. voll. I, II, III; 1982,1989,1991, rist. della 3a
ed.; 1993-94 4a ed. rist. riv. voll. I, II, III, con aggiunta del vol. IV
(La filosofia contemporanea): tomo 1 di G. Fornero, L. Lentini, F. Restaino;
tomo 2 di G. Fornero, D. Antiseri, F. Restaino; 1995 Tea Tascabili Editori
Associati voll.1-10. Traduzioni: Historia de la filosofia, trad. di J.
Estelrich e J. Perez Ballestar, Edizioni Montaner y Simon, Barcelona,
1955-56; 1964 2a ed. - Historia da filosofia, a cura di A. Borges Coelho, F.
Sousa, M. Patricio, Edizioni Presenca, Lisboa, 1969. - Historia de la
filosofia, trad. di C. Garriga e M. Pinotti, Edizioni Hora S.A., Barcelona,
1982; 1996 2a ed.
Filosofia religione scienza, "Collezione di filosofia", Taylor, Torino,
1947, pp. 196; 2a 1960; 3a ed.1967. Traduzioni: Filosofia, Religion,
Ciencia, Ed. Nova, Buenos Aires, 1961, pp. 162.
L'esistenzialismo positivo, "Collezione di filosofia", Taylor, Torino, 1948,
pp. 47. Traduzioni: Existencialismo positivo, trad. por R. De Lio Brizzio,
Editorial Paidos, Buenos Aires, 1951; 2a ed. 1964; 3a ed. 1967.
Storia del pensiero scientifico, Vol. I, Paravia, Torino, 1951, pp. IV-228;
Vol.II, Paravia, Torino, 1952, pp. 208; Vol.III, Paravia, Torino, 1953, pp.
332.
Possibilita' e liberta', "Documenti e ricerche", Taylor, Torino, 1956, pp.
250. Traduzioni: Mogucnost i Sloboda, trad. di Heda Festini, Nolit, Beograd,
1967; Filosofia de lo Posible ( trad. di J.H. Campos, A. Rossi, P. Duno),
Fondo de Cultura Economica, Mexico-Buenos Aires, 1959, pp. 234 (contiene i
capitoli I, III, VII, VIII, IX, XII, XIII. XIV, XV di Possibilita' e
liberta', i capitoli I - IV di Problemi di sociologia e 17 saggi apparsi in
Italia tra il 1950 ed il 1954 su varie riviste).
Problemi di sociologia, "Documenti e ricerche", Taylor, Torino, 1959, pp.
210; 2a ed. ampl. 1967.
Linee di storia della filosofia, Voll. I, II, III, Paravia, Torino, 1960,
pp. 254+202+216; 1970 2a ed.
Dizionario di filosofia, Utet, Torino, 1961, pp. XII-905; 1964 rist. riv.;
1968 rist. riv. 1971 2a ed. riv. e accr.; 1984, 1987,1990, 1992, 1995 rist.
2a ed.; 1998 3a ed. agg. e amp. da G. Fornero et al.; Tea Tascabili Editori
Associati, 1993. Traduzioni: Diccionario de filosofia, trad. Alfredo N.
Galletti, Fondo de Cultura Economica, Mexico D. F., 1963-1964, pp. XVI-1206;
2a ed. 1974; 1986 rist. - Dicionario de filosofia, trad. di Alfredo Bosi,
Ed. Mestre Jou, Sao Paolo, 1970; 1992 2a ed. - Dicionario de filosofia, Ed.
Martin Fontes, Sao Paolo, 1998; 3a ed. 1998, 1a ristampa 2000. - Dicionario
de filosofia, trad. di A. Bosi, Ed. Mestre Jou, Sao Paolo, 1966, rist. 1970;
1992 2a ed. - Dicionario de filosofia, trad. di A. Bosi Ed. Martin Fontes,
Sao Paolo, 1998.
Scritti scelti, A cura di G. De Crescenzo e P. Laveglia, introduzione di N.
Bobbio, Taylor, Torino, 1967, pp. 258.
Per o contro l'uomo, Rizzoli, Milano, 1968, pp. 387.
Critical Existentialism, Traduzione e introduzione a cura di Nino Langiulli,
Anchor Books, Doubleday & Co., New York, 1969, pp. LXX-248.
Existentialism is a positive Philosophy, In The Existentialist Tradition, a
cura di Nino Langiulli, Doubleday & Co., New York, 1971, pp. 276-300.
Fra il tutto e il nulla, Rizzoli, Milano, 1973, pp. 394.
Questa pazza filosofia ovvero l'Io prigioniero, Ed. Nuova, Milano, 1979, pp.
182; 2a ed. De Agostini, Novara, 1988.
L'uomo progetto 2000, Dialogo con G. Grieco "Collana Ragione e tempo", Dino
Editore, Roma,1980, pp. 272. Traduzioni: The Human Project - The Year 2000,
a cura di Nino Langiulli, traduzione di Bruno Martini e Nino Langiulli, vol.
119 "Value Inquiry Book Series", Rodopi, Amsterdam-New York, 2002, pp. 162.
La saggezza della vita, Rusconi, Milano, 1985, pp. 300; 2a, 3a, 4a, 5a ed.
1985; 6a, 7a ed. 1986; 8a, 9a, 10a, 11a, 12a, ed. 1987; 13a, ed. 1988; 1a
ed. paperback 1994; 15a ed. 1998; Tascabili Bompiani 1a ed. 2000.
Traduzioni: La sabiduria de la vida, trad. di R. Pericas, Versal,
Barcellona, 1986.
La saggezza della filosofia. I problemi della nostra vita, Rusconi, Milano,
1987, pp. 208; 2a, 3a, ed. 1987; 1a ed. paperback 1993; Tascabili Bompiani
1a ed. 2000. Traduzioni: A sabedoria da filosofia, trad. di Ferreira Alves,
Vozes, Petropolis, Brasile, 1989.
Scritti esistenzialisti, A cura di B.Maiorca, "Classici della filosofia",
Utet, Torino, 1988, pp. 622.
Ricordi di un filosofo, A cura di M. Staglieno, Rizzoli, Milano, 1990, pp.
236.
L'esercizio della liberta'. Scritti scelti 1923-1988, A cura di B. Maiorca,
nuova ed. riv. agg. integrata, Boni Editore, Bologna, 1990, pp. 620.
Esistenza e metafisica (1936-1962), A cura di B. Maiorca, Edizioni Milella,
Lecce, 1997, pp. 176.
Scritti neoilluministici (1948-1965), A cura di Bruno Maiorca, introduzione
di Pietro Rossi e Carlo Augusto Viano, "Classici della filosofia", Utet,
Torino, 2001, pp. 476.

5. LIBRI. LAURA MINGUZZI PRESENTA "IL PERCORSO DELL'AMORE" DI ALICE MUNRO
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it).
Laura Minguzzi, di origini ravennati, insegna lingue straniere in licei
milanesi; femminista storica, ha promosso insieme ad altre una "Comunita' di
pratica e di riflessione pedagogica e di ricerca storica" che si ispira alla
pratica politica della Libreria delle donne di Milano, di cui fa parte; e'
autrice di varie pubblicazioni.
Alice Munro (Wingham, Ontario, 1931), scrittrice canadese, e' autrice di
assai apprezzate raccolte di racconti. Tra le opere di Alice Munro: La danza
delle ombre felici, La Tartaruga, Milano 1994; Chi ti credi di essere,
Edizioni e/o, Roma 1995; Tienimi forte, non lasciarmi andare, La Tartaruga,
Milano 1998; Segreti svelati, La Tartaruga, Milano 2000; Il sogno di mia
madre, Einaudi, Torino 2001; Nemico, amico, amante..., Einaudi, Torino 2003;
In fuga, Einaudi, Torino 2004; Il percorso dell'amore, Einaudi, Torino 2005]

Alice Munro, Il percorso dell'amore, Einaudi, Torino 2005.
Una lettura che mi ha accompagnato lungo il filo di giorni intensi, colmi di
impegni e scadenze che mi spaccavano e mi facevano uscire domande e
conflitti e irritazioni e dolori. Che mi esaltavano e poi mi buttavano giu'.
Ecco la lettura che ci vuole, un gesto d'amore e una raccolta di racconti
che attraverso momenti di introspezione illuminano il percorso di vita delle
e dei protagonisti.

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

7. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 127 del 21 giugno 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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