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Minime. 84
- Subject: Minime. 84
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 9 May 2007 00:30:45 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 84 del 9 maggio 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. La guerra afgana, il nostro Vietnam 2. A Palermo il 10 maggio 3. A Messina il 12 maggio 4. Women of Zimbabwe Arise: Per chi pregate? 5. "Usciamo dal silenzio" aderisce alla campagna e alla proposta di legge "50 e 50 ovunque si decide" 6. Campi estivi per avvicinarsi alla nonviolenza 7. Il "Cos in rete" di maggio 2007 8. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento 9. Silvia Calamandrei presenta "Il delitto Rosselli" di Mimmo Franzinelli 10. Luisa Muraro presenta "Middlemarch" di George Eliot 11. Letture: Vittorio Feltri e Renato Brunetta (a cura di), Il berlusconismo 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento 13. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. LA GUERRA AFGANA, IL NOSTRO VIETNAM Non c'era bisogno di sapere che truppe speciali italiane combattono in Afghanistan agli ordini dei comandi americani responsabili delle azioni che si concretizzano in massacri di civili. La mera presenza militare italiana in Afghanistan in alleanza ovvero in combutta con le truppe d'occupazione stragiste e terroriste statunitensi e Nato era gia' flagrante complicita' e piena corresponsabilita' col terrore stragista di una guerra infinita che viola il diritto internazionale e i piu' elementari diritti umani, e che oltre a praticarlo alimenta il terrorismo su scala planetaria. L'illegale, criminale, scellerata partecipazione militare italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan e' un'infamia e un orrore indicibile. E chi non si oppone e' complice. Tu opponiti alla guerra, tu opponiti al terrorismo, tu fa' quanto e' in tuo potere per salvare le vite. Occorre disarmare e smilitarizzare i conflitti. La pace e' la via. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. 2. INCONTRI. A PALERMO IL 10 MAGGIO [Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo] Giovedi' 10 maggio alle ore 16,30 presso la biblioteca dell'Istituto Gramsci siciliano, cantieri culturali alla Zisa, via Paolo Gili 4, a Palermo, si svolgera' la presentazione del volume a cura di Giovanna Providenti, La nonviolenza delle donne, "Quaderni satyagraha" - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006. Il volume sara' presentato da Valeria Ando' e da Maria Concetta Sala. Sara' presente la curatrice Giovanna Providenti. 3. INCONTRI. A MESSINA IL 12 MAGGIO [Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo] Sabato 12 maggio 2007 alle ore 18 presso la sala delle conferenze del Teatro Vittorio Emanuele, a Messina, si svolgera' la presentazione del volume a cura di Giovanna Providenti, La nonviolenza delle donne, "Quaderni satyagraha" - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006. Il volume sara' presentato da Carmen Curro' e Luisa Barbaro, coordinera' Maria Froncillo Nicosia, sara' presente la curatrice Giovanna Providenti. 4. ESPERIENZE. WOMEN OF ZIMBABWE ARISE: PER CHI PREGATE? [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente testo apparso nel sito www.wozazimbabwe.org "Women of Zimbabwe Arise" (Woza) e' una delle poche organizzazioni dello Zimbabwe, composta da donne, che e' ostinatamente disposta a scendere in strada per protestare contro la mancanza di democrazia nel proprio paese, contro l'instabilita' economica e sociale, e le violazioni dei diritti umani. Le donne del Woza dichiarano di ispirarsi al movimento per i diritti civili negli Usa, alle proteste contro l'apartheid del Sudafrica, ed alla resistenza nonviolenta di Gandhi. Percio' pregano, sfilano in corteo, e regalano rose a cui sono legati messaggi di pace. Dicono di prendere coraggio da uno slogan antiapartheid: "Colpire una donna e' come colpire una roccia". Quando la polizia interrompe le loro attivita', obbediscono quietamente, sentendo che il loro atteggiamento svergogna costantemente le autorita' per il maltrattamento di donne che potrebbero essere le loro madri, figlie e sorelle. Chiamano la loro coraggiosa resistenza "amore duro": "perche' amiamo abbastanza il nostro paese da accettare il sacrificio di essere arrestate e picchiate" (m. g. d. r.)] Cinquecento aderenti a Women of Zimbabwe Arise (Woza) ed alla nuova organizzazione "sorella" Men of Zimbabwe Arise (Moza) hanno tenuto una veglia di preghiera nella chiesa cattolica di Santa Maria a Bulawayo, sabato 31 marzo 2007. Le attiviste e gli attivisti rischiavano l'accusa di violazione delle recenti norme sull'ordine pubblico che vietano simili raduni. Il giorno e' stato scelto per commemorare il 31 marzo 2005, la notte delle elezioni parlamentari, quando oltre 250 donne furono arrestate e molte di esse picchiate brutalmente ad Harare, mentre tenevano una veglia di preghiera. Condurre di nuovo quest'azione aveva per noi un significato speciale, giacche' la violenza politica sta aumentando e centinaia di attiviste sono state arrestate e ferite nelle scorse settimane. Le preghiere si sono concentrare sulla necessita' che i cittadini non aspirino alla vendetta, e che le forze dell'ordine si rifiutino di far del male alle persone. Il servizio religioso si e' aperto con l'inno "Nkosi Sikelela iAfrica" ("Dio benedica l'Africa"), il canto anti-apartheid che oggi forma meta' dell'inno nazionale sudafricano. Dopo di che abbiamo pregato perche' gli abitanti dello Zimbabwe continuino a scegliere la nonviolenza e l'amore a fronte della violenza e dell'odio, ed usino la resistenza pacifica per costringere il governo e gli altri politici a rispondere della propria cattiva amministrazione della cosa pubblica. Le donne assalite nel 2005 hanno poi recato la loro testimonianza, chiedendo che i cittadini e le cittadine rimangano aderenti ai principi dell'azione nonviolenta. Dopo un po' e' arrivata la polizia sui furgoni cellulari. Non sono entrati nella sala, ma sono rimasti all'esterno ad osservare: fra loro, quindici ufficiali del dipartimento "Legge ed ordine". Uno dei sergenti ha afferrato una delle aderenti a Woza in prossimita' della soglia, e torcendole il collo e minacciandola la ha intimato di dire cosa stava accadendo all'interno. Quando il servizio religioso e' terminato, i poliziotti erano ancora li'. Prima che uscissimo, l'arcivescovo Pius Ncube e' venuto a stringere le mani a tutti i partecipanti, dicendo parole di incoraggiamento e raccomandando loro di lasciare il luogo pacificamente. Woza desidera ringraziare pubblicamente l'arcivescovo per il suo coraggio, e per il sostegno che ha dato a persone che dovevano passare in mezzo a membri della polizia gia' ben conosciuti per aver commesso gravi atti di brutalita'. Infine anche le organizzatrici hanno cominciato a lasciare il posto, inclusa la presidente di Woza, Jenni Williams. Uscendo, Jenni ha salutato gli ufficiali di polizia, che grazie alla ventina di arresti finora subiti conosce molto bene. Il sergente di cui sopra l'ha affrontata accusandola di aver partecipato ad una riunione proibita. Jenni ha risposto che si trattava di una veglia di preghiera. "Ah si'?", ha detto ironico il sergente, "E per chi stavate pregando?". "Per te", ha risposto Jenni. Quella sera nessuno e' stato arrestato. 5. INIZIATIVE. "USCIAMO DAL SILENZIO" ADERISCE ALLA CAMPAGNA E ALLA PROPOSTA DI LEGGE "50 E 50 OVUNQUE SI DECIDE" [Dal sito della campagna "50 e 50 ovunque si decide" (www.50e50.it) riprendiamo il testo del seguente comunicato di "Usciamo dal silenzio" (per contatti: www.usciamodalsilenzio.org) del 4 aprile 2007. Per informazioni, documentazione e contatti per sostenere la campagna e la proposta di legge promossa dall'Unione donne in Italia (Udi) per la democrazia paritaria e duale "50 e 50 ovunque si decide" si veda il sito www.50e50.it] In Camera del lavoro, con una nuova assemblea di "Usciamo dal silenzio" su democrazia paritaria, 50 & 50, equa rappresentanza la' dove si decide e dunque in Parlamento e non solo, ci siamo confrontate sulle ragioni, sui "perche'" della nostra adesione a questa campagna lanciata dall'Udi con una proposta di legge di iniziativa popolare. Cosa significa per ciascuna di noi e per un movimento come "Usciamo dal silenzio" impegnarsi su questo tema, perche' riteniamo che questa idea abbia un nesso forte con i temi che hanno motivato finora il nostro agire politico, il corpo, la violenza sulle donne, la nostra liberta'? L'assemblea ha discusso di uguaglianza e rappresentanza dopo alcuni incontri in sede di laboratorio che hanno espresso un livello alto di dibattito e di confronto, mentre altre organizzazioni di donne stanno frequentando lo stesso sentiero e mentre la politica va pensando ad una nuova legge elettorale che non "vede" letteralmente il tema, o lo sposa, ancora una volta, in una logica residuale: e poi ci sono anche le donne. Come speravamo, l'assemblea di mercoledi' e' stato il luogo di un dibattito ancora piu' aperto e piu' condiviso, e contiamo di continuare a confrontarci anche attraverso il sito sulla rappresentanza, attraverso il quale chiediamo a tutte di contribuire a quello che abbiamo chiamato il "manifesto dei perche'". Come sempre sul sito troverete i prossimi appuntamenti. Per il momento abbiamo discusso in assemblea e ci stiamo preparando alla campagna di raccolta di firme sulla legge 50 e 50 e a momenti di confronto tra le realta' che fanno riferimento alla rete di "Usciamo dal silenzio". Ma non mancheranno altri momenti di dibattito sui temi che sono stati finora centrali nella nostra iniziativa. 6. INCONTRI. CAMPI ESTIVI PER AVVICINARSI ALLA NONVIOLENZA [Da Piercarlo Racca (per contatti: piercarlo.racca at fastwebnet.it) riceviamo e diffondiamo. Piercarlo Racca e' uno dei militanti "storici" dei movimenti nonviolenti in Italia ed ha preso parte a pressoche' tutte le esperienze piu' vive e piu' nitide di impegno di pace; e' per unanime riconoscimento una delle voci piu' autorevoli della nonviolenza in cammino] Anche quest'anno il Movimento Internazionale della Riconciliazione e il Movimento Nonviolento del Piemonte e Valle d'Aosta propongono una serie di campi estivi per chi vuole avvicinarsi alla nonviolenza. I campi della durata di una settimana sono un'occasione di condivisione e di formazione. I campi sono autogestiti nelle loro esigenze primarie di pulizia e cucina. L'alimentazione e' vegetariana. Verso meta' settimana e' prevista una gita per visitare i luoghi che ci ospitano. I campi previsti quest'anno sono 14 di cui uno per ragazzi di eta' compresa fra 15 e 19 anni. Il costo di partecipazione e' di 85 euro a cui vanno aggiunte 35 euro di iscrizione e copertura assicurativa. E' disponibile un libretto "campi estivi 2007" contenente tutte le informazioni organizzative e le tematiche che verranno proposte in ogni campo. Il libretto dei campi estivi 2007 si puo' scaricare dal sito www.cssr-pas.org alla voce mir oppure si puo' richiedere via posta a Mir-Mn, via Garibaldi 13, 10122 Torino (tel. 011532824, e-mail: mir-mn at cssr-pas.org 7. STRUMENTI. IL "COS IN RETE" DI MAGGIO 2007 [Dall'associazione nazionale "Amici di Aldo Capitini" (per contatti: l.mencaroni at libero.it) riceviamo e diffondiamo] Cari amici, vi segnaliamo l'ultimo aggiornamento di maggio 2007 del "Cos in rete", www.cosinrete.it Questo messaggio non e' spam, ma utile a pensare e discutere nello spirito della nonviolenza. Ricordando il Cos [Centro di orientamento sociale] di Capitini, il primo esperimento di partecipazione democratica alle decisioni del potere locale e nazionale, raccogliamo e commentiamo una scelta di quello che scrive la stampa sui temi capitiniani della nonviolenza, difesa della pace, liberalsocialismo, partecipazione al potere di tutti, controllo dal basso, religione aperta, educazione aperta, antifascismo, tra i quali in questo numero ci sono: Musica contro bullismo; L'impotenza degli storici; Niente istruzione e niente liberta'; I ladri globali e i pianti sugli immigrati; La giustizia per quaggiu'; Capitini e il Pd; I fiumi morenti e i silenzi di tombai; ecc. La partecipazione al Cos in rete e' libera e aperta a tutti mandando i contributi all'indirizzo di posta elettronica: capitini at tiscali.it o al blog del Cos: http://cos.splinder.com Il sito con scritti di e su Aldo Capitini e': www.aldocapitini.it 8. PROPOSTA. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO Si puo' destinare la quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, relativa al periodo di imposta 2006, apponendo la firma nell'apposito spazio della dichiarazione dei redditi destinato a "sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilita' sociale" e indicando il codice fiscale del Movimento Nonviolento: 93100500235; coloro che si fanno compilare la dichiarazione dei redditi dal commercialista, o dal Caf, o da qualsiasi altro ente preposto - sindacato, patronato, Cud, ecc. - devono dire esplicitamente che intendono destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento, e fornirne il codice fiscale, poi il modulo va consegnato in banca o alla posta. Per ulteriori informazioni e per contattare direttamente il Movimento Nonviolento: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 9. LIBRI. SILVIA CALAMANDREI PRESENTA "IL DELITTO ROSSELLI" DI MIMMO FRANZINELLI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 29 aprile 2007 Silvia Calamandrei (figlia del partigiano, giornalista, saggista e militante del movimento operaio Franco Calamandrei e nipote dell'illustre giurista e protagonista dell'impegno antifascista e democratico Piero Calamandrei), e' storica, ricercatrice, saggista; ha curato la pubblicazione di vari testi di e su Piero Calamandrei. Mimmo Franzinelli, storico, ha studiato in particolare vari aspetti del periodo fascista. Opere di Mimmo Franzinelli: Il riarmo dello spirito. I cappellani militari nella seconda guerra mondiale, Pagus, 1991; Stellette, croce e fascio littorio, Angeli, Milano 1995; I tentacoli dell'Ovra, Bollati Boringhieri, Torino 1999; Delatori, Mondadori, Milano 2001; Le stragi nascoste, Mondadori, Milano 2002, 2003; Squadristi, Mondadori, Milano 2003; L'amnistia Togliatti, Mondadori, Milano 2006. Carlo Rosselli nacque nel 1899, insieme al fratello Nello - come lui grande intellettuale e limpido antifascista - fu assassinato dai sicari dell'organizzazione fascista dei cagoulards a Bagnoles-de-l'Orne, in Francia, nel 1936. Dal sito www.ossimoro.it riportiamo per estratti la seguente scheda: "16 novembre 1899: Carlo Rosselli nasce a Roma. Il padre Giuseppe Emanuele era compositore e musicologo. La madre, Amelia Pincherle, una scrittrice e autrice affermata di teatro. Sia la famiglia Rosselli che la famiglia Pincherle avevano preso parte al movimento per l'indipendenza e l'unita' nazionale. 1911: Muore il padre. 27 marzo 1916: Il fratello Aldo muore in combattimento nella prima guerra mondiale sui monti della Carnia. Ricevera' la medaglia d'argento alla memoria. 1918: Carlo e' nominato sottotenente e inviato in zona di guerra. 1920: Conosce Claudio Treves, Filippo Turati e Gaetano Salvemini. 1921: Si laurea in scienze politiche con la tesi "Il sindacalismo". 1922: A Roma il XIX congresso del partito socialista decreta l'espulsione dei riformisti di Treves, Turati e Matteotti. Rosselli si schiera con la corrente riformista che da' luogo al partito socialista unitario. Conosce Piero Gobetti e il gruppo di giovani intellettuali che pubblicano il settimanale "La Rivoluzione Liberale". Conosce inoltre Luigi Einaudi, Pasquale Jannacone e Achille Loria. Prende parte alla ristretta attivita' del Circolo di Cultura fiorentino, promosso da Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Ernesto Rossi, Ludovico Limentani, Piero Jahier e l'avvocato Alfredo Nicoli, nel cui studio si tenevano le riunioni. 1923: Conosce Gaetano Mosca. Si laurea in legge discutendo la tesi "Prime linee di una teoria economica dei sindacati". Si trasferisce a Londra qualche mese per approfondire il problema trattato nella tesi di laurea. 1924: All'indomani del delitto Matteotti si iscrive al partito socialista unitario. E' chiamato all'Istituto superiore del Commercio di Genova ad insegnare Istituzioni di Economia Politica. I fascisti devastano la sede del Circolo di Cultura fiorentino. 1925: Fonda con il fratello Nello, Salvemini ed Ernesto Rossi il bollettino clandestino "Non Mollare". Casa Rosselli e' devastata dai fascisti. 1926: Carlo e' aggredito dagli squadristi genovesi. A luglio e' costretto a lasciare l'insegnamento. Sposa l'inglese Marion Cave a cui era legato da molti anni. "Il Quarto Stato" e' soppresso. I dirigenti socialisti si convincono della necessita' di costituire un'organizzazione per l'espatrio. Carlo Rosselli, Ferruccio Parri e Riccardo Bauer preparano la fuga di decine di socialisti, tra i quali Treves, Saragat e Turati. 1927: Carlo Rosselli e Parri vengono arrestati per l'espatrio di Turati. Rosselli viene condannato a cinque anni di confino a Lipari per l'intervento diretto di Mussolini. 1930: Viene fondato a Parigi il movimento rivoluzionario antifascista "Giustizia e Liberta'". Volo Bassanesi. L'episodio che ebbe il Cantone Ticino come centro della vicenda e' all'origine di una splendida Lettera aperta all'onorevole Motta, che Alberto Tarchiani e Carlo Rosselli pubblicarono su "Libera Stampa". Esce a Parigi l'edizione francese di Socialismo liberale. 1930-'32: Numerose attivita' antifasciste tra cui la pubblicazione dei "Quaderni di Giustizia e Liberta'". 29 marzo 1932: Muore Filippo Turati. 11 giugno 1933: Muore Claudio Treves. 1934: A Parigi la Concentrazione antifascista si scioglie a causa del profondo dissidio operativo e ideologico tra Giustizia e Liberta' e il Partito socialista, ormai orientato ad un'alleanza con i comunisti. 1935: La questione abissina e' uno dei temi centrali degli scritti di Rosselli ("Perche' siamo contro la guerra d'Africa?"). 1936: Carlo arriva in Spagna per combattere a fianco delle truppe repubblicane. 9 giugno 1937: Carlo e Nello Rosselli sono assassinati a Bagnoles-de-l'Orne, ad opera di affiliati dell'organizzazione terroristica di destra La Cagoule, su preciso mandato dei vertici supremi del regime fascista italiano. Opere di Carlo Rosselli: Socialismo liberale, Einaudi, Torino 1997; Scritti dall'esilio I. "Giustizia e Liberta'" e la Concentrazione antifascista (1929-1934), a cura di Costanzo Casucci, Einaudi, Torino 1988; Scritti dall'esilio II. Dallo scioglimento della Concentrazione antifascista alla guerra di Spagna (1934-1937), a cura di C. Casucci, Einaudi, Torino 1992; Liberal Socialism, edito da Nadia Urbinati, Princeton University Press 1994; Oggi in Spagna, domani in Italia, Einaudi, Torino 1967; Scritti politici e autobiografici, a cura di Z. Ciuffoletti e V. Caciulli, Lacaita, Manduria 1992; Il "Quarto Stato" di Nenni e Rosselli, SugarCo, Milano 1977; Scritti politici, a cura di Z. Ciuffoletti e P. Bagnoli, Guida, Napoli 1988. Epistolari: I Rosselli. Epistolario familiare, a cura di Zeffiro Ciuffoletti, Mondadori, Milano 1997; Politica e affetti familiari. Lettere dei Rosselli ai Ferrero (1917-1943), a cura di Marina Calloni e Lorella Cedroni, Feltrinelli, Milano 1997; Dall'esilio. Lettere alla moglie 1929-1937, a cura di Costanzo Casucci, Passigli, Firenze 1997; Lettere a Carlo Rosselli e altri scritti di "Giustizia e Liberta'", di Emilio Lussu, a cura di Manlio Brigaglia, Ed. Libreria Dessi', Sassari 1979. Opere su Carlo Rosselli: Aldo Garosci, Vita di Carlo Rosselli, 2 voll., Vallecchi, Firenze 1973; Nicola Tranfaglia, Carlo Rosselli, dall'interventismo a "Giustizia e Liberta'", Laterza, Bari 1968; Giuseppe Fiori, Casa Rosselli, Einaudi, Torino 1999; Alessandro Levi, Ricordi dei fratelli Rosselli, La Nuova Italia, Firenze 1947; Stanislao G. Pugliese, Carlo Rosselli: Socialist Heretic and Antifascist Exile, Harvard University Press, 1999; Aldo Rosselli, La famiglia Rosselli. Una tragedia italiana, Bompiani, Milano 1983; Franco Invernici, L'alternativa di "Giustizia e Liberta'". Economia e politica nei progetti del gruppo di Carlo Rosselli, Franco Angeli, Milano 1987; Giovanna Angelini, L'altro socialismo, Franco Angeli, Milano 1999; Santi Fedele, E verra' un'altra Italia. Politica e cultura nei "Quaderni di Giustizia e Liberta'", Franco Angeli, Milano 1992; Zeffiro Ciuffoletti, Paolo Bagnoli (a cura di), Il pensiero politico di Carlo Rosselli, Guida, Napoli 1988; Paolo Bagnoli, Rosselli, Gobetti e la rivoluzione democratica. Uomini e idee tra liberalismo e socialismo, La Nuova Italia, Firenze 1996; Giovanni Spadolini, Carlo e Nello Rosselli. Le radici mazziniane del loro pensiero, Passigli, Firenze 1990; Salvo Mastellone, Carlo Rosselli e "la rivoluzione liberale del socialismo", Olschki, Firenze 1999". Nello Rosselli nacque nel 1900, insieme al fratello Carlo - come lui grande intellettuale e limpido antifascista - fu assassinato dai sicari dell'organizzazione fascista dei cagoulards a Bagnoles-de-l'Orne, in Francia, nel 1936. Su Nello Rosselli dal sito dell'Anpi di Roma ruprendiamo la seguente scheda a cura di Alessandra Campagnan: "Sabatino Rosselli, detto Nello, nacque a Roma il 29 novembre 1900. I genitori, Giuseppe Emanuele e Amelia Pincherle, appartenevano a famiglie della borghesia agiata ebraica con trascorsi risorgimentali: Mazzini era morto sotto il nome di Mr. Brown in casa dei nonni paterni e un nonno materno aveva partecipato alla difesa della repubblica di Venezia nel 1849. Nei primi anni del secolo Amelia coi tre figli, Aldo (morto durante la prima guerra mondiale), Carlo e Nello, si trasferi' a Firenze, entrando ben presto in contatto con gli ambienti culturali piu' vivaci e aperti della citta'. Nel 1917 a Firenze venne fondato, soprattutto per iniziativa di Nello, il giornale per studenti "Noi giovani", sul quale Carlo Rosselli comincio' a scrivere i suoi articoli politici. Nel 1920, insieme ad altri giovani tra i quali il fratello, Piero Calamandrei, Alfredo e Nello Niccoli, Nello fondo' il Circolo di Cultura, luogo di libero dibattito e ricerca sotto l'alto magistero di Gaetano Salvemini. Il Circolo venne chiuso d'autorita' nel 1925. Nel 1923 Nello discusse con Gaetano Salvemini la tesi di laurea "Mazzini e il movimento operaio dal 1861 al 1872", primo passo di quella che avrebbe potuto essere una brillante carriera di studioso del Risorgimento. Studioso di profondi sentimenti liberali, nel 1924 aderi' alla fondazione dell'Unione nazionale delle forze liberali e democratiche promossa da Giovanni Amendola, e nel 1925 partecipo' col fratello Carlo, Gaetano Salvemini, Nello Traquandi e altri alla fondazione del primo giornale antifascista clandestino "Non mollare". Sempre nel 1924 e' da ricordare la sua partecipazione al Convegno Ebraico di Livorno: per Nello Rosselli, ebreo non ortodosso e non osservante, l'ebraismo non si realizzava nel rispetto formale dei riti e delle tradizioni, ma era fondamento del suo impegno di vita, per cui non sentiva contrasto tra l'essere ebreo e l'essere italiano. Continuava intanto la sua attivita' di studioso testimoniata dalla pubblicazione, tra il 1923 e il 1927, di numerosi articoli su riviste storiche italiane e del saggio Mazzini e Bakunin. Il 3 giugno 1927 venne arrestato e condannato a cinque anni di confino a Ustica, ma nel 1928 venne rilasciato, forse perche' le sue idee liberali non venivano considerate troppo pericolose dal regime. Tuttavia nell'estate del 1929, dopo la fuga da Lipari del fratello, venne nuovamente arrestato e condannato a cinque anni di confino a Ustica e Ponza. Da qui trasse ispirazione per le pagine piu' belle del saggio Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano, che fu poi pubblicato nel 1932. Rilasciato, riprese la sua vita di studioso, con la possibilita' di ottenere il passaporto per recarsi all'estero a compiere le sue ricerche. Cosi' avvenne anche nel mese di maggio 1937: il passaporto gli fu dato con una sollecitudine che ad alcuni amici, fra cui Calamandrei, apparve sospetta. Evidentemente attraverso Nello si sperava di arrivare a Carlo che, per curare una flebite contratta durante la guerra di Spagna, si era recato alle terme di Bagnoles-de-l'Orne in Normandia. Insieme col fratello, il 9 giugno 1937, venne assassinato a Bagnoles-de-l'Orne e i loro corpi furono ritrovati l'11 giugno. Nel 1946 la casa editrice Einaudi pubblico' la raccolta di Saggi sul Risorgimento italiano e altri scritti, in cui sono compresi anche gli scritti minori. Accanto all'attivita' di studioso e di antifascista e' da ricordare anche quella di pittore di grande sensibilita', come testimonia la mostra di suoi quadri allestita nella Sala d'Armi di Palazzo Vecchio nella primavera del 1990". Tra le opere di Nello Rosselli: Mazzini e Bakunin (1927); Carlo Pisacane nel Risorgimento Italiano (1932); Saggi sul Risorgimento e altri scritti (postumo, 1946). Epistolari: I Rosselli. Epistolario familiare, a cura di Zeffiro Ciuffoletti, Mondadori, Milano 1997; Politica e affetti familiari. Lettere dei Rosselli ai Ferrero (1917-1943), a cura di Marina Calloni e Lorella Cedroni, Feltrinelli, Milano 1997. Opere su Nello Rosselli: ovviamente cfr. anche Aldo Garosci, Vita di Carlo Rosselli, 2 voll., Vallecchi, Firenze 1973; Giuseppe Fiori, Casa Rosselli, Einaudi, Torino 1999; Alessandro Levi, Ricordi dei fratelli Rosselli, La Nuova Italia, Firenze 1947; Aldo Rosselli, La famiglia Rosselli. Una tragedia italiana, Bompiani, Milano 1983; Giovanni Spadolini, Carlo e Nello Rosselli. Le radici mazziniane del loro pensiero, Passigli, Firenze 1990] Carlo Rosselli fece in tempo il 22 maggio a commemorare dall'esilio di Parigi la morte in carcere di Antonio Gramsci, prima di essere assassinato insieme al fratello Nello il 9 giugno del 1937 a Bagnoles-de-l'Orne. C'e' un presagio nelle sue parole: "L'ideale, lo si serve e non ce ne si serve. E, se necessario, si muore, con la semplicita' di un Gramsci, piuttosto che continuare a vivere perdendo la ragione di vita". A settant'anni di distanza, Mimmo Franzinelli, con Il delitto Rosselli, (Mondadori 2007, pp. 291, euro 18,50) ricostruisce la genesi di questo assassinio nel contesto italiano e francese e i processi che seguirono e lasciarono impuniti i mandanti italiani e la maggior parte degli esecutori della Cagoule, un gruppo paramilitare della destra filofascista francese. La sinergia tra le mire di colpo di stato in Francia e la volonta' di Mussolini di eliminare avversari politici sempre piu' attivi nella propaganda contro il regime (soprattutto dopo la sconfitta dei legionari fascisti a Guadalajara ad opera delle Brigate internazionali) verra' oscurata nei meandri giudiziari del dopoguerra, fino alla clamorosa sentenza di assoluzione dei mandanti da parte della Corte d'appello di Perugia nell'ottobre 1949, stigmatizzata da Gaetano Salvemini e Piero Calamandrei. * Particolarmente interessante nella ricerca di Franzinelli la ricostruzione del "preludio ad un delitto", con la descrizione dell'"attivismo irrefrenabile" di Carlo Rosselli nel suo esilio, dopo che approdo' a Parigi nel 1929 in seguito alla clamorosa evasione dal confino di Lipari. Insieme al liberale Tarchiani e al federalista Lussu, Rosselli fondo' il movimento "Giustizia e liberta'" e sul settimanale di Gl condusse una incessante propaganda antifascista che acquisto' maggiore incidenza con la guerra d'Africa, quando fu elaborato un progetto di propaganda tra i soldati e di denuncia delle bombe all'iprite, e soprattutto con la guerra di Spagna. Risale all'agosto del 1936 l'organizzazione dell'intervento armato in Spagna da parte di Carlo Rosselli, che individuo' nella guerra civile "la guerra di tutto l'antifascismo" (mentre i comunisti ancora esitavano a internazionalizzare il conflitto) e capeggio' con l'anarchico Berneri e il repubblicano Angeloni la Prima colonna italiana delle Brigate internazionali in Catalogna. Fu sua la parola d'ordine "Oggi in Spagna, domani in Italia", lanciata da Radio Barcellona. Ferito in combattimento e con una flebite alla gamba, rientro' a Parigi per curarsi, adoperandosi tuttavia per riunire tutti gli antifascisti in un'unica colonna e organizzare la controinformazione sulla sconfitta dei fascisti italiani comandati da Roatta a Guadalajara. Grande impatto propagandistico ebbe in particolare l'analisi delle missive ai familiari dei legionari italiani, che Carlo commento' su "Giustizia e liberta'" in marzo, suscitando le preoccupazioni di Mussolini e Ciano: l'auspicio di una Guadalajara in terra italiana, accanto alle fotografie dei prigionieri, accelero' i contatti tra il controspionaggio militare italiano e gli esponenti della Cagoule, la formazione paramilitare filofascista francese, con l'obiettivo di eliminare Rosselli. La constatazione di Rosselli sulla fine dell'"accademia dell'esilio" ("l'emigrazione italiana - scrisse - torna ad essere fatto vivo e presente nella storia italiana") intensifico' l'attivita' delle spie e dei poliziotti che gli erano alle costole: i carteggi documentano i preparativi dell'assassinio, che fu auspicato dal ministro degli esteri Ciano, coordinato dal suo segretario particolare Anfuso e messo in opera dal Servizio informazioni militari capeggiato prima dal generale Roatta e poi da Angioi, mentre i contatti con il gruppo operativo francese erano tenuti da Emanuele e Navale. A parte Ciano, fucilato a Salo', tutti costoro sarebbero riusciti a farla franca nel dopoguerra, profittando delle revisioni successive delle sentenze e delle amnistie, nonostante momenti di ammissione delle responsabilita' nel delitto. * I due ultimi capitoli del saggio di Franzinelli, "Francia: un processo tardivo" e "Italia: crimine senza mandanti" proseguono l'accurata analisi gia' svolta ne L'amnistia di Togliatti sulla memoria corta del dopoguerra e la mancata punizione dei crimini fascisti. Da segnalare come nell'estate 1944, mentre l'Alto commissariato per la punizione dei delitti fascisti stava indagando sui delitti commessi all'estero, l'ex ufficiale dei servizi Santo Emanuele riusci' addirittura a riciclarsi nell'ufficio del Commissariato all'epurazione diretto da Scoccimarro. Da parte sua, il maggiore Navale, assunto da Valletta tra i sorveglianti Fiat, ne ricevette encomi per contributi alla lotta antinazista, guadagnandosi cosi' uno sconto di pena al momento della condanna per l'omicidio premeditato dei Rosselli, inflitta dalla Corte d'assise di Roma nel giugno 1947 (pena gia' ridotta rispetto alla condanna del primo processo del 1945, di fronte all'Alta Corte di giustizia, in cui la famiglia Rosselli era rappresentata dagli avvocati Calamandrei, Battaglia e Comandini). La sentenza dell'Alta Corte (fucilazione per Anfuso, ergastolo per Emanuele, Navale e Roatta) si andra' stemperando nei passaggi successivi e grazie all'amnistia del 1946, fino all'inaudita sentenza di Perugia in cui gli imputati vengono assolti per il dubbio, sia pur "tenue", che il delitto fosse frutto di "un'attivita' parallela" maturata "nel torbido mondo del fuoriuscitismo internazionale", "all'insaputa" degli imputati, che si sarebbero dunque arrogati "il merito" dell'uccisione per vanteria e desiderio di carriera. Nel commentare la motivazione della sentenza sul "Ponte" (Giustizia suicida, febbraio 1950), Piero Calamandrei si chiedeva se l'estensore non avesse a bella posta redatto una motivazione abnorme per favorirne l'impugnazione. Invocando la sua fede nella magistratura, interpreto' la motivazione come "una estrema forma di protesta, una specie di Sos lanciato da un magistrato di coscienza, che grida: 'Attenzione, attenzione! In Italia la giustizia politica funziona cosi'! Attenzione! Anche quando i delitti dei fascisti sono pienamente provati, i giudici coscienziosi sono costretti, contro la loro coscienza, ad assolverli'...". Se di Sos si trattava, non fu comunque raccolto in quell'Italia del 1950 in cui si sparava sugli operai: nello stesso numero del "Ponte" Calamandrei intitolava il suo editoriale Pena di morte preventiva, a commento dell'eccidio di Modena. 10. LIBRI. LUISA MURARO PRESENTA "MIDDLEMARCH" DI GEORGE ELIOT [Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it). Luisa Muraro, una delle piu' influenti pensatrici viventi, ha insegnato all'Universita' di Verona, fa parte della comunita' filosofica femminile di "Diotima"; dal sito delle sue "Lezioni sul femminismo" riportiamo la seguente scheda biobibliografica: "Luisa Muraro, sesta di undici figli, sei sorelle e cinque fratelli, e' nata nel 1940 a Montecchio Maggiore (Vicenza), in una regione allora povera. Si e' laureata in filosofia all'Universita' Cattolica di Milano e la', su invito di Gustavo Bontadini, ha iniziato una carriera accademica presto interrotta dal Sessantotto. Passata ad insegnare nella scuola dell'obbligo, dal 1976 lavora nel dipartimento di filosofia dell'Universita' di Verona. Ha partecipato al progetto conosciuto come Erba Voglio, di Elvio Fachinelli. Poco dopo coinvolta nel movimento femminista dal gruppo "Demau" di Lia Cigarini e Daniela Pellegrini e' rimasta fedele al femminismo delle origini, che poi sara' chiamato femminismo della differenza, al quale si ispira buona parte della sua produzione successiva: La Signora del gioco (Feltrinelli, Milano 1976), Maglia o uncinetto (1981, ristampato nel 1998 dalla Manifestolibri), Guglielma e Maifreda (La Tartaruga, Milano 1985), L'ordine simbolico della madre (Editori Riuniti, Roma 1991), Lingua materna scienza divina (D'Auria, Napoli 1995), La folla nel cuore (Pratiche, Milano 2000). Con altre, ha dato vita alla Libreria delle Donne di Milano (1975), che pubblica la rivista trimestrale "Via Dogana" e il foglio "Sottosopra", ed alla comunita' filosofica Diotima (1984), di cui sono finora usciti sei volumi collettanei (da Il pensiero della differenza sessuale, La Tartaruga, Milano 1987, a Il profumo della maestra, Liguori, Napoli 1999). E' diventata madre nel 1966 e nonna nel 1997". George Eliot, pseudonimo di Mary Anne Evans (22 novembre 1819 - 22 dicembre 1880), e' stata una delle piu' importanti scrittrici inglesi dell'epoca vittoriana] George Eliot, Middlemarch, Garzanti, Milano 2006, pp. 1022, euro 16. Middlemarch di George Eliot. Ci sono capolavori imperfetti? Si', questo romanzo storico, ammirato da Virginia Woolf, ne sarebbe uno. E' un'idea incoraggiante: ieri, oggi e per chissa' quanto tempo ancora, il capolavoro di una donna sara' fatalmente imperfetto. Middlemarch racconta, a distanza di trent'anni, gli inizi di una stagione politica cominciata con grandi aspettative, ma ormai terminata in mezzo a molte delusioni. Il bello di questo romanzo e' che il personaggio principale e' una donna che non puo' fare carriera politica (siamo in Inghilterra, meta' sec. XIX) e neanche ci pensa. Nondimeno, lei aspira alla grandezza e sogna di fare della sua vita qualcosa di speciale. Senza riuscirci. Per caratterizzarla, George Eliot inventa una figura potente, quella delle "Sante Terese fondatrici di nulla". 11. LETTURE. VITTORIO FELTRI E RENATO BRUNETTA (A CURA DI): IL BERLUSCONISMO Vittorio Feltri e Renato Brunetta (a cura di), Il berlusconismo, "Libero" - Free fondation for research on european economy, s.i.l. (ma verosimilmente Milano) 2007, pp. VI + 294, euro 3 (in supplemento al quotidiano "Libero"). Il volume presenta relazioni ed interventi di un convegno promosso dalla Fondazione Liberal il 27 gennaio 2007 a Roma. Oltre a quelli dei curatori contiene interventi di Ferdinando Adornato, Gianni Baget Bozzo, Gaetano Quagliariello, Renato Cristin, Carlo Secchi, Sergio Belardinelli, Sandro Fontana, Renzo Foa, Paolo Guzzanti, Gennaro Malgeri, Angelo Crespi, Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi. Molto interessante: alcuni contributi sono mera propaganda, parole in liberta', confessione di crassa ignoranza, di volgarita' soddisfatta di se', chiamata di correo, citazione d'accatto e posticcia, orgia o pirotecnia della menzogna che raggiungono talora il sublime del comico involontario; altri recano invece anche qualche sostanza, e pregio. A voler accogliere un suggerimento francofortese si potrebbe fare (ma e' facile gioco, ed inutile) una schidionata di estratti come "Sto con lui perche' e' bugiardo per amore" (p. 4); o si potrebbe ricordare l'accidentato percorso di alcuni degli intervenuti che quando inveiscono contro le infami complicita' con le ideologie totalitarie e le oscene carriere negli apparati parlano forse del proprio passato, e cosi' via, direbbe Kilgore Trout. Ma queste sono miserie, o quisquilie. Il libro e' interessante soprattutto perche' rivela ancora qualcosa dell'autobiografia di una nazione; ed anche perche' - ahime' - alcuni interventi dicono cose vere e acuminate su cui dovremmo ben ragionare, prima di trovarci con il berlusconismo - con o senza Berlusconi - assunto come ideologia ufficiale dall'intero ceto politico italiano (giacche' in non piccola misura e' gia' oggi cosi', per sommo nostro cruccio e disdoro). 12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 13. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 84 del 9 maggio 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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