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Minime. 3
- Subject: Minime. 3
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 17 Feb 2007 11:25:03 +0100
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 3 del 17 febbraio 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Inequivocabilmente 2. Giuliano Pontara: Il mondo come teatro delle forze costruttive 3. Ristampe: Edith Stein, L'empatia 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento 5. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. INEQUIVOCABILMENTE Inequivocabilmente la Costituzione della Repubblica Italiana "ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" (art. 11). La partecipazione italiana allo scellerato crimine dell'infinita guerra terrorista e stragista afghana e' uno sciagurato delitto, complice e fomentatore di terrorismi e massacri ulteriori. Inequivocabilmente la Costituzione della Repubblica Italiana afferma che "lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica" (art. 10). L'esistenza nel nostro paese di veri e propri campi di concentramento per esseri umani migranti di tutto innocenti, cosi' come la pratica delle espulsioni di persone che in Italia avevano trovato scampo da guerre, dittature, poteri criminali, persecuzioni, fame, morte (espulsioni che quelle persone fuggiasche ricollocano nelle condizioni di pericolo cui erano scampate con la fuga, e che sovente addirittura le riconsegnano negli artigli dei persecutori da cui erano fuggite), costituiscono un crimine, un crimine tremendo ed infame. Inequivocabilmente la Costituzione della Repubblica Italiana "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" (art. 2). Eppure in Italia servizi segreti che agiscono da terroristi (la Cia, per non far nomi) per conto di governi che agiscono da terroristi (quello statunitense, per non far nomi) rapiscono persone che in quanto nel territorio italiano dovrebbero essere protette dal nostro ordinamento giuridico, e le rapiscono per privarle della liberta' e torturarle in violazione di ogni legge positiva e di ogni massima morale, e lo fanno con la complicita' di settori delle istituzioni italiane (settori ancora una volta "deviati" - tristo eufemismo per dire che in quelle istituzioni vi sono personaggi che agiscono in flagrante violazione della legalita' democratica cosi' come stabilita dall'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza contro la disumanita' totalitaria). Ed anche questo e' un delitto scellerato. Inequivocabilmente l'Italia e' un paese che - con giusto impegno esplicitamente e solennemente assunto nel consesso internazionale - non partecipa dell'onnicida proliferazione delle armi nucleari, e che anzi e' impegnato per il disarmo atomico, consapevole che l'arma atomica e' nemica dell'umanita' intera. L'esistenza in Italia di arsenali atomici di potenze straniere - di cui vi e' ormai purtroppo piena contezza al di la' di ogni ragionevole dubbio sebbene una esplicita e netta conferma ufficiale (che equivarrebbe anche alla confessione di un delitto) ancora non vi sia - e' un crimine di tali proporzioni che ci vorrebbe qui la penna di Guenther Anders per esprimere in modo adeguato l'indignazione che suscita. * Inequivocabilmente l'Organizzazione delle Nazioni Unite e tutti gli stati di diritto attestano nei loro piu' impegnativi monumenti e strumenti giuridici che la pace e' una improcrastinabile necessita' per l'intero genere umano. Ed invece continuano le guerre, e la produzione degli strumenti per le guerre e le stragi: continua il riarmo, continua il militarismo. Inequivocabilmente tutte le grandi tradizioni morali e civili dell'umanita' intera affermano che la civile convivenza si fonda sul principio del non uccidere. Ed ogni giorno assistiamo a nuove stragi di esseri umani. * Inequivocabilmente manifestare una volonta' di pace richiede che essa si manifesti con condotte di pace. Inequivocabilmente opporsi alla guerra, alle armi, al militarismo, richiede comportamenti coerenti, che costruiscano pace, dialogo, solidarieta' fra tutti gli esseri umani; richiede la scelta nitida e forte della nonviolenza. Inequivocabilmente la pace, la giustizia, la convivenza, il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, si costruiscono solo con la nonviolenza. * Fermare le guerre e le stragi. Smilitarizzare e disarmare. Contrastare tutti i terrorismi, contrastare tutte le logiche e gli strumenti del terrore. Difendere ogni umana vita, difendere l'unico mondo che abbiamo in comune. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. Inequivocabilmente. 2. MAESTRI. GIULIANO PONTARA: IL MONDO COME TEATRO DELLE FORZE COSTRUTTIVE [Da Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006, pp. 322-323. Giuliano Pontara (per contatti: giuliano.pontara at philosophy.su.se) e' uno dei massimi studiosi della nonviolenza a livello internazionale, riproduciamo di seguito una breve notizia biografica gia' apparsa in passato sul nostro notiziario (e nuovamente ringraziamo di tutto cuore Giuliano Pontara per avercela messa a disposizione): "Giuliano Pontara e' nato a Cles (Trento) il 7 settembre 1932. In seguito a forti dubbi sulla eticita' del servizio militare, alla fine del 1952 lascia l'Italia per la Svezia dove poi ha sempre vissuto. Ha insegnato Filosofia pratica per oltre trent'anni all'Istituto di filosofia dell'Universita' di Stoccolma. E' in pensione dal 1997. Negli ultimi quindici anni Pontara ha anche insegnato come professore a contratto in varie universita' italiane tra cui Torino, Siena, Cagliari, Padova, Bologna, Imperia, Trento. Pontara e' uno dei fondatori della International University of Peoples' Institutions for Peace (Iupip) - Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace (Unip), con sede a Rovereto (Tn), e dal 1994 al 2004 e' stato coordinatore del Comitato scientifico della stessa e direttore dei corsi. Dirige per le Edizioni Gruppo Abele la collana "Alternative", una serie di agili libri sui grandi temi della pace. E' membro del Tribunale permanente dei popoli fondato da Lelio Basso e in tale qualita' e' stato membro della giuria nelle sessioni del Tribunale sulla violazione dei diritti in Tibet (Strasburgo 1992), sul diritto di asilo in Europa (Berlino 1994), e sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia (sessioni di Berna 1995, come presidente della giuria, e sessione di Barcellona 1996). Pontara ha pubblicato libri e saggi su una molteplicita' di temi di etica pratica e teorica, metaetica e filosofia politica. E' stato uno dei primi ad introdurre in Italia la "Peace Research" e la conoscenza sistematica del pensiero etico-politico del Mahatma Gandhi. Ha pubblicato in italiano, inglese e svedese, ed alcuni dei suoi lavori sono stati tradotti in spagnolo e francese. Tra i suoi lavori figurano: Etik, politik, revolution: en inledning och ett stallningstagande (Etica, politica, rivoluzione: una introduzione e una presa di posizione), in G. Pontara (a cura di), Etik, Politik, Revolution, Bo Cavefors Forlag, Staffanstorp 1971, 2 voll., vol. I, pp. 11-70; Se il fine giustifichi i mezzi, Il Mulino, Bologna 1974; The Concept of Violence, Journal of Peace Research , XV, 1, 1978, pp. 19-32; Neocontrattualismo, socialismo e giustizia internazionale, in N. Bobbio, G. Pontara, S. Veca, Crisi della democrazia e neocontrattualismo, Editori Riuniti, Roma 1984, pp. 55-102; tr. spagnola, Crisis de la democracia, Ariel, Barcelona 1985; Utilitaristerna, in Samhallsvetenskapens klassiker, a cura di M. Bertilsson, B. Hansson, Studentlitteratur, Lund 1988, pp. 100-144; International Charity or International Justice?, in Democracy State and Justice, ed. by. D. Sainsbury, Almqvist & Wiksell International, Stockholm 1988, pp. 179-93; Filosofia pratica, Il Saggiatore, Milano 1988; Antigone o Creonte. Etica e politica nell'era atomica, Editori Riuniti, Roma 1990; Etica e generazioni future, Laterza, Bari 1995; tr. spagnola, Etica y generationes futuras, Ariel, Barcelona 1996; La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Breviario per un'etica quotidiana, Pratiche, Milano 1998; Il pragmatico e il persuaso, Il Ponte, LIV, n. 10, ottobre 1998, pp. 35-49; L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006. E' autore delle voci Gandhismo, Nonviolenza, Pace (ricerca scientifica sulla), Utilitarismo, in Dizionario di politica, seconda edizione, Utet, Torino 1983, 1990 (poi anche Tea, Milano 1990, 1992). E' pure autore delle voci Gandhi, Non-violence, Violence, in Dictionnaire de philosophie morale, Presses Universitaires de France, Paris 1996, seconda edizione 1998. Per Einaudi Pontara ha curato una vasta silloge di scritti di Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, nuova edizione, Torino 1996, cui ha premesso un ampio studio su Il pensiero etico-politico di Gandhi, pp. IX-CLXI". Una piu' ampia bibliografia degli scritti di Giuliano Pontara (che comprende circa cento titoli) puo' essere letta nel n. 380 de "La nonviolenza e' in cammino". Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi: essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l’autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento; La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l’India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006] Alla Weltanschauung nazista che vede il mondo come teatro di una perenne lotta violenta e brutale per la supremazia, la mentalita' nonviolenta oppone una visione del mondo al centro della quale sta quella "forza costruttiva" che nella storia dell'umanita' si esprime concretamente in atteggiamenti, comportamenti, pratiche, istituzioni, strutture - a livello morale, giuridico, sociale, economico, politico - volti ad arginare la violenza in tutte le sue forme; quella forza costruttiva che nella storia ha permesso agli esseri umani di convivere pacificamente, di condurre e risolvere i conflitti senza distruggersi a vicenda, di istituire relazioni cooperative, fiduciose, e costruire societa' fiorenti. La pace non e' vista come situazione di tregua tra guerre, bensi' come un continuo e dinamico processo costruttivo interrotto da esse. A una visione della storia umana, per cui il "progresso" si fa faticosamente strada con e grazie alla violenza, viene opposta una visione per cui le maggiori conquiste dell'umanita' sono avvenute non grazie alla violenza, ma nonostante essa. Questa concezione costruttiva non nega la centralita' del conflitto nel mondo delle relazioni umane e l'importanza del potere nella conduzione dei conflitti. Ma potere non equivale a violenza; se la violenza e' sempre potere, non sempre il potere e' violenza. Non e' contraddittorio a livello teorico, ne' controfattuale a livello empirico, parlare di potere della nonviolenza, potere che nella storia si e' manifestato in una miriade di modi diversi, sia prima sia dopo Gandhi, e al quale Gandhi ha aggiunto, con la dottrina e la pratica del satyagraha, una nuova e originale dimensione. 3. RISTAMPE. EDITH STEIN: L'EMPATIA Edith Stein, L'empatia, Angeli, Milano 1986, 2006, pp. 208, euro 18,50. L'opera pubblicata nel 1917 da Edith Stein (Breslau 1891 - Auschwitz 1942) che tematizza il concetto di empatia, un rilevante contributo alla costruzione di una cultura della dignita' umana e della nonviolenza da parte di una delle figure piu' luminose del Novecento. A cura di Michele Nicoletti, con una presentazione di Achille Ardigo'. 4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell’ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell’uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 5. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 3 del 17 febbraio 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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